Il tapis hollande
Se la terminologia tipica del meteo potesse essere applicata alle questioni-di-cuore, il presidente francese Hollande sarebbe come minimo "leggermente perturbato", con un'eco mediatica tra il mosso e il molto mosso.
Ecco qua: non ho potuto fare a meno di scrivere la mia amenità da blog.
Perché, nei giorni scorsi (tra Renzi e non Renzi noi arriveremo a Roma, come più o meno cantava Venditti), anch'io mi sono aggiornata sulle dichiarazioni/indiscrezioni/video/mappe della storia tra Hollande e Gayet.
Più che altro, mi sono guardata le foto. Come si fa con gli album delle figurine. E sono arrivata a un conclusione: il presidente Hollande dovrebbe essere un monito.
Per tutti i ragazzotti o uomini non più in età che sudano e sfiatano in palestra, cercando di plasmarsi addosso un corpo tonico.
Francesco Hollande, con la sua mezza età e mezzo, i suoi capelli moscetti, la faccia quasi come quella di Vespa ma decisamente più simpatica e aperta e intelligente, la sua aria da Sono il Presidente, ma per Puro Caso, i suoi occhialetti da ipermetrope, è tutto fuorché uno strafigo da campagna pubblicitaria Dolce&Sgobbona. E' uno dei tanti. Un tapis Hollande qualunque. Uno di quegli uomini per bene che se incontri per la strada scambi per il tuo professore di Lettere del liceo.
Eppure, Francesco Hollande accanto a sè ha avuto (o ha, non si capisce bene e non c'importa molto) tre magnifiche compagne: tre donne splendide, che nella vita si sono realizzate professionalmente e come mamme. Francesco Hollande coi suoi muscoletti si fa per dire (non l'abbiamo visto in mutande, ma supponiamo che la tenuta della mascella sia simile a quella dei bicipiti) in questi giorni spicca non tanto come uomo politico, quanto come amante. Un mito del cuore (e dell'alcova) con la temperatura in aumento sia al nord che al centro.
Invidiabile (non tentate di smentirmi) per la disinvoltura da Romeo con cui, in scooter, raggiungeva la sua bella in rue Qualcosa e invidiato per una storia che (al contrario di Quelle nostrane: qualsiasi riferimento al nostro ex ex ex presidente del consiglio è voluto) viene vista con favore dal 75% dei francesi.
Perché a Parigi e dintorni (la Francia è tutta un dintorno di Parigi), l'affiatamento del presidente con Segolene e Valerie e poi con Julie non è visto come uno scandalo-la-repubblica-ce-ne-scampi, ma come una storia tra tante che può capitare a uno dei tanti. La relazione tra Francesco Olanda e Giulia Gaia non viene chiamata inciucio, adulterio, tradimento, ma "liaison". Un termine francese così pieno di charme, da fare già tendenza per la prossima primavera-estate.
Perché i francesi sono chic anche quando s'innamorano contemporanemente di più donne.
Perché la seduttività dei francesi non si misura col cardiofrequenzimetro.
Da noi, (a causa dell'involuzione culturale, o della crisi) le cose stanno diversamente (anche in termini lessicali): se il nostro presidente (del consiglio, della repubblica, della banca d'italia) avesse una storia pseudoclandestina, questa non sarebbe mai una liaison. Al massimo un "dudù".