Incomprensibile
Mi ha stoppato.
Messo all’angolo. Zittito. Mi ha messo un cerotto sulla bocca.
Mi ha lasciato a bocca aperta. Mi ha lasciato senza parole, urla, suoni. sos.
No.
Non sono riuscita a replicare. Non sono riuscita a confutare la sua non verità. A farle cambiare idea. A sostenere un cumulo di idiozie che contrastassero le sue. Resto convinta che sia in torto. Resto convinta che non abbia ragione/i. Che soffrità per nulla. Eppure non riesco a convincerla che sta sbagliando. Che deve invertire la rotta.
E’ come se avesse; se avessi la consapevolezza che sta per urtare contro il grande iceberg, che, lei, bellissimo-transatlantico affonderà…ma io, io non sono in grado di deviarne la rotta.
Era su skype. Fermo immagine: capelli sciolti, frangia sulla fronte a coprire quasi tutto l’occhio destro. Mi fissava, ma anche no. Io un piccolo squarcio elettronico sul suo iMac. Mi guardava e recalcitrava. Si toccava i capelli, se li aggiustava e no. Anche no.
Mi ha chiesto di controbattere alle sue argomentazioni. Me le aveva spiattellate sulla chat pochi secondi prima. Carattere nero su sfondo bianco. Le avevo risposto Chiama. Non si può chatttare su una cosa così. Bisogna parlarne.
Mi ha chiamato. E live voglio dire a voce e video io non ho saputo dirle che no, non aveva ragione. Anche se ero/sono convinta che la ragione non c’è in quello che fa.
Non ho saputo rispondere.
E, paradossalmente, incomprensibilmente, sono certa che non aver (avuto) nessuna risposta sia la certezza che cercava.
Non è pazzesco?