La 9 e l’anima della rana
Quando dico a qualcuno che da una decina d’anni non guardo la tivù, mi sento rispondere immancabilmente "Nemmeno io la guardo".
Poi, in genere, la conversazione prosegue con il mio interlocutore Che Non Guarda la Tivù che accenna a qualche trasmissione televisiva che io naturalmente non ho visto, ma che lui (o lei) naturalmente sì.
A chiacchiere moltissima gente non guarda la tivù. A vista la guarda eccome.
Io non so perché ho questa impermeabilità alla tivù. Penso sia cresciuta a poco a poco. Man mano che aumentavano i miei impegni lavorativi-familiar-relazionali diminuiva il mio tempo per guardare la tivù. E a un certo punto si è assottigliato talmente tanto da sparire.
Il preambolo per dire che stamattina non ho guardato la tivù. Ci sono stata dentro. Colpa (o merito, dai) di Elisa Vidotto e Mirco Villanova di La 9, che mi hanno detto Dai dai dai vieni a parlare del tuo libro. Sono stata incerta se dire sì, perché io non solo non guardo la tivù, ma non faccio neppure salotto. Non che non chiacchieri, eh? Se mi ci metto sono torrenziale, ma per chiacchierare devo avere qualcosa da dire. Anche delle scemate, ma belle intense, originali, o che facciano almeno ridere o irritare. Suscitare indignazione o un rigurgito di affetto. Se no sto zitta.
Comunque Mirco e Elisa mi chiedevano di parlare del mio libro e quindi ho pensato: Be’: su questo sono preparata. Sul mio libro Se (edizioni EL) qualcosa da dire lo trovo. E poi il motivo per cui un’autrice o un autore scrive un libro è (nel più autentico dei casi) per farlo leggere. Quindi sono andata a La 9, spegnendo la mia idiosincrasia e paura per i riflettori.
Be’, lì mi sono pure divertita. Un po’ perché accanto a me c’erano (casualmente!) degli amici. Un po’ perché – in trasmissione – ho mangiato un risotto da favola (col branzino e la finocchietta e un sale speciale di cui non ricordo ahi ahi il nome) e un po’ perché si è parlato di anima. Un bel tema, no? mica tanto televisivo, ma un tema.
E’ successo che Roberto Bertazzon che dipinge e scolpisce e realizza sopratutto rane (ora anche capre) e che era lì seduto accanto a me ha detto che secondo lui le bestie hanno un’anima. Il veterinario Renzo Piccin (anche lui in trasmissione) l’ha guardato scettico e ha detto che gli animali hanno istinto e una forma di intelligenza e provano affetto, ma l’anima appartiene a un’altra categoria di esseri viventi.
E a questo punto (e credo di averlo pure maldestramente esternato) io mi sono chiesta quale categoria di viventi oggi abbia conservato un’anima. Un’anima-ànemos, un’anima metafisica disgiunta dalla forma fisica, un’anima-etica, di quelle che ti fanno ancora distinguere il bene-bene dal male. Lì, a La 9, c’erano i riflettori e il risotto al branzino che si mantecava in diretta e Mirco Villanova che guidava il dialogo e il rospo bufo bufo in resina di Roberto e c’era questo grande interrogativo che vagolava ad altezza di telecamera o appena più su. Ma poi la trasmissione "Casa aperta" è finita e è passata la sigla.