La bella e Macron
Lo chiamano Manu (il mio nomignolo da sempre) e questo ce lo fa sentire un alter-ego. E' il candidato all'Eliseo, cioè alla poltronissima di presidente della Francia (e questo ce lo fa sentire un alieno). Ma Emmanuel Macron ci piace incommensurabilmente (l'avverbio più lungo della lingua italiana).
Ci piace non tanto per il suo ruolo politico (è un democristiano con la erre moscia? avversario di quella Le Pen che sembra la cattiva nella favola di Biancaneve?) ma per la sua compagna: Brigitte (detta Bibi) Trogneux.
Il fatto che lui, Manu Macron(39 anni), abbia 24 anni meno della moglie 63enne (candidata ala coroncina di première dame di Francia), che lei sia stata la sua prof al liceo, che lui – non ancora maggiorenne, costretto dai suoi a lasciare la scuola dove c'era quella prof invadente – abbia dichiarato che un giorno l'avrebbe sposata, che lei – mamma di tre figli – abbia snobbato tutte le chiacchiere e le convenzioni borghesi per stare con lui, che lui abbia "adottato" i figli di lei (una dei quali è sua coetanea) e i sette nipotini a strascico ci rimpie di entusiamo.
Noi facciamo il tifo per Manu Macron.
Che i russi (ma non hanno altro da fare? Putin non li impegna abbastanza?) mettano in giro la voce che lui è omosessuale, che se la intenda con Mathieu Gallet, direttore di Radio France, è risibile, anche se poco divertente.
Diciamocelo chiaro (in questo post di alta analisi politica estera) Manu Macron è il figo/il figlio/l'amante (tiè) che tutti – donne e uomini, russi compresi – vorrebbero.
Un ragazzo dalla bella faccia, dal carattere determinato, dall'intelligenza vivace, dal carisma presidenziale, dall'espressione che, sorridendo, sembra dirti in puro elegantissimo idioma francese: "Che cazzo vuoi? Perché non ti fai gli affari tuoi?"
Manu Macron è il Che della Tour Eiffel (vabbe', stiamo esagerando/esasperando il messaggio). E' il Piccolo Principe delle minuscole dinamiche politiche. E' il candidato ideale. Meglio: è il marito della candidata ideale: Bibi, alias Brigitte.
E' lei – tramite Manu Marcon – che voteremmo se fossimo francesi. E' lei, con le sue invidiabilissime gambe lunghescheletriche, il caschetto di capelli biondi, il sorriso vivident, che metteremmo sulla carega francese. Perché – lo dice la saggezza popular – dietro un grande uomo c'è sempre una grande donna. E Brigitte (evvai!) è più grande di Emmanuel.