La pensione
Tipo che ci sono notizie che ti mandano in sollucchero.
Tipo quella di Bonanni. Leggi: Raffaele. Leggi: ex segretario della Cisl, che ha deciso di andare in pensione sei mesi prima della scadenza "naturale" (che avrà di naturale, poi?) del mandato.
Tipo che Bonanni si inalbera, quando gli chiedono se è contento dei 4.800 euro netti di pensionamento che percepirà d'ora in poi.
Tipo che Bonanni, alla domanda, dice che 4.500 euro (gli si fa notare che sono 4.800, ma lui spalluccia che 300 euro in più o in meno sono cazzatine e non fanno differenza) non sono poi tanti. Che, insomma, lui ha lavorato una vita, ha versato contributi per 40 anni, che le sue battaglie le ha fatte e che se ce n'è una in corso (tipo Quella sull'articolo 18) lui non la fa perché ha già dato. Che, insomma, avere quasi 5 mila euro di pensione netta al mese non è scandaloso perché e meno, molto meno, della pensione che prende un qualunque piccolo amministratore di una qualsiasi azienda oggi in Italia.
Tipo che mia mamma, che anche lei ha versato i contributi per 40 anni e prende la minima (500 euro circa), è meglio che non lo venga a sapere di Bonanni. E di quella cazzatina dei 300 euro più o meno non fa differenza.
Tipo che anche Renzi e i suoi 80 euro visti come una conquista dovrebbe arrossire un po'.
Tipo che questa scelta stilistica da adolescente intervistato da Maria De Filippi che ho usato tipo in questo post mi pare tipo adeguata.
Passiamo oltre?