La spesa
Vi racconto questa.
Stamattina, tra le 10 e le 11, vado a fare al spesa "dai tedeschi". Per noi di Vittorio Veneto "i tedeschi" sono il supermercato Lidl. Non so perché quel discount l’abbiamo battezzato così. So che qui da noi, quando vai alla Lidl, dici Vado dai tedeschi e tutti ti capiscono. Altrimenti non è detto.
Mi sono persa.
Non è vero: sono rimasta "dai tedeschi". Fuori dal discount, piglio il carrellone, passo le porte magiche, mi affaccio a quegli stupidi scaffali pieni di mercanzia esposta sommariamente e arraffo: sei bottiglie di acqua frizzante, sei bottiglie di latte Parlamat (oddio, mi si perdoni la marca ma c’era il monopolio) parzialmente scremato e a lunga conservazione (lo devo lasciare in auto tre ore, mica posso permettermi di comprare il latte fresco), un po’ di pere, tre banane verdi, due pacchi di biscotti per Umbi, una Coca in lattina e vado in cassa. Cassa 1.
Deposito sul nastro l’acqua eccetera e, giusto prima di me, un signore, sulla sessantacinquina, commenta: "Guarda un po’. Questa compra l’acqua. L’acqua di Vittorio è buona e lei compra l’acqua".
Il signore ha ragione (penso). Il signore mi fa sentire un mezzoverme, tanto che mi scuso: "Lo so – dico. Lo so che sto sbagliando. Ma io non bevo bibite, succhi o altre schifezze. L’unico vezzo che mi concedo è l’acqua frizzante. E comunque ho in progetto di comprare un gasatore."
Il signore ignora le mie scuse. Mentre la cassiera passa la sua merce lui monologa: "Eh sì. Dicono tutti così. Si lamentano dell’ambiente, dell’inquinamento…e poi lo inquinano. Si lasciano inebetire dalla tivù e guarda cosa comprano".
Io, a quel punto, cambio status animalesco. Non mi sento un verme strisciante ma un leoncino peloso. "Guardi che io la tivù non la vedo da almeno dieci anni – dico a Mister Brontolo – . Guardi che il suo biasimo non mi tocca." Poi osservo la sua spesa e rincaro la dose. "Credo che lei non dovrebbe comprare quel tronchetto dolce pieno di olio di palma che ha un potere nutritivo pari allo zero e un apporto calorico stratosferico. Rimetta quello schifo di dolce sullo scaffale e faccia preparare a sua moglie una bella focaccia casalinga…."
Ve l’accorcio. Lo devo fare perché, in realtà, la conversazione (due monologhi condotti su binari paralleli) è durata dieci minuti. Mister Brontolo, pagando cash, mi ha accusata di deturpare il mondo con la mia scelta merceologica. Gli ho fatto notare che il mondo è deturpato da scelte politiche. Mister Brontolo, a questo punto, si è messo a difendere Papi e Bossi. A dire che l’Unità d’Italia è stata uno sbaglio e che al nord siamo ridotti così (così come?) a causa di quelli del sud…Gli ho fracassato lo scontrino a forza d’esempi. Favorevoli all’unità.
La cassiera, nel frattempo, ha annunciato che la Cassa 1 chiudeva e che apriva la Cassa 3.
La gente in fila si è spostata di malavoglia. La gente si stava divertendo un sacco di fronte al dibattito. Credeva di essere in un programma televisivo. Credeva di essere alla trasmissione "Alla cassa".
ps: poiché so che l’idea verrà presa in esame (ambientare una stupida trasmisisone televisiva in un discount farebbe scintille) voglio il copywright. No, non per niente. E’ che Mister Brontolo potrebbe tornare alla carica…