Le manette stanno meglio a Brunetta o a George?
“… libertà va cercando, ch’è sì cara, come sa chi per lei vita rifiuta”.
La citazione dantesca potrebbe aprire una riflessione sulla questione intramontabile (e irrisolvibile) della libertà. A me serve per introdurre un dilemma. Risolvibilissimo.
Le manette stanno meglio a Renato Brunetta o a George Clooney?
Ah! Puntualizzo che non sto pensando alle manette come strumenti di prigionia, cattura e quelle robe lì. Sto pensando alle manette come semplici accessori decorativi, paragonabili, che so, agli orecchini, al piercing sul naso, alle cavigliere. E mi sono posta questo quesito fondamentale, alle otto della sera, per dare un senso alla giornata.
Ho appena letto, scorrendo il fiume in piena di notizie quotidiane, che oggi due uomini sono stati ammanettati o, almeno, hanno subito un tentativo di ammanettamento.
Il primo è stato George (Clooney). Strafighissimo come al solito, nonostante i suoi jeans-da-cinquantenne-non-mi-frega-una-mazza-se-mi-fanno-le-borse-sul-culo, il Georgino brizzolatino è stato arrestato col papà, mentre a Washington partecipava a una manifestazione contro il presidente del Sudan. Sorriso tranquillo, barbettina incolta, golfino a zip blu da seminarista, George sembra aver accolto le manette che alcuni agenti gli hanno messo ai polsi con l’aria di dire "Che me ne faccio? Questo è uno di quei regali che devo riciclare o mettere in palio alla tombola di Natale". Insomma: niente di drammatico. L’ammanettamento di Georgino è servito semmai a ricordarci che uno quando è figo è figo pure ammanettato, anzi…forse lo è di più, e a dare via libera a eventuali pensieri sadomaso che ovviamente ci corteggiano da molto lontano.
Il secondo uomo a essere oggetto di un probabile tentativo di ammanettamento è stato Renato Brunetta. Ho capito: state cercando di ricordare chi sia Brunetta, donabbondi che non siete altro. Renato Brunetta è un ex ministro della Repubblica italiana. Non ricordo neppure io che referato avesse, nè tanto meno, che contributo abbia dato al paese, ma se vi do un indizio su di lui vi si accende subito la lampadina-ina: Brunetta è il ministro più piccino che abbiamo avuto. Così piccino da stringere il cuore. Bene: a lui oggi è toccato di essere avvicinato da un tale che, sotto la giacca, teneva una pistola scacciacani e delle manette. Pare che il tipo si sia appropinquato con fare minacciosissimo a Brunetta mentre questi era impelagato – ops! impegnato – in un covegno a Firenze. Il tipastro è stato bloccato prima che le manette potessero rivelarci se l’ex piccolo ministro, nonostante l’altezza lillipuziana, sia o no un uomo di polso…
In ogni caso, pensare alle manette su questi due uomini del nostro tempo mi ha inevitabilmente spinto a fare un raffronto. A pormi la domanda a cui intendo dare una risposta prima di assaggiare le verze bollite: le manette donano di più a Georgino o a Renatino?
A Georgino, vero? Decisamente: non c’è confronto. E allora, speriamo che Clooney si faccia arrestare più spesso. E che diamine: mica c’è solo il presidente del Sudan che rompe le balle.