Mi sono fatta il culo!
C'è una grande differenza (be', più di una) tra me e Federica Pellegrini.
La me-ra-vi-glio-sa nuotatrice veronese riesce a surclassare le campionesse/colosso nei 200 stile libero, volando nella vasca blu dei mondiali di nuoto. Io riesco a leggere i dettagli della sua vittoria, e soprattutto a guardare il video della sua competizione, con 24 ore di ritardo.
Federica è un jet. Io un bradipo.
Eppure, anche se me la sono presa moooolto comoda, osservando le bracciate della Pellegrini ho zampillato sulla sedia.
Perché è impossibile restare immobili di fronte all'emozione che quest'atleta regala. E' impossibile restare fermi. Impossibile (e perché poi dovremmo avere una non-reazione?) restare indifferenti. Impossibile restare bradipi.
Da alfaprivativasportiva quale sono, in genere intuisco quando inizia o finisce un campionato di calcio, il giro d'Italia, il giro di Francia, transitando davanti alla tivù di papà (volume alle stelle). Il mondiale di nuoto di Budapest era entrato nel mio orizzonte a pollici solo perché il televisore ha assitito alle ultime partite a briscola tra me e mio padre (per la cronaca: ha vinto sempre lui). Ma mica sapevo che c'era la Pellegrini.
Poi è arrivata l'eco moltiplicata della sua vittoria. E, per fortuna, ha sollecitato la mia curiosità e vinto la pigrizia.
Mi sono trovata di fronte a una ragazza straordinaria. A una campionessa vera. Di quelle che riescono – ed è una sorpresa – a farti percepire qualcosa che tu pensavi di non avere mai posseduto: il tifo! Non inteso come malattia da vaccino.
E poi, tuttapresa dalla forza, dall'energia, dalla bravura, dalla potenza, di questa nuotatrice, leggo pure le sue dichiarazioni. "Dedico quest'ennesima vittoria a me stessa e al culo che mi sono fatta in tutti questi anni".
E allora vedo questa ragazza volare oltre la superficie della vasca blu oltremare. E allora penso che lo sport sia un elemento da rivalutare. E allora mi chiedo se Donnarumma sia il nome della nuova coppetta Algida o di quella pomata pubblicizzata che fa un culo così. O se l'emozione, pure sportiva, sia impagabile.