Papino da Obamino
Appena stamane ho scoperto (il mio fuso mentale – mi secca uno scampo ammetterlo – non è sintonizzato con quello del globoterraque) che il mio amico Obamino ha avuto una visita illustrissima: quella di Papi.
Vabbe’, ho pensato tra me e me e la tazza di caffè: un capo di Stati (uniti) deve incontrare cani e porci, cioè… ehm… un po’ tutti. Poi, leggendo le cronache, ho scoperto che Obamino (noblesse oblige) ha assestato una pacca sulla spallotte imbottite di Papi, gli ha dato dell’amico-oh–quanto-mi-fa-piacere-averti-qui-pensa-ti e gli ha pure fatto un regalo (bando ai formalismi: non te lo confeziono!): cioè tre detenuti di Guantamano (deve essere uno di quei regali riciclati che uno non vede l’ora di ri-dare via consapevole che quello che lo riceverà a sua volta se ne sbarazzerà).
E, insomma, ho capito che il mondo va avanti. Ho letto pure che il Pm ha chiesto al Tribunale dei Ministri di archiviare quella cosaccia dei Voli di stato usati a scopo privato (e forse un po’ libidinoso) con la scusa formale che "Ci sono precedenti secondo cui non è rilevante dare passaggi a soggetti non istituzionali in presenza di rappresentanti delle istituzioni." E allora! Gioite libidinanti e governanti e compatrioti eccetera! la giustizia ha trionfato.
Il nostro Papi nazionalistico (nessuno ha pensato a fargli un altorilievo su un timpano neoclassico? a fare dei suoi attributi elemento decorativo per metope e trifglifi?) è puro com l’acqua goccia di Carnia alla fonte; è amico di Obamino; ha feeling con le new entry in società. Che cakkio vogliamo di più dalla vita? nemmeno un liquore al carciofo potrebbe farci metabolizzare meglio la verità.
Urp!