Quando un sì non basta
I grandi numeri fanno notizia.
No. Non mi riferisco a qualche prestazione sessuale (a questo punto potete pure chiudere il post, perché so che qualunque cosa scriverò non potrà essere usata contro la vostra noia).
Non mi riferisco nemmeno al milione di manifestanti che la Cgil ha portato a Roma ieri. E nemmeno al numero di selfie che i Leopoldini hanno collezionato con la Boschi.
Mi riferisco al numero, anzi – appunto – ai numeri, di volte in cui George Alamuddin e Amal hanno detto sì (in maniera molto plateale e molto costosa).
Stando al fuoco d'artificio dei comunicati stampa, la coppia più vipposa del momento oggi ha ridetto sì. Un'altra volta! E questa volta sulle rive del Tamigi.
Non paghi della cerimonia/party ambientata sul Canal grande, Georgino e Amal(ia) hanno bissato l'evento-matrimonio al Danesfield House Hotel di Marlow, sborsando per la location la modesta cifra di 10 mila euro.
Schey a parte, la domanda è: non bastava una sola volta?
Voglio dire: i due hanno detto sì con tutte le griffe e la pubblicità del caso. Hanno detto sì davanti a qualche milionata di spettatori che direttamente o indirettamente hanno seguito la cerimonia. Hanno detto sì pure davanti a Veltroni (a proposito: Veltroni era alla Leopolda o alla Camussa?). Hanno detto sì in tutte le salse preparate dallo chef alpagoto De Prà.
Non è che hanno esitato. Hanno deglutito un po' prima di pronunciare la fatidica formuletta Assenso/Consenso. Non è che lui ha tossito un Sì, forse, ma ci devo pensare. A quanto ne sappiamo entrambi hanno detto Yes (che stando a Google traduttore vuol dire Sì).
E allora? Perché continuano a ripeterlo? Chi vogliono convincere?
Eh, già! Oltre a grandi numeri, la vita è fatta di grandi interrogativi. E quello di Georgino e Amal(ia) obnubila tutti gli altri.
A proposito: che ore sono?