Respirare con l’ano
I cetrioli di mare, questi sconosciuti.
A voi parrà strano come il mantello invisible di Harry Potter ma i cetrioli di mare forse ci salveranno. Uno studio fresco di giornata promosso dalla Newcastle University sostiene che le ostriche di tutto il pianeta sono a rischio estinzione.
A mia mamma Marghe la motizia interessa come lo zenzero sui crostoli di Carnevale (leggi: nemmeno un grammo), ai miei zii Gildo e Bruna l’informazione scialacqua meno del prezzemolo, a me idem. Forse ho già raccontato al mio lettore masochista che la scorsa estate ho abusato di ostriche, che ho passato tre ore sul water (ok, ok: certe info potrei mantenerle private) e che il mio corpo ha maturato una idiosincrasia verso questi molluscoloni dal cuore tenero.
Però le ostriche mi attraggono lo stesso. E non ho potuto fare ameno di leggere che l’inquinamento del globoterraque ha come conseguenza/calamità la scomparsa dele ostriche.
Ora. A parte gli chef bretoni/veneziani (a Venissa le ostriche sono un’esperienza gastronomica trascendentale) che le ostriche scompaiano dalla faccina nascosta dei fondali probabilmente non frega niente a nessuno. Ma la faccenda non è una quaestione individuale. Non è che se le ostriche si annullano noi possiamo dormire sonni tranquilli. No. Se il fenomeno si verifica vuol dire che qualcosa nell’ecosistema è marcescente. Che dobbiamo correre ai ripari (non quelli del water, nel caso precipuo).
E la Newcasteleccetera ci viene in aiuto dicendo che. Che se le ostriche, che sono dei filtri naturali per la pulizia delle acque marine, scompaiono, a sostituirle come pezzi di ricambi ci stanno i cetrioli di mare, che svolgono una funzione analoga. Secondo gli studiosi della N. i cetrioli di mare sarebbero una sorta di aspirapolveri dei fondali.
Questi animali, appartenenti alla famiglia di stelle e ricci di mare, agiscono come vermi di terra: strisciano sui fondali e consumano sulla via i sedimenti marini.
Però hanno un difetto: il loro aspetto non è proprio figo. I cetrioli – ci dicono gli esperti – somigliano a dei lumaconi, respirano con l’ano (evitate la faccia schifata) e sono viscidi, come…come…be’ adesso non mi viene il paragone.
Ma sono utili e pure afrodisiaci se consumati in tot quantità.
Tutto questo per dire che anche se uno respira con l’ano, non è da deridere. Sopratutto quando l’aria si è fatta talmente irrespirabile che per assorbirla è necessario usare solo una parte del corpo. Il lato B.