Si può fare di più?
Meno quattro.
Tra quattro giorni Vittorio Veneto festeggerà la sua nascita: l'unione dei due comuni/gameti Serravalle e Ceneda che, nel 1866, hanno deciso di diventare un unico comune: Vittorio Veneto, appunto.
Tra quattro giorni, il 27 settembre, una grande torta con 150 candeline dovrebbe sbrilluccicare sulla città.
Tranquilli. Non accadrà niente di simile.
Succederà – mucho probabilmente – che sul Monte Altare sventolerà un Tricolore (issato, contro il parere dell'amministrazione, da Michele Bastanzetti), ma poi la vita comunitaria avrà il corso di sempre. Senza picchi o inni beneauguranti.
Eppure, consapevole di compiere 150 anni di vita, il comune qualche iniziativa l'ha infornata.
L'amministrazione ha pensato alla "vetrina più bella", a una bandiera colorata dai bimbi, a una manifestazione di streetart organizzata nel parcheggio sotterraneo accanto alle poste. E ad altre cose che (parola di assessore Barbara De Nardi) sono in fieri. Tra qualche giorno, ma non si sa quando, ci saranno un paio di convegni sull'unione dei comuni e un convegno sull'urbanistica della città (magari si ri-parlasse di Traforo!).
Ci saranno altre iniziative, che coinvolgeranno scuole, associazioni, enti. Ma tutto – per ora, cioè alla vigilia del compleanno – è ancora di là da venire.
"Non importa quando si parte, l'importante è arrivare", risponde l'assessore De Nardi alla domanda "Non è che vi siete presi un tantino in ritardo?".
E dunque non resta che aspettare. Come Godot. Che qualcosa succeda.
Ma – è un appello, il mio – dateci almeno l'illusione che sia Qualcosa di tonico. Perché un compleanno sotto-tono – pure se fosse il nostro – non è che vorremmo festeggiarlo.
Piuttosto restiamo in attesa. Di giorni migliori.
. – Il comune ha scoperto le carte. In una conferenza stampa, l’amministrazione ha finalmente detto come intende festeggiare il 150° compleanno della città. E un articolo, pubblicato su OggiTreviso, elenca gli eventi in programma: vetrine, palio delle botti, graffiti… Quello che c’è e quello che non c’è. Il programma delle iniziative a firma Tonon prevede il coinvolgimento di tante associazioni ed enti. L’Ascom farà la sua parte (il 150° vedrà in concorso la vetrina più bella); la scuola di maratona sarà presente con una staffetta solidale; i bambini daranno il proprio contributo grafico alla città con una bandiera realizzata ad hoc e alcuni artisti riqualificheranno con dei graffiti il posteggio adiacente alle poste; il consiglio comunale inviterà gli ex sindaci della città e il 22 novembre, dopo la messa, la città vedrà i negozi aperti fino alle 22 per la “notte” bianca di Vittorio Veneto. Il comune inviterà i cittadini a inviare scatti storici della città e 300 classi verranno coinvolte in un progetto teso a dare lustro all’anniversario. Quello che non ci sarà è una presenza macro-istituzionale. In data da stabilirsi il comune ha infatti programmato un convegno sulla “Fusione e unione dei comuni” che vedrà come promotore anche la Presidenza del Consiglio. Questo significherà – abbiamo chiesto all’assessore De Nardi – che il presidente del consiglio potrebbe essere presente? Un conto – ha risposto l’assessore è la presidenza del consiglio, un conto è il presidente. Quindi Renzi non verrà a Vittorio? (la risposta intraducibile a parole è un sorriso di sufficienza) Visto che il programma dei festeggiamenti è “ancora in fieri” alla vigilia della scadenza, non era opportuno muoversi prima? Noi – ha risposto l’assessore De Nardi – abbiamo dato la nostra disponibilità. Alcune richieste sono state accoglibili e altre no. L’importante non è muoversi prima, ma arrivare. Inoltre – ha aggiunto il sindaco Tonon – non è che possiamo telefonare alla presidenza del consiglio e avere subito una risposta. Mentre il comune fa (anzi: sta ancora facendo la sua parte) il 27 settembre – data dell’unificazione di Ceneda e Serravalle – è alle porte. Per quella data, il comune non ha previsto nulla, ma – in data da fissare – un convegno sull’urbanistica della città chiarirà come i due municipi primigeni di Ceneda e Serravalle si sono uniti, come il viale della Concordia (poi della Vittoria) è sorto, e probabilmente perché un traforo rappresenterà il futuro di Vittorio Veneto. Restano i grandi assenti. E le certezze. Renzi non verrà a Vittorio Veneto. Eppure negli anni passati la città ha ospitato nomi storici della repubblica: Saragat, Leone, Cossiga, Scalfaro, Ciampi, Moro, Pertini, Giovanni Paolo II. “L’onorevole Franceschini – ci dice Aldo Toffoli – quando gli chiedevano se Vittorio Veneto fosse in provincia di Treviso, ribaltava la frittata dicendo: Treviso è il capoluogo della provincia in cui c’è Vittorio Veneto”. Emanuela Da Ros