Sorry Sherlock!
Non so se avete fatto in tempo a farlo.
Non se, tra le baruffe Fini-Papi e tra il Catania (viva il Catania!) che ferma il Milan, avete fatto in tempo a dare un occhio (un occhio, se fa par dir) alle altre notizie. Eppure (fidatevi) negli ultimi giorni qualcosa è successo.
E’ successo che in Inghilterra qualche investigatore, griffato Scotland Yard, abbia arrestato dei pericolosi attentatori. Che poi sono stati rilasciati perché erano attentatori manco a pagarli oro.
Per farla breve (in this moment I’m hungry ed è quasi ora di pranzo e – udite udite – non cucino io), all’alba di ieri alcuni netturbini nordafricani stavano lavorando in una zona di Londra dove sarebbe dovuto transitare il papa Benedetto XVI. ‘sti poveri netturbini nordafricani erano lì, in puzzo di fogno sulla pelle, stanchi sfatti, coi loro giubbini fluorescenti oltre le crosticine purulenti, che masticavano parole e fatica tra topi e lattine schiacciate di guinness. Non facevano una mazza oltre a lavorare, ma. Ma, monitorati sino all’osso femorale da telecamere e cimici sensibilissime, i netturbini nordafricani devono aver detto qualcosa di sospetto. Tipo: Mi scappa. Oppure: Io la farei qui. Chi -da lungi – ascoltava le loro ciacoe, seduto in una sala di risonanza, lontana dal puzzo di fogna, senza nessun giubbino fluo sulla panza, deve aver prensato che quel Io la farei qui avrebbe potuto alludere a un’imboscata, un attentato o chissà che altro. E ha dato l’allarme.
Gli investigatori e gli agenti di Scotland Yard non hanno perso tempo. Si sono subito messi in moto. Hanno circondato la zona sospetta. A sirene e pistole spiegate hanno messo le manette ai polsi ai netturbini nordafricani. Li hanno arrestati e condotti in cella senza badare allo sguardo atterrito dei soggetti sospetti, che ignari di quello che stava capitando loro, ignari di essere stati spiati, ignari probabilmente del fatto che Benedetto XVI (leggi: il papa) sarebbe passato sopra le loro teste ricciute stavano parlando di cose così. Di niente di che. Di bisogni primari. Di sete, di fame e di…ci siamo capiti.
I netturbini, in cella, hanno avuto il loro bel da fare, ma alla fine sono riusciti a dimostrare che sotto i capelli ricciuti, il bisogno di farla lì, la stanchezza, la fame, la sete, il puzzo di fogna non avevano proprio nulla di pericoloso addosso: nessun esplosivo, nessun piano stretegico, nessuna voglia di attentare al papa, nessuna consapevolezza che il papa sarebbe passato sopra le loro teste. I netturbini in cella hanno dimostrato (togliendo i giubbini fluo…che tanto possedevano poco altro oltre le mutande) che non erano attentatori ma solo quelli che puliscono dove gli altri insozzano. Un gruppo di operai che all’alba di un giorno qualsiasi stavano facendo un lavoro. Sporco sì, ma solo in quel senso.
Che figura, vero? Che figura ha fatto Scotland Yard! E pensare che Conan Doyle non ci può nemmeno scivere un blog. Lui, Sherlock e Watson sono letteratura e non attualità. E tra loro e i netturbini arrestati per abbaglio non c’è forse nemmeno la parola "sorry!"