Toglietemi le manette
Ogni tanto dovrei scrivere qualcosa di quello che mi accade intorno. Di quello che succede sotto casa. Perché, in realtà, pure qui ne succedono di cose strane. E di materiale da plasmare, da scrivere&descrivere ce ne sarebbe a volontà.
Ma quello che mi succede intorno (avete visto le tette dell’igienista dentale su cui Papi punta per la prossima corsa alle regionali della Lombardia? ne parlano il Daily Mail e il New York Times…) mi deprime al parossissimo e quindi guardo oltre confine. Dove trovo delle notizie entusiasmanti.
Per esempio quella di Alexa Gonzales (il suo nome esce dalla Cnn, per cui non vedo il caso di applicare le norme sulla tutela dei minori) che è una ragazzina 12enne di origine ispanica e che è stata ammanettata da alcuni agenti della polizia di New York, davanti ai suoi compagni, mentre era in aula.
Perché Alexa ha subito questo trattamento destinato ai peggiori (e sfigati) malavitosi? perché Alexa ha osato scrivere col pennarello sul banco una frase.
Esatto. Avete letto bene. ‘sta ragazzetta (capelli bruni, lisci, lunghi, sguardo fiero e ingenuo, puerizia da percorrere sino alla seconda base) era in classe, seduta sulla seggiolina sgualcita dell’aula. A un certo punto, annoiata, ha preso un pennarello e ha imbrattato il banco. Diventando rea. Qualcuno ha denunciato il fatto e ha chiamato la polizia che è interventuta e ha messo le manette ai polsi ad Alexa.
Alexa che, per la cronaca, aveva osato scrivere (in maniera quasi indelebile, se non si usa un buon detersivo igienizzante): "Amo i miei amici Abby e Faith. Alex è stata qui, 1-2-2010".