Un americano a Sanremo
Io, davvero, non capisco questa marea di giudizi negativi.
Su facebook, soprattutto (perché a voce tutti si vergognano di parlare della cosa), ieri ho letto una trafila infinita di commenti-pollice-verso su Sanremo e Sordi. Ma perché questa bocciatura?
A me la pellicola è piaciuta un sacco. Mi ha divertito (per l'ennesima volta) un mondo.
Vedere Sordi che sgranocchia i popcorn in sala, mentre il bambino – diero di lui – gli dà le sberlotte in testa per farlo spostare è sempre esilarante.
E quando Sordi, in moto, fa "l'agente di Canssassity" e fa finire l'ambasciatore americano nel Burone della Maranella? io mi sono scompisciata/scompigliata a forza di ridere. Per non parlare della scena in cui Sordi decide che per far l'americano deve mangiare pane, marmellata e mostarda, ma poi non ce la fa e semmagna i macaroni che l'hanno provocato… Geniale!
Quindi non capisco, Quelli che ieri hanno dichiarato di essersi annoiati, Quelli che hanno cambiato canale, Quelli che hanno scritto su fb, che questa trasmissione è vecchia e che andrebbe mandata in pensione. In realtà Un americano a Sanremo è del 1954, ma i suoi 60 anni li porta splendidamente.
Ops! Mi si dice – dalla regia (il coniglio James) – che il film che mi ha fatto sbellicare era intitolato Un americano a Roma e che Sanremo non c'entra niente.
Chiedo scusa ai lettori.