Una bella scazzottata. Al femminile
Lo schiaffo è maschile. La sberla è femminile.
Il pugno è maschile, la scazzottata è femminile.
L’insulto è maschile, l’offesa è femminile.
Ci sono settori della relazione umana che godono di par condicio lessicale. Tranquillizzante. O no?
Be’: il dilemma ci prende fin là. Eppure mi chiedevo perché ad esempio uno sport come il pugilato (maschile, fuor di dubbio) diventi femminile (boxe) quando si internazionalizza. Un altro dei misteri con cui possiamo convivere, lo so.
Il fatto è che sono salita sul ring dei generi solo perché ho sentito che, alle Olimpiadi di Londra del 2012, la boxe sarà per la prima volta una disciplina al femminile. Questo sport, destinato finora solo agli uomini (nelle gare olimpioniche), si colorerà di rosa. Anche le fanciulle coi guantoni potranno scazzottare sul ring: darsi qualche bel pugno in faccia, sulla panza, sulle tette e (ah! che dolore) sui denti.
Anche il gentil sesso potrà finalmente avere la possibilità di mettere ko un avversario. Anzi: un’avversaria. Le donne – se si mettono in testa di farlo – possono mandare al tappeto gli uomini con uno sguardo, una parola, un’occhiata, un guanto per lavare i piatti. Figuriamoci cosa possono fare con un guantone: un macello. Ma da (p)odio.