Una cacca
Ieri sera.
Ieri sera, Cinzia e Umberto avevano organizzato una cena-con-cappello-obbligatorio nel giardino di Alice (che è il nome del loro b&b): un poggio collinare puntellato di vigneti e ulivi e stelle su cui potrei piantare una tendina canadese se avessi (nel disordine): una tendina canadese o di altra nazionalità;15 anni; un sacco a pelo con autostoppista figo incorporato e un talento naturale per lo smarrimento.
Poiché delle risorse necessarie mi è rimasta l’ultima (che offro volentieri in cambio di un passaggio verso una destinazione qualunque), ieri sera non ho piantato tendine. Ho solo chiacchierato (tra un calice di champagne e i successivi) del più e del menomeno.
Chiacchierando con ….il nome mi sfugge…è balzata fuori dal cappello d’ordinanza un’idea geniale. Quella di fare dei corsi di disistima e di depressione.
Poiché io sono una maestra nel settore, ho pensato di far partire diciamo a settembre (il mio oroscopo dice che il mese di agosto è sfigato e che dovrei barricarmi in casa e non aspettarmi nulla di buono nemmeno una fetta biscottata) un corso per piroettare chi non sente i morsi della precarietà, della nullità e affini nel baratro della più profonda disillusione.
In diciamo quattro ore io potrei trasformare un soggetto di sana e robusta percezione di sè in un individuo dallo spessore esistenziale irrilevante e dargli la reale consapevolezza di valere quanto un escremento di vacca da latte al pascolo mosche escluse.
Navigando con la mente (appena ottenebrata dalla bollicine champagnesche) in un progetto formativo adeguato al raggiungimento degli obiettivi sudescritti, ho ipotizzato che – per tenere delle lezioni valide – potrei cooptare la mia amica Laura T. (che ha sperimentato su se stessa tutta la folgore delle paturnie possibili e che – pur essndo una gran bella donna- si sveglia dicendosi Quanto Schifo Faccio e va a letto convincendosi che Una Vita Insulsa come la Sua non ce l’ha neppure un Criceto).
Sono convinta che il progetto funzionerà. In quattro lezioni (programma di massima: 1.Come ingigantire i difetti fisici ed enfatizzare cellulite, capillari e smagliature; 2. Come trasformare in flop ogni progetto allo stadio embrionale; 3. Come restare soli, incompresi, emarginati; 4. Come autoconvincersi di essere un rifiuto non riciclabile) ciascun individuo di sesso maschile femminile e neutro può arrivare alla conclusione di non valere una pigna.
Ovvio che la (de)formazione avrebbe un costo. Training implosivo; specchi deformanti; impietose luci al neon perennemente puntate in faccia; fuseaux a strizzare pancia/culo/fianchi; calze-bucate autoreggenti a far debordare la ciccia delle cosce; reggitette senza ferretto e sopratutto predisposizione all’autodistruzione richiedrebbero diciamo un costo di iscrizione di diecimila euro + le spese.
Insomma: se uno deve elidersi tanto vale che lo faccia a cominciare dal suo si presume già esiguo patrimonio in denaro, giusto?
Bene. Le iscrizioni sono aperte. E non sono per niente a numero chiuso. Fatevi sotto. Anzi: giù giù giù.