Vietatissimo
Fizz: "Hai saputo? Larry ha tolto la moglie dal marciapiede"
Gin: "Perché?"
Fizz: "Poverino, non riusciva a parcheggiare"
Vietatissimo!
In Italia proliferano (quasi) più della vegetazione spontanea. Sono i cartelli e le ordinanze di divieto. Che interessano proprio tutto. Dalle palline (da golf), ai cani, alla pomiciata sulla panchina, alla leccata al cono gelato. Questa la conclusione: viviamo in un mondo proibito…
Jim Morrison (a beneficio dei quattro che non lo conoscono: leader dei Doors) è passato alla storia-leggenda della musica e del costume rock trascendentale degli anni Settanta per aver violato ogni divieto. Soprattutto quelli che avrebbero sconfitto quella morte che se l’è portato via a 27 anni.
“La mia vita – pare ripetesse Morrison – comincia con un divieto: Vietato vietare”.
Bene, cioè: non troppo bene, ma è così: Morrison è morto. L’inclinazione ai divieti – invece – è più viva che mai. Forse più viva della vita stessa (tolgo il forse).
L’Espresso on line di questi giorni ci presenta una mappa dell’Italia dei Non Si Può. Una cartina con le indicazioni dei luoghi dove è proibito (e multabilissimo) fare.
Fare colazione con un cornetto caldo dopo l’una di notte (Roma), fare l’amore sul sedile dell’auto (ma anche pomiciare sulla panchina) (Eboli), prendere casa se non si dimostra di percepire almeno 5 mila euro all’anno (Cittadella), girare col sacchetto di nylon della Coop (Firenze, Venezia, Forlì), orinare (Trieste) (se a voi maschi vi scappa la pipì e la fate contro la siepe preparatevi a versare 500 euro di sanzione), girare col burqa (Azzano Decimo, PN), poggiare il culetto sulla panchina se il suddetto ha meno di 70 anni (Vicenza), fumare nei parchi pubblici (Napoli)…
La lista è più lunga (se la volete scorrere vi passo il link: http://speciali.espresso.repubblica.it/mappe/mappa%20divieti/frameset.html), ma la cosa interessante (e un pochetto inquietosa è che si allunga sempre di più).
Per esempio in Lombardia hanno recentemente approvato una legge per la quale è vietato mangiare il kebab su messere marciapiede. Poiché la legge è estensiva, è accaduto che la stessa legge ha vietato pure di mangiare un trancio di pizza, un panino, un toast, un cono o coppetta gelato per strada…Insomma in Lombardia è entrato in vigore il “ramadan urbano”: no se pol magnar par strada, ma solo nei luoghi chiusi (qualcuno ricorda il film “Il fascino discreto della borghesia”di Bunuel, dove chi aveva fame doveva – letteralmente e non-tanto-paradossalmente – accomodarsi al cesso?).
Da noi, a Vittorio Veneto, hanno vietato di filmare il consiglio comunale. O meglio: hanno autorizzato la cosa ma solo nella fase iniziale e finale della seduta. Quando cioè i consiglieri entrano, si salutano, si tolgono la giacca. Poi quando inziano a dibattere le telecamere devono spegnersi. Perché…perché…perché…perché anche se sono piccole come l’ultima cipria abbronzante della Rubinstein…potrebbero disturbare!
Che dite? Che siamo entrati una nuova era proibizionistica? Sì: forse (tolgo il forse) è ragionevole pensarlo. Godetevi i divietii. Ma anche la possibilità di trasgredirli.