Vino rosso a digiuno
Primo agosto.
Stamattina, verso le otto, ho incontrato l'amico scrittore Ido Da Ros. Che sa tutto di tradizioni locali.
Secondo Ido, a Vittorio Veneto, e in altre località della regione (ma chissà quali), da tempo immemore, il 1° agosto vige la stravagante usanza di bere un bicchiere di vino rosso a digiuno.
Sembra che l'enomedicinale assunto a stomaco vuoto, ti terrà in salute per un anno intero. Ero tentata di provarci. Tempo 30 secondi, ho optato per macchiatone e krapfen. Qualcosa di calorico ma analcolico.
Ido Da Ros comunque sostiene che la tradizione del bicchiere di vino rosso al mattino del primo agosto affonda le radici in una leggenda che ha come protagonista una regina non-si-quale di qualche secolo fa. Pare che sua maestà, in viaggio verso Mogliano da qualche dove, si sia sentita improvvisamente male e abbia trovato ricovero in un convento. Le monache, intorno a lei, devono essersi fatte in quattordici per cercare di alleviare le pene regali, ma senza esito. Finché una di loro, la mattina del primo agosto (appunto), ha proposto di dare all’ospite un bicchiere di vino rosso. Un toccasana.
A quanto pare – dopo il gotto – la regina non solo s’è rimessa subito in piedi, e in cammino, ma è stata alla grande per il resto dei suoi giorni coronati.
Se vi siete persi la tentazione di avvinarvi all'alba, vi ricordo che domani è il due agosto. La festa dei omeni, e che – sempre per tradizione locale – sbevazzare sotto qualche frasca non è solo folclorisco. Ma – pensa un po' – virile.