Vota Peppa Pig
Renzi non c'entra, in questo post. Peppa Pig sì.
Mentre scrivo (al solito… non so se siano più veloci i pensieri o la tastiera, che più o meno li sostiene) mi chiedo perché.
Perché invece di postare Qualcosa di molto Significativo su Quello che sta accadendo in questo distico di giornate al Parlamento, io m'infili in un cartone animato.
Il fatto è che una delle notizie che oggi mi hanno distratto dal divenire di una faticosa giornata ha a che fare con una maiala(ta).
Sembra che nella Bat (ovvero nelle province di Barletta, Andria, Trani), l'Associazione Progetto Uomo abbia intenzione di candidarsi alle prossime elezioni per il rinnovo delle province (quegli enti che sembra dovessero sparire, poi no, poi sì, poi si vedrà) con una lista a difesa della famiglia che ha come logo-immagine Peppa Pig, ovvera la maiala più trendy del momento.
Secondo quanto riporta il quotidiano Libero, Mimmo Quatela, fondatore del Comitato della Peppa Pig Politica, giustifica la discesa in campo della maiala con queste parole: «Il nucleo familiare del cartone animato è composto da papà, mamma e due figli, ed è privo di coppie di fatto, relazioni gay e ambizioni di famiglia allargata. Mancano perfino gli adultèri: la volpe Freddy, pur facendo l’idraulico, non seduce Mamma Pig».
Insomma, la famigliola rosa porcellum piace anche all'ombra dell'urna (non quella foscoliana).
Chissà se gli elettori apprezzeranno la mossa. Chissà se, una volta entrati nel segreto della cabina, riusciranno a mettere la crocetta lì, sul musettto-cartone-animato che – suo malgrado – è diventato il vessillo della "famiglia ideale". Chissà se si identificheranno con i porcellini. Mah! Molto probabilmente dipenderà dall'ora in cui andranno a votare, e dalla fame soddisfatta o meno.
Non è facile infatti (a stomaco vuoto) sciogliere il seguente enigma: è meglio fare i salami o votarli in versione cartoon?