Coronavirus: la “verità” arriva dalla Svizzera?
Favorevolmente colpita da questa lettera, in cui un medico degno del giuramento di Ippocrate, espone i fatti riguardanti il Covid19 (dopo averla inoltrata a tutte le persone che conosco, con la speranza che la teoria dei sei gradi di separazione, porti i suoi frutti) ho deciso di pubblicarla anche in Oggitreviso.
Trattandosi di un documento assolutamente illuminante ed esaustivo, ma di una certa lunghezza, lo dividerò in più parti.
Eccovi la prima. Che questa lettura vi sia utile,
Francesca
Samuele Ceruti, MD
Medico Ospedaliero – Servizio di Medicina Intensiva Medico d’Urgenza – Croce Verde Lugano
Specialista FMH in Medicina Intensiva
Specialista FMH in Medicina Interna
Specialista SSMUS in Medicina d’Urgenza
Specialista SGUM in Ecografia d’urgenza (POCUS)
Bellinzona, 8 marzo 2020
(dati aggiornati al 12 marzo 2020)
Cari colleghi e colleghe, cari amici ed amiche,
dopo una iniziale ritrosia nel voler scrivere delle considerazioni ovvie e logiche basate sulla realtà dei fatti, dei dati e delle statistiche che qualsiasi esperto del settore potrebbe trovare – e che qua verranno citati con le opportune referenze così che chiunque possa controllare e verificare – mi sono deciso a mettere per iscritto questi pensieri in base al “principio di autorità”. Il mio ruolo di Medico, di Medico Ospedaliero in Terapia Intensiva e le esperienze maturate sul campo in oltre 15 anni di esperienza (non ultima la Terapia Intensiva di Ginevra, la Terapia Intensiva dell’Ospedale Universitario più grande d’Europa), alla luce del panico generale e dell’evoluzione attuale in merito all’infezione da Coronavirus, mi obbligano a dover intervenire.
So bene che con alcuni di voi mi sono già confrontato sul tema e sono molto confortato dall’idea che la gran parte di voi é a conoscenza degli stessi dati (attuali e passati) per cui vive la quotidianità senza comprendere come mai ci sia questa distanza siderale con la realtà dei fatti. Ideologico é colui che pensa “la mia idea é giusta, é la realtà che é sbagliata” – e tanti di noi vedono quotidianamente nel proprio vissuto professionale tale comportamento offensivo della logica più elementare. Qui si ha l’impressione che – per motivi non sempre ben chiari ed evidenti – l’ideologia abbia preso il sopravvento, staccandosi completamente dalla realtà dei fatti, dalla verità delle cose.
Se in un mondo sano e rispettoso della Logica Aristotelica basterebbe la parola di un esperto, o di come si dovrebbe dire “di uno che ha Autorità”, affinché tutti si fidino si comportino secondo quando dichiarato dall’esperto del settore, nella mentalità di oggi non basta la semplice presenza ed Autorità della persona, ma viene richiesto di fornire dati concreti, cifre ed evidenze che anche io fornirò, non tanto per scendere a patti con un mondo che non crede nel semplice Principio di Autorità, ma perché tali cifre, fatti ed evidenze possano permettere a tutti di fare i giusti distinguo rispetto a quelle persone che, pur avendo Autorità, sembra che stiano commettendo gravi errori di valutazione e stanno fuorviando un’intera Società.
I documenti principali da cui traggo spunto per questa riflessione sono disponibili a tutti gli esperti del settore e sono facilmente verificabili; rimane sempre quel giusto atteggiamento di prudenza per cui – qualora le cose dovessero cambiare – anche le seguenti valutazioni sarebbero da rivedere. Rimane però quell’esperienza che ci ricorda come con le cifre che abbiamo già in mano appare estremamente improbabile che la situazione possa mutare. Se si vuole appunto verificare di persona, oltre ai link che di volta in volta verranno evidenziati, si può accedere alle seguenti pagine:
– Istituto Superiore di Sanità italiano: http://www.iss.it/en/comunicati-stampa – Centro Controllo Mondiale (CDC) delle malattie: www.cdc.gov
– UpToDate (accesso controllato): www.uptodate.com
– New England Journal of Medicine: www.nejm.org
Esistono poi ulteriori dati anche nell’Organizzazione Mondiale della Sanità, sul JAMA e dal CNR italiano; tutti documenti accessibili e soprattutto tutti documenti ufficiali, emessi da quegli enti che attualmente hanno un compito ufficialmente riconosciuto di raccogliere ed analizzare i dati.
1. Definizioni:
L’uso delle definizioni é fondamentale per comprendersi, perché spesso é sull’ambiguità di linguaggio che si basano molte incomprensioni e discussioni; ancora: é con un uso sapientemente malevolo del linguaggio e delle definizioni, che si portano avanti le rivoluzioni. Quindi é importante usare un linguaggio il più possibile univoco e condiviso, per potersi al meglio comprendere.
- Influenza: é una malattia ben precisa, provocata da un virus ben preciso, che appartiene alla classe degli Orthomixoviridae1 . Come tanti virus, é un virus che muta nel tempo, e provoca sia sindromi para-influenzali che la vera e propria influenza2. L’influenza é una malattia caratterizzata da febbre, sintomi respiratori delle vie aeree superiori (raffreddore, starnuti, sinusiti, ecc…), sintomi respiratori delle vie aeree inferiori (tosse, catarro, difficoltà a respirare di vario grado), brividi e mialgie diffuse3. Tutti questi sintomi – anche se in misura variabile come presentazione e come gravità – definiscono l’influenza. La vera influenza. Che può arrivare – come vedremo dopo – a tassi di mortalità elevati anche nella popolazione giovane e primariamente sana4.
- Para-influenza: é una malattia differente dal punto di vista clinico rispetto alla Influenza, perché non presenta tutti i sintomi che sono presenti nella influenza, sintomi che generalmente hanno un decorso meno intenso e più favorevole rispetto alla Influenza5. La para-influenza può ad esempio manifestarsi con un po’ di febbre, tosse e mialgie, oppure febbre, tosse e catarro, oppure raffreddore, sinusiteemialgie,ecc…6Lasindromepara-influenzalepuòessereprovocata da numerosissimi virus; dato che: a) i sintomi clinici sono esattamente sovrapponibili e b) non esiste una terapia specifica, generalmente ad oggi si definisce come “sindrome” (cioé un insieme di sintomi che possono essere provocati da cause differenti) e si tratta con farmaci sintomatici, mentre in casi più severi o per scopi epidemiologici si esegue uno striscio/tampone nasale e faringeo che permette di definire con chiarezza quale sia l’origine del virus. Nel kit dello striscio nasale generalmente si cercano “a batteria” (cioè tutti assieme): influenza A, B e C, Virus Respiratorio Sinciziale (VRS), Parainfluenza 1 e 2, Coronavirus (generalmente 3 o 4 ceppi specifici), Adenovirus, Enterovirus, Rhinovirus, ecc… L’anno scorso, nella nostra piccola Terapia Intensiva, proprio con questi kit a scopo epidemiologico, abbiamo trovato 4 casi di Coronavirus in pazienti intubati, ai quali di conseguenza é stato tolto l’isolamento preventivo e che sono usciti tutti vivi dalla Terapia Intensiva.
- Infezione: un individuo si definisce “infetto” quando ha in sé il germe (batterio, virus, fungo, ecc…); si definisce tale dopo ricerca mediante analisi batteriologica o strisci appositi. Essere infetti non vuol dire essere malati, perché la malattia é definita dalla presenta di una infezione da parte di un certo germe che provoca un danno nell’organismo, che reagisce con dei segni e dei sintomi specifici.
- Virulenza: é l’aggressività di un certo germe (virus, batterio, fungo, ecc…), cioè la capacità di generare una malattia grave nell’individuo che lo ospita7; un germe con alta virulenza farà si che la maggior parte delle persone infette saranno anche malate e farà si che fra le persone malate, molte siano quelle gravi. Al contrario, germi con bassa virulenza, si caratterizzano per un alto tasso di infezione senza malattia e con malattie clinicamente poco severe.
- Virologo: é uno specialista NON clinico, studioso particolarmente dei virus, ma non é sul campo, non tratta i pazienti come invece fanno gli specialisti di Malattie Infettive (per i casi meno gravi) ed i Rianimatori (per i casi più gravi). Il virologo studia i virus e degli agenti del tipo di virus, incluso ma non limitato alla loro tassonomia, alla provocazione di malattia, alla loro coltura ed alla loro genetica8. I virologi non sono dei clinici9 . In un esempio di facile comprensione per tutti, é come un esperto di pesci che sa descrivere perfettamente le caratteristiche di ogni specie ittica, ma NON é un ristoratore di pesce, che é sul campo e conosce meglio di chiunque come cucinare e servire quel pesce. In Terapia Intensiva i virologi sono dei consulenti, cioè esprimono le loro conoscenze in merito alle caratteristiche del virus, ma é poi lo specialista clinico – il Rianimatore/Intensivista – che decide come e quanto mettere in pratica quanto consigliato dal virologo. Tale gestione della Terapia Intensiva é nota almeno dagli anni ’90, ed é stato dimostrato ridurre la mortalità globale in Terapia Intensiva, perché il Rianimatore mette assieme come un’arte tutte le informazioni di cui ha bisogno – fra le quali quelle del virologo – ma in proporzione specifica per ogni differente situazione clinica. Un virologo pertanto può esprimersi su un virus, ma non sulle caratteristiche cliniche che questo virus comporta, perché non ne ha i gradi e le conoscenze adeguate per poterlo fare. Inoltre, sempre rimanendo in una metafora culinaria, così come se andaste a chiedere ad un ristoratore di pesce se preferisce la carne o il pesce, la risposta sarebbe ovvia, é altrettanto ovvio che un virologo (che é specialista del virus e non della gestione clinica olistica del malato) accentui tantissimo le caratteristiche e la terapia sul virus, senza vedere la globalità del problema e la gestione di tutto quello che c’é attorno, partendo dal malato nella sua visione globale fino ad arrivare alla epidemiologia ed ai problemi della società. Per il ristoratore di pesce, il pesce é tutto ed ogni cosa gira attorno ad esso. La realtà, invece é più complessa ed articolata.
2. Le evidenze scientifiche:
Il Coronavirus si conosce da parecchi anni10, all’incirca dagli anni ’50 del XX secolo ed é stato meglio studiato negli anni ’60 dello stesso secolo11; é un virus ubiquitario12,13, che ovunque venga cercato viene trovato, e non é un virus stagionale14,15,16. Di nuovo: non é un virus stagionale. Può infettare o provocare malattia durante tutto l’anno, anche se é con la stagione fredda che la sua incidenza aumenta: si va dal 5% di tutte le sindromi para-influenzali durante la stagione calda fino al 25-35% durante la stagione invernale17 . Il virus é noto per mutare ciclicamente; nella storia del virus sono esistiti ceppi più o meno virulenti. Il Coronavirus abitualmente é poco virulento e generalmente almeno il 50% della popolazione infettata non presenta alcun sintomo18 ,19; la mortalità globale per l’attuale Coronavirus – che spesso é asintomatico20 ,21,22 – si attesta attorno all’1-2%; altri studi confermano una mortalità globale per tutti i Coronavirus (escluso l’ultimo attuale) attorno al 5-8%23,24 , dove bisogna ricordarsi che tale percentuale é aumentata dal fatto che il virus che ha provocato la SARS (mortalità attorno al 10% dei pazienti sintomatici) e la MERS si trattava di due Coronavirus. Senza questi due casi, la mortalità globale di Coronavirus é attorno al 2-3%, del tutto sovrapponibile ai dati di mortalità attuale.
La variazione ciclica-stagionale del Coronavirus del 2019 (il cosiddetto CoVID-19) non ha generato un virus particolarmente virulento25: la maggior parte delle infezioni rimane asintomatico26 e fra chi si ammala circa l’80% ha pochi sintomi o nessuno, il 14% ha sintomi respiratori richiedenti una valutazione ospedaliera ed eventualmente il ricovero, il 5% richiede un ricovero in Terapia Intensiva27; la mortalità globale si attesta attorno al 2%, anche se probabilmente dato l’alto tasso di portatori asintomatici la vera mortalità é più bassa28 ,29, si stima circa della metà (fra l’1-2%). Quindi i dati sono sovrapponibili agli anni precedenti.
Se si guarda la distribuzione della mortalità, si nota come questa sia inferiore a quella della Cina30 e non porti a morte le persone sotto ai 60 anni; é noto, anche dai dati emessi dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) che i morti con Coronavirus presentavano almeno 2-3 co-patologie cardiorespiratorie presistenti31 . A dimostrazione che l’aggressività del virus é bassissima: non si tratta di un virus, come molti hanno scritto, che “risparmia i bambini ed i giovani”, ma di un virus che colpisce tutti, ma data la bassa virulenza, é tale da non provocare malattia o mortalità in chi é altrimenti sano. Non porta a morte nei giovani. Esempio. Immaginiamo di essere delle botti, e che più siamo affetti da patologie croniche, più siamo botti piene di acqua. Il Coronavirus porta a malattia aggiungendo giusto un dito d’acqua alla nostra botte. Cosa succede? Che chi é una botte vuota (cioè non é affetto da patologie croniche pre-esistenti) non ha alcuna conseguenza clinica dall’infezione, mentre invece quelle botti che già precedentemente si trovano piene (cioè cronicamente ammalate) possono scompensare con la presenza del Coronavirus32.
Scompenso é la parola chiave: vuol dire perdere un delicato equilibrio nella fisiologia già alterata dell’organismo. Si può scompensare a livello cardiaco33, a livello respiratorio34,35 , a livello renale, ecc…
I morti con Coronavirus sono morti perché l’infezione virale – al pari di qualsiasi altra infezione virale o batterica – ha portato a scompensare a livello cardio-respiratorio persone già ammalate ed a rischio di morte in caso di scompenso36 . Il motivo per cui i pazienti con cardiopatia ischemica, ipertensiva e diabete mellito sono più a rischio (fra l’altro più delle patologie croniche respiratorie) é legato ad un danno miocardico importante (non é ad oggi chiaro se si tratti di un danno miocarditico diretto o il risultato di una infiammazione massi va) che si associa al danno dell’interstizio polmonare.
L’influenza ed il virus dell’influenza (Orthomixoviridae) invece, oltre a portare a morte le persone già ammalate tramite uno stesso meccanismo, presenta una virulenza ben maggiore: sono ben noti casi di giovani adulti, anche sani, che si ammalano gravemente con polmoniti virali severissime ed un alto tasso di mortalità37 ,38,39. I dati ISTAT sulla mortalità per influenza nel 2019 é stata attorno agli 8’000 casi in Italia40,41; é vero che ad personam il Coronavirus sembrerebbe più mortale (1-2% vs 0.003% della influenza come riferiti dal Centro Controllo Mondiale delle malattie di Atlanta42, ricordandosi che l’influenza può avere anche un andamento più letale43,44), ma la diffusione del virus dell’influenza ogni anno é tale che alla fine il danno sociale per il numero totale dei morti é decisamente maggiore per l’influenza45,46 che per altre malattie47. Tali dati sono anche confermati da esperti epidemiologici del settore (come il prof. Pittet, professore all’HUG ed esperto dell’OMS48).
Se si incrociano i dati forniti dall’Istituto Superiore di Sanità49 con i dati forniti dalla Organizzazione Mondiale della Sanità sulla sopravvivenza media della popolazione in Italia50, si può notare quanto segue: per gli uomini la spettanza media di vita é di 80.5 anni a fronte di una età media di morte per CoVID-19 di 79.9 anni; per le donne la spettanza media di vita é di 84.8 anni a fronte di una età media di morte per CoVID-19 di 83.4 anni. Questo significa che gli uomini che muoiono di infezione da Coronavirus muoiono quando già in media tendono a morire (si anticipa la mortalità media di vita di circa 6 mesi); lo stesso vale anche per la popolazione femminile (circa 1 anno e 4 mesi). Se riprendiamo i dati visti prima sulla presenza di almeno 2-3 co-patologie51, ne deriva un dato estremamente chiaro: chi muore é anziano, fra gli anziani muore chi ha più co-patologie cardio/respiratorie52.
Ma ancora: chi é sano e chi é giovane non muore di Coronavirus
1. continua
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- 1 American Academy of Pediatrics. Influenza. In: Red Book: 2018 Report of the Committee on Infectious Diseases, 31st ed, Kimberlin DW, Brady MT, Jackson MA, Long SS (Eds), American Academy of Pediatrics, Itasca, IL 2018. p.476 2 Centers for Disease Control and Prevention. Elevated influenza activity: Influenza B/Victoria and A(H1N1)pdm09 viruses are the predominant viruses. https://emergency.cdc.gov/han/han00425.asp?deliveryName=USCDC_7_3-DM16978 (Accessed on January 14, 2020) 3 https://www.uptodate.com/contents/clinical-manifestations-of-seasonal-influenza-in-adults? search=influenza&topicRef=7006&source=related_link 4 Shrestha SS, Swerdlow DL, Borse RH, et al. Estimating the burden of 2009 pandemic influenza A (H1N1) in the United States (April 2009-April 2010). Clin Infect Dis 2011; 52 Suppl 1:S75. 5 Russell E, Ison MG. Parainfluenza Virus in the Hospitalized Adult. Clin Infect Dis 2017; 65:157
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32 http://www.iss.it/en/comunicati-stampa
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Dr.med.SamueleCeruti
39 40
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49 http://www.iss.it/en/comunicati-stampa N° 15/2020
50 World Health Organization (2015) – http://www.who.int/bulletin/volumes/86/6/07-043471/en/51 http://www.iss.it/en/comunicati-stampa N° 15/2020
52 Ruan et al, Intensive Care Medicine 2020
- 6 Karron RA, Collins PL. Parainfluenza viruses. In: Fields Virology, 5th ed, Knipe D, Howley P (Eds), Lippincott Williams and W ilkins, Philadelphia 2006. p.1497 7 https://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/V/virulenza.shtml 8 Condit RC. Principi di virologia. In: Knipe dm, Howley PM, editori. Virologia dei campi’, volume 1. Lippincott Williams & Wilkins, 2007; pp. 25-58 9 Journal of Virology, June 2009, Vol. 83, No. 11, p. 5296–5308
Emanuele di Roma.34 anni. Sano, nessuna patologia, non fumatore. Tanto per smentire questo medico che dice che i giovani non muoiono di Coronavirus.
Sono andato avanti perché è uno spasso, e per fortuna che il documento doveva essere esaustivo? Signora Francesca, sicura di stare bene e di aver capito cosa c’è scritto???
”
é vero che ad personam il Coronavirus sembrerebbe più mortale (1-2% vs 0.003% della influenza come riferiti dal Centro Controllo Mondiale delle malattie di Atlanta
”
E in italia l’incidenza di mortalità dell’influenza stagionale è del .1% (1 per mille). Quindi di che minchia parla? Che cavolo vuol dire sembrerebbe più mortale? Dai, quel dottore non esiste, è un fake! E’ un testo inventato!
Quando mai successo di avere le terapie intensive così piene? Sentiamo. Quando mai con l’influenza stagionale è stato paventato il rischio di dover scegliere chi mettere in terapia intenstiva. Sentiamo.
Risposte please, non inventate please, e senza il principio di autorità invocato da quel tizio, che ripeto io direi che non esiste ed è tutto un gioco, squallido ma gioco.
Certo che esiste: qua c’è la video l’intervista
https://www.youtube.com/watch?time_continue=21&v=tcvQUpWJgwU&feature=emb_logo
Lei scrive solo balle.
”
Se in un mondo sano e rispettoso della Logica Aristotelica basterebbe la parola di un esperto, o di come si dovrebbe dire “di uno che ha Autorità”, affinché tutti si fidino si comportino secondo quando dichiarato dall’esperto del settore, nella mentalità di oggi non basta la semplice presenza ed Autorità della persona, ma viene richiesto di fornire dati concreti, cifre ed evidenze che anche io fornirò, non tanto per scendere a patti con un mondo che non crede nel semplice Principio di Autorità
”
Ma chi ha scritto quella stupidaggine si è reso conto di NON aver compreso cosa è la scienza?
Vado avanti a leggere il resto oppure è sullo stesso tono?
Francesca, ma in tutte le verità che sono uscite, in tanti esperti che sono cresciuti resi visibili, più che Veritè direi opinione. Mancano ancora tanti dati non conosciuti o tenuti nascosti in tutto il mondo (la politica e la scienza cavalcano sui morti ).Per discutere dell’argomento con noi ignoranti bisognerebbe avere, porgere altre “verità” e lasciare che gli ignoranti si facciano una opinione. Non fare il Bastanzetti. Lascia passare questo momento che aver ragione ora. non conta un tubo. L’importante è sopravvivere e io me li tocco. Se anche tu avessi ragione, cosa cambia ora ?