“La forza della nuova Europa è la comunità”
L’inaugurazione degli Stati Generali, avviati a Roma, sabato 13 giugno, è stata tenuta a battesimo dai massimi esponenti politici dell’Europa, la Presidente della Commissione Von der Leyen, il Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli e la Presidente della Banca Centrale europea Christine Lagarde.
Tutti e tre hanno approfondito gli aspetti essenziali necessari perché le richieste italiane possano e debbano valorizzare la somma ingente e senza precedenti, messa in capo, per superare la crisi sociale ed economica post-COVID, che deve puntare verso un nuovo modello europeo.
Sassoli ha dichiarato: “A Bruxelles, la prima fase della pandemia ci ha spinto a riflettere sulla necessità di un’Europa diversa.
Avevamo capito che stavamo entrando in una fase nuova e le scelte sono state molto diverse dal passato.
I cittadini giorno dopo giorno hanno capito che non eravamo di fronte alla solita Europa, vista spesso lontana dalla vita reale.
L’Unione ha prodotto in poche settimane un cambiamento di portata storica e non coglierlo sarebbe un errore politico.
È vero, ci sono ancora questioni da chiarire, trattative da completare, e non mancheranno contrasti anche duri. Ma una svolta si è compiuta.
Non siamo di fronte soltanto a misure emergenziali: sono mutate le coordinate, cioè le linee guida delle politiche che hanno governato l’Europa negli ultimi 20 anni.
I canoni neoliberisti che avevano spinto l’Unione nelle difficoltà e negli squilibri che conosciamo sono stati ritenuti non idonei ad affrontare la fase nuova.
Questo è il nodo politico che occorre afferrare e da cui ripartire.
Ora dobbiamo impegnarci tutti a dare basi solide al nuovo corso.
E dimostrare che dopo l’austerità che ha generato diseguaglianze, può esservi un’Europa più forte, vicina ai suoi cittadini, capace di giocare un ruolo come attore globale…
È chiaro a tutti ormai che nessuno può farcela da solo e che il primo e più importante interesse nazionale è quello della coesione europea, della sua unità e solidarietà. Ora i governi sono chiamati ad una maggiore responsabilità dando prova della loro capacità di programmazione. Ricordo che i fondi che arriveranno nelle casse nazionali saranno pubblici e non sarà ammissibile la perdita o lo spreco di questo denaro. La capacità di spesa dovrà aumentare considerevolmente. E i paesi che hanno difficoltà nella progettazione ordinaria dovranno rapidamente modificare le loro procedure.
Sarà fondamentale, comunque, l’indirizzo pubblico delle risorse sulla base delle priorità europee. Il pubblico dovrà essere l’attore protagonista della ricostruzione. E questo è il momento giusto per riaffermare un rinnovato ruolo pubblico nella politica economica e industriale.
Non si tratta di recuperare modelli del passato, ma di affermare una funzione di difesa dei più deboli e di allineamento dei programmi nazionali agli obbiettivi europei.
Dopo la mucca pazza si è sviluppata una politica europea integrata della sanità animale; sarebbe assurdo se dopo il Covid non fossimo capaci di avere standard comuni di gestione e intervento sulla salute umana.”
Il nuovo piano, dal titolo evocativo rivolto ai giovani, denominato Next Generation EU, punta a investire sulle prossime generazioni, attraverso l’ educazione e la formazione, per dare a tutti le stesse opportunità.
Certamente l’accesso alla tecnologia dev’essere considerato un diritto, in modo particolare a favore dei giovani, ma anche delle donne, molto colpite dalla crisi
L’altro pilastro su cui si ha insistito parecchio è quello basato sulla Green economy, la sostenibilità, e la lotta al cambiamento climatico.
“Tutti sappiamo che l’alto livello di debito vi espone agli umori dei mercati, ma con le giuste riforme l’Italia può avere il massimo dal Next Generation Eu”, ha detto la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, dopo aver ringraziato il premier Conte per aver “riunito il Paese” e per aver presentato un piano per la ripresa.
Secondo lei è essenziale la “capacità della PA perché le risorse Ue possano essere usate”.
E ha concluso:”Mentre investiamo per dare forma all’economia del futuro, dobbiamo anche fare riforme ambiziose, che porteranno alla ripresa”.
Lagarde ha messo in luce come “In diversi Paesi, tra cui l’Italia, la mobilitazione degli investimenti richiede soprattutto un ambiente economico favorevole alle imprese, con servizi pubblici e privati efficienti e agili, adeguate infrastrutture fisiche e digitali, un sistema giudiziario ben funzionante e un forte settore finanziario…
In qualità di responsabili politici, vi incoraggio a non sprecare questa crisi”, potendo contare sul fatto che “La Bce farà la sua parte nell’ambito del suo mandato.
Ma spetta a voi dimostrare ai cittadini che le nostre società emergeranno da questa trasformazione più forti e più verdi”.
“Lo stato non basta: Mattarella ricorda a tutti che senza il mercato non si riparte
Nel messaggio inviato al presidente della Consob per l’incontro annuale con la comunità finanziaria, il presidente della Repubblica ha detto che imprese e Borsa possono aiutare la ripresa del paese”.
Le parole non bastano per dar concretezza ad una unione politica europea che sia vera ed efficiente. E l’allentamento della politica del rigore se non è guidata da un etica collettiva ed una responsabilità intergenerazionale potenti produce solo altro debito pubblico (Italia…) e regresso.
Nessun male viene per nuocere. Così recita un vecchio adagio anche se in questo contesto viene difficile credere che sia così
Gli ostili all’Europa dovranno ricredersi. Abbiamo ottenuto un un importante prestito e un solido aiuto a fondo perduto. Possiamo rialzarci e fiduciosi incamminarci nel futuro. Questo è il vero volto dell’Europa. Nell’assegnare i contributi tenete conto della sanità e della scuola. Ebbene sì, questa volta evviva l’Europa!
Ora tocca all’Italia. La prima riguarda la svolta senza precedenti compiuta dall’Europa con il Recovery Fund e i motivi per cui è stata decisa: Ursula von der Leyen «Noi, l’Unione Europea – dice la presidente della Commissione – stiamo per la prima volta prendendo in prestito denaro dai nostri figli. Quindi i nostri investimenti di oggi devono portare frutti ai nostri figli. Non prenderemo in prestito denaro dai nostri figli, come talvolta facevano i nostri Stati membri, solo per spendere di più di oggi»
Niente finanziamenti gratis e l’Italia deve fare le riforme.
Però le acque non sono così tranquille. Arriva un “terremoto” sull’Euro Che cosa può far saltare tutto: a sentenza di Karlsruhe fa tremare l’Eurozona. Il parere del Bundestag: mollare la Banca centrale Europea.
Ottimo articolo. Condivido la new free economia e la sostenibilità il tratti distintivo della nuova comunità europea.
C’e’ un detto che recita così: nessun male viene per nuocere
Ci può spiegare meglio il concetto:” I canoni neoliberisti che avevano spinto l’Unione nelle difficoltà e negli squilibri che conosciamo sono stati ritenuti non idonei ad affrontare la fase nuova”. E quali sarebbero gli idonei ? La Legard, come lei scrive indica linee di sviluppo che mi pare siano “liberiste”