Ben tornata, Europa!
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L’anniversario delle elezioni del Parlamento Europeo, che si svolsero dal 23 al 26 maggio 2019, si celebra con un sentimento di grande soddisfazione.
Su proposta del Commissario Gentiloni, la presidente della Commissione Von der Leyen ha ufficializzato il pacchetto finanziario del nuovo piano di 750 miliardi di euro, resi disponibili per superare la crisi sociale ed economica della pandemia da coronavirus.
Anche dal punto di vista lessicale, si è voluto dare un segnale positivo, infatti la prima definizione di “Recovery Fund” è stata modificata in “Next Generation Eu” ossia “La prossima generazione dell’Europa”.
Il progetto tiene conto del disagio e delle difficoltà di ciascun Paese. Per questo motivo, essendo noto che l’Italia ha sofferto più di tutte le altre nazioni, per il nostro Paese sono previsti 172,7 miliardi, di cui 81,8 per trasferimenti a fondo perduto e 90,9 per prestiti a lunga durata.
Questa nuova manovra viene inserita nel nuovo programma 2021-2027, che comincerà ad essere discussa nel Consiglio Europeo del prossimo 19 giugno.
Nonostante i primi mugugni da parte di 4 Paesi ( Austria, Olanda, Danimarca e Svezia) la partenza è un bel segnale!
Ai loro commenti, ha risposto prontamente il Presidente del Parlamento Europeo, l’organo deputato per l’approvazione finale del maxi piano.
David Sassoli, l’italiano che lo presiede, ha subito risposto con efficacia: “Faccio un appello alla loro responsabilità. Non esistono Paesi frugali ed altri spendaccioni. Piuttosto esistono Paesi consapevoli delle sfide che abbiamo di fronte e Paesi inconsapevoli.
Per questo chiedo a tutti di essere all’altezza di questo momento storico. Tutti si avvantaggiano dei benefici del Mercato Europeo e anche i Paesi che hanno sollevato obiezioni ne sono tra i principali destinatari.
Mi auguro che tutti siano consapevoli. Non è il tempo della rigidità ma della ricostruzione, altrimenti saremo costretti ad una Europa a diverse velocità”.
La risposta del Presidente lascia intravedere quanto già alcuni europarlamentari da tempo vanno proponendo ossia il superamento dell’unanimità dei 28 Paesi europei.
È una risposta inoltre che lascia chiaramente intendere che il nuovo Parlamento non si farà irretire dai citati 4 Paesi, sulla falsariga della travagliata Brexit, che ha portato all’uscita definitiva della Gran Bretagna dall’Europa.
In Italia la proposta europea è stata pienamente condivisa dalle forze politiche dell’attuale maggioranza, mentre le 3 forze di opposizione, ciascuno per proprio conto, ha messo in luce aspetti che non le soddisfano.
Il Senatore a vita Mario Monti, già Commissario europeo e Presidente del Consiglio oltre che economista ha su tutta l’operazione ha sottolineato:”La Presidente della Commissione, posta di fronte ad una drammatica emergenza proprio all’inizio del suo mandato, vuole sostenere l’economia e la società europea.
Ma non lo fa con interventi dettati dal panico e a rischio di sconquassare la casa europea in costruzione. Anzi, ricorrere a provvedimenti che, oltre ad alimentare la ripresa dell’economia, sono pensati per rafforzare dalle fondamenta dell’edificio della UE, ristrutturarlo dove è necessario, renderlo più vivibile per la prossima generazione di europei…
Grazie alla sua visione molto “strutturale”, ha deciso di puntare tutto sul più classico degli strumenti, il bilancio, proponendo un bilancio più vicino alle esigenze di una finanza pubblica corretta e a quelle specifiche di una finanza pubblica che, se le sue proposte saranno adottate, potrà ben dirsi embrionalmente ” federale “.
Pietro Panzarino
Sarebbe l’inizio di una nuova Europa, siamo ottimisti