L’infinita piazza
Nel vedere Piazza Meschio mi è venuto in mente Leopardi e, scusandomi con Lui, ho cercato, con tutta la modestia del caso, di riprendere ancora una volta il tema, questa volta non in dialetto (anche se qualcuno mi riprenderà), della vergogna cittadina.
L’INFINITA PIAZZA
Scúseme Giacomo
Sempre cara mi fu questa piatta Piazza,
e questa recinzione, che tutta intorno
chiesa, case e strade dallo sguardo esclude,
ma ripensando a sindaci e costruttori
sovraintendeze che degli anni si fan beffa
progetti e soluzioni di vari tipi e colori,
pavimentazione di pietre o sol di sassi
con erbe che spuntano assieme ai fiori,
nell’immensità s’annega ogni illusione
e il naufragar amaro di ogni soluzione.