L’Associazione Cis Mosnigo vi invita Sabato 15 e Domenica 16 Giugno alla 7a edizione della rassegna “Dialetto – i vari aspetti di una lingua parlata”.
Scopo della rassegna è la riscoperta del nostro idioma, visto sotto sfumature diverse quali la poesia, la musica, le tradizioni ed i costumi.
Quest’anno abbiamo voluto dedicare la rassegna al tema dei miti e delle leggende.
La rassegna si apre sabato 15 Giugno alle ore 21:00 con lo spettacolo di Gianni Secco e Cimo Nogarin “Ndóne, stóne o cosa fóne, taión cane o vende mone” a cavàl de canzon e memorie vece e nove. Poesia e musica storie de vita e passion amor, oneri e onori fra naser e sparir.
La seconda giornata della rassegna, domenica 16 Giugno, inizia alle ore 14:00 con la mostra di pittura con esibizione dal vivo “Incolorisón el dialéto”.
Le molteplici origini e declinazioni di termini, detti e proverbi saranno trattati nella serata di Domenica 16 Giugno alle ore 20:30 insieme al Dott. Giovanni Tomasi che ci parlerà di “Strìghe, basalìs e buricàn”.
Programma della rassegna:
Sabato 15 Giugno – ore 21:00
“Ndóne, stóne o cosa fóne, taión cane o vende mone” a cavàl de canzon e memorie vece e nove
Poesia e musica storie de vita e passion amor, oneri e onori fra naser e sparir.
Con Gianni Secco e Cimo Nogarin
Domenica 16 Giugno
ore 14:00 – “Incolorisón el dialéto”
mostra di pittura con esibizione dal vivo
ore 20:30 – “Strìghe, basalìs e buricàn”
Miti e Leggende delle Prealpi Venete
Relatore: Dott. Giovanni Tomasi
Per tutta la durata della rassegna saranno disponibili dei giochi tradizionali costruiti per l’occasione dalla nostra associazione e sarà attiva Bètola (Osteria) con pan, soprèsa, mortadela e molto altro.
In caso di maltempo le serate si svolgeranno presso il centro polifunzionale di Mosnigo in Piazzale degli Alpini.
Adesso capisco perché Cecchini non è neppure riuscito a laurearsi in Sociologia a Trento ai tempi di Curcio, quando i Prof. regalavan gli esami per paura di esser gambizzati. Era tutto preso a studiar l’istro-veneto.
Vabbè, gli riconosciamo il merito di averci provato.
Francesco Cecchini
09/06/2019
Anche in istroveneto c’è la parola mona.
Francesco Cecchini
09/06/2019
Vinicio Corrent in istroveneto ci sono sia la parola mona che la parola SAC.
Francesco Cecchini
09/06/2019
L’istroveneto è stato riconosciuto patrimonio culturale immateriale da parte della Repubblica Slovena. Lo farà anche la Croazie. Va ricordato che nel 2014 un’altra variante della lingua veneta, el talian (veneto-brasilian) è stato riconosciuto dal Governo federale del Brasile patrimonio immateriale e culturale. L’ Italia con la legge 482 del 1999 riconosce ben 12 lingue ma non tutela il veneto. E’ appena partita, e si potrà firmare in tutti i comuni del Veneto, una raccolta di firme proprio per arrivare al riconoscimento della lingua veneta da parte del parlamento italiano.
Certo, invitiamo tutti i nostri partecipanti al blog, veneti e non, a recarsi a firmare nei propri comuni di residenza per il riconoscimento della lingua veneta!!! Il Talian è una lingua a tutti gli effetti e fu determinata dalla forte emigrazione veneta in Brasile nella seconda metà dell’Ottocento, vale a dire appena dopo l’unità d’Italia.
VINICIO CORRENT MANDA A FIRMARE PER IL RICONOSCIMENTO DELLA LINGUA VENETO ANCHE IL TUO PROTETTO, IL BASTANZETTI DEL SAC. COSI’ PERDE MENO TEMPO A COMMENTARE E LO PIGLIANO DI MENO PER IL CULO, QUEL SAC DEL BASTANZETTI.
In Veneto dovrebbero prendere come esempio il catalano in Catalogna. In Catalogna esistono molti dialietti, ma è stata definita una lingua catalana. Altre alternative sono assumere come lingua veneta la lingua di Goldoni, o il talian, un veneto riconosciuto ufficialmente in Brasile, o l’istroveneto, riconosciuto ufficialmente dalla Slovenia.
Non esiste una lingua veneta unitaria (questo lo conferma ogni linguista serio) bensì tanti bellisimi dialetti veneti, in certi casi anche incomprensibili tra loro. Metti a parlare un vecchio agordino duro e
puro co un ciosòto e poi vedi…
Non sono per nulla d’accordo, dal momento che il veneto ha una grandissima tradizione letteraria e musicale al pari della lingua napoletana. Il motivo della diversità è riconducibile al fatto che il Veneto dopo la caduta della Repubblica di San Marco non ha avuto una centralità di potere. La stessa cosa vale per l’italiano che inizialmente era il “volgare” e aveva numerosissime e vistose varianti fino a quando non è arrivata l’unità ottocentesca che ha imposto un unico modello peraltro con grande difficoltà all’inizio. Successivamente grazie alla radio e alla televisione lo Stato è riuscito a imporre un modello unico, ma sempre con grandi differenze come ad esempio l’uso del passato prossimo e del passato remoto. D’altra parte qualsiasi letterato serio non può negare che la questione della lingua sia stata determinante nella storia della letteratura italiana.
E’ comunque in buona compagnia e la cosa che fa più spavento è che sono per primi i veneti a non voler valorizzare le proprie radici culturali, quasi si vergognassero di un passato contadino che invece farebbe loro più onore; almeno quando erano agricoli e poveri avevano più valori di adesso che sono ricchi e arroganti. C’è poi chi teme che questa rivendicazione sia legata a progetti indipendentisti che francamente sono sempre stati ispirati da motivazioni economiche e frutto di quell’avidità tipica di questi nostri tempi. Insomma tutti dovrebbero andare fieri del proprio passato e della propria cultura anche perché la ricchezza dell’Italia sta prima di tutto nella sua particolarità.
Francesco Cecchini
08/06/2019
Vicent Corrent a proposito di autonomia. Perché non approfondisci il tema della lingua veneta. In Brasile il talian, che è veneto, è lingua ufficiale. L’istroveneto è riconosciuto ufficialmente in Slovenia e lo sta per essere in Croazia. LASCIA PERDERE PER UN PO’ IL BASTANZETTI DEL SAC E DEDICATI ALLA LINGUA VENETA!!!
Questo è un bellissimo tema che mi sta molto a cuore anche perché io sono autore di numerose canzoni in lingua veneta, una di queste, intitolata “Henriette” è stata premiata con il secondo posto in Campidoglio a Roma nell’ambito del concorso nazionale “Salva la tua lingua locale” fortemente voluto dal grande linguista Tullio De Mauro. Ho fatto una rivisitazione di una lettera di Giacomo Casanova a un suo grandissimo amore. La melodia e l’arrangiamento sono in chiave bossa nova. Ecco il link: https://www.youtube.com/watch?v=EFOsLUDUfP4
Ascoltala e poi mi dici cosa ne pensi. Apriamo il dibattito sulla lingua veneta con mio massimo piacere.
Grazie, allora chissà che anche altri l’ascoltino e così possiamo iniziare il dibattito sulla lingua veneta, che ripeto, mi sta molto a cuore. A presto.
Francesco Cecchini
07/06/2019
Un’altra mossa dagli Stati Uniti contro Huawei. Facebook non consentirà più la pre-installazione delle sue applicazioni sugli smartphone Huawei che usciranno sul mercato in futuro. La notizia viene data in esclusiva dall’agenzia di stampa Reuters sul suo sito. Questa decisione del social di Mark Zuckerberg arriva in seguito all’iscrizione di Huawei nella lista nera del commercio americano, che prevede il divieto per l’azienda cinese di comprare beni e servizi dalle aziende statunitensi. Huawei da parte sua precisa che i suoi smartphone attualmente in commercio non saranno interessati a questa misura, mentre quelli che la società lancerà in futuro arriveranno nei negozi senza avere a bordo le applicazioni dell’ecosistema Facebook e cioè, oltre al social blu, WhatsApp, Instagram e Messenger. Gli utenti, tuttavia, le troveranno tra le app che la società cinese offre di installare nella sua selezione di software oppure potranno scaricarle e installarle direttamente dal Google Play Store. La differenza è qualche tap in più.
La decisione, ha scritto il gruppo in una mail a Cnet.com, è stata fatta per “garantire la conformità” con le regole del governo. I legami diretti con il gruppo cinese non sono così stretti come quelli tra Google e Huawei. La mossa di Menlo Park non ha quindi gli stessi effetti (per ora potenziali) del bando da parte di Mountain View. Per certi aspetti ha però condizioni ancora più restrittive. Big G ha infatti annunciato che sospenderà la licenza Android e l’installazione del Play Store (il negozio digitale di applicazioni) solo nei futuri dispositivi Huawei. Sono quindi salvi non solo quelli già venduti, ma anche quelli già prodotti o in fase di produzione, che potranno così continuare ad avere Android, scaricare e aggiornale le app senza alcun problema. Dalla mossa di Facebook, invece, si salvano solo gli smartphone già consegnati (cioè quelli venduti o negli scaffali dei negozi) ma non quelli che stanno uscendo dagli impianti.
Ci saranno quindi ripercussioni in tempi molto più stretti. Ma quali saranno? Nulla di clamoroso. Facebook, come altre compagnie come Twitter o Booking.com, ha accordi commerciali grazie ai quali le app vengono preinstallate dal produttore. Compriamo uno smartphone e ci troviamo già dentro Facebook. Per Huawei è una sorta di servizio al cliente, per le app un incentivo all’utilizzo (per quanto senza risultati certi). La discrepanza di tempi tra le decisioni di Facebook e Google avrà effetti molto contenuti. Per chi ha già comprato un Huawei, non cambia nulla. Chi lo comprerà nei prossimi mesi potrebbe non trovare le app di Zuckerberg, ma potrà comunque scaricarle in pochi clic dal Play Store (che, come detto, continuerà a esserci, così come Android). Le cose potrebbero cambiare in parte quando non ci saranno né le une né l’altro (un’eventualità non ancora certa, che dipende dalle decisioni della Casa Bianca). Se, come ha affermato il gruppo di Shenzhen, l’obiettivo è sviluppare un proprio sistema operativo, salvo sorprese. le app di Facebook potranno essere installate dopo l’acquisto, scaricandole da AppGallery, il negozio digitale di Huawei che già oggi le mette in vetrina.
Non ci saranno effetti né negli Stati Uniti (dove Huawei non ha mercato) né in Cina (dove Facebook, teoricamente bloccato anche se usato, non può essere certo preinstallato). Diverso è il discorso per l’Europa, area di forte crescita per il marchio cinese e presidio di Menlo Park, e alcuni mercati in via di sviluppo. Gli effetti diretti sono comunque limitati. La mossa di Zuckerberg, però, potrebbe innescare nuovi scenari, legati soprattutto alla reputazione e alle attese di vendite future. Se, dopo Google, anche un marchio come Facebook rompe (seppur solo in parte) con Huawei, lo stesso potrebbero fare anche le altre applicazioni preistallate, come Twitter. La risposta dei clienti sulla scelta del loro prossimo smartphone è ancora imprevedibile, ma meno certezze potrebbero impattare sulla domanda dei rivenditori, generando un circolo vizioso. Avere Whatsapp e Instagram nel proprio negozio di app (cosa che, al momento, non sembra in discussione) e sul proprio sistema operativo non è, di per sè, una garanzia. Perché un sistema operativo è solo il tassello di un mosaico più ampio: un ecosistema fatto di app, servizi e fiducia degli utenti che Huawei deve ancora costruire.
Nella guerra commerciale degli Stati Uniti contro Huawei, il Financial Times registra anche la reazione di Google. Il gigante di Mountain View – secondo il giornale – sta sostenendo presso l’Amministrazione Trump una posizione ben precisa in merito al divieto per le compagnie americane di vendere prodotti all’azienda cinese: questo bando contro Huawei mette a rischio la sicurezza nazionale. Proprio così. Se Huawei non potrà avere gli aggiornamenti del sistema operativo Android da Google – è il ragionamento che fa il colosso californiano – la società cinese finirà per sviluppare una sua versione modificata di Android, che renderà gli smartphone meno sicuri e più suscettibili di essere hackerati, anche dalla Cina. Secondo il Financial Times, nelle ultime settimane Google avrebbe approcciato il Dipartimento del commercio per discutere dell’iscrizione di Huawei nella “lista nera”, che impedirà all’azienda di Shenzhen di comprare prodotti Usa una volta scaduta una licenza temporanea di 90 giorni. Google avrebbe chiesto un’ulteriore proroga della licenza, oppure di essere esonerata in toto dal divieto. Stessa richiesta sarebbe stata avanzata dai produttori di chip americani come Qualcomm.
Come vede, Sig Corrent, purtroppo il dibattito sulle tematiche da lei proposte sta a zero. Lo spazio commenti del suo blog serve unicamente come sfogatoio della monomania ossessivo-persecutoria di ‘sto fantomatico Cecchini. Le proporrei pertanto di chiudere tale spazio, come necessariamente han scelto di fare quasi tutti i suoi colleghi blogger; il che potrebbe anche essere di aiuto terapeutico al suddetto individuo. Saluti.
La democrazia e il pluralismo del dibattito non può cedere di fronte agli attacchi sconsiderati e irrazionali di alcuni individui. Continuerò a tenere aperto il mio spazio. A presto con nuovi video.
Nel suo blog non c’è ombra di dibattito. Solo paranoiche volgarità bugie e insulti del Cecchini. Mi spiace che lei ne sia complice. Si dimostra alla stessa altezza.
Adesso non faccia anche lei il Cecchini. Io elimino gli articoli di questo Cecchini regolarmente e ho anche chiesto alla redazione di interdirlo ma probabilmente non è facile farlo. Le ripeto che il mio spazio è libero. Il problema è che i Veneti sono troppo pusillanimi e introversi per partecipare a questo dibattito. Non è colpa mia se questa è una regione retrograda e qualunquista. Ai Veneti non interessa nessun dibattito perché probabilmente sono troppo presi dall’attività di fare soldi e competere tra loro su chi ha il macchinone più grande!!!
Francesco Cecchini
08/06/2019
I miei commenti sono sensati ed hanno lo scopo di proteggere il Bastanzetti del SAC. IL TUO PROSSIMO VIDEO (PROMESSO) SUL BASTANZETTI DEL SAC DARA’ UN VALIDO CONTRIBUTO ALLA SUA PROTEZIONE. BASTA “CRITICHE”, OFFESE, PRESE PER IL CULO AL BASTANZETTI DEL SAC!!!
I tuoi commenti sono sconsiderati e del tutto fuori tema. Prendi un bel respiro, fai una passeggiata, vedrai che ti aiuterà a uscire dalle tue ossessioni. Ciao
Comico Vinicio Corrent, protettore del Bastanzetti del SAC, oggi il Bastanzetti del SAC ha commentato di meno e non è stato preso per il culo. BRAVO COMICO VINICIO CORRENT LA TUA PROTEZIONE AL BASTANZETTI DEL SAC FUNZIONA!!! IL BASTANZETTI DEL SAC TI ASCOLTA!!!
Io proteggo sempre la libertà di esprimere opinioni purché siano coerenti con la linea proposta dal blogger e non ripicche personali. Se ha dei problemi con qualcuno non utilizzi il mio spazio per risolverli.
Commico Vinicio Corrent, protettore del Bastanzetti del SAC, nessuna ripicca o problema personale. Vedo che i commenti del Bastanzetti del SAC diminuiscono e le prese per il culo al Bastanzetti del SAC spariscono. CIO’ E’ POSITIVO!!!
La mia presenza qui dimostra che io sarei per la libertà d’espressione. Ma quando c’è chi la male interpreta ed il sistema non è capace di contenere questi trasgressori cosa è giusto fare? Forse non c’è partecipazione proprio perché i commentatori non vogliono rischiare di esser moleststi da soggetti come “Cecchini”. La libertà, senza responsabilità, è sopruso. A lei la decisione.
E’ facile immaginare, da quel che scrivo, perché questo fantomatico Cecchini si dedichi 24h al giorno ad attaccarmi. E’ facile capire chi, infastidito dai liberi pensatori come il sottoscritto, può essere interessato a pagare tale fantomatico squadrista del web.
Ps. Ricordo al Sig. Corrent che, visti gli abusi di cui è strumento il suo blog, potrebbe anche abolire la possibilità di commento come fa la sua collega blogger Albrizio.
Abolire il commento NO perché lo spirito del blog è proprio quello di suscitare il dibattito secondo la tematica impostata. Purtroppo i Veneti si dimostrano musoni e introversi e non accettano mai il confronto disertando i commenti nel mio Blog.Sicuramente diranno che non hanno tempo per scrivere perché troppo impegnati a lavorare per fare soldi ed esibire macchinoni e villone hollywoodiane. Va benissimo, ma poi non devono offendersi se gente come Toscani esprime sulla loro cultura giudizi poco lusinghieri. Cosa ne dice?
Comico Vinicio Corrent, protettore del Bastanzetti del SAC, vedi di proteggere il Bastanzetti del SAC. E’ appena lunedì e il Bastanzetti del SAC invece di dedicarsi ai denti sproloquia su monocultura viticola e politica. Dai comico Vinicio Corrent proteggi il Bastanzetti del SAC fin da lunedì mattina!
Michele Bastanzetti • 11 minuti fa
Potrebbe essere altrimenti in una terra dove oltre alla monocultura viticola si sta consolidando una monocultura politica? E dove una sinistra rintronata (vedi la vigna attaccata all’asilo S.Giacomo) annaspa nel suo stesso vuoto, come un giocatore di moscacieca?
Ps: ma quella questione delle firme false alle amministrative di Vittorio come è andata a finire?
Comico Vincent Corrent, sono d’accordo i commenti di Bastanzetti del SAC non vanno aboliti, ma il Bastanzetti del SAC va protetto contro le prese per il culo, che sembra stiano sparendo. Non sonon veneto e sono contro Toscani per ragioni politiche.
Comico Vinicio Corrent protettore del Bastanzetti del SAC, il Bastanzetti del SAC non ha ancora postato commenti. Bravo! continua così, meno commenti, meno prese per il culo per il Bastanzetti del SAC!!!
Comico Vinicio Torrent protettore del Bastanzetti del SAC, devi proteggerlo da postare commenti che rischiano l’apologia del fascismo ed evitare che gli antifascisti odino il Bastanzetti del SAC. Possono andare le prese per il culo al Bastanzetti del SAC, ma proteggi il Bastanzetti del SAC da odio antifascista!!!
Michele Bastanzetti • un giorno fa
DEJA’ VU
24 Settembre 1938. L’allora amatissimo Cav. Benito Mussolini arriva puntualissimo in treno non spatocià dai writers a Vittorio Veneto, accolto con evidente entusiasmo dal clero locale. Chissà se fra quei preti ce n’era anche uno che si chiamava Alessio -sit venia verbo…
Il Dux dalla stazione, coi suoi stivaloni lustrati a specchio, scenderà a piedi in piazza del Popolo accolto da una folla osannante (altro che tirar su firme per toglierli la cittadinanza).
E par fortuna che Alfredo MARIN ha fatto questa foto capolavoro che se no no ghe credéa nessun!
Miniatura
FOTO DEL DUCE BENITO MUSSOLINI!
Da un pò di tempo La Tribuna di Treviso e i giornalisti non cagano più il Bastanzetti del SAC e il SAC (il solo Bastanzetti). OTTIMO LAVORO COMICO VINICIO CORRENT PROTETTORE DEL BASTANZETTI DEL SAC!!! ANCORA UN PO’ DEL TUO IMPEGNO A PROTEGGERE IL BASTANZETTI DEL SAC E ANCHE OGGI TREVISO NON CAGHERA’ PIU’ IL BASTANZETI DEL SAC. COSI’ NESSUNO PIU’ PRENDERA’ PER IL CULO IL BASTANZETTI DEL SAC PER I SUOI COMMENTI!!!
Comico Vinicio Corrent fa bene a proteggere Bastanzetti del SAC. Sono con lui, è l’unico Bastanzetti del SAC nel mondo. Se sparisce lui restiamo senza SAC e sarà difficile che ne appaiano altri, di Bastanzetti del SAC.
Guardi comunque che ho fatto espressa e ufficiale richiesta al Direttore del giornale in cui trova spazio il mio Blog di bloccare preventivamente ogni commento del Sig. Cecchini. Non so a che punto siano le procedure tecnologiche attivate a tale scopo. Nel frattempo non posso fare altro che eliminare i commenti di detto personaggio. A presto, Vinicio.
L’ ho capito, Mr. Corrent, che lei è una brava persona. Certo fa riflettere che nel web ci sia invece certa gente che si comporta in modo inqualificabile e che non si riesca a fermarla prontamente. Ed il caso mio è infimo rispetto ad altri, gravissimi, che la cronaca ha riportato! Va beh, adempiamo a questo: ” A nessuno accade nulla che egli non sia formato da natura a sopportare” Marco Aurelio.
Apprezzo molto la citazione di Marco Aurelio, che per me è stato di gran lunga il migliore imperatore romano, impersonando proprio quella virtù romana di dedizione alla conservazione delle loro istituzioni anche se sempre nell’ottica dell’imperialismo e dell’aggressività che travolse mezzo mondo conosciuto a quel tempo. Ha ragione lei riguardo a questi personaggi che nel web hanno trovato la propria dimensione molto viscida tra l’altro dal momento che è facile nascondersi dietro una tastiera. Purtroppo mi creda che ho attivato la redazione per fermare ogni ulteriore commento di questo suo persecutore, ma allo stato attuale sembra non ci sia rimedio. Con tali individui non ci resta che fare come Dante ci ha suggerito: non curarsi di loro, ma guardarli e passare avanti!!!
Michele Bastanzetti
25/05/2019
Eccellente Corrent, a parte quel tentativo persistente di imitare Grillo di cui secondo me deve liberarsi e prender uno stile tutto suo. Qualche chiosa a margine. Il referendum, ad ottobre ’19, saran DUE anni che si è svolto e non uno. Si è dimenticato di aggiungere che è costato 18 milionazzi di eurazzi che, ad oggi, risultan buttati al vento del nord. Peraltro altre regioni, come l’Emilia, hanno avviato lo stesso percorso delle deleghe senza bisogno di questo sperpero. Non son andato al quel referendum ritenendo che un regionalismo così strutturato garantisca la distruzione dell’unità d’Italia. Nello stesso tempo permangono privilegi autonomistici assurdi, tra i quali quello di stampo secessionista (Alto Adige) o di gestione spaventosamente fallimentare come il siciliano. Neanche qui il governo del cambiamento (pararìe in pèzo…) è riuscito a produrre correzioni sensate, che pongano tutti i cittadini italiani su un piano di uguaglianza.
Gentile Dottore lei ha fatto un’analisi perfetta della questione autonomistica, anche con i risvolti nazionali. Ha ragione anche relativamente a Grillo, ma non le nascondo che resta sempre un mio modello ideale di comico. Cercherò comunque di “grilleggiare” meno nel tentativo di sviluppare il mio stile originale, ma sa, alle volte quando non si è affermati la gente tende sempre ad associarti a qualcuno. Per esempio io sono anche autore di canzoni e ogni volta che ne compongo una nuova, la maggior parte di quelli cui gliela faccio ascoltare mi dice: bella, è sullo stile di…D’altra parte Machiavelli diceva che “gli uomini percorrono vie battute da altri”. A presto.
A questo punto, se non è chiedere troppo e pensa di riuscire a scriverla prima che esso cada, mi aspetto la canzone sul gialloverde “governo del cambiamento” guidato dal premier autodefinitosi “l’avvocato degli italiani” che ci aveva promesso un “anno bellissimo”!
Ps: ma una delle vie di cui parla Macchiavelli… sarà mica la Pontebbana….verso sera?
A quei tempi la Pontebbana esisteva ma non aveva queste frequentazioni. Per la canzone, vediamo. Qui si recita a braccio, ma non mancano le occasioni che ci offrono i nostri politici.
L’Associazione Cis Mosnigo vi invita Sabato 15 e Domenica 16 Giugno alla 7a edizione della rassegna “Dialetto – i vari aspetti di una lingua parlata”.
Scopo della rassegna è la riscoperta del nostro idioma, visto sotto sfumature diverse quali la poesia, la musica, le tradizioni ed i costumi.
Quest’anno abbiamo voluto dedicare la rassegna al tema dei miti e delle leggende.
La rassegna si apre sabato 15 Giugno alle ore 21:00 con lo spettacolo di Gianni Secco e Cimo Nogarin “Ndóne, stóne o cosa fóne, taión cane o vende mone” a cavàl de canzon e memorie vece e nove. Poesia e musica storie de vita e passion amor, oneri e onori fra naser e sparir.
La seconda giornata della rassegna, domenica 16 Giugno, inizia alle ore 14:00 con la mostra di pittura con esibizione dal vivo “Incolorisón el dialéto”.
Le molteplici origini e declinazioni di termini, detti e proverbi saranno trattati nella serata di Domenica 16 Giugno alle ore 20:30 insieme al Dott. Giovanni Tomasi che ci parlerà di “Strìghe, basalìs e buricàn”.
Programma della rassegna:
Sabato 15 Giugno – ore 21:00
“Ndóne, stóne o cosa fóne, taión cane o vende mone” a cavàl de canzon e memorie vece e nove
Poesia e musica storie de vita e passion amor, oneri e onori fra naser e sparir.
Con Gianni Secco e Cimo Nogarin
Domenica 16 Giugno
ore 14:00 – “Incolorisón el dialéto”
mostra di pittura con esibizione dal vivo
ore 20:30 – “Strìghe, basalìs e buricàn”
Miti e Leggende delle Prealpi Venete
Relatore: Dott. Giovanni Tomasi
Per tutta la durata della rassegna saranno disponibili dei giochi tradizionali costruiti per l’occasione dalla nostra associazione e sarà attiva Bètola (Osteria) con pan, soprèsa, mortadela e molto altro.
In caso di maltempo le serate si svolgeranno presso il centro polifunzionale di Mosnigo in Piazzale degli Alpini.
Info: 339 3861090 – 347 5398549
Email: info@associazionecis.org
Colpito nel vivo eh…il fuori corso di sociologia a Trento a ridosso degli anni di piombo…
Adesso capisco perché Cecchini non è neppure riuscito a laurearsi in Sociologia a Trento ai tempi di Curcio, quando i Prof. regalavan gli esami per paura di esser gambizzati. Era tutto preso a studiar l’istro-veneto.
Allora non si è laureato per una causa nobile.
Purtroppo di istroveneto non sa neanche una parola…
Vabbè, gli riconosciamo il merito di averci provato.
Anche in istroveneto c’è la parola mona.
Vinicio Corrent in istroveneto ci sono sia la parola mona che la parola SAC.
L’istroveneto è stato riconosciuto patrimonio culturale immateriale da parte della Repubblica Slovena. Lo farà anche la Croazie. Va ricordato che nel 2014 un’altra variante della lingua veneta, el talian (veneto-brasilian) è stato riconosciuto dal Governo federale del Brasile patrimonio immateriale e culturale. L’ Italia con la legge 482 del 1999 riconosce ben 12 lingue ma non tutela il veneto. E’ appena partita, e si potrà firmare in tutti i comuni del Veneto, una raccolta di firme proprio per arrivare al riconoscimento della lingua veneta da parte del parlamento italiano.
Certo, invitiamo tutti i nostri partecipanti al blog, veneti e non, a recarsi a firmare nei propri comuni di residenza per il riconoscimento della lingua veneta!!! Il Talian è una lingua a tutti gli effetti e fu determinata dalla forte emigrazione veneta in Brasile nella seconda metà dell’Ottocento, vale a dire appena dopo l’unità d’Italia.
VINICIO CORRENT MANDA A FIRMARE PER IL RICONOSCIMENTO DELLA LINGUA VENETO ANCHE IL TUO PROTETTO, IL BASTANZETTI DEL SAC. COSI’ PERDE MENO TEMPO A COMMENTARE E LO PIGLIANO DI MENO PER IL CULO, QUEL SAC DEL BASTANZETTI.
Non solo lui, ma tutti. Ripeto: Veneti e non!!!
Vinicio Corrent in istroveneto si dice anche un SAC mona.
In Veneto dovrebbero prendere come esempio il catalano in Catalogna. In Catalogna esistono molti dialietti, ma è stata definita una lingua catalana. Altre alternative sono assumere come lingua veneta la lingua di Goldoni, o il talian, un veneto riconosciuto ufficialmente in Brasile, o l’istroveneto, riconosciuto ufficialmente dalla Slovenia.
Non esiste una lingua veneta unitaria (questo lo conferma ogni linguista serio) bensì tanti bellisimi dialetti veneti, in certi casi anche incomprensibili tra loro. Metti a parlare un vecchio agordino duro e
puro co un ciosòto e poi vedi…
Non sono per nulla d’accordo, dal momento che il veneto ha una grandissima tradizione letteraria e musicale al pari della lingua napoletana. Il motivo della diversità è riconducibile al fatto che il Veneto dopo la caduta della Repubblica di San Marco non ha avuto una centralità di potere. La stessa cosa vale per l’italiano che inizialmente era il “volgare” e aveva numerosissime e vistose varianti fino a quando non è arrivata l’unità ottocentesca che ha imposto un unico modello peraltro con grande difficoltà all’inizio. Successivamente grazie alla radio e alla televisione lo Stato è riuscito a imporre un modello unico, ma sempre con grandi differenze come ad esempio l’uso del passato prossimo e del passato remoto. D’altra parte qualsiasi letterato serio non può negare che la questione della lingua sia stata determinante nella storia della letteratura italiana.
Vinicio Corrent il Bastanzetti del SAC non capisce un SAC della lingua veneta.
E’ comunque in buona compagnia e la cosa che fa più spavento è che sono per primi i veneti a non voler valorizzare le proprie radici culturali, quasi si vergognassero di un passato contadino che invece farebbe loro più onore; almeno quando erano agricoli e poveri avevano più valori di adesso che sono ricchi e arroganti. C’è poi chi teme che questa rivendicazione sia legata a progetti indipendentisti che francamente sono sempre stati ispirati da motivazioni economiche e frutto di quell’avidità tipica di questi nostri tempi. Insomma tutti dovrebbero andare fieri del proprio passato e della propria cultura anche perché la ricchezza dell’Italia sta prima di tutto nella sua particolarità.
Vicent Corrent a proposito di autonomia. Perché non approfondisci il tema della lingua veneta. In Brasile il talian, che è veneto, è lingua ufficiale. L’istroveneto è riconosciuto ufficialmente in Slovenia e lo sta per essere in Croazia. LASCIA PERDERE PER UN PO’ IL BASTANZETTI DEL SAC E DEDICATI ALLA LINGUA VENETA!!!
Questo è un bellissimo tema che mi sta molto a cuore anche perché io sono autore di numerose canzoni in lingua veneta, una di queste, intitolata “Henriette” è stata premiata con il secondo posto in Campidoglio a Roma nell’ambito del concorso nazionale “Salva la tua lingua locale” fortemente voluto dal grande linguista Tullio De Mauro. Ho fatto una rivisitazione di una lettera di Giacomo Casanova a un suo grandissimo amore. La melodia e l’arrangiamento sono in chiave bossa nova. Ecco il link:
https://www.youtube.com/watch?v=EFOsLUDUfP4
Ascoltala e poi mi dici cosa ne pensi. Apriamo il dibattito sulla lingua veneta con mio massimo piacere.
Bella canzone, bella musica, belle parole. Complmenti!
Grazie, allora chissà che anche altri l’ascoltino e così possiamo iniziare il dibattito sulla lingua veneta, che ripeto, mi sta molto a cuore. A presto.
Un’altra mossa dagli Stati Uniti contro Huawei. Facebook non consentirà più la pre-installazione delle sue applicazioni sugli smartphone Huawei che usciranno sul mercato in futuro. La notizia viene data in esclusiva dall’agenzia di stampa Reuters sul suo sito. Questa decisione del social di Mark Zuckerberg arriva in seguito all’iscrizione di Huawei nella lista nera del commercio americano, che prevede il divieto per l’azienda cinese di comprare beni e servizi dalle aziende statunitensi. Huawei da parte sua precisa che i suoi smartphone attualmente in commercio non saranno interessati a questa misura, mentre quelli che la società lancerà in futuro arriveranno nei negozi senza avere a bordo le applicazioni dell’ecosistema Facebook e cioè, oltre al social blu, WhatsApp, Instagram e Messenger. Gli utenti, tuttavia, le troveranno tra le app che la società cinese offre di installare nella sua selezione di software oppure potranno scaricarle e installarle direttamente dal Google Play Store. La differenza è qualche tap in più.
La decisione, ha scritto il gruppo in una mail a Cnet.com, è stata fatta per “garantire la conformità” con le regole del governo. I legami diretti con il gruppo cinese non sono così stretti come quelli tra Google e Huawei. La mossa di Menlo Park non ha quindi gli stessi effetti (per ora potenziali) del bando da parte di Mountain View. Per certi aspetti ha però condizioni ancora più restrittive. Big G ha infatti annunciato che sospenderà la licenza Android e l’installazione del Play Store (il negozio digitale di applicazioni) solo nei futuri dispositivi Huawei. Sono quindi salvi non solo quelli già venduti, ma anche quelli già prodotti o in fase di produzione, che potranno così continuare ad avere Android, scaricare e aggiornale le app senza alcun problema. Dalla mossa di Facebook, invece, si salvano solo gli smartphone già consegnati (cioè quelli venduti o negli scaffali dei negozi) ma non quelli che stanno uscendo dagli impianti.
Ci saranno quindi ripercussioni in tempi molto più stretti. Ma quali saranno? Nulla di clamoroso. Facebook, come altre compagnie come Twitter o Booking.com, ha accordi commerciali grazie ai quali le app vengono preinstallate dal produttore. Compriamo uno smartphone e ci troviamo già dentro Facebook. Per Huawei è una sorta di servizio al cliente, per le app un incentivo all’utilizzo (per quanto senza risultati certi). La discrepanza di tempi tra le decisioni di Facebook e Google avrà effetti molto contenuti. Per chi ha già comprato un Huawei, non cambia nulla. Chi lo comprerà nei prossimi mesi potrebbe non trovare le app di Zuckerberg, ma potrà comunque scaricarle in pochi clic dal Play Store (che, come detto, continuerà a esserci, così come Android). Le cose potrebbero cambiare in parte quando non ci saranno né le une né l’altro (un’eventualità non ancora certa, che dipende dalle decisioni della Casa Bianca). Se, come ha affermato il gruppo di Shenzhen, l’obiettivo è sviluppare un proprio sistema operativo, salvo sorprese. le app di Facebook potranno essere installate dopo l’acquisto, scaricandole da AppGallery, il negozio digitale di Huawei che già oggi le mette in vetrina.
Non ci saranno effetti né negli Stati Uniti (dove Huawei non ha mercato) né in Cina (dove Facebook, teoricamente bloccato anche se usato, non può essere certo preinstallato). Diverso è il discorso per l’Europa, area di forte crescita per il marchio cinese e presidio di Menlo Park, e alcuni mercati in via di sviluppo. Gli effetti diretti sono comunque limitati. La mossa di Zuckerberg, però, potrebbe innescare nuovi scenari, legati soprattutto alla reputazione e alle attese di vendite future. Se, dopo Google, anche un marchio come Facebook rompe (seppur solo in parte) con Huawei, lo stesso potrebbero fare anche le altre applicazioni preistallate, come Twitter. La risposta dei clienti sulla scelta del loro prossimo smartphone è ancora imprevedibile, ma meno certezze potrebbero impattare sulla domanda dei rivenditori, generando un circolo vizioso. Avere Whatsapp e Instagram nel proprio negozio di app (cosa che, al momento, non sembra in discussione) e sul proprio sistema operativo non è, di per sè, una garanzia. Perché un sistema operativo è solo il tassello di un mosaico più ampio: un ecosistema fatto di app, servizi e fiducia degli utenti che Huawei deve ancora costruire.
Nella guerra commerciale degli Stati Uniti contro Huawei, il Financial Times registra anche la reazione di Google. Il gigante di Mountain View – secondo il giornale – sta sostenendo presso l’Amministrazione Trump una posizione ben precisa in merito al divieto per le compagnie americane di vendere prodotti all’azienda cinese: questo bando contro Huawei mette a rischio la sicurezza nazionale. Proprio così. Se Huawei non potrà avere gli aggiornamenti del sistema operativo Android da Google – è il ragionamento che fa il colosso californiano – la società cinese finirà per sviluppare una sua versione modificata di Android, che renderà gli smartphone meno sicuri e più suscettibili di essere hackerati, anche dalla Cina. Secondo il Financial Times, nelle ultime settimane Google avrebbe approcciato il Dipartimento del commercio per discutere dell’iscrizione di Huawei nella “lista nera”, che impedirà all’azienda di Shenzhen di comprare prodotti Usa una volta scaduta una licenza temporanea di 90 giorni. Google avrebbe chiesto un’ulteriore proroga della licenza, oppure di essere esonerata in toto dal divieto. Stessa richiesta sarebbe stata avanzata dai produttori di chip americani come Qualcomm.
Articolo interessante ma non in linea con la linea del dibattito da me instaurata. Da cassare!!! Sforzati un po’Cecchini. Ce la puoi fare.
Vinicio Corrent, protettore del Bastanzetti del SAC, pensa a proteggere il Bastanzetti del SAC. IL SAC HA BISOGNO DI PROTEZIONE!!!
Tu pensa a fare commenti sensati!!!
Come vede, Sig Corrent, purtroppo il dibattito sulle tematiche da lei proposte sta a zero. Lo spazio commenti del suo blog serve unicamente come sfogatoio della monomania ossessivo-persecutoria di ‘sto fantomatico Cecchini. Le proporrei pertanto di chiudere tale spazio, come necessariamente han scelto di fare quasi tutti i suoi colleghi blogger; il che potrebbe anche essere di aiuto terapeutico al suddetto individuo. Saluti.
La democrazia e il pluralismo del dibattito non può cedere di fronte agli attacchi sconsiderati e irrazionali di alcuni individui. Continuerò a tenere aperto il mio spazio. A presto con nuovi video.
Nel suo blog non c’è ombra di dibattito. Solo paranoiche volgarità bugie e insulti del Cecchini. Mi spiace che lei ne sia complice. Si dimostra alla stessa altezza.
Adesso non faccia anche lei il Cecchini. Io elimino gli articoli di questo Cecchini regolarmente e ho anche chiesto alla redazione di interdirlo ma probabilmente non è facile farlo. Le ripeto che il mio spazio è libero. Il problema è che i Veneti sono troppo pusillanimi e introversi per partecipare a questo dibattito. Non è colpa mia se questa è una regione retrograda e qualunquista. Ai Veneti non interessa nessun dibattito perché probabilmente sono troppo presi dall’attività di fare soldi e competere tra loro su chi ha il macchinone più grande!!!
I miei commenti sono sensati ed hanno lo scopo di proteggere il Bastanzetti del SAC. IL TUO PROSSIMO VIDEO (PROMESSO) SUL BASTANZETTI DEL SAC DARA’ UN VALIDO CONTRIBUTO ALLA SUA PROTEZIONE. BASTA “CRITICHE”, OFFESE, PRESE PER IL CULO AL BASTANZETTI DEL SAC!!!
I tuoi commenti sono sconsiderati e del tutto fuori tema. Prendi un bel respiro, fai una passeggiata, vedrai che ti aiuterà a uscire dalle tue ossessioni. Ciao
Comico Vinicio Corrent, protettore del Bastanzetti del SAC, oggi il Bastanzetti del SAC ha commentato di meno e non è stato preso per il culo. BRAVO COMICO VINICIO CORRENT LA TUA PROTEZIONE AL BASTANZETTI DEL SAC FUNZIONA!!! IL BASTANZETTI DEL SAC TI ASCOLTA!!!
Io proteggo sempre la libertà di esprimere opinioni purché siano coerenti con la linea proposta dal blogger e non ripicche personali. Se ha dei problemi con qualcuno non utilizzi il mio spazio per risolverli.
Commico Vinicio Corrent, protettore del Bastanzetti del SAC, nessuna ripicca o problema personale. Vedo che i commenti del Bastanzetti del SAC diminuiscono e le prese per il culo al Bastanzetti del SAC spariscono. CIO’ E’ POSITIVO!!!
La mia presenza qui dimostra che io sarei per la libertà d’espressione. Ma quando c’è chi la male interpreta ed il sistema non è capace di contenere questi trasgressori cosa è giusto fare? Forse non c’è partecipazione proprio perché i commentatori non vogliono rischiare di esser moleststi da soggetti come “Cecchini”. La libertà, senza responsabilità, è sopruso. A lei la decisione.
E’ facile immaginare, da quel che scrivo, perché questo fantomatico Cecchini si dedichi 24h al giorno ad attaccarmi. E’ facile capire chi, infastidito dai liberi pensatori come il sottoscritto, può essere interessato a pagare tale fantomatico squadrista del web.
Ps. Ricordo al Sig. Corrent che, visti gli abusi di cui è strumento il suo blog, potrebbe anche abolire la possibilità di commento come fa la sua collega blogger Albrizio.
Abolire il commento NO perché lo spirito del blog è proprio quello di suscitare il dibattito secondo la tematica impostata. Purtroppo i Veneti si dimostrano musoni e introversi e non accettano mai il confronto disertando i commenti nel mio Blog.Sicuramente diranno che non hanno tempo per scrivere perché troppo impegnati a lavorare per fare soldi ed esibire macchinoni e villone hollywoodiane. Va benissimo, ma poi non devono offendersi se gente come Toscani esprime sulla loro cultura giudizi poco lusinghieri. Cosa ne dice?
Non considero Toscani un punto di riferimento. Forse ce la ha su coi veneti perché qualcuno di loro lo ha sfruttato per farsi ancor più ricco.
Comico Vinicio Corrent, protettore del Bastanzetti del SAC, vedi di proteggere il Bastanzetti del SAC. E’ appena lunedì e il Bastanzetti del SAC invece di dedicarsi ai denti sproloquia su monocultura viticola e politica. Dai comico Vinicio Corrent proteggi il Bastanzetti del SAC fin da lunedì mattina!
Michele Bastanzetti • 11 minuti fa
Potrebbe essere altrimenti in una terra dove oltre alla monocultura viticola si sta consolidando una monocultura politica? E dove una sinistra rintronata (vedi la vigna attaccata all’asilo S.Giacomo) annaspa nel suo stesso vuoto, come un giocatore di moscacieca?
Ps: ma quella questione delle firme false alle amministrative di Vittorio come è andata a finire?
Comico Vincent Corrent, sono d’accordo i commenti di Bastanzetti del SAC non vanno aboliti, ma il Bastanzetti del SAC va protetto contro le prese per il culo, che sembra stiano sparendo. Non sonon veneto e sono contro Toscani per ragioni politiche.
Comico Vinicio Corrent protettore del Bastanzetti del SAC, il Bastanzetti del SAC non ha ancora postato commenti. Bravo! continua così, meno commenti, meno prese per il culo per il Bastanzetti del SAC!!!
Comico Vinicio Torrent protettore del Bastanzetti del SAC, devi proteggerlo da postare commenti che rischiano l’apologia del fascismo ed evitare che gli antifascisti odino il Bastanzetti del SAC. Possono andare le prese per il culo al Bastanzetti del SAC, ma proteggi il Bastanzetti del SAC da odio antifascista!!!
Michele Bastanzetti • un giorno fa
DEJA’ VU
24 Settembre 1938. L’allora amatissimo Cav. Benito Mussolini arriva puntualissimo in treno non spatocià dai writers a Vittorio Veneto, accolto con evidente entusiasmo dal clero locale. Chissà se fra quei preti ce n’era anche uno che si chiamava Alessio -sit venia verbo…
Il Dux dalla stazione, coi suoi stivaloni lustrati a specchio, scenderà a piedi in piazza del Popolo accolto da una folla osannante (altro che tirar su firme per toglierli la cittadinanza).
E par fortuna che Alfredo MARIN ha fatto questa foto capolavoro che se no no ghe credéa nessun!
Miniatura
FOTO DEL DUCE BENITO MUSSOLINI!
Da un pò di tempo La Tribuna di Treviso e i giornalisti non cagano più il Bastanzetti del SAC e il SAC (il solo Bastanzetti). OTTIMO LAVORO COMICO VINICIO CORRENT PROTETTORE DEL BASTANZETTI DEL SAC!!! ANCORA UN PO’ DEL TUO IMPEGNO A PROTEGGERE IL BASTANZETTI DEL SAC E ANCHE OGGI TREVISO NON CAGHERA’ PIU’ IL BASTANZETI DEL SAC. COSI’ NESSUNO PIU’ PRENDERA’ PER IL CULO IL BASTANZETTI DEL SAC PER I SUOI COMMENTI!!!
Grassie sior ‘Sto Cecchini par tuta sta so fadiga a riscriver i me gustosi commenti, fasendoghe da amplificatòr!
Comico Vinicio Corrent fa bene a proteggere Bastanzetti del SAC. Sono con lui, è l’unico Bastanzetti del SAC nel mondo. Se sparisce lui restiamo senza SAC e sarà difficile che ne appaiano altri, di Bastanzetti del SAC.
Scusi, Corrent, ma ogni 10 commenti del Sig ‘Sto Cecchini devo dargli una pungolata. Se no mi si abbiocca e non rende.
Guardi comunque che ho fatto espressa e ufficiale richiesta al Direttore del giornale in cui trova spazio il mio Blog di bloccare preventivamente ogni commento del Sig. Cecchini. Non so a che punto siano le procedure tecnologiche attivate a tale scopo. Nel frattempo non posso fare altro che eliminare i commenti di detto personaggio. A presto, Vinicio.
L’ ho capito, Mr. Corrent, che lei è una brava persona. Certo fa riflettere che nel web ci sia invece certa gente che si comporta in modo inqualificabile e che non si riesca a fermarla prontamente. Ed il caso mio è infimo rispetto ad altri, gravissimi, che la cronaca ha riportato! Va beh, adempiamo a questo: ” A nessuno accade nulla che egli non sia formato da natura a sopportare” Marco Aurelio.
Apprezzo molto la citazione di Marco Aurelio, che per me è stato di gran lunga il migliore imperatore romano, impersonando proprio quella virtù romana di dedizione alla conservazione delle loro istituzioni anche se sempre nell’ottica dell’imperialismo e dell’aggressività che travolse mezzo mondo conosciuto a quel tempo. Ha ragione lei riguardo a questi personaggi che nel web hanno trovato la propria dimensione molto viscida tra l’altro dal momento che è facile nascondersi dietro una tastiera. Purtroppo mi creda che ho attivato la redazione per fermare ogni ulteriore commento di questo suo persecutore, ma allo stato attuale sembra non ci sia rimedio. Con tali individui non ci resta che fare come Dante ci ha suggerito: non curarsi di loro, ma guardarli e passare avanti!!!
Eccellente Corrent, a parte quel tentativo persistente di imitare Grillo di cui secondo me deve liberarsi e prender uno stile tutto suo. Qualche chiosa a margine. Il referendum, ad ottobre ’19, saran DUE anni che si è svolto e non uno. Si è dimenticato di aggiungere che è costato 18 milionazzi di eurazzi che, ad oggi, risultan buttati al vento del nord. Peraltro altre regioni, come l’Emilia, hanno avviato lo stesso percorso delle deleghe senza bisogno di questo sperpero. Non son andato al quel referendum ritenendo che un regionalismo così strutturato garantisca la distruzione dell’unità d’Italia. Nello stesso tempo permangono privilegi autonomistici assurdi, tra i quali quello di stampo secessionista (Alto Adige) o di gestione spaventosamente fallimentare come il siciliano. Neanche qui il governo del cambiamento (pararìe in pèzo…) è riuscito a produrre correzioni sensate, che pongano tutti i cittadini italiani su un piano di uguaglianza.
Gentile Dottore lei ha fatto un’analisi perfetta della questione autonomistica, anche con i risvolti nazionali. Ha ragione anche relativamente a Grillo, ma non le nascondo che resta sempre un mio modello ideale di comico. Cercherò comunque di “grilleggiare” meno nel tentativo di sviluppare il mio stile originale, ma sa, alle volte quando non si è affermati la gente tende sempre ad associarti a qualcuno. Per esempio io sono anche autore di canzoni e ogni volta che ne compongo una nuova, la maggior parte di quelli cui gliela faccio ascoltare mi dice: bella, è sullo stile di…D’altra parte Machiavelli diceva che “gli uomini percorrono vie battute da altri”. A presto.
A questo punto, se non è chiedere troppo e pensa di riuscire a scriverla prima che esso cada, mi aspetto la canzone sul gialloverde “governo del cambiamento” guidato dal premier autodefinitosi “l’avvocato degli italiani” che ci aveva promesso un “anno bellissimo”!
Ps: ma una delle vie di cui parla Macchiavelli… sarà mica la Pontebbana….verso sera?
A quei tempi la Pontebbana esisteva ma non aveva queste frequentazioni. Per la canzone, vediamo. Qui si recita a braccio, ma non mancano le occasioni che ci offrono i nostri politici.