Presidente Mattarella, le leggi le fa il Governo
Ho apprezzato, come credo gran parte degli italiani, il discorso di fine anno del Presidente della Repubblica Mattarella. Un discorso, come sempre, di grande levatura morale a consuntivo del 2021 e di apertura verso il 2022.
Anche in questa occasione la scena è stata rubata dal Covid e di come la comunità nazionale abbia saputo cogliere le regole con solidarietà e solidità. Il Presidente ha detto che in vaccino è un privilegio rispetto a quelle comunità che nemmeno ce l’hanno. Non sono mancati cenni al mondo giovanile “che ha il dovere di prendersi in mano il proprio futuro”. Poi a tutti quelli che (ancora) soffrono e alle morti sul lavoro. Ha definito solido il nostro Paese guidato da un Governo di altissimo profilo.
Pochi o nulli i richiami ai diritti umani, sociali e civili.
Un immancabile cenno all’Unione Europea.
Ma le leggi, eccetto i D.P.R. non le fa il Presidente della Repubblica, ma il Governo con l’approvazione delle Camere. Ci piacerebbe pensare che il Presidente Draghi fin da oggi si impegnasse sui temi detti dal Presidente Mattarella, ma la Finanziaria del 2022 ha adesso bisogno di 81 Drecreti Attuattivi e quindi è tutto da vedere come sarà interpretata. Ci sono poi i soldi del Mef motivo per il quale -pare- è stato nominato al Governo un economicista. Un economicista che ha già aperto una porta verso il Colle essendo a “disposizione del servizio al Paese”.
Nei mesi di Draghi abbiamo visto un Governo piuttosto incolore e tutto centrato sui temi del Covid. Non basta il Ministro Speranza e nemmeno il Commissario Figliuolo, ma pare che tutti i 600 e passa parlamentari si debbano occupare del Covid -come pare che tutti i virologhi debbano dire la loro sui vaccini.
La macchina che finalmente doveva partire con più solidarietà e uno stile diverso di vita è ripartita invece come sempre, cioè ossessionata dal profitto a qualsiasi costo. Un bla bla bla sui temi dell’ambiente e un sostegno economico alle grandi aziende.
Nulla sui giovani, nulla sui gay, nulla sulle pensioni, nulla sulla scuola, nulla sulla sanità, nulla sul precariato, nulla sul salario minimo, nulla sulla delocalizzazione (anzi, è stata favorita) nulla sulle morti nel lavoro, nulla sulla disabilità cui pure nel DDL Zan era prevista una minore discriminazione, nulla sul rincaro delle bollette sino al 40% eccetto 1 miliardo per gli indigenti che è una cifra irrisoria.
Su tutti questi temi nonostante l’emergenza Covid il Governo, se lo vuole, può legiferare.
Anche con questo Governo di “altissimo profilo” sino ad ora la politica è stata sempre la stessa, cioè comprimere il ceto medio-basso e lasciare intoccate le rendite da capitale.
Egregio Presidente Mattarella il suo è stato un discorso di altissimo profilo, ma non lo è il Governo cui emana le leggi.
O Michele dove tu vedi un Governo di unità nazionale io vedo una grande ammucchiata messa in piedi dopo lo strappo di Renzi per evitare le elezioni. Ammucchiata tenuta in piedi da un gruppo di transfughi che ne hanno garantita la maggioranza. Con la Lega uscita dalla porta e rientrata dalla finestra. Peraltro Salvini fino al mese scorso era un novax poi convertito dopo un incontro con Fontana e Zaia.
Purtroppo il governo di unità nazionale è uno zibaldone di partiti tenuti insieme dalla emergenza pandemica e dai soldi promessici dalla UE a certe condizioni da verificare cammin facendo. Potremmo forse perdonare una crisi di governo in un momento simile? Ma se ciò blocca la crisi di governo, non impedisce che ciascun “leader” tiri acqua al proprio mulino, bloccando l’ acqua che va al mulino altrui. Il risultato di questa corsa al vantaggio proprio ed al dispetto altrui è la paralisi sulla strada delle riforme da te citate, o Mario; compresa quella elettorale. Proprio questa sarebbe prioritaria perché fin che avremo un ventaglio di partiti trasformisti, populisti, personalisti, lobbisti… mancherà il respiro lungo e una visione, almeno un tantino oltre il proprio naso, per dare la rotta giusta alla nazione secondo l’interesse collettivo.