Putin e Prigozhin: non è finita
L’accordo dell’ultima ora tra Putin e Prigizhin, che impone al comandante della Wagner l’esilio in Bielorussia in cambio della sua incolumità, ha evitato un bagno di sangue e forse scongiurato, almeno per ora, una guerra civile.
Eppure, sono in pochi a credere che questa sia la fine dello scontro tra Putin e Prigozhin. E’ difficile pensare che la Wagner, prima o poi, non voglia incassare presso il capo del Cremlino il suo arresto della marcia su Mosca. Il costo della rivolta è ancora tutto da valutare, ma ha gravemente danneggiato il prestigio dell’esercito russo, che in modo del tutto inspiegabile, non è riuscito a fermare l’insurrezione oltre che minare la sensazione che la Russia possa restare stabile e unita anche in fase di guerra contro la vicina Ucraina.
Resterà indimenticabile la documentazione video dei mercenari che hanno occupato una città di più di 1 milione di abitanti e lasciata in un bagno di folla che salutava e inneggiava le truppe, peraltro armate proprio dal Cremlino, vedendo Prigozhin come un nuovo eroe.
Sostengono gli esperti che Prigozhin avrebbe inviato 1.000 carri armati, veicoli da combattimento, fanteria, artiglieria verso Mosca col potenziale di far precipitare nel caos la capitale russa nonostante le trincee anticarro anche attorno alla Duma.
E’ stato chiaro, al popolo russo, che la stabilità del Paese era gravemente compromessa e che mai come in questo frangente tutte le debolezze di Putin erano venute alla luce. Anche questo sarà un prezzo molto alto che lo Zar dovrà pagare e che dovrà pagare in anni di recupero della sua credibilità.
E Prigozhin ha agito di propria volontà, oppure è stato solo il “burattino” nelle mani della UE e degli USA? La notizia apparsa ieri su un noto quotidiano che nel “covo” di Prigozhin erano stati trovati 48 milioni di euro lo farebbe pensare -che incauta notizia!- anche se il capo della Wagner ha dichiarato essere soldi per pagare i soldati peraltro mercenari. Oppure sono soldi fatti trovare lì ma di provenienza russa per screditare il “nuovo eroe”? Lasciamo il dilemma alla storiografia pur costretti ad ammettere che Prigozhin è in esilio da Lukashenko e non alle Bahamas.
Il leader russo non sopporta il tradimento e divide la politica in nemici o traditori. Robe da Impero Ottomano!
E’ invece certo che la marcia su Mosca ha scatenato, al momento solo sulle strade di Rostov, la rabbia del popolo russo che pur non essendo (forse) contrario alla guerra contro l’Ucraina con sempre più difficoltà accetta i privilegi di una élite, degli oligarchi e le ingiustizie nella vita quotidiana.
Vero, Mario, come sempre vincerà il Potere ma rispetto alla intera storia della umanità questa volta incombe su di essa un fattore completamente nuovo, potenzialmente apocalittico: l’immenso arsenale nucleare creato dalla “intelligenza” dei sapiens. E, quali che siano le mani in cui esso finirà, ciò condizionerà la esistenza stessa del pianeta, non solo dei suoi abitanti.
Bravo, Michele, a ricordare questa realtà che avevo completamente dimenticato. Il fattore “nucleare” ormai pare diventata una “variabile indipendente” dal corso della storia dell’uomo e dalle mani chi lo possiede. Sino ad ora sono fermo al “pessimismo storico” e non “cosmico” di Leopardi e credo che Putin lo userà. Non sarà apocalittico (chissà se ha visto “War Game”) ma in ogni caso, per quanto circoscritto sia alle città di oggi con milioni di abitanti, sarà spietato. Credo sarà lui ad usarlo perché Credo nella Repubblica e nella democrazia e nelle sue capacità “compensative”.
Il Sapiens, e quindi noi, abbiamo una parte piccola del cervello che si evolve in milioni di anni anche se è dominante la parte più grande. Non sicuro di quello che dico e quindi abbandono subito il discorso, lasciandolo magari alle Neuroscienze e alla Medicina, perché della materia ne so MOLTO poco. Forse tu puoi fare con i tuoi studi medici, maggiore chiarezza e dare più informazione al lettore.
Il tuo richiamo al lentissimo sviluppo della corteccia prefrontale, parte del cervello dedicata alle funzioni superiori, che ci distinguono dagli animali, è…una “stilettata” ad ogni speranza. Temo infatti che prima che si sviluppi in modo sufficiente la umanità si sarà autodistrutta,
Grazie per aver chiarito la mia confusione-ignoranza in materia. Insomma, presto o tardi il tuo scenario è “escatologico”. Il mio è utopistico. Ci è utile per vivere meglio e nella pace, ricorrere a Italo Calvino:
“Prendete la vita con leggerezza,
ché leggerezza non è superficialità,
ma planare sulle cose dall’alto,
non avere macigni sul cuore.”
Qualsiasi interpretazione di quanto accaduto negli ultimi giorni è un tirare a indovinare e comunque, ad oggi, ha cambiato nulla. Contano solo i fatti. Putin è ancora al governo. L’esercito invasore russo occupa ancora parte dell’ Ucraina. Società civile russa silente. La Cina sostiene apertamente Putin. Nato ed UE continuano a restare compatti a fianco di Kiev. Diplomazia (ONU) e chiese varie, ininfluenti; anzi inutili. Domani è un altro giorno.
Comunque vada a finire vincerà di sicuro il Potere, anche se il suo contrario è u-topia. E le utopie animano popoli e generazioni. Grandi filosofi come Platone, Fichte, Campanella, J.S. Mill, hanno elaborato utopie politiche che hanno generato, talvolta degenerato come nel caso di Campanella, assetti molto concreti dello Stato.
Come “cittadini-globali” possiamo solo mantenere accesa la discussione e dell’interesse che abbia uno sbocco nella “trattativa”, tappa, peraltro, prima o poi necessaria, come in TUTTE le guerre.
Raccontare solo i fatti non mi sembra utile anche se ovviamente tutto deve radicarsi nei fatti.