La lunga, e non ancora finita, vicenda giudiziaria di Chico Forti
Chico Forti ha compiuto 65 anni l’8 febbraio: è il suo 24esimo compleanno, che festeggia nella sua cella di Miami, dove sta scontando l’ergastolo per l’omicidio di Dale Pike, di cui ha sempre proclamato l’innocenza. . E sarà l’ultimo. Il premier Giorgia Meloni ha appena annunciato che tornerà finalmente in Italia, grazie al lavoro diplomatico della Farnesina. “Sono lieto di annunciare che dopo 24 anni di detenzione negli Stati Uniti è stata appena firmata l’autorizzazione al trasferimento di Chico Forti in Italia. Un risultato che è frutto dell’impegno diplomatico di questo governo, della collaborazione con il governo dello Stato della Florida e con il governo federale degli Stati Uniti, che ringrazio”, ha detto la Meloni in un video da Washington, dove si vede apprende che non parteciperà alla conferenza stampa dopo l’incontro con il presidente americano Biden. “È un giorno di gioia per Chico, per la sua famiglia, per tutti noi. Lo avevamo promesso, lo abbiamo fatto e ora aspettiamo Chico in Italia», aggiunge Meloni.
Ma quando tornerà in Italia il nostro connazionale? Il trasferimento non sarà immediato, ha precisato il Ministero degli Affari Esteri. Il Ministero della Giustizia deve trasmettere al Ministero italiano la sentenza tradotta e i documenti indicanti la possibilità di trasferimento. Il Ministero italiano dovrà consegnarla all’autorità giudiziaria, che a sua volta riconoscerà la sentenza e la eseguirà. Successivamente verrà organizzato il trasferimento.
La trafila è iniziata 4 anni fa. Già nel 2018 Enrico “Chico Forti” aveva presentato istanza per poter continuare a scontare la pena inflittagli dalla giustizia americana in Italia, ai sensi della Convenzione di Strasburgo. Fonti della Farnesina riferiscono che il 7 gennaio 2021 avrebbe confermato di aver avviato l’iter autorizzativo per il trasferimento in Italia. Già nella prima metà del 2021 il ministro Cartabia aveva avviato un dialogo con il suo omologo americano, sfociato in una missione a Washington il 5 novembre 2021. La questione è stata poi sollevata dal premier Meloni, a margine del vertice di Bali di 2022. Lo ha riproposto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, incontrando il segretario di Stato Anthony Blinken, creando un gruppo di lavoro all’interno della Direzione degli italiani all’estero. E il ministro Nordio ha avuto in autunno un incontro decisivo con il ministero della Giustizia: uno degli ostacoli più difficili, quello dell’ergastolo americano “without parole” (senza parole), era stato affrontato dallo stesso Nordio. L’ultima visita è avvenuta il 29 settembre 2023: il console generale a Miami Andrea Di Giuseppe ha accertato lo stato psico-fisico di Forti.Chico Forti ha compiuto 65 anni l’8 febbraio: è il suo 24esimo compleanno, che festeggia nella sua cella di Miami, dove sta scontando l’ergastolo per l’omicidio di Dale Pike, di cui ha sempre proclamato l’innocenza. . E sarà l’ultimo. Il premier Giorgia Meloni ha appena annunciato che tornerà finalmente in Italia, grazie al lavoro diplomatico della Farnesina. “Sono lieto di annunciare che dopo 24 anni di detenzione negli Stati Uniti è stata appena firmata l’autorizzazione al trasferimento di Chico Forti in Italia. Un risultato che è frutto dell’impegno diplomatico di questo governo, della collaborazione con il governo dello Stato della Florida e con il governo federale degli Stati Uniti, che ringrazio”, ha detto la Meloni in un video da Washington, dove si vede apprende che non parteciperà alla conferenza stampa dopo l’incontro con il presidente americano Biden. “È un giorno di gioia per Chico, per la sua famiglia, per tutti noi. Lo avevamo promesso, lo abbiamo fatto e ora aspettiamo Chico in Italia», aggiunge Meloni.
Ma quando tornerà in Italia il nostro connazionale? Il trasferimento non sarà immediato, ha precisato il Ministero degli Affari Esteri. Il Ministero della Giustizia deve trasmettere al Ministero italiano la sentenza tradotta e i documenti indicanti la possibilità di trasferimento. Il Ministero italiano dovrà consegnarla all’autorità giudiziaria, che a sua volta riconoscerà la sentenza e la eseguirà. Successivamente verrà organizzato il trasferimento.
La trafila è iniziata 4 anni fa. Già nel 2018 Enrico “Chico Forti” aveva presentato istanza per poter continuare a scontare la pena inflittagli dalla giustizia americana in Italia, ai sensi della Convenzione di Strasburgo. Fonti della Farnesina riferiscono che il 7 gennaio 2021 avrebbe confermato di aver avviato l’iter autorizzativo per il trasferimento in Italia. Già nella prima metà del 2021 il ministro Cartabia aveva avviato un dialogo con il suo omologo americano, sfociato in una missione a Washington il 5 novembre 2021. La questione è stata poi sollevata dal premier Meloni, a margine del vertice di Bali di 2022. Lo ha riproposto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, incontrando il segretario di Stato Anthony Blinken, creando un gruppo di lavoro all’interno della Direzione degli italiani all’estero. E il ministro Nordio ha avuto in autunno un incontro decisivo con il ministero della Giustizia: uno degli ostacoli più difficili, quello dell’ergastolo americano “without parole” (senza parole), era stato affrontato dallo stesso Nordio. L’ultima visita è avvenuta il 29 settembre 2023: il console generale a Miami Andrea Di Giuseppe ha accertato lo stato psico-fisico di Forti.