Vi piacciono le Ville Venete? Ringraziate Mazzotti
Una delle fotografie in esposizione
Le Ville Venete sono oggi Patrimonio dell’Unesco, uno dei quarantasette siti italiani inseriti nella prestigiosa lista: siamo il Paese che ne ha di più al mondo. Ma la loro è stata una storia travagliata. Dopo i fasti antichi, fra le due Guerre Mondiali il loro destino sembrava segnato e avviato a una morte ingloriosa, nella noncuranza generale. Che cosa è successo allora per portarle nel 1994 sotto la protezione dell’Unesco?
Se la cosa vi interessa, a Castelfranco è aperta fino al 10 febbraio la mostra fotografica “L’IMMAGINE ELOQUENTE. Giuseppe Mazzotti, la scoperta della fotografia come media”, un’esposizione che aiuta a capire il ruolo fondamentale avuto da Giuseppe “Bepi” Mazzotti nella divulgazione dello stato di degrado in cui versava allora il complesso delle ville. La sua opera in primis di fotografo, ma anche di committente (di altri fotografi), di giornalista, di appassionato cultore dell’arte, culminò in una mostra-denuncia che alla metà del secolo scorso girò l’Italia e molte altre nazioni per accendere i riflettori su un tesoro che si stava lentamente dissolvendo.
L'ingresso della mostra
E’ anche molto merito suo se nacque l’Ente per le Ville Venete, divenuto poi Istituto Regionale Ville Venete: “La decadenza delle Ville, iniziata all'indomani della fine della Serenissima (1797) e via via accentuatasi col progressivo ridursi della rendita agraria, assunse dimensioni drammatiche che verso la metà di questo secolo (metà del 1900, ndr), dopo le due guerre mondiali[…]. La grande generosa battaglia in difesa delle Ville Venete iniziò proprio sul finire degli anni Quaranta per iniziativa di alcuni benemeriti uomini di cultura, tra i quali Bepi Mazzotti e Giovanni Comisso, di enti ed associazioni locali.”
Una scheda a corredo della mostra: Mazzotti già nel 1952 puntava l'attenzione sulla salvaguardia del territorio
La mostra è imperniata sul ruolo rivestito dalla fotografia di quel periodo nel campo della conservazione, dello studio e della valorizzazione del patrimonio culturale. Fotografia quindi non solo come semplice elemento estetico ed estetizzante, quanto piuttosto veicolo per messaggi forti da lanciare tramite il mondo della comunicazione. Mazzotti aveva infatti intuito velocemente (e in anticipo su molti altri) la forza mediatica di quello strumento, e ne approfittò creando nel tempo un immenso archivio fotografico: “Della sua instancabile attività fotografica rimangono decine di migliaia di immagini che, assieme a foto di altri autori e a fotoriproduzioni di opere d'arte e artigianato (per un totale di circa 120.000), costituiscono oggi il Fondo Fotografico G. Mazzotti, che la Fondazione Giuseppe Mazzotti per la Civiltà Veneta ha affidato in gestione al FAST”.
Giuseppe Mazzotti nel suo studio
Ma chi era Giuseppe “Bepi” Mazzotti? Il sito della Fondazione Mazzotti, a lui dedicata, lo spiega in poche ma dense parole. “Giuseppe Mazzotti (Treviso 18 marzo 1907- 28 marzo 1981) critico d'arte, scrittore e saggista italiano. Alpinista, animatore culturale, difensore delle tradizioni popolari, artista e ambientalista, promotore del turismo e accademico della cucina, è stato, per la vastità di interessi e attività, una delle personalità di maggiore spicco della cultura veneta e nazionale contemporanea”. A lui è dedicata una Fondazione (Fondazione Giuseppe Mazzotti per la Civiltà Veneta), e un concorso letterario (Premio Letterario Giuseppe Mazzotti) che ogni anno premia la migliore letteratura di montagna, di esplorazione e di ecologia.
La mostra. “L’Immagine eloquente. Giuseppe Mazzotti, la scoperta della fotografia come media”. Fino al 10 febbraio 2013, Museo Casa Giorgione, Castelfranco Veneto. Orario: martedì-sabato: 9.30-12.30 e 15-18; Domenica: 10-13 e 14-18. Chiusure: tutti i lunedì. Info: 0423 735626
PS1. Se vi interessa l’argomento Ville Venete, vi consiglio il monumentale libro “Ville Venete. L’arte e il paesaggio”, 442 pagine con le fotografie di Paolo Marton, Dario De Bastiani Editore, 2009.
PS2. Nel caso decideste di fare una capatina a Castelfranco, vi segnalo anche la mostra “Facce di … vite” di Renato Vettorato, che ritrae cinquanta vignaioli del Veneto, fino al 13 febbraio alla Galleria del Teatro Accademico (martedì – sabato 16-19, domenica 10-12.30 e 16-19). Info: Bacco Arianna Editore tel 0422307153 – eventi@papagenonline.it