Fotoscioppare è lecito? (parte III): ma quei colori sono veri?
Ti interessa l'argomento? trovi la prima parte del post qui e la seconda qui
Non sempre le persone hanno il coraggio di chiedermi se i colori delle mie macrofotografie sono “veri”.
Ma che significa “veri”? Io non faccio fotografie di catalogazione. Non mi interessa inserire i miei scatti nel manuale del perfetto botanico. Quello che mi spinge a “macrofotografare” un fiore o una porzione di esso, o di un oggetto, o di un essere umano, non è la pretesa di finire in un’enciclopedia, quanto l’emozione e la sensazione che mi hanno trasmesso. A questo punto il legame con la realtà passa in secondo piano rispetto alla sensazione finale che voglio ottenere.
Andrea Armellin, Calla, 2008
Arrivo all’esempio: se trovo un bellissimo iris e me ne invaghisco, e questo iris ha una tonalità di blu che gira troppo al violetto per i miei gusti, cosa mi impedisce di virare il colore dal violetto al blu? E se invece ha un blu spento, perché non posso caricare la saturazione e la luminosità per ottenere quello che per me è l’iris perfetto? Solo perché qualcuno potrebbe dirmi che non è “reale”? Non ho pretese di realtà, ripeto, non mi interessa e non lo nascondo. Quello a cui punto è una mia visione della realtà. Mi interessa la meraviglia, lo stupore, non l’aderenza all’ "essere".
Andrea Armellin, Iris, 2009
Capita a volte lo scatto perfetto, in cui tutto è a posto e una volta aperto il file al computer non serve fare assolutamente nulla. Altre volte in cui lascio perdere in partenza perché il materiale che mi ritrovo fra le mani è troppo “povero” per raggiungere il traguardo finale. Nella maggior parte dei casi basta una “ripulita” basilare al file, perfeziono esposizione e saturazione, cerco di limar via il rumore digitale se presente.. ma mi è capitato ad esempio di virare una rosa da giallo-arancio a violetto.
Andrea Armellin, Rosa, 2011
Quella rosa non esiste in realtà, ma esiste nella mia mente. Dovrei sentirmi in colpa per questo?
E quindi? Fotoscioppare si può? Nella quarta (e ultima) parte proveremo a tirare le conclusioni.