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[Home Cultura I “non” Presidenti dell’Unione Sovietica]
Storie di Russia
Cultura, Esteri, Politica, Russia, Storia
[ 24/09/2020 di Manuel Tadiotto 0 Commenti ]

I “non” Presidenti dell’Unione Sovietica

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Forse non tutti sanno che i Capi di Stato dell’Unione Sovietica non erano Presidenti.

Eh si, potrà sembrarvi un titolo fuorviante ma la realtà è che ne Lenin, ne Stalin, ne Chrushev, ne tantomeno i loro “colleghi”, erano Presidenti dell’Unione Sovietica, eccezione fatta per Gorbacev.

 

Ma vediamo innanzitutto, chi sono stati i leaders dell’Unione Sovietica?

Ai primi due fondatori dell’Unione, Lenin e Stalin, verso i quali fra la popolazione si profuse un vero e proprio culto della personalità, si succedettero poi Malenkov, Chrushev, Breznev, Andropov, Cernenko e l’ultimo ed ancora in vita Gorbacev. I mandati di Malenkov, Andropov e ancor più quello di Cernenko, furono molto brevi e per tale ragione, queste figure politiche sono ai più, poco famigliari.

 

Qual era quindi la carica ufficiale del Leader dell’URSS?

Dopo il mandato di Lenin (che ufficialmente ricopriva la carica di Presidente del Consiglio) la posizione di vertice al potere veniva detenuta dal Segretario Generale del Partito Comunista dell’Unione Sovietica (il famoso PCUS). Il Capo dello Stato era quindi il capo del partito comunista e non il Presidente, ruolo politico quest’ultimo, che per l’appunto non era previsto nell’ordinamento sovietico. Fino al mandato di Chrushev, era d’uso per il Segretario Generale detenere anche l’incarico di Capo del Governo, in seguito, per evitare un eccessivo accentramento del potere, le due figure vennero divise ed il Primo Ministro riceveva l’incarico dal Segretario Generale al quale doveva rispondere del proprio operato.

 

Chi eleggeva la prima carica dello Stato?

Il Segretario Generale del PCUS veniva eletto dal Comitato Centrale del Partito Comunista, veniva cioè eletto dai membri deputati del Partito e non direttamente dal popolo per mezzo di elezioni a suffragio universale. La carica era sostanzialmente detenuta dal Leader a vita con la sola eccezione del cosiddetto duumvirato Malenkov-Crushev.

 

Il poco noto duumvirato Malenkov-Crushev

Dopo la morte di Stalin nel 1953, Malenkov gli succedette alla carica di Segretario Generale divenendo anche Primo ministro dell’URSS. Il Partito tuttavia, dopo quasi trent’anni di dittatura staliniana era poco disposto a concentrare il potere nelle mani di un solo uomo. Malenkov fu pertanto costretto a rilasciare le dimissioni da Segretario Generale soltanto una settimana dopo l’insediamento, a sostituirlo, alla guida del Partito, fu Chrushev. Malenkov mantenne comunque la carica di premier dando così il via al periodo del cosiddetto “duumvirato Malenkov-Chruscev”. Solamente due anni più tardi, il Primo Ministro fu coinvolto in alcuni scandali e accusato di abuso di potere, Malenkov venne quindi dimissionato dalla carica di premier e cacciato dal partito. Una sorte simile capitò anche a Chrushev, nel 1964, dopo 11 anni ai vertici dell’Unione Sovietica egli venne licenziato dal PCUS che l’accusava di aver gestito malissimo la “Crisi dei missili di Cuba” e di aver fatto visita in Vaticano a Papa Giovanni XXIII senza aver prima consultato il Partito. Malenkov e Chrushev sono pertanto gli unici leaders sovietici ad esser stati forzatamente dimissionati dal partito dalla prima carica del paese.

 

Curiosità

Dopo le dimissioni dall’incarico di Primo Ministro, Malenkov venne inviato in Kazakhstan a dirigere una stazione elettrica, incarico che conserverà per 15 anni fino al pensionamento, al raggiungimento del quale, gli venne concesso il rientro a Mosca presso un piccolo bilocale messogli a disposizione dal partito.

Chrushev venne invece dichiarato dal PCUS “non menzionabile”, nella Grande Enciclopedia Sovietica alla voce Chrushev, si legge solamente una breve nota «В его деятельности имелись элементы субъективизма и волюнтаризма» –  “C’erano elementi di soggettivismo e volontarismo nelle sue attività.”

 

Perché invece Gorbacev è un’eccezione e può essere considerato un Presidente?

   Perché è soltanto nel 1990, durante la leadership di Mihail Gorbacev e le sue dottrine di apertura alla democrazia e ad una più efficace espressione della sovranità popolare quali la Glasnost e la Perestroika, che fu introdotta nell’ordinamento sovietico la figura di Presidente dell’URSS, una carica che ebbe una vita molto breve poiché già nel 1991 si ebbe lo scioglimento dell’Unione Sovietica. Mihail Gorbacev è stato quindi per circa un anno e mezzo il primo ed unico Presidente Sovietico.

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Manuel Tadiotto

Vittoriese di nascita, conseguo la maturità presso L'ITIS locale. Nel 2003 a 25 anni mi trasferisco per lavoro in Russia dove successivamente apro un'azienda di progettazione ed installazione di impianti. Ad oggi continuo la medesima attività imprenditoriale vivendo fra entrambi i paesi e occupandomi anche in Italia di consulenza aziendale per il mercato russo.

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