Inquadratura domestica
Inquadratura domestica di fine anno (tanto per dire che le foto si possono fare a parole).
Non so come sia la vostra casa in questo periodo dell'anno. Inghirlandata, addobbata, pulita? Impreziosita per l'arrivo degli ospiti che vengono a farvi gli auguri?
La mia casa in questo periodo dell'anno è Quella di sempre. Un po' più caotica (mia madre direbbe "irrimediabilmente disordinata").
Ieri, per esempio, nel salotto – al posto dell'abete tradizionale – svettava una piramide di biancheria lavata e presumibilmente risporcata dall'ozio, accanto a libri, quaderni di appunti, pantofole spaiate, una stellona di Natale molto assetata, cuscini, coperte, giubbotti di varie taglie, consistenza, foggia. in mezzo al luna park di oggetti, luccicavano di adolescenza propria anche una decina di ragazzi/e.
Alcuni prima di accomodarsi si erano tolti le scarpe (numeri dal 41 in su), perché fin da bambini (simpatica tradizione) hanno preso l'abitudine di togliersi Quelle cose ingombranti che hanno ai piedi prima di fiondarsi sul divano, sul pouf, sul tappeto. Stavano seduti uno sopra l'altro (lo spazio è quelo che è) e comunicavano smanettando al computer o col joystick. Ogni tanto qualcuno diceva all'altro: Ehi, vecchio! o Fratello! che sono le espressioni/attributi più gettonati e dall'ampio spettro semantico.
Ehi, vecchio o Fratello possono voler dire (così, da soli, senza predicati e men che meno complementi): Ho fame, Ce l'hai un bicchier d'acqua, Che facciamo a Capodanno, Mia madre mi starà cercando meglio che chiuda il cellulare; Ti ho ucciso al secondo livello; Passami un biscotto; Ma come si fa a scrivere certe stronzate su fb, Hai l'ora? Appena le quattro c'è tutto il tempo per fare altro. Ho sonno. Mi pare di vivere una condizione esistenziale in affitto.
In qualche modo, erano i ragazzi che inghirlandavano casa, come magi davanti alla mangiatoia-play station.
Passandogli accanto (inosservata, ovvio: non mi noterebbero nemmeno se mi vestissi da agrifoglio), ho realizzato che alla composizione mancava qualcosa.
Il bue e l'asinello? Uhm… non avrebbero trovato spazio.
Così ho avuto l'illuminazione-cometa.
Ho fatto entrare James (il coniglio) che stava placidamente leccandosi il pelo in terrazzo e l'ho fatto sgattaiolare tra i piedi dei ragazzi.
L'interno-giorno ne ha guadagnato. E se quello fosse stato un fermo immagine, probabilmente tutto sarebbe filato liscio.
Se non che James ha scambiato uno scarponcino (numero 45) per una cuccia e i lacci per un filo d'erba. E quando Ehi vecchio-Fratello si è accorto che James nella cuccia dava il "meglio" di sè e che i lacci erano stati accorciati di pochi considerevoli centimetri, ho pensato al peggio: una reazione-crocifissione.
Invece Ehi vecchio – Fratello si è limitato a "togliere il superfluo" dalla scarpa e a dire a James:
– Ehi pelo, te li ho fatti gli auguri?