Cose da casa
Sfogliavo (attività sportiva che richiede la flessione ritmica dell’avambraccio destro con estensione del primo radiale, secondo radiale, ulnare del carpo e dell’indice) l’ultimo numero di Vanity Fair, e leggevo (esercizio di potenziamento della vista e dei muscoletti perioculari nel caso strizziate gli occhi per mettere a fuoco) che cosa faremo domani.
Le ipotesi si sovrappongono come i mattoncini del Lego volendo costruire una torricella. Si dice che a) saremo più patriottici (il che significa che dovremo cominciare a imparare tutto l’inno e non solo la prima strofa fino all’Italia chiamò) b) torneremo al cinema, ma soprattutto a teatro, ai concerti, a presenziare a quegli eventi live dove l’emozione non è filtrata da una schermo c) dovremmo ripensare il nostro linguaggio e fare in modo che significato e significante coincidano (es: solidarietà, amicizia, empatia non saranno etichette eleganti da eliminare con lo scontrino fiscale appena saremo liberi di disporre di noi stessi) d) saremo eco-friendly e) cercheremo/ascolteremo il silenzio perché ci ha tenuto compagnia per tanto e ne sentiremo la mancanza f) cammineremo e faremo un tot di attività fisica per smaltire quelle soppresse di grasso in cui si sono tramutate le maniglie dell’amore che non facciamo più.
A tal proposito (attività psicomotoria che richiede lo sforzo perlomeno mentale di provare a tradurre intenzioni in azioni), ho realizzato che io a casa già mi impegno in parecchi esercizi fisici. Qualche esempio: a) faccio step, andando su e giù dalla bilancia almeno una volta al giorno (generalmente al mattino, dopo aver dialogato col mio intestino) b) mi riprometto di portare la bilancia ad aggiustare – dopo la fase 2 – perché pure lei dev’essere provata e dà i numeri (sbagliati) c) alleno pollice e indice almeno 40 volte al giorno aprendo quei 250 video che mi vengono inoltrati su whatsapp d) alleno il medio tasteggiando al computer dall’alba al tramonto, mentre in simultanea rispondo al telefono, brucio le polpette (vedi foto), mi massaggio la nuca – ah il cervicale! – parlo coi pesci, penso a cosa farò per cena anche se ho pranzato da appena un’ora e mi chiedo se la dispensa abbia sufficienti pacchi di pasta semmai tra sei mesi qualcuno verrà a mangiarsi una carbonara e) a orari nonprestabiliti mi dedico alla caccia alla cimice f) osservo con empatia le piante, che mi rivelano come la parola ‘arsura’ non sia asintomatica e) guardo dalla finestra, mi viene in mente il film di Hitchcock e altri dodici film più le serie che aspettano solo me supina sul divano dopo tanti sforzi.
Quindi la morale (attività umana pressoché imperscrutabile) è che a casa si fanno un sacco di cose.
Il Vietnam avrà la miglior crescita in Asia, nonostante il coronavirus.
Nonostante la pandemia da nuovo coronavirus, il Vietnam riuscirà a mantenere un buon tasso di crescita, migliore rispetto a tutti gli altri Paesi asiatici, mentre il resto del mondo si avvia verso la recessione.
E pensare che gli arresti domiciliari da covid19 dovevan migliorare le capacità culinarie…