Quote bionde
Secondo me hanno sbagliato colore.
Secondo me, in Parlamento, dovevano puntare sulle Quote bionde.
Secondo me Renzino (ma non trovate che somigli vagamente a Vespa con tutti quei nei? Io non mi stupirei se conducesse una trasmissione dal titolo "Camera a Camera", con tanto di sigla iniziale e l'immancabile telefonata di Berlusconi), secondo me – dicevo – Renzino doveva insistere non sulla parità di genere, ma di decolorazione.
Perché – si sa (Howard Hawks insegna) – "gli uomini preferiscono le bionde". Pure in parlamento.
Dico: vuoi mettere una legge elettorale votata da una bionda? sarebbe tutta un'altra cosa. Se non altro in foto (che, poi, è quello che conta).
Dissertando su "Quote rosa", uno si spiazza, si disorienta. Quando mai il "rosa" è stato trendy? E poi di che rosa parliamo? Rosa pesca o rosa fucsia? Perché la differenza è abissale.
E comunque il rosa è un colore modesto. Anonimo. Fragile nella varietà delle sue tonalità. Un biondo mesciato, invece, ha una sua identità. Ed è trasversale all'emiciclo: da sinistra a destra transitando per il centro-diffuso si trovano chiome bionde. Persino la Rosy Bindi (che gode della mia stima, sia chiaro) volendo guardarla nel verso giusto non è canuta: è bionda sbiadita.
Insomma, è una questione di colore. E l'Italicum dovrebbe partire – brum brum – con delle tonalità almeno patinate.
Comunque, quel che è stato è stato. Le quote rosa sono sbocciate, ehm: volevo dire bocciate, e tutto va avanti. Si mette in marcia, avanza e vibra.
Già: avete letto che il consiglio provinciale di Bolzano ha messo in bilancio il costo di un vibratore e di un paio di sexytoys? Lassù sì che ci sanno fare. Coi denari dei contribuenti hanno fatto la spesuccia-pazza al sexy shop. Ora la Procura sta indagando: per chi era il vibratore? chi l'ha usato? quante volte?
Già: a Bolzano sono decisamente più avanti: non parlano di quote rosa, ma di quote-orgasmi (statalizzate, ovvio).