5G o NON 5G. QUESTO E’ IL PROBLEMA
Un argomento molto spinoso è quello del 5G, lo standard di quinta generazione per le connessioni internet e telefonia mobile che permette una connessione di gran lunga superiore, tra le 100 e le 1000 volte più veloce rispetto a quella attuale del 4G. Il primo sistema 1G, il Nordisk MobilTelefoni, fu introdotto nel 1982, il primo sistema 2G fu sviluppato commercialmente nel 1992 e il primo sistema 3G apparve nel 2001 mentre quello odierno, il 4G, pienamente conforme all’IMT Advanced, fu standardizzato per la prima volta nel 2012. Quanto tempo è trascorso fino ad oggi, quanti dibattiti e quante interconnessioni sociali hanno attraversato l’etere e il mondo. Questa “quinta generazione” è quindi la tecnologia di connessione che utilizzeranno i nostri smartphone ma anche e soprattutto i tanti oggetti connessi, -l’ Internet of things, l’Internet delle cose- intorno a noi destinati ad essere sempre più numerosi come gli elettrodomestici, le auto, i semafori, i lampioni, gli orologi…. Una delle caratteristiche principali di questa rete è infatti, proprio quella di permettere molte più connessioni in contemporanea con alta velocità e tempi di risposta molto rapidi. Una connessione sempre più veloce e a portata di tutti, una rete mobile superefficiente che fornisce prestazioni migliori, una rete mobile superveloce che permette di mantenere connessi contemporaneamente un numero di dispositivi dieci volte più grande rispetto ad ora. Abbiamo imparato le “comodità” dello smart working, delle piattaforme digitali per la scuola come WeSchool, Google Earth Education, Smart-Edu…. e ci hanno convinto che la didattica a distanza è meglio di quella vera. Vibrano corde informative secondo le quali il post-covid ci presenterà un mondo completamente diverso e sarà impossibile tornare alla vita di prima, rimarrà uno straniante distanziamento sociale, ma grazie alla rete, all’uso massivo di internet, anche se lontani possiamo restare vicini. Da qui l’importanza della digitalizzazione, l’importanza di avere una rete all’avanguardia: ecco, passato il messaggio fondamentale dell’ uso di una interconnessione globale tramite 5G, come una sorta di salvezza per l’umanità. Per una come me, che di tecnologia ne capisce solo a livello di sussidiario elementare che non va più avanti di word sul personal computer e di whatsapp sul cellulare, il 5G appare dopo le mie ricerche, o come un messia digitale o come un Satana distruttivo. Ora immaginiamo un mondo sempre connesso, immaginiamo ogni persona collegata a tutti gli oggetti intorno a sé tramite una rete globale che interconnette contemporaneamente tutte le persone e tutti gli smart-object del mondo. Ogni nostra azione verrebbe registrata in rete, per non parlare del continuo tracciamento di movimenti e posizione come un Grande Fratello universale, ed ecco il rovescio della medaglia, oltre il monitoraggio delle nostre vite, i grandi timori sulla pericolosità dell’inquinamento elettromagnetico e sui rischi che potrebbe comportare per la salute pubblica una interconnessione continua, pressante giorno e notte tanto che il 5G viene osteggiato con campagne e iniziative da chi sostiene che le onde radio siano altamente nocive e tutto ciò ha inquinato il dibattito intorno alla nuova tecnologia. Negazionisti del rischio da un lato che sostengono che le radiofrequenze non hanno evidenziato nessun aumento dei tumori e gli allarmisti o “tecnoribelli” dall’altro che invece ritengono l’introduzione della nuova tecnologia possibilmente cancerogena. Nonostante però il panico scatenatosi intorno al 5G per i milioni di mini-antenne che verranno installate intorno a noi (non bisogna pensare al classico enorme traliccio) come dispositivi simili a scatole applicati ad esempio su lampioni, palazzi o semafori, al momento per l’ Istituto superiore della sanità non ci sono dati che permettono di escludere o confermare che questa nuova tecnologia abbia effetti dannosi per la salute o meno. Lo Iarc (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) afferma che le potenze utilizzate dal 5G saranno più basse di quelle utilizzate fino ad ora nei cellulari e i dati sono confermati anche dalla Comunità scientifica le cui ipotesi sugli effetti delle onde elettromagnetiche, riguardano soprattutto i rischi legati alle onde emesse proprio dai cellulari e non dai ripetitori che non essendo attaccati alla testa degli utenti come uno smartphone, implicano un’esposizione inferiore. Ma allora la moria di uccelli di febbraio di quest’anno a Roma vicino ad un ripetitore che ha sollevato allarmismi e condanna del 5G? Alessandro Polinori, vicepresidente della Lipu (Lega italiana protezione uccelli) ha detto che è stata solo una coincidenza “Quella notte – racconta Polinori – ci fu un vento molto forte. Gli stormi dormivano sugli alberi. Le forti raffiche di vento fecero cadere un albero e gli uccelli non riuscirono a scappare e si schiantarono sull’asfalto. Ne morirono centinaia. Nei nostri centri sono stati portati 86 uccelli feriti che abbiamo curato. Non avevano alcun segno di intossicazione o altro ma solo lesioni da impatto. Gli stormi che sono venuti a svernare in Italia ripartono per il nord Europa e basta che chi guida il gruppo abbia un problema, sia accecato o attaccato da un falco, sbagli traiettoria e tutti gli altri lo seguono e si schiantano con lui. Sono fenomeni naturali. Infine anche la Comunità Europea continua a non sbilanciarsi in merito, lasciando di fatto aperta l’ipotesi che il 5G possa avere gravi ripercussioni sulla salute umana. Il problema principale, però, sta nel fatto che le antenne 5G, nonostante la nostra decisione di adottare o meno il nuovo standard sul nostro smartphone, verranno ugualmente installate in tutta Italia. Attendiamo quindi con ansia maggiori informazioni in merito.
Lei h ragione. Noi volgarmente intendiamo il G5 come strumento che esige investimenti e riservatezza dei dati Da qui, mi pare, la contrapposizione Cina, posso dire? Occidente e impreparato. Ricordo di aver letto una dichiarazione di Gasparri in visita in Cina che suonava così: già 14 anni fa la Cina ci aveva proposto finanziamenti per questa tecnica e abbiamo risposto, no grazie. Ora il 5g è diventato un problema politico e Spezzali lo sa e non pubblica tutti i post. Grazi a Di Paola Alessandra Vacalebre per l’ospitalità.
A proposito di moria di uccelli: “Germania, anomala moria di uccelli: è un patogeno, scatta la psicosi
L’organizzazione tedesca Nabu, che si occupa di tutelare la biodiversità, riporta i dati inquietanti: in soli 12 giorni si sono registrati ben 13.800 decessi fra gli uccelli. Tra i sintomi, difficoltà respiratorie ed inappetenza
In tempi difficili come questi, dove argomenti come virus, batteri e contagi sono purtroppo ormai all’ordine del giorno, a preoccupare la Germania è anche una strana ed inquietante moria di uccelli.
Ed ora il popolo tedesco teme addirittura l’arrivo di una nuova malattia
Federico Garau – Gio, 23/04/2020 – 12:59 “
Gentile signore il complottismo è sempre stata una debolezza di fronte a ciò che non conosciamo bene e a rafforzare il sospetto di qualcosa che non vada è il fatto che proviene dal grande Drago, la Cina. In Italia abbiamo anche la capacità di trasformare qualsiasi situazione in una questione politica e sicuramente il 5G è già
un problema di politica economica nonchè conflitto sociale. C’è un’idea che prende spazio, l’ inquietante rapporto coronavirus con la nuova tecnologia, figuriamoci se il patogeno che causa la morte degli uccelli non getta un’ombra di panico. Si deve essere capaci di comprendere la realtà che ci circonda altrimenti saremo in balìa di qualsiasi terrorismo psicologico
L’uomo si difende dalla natura, gli altri la subiscono, gli uccelli dell’albero, si adattano al suo percorso,
cerca di opporsi nel limite del possibile, utilizzando il suo sapere.
La ricerca, la scienza possono, si dovranno fermare ad un certo punto per difendere i più deboli indifesi abitanti e di questo pianeta o questi dovranno adattarsi al vento e al 5G e sue complicazioni ?
Interessanti al proposito, le posizioni sue e quelle di Daniele Pezzalli. Ambiente e politica.
Pezzalli è dentro e non ne fa mistero per chi vuol capire, a quella ricerca e determinazione di un ordine mondiale nuovo che si va delineando con lo scontro Cina, USA e Russia. Il 5G a influenza cinese e le varie tecnologie tipo smartworking e tracciatura per battere il Convi19, sono solo la punta di un iceberg, uno strumento di assoggettazione surrettizia dei deboli alla forza del nuovo stato-potere. Dobbiamo prendere consapevolezza altrimenti vinceranno le sirene e la libertà e democrazia soccomberanno in nome della salute, natura e organizzazione tecnica, per ora.
Qualche mente brillante ha pure detto che il coronavirus e’ stato causato dal 5G.
Ad ogni modo non ci sono studi sufficiente per stabilire che il 5g faccia male. Il 4G plus invece non fa male… anzi, e il 4G? e i 5ghz del wifi? O i 2.4ghz sempre del wifi? Controllate la frequenza del vostro microonde e poi chiedetevi perche’ comunque il modem non ci frigge il cervello. va beh.
Parlando seriamente… il 5G non e’ altro che una infrastruttura che utilizza delle frequenze che non sono nuove, ma sono sempre state utilizzate, semplicemente ha cambiato il modo di utilizzarle.
Il 5G non e’ solo un modo per scaricare dati piu’ velocemente rispetto al 4G. Gia’ il 4G per questo e’ piu’ che performante.
Il 5G da molti vantaggi, piu’ connessioni simultanee, una minor latenza, una mole di dati maggiore. Non bisogna piu’ guardare la connessione come un qualcosa di personale, ma ampliare le vedute.
Di complottisti 5G, coronavirus, terra piatta ecc… il mondo ormai ne e’ pieno. Ma basta informarsi un attimo per vedere quali sono queste fakenews.
Allora ti chiedo, sei disposto a sottoporre il tuo corpo ad una frequenza di 60GHz visto che questa frequenza viene coperta dal 5G per vedere cosa succede? Lo sai che viene usata come ARMA già dagli anni settanta? Sai cosa succede?
Siamo già attraversati da frequenze elettromagnetiche e da radiazioni e certamente caro signore non ho intenzione di sottopormi ad altre frequenze. Quello che ho scritto è l’esposizione di dati reali pro e contro 5G e se letto bene l’articolo si parla di danni già causati dai cellulari direttamente nel cervello, iniziamo ad usarli con consapevolezza. Relativamente ai dispositivi di nuova generazione dobbiamo solo attendere di avere informazioni più dettagliate
Ma se l’uomo non avesse si facesse problemi e si ponesse di risolverli ogni giorno, che farebbe in questo mondo ? Ricordate quando sono apparse le prime vetture gli aerei ? Quanti morti hanno fatto da allora che poi, questi morti, sono diventati cronaca. Tutto con judicio. Senza dimenticare che dietro le vetture e aerei si sono formati dinastie, governi azioni varie nel mondo per avere la benzina. Ecco perchè Denisio la pensa in un modo e io in un altro. Ecco perchè la politica, cara signora Paola, entra sempre dietro le novità: la Politica è scelta fra cose diverse, fra con chi allearsi e chi no per fare certe cose e non altre. Così noi fra i blogger abbiamo i convinti para cinesi e para vegani. Impariamo tutti a discutere a confrontarci. Dall’alto della mia età, l’abbraccio Paola
60ghz? ma di cosa sta parlando? il 5G, per come è strutturato è in grado di lavorare su tre tipologie di frequenze e quella più alta è diciamo quella a 27ghz. forse sta confondendo un progetto di qualche anno fa su una rete wifi a 60ghz, Il vantaggio di avere frequenze alte sta nel fatto che la mole di dati è molto alta, il difetto è quello che è molto debole (l’ ho scritto in soldoni, in realtà ce ne sarebbe da parlare). Ormai la mole di dati è imponente, perchè tutti abbiamo uno smartphone con abbonamento dati, chi scarica, chi legge OT, chi gioca, chi guarda streaming. Ma non solo cellulari, anche molti altri tipi di dispositivo che sfruttano la rete 4g. Lei afferma che i 60ghz fanno male? dipende dalla potenza applicata. Il micronde su quella frequenza ci butta 1000W, il suo modem wifi sui 2.4ghz per normativa non può essere più di 0.1W, faccia conto che di solito su un modem classico è molto inferiore.
Per quanto riguarda il 5G non si sa ancora niente, ne se faccia bene ne se faccia male, gli studi sono troppo pochi.
Ma pure andare sulla luna era un azzardo. Se ha paura delle frequenze non vada mai ad un ritrovo di radioamatori, li girano certe potenze da brivido.
Per finirla, non è proprio il 5G il problema, un altro problema è l’ antenna dello smartphone, molte volte sono fuori standard, ecco perchè non bisognerebbe mai dormire con lo smatphone sotto il cuscino, o stare tante ore al telefono. Non è la casualità il problema, ma l’utilizzo continuato.