La Cina con il PIL +18,3% traina l’economia del pianeta e l’Italia sprofonda!
La notizia è rimbalzata come una pallina da ping pong dal Financial Times al nostro Sole 24 Ore (vedi articolo) e su tutte le pagine di economia dei maggiori quotidiani.
Il primo trimestre cinese ha fatto registrare il +18,3% sul trimestre dell’anno precedente (chiuso in pesante frenata a causa della pandemia).
L’anno scorso, in Cina, il Pil su base annua era stato, a consuntivo, del 2,3%. Quest’anno dovrebbe superare il 6%, mentre le previsioni del Fondo monetario sono ancora più ottimistiche, oltre l’8%. I dati sulla produzione sono cresciuti del 24,5% gli investimenti nel real estate sono cresciuti del 25,6%.
Cosa dire a proposito? Nulla di ché… abbiamo al Governo il più esperto banchiere di tutti i tempi e vedremo cosa farà.
Quello che vedo io dentro alle aziende è un disastro!
Stendiamo un velo pietoso sulle imprese che hanno la sfortuna di operare nei settori come sport, turismo, spettacolo, ristorazione, eventi e fiere, che sono ormai alla canna del gas.
Nel mondo delle imprese fuori da questi distretti la spaccatura è netta: compartimenti come quello della sicurezza, informatica, arredamento e ristrutturazione delle abitazioni (clima, efficientamento energetico…), stanno avendo un importante rialzo di fatturato, penalizzato però dagli aumenti delle materie prime, dalla carenza delle stesse sul mercato e da gravi inefficienze produttive causate dall’assenteismo. Quindi anche se il fatturato di queste aziende obiettivamente è in crescita, non si può dire altrettanto riguardo il mantenimento del loro margine di contribuzione.
L’altra parte delle aziende riguardo i settori come l’abbigliamento (produzione e commercio), trasporti e automotive, da un anno sta arrancando con gravi perdite che si ripercuoteranno sul debito pubblico e sull’occupazione.
Perché l’economia cinese corre?
Il sistema cinese ha retto l’urto della pandemia!
In quel Paese, dove è palese a tutti i cittadini che la privacy non è un diritto mentre il bene della collettività è un dovere, le ferree regole sono state accettate dai cittadini, il governo cinese ha saputo affrontare in maniera univoca l’emergenza ed ora tutti i settori della loro economia stanno progredendo a passi da gigante.
Nel Paese del Dragone l’economia, nonché la strategia tecnologica e quella industriale sono state disegnate lo scorso 2015 per un decennio intero!
I progetti “Made in China 2025” e “Belt and Road Initiative” continuano imperterriti la loro corsa. Il Covid, per queste grandi iniziative, è stato solo un incidente di percorso e tutto il tempo perso sta per essere ora recuperato.
La politica di Xi Jinping è determinata e viene pianificata di lustro in lustro.
La lotta alla povertà, punto chiave della politica del Governo cinese, ha dato fiducia al popolo. Il nazionalismo cinese si è rafforzato con la pandemia e non esiste oggi al mondo una “locomotiva” così efficiente e potente pronta a tagliare il traguardo di “prima potenza mondiale”.
Perché l’Italia arranca, con la prospettiva di annegare nel proprio debito?
Il sistema occidentale è sorretto dalle multinazionali e dai governi compiacenti pronti a spartirsi gli interessi miliardari in gioco. Molti popoli si sentono traditi dai provvedimenti surreali adottati dai loro stati; regole che hanno messo in ginocchio l’economia e che hanno evidenziato contraddizioni, ingiustizie, squilibri e situazioni talvolta grottesche.
Pensiamo ai lockdown gestiti in maniera diversa in ogni paese europeo (e statunitense), alle indecisioni su chiusure e aperture, all’impossibilità di avere un’Europa in grado di decidere anche su questioni semplici come pronunciarsi sulla stagione sciistica: alberghi e piste da sci chiuse in Italia e in Francia e affari d’oro in Svizzera e in Slovenia…
I governi occidentali hanno palesato la falsa democrazia di cui si vantano dai tempi del dopoguerra. Il palco è caduto ed in particolar modo in Italia siamo rimasti schiacciati dalle rovine di un succedersi di “governi marionetta” che la popolazione da anni considera illegittimi.
Fino ad arrivare ai giorni odierni con un governo senza opposizione. Un “governo ammucchiata” pronto ad affossare i commercianti, i liberi professionisti e le PMI (che rappresentano il 90% della nostra economia di mercato). Tutto quello che è stato fatto nell’ultimo anno si è dimostrato a favore delle multinazionali che stanno solo aspettando il momento giusto per comprare quanto sarà inevitabilmente svenduto.
Non piangiamoci addosso
Un disastro insomma! E allora diamo la colpa ai cinesi che mangiano i pipistrelli, ai russi che appoggiano l’economia dei cinesi ed agli americani che non rappresentano più un mercato così florido per noi e che non ci considerano più come una volta.
E’ un complotto mondiale contro l’Italia? No siamo noi che ci piangiamo addosso!
Purtroppo, già prima della pandemia, eravamo un popolo vittima di sessant’anni di corruzione, di previlegi, di raccomandazioni e di mala gestione politica.
Adesso ancor di più siamo diventati un popolo assistenzialista ed assistito, ipocondriaco, senza ideali, succube dei mass media e pronto a prostrarsi a qualsiasi provvedimento emanato dal sindaco, dal governatore della regione o dal Governo…
Se quel 18,3% spiattellato dalla Cina non ci farà svegliare dal tepore dello smart working, dall’agio del reddito di cittadinanza e dalla didattica a distanza, allora prepariamoci ad essere assunti da qualche multinazionale cinese, tedesca o americana…
In alternativa si può sempre fare la valigia ed emigrare.
Scusatemi per aver vomitato tanta rabbia in queste righe, dedico questo articolo a mio padre che oggi avrebbe compiuto 105 anni… Isidoro, classe 1916, uno di quegli uomini che ha contribuito a liberare ed a fare progredire il nostro Bel Paese.
Daniele Pezzali consulente in Procurement & ICT (visita: www.danielepezzali.com)
Le considerazioni espresse dal Signor Pezzali mi sono apparse come una enciclopedia di contraddizioni. E ciò a partire dal porre il sistema cinese come esempio di moderna civiltà da prendere ad esempio. La Cina di oggi non è neanche degna figlia di quella voluta da Mao. È un miscuglio mal riuscito di post-comunismo e neo-libertinismo che ha determinato il ritorno della mala esistente ai tempi dei “Mandarini”, la nascita di una comunità fatta di pochi ricchi e moltissimi poveri sfruttati.
Egr. Umberto, la ringrazio del suo commento.
La Cina di oggi è un esperimento socio-culturale-politico senza precedenti, dal mio punto di vista potremmo parlare di Socialismo di caratteristiche cinesi che rappresenta la terza via tra Capitalismo e Comunismo.
Se vuole le posso citare dei testi sui quali studiare questo fenomeno.
Buona giornata
Mi consenta una ultima nota. Al da lei segnalato “Capire la Cina” , affiancherei ” Rescapee du goulag chinois” di G. Haitiwaji che tratta della campagna di annichilimento culturale (e altro?) che il governo cinese sta operando contro gli UIGURI in un’ area grande tre volte la Francia. In Xinjiang sono noti 1200 campi di “rieducazione” . Secondo Amnesty gli uiguri deportati sono almeno un milione. No grazie, Egr. Pezzali!
Scrivere che l’economia Cinese corre perché il sistema ha accettato in maniera univoca la gestione della pandemia da parte di uno Stato Totalitario a mio parere non mi sembra una lettura corretta . Ci facciamo sempre fuorviare da questi confronti fra noi
e la Cina . Vorrei solo ricordare che la Cina per far fronte all’epidemia di Covid-19 , ha “blindato “ un’area di circa 60milioni di persone mentre per il restante miliardo e 340 milioni di cittadini che abitano in quell’immenso Paese il Covid-19 semplicemente non è mai esistito . È un po’ come se da noi avessimo chiuso con un cordone sanitario , che ne so , la città di Verona , ed il
resto del Paese fosse stato libero di muoversi , lavorare e vivere come se niente fosse ; è quindi profondamente diversa la nostra situazione poiché noi siamo stati costretti a chiudere un intero Paese per arginare una crisi sanitaria che avrebbe potuto travolgerci ; a questo punto paragonare noi a loro , il loro rimbalzo economico rispetto alla nostra condizione attuale è semplicemente improponibile : siamo su 2 pianeti completamente diversi .Io penso che se cominciassimo a vedere le cose sotto un’ottica diversa forse potremmo anche comprendere meglio la realtà che stiamo vivendo , quali sono i riflessi futuri del
presente e quali sono soprattutto le strade da percorrere ed all’interno di quali confini , al
fine di sfruttare al meglio l’incredibile opportunità che questo momento storico ci sta offrendo .
Egr. Zampieri, rispetto la sua opinione, ma io ribadisco quanto ho scritto.
A mio parere la visione che lei ha citato riguardo la pandemia in Cina non corrisponde da quello che io conosco, anche per via diretta di connazionali che vivono là e sono in contatto con me. La provincia dell’Hubei (il cui capoluogo è Wuhan) è stata letteralmente blindata, ma anche le altre province hanno avuto milioni di casi ed hanno subito restrizioni (anche se non così severe).
Riguardo “l’incredibile opportunità che questo momento storico ci sta offrendo” me lo spiegherà davanti a qualche buon bicchiere di vino, perché così da sobrio io vedo solo la situazione disastrosa in cui riversiamo, nella quale in Europa l’Italia è messa peggio di tutti a causa di un’errata ed indecente gestione politica di questa epidemia.
Cordiali saluti.
Non la leggevo da diverso tempo ma nel farlo oggi mi è venuta in mente una espressione che si usava tani anni addietro, lei era ancora in via Sarpi, e in cui si rischia di cadere anche in tempi moderni se non si usa la moderazione complimentosa. “L’espressione utile idiota, nel gergo politico, veniva usata per stigmatizzare l’atteggiamento di chi, all’interno dei paesi occidentali, simpatizzava per il sistema politico sovietico. Veniva anche usata per definire l’atteggiamento del governo sovietico nei loro confronti. L’espressione sottintende che i comunisti li tenevano in scarsa considerazione e sfruttavano la loro ingenuità: erano idioti e utili allo stesso tempo.
Il termine oggi è usato in senso più ampio per descrivere qualcuno che sembra essere manipolato senza accorgersene da un movimento politico, un gruppo terroristico o un potere economico, indipendentemente dal fatto che siano comunisti, Da Wikipedia”
Salve Walter, mi sta dicendo che sono manipolato? Da chi?
Vero, Egr. Zampieri, e dopo la legnata della pandemia il peggio sarebbe che tutto restasse com’ era ed è. Con le crepe palesate in campo politico-istituzionale, sanitario, della ricerca e relativa risposta industriale, sociale (vedi autonomi contro reddito garantito). Se non si cambia registro, la prossima legnata farà ancor più male.
Condivido in tutto l’esposizione e il commento di Daniele Pezzali. Aggiungerei solo la cocente delusione per la vergognosa sudditanza “atlantica” dell’Italietta. Essere indipendenti come Spagna, Francia e Germania fa inorridire il governo prono di Draghi? Mi aspettavo un sussulto di dignità dal mio Paese! E il professor Draghi me lo ero immaginato meno atlantico e più europeo. Pazienza, speriamo nel prossimo giro…
Grazie Adriano, per me è un onore avere ricevuto questo tuo commento!!!
Non sai quanto sto apprezzando la lettura di “Capire la Cina”!!!
Buon week end
Egr. Madaro, mi risulta che anche Spagna Francia Germania faccian parte della NATO. Quindi atlantiste a par nostro. Certo noi siamo conciati male fianziariamente (vedi debito) e con grossi problemi alle frontiere (Libia) che é questione in cui servon politica estera ed esercito “pesanti”. É normale che cerchiamo (supplichiamo?) un nuovo piano Marshall e qualcuno dalle spalle militari forti che ci copra.
Benissimo, l’analisi è condivisa, e la rabbia pure, oltre allo sconforto. Proposte?
Dobbiamo darci una mossa se non vogliamo essere svenduti.
Purtroppo in Italia abbiamo perso la voglia di emergere. I cinesi hanno lo spirito dei nostri padri e dei nostri nonni, inoltre sono 1,4 miliardi di persone.
Abbiamo creato una società flaccida, adagiata sugli ammortizzatori sociali e sul reddito di cittadinanza.
A quanto pare alla maggioranza va bene così… Io la penso diversamente.
La potenza della Cina sta nel fatto che è una ferrea dittatura fondata sul neo comunismo turbocapitalista. Governare, cioé comandare i cittadini, in un sistema del genere é molto più semplice che in una democrazia. La democrazia occidentale é in crisi? Certo, se non si aggiorna non potrà competere al vertice. Come aggiornarla? a noi la dittatura non ha portato molta fortuna. Lei Egr. Pezzali pensa che potremo riprovarci?
Egr. Michele, le rispondo consigliandole un bel libro da leggere: “Capire la Cina” Autore Adriano Madaro ed. Giunti.
Se avrà voglia di leggerlo, poi parleremo della dittatura cinese.
Grazie e buon week end
Egr. Pezzali per me non é prioritario capire la Cina che già, per averne una pessima opinione basta ciò che ha fatto a piazza Tienanmen, al Tibet e sta facendo ad Hong Kong. É piuttosto capire con cosa si può sostituire questa democrazia italiana ed europea che non possono stare al passo dei giocatori di vertice. Vedo che neppur lei, oltre a frasi generaliste, lo sa dire.
Egr. Michele
Frasi generaliste?
Nella mia vita mi sono sempre rimboccato le maniche e sono del parere che ci voglia più spirito meritocratico e meno assistenzialismo.
Poi rivolgo lo sguardo a questo “governo ammucchiata” e penso che sia arrivata l’ora di andare a votare (se mai servirà…).
Buon week end