La denuncia del nostro concittadino vittoriese dott. Francesco Zambon
L’anno scorso il dott. Francesco Zambon, responsabile dell’Ufficio dell’OMS di Venezia, ha portato alla luce la grave negligenza del Governo riguardo il mancato aggiornamento del piano pandemico nazionale risalente al 2006 e rivelatosi del tutto obsoleto dinanzi all’epidemia di Covid19.
Il discorso del dott. Francesco Zambon presso il Senato della Repubblica
A mio parere, l’apice di questa vicenda, ormai approdata sui banchi di diversi tribunali, la si può apprendere in sintesi dal discorso che il dott. Zambon ha enunciato in data 14 luglio 2021 presso l’aula del Senato della Repubblica.
L’esposizione-denuncia dell’ex Responsabile dell’OMS di Venezia è tagliente e non lascia repliche, ne consiglio la completa visione (cliccare qui).
Questo video (registrato dalla fonte ufficiale Senato TV) fino ad oggi è rimasto in sordina ad appannaggio di pochi, io ne ho appreso l’esistenza direttamente dal dott. Francesco Zambon che ho avuto il piacere di incontrare in privato pochi giorni fa.
Premetto che conosco tutta l’incresciosa vicenda, l’ho seguita attraverso i dossier televisivi, i social network e le manifestazioni pubbliche di piazza che sono susseguite.
Ho visto il video il giorno successivo al mio incontro con Francesco, avevo ancora in mente le sue grevi affermazioni e la visione di quell’intervento in Parlamento mi ha provocato un tuffo al cuore! Di principio ho provato una grande ammirazione per la pacatezza e la determinazione dimostrata da Zambon, poi è succeduta la rabbia accesa dalla sua denuncia nei confronti dell’OMS e delle nostre Istituzioni, infine ho percepito una grande tristezza nel vedere quell’uomo affranto da una vicenda tanto grande quanto rischiosa.
L’incontro
Ci siamo trovati in un bar, un ambiente rilassato ed informale, l’ideale durante questo periodo di vacanze.
Dopo pochi minuti di conversazione abbiamo condiviso le nostre reciproche esperienze ed in un clima avvolto da profonda stima il nostro linguaggio è diventato empatico.
Ho visto dinanzi a me un uomo integerrimo, carico di valori, un guerriero sorretto dall’onestà e dal desiderio di mostrare la realtà dei fatti che l’hanno coinvolto.
Ho visto però anche un professionista logorato dallo stress di dover perorare la causa contro organismi corrotti e senza l’appoggio del Governo che finora si è dimostrato sordo ed incurante nell’accogliere le informazioni ed i fatti di chi ha la competenza per esporli.
Un passo indietro
L’inchiesta giornalistica è partita dalla trasmissione REPORT di RAI3 e prende in esame il rapporto ufficiale dell’OMS pubblicato in rete dalla sezione di Venezia il 13 maggio 2020.
Il rapporto, stilato dall’equipe di 20 ricercatori coordinati dal dott. Francesco Zambon, ha seguito tutto l’iter approvativo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e forniva le prime linee guida al mondo per la lotta al virus. Questo importante documento, però, è rimasto in rete solo 20 ore, dopo di che è stato ritirato dall’OMS per una correzione di forma e non è stato più ripubblicato.
Vedi servizio di REPORT del 1° e del 10 dicembre e successiva puntata del 21 dicembre (le inchieste complete sono disponibili su RayPlay).
Nonostante la breve vita della pubblicazione, durante quelle ore la relazione è stata scaricata da migliaia di utenti. Il lavoro ha immediatamente ricevuto le lodi da parte di alcuni stati per le nuove e preziose linee guida per contrastare l’epidemia.
Quel rapporto, però, mette in chiara evidenza che il piano pandemico dell’Italia era scaduto nel 2006 e da allora non è mai stato rinnovato nei contenuti, ma è stato semplicemente ricopiato di scadenza in scadenza.
Ci ricordiamo tutti che all’inizio dell’epidemia gli ospedali erano sprovvisti dei DPI ed i sanitari sono stati costretti ad operare senza le idonee protezioni, addirittura con mascherine inappropriate e mezzi di fortuna per proteggersi.
Si stima che il mancato aggiornamento del piano pandemico nazionale possa aver influito riguardo la morte di almeno diecimila persone.
Per chi volesse approfondire l’argomento sulla rete si possono trovare molte notizie a riguardo.
“Il pesce piccolo. Una storia di virus e segreti”
Una storia vera, dettagliata e colma di emozioni che non lascia dubbi sull’autenticità delle intenzioni e dei fatti.
Successivamente ho avuto il piacere di assistere alla presentazione del libro con l’autore che ci ha onorato della sua presenza a Vittorio Veneto (sua città natale).
Sentire le sue parole, dopo avere già letto il libro ed assistere alla sua intervista mi ha letteralmente folgorato!
Come spesso si conviene non ho perso l’occasione per stringergli la mano e chiedergli la dedica sulla pubblicazione.
Nei giorni seguenti ho contattato il dott. Francesco Zambon e grazie a delle curiose coincidenze che inconsapevolmente ci accomunano, pochi giorni fa ho avuto il piacere di incontrarlo di persona in privato.
Sete di giustizia
Ho capito dalle parole di Francesco che siamo solo all’inizio di un lungo percorso che si snoderà nelle aule dei tribunali.
Purtroppo siamo consapevoli che in Italia gli scandali spesso vengono insabbiati, il muro di omertà è difficile da infrangere, i depistaggi sono la norma ed i tempi della giustizia sono biblici.
Sono del parere che l’opinione pubblica possa rappresentare un grande supporto per tenere dritta la barra del timone e giungere a sentenza.
Esprimo tutta la mia stima per il dott. Francesco Zambon e sono lieto di aver dato un, seppur minimo, contributo nel diffondere queste notizie.
Daniele Pezzali consulente in Procurement & ICT (visita: www.danielepezzali.com)
Non conoscevo i particolari di questa vicenda e sono contento di aver sentito l’ intervento del dott. Zambon.
La cosa è veramente sconcertante e mette in evidenza un aspetto collusivo tra controllori e controllati che a questi livelli fa veramente schifo…praticamente si continua a chiedere all’ oste se il vino è buono.
Sono proprio contento che ci sia ancora chi ha il coraggio di dare le dimissioni andando contro le proprie convenienze, e facendo emergere quanto non va e non andava. Un po’ come chi si espone per i propri diritti anche se non gli conviene…mi vengono in mente un po’ i ragionamenti fatti nel suo articolo precedente.
Complimenti comunque al dott. Zambon, e come al solito grazie a lei per aver divulgato interessanti risvolti su notizie passate in sordina.
Buona Vita
Egr. Tomaso, grazie per il commento, sono in contatto con il dott. Zambon e vedremo cosa accadrà nei prossimi mesi, sarà un mio piacere scrivere aggiornamenti a riguardo. Buona giornata
In realtà non ci fornisce particolari notizie Egr. Pezzali, oltre il grave, mancato aggiornamento del piano pandemico italiano dal 2006 ad oggi. Da notare che, presenza o meno del piano pandemico, l’intero mondo è stato colto di sorpresa da questa epidemia tuttora avvolta da misteri ed incognite e le risposte dei singoli stati -quelli collocabili in ambiti politico economico culturali analoghi- non han poi differito molto nelle strategie di difesa contro la pandemia: lockdown-misure di contenimento e prevenzione-affinamento delle terapie-vaccino-green pass o simili. Ed il nemico comune, oltre al virus, resta la renitenza di una parte della popolazione ad adottare queste linee di difesa. Chissà che ne pensa il dottor Zambon degli italiani che non collaborano nella lotta contro il covid.
Egr. Michele è incredibile quanto lei sia ostinato a sostenere l’impossibile.
C’era una storiella che diceva che l’erba era blu e mi sto convincendo che l’erba è blu.
Cordiali saluti.
Va beh Egr. Pezzali, una battuta non guasta. Resterei curioso di sapere da che parte sta il dottor Zambon che, con certa astuzia giornalistica, lei pare aver reclutato e collocato nella faccia oscura della luna, quella no vax.