Le news di Economia diffuse (e nascoste) a colpi di diversivo mediatico
(Immagine concessa dall’Associazione PeaceLink – Autore Mauro Biani)
In particolar modo negli ultimi due anni ho apostrofato i mass media accusandoli di essersi conformati ad un unico pensiero dettato dal Governo, trasformando quindi la pubblica informazione in bieca propaganda.
Molti anni fa quando vedevo un telegiornale ricordo bene che il palinsesto dell’informazione era ben suddiviso: notizia di prima pagina, politica italiana, politica estera, cronaca, economia, sport e spettacolo.
Ogni pagina aveva il suo spazio ed addirittura le tre reti RAI trattavano la notizia con tre differenti versioni (ricordiamo infatti la lottizzazione della rete pubblica a favore dei partiti politici).
Da due anni il telegiornale è diventato invece una lunga notizia sull’epidemia senza fine, le news dall’interno e dall’estero sono polarizzate sull’epidemia, mentre la pagina di economia è stata trasformata in uno spot pubblicitario che aderisce a quello che il Governo ha deciso di annunciare all’occorrenza.
In compenso la pagina dello sport è sempre ben nutrita, mentre quelle dello spettacolo e della cultura stentano a fare capolino.
Nelle ultime due settimane la narrazione del covid è stata sostituita dalla pantomima dell’elezione del Presidente della Repubblica e fra qualche giorno il Festival di San Remo arriverà a drogare i tele-dipendenti (ahimè, la maggioranza di noi italiani!).
Tutta questa manovra io la definisco un’arma di distrazione di massa!
Attraverso i telegiornali nazionali, che ogni tanto mi sforzo di vedere, apprendo di un’economia che nel 2021 ha galoppato al 6,5% rispetto al 2020 (durante il quale il PIL è crollato del -8,9%).
Sento interviste di albergatori a Cortina che affermano di avere terminato un’ottima stagione natalizia, sento parlare di tasso di disoccupazione in netto recupero e di un PNRR che spianerà la strada del futuro dei nostri giovani…
Poi esco di casa e noto che nei centri storici i negozi sono con le serrande abbassate con la scritta “vendesi”, il turismo straniero è completamente scomparso, Venezia è deserta, chi ha la fortuna di avere un lavoro rischia di venire sospeso perché non ha completato il ciclo vaccinale, gli imprenditori parlano di un assenteismo registrato dall’inizio dell’inverno che sfiora il 30% (covid, quarantene, permessi di aspettativa…).
Dire il vero a me non sembra una situazione così florida.
Ma dov’è tutta questa ripresa?
La mia professione è quella di consulente aziendale e devo constatare che i miei clienti del settore manifatturiero nel 2021 hanno registrato incrementi di fatturato anche del 50%… di sicuro questo piccolo boom economico è quello che ha fatto girare l’economia dell’anno appena trascorso.
Però non mi capacito, qualcosa in questo scenario non quadra!
Com’è possibile che una parte dell’industria sia in crisi (abbigliamento, auto, turismo) ed un’altra sia talmente florida da incrementare i fatturati a due cifre?
Il Paese dei Balocchi (o meglio dei Bonus)
Provo a sbrogliare questo enigma e scopro che tutte le aziende legate al clima (caldaie, pompe di calore, sistemi di recupero di energia) stanno facendo affari per merito del bonus relativo all’efficientamento energetico, altrettanto accade per l’edilizia che traina i settori dei serramenti, degli isolamenti, delle ristrutturazioni ed ecco spuntare il bonus facciate. Altri miei clienti sono legati all’automazione, alla digitalizzazione dei processi ed ecco il bonus Industria 4.0.
E ancora: il bonus biciclette elettriche e monopattini, quello vacanze, quello termale e poi il bonus verde, il bonus TV, il bonus mobili, il bonus moto e scooter… (vedi tutti i bonus sulla pagina web dell’Agenzia delle Entrate).
Insomma, la nostra ripresa economica è drogata da una sfilza di incentivi promulgati dal Governo con i soldi che stanno arrivando dall’Europa per l’emergenza sanitaria, quindi non stiamo crescendo, ma in sostanza stiamo semplicemente accumulando debito!
C’è ancora qualcuno che crede che l’Italia riceverà dei soldi a fondo perduto (regalati) dall’Europa?
Attenzione, è solo pura illusione!
Questa convinzione continua a trovare spazio nella mente dei cittadini perché sono costantemente sotto il fuoco delle “armi di distrazione di massa” che annebbiano la facoltà di analisi e che mostrano un mondo artificiale. Siamo dinanzi ad una psicosi collettiva e globale mai sperimentata dagli stati fino ad oggi!
Risveglio
Se qualcuno desidera risvegliarsi dal sogno (o meglio da questo incubo), lo invito a prendersi 30 minuti di pausa per vedere la rassegna del prof. Valerio Malvezzi del 27 gennaio.
Questo video contiene una semplice ma efficace lezione di Economia riguardante il periodo che stiamo attraversando, è in pratica quello che i mass media avrebbero dovuto dire ed hanno invece deviato oppure taciuto.
Riporto qui di seguito la trascrizione di un estratto del video, una sintesi che lo stesso Malvezzi propone dopo una chiara e dettagliata spiegazione:
“Primo concetto: l’Unione europea non regala niente e di certo non ci dà niente a fondo perduto, perché non stampa denaro, perché non è una da una banca e quindi si indebita presso banche private.
Secondo concetto: quando l’Unione europea presta del denaro ed è sempre un prestito come avete capito, chiede una garanzia. Chi la mette? La mettiamo noi, cioè noi dovremo rimborsare direttamente o indirettamente e garantiamo già oggi per allora, con la garanzia dello Stato italiano che ha un prezzo, che noi pagheremo puntualmente a scadenza quanto dovuto in termini di rata, cioè:
(somma di capitale + interessi)
direttamente con tasse europee o indirettamente con tasse italiane
Terzo concetto: la cosa più grave è che tutto questo è fatto non per fare gli interessi dei cittadini italiani, cioè noi ci stiamo indebitando per fare quello che viene deciso da delle corporate, cioè delle multinazionali che hanno deciso che bisogna fare la transizione ambientale piuttosto che la transizione digitale.
Io non conosco piccole imprese italiane che abbiano queste priorità nel capannone sotto casa.
Quindi noi ci stiamo indebitando per fare le cose che hanno deciso gli altri e quindi il Parlamento italiano non serve e non servirà, soprattutto dal 2023, assolutamente a niente; ecco perché devono traguardarsi al 2023.”
(prof. Valerio Malvezzi)
Il mio rammarico è vedere una maggioranza di Governo che si è auto-riconfermata al comando del Paese, assieme al Presidente della Repubblica che aveva finito il suo mandato. Non parliamo poi di quella schiera di italiani che esulta elogiando i poteri forti del Presidente del Consiglio in sede europea…
Il mio grido di disperazione è rivolto invece ai nostri ragazzi che non si sono ancora resi conto del debito che schiaccerà le loro vite e le loro famiglie negli anni a venire.
Daniele Pezzali consulente in Procurement & ICT (visita:www.danielepezzali.com)
Quanto ha ragione Daniele, quanto ha ragione!
Concordo in toto con l’ articolo e sono contento di non essere Mai stato europeista e di aver sempre pensato che rinunciare alla lira sia stato un passo indietro.
Detto questo, credo che colpevolizzare solo i politici sia purtroppo un errore… li abbiamo votati noi.
Io ero fiero di vedere i pentastellati andare al lavoro in autobus (come mi ha ricordato)…bella fregatura ho preso anche io, non c’è che dire, brucia ancora, sopratutto perchè ne ho fatto parte all’ inizio, proprio a Vittorio V.to…che scottata ragazzi…
Ma alle prossime elezioni, vedrà e stia sicuro che se la giocheranno sempre i soliti.
Sarebbe bello vedere milioni di voti distribuiti in partiti mai sentiti. E invece no, le percentuali di maggioranza saranno sempre negli stessi posti perchè, tutto sommato, la gente ha ancora troppo da perdere.
Purtroppo e per fortuna, le persone che se la passano tutto sommato bene sono molte, e non metteranno sull’ altare del sacrificio il proprio status di vita. Basti vedere come ci si è venduti al vaccino per poter fare vita sociale o per mandare i figli a giocare nella squadra di calcio. Diciamocelo, i convinti dell’ utilità del vaccino saranno sì e no il 30/40% della popolazione.
Non ho visto nessuno indignarsi per averci aumentato nel 2021 la vita lavorativa con “quota 102″…sfortunatamente tutti presi dalla pantomima del covid.
Ormai dei sindacati scaduti organizzano manifestazioni solo di venerdì, e chi protesta contro il green pass ci va dopo averlo usato per andare al lavoro…Paradossale direi…
Non prendiamoci in giro, vogliamo solo protestare a gratis, quando costa lo lasciamo fare ad altri.
Non può funzionare perchè non accettiamo l’ idea di una decrescita, magari potrebbe essere pure felice (già sentito no?) ma non la vuole nessuno.
Circa vent’ anni fa ne parlava un grande economista, Alberto Castagnola, che ho avuto la fortuna di conoscere, ed egli stesso faceva delle considerazioni sulla difficoltà di far capire alla gente che per stare meglio, bisogna cominciare agendo, rinunciando e anche pagando.
Chiedo scusa per il pippone ma mi sono fatto prendere anche io dall’ argomento.
La distrazione di massa è onnipresente.
Ripeto che condivido tutto, ma volevo estendere la questione delle responsabilità, mi mancava un pezzo.
Egr. Tomaso
Grazie e ancora grazie per la solidarietà dimostrata!
Nessun “pippone”, ha toccato tutti punti che condivido pienamente:
– la scomparsa del sindacato, di fatto si stanno estinguendo ed è bene che sia così visto come hanno protetto i lavoratori sospesi a migliaia e non parliamo poi del mobbing e dei ricatti sul posto di lavoro assoggettati ad una presunta vaccinazione che abbiamo visto non funzionare…
– il benessere acquisito duro da mollare
– un balzello sull’età pensionabile passato in sordina senza un’ora di sciopero
– la fatica ed il costo di protestare…
Purtroppo a mio parere c’è ancora troppa gente assopita ed ipnotizzata… e non nutro speranze riguardo il loro risveglio.
Buona giornata!
“…Circa vent’ anni fa ne parlava un grande economista, Alberto Castagnola, che ho avuto la fortuna di conoscere, ed egli stesso faceva delle considerazioni sulla difficoltà di far capire alla gente che per stare meglio, bisogna cominciare agendo, rinunciando e anche pagando…”
Ormai e’ tardi, bisognava iniziare almeno 15 anni fa, prima della crisi mi pare 2008.
Prima una famiglia aveva un briciolo che poteva perdere per guardare al futuro con un mezzo sorriso. Ora quella stessa famiglia non ha piu’ i mezzi per rinunciare a qualcosa.
Molti tirano a campare con gli aiuti che lo stato gli da, mascherati da debiti, come volete, ma sempre aiuti sono. Sto parlando di adesso, domani, mercoledi, ci pensiamo domani, intanto vediamo di arrivare oggi a sera.
Purtroppo e’ cosi’. E chi oggi ha qualcosa da poter perdere, sempre per quel motivo che un domani si stará meglio, se lo tiene stretto vedendo chi gia’ non ha piu’ niente.
Oggi e’ tardi per quella strategia, bisogna pensare ad altro…
Salve Alberto
Temo che adesso sia veramente troppo tardi… altre strategie? Con questo sistema politico è impossibile, c’è solo la deriva.
Saluti.
Mi pare proprio la stessa risposta che davano vent’ anni fa.
Non è mai la strategia giusta la decrescita, adesso, vent’ anni fa, quindici anni fa, domani…non lo sarà mai perchè socialmente non la proveremo mai.
Io rimango dell’ idea che la DECRESCITA FELICE sia una strada praticabile. Non ci sarà mai la volontà di farlo, questa è la realtà.
E comunque all’ italia manca ancora tanto per viversela male mi creda, i popoli che se la passano male, hanno molti e più gravi problemi, noi siamo solo all’ inizio di un declino molto lungo.
Egr. Tomaso
La via che io invece vedo è quella della “società parallela”, questa epidemia ha spinto tante famiglie ad organizzarsi in merito, dai GAS (Gruppi d’Acquisto Solidale) alle scuole parentali… Questa volta forse è meglio partire dal basso senza grandi rivoluzioni.
Buona giornata
Partire dal basso, esattamente ciò che intendevo. Speriamo solo di aumentare come numero.
Chiedo scusa, forse avevo capito un’ altra cosa…
Esempio pratico, così ci mettiamo di meno.
Al dover cambiare macchina io o aspetto qualche incentivo europeo, oppure al momento tengo quella che ho. Se l’ europa mi da 6000€ per comprami la macchina… io li uso! perchè quei 6000 per me valgono tanto, che poi sia collegato al discorso del debito da ridare tra qualche anno ecc. èh… amen, la macchina è un bene ormai a cui non si può rinunciare.
Se poi si parla di ripartire dal basso con banchi alimentari, gruppi di aiuto, molto faidate ecc… non posso che essere d’accordo, ma questa è una strada che già percorriamo da un po’ di tempo a questa parte, ma i tempi sono lunghi.
Gioco ozioso sarebbe abboccare all’ esca dell’Egr. Pezzali e mettersi a confutare, almeno controbilanciare, il suo catastrofico “grido di disperazione”. Sarei più curioso e troverei più utile che egli spiegasse 1) la sua ricetta per uscire da questo suo quadro e magari, con qualche esempio realistico, 2) a quale altro quadro dovremmo ambire. Se ha idee chiare gli bastan poche parole per rispondere. Sentiamo…
Egr. Michele
Se ha avuto la pazienza di vedere il video lì trova le risposte… In ogni caso il mio punto di vista è in sintonia con quello del prof. Malvezzi: non accettare prestiti dall’Europa, se abbiamo bisogno di soldi possiamo emettere noi i titoli. Ed in futuro tornare alla sovranità monetaria, ossia stampare moneta.
Buona notte.
Letto questo, sul prof. Malvezzi, mi risparmio senz’altro di leggere altro. Emettere noi titoli a raffica presuppone che qualcuno li compri ma crede, Egregio, che qualcuno compri debito che non ha garanzia di essere estinto (Argentina…)? L’Europa invece ha dato agli investitori questa garanzia, così abbiamo avuto soldi a prezzo assai inferiore; speriamo solo non vengano male usati , all’italiana (o perfino “arrubati”). Idem per la moneta: non è che come nel film di Totò, uno può mettersi a stampar di notte moneta col ciclostile. Se dico “Repubblica Weimar” ,con carriolate di soldi per andar a comprare il pane, deduce qualcosa? Saluti.
Egr. Michele
Una nazione che non è in grado di battere moneta ha perso la propria sovranità economica, quindi ha perso la possibilità di fare gli interessi dei propri cittadini.
Le ricordo che anche l’Europa non è in grado di stampare moneta, la BCE è una banca privata che presta moneta all’Europa.
Ero anch’io europeista, ma a distanza di vent’anni con l’esempio Grecia vissuto alla finestra, ho capito il grande fallimento dell’EURO ed ora mi vengono i brividi. Dal 2027 dovremo cominciare a restituire il debito e sarà una strage, peggio di quello che è avvenuto in Grecia!
Oltre agli interessi dovremo pagare in termini di riforme volute dall’Europa (e dagli USA, vedi NATO)…
Ho abbastanza anni per dire che con la nostra vecchia Lira stavamo meglio, potevamo fare una strategia economica, avevamo più potere d’acquisto e nessuno poteva dirci quando andare in pensione a casa nostra.
Buona giornata
“… Dal 2027 dovremo cominciare a restituire il debito e sarà una strage, peggio di quello che è avvenuto in Grecia!… ”
Secondo me non dovremmo pagare niente. L’italia fara’ un altro prestito per estinguere il vecchio prestito… E l’ottantenne di turno ci dira’ che dobbiamo tutti quanti fare sacrifici, lui intanto si porta a casa 15k € al mese, al netto di spese, mutui, bollette e spostamenti. Il suo sacrificio e’ stato fare 2 traslochi in pochi giorni, come se li avesse fatti lui. Questa e’ la fotocopia dell’ italia. Chi governa non e’ mai stato uno del popolo, o se lo e’ stato (60 anni prima?) ora non lo e’ piu’. E non bastano discorsetti per impietosire il popolo, ci vogliono fatti, ma ad oggi non ne vedo. Solite iniziative per accaparrarsi la poltrona e far star buono il popolo, il problema e’ che il popolo o accetta o si ritrova sotto un ponte e, soprattutto se tiene famiglia, e’ costretto a sottostare, pur conoscendo bene tutte le regole del gioco.
Siamo talmente immersi in tutto questo che prestiti italiani o europei, non fa molta differenza, ormai ci siamo dentro ed uscirne é molto faticoso, ci vuole coraggio, determinazione, fegato e una spina dorsale di ferro. Gli italiano hanno gia’ avuto modo di esprimerle queste caratteristiche, il problema e’ chi ci governa, o dovrebbe farlo.
Caro Alberto proprio così!
Arriverà purtroppo il momento che nessuno ci vorrà prestare soldi… e chi ha fatto gli scatolini per il trasloco prende il volo per lidi migliori.
Buona giornata
Concordo su tutto Daniele. Seguo il Dott. Malvezzi su canale Serenissima tv (il 15) il giovedì sera e il venerdì da circa un anno, dove dal caro Vito Monaco (il conduttore) vengono ospitati medici e studiosi “fuori dal mainstream” a parlare anche del discorso “virus”. Ho partita iva e fortunatamente essendo artigiano e conoscendo anche l’utilizzo di piattaforme come il mepa ecc per lavorare con le pubbliche amministraz. riesco a stare ancora a galla. Ma scusami il “salto” del discorso pensando alle 3 – 4 persone che sono le più ricche del mondo: Amazon – con i suoi acquisti on-line sta distruggendo le piccole botteghe che vivificano le nostre città; poi Facebook – con i social per “rimbecillirci”; poi Microsoft- con il digitale a iosa (in un paese fatto da vecchi che manco sanno usare pc e smartphone); ed infine il primo quest’anno su Forbes: Elon Musk di Tesla – il quale dal 2035 ci toglieranno tutti i veicoli a benzina-diesel per far fare solo auto elettriche. Ecco da ciò si capisce chi sono i pochi che veicolano le manovre dei politici, servi di questi capi multimilionari che mandano in rovina il mondo. Scusami la lungaggine e qualche errore di battitura, dovuta alla mia “frenesia” di scrivere i miei pensieri. Ciao Daniele!!!
Grazie Andrea per il tuo supporto!
Purtroppo la realtà è quella che hai descritto e temo che sarà difficile cambiare direzione… però è opportuno informare almeno la gente, io nel mio piccolo ci provo.
Buona giornata
Il discorso fila, ma sono anni che si e’ a conoscenza di cio’.
Nel mio appartamento ho accettato i lavori al 110, quindi sono state mobilitate aziende a provvedere ai lavori e anche fabbriche a produrre materie prime (e alcune fabbriche, specialmente quelli che producono materiale edile, stanno rinunciando a forniture perche’ il loro lavoro si e’ triplicato e non riescono a starci dietri).
Come dice lei questi sono lavori finanziati dalla ue, ma e’ una cosa fittizia e un giorno si dovra’ restituire e con gli interessi.
Difficile dire di no che con poco ti fanno l’appartamento nuovo. Difficile non accettare lavori per un guadagno cospicuo.
Qui le aziende che non se la passano bene sono le piccole e medie e quelle che non si sono aggregate perche’ qui loro, e’ ver che si portano a casa bei soldi, ma li portano a casa dopo qualche anno. in questo tempo loro si devono esporre.
Difficile parlare del futuro dei figli se non siamo in grado neppure di gestire il presente. Una volta si comprava la casa da dare al figlio, ora se finiamo di pagare la nostra alla soglia dei 55/60 vuol dire che abbiamo fatto buona economia.
I gridi di disperazione sono tanto forti, ma non ascoltati da chi dovrebbe cambiare le cose.
Chi e’ al governo ci rimane e lo puo’ fare, arrivati a certi livelli, di come sta la gente poco gliene frega, la benzina a 1.8 loro non sanno cosa significa, bollette aumentate del 40% loro manco sanno come’ fatto un bollettino postale.
Probabilmente ho esagerato con questi esempi, ma forse anche no.
Qualche discorsetto per rimettere la gente sulla strada del “lo stiamo facendo per voi” e poi via a fregarsene e a beccarsi soldi. Mattarella ha 80 anni, cosa puo’ dare ancora al paese se non qualche scritto e gli stessi identici discorsi di fine anno? Stiamo uscendo dalla crisi! frase storica di tutti i politici, la cosa delirante probabilmente e’ il fatto che loro probabilmente non ci sono mai entrati in questa crisi. Mai visto un politico non saper cosa dar da mangiare ai figli. Ma ho visto politici spendere soldi pubblici per i propri pranzi.
Un cinquantenne con idee giovani non c’era?
Egr. Alberto
Non ha assolutamente esagerato nei suoi esempi, è proprio così!
Chi ci governa vive in altro mondo… mi viene da ridere o da vomitare (non so) a pensare ai neo-ministri pentastellati che quattro anni fa andavano in parlamento in autobus. Hanno fatto in fretta a capire che l’auto blu è più confortevole!
Grazie per seguirmi e buona giornata