Buon anno del Bue!
Oggi, 12 febbraio, si festeggia il Capodanno Cinese, siamo entrati nell’anno del Bue! (o Toro più familiare per noi italiani)
Cosa significhi per noi occidentali non lo so, ma di certo ad Oriente, in questo momento, miliardi di persone si stanno scambiando gli auguri e stanno facendo previsioni con la speranza di prosperità per l’anno che si apre con questa giornata.
Per un certo periodo della mia vita ho vissuto ad Hong Kong e sono vent’anni che viaggio in Asia, penso di conoscere abbastanza bene la Cina ed è sorprendente apprendere cosa sta accadendo nel Paese del Dragone in questi giorni.
L’articolo, pubblicato da Rai News, della brava giornalista Maria Novella Rossi snocciola alcuni dati relativi proprio alla festa che stanno vivendo ora in Cina (vedi articolo).
Ho trovato molto interessante leggere come il Governo cinese ha gestito il “flusso migratorio” che avviene ogni anno durante la più importante festività del suo popolo.
In questo momento la Cina non si dichiara totalmente fuori dalla pandemia. Le Autorità cinesi sono consapevoli dei possibili “casi di ritorno” e nonostante le strettissime misure poste in atto per tutti coloro che si recano in Cina (14 giorni di vera e propria reclusione in albergo o in ospedale prima di potere girare liberamente sul territorio) l’attenzione è alta e riguarda anche gli spostamenti a lunga distanza all’interno del suo territorio.
Il Capodanno cinese, però, per la maggior parte delle famiglie è l’unica occasione durante l’anno per vedere i propri cari che vivono a migliaia di chilometri di distanza. Per questo motivo, nonostante tutte le raccomandazioni impartite dal Governo per muoversi il meno possibile dalle proprie città, sono previsti un miliardo e duecento milioni di biglietti che saranno erogati dalle biglietterie di aeroporti, stazioni ferroviarie e automobilistiche.
Poca cosa in confronto agli anni precedenti nei quali si era toccata l’emissione di tre miliardi di biglietti per gli spostamenti interni durante la “Festa di primavera”.
La sfida in tre punti
Quindi il Governo cinese ha affrontato la sfida senza bloccare gli spostamenti (e parte dell’economia legati ad essi) e per mitigare il rischio di una nuova ondata pandemica ha messo in atto tre strategie:
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la prima, attraverso la propaganda sui media per scoraggiare gli spostamenti fuori dalle Province (le province in Cina sono equivalenti agli stati in Europa) facendo appello alla cultura confuciana (rispetto della collettività).
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la seconda erogando degli incentivi economici a chi rinuncerà a fare viaggi di lunga percorrenza. A seconda delle città i bonus vanno dai 500 ai 2000 Yuan (da 60 a 250 Euro), insieme ad altre agevolazioni come: abbonamenti gratuiti da usufruire sui mezzi urbani e Gbit di traffico dati omaggiati per mezzo delle compagnie telefoniche.
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la terza è la conseguenza delle prime due azioni: gli spostamenti sono stati ridotti del 60% allo scopo di evitare i grandi assembramenti e di mettere a disposizione i mezzi di trasporto con maggiore sicurezza.
Il Capodanno cinese sarà il grande banco di prova per testare la sicurezza della mobilità in Cina nel dopo pandemia.
Uno sforzo immane messo in piedi dal Governo cinese: azioni che si ripercuoteranno comunque sul settore turistico domestico penalizzandolo parzialmente, ma necessarie perché è stato indispensabile trovare quel compromesso tra il lockdown (che in Europa abbiamo subito durante le nostre festività natalizie) e la libera circolazione a sostegno del popolo e dell’economia.
Confronto tra culture
Possiamo citare tante cose negative riguardo la Cina partendo dal concetto di democrazia fino ad arrivare allo stereotipo italiano del “cinese che vive nel sommerso”.
Non dimentichiamo, però, che la Cina ha una cultura millenaria e che nel corso dei millenni non ha mai esercitato azioni espansionistiche belligeranti al di fuori della sua muraglia che nei secoli ha segnato i confini dell’impero.
Così, una volta ancora, suggerisco ai miei connazionali occidentali di osservare quello che accade ad Oriente, in quanto potremmo imparare molte cose… E prima di fare una “crociata contro i cinesi”, penso che sia necessario scendere dal piedistallo “dell’unica cultura mondocentrica” (che vede l’Impero Romano al centro del mondo) e occorra fare un bel viaggio in Cina per toccare con mano come si vive in quel paese.
Per chi desidera conoscere alcuni degli usi e dei costumi dei cinesi, visti con i miei occhi, suggerisco di leggere il mio libro “Da Via Paolo Sarpi all’Oriente” edito da KDP 2017 – disponibile su Amazon.
Daniele Pezzali consulente in Procurement & ICT (visita: www.danielepezzali.com)
Nell’ ottimo discorso al Senato di ieri Draghi, saldissimo europeista ed atlantista, ha piantato un paio di bei paletti su Russia e CINA, preoccupato per le violazioni dei diritti civili e per le politiche repressive (Hong Kong).
Ps: Egr. Pezzali io non sono mai fuori tema. Alle volte non è immediato comprenderlo.
Purtroppo la voglia di dire male dei cinesi ha avuto la meglio sull’ argomentazione che ha proposto, e purtroppo sul finale cadrò nel tranello.
Io credo che l’ esempio sul come affrontare gli spostamenti interni sia illuminante. Le scelte sembrano efficaci e col tempo si potrà vedere se lo sono veramente.
Gestire grandi popoli non è mai facile, ma basta vedere qui nella piccolissima Italia quanto cambia quando si deve gestire un comune di 50000 abitanti a confronto con uno di 3000…figuriamoci se parliamo di nazioni con milioni di persone.
Per restare in tema. Credo sia stata ottima la scelta dell’ incentivo allo spostamento interno alla propria regione piuttosto che la stangata per chi ne esce (anche se non è detto che non ci sia..).
C’è poi da considerare la poca propensione ad andare contro alle proposte governative, il che giocherà a favore della riuscita del piano…spero.
Nella parte in cui confronta le culture, poi, ritengo difficile poter fare confronti contemporanei con radici profondamente diverse, forse sarebbe meglio cercare di cogliere semplicemente ciò che c’è di buono e provare ad importare l’ idea contestualizzando alla nostra società.
Poi che importanza abbia la sua permanenza passata in Cina non lo capisco proprio. La sua analisi è stata abbastanza razionale e indirizzata, avrebbe potuto farla anche valutando dall’ esterno la notizia. Non per sminuire il concetto, ma per rafforzarlo, altrimenti sembra di parte detto da chi ci ha vissuto…che poi, ma quanto ci si dovrebbe vivere in un posto per dire di conoscerlo abbastanza?
Appoggio in toto l’ analisi in tre punti, (bella sfida) che non tiene conto di pro e contro del paese…altrimenti non si arriva da nessuna parte. Sarebbe come dire che non si può esaminare un fatto contemporaneo in Egitto perchè qualche secolo fa erano di moda gli schiavi.
Parlare poi dei wet market con i problemi di contaminazione che ci ritroviamo in europa negli allevamenti intensivi , è l’ apice dell’ ipocrisia.
P.S. io sono stato in Cina molte volte e in parecchie città per lavoro, ma è talmente grande, varia e diversa dall’ ambiente in cui vivo, che ho imparato sicuramente una cosa: non potrò mai dire di conoscerla, ma mi ci sono sempre trovato benissimo e ho imparato molto, anche a livello di relazioni professionali e sociali. Per quel che mi riguarda,il “cinese”(se così si può dire) non discrimina, è accogliente e non giudica a prima vista(e già qui ce n’è da imparare..)
Potrei dire molte cose di ciò che non mi è piaciuto, ma preferisco parlare di ciò che ho apprezzato. Questa, secondo me, è la via per evolvere.
Molto diversi tra di loro anche i vari posti che ho visto. Invito tutti i diffidentii ad andarci con curiosità.
Buona vita Daniele
Egr. Tomaso, ho apprezzato molto il suo commento e mi fa piacere apprendere che ha toccato con mano la Cina.
Quando mi capita di parlare della Cina o del Far East in genere, spesso mi scontro con persone che nutrono stereotipi e luoghi comuni sugli asiatici assolutamente infondati. E’ per questo che mi preme affermare che in Asia ci ho vissuto per alcuni anni e consiglio, a chi non ci è mai stato, di fare un viaggio a Est prima di sparare sentenze…
Italiani e cinesi pur avendo due culture totalmente diverse, a volte è sorprendente come su certe usanze o certi modi di pensare siano simili, l’ha mai notato? Entrambe i popoli si contraddistinguono nel commercio, nella cucina, nella convivialità a tavola, nel lavoro, nell’inventiva (i cinesi non sono solo abili copiatori)… ed altro ancora.
Buona serata.
Condivido molto del suo scritto, il porsi per vedere il meglio ma conoscendo il peggio/
passato/storia tipo dottrina Mao. Non si può neanche far finta di niente della nuova funzione socialista-liberale, degli atteggiamenti centralisti delle nuove classi dirigenti e nella politica interna e mondiale tesa a conquistare più spazio possibile. Discorso lungo. E lei non è “tifoso” cinese come spesso sembra essere il buon Daniele per, forse, mentalità professionale.
Salve Walter
Sono tifoso dei sistemi che dimostrano di fare risultato, di fare crescere la collettività, di eliminare gli sprechi…
E la Cina, per quanto sia tanto lontana dalla nostra mentalità, sta dando al mondo un esempio incredibile del suo progresso, in particolar modo se si pensa da dove sono partiti… la Cina di Mao è passato remoto.
Buona giornata
Già Egr. Pezzali…proprio un esempio incredibile di progresso il suo opporsi alle indagini dell’ OMS sulla genesi della pandemia partita da Wuhan. Da encomio pure il saccheggio colonialistico di territorio che ‘ sta portando avanti in Africa, anche (novità…) col ricatto dei vaccini. Sempre da medaglia la sua tradizionale propensione a taroccare tutto il taroccabile. Il neomaoismo turbocapitalistico di Xi.
Ho approvato il commento egr. Michele… anche se a volte la trovo fuori tema.
Fra vent’anni forse sapremo cosa è veramente accaduto riguardo questo virus.
Visto che siamo fuori tema… Oggi ho visto su Rai3 il bel programma di Mieli ed il tema era l’ICMESA di Seveso.
Nel 1976 avevo 11 anni ed abitavo a nord di Milano, alcuni bambini ebbero degli strani eczemi sulla pelle, ma era solo fuoriuscita un po’ di sostanza urticante da quell’impianto svizzero… sono stati necessari 15 anni per fare chiarezza sui danni della diossina e promulgare la Legge Seveso per l’ambiente!
Quando ci sono tanti soldi che girano il popolo e l’ambiente sono solo dettagli.
Buona giornata
Secondo me lei è ancorato al film “L’amore è una cosa meravigliosa” e non comprende che ogni popolo ha le sue radici che affondano nella storia. Così anche per i cinesi e Mao lei non le può buttare ma studiare.
Interessante argomentazione della simbologia dell’anno del toro!
Grazie Cecilia! Apprezzo il tuo commento, tu conosci molto bene i cinesi! Buona serata
Quando giustamente si ricorda la cultura millenaria della Cina non si può tacere di un certo Mao che viene quotato da molti storici come il maggior assassino della storia del pianeta Terra, peggiore perfino di Gengis Khan, avendo sterminato nei soli 5 anni del “Grande balzo in avanti” almeno 45 milioni di connazionali. Circa ” l’anno del Bue” c’è solo da augurarsi che non sia come quello, regalatoci dalla Cina, del “Pangolino” (sospettato di aver veicolato il covid…).
Egr. Michele, non sono filocinese, ma ho vissuto in Cina, ho conosciuto i cinesi e mi sono trovato molto bene con loro. Lei è mai stato in Cina? Buona serata
Non mi fraintenda Egr. Pezzali. Non ho alcun pregiudizio contro i cinesi. Però, che neanche dopo il covid nulla sia cambiato nei loro non igienici mercati alimentari- riconosciuto incubatore virale- non è simpatico.
Egr. Michele, nulla sta cambiando in Asia ed in Cina?
Purtroppo, pregiudizi a parte che non ne vogliamo avere, il nostro egocentrismo ci porta a vederci sempre su un trono e pensare ai cinesi come un popolo del terzo mondo che vive in un contesto feudale ed antidemocratico… Attenzione, però, la vera Cina si sta muovendo in Asia e oltre con l’economia concreta, senza fare guerre all’americana, ma con accordi economici da paura!
Poi non lamentiamoci che i cinesi vengono ad invadere i nostri mercati e ci comprano a pezzetti… se ha 10 minuti di tempo le suggerisco di leggere questo articolo dell’ISPI, senza dubbio è una fonte autorevole: https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/asia-i-nuovi-giochi-doriente-29170
Buon week end
Che bella immagine ci da della Cina. Tanti credo, sono attratti dalla cultura cinese. Ma oggi la Cina è altro e sembra che lei non si sia accorto e anche Hong Kong dove lei ha vissuto, è cambiata con il passaggio alla Cina. Che oggi è una potenza alla conquista del mondo.
Con tanti problemi interni e creati nel mondo. Infatti si legge oggi:
“1)Bbc oscurata in Cina e a Hong Kong, la falsa lezione di giornalismo (che in realtà è censura) La televisione britannica non potrà più trasmettere il suo servizio World News in Cina: «Non è imparziale». La censura per i servizi su Hong Kong e sulle violazioni dei diritti umani nello Xinjang
2)Esodo di capitali e residenti da Hong Kong a causa della legge sulla sicurezza
Si profila un’uscita di capitali da 36 miliardi di dollari, mentre in 153.300 potrebbero imboccare il canale migratorio offerto da Londra di Rita Fatiguso. Un esodo di capitali e di abitanti incombe su Hong Kong, l’ex colonia Britannica passata alla Cina tra contrasti e proteste di piazza ).
Nascondere o non affrontare la realtà non è mai saggio
Egr. Walter, Hong Kong è Cina. Se guardiamo indietro alla storia pare che gli inglesi non se la siano “conquistata” all’acqua di rose. Come dicevo a Michele, bisogna andare in Cina, provare a viverci e poi possiamo fare un paragone con le nostre “democrazie. Non sono filocinese, però ho apprezzato molto quella cultura negli anni che ho vissuto là.
Buona serata