Gli USA sono sull’orlo di una guerra civile?
Da marzo negli Stati Uniti sono state vendute tre milioni di armi da fuoco in più rispetto a quelle che sarebbero state vendute normalmente. La metà delle quali solo a giugno.
Così inizia l’articolo di Mashable Italia che riporta un interessante reportage con statistiche e dati attendibili riguardo la vendita di armi negli Stati Uniti da gennaio del 2020.
I numeri riportati sono impressionanti ed inimmaginabili per noi europei. Lo scorso marzo, in concomitanza all’emergenza sanitaria dichiarata dal Presidente Trump, le vendite hanno toccato il picco di 176.000 armi vendute in un giorno!
L’emergenza Covid-19 ha fatto salire la paura negli americani di non essere più protetti in maniera adeguata dalle Forze dell’Ordine impegnate sul versante della pandemia.
La diretta conseguenza di questa sfiducia ha stimolato il “gene del Far West” presente in ogni americano e la corsa per l’acquisto di nuove armi è stata immediata.
Con l’uccisione di George Floyd, lo scorso 25 maggio e l’immediata esplosione di violenza da parte della popolazione di colore e di quella ispanica, nel mese di giugno è stato raggiunto il record storico nelle vendite: 3,9 milioni di pistole vendute, 1,4 milioni in più rispetto a un normale giugno!
Il record in sé fa stupore, ma a mio parere deve far riflettere ancor di più la deduzione che “in un normale giugno sarebbero state vendute solo 2,5 milioni di pistole”.
I numeri delle armi
Secondo lo studio curato dai due ricercatori del Wellesley College, negli Stati Uniti circolano 330 milioni di pistole per 400 milioni di persone.
Solo nei primi sei mesi del 2020 sono state vendute circa 19 milioni di armi da fuoco, ovvero più di un’arma ogni 20 americani!
In america per comprare un arma è sufficiente mostrare un documento di identità e non ci sono limiti né al numero di armi che si possono possedere, né alla tipologia, visto che sono ammessi anche i fucili automatici (tipicamente in dotazione agli eserciti).
L’escalation del razzismo, piaga storica negli USA
Mi torna facile abbinare il dato delle armi in possesso agli americani, ai disordini ed alle sommosse popolari che si sono verificate nelle ultime settimane negli USA, per comprendere il disastro sociale che, in ogni istante, potrebbe scoppiare in quel Paese.
Infatti tali circostanze hanno motivato il Presidente Trump a mobilitare La Guardia Nazionale, un’azione drammatica, accaduta nella storia degli Stati Uniti solo 19 volte.
Riguardo le notizie della cronaca americana mi hanno impressionato le immagini girate l’altro ieri a Louisville nel Kentucky: gruppi di manifestanti neri hanno sfilato per le strade armati fino ai denti, con tanto di fucili automatici a tracolla.
Le immagini del servizio riportate dalla Vox sono impressionanti!
Quello che mostrano i filmati, abbinato all’incessante ed indiscriminata vendita di armi, pone in evidenza un popolo ancora profondamente diviso dal razzismo, che sta attraversando in questi giorni la crisi più acuta di sempre.
Il lockdown ha gettato disoccupazione e miseria negli strati più poveri della popolazione, notoriamente composti da neri ed ispanici. Anche il ceto medio, dominato dai bianchi (e più armato), sta risentendo delle perdite economiche che gonfiano il debito delle famiglie.
Le elezioni per il nuovo Presidente in America si stanno avvicinando ed il detonatore di questa situazione ad alta tensione è proprio l’incertezza per il futuro.
Se non ci fossero milioni di armi di mezzo sarebbe una situazione critica ma gestibile…
Nelle alte sfere del potere l’allarme è altissimo. La Guardia Nazionale ha il compito di sopprimere le rivolte che potrebbero trasformare interi quartieri nelle città americane in campi di guerriglia armata e la stampa in questo caso “ha il compito di minimizzare la notizia”.
Il misterioso silenzio dei più noti mass media
Avverto un profondo disappunto per il fatto di non trovare (in particolare sui nostri media nazionali) notizie fresche e dettagliate sulle proteste in atto negli USA. La mia personale impressione è che sempre di più la strumentalizzazione della stampa riesce a distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica da un argomento per focalizzarla su di un altro.
Spero solo che tutte quelle armi rimangano nelle casseforti degli americani. Ahimè, una sommossa civile con decine di morti non è poi un presentimento così vago.
Daniele Pezzali consulente in Procurement & ICT (visita: www.danielepezzali.com)
Non si lagnerà mica che non la seguo ?
Lei mi vuole mandare in Cina (per fortuna non in m..) per “verificare” l’economia de visu (possibile?) Il che mi porta a chiosare questa proposta grillina
“Una notte al caveau. L’incredibile storia dei grillini che vogliono portare la Commissione Finanze a pesare l’oro di BankitaliaBisogna verificare la consistenza del tonnellaggio delle riserve auree depositate nel sotterraneo”, dice al Foglio. “Serve una missione parlamentare per capacitarsi di persona e non solo attraverso ciò che si legge sui giornali”
Dello sviluppo cinese ne parlano solo qualche giornale di sinistra “il Manifesto” che hanno bisogno sempre di un idolo, un referente per aver ragione persa la Unione sovietica stalinista e statalista. Ma noi sappiamo che per creare ricchezza c’è sempre qualcuno, classe sociale, che deve sacrificarsi e un’altra che ne trae benefici. Da qui le guerre interne ai vertici di governo per goderne. E mancano i sindacati dei lavoratori (che visti i nostri) sono un altro potere di casta.
Sono per le dinastie cinesi, almeno danno emozioni e senza gabbie !
“Stato criminale”? Qui si complican le cise Egr. Pezzali! Certo lei conosce i dati sul commercio mondiale di armi che vedon oltre alla leadership Usa, robusti contributi di Russia e Cina. E costoro vendono a tutti, basta che paghino; e non fanno preventive perizie psichiche sugli acquirenti. Mi sa che di Stati NON criminali ce ne son pochi…
La suddivisione della ricchezza fra la gente, come e chi distribuirla, sono pieni gli scaffali di una libreria. In Italia oggi il problema è come produrla, il lavoro Dividerla fa gioco e voti alle elezioni e questa è la nostra arma fumante. E la gara a chi è più bravo a maneggiarla continua. Addio classe media perché la sicurezza divide in due la società, non in tre, i poveri e i ricchi, tanti o pochi caste-dinastie partiti a seconda dei paesi e dei sistemi vigenti.
1-Il flop del Rem, un quarto delle domande rispetto alle previsioni del governo
Sabato scadono i termini per chiedere il Reddito di emergenza. Possibile una proroga per aumentare il numero dei beneficiari. L’obiettivo dichiarato di Nunzia Catalfo era quello di raggiungere 2 milioni di persone, raggiunte 500mila. L’importo medio Troppo poco, per troppo poco tempo, avranno pensato in molti, risparmiandosi la fatica di presentare la domanda e la documentazione richiesta
2-La candidata 5 stelle alla regione Campania vuole assumere subito 20 mila sanitari
Ecco dove finirebbero i soldi del Recovery fund: “a gennaio il fabbisogno di personale nella sanità campana era di oltre 7500 unità. Noi chiediamo di triplicare questo numero e fare almeno 20mila assunzioni”di Carlo Valentini
3-La Cig Covid potrà essere richiesta fino a fine anno
Ma, sui periodi oltre 9 settimane, i datori di lavoro dovranno pagare un contributo del 9-18%. Lo prevede, tra l’altro, la bozza di decreto Agosto, che introduce un’alternativa alla cassa integrazione: l’esonero totale dal versamento di contributi sui dipendenti di Daniele Cirioli
Ecco, i datori di lavoro. Previste per nei prossimi mesi la chiusura di una azienda su tre, oltre a quelle che non hanno aperto in questi mesi. Non parliamo delle PMI.
Concordo con lei su questo tema, potrei proseguire anche ad allungare la lista da lei iniziata. Buona giornata
Bene. Non crede che in questa situazione sia meglio guardare a casa nostra e lasciare il resto, massimi sistemi compresi, per domani ? Lei potrebbe dare un buon contributo con la sua professione e cultura.
Anche perché: “Non è importante se ciò che dico è vero, ma se qualcuno ci crede. Hao Jingfang ”
Leggo che è previsto un contributo del 40% alle aziende che partecipano a Mostre e Fiere. La mia domanda è: e poi in Italia chi produce se il Governo approva leggi che mettono costi sociali sulla groppa delle aziende ? Chi si azzarda ad assumere personale oggi quando è vietato licenziare (almeno che l’azienda non chiuda dice il ministro Catalfo grillina ?
Sì, in questa particolare situazione che stiamo attraversando, è meglio guardare in casa nostra.
Contributi a fondo perduto alle aziende e sussidi assistenziali ai lavoratori se non sono finalizzati ad obiettivi precisi diventano DEBITO PUBBLICO e ahimè, a mio parere, questa Italia le idee chiare non le ha.
Saluti
L’assunto: “più armi uguale più rischio guerra civile” non trova riscontro. Il primato USA certo esorbita ma , scorrendo la classifica “armi per abitanti” si troveranno valori molto alti per paesi di ritenuta stabilità interna come la Svizzera o la Finlandia. L’Italia è attorno al cinquantesimo posto in classifica armi ma questo ci rassicura circa la sua tenuta democratica, circa la solidità e condivisione del valore supremo della unità nazionale (antidoto primo ad una guerra civile)? Penso che lo scarso senso di appartenenza ad una comune identità e ad un comune destino, vedi il secessionismo, come pure la disuguaglianza, la ingiustizia, il parassitismo della classe politica, la corruzione, la illiberalità (Hong Kong…), la mancanza di lavoro ecc. siano micce ben più pericolose.
Gentile Michele, in parte sono d’accordo con lei. Il problema è l’abuso di armi.
Mediamente quanta gente c’è in una nazione psichicamente non idonea a possedere un’arma da fuoco?
E quanta gente c’è facilmente influenzabile al punto di sbordare nel fanatismo?
Uno stato che permette a chiunque di acquistare un’arma a mio parere è uno stato criminale.
Buona giornata
A proposito di guerre in Usa. HONG KONG ELEZIONI RINVIATE/ “La Cina fa le prove per invadere Taiwan”. La Cina ha vietato a tutti i partiti democratici di Hong Kong partecipare alle elezioni di settembre. Quanto sta accadendo prelude a una guerra. La democrazia funziona se a decidere sono in due e uno è malato, recita un irriverente aforisma di Winston Churchill. Ma la libertà è un arma imbarattabile. Quelle, armi, che sparano proiettili in Usa sono per difendere la persona e la sua proprietà, valori che hanno acquisto fin dalla prima stella sulla bandiera. Liberato il paese dalla schiavitù. Ora altri problemi.
E’ così sicuro che le armi in USA servano solo per difendere la persona e la proprietà?
Buon week end
Daniele, c’è un caldo boia !
No non sono sicuro. Di sicuro uccide più la parola che la spada. E i “schei”. Un articolo del 19.2.2019 “Matrimoni cinesi: la Cina dice basta alle nozze lussuose e cafonal. “ La tradizione dell'”acquisto della sposa”; feste di addio al celibato che finiscono in ospedale, spose sfinite dal peso dei gioielli, cortei con trenta supercar rosa confetto. In Cina i più ricchi usano i matrimoni per riaffermare lo status sociale. Ma ora il Partito Comunista dice basta: torniamo ai valori del socialismo””. Classi sociali anche lì. E nel mentre avviene questo i salari degli operai sono bassi tanto che il ricco occidente preferisce produrre lì e acquistare. E così l’aiuto è reciproco: in Cina lavorano per mangiare e i lavoratori mantengono l’opulente Occidente capitalista ! Economie interagenti non messe in discussione dalle due rivali potenze.
Interessante “acquisto moglie” che vuol dire anche vendita. Per un buon prezzo ma anche modesto, dopo 50 anni, ci farei un pensierino.
Buongiorno Walter, vedo che in più occasioni riporta nei suoi commenti l’attenzione sul tema Cina e purtroppo constato che non è aggiornato su come sta girando l’economia ed il mondo del lavoro in Cina…
Le suggerisco, per quando saremo tornati alla normalità, di fare un viaggio per visitare Shanghai, Beijing e magari anche Hong Kong, constaterà che non c’è quel clima militare ed oppressivo che racconta.
Riguardo i salari deve sapere che oggi in Cina un operaio guadagna come un suo collega polacco o rumeno (che sono parte dell’Europa), mentre per gli impiegati il salario è uguale a quanto percepiamo noi in Italia. Ma le sorprese non sono finite: un manager cinese in Cina guadagna di più di un manager italiano!!!
Infatti la Cina non è più quella di 20 anni fa, oggi per gli imprenditori non conviene più portare le produzioni in Cina per poi esportare il prodotto finito in Europa. Chi produce in Cina lo fa per vendere in Cina (che è il mercato più grande al mondo).
A riguardo le suggerisco di leggere questo mio articolo di qualche tempo fa: https://www.danielepezzali.com/post/il-cuore-della-manifattura-torner%C3%A0-a-battere-in-italia. Buon week end
Quando si coinvolgono i non bianchi si parla di razzismo. a prescindere dal contesto. Che poi i manifestanti non bianchi distruggano un negozio innocente i cui proprietari sono bianchi… si chiama effetto collaterale e a nessuno importa. Ad ogni modo il modo di vivere americano non ha niente a che vedere con il nostro, ma questo non significa che sia giusto. In italia la polizia ti fa problemi se vai a giocare a softair e alla replica da 1J manca il tappo rosso, in america puoi comprare quello che vuoi, basta che sfogli il listino, un po’ come da noi con la pizza. Ma una via di mezzo no? Il comunismo, la sinistra, la troppa libertà a medio/lungo termine ha sempre fallito.
Indipendentemente da Comunismo o Imperialismo: abuso di armi e violenza ti pongono sempre dalla parte del torto…
Perfettamente d’accordo, Non sono le armi, ma l’abuso di tale oggetto il problema.
Ma se c’è questa sorta di “corsa alle armi” vuol dire che la gente non si sente al sicuro. Quindi come fare per risolvere il problema a monte?
Gentile Alberto, io la ricetta non ce l’ho, specie per una nazione tanto complessa come gli USA.
Sono processi che possono trovare la soluzione con diversi cambi generazionali…
Non per “filosofeggiare” ma il divario tra ricchi e poveri è senza dubbio il problema più grande in tutto il mondo.
Uno stato è Grande quando la Classe Media è numerosa e forte! Quindi il problema mondiale, cui non sappiamo dare soluzione, è la distribuzione della ricchezza.
Con questo non voglio innestare nessun discorso pro-socialismo o similare. Io rimango dell’idea che il metodo vincente è quello di una società meritocratica e non sorretta dall’assistenzialismo che porta inedia.
Dato di fatto è che, oggi come d’altronde nel passato, abbiamo gente che muore di fame e gente che in bagno ha i rubinetti d’oro (magari comprati con la corruzione o con il crimine…).
Questa è la realtà delle nostre società progredite, forse in qualche remota tribù della Papua Nuova Guinea si vive in maniera veramente democratica…Buona giornata
@Daniele Pezzali
Beh, non era propria una vera domanda, Perche’ a mio avviso non esiste una risposta e la storia ce lo insegna. Piu’ si rende civile una societa’ e piú difficile sara’ la sua gestione.
In questo caso la politica centra poco, anche se io l’avevo menzionata, ma arriva fin la.
Il vero protagonista qui e’ l’uomo con i suoi pro e i suoi contro. Se una persona non si sente sicura, ha paura, cerca di difendersi. Se poi la societa’ (intesa come stato, istituzioni, ordine ecc.) non riesce ad aiutare il singolo, allora quest’ultimo cerchera’ di arrangiarsi. Inutile poi dire “ci pensa la polizia…”
Se un ladro distrugge la mia casa e in piu’ ho la mia famiglia dentro secondo la logica di qualcuno… Io dovrei stare fermo perche’ tanto ci pensa la polizia?
Allora inizia a filtrare la gente che entra in un paese, cerca di distribuire cultura dove manca, aumenta le pene per chi commette reati.
Tutto questo nel nostro paese e anche in molti altri… e’ al contrario.
Si fa entrare tutti indiscriminatamente, la scuola e’ quella che e’ con i professori che molte volte non contano niente e se rubi, dopo 24 ore sei di nuovo libero.
Quindi… Quindi come fare per risolvere il problema a monte?
E’ una semplice utopia… ma forse ci si puo’ avvicinare…
Concordo con lei Alberto.
Vorrebbe lei ! Ma intanto si tenga i morti di piazza Tienanmen e quelli di Hong Kong con relative carcerazioni di chi la pensa diversamente dal potere costituito per casta o dinastie. La democrazia costa mentre la tirannia fa pagare i costi del suo impero ai cittadini. Per forza c’è la sicurezza in Cina: se così o pomì.
Sembra che essere bianchi oggi sia un delitto. Si tende a creare, per buttare giù Trump nemico dei cinesi, tante razze e metterle una contro l’altra. Ma non ci riusciranno, almeno si spera, questa sinistra americana che, come quella italiana, svende i propri valori e non solo. Se, caro signor Pazzali, vuol fare politica, ci sono.
Mi dispiace Walter ma io non intendo fare politica, a me piace commentare la notizia ed entrare nelle pieghe delle contraddizioni.
Lo può notare leggendo tutti gli articoli che ho postato.
Le chiedo per cortesia di non aprire la “tribuna elettorale” sui miei post. Grazie e buona giornata.
Si ma basta non siano di parte come questo suo articolo discutibile.
E poi, per pendant: Hong Kong: candidati pro democrazia esclusi dalle elezioni. Squalificato per ‘mancanza di requisti’ anche l’attivista Joshua Wong Redazione ANSA PECHIN30 luglio 2020 13:50