Richiamo alla coerenza
Oggi, mentre ascoltavo il notiziario radio, ho sentito parlare di “quarantena soft” per il mondo del Calcio professionista.
Mentre stavo guidando ho reagito a quella definizione tanto buffa con una sonora risata.
Appena arrivato a casa sono andato a ricercare la notizia sui quotidiani per capire il significato di questa nuova regola inventata (in un paese di inventori) per salvare il mondo del Calcio.
Ebbene da buon italiano e da persona che si reputa sempre alla ricerca di una soluzione, anche se è necessario scendere a dei compromessi, ho constatato che il concetto di “quarantena soft” potrebbe reggersi in piedi…
Infatti ho messo sulla bilancia: da una parte il business prodotto dal circolo mediatico/sportivo del Calcio e dall’altra l’età, la fisicità ed il rischio che corrono i giocatori nel caso di contagio da Covid-19 e mi viene da pensare che i nostri atleti non corrono di certo dei rischi.
Però a questo punto bisogna essere coerenti ed è d’obbligo trovare delle “soluzioni bilanciate” per tutti i settori!
Il concetto di “quarantena soft” potrebbe essere studiato e rimodellato per i nostri studenti, per gli operai nelle fabbriche, per le attività sportive e ovunque operino persone sane sotto l’età di sessant’anni e che non presentino patologie croniche soggette a complicanze nel caso di contagio da Covid-19.
I dati ufficiali dell’ISS
Mi sento di fare appello a questo richiamo alla coerenza dopo aver letto ed interpretato, la statistica rilasciata dall’Istituto Superiore della Sanità riguardo la pandemia in corso.
Analizzando i grafici riporto testualmente quanto è scritto sul sito del Ministero della Salute:
“L’analisi si basa su un campione di 32.938 pazienti deceduti e positivi all’infezione da SARS-CoV-2 in Italia.
L’età media dei pazienti deceduti e positivi è di 80 anni
Su un campione di 3438 deceduti, per i quali è stato possibile analizzare le cartelle cliniche, il numero medio di patologie osservate in questa popolazione è di 3,3. Complessivamente, 144 pazienti (4,2% del campione) presentavano 0 patologie, 505 (14,7%) presentavano 1 patologia, 738 (21,5%) presentavano 2 patologie e 2051 (59,7%) presentavano 3 o più patologie.
All’11 giugno sono 366 dei 32.938 (1,1%) pazienti deceduti SARS-CoV-2 positivi di età inferiore ai 50 anni. In particolare, 83 di questi avevano meno di 40 anni (53 uomini e 30 donne con età compresa tra i 0 e i 39 anni. Di 7 pazienti di età inferiore ai 40 anni non sono disponibili informazioni cliniche; degli altri pazienti, 62 presentavano gravi patologie preesistenti (patologie cardiovascolari, renali, psichiatriche, diabete, obesità) e 14 non avevano diagnosticate patologie di rilievo.”
Non sono un medico e nemmeno un esperto di statistica, ma dalla lettura dei dati emerge che non ci sono decessi dai 0 ai 19 anni e che sotto i 40 anni la letalità è pressoché minima.
Quindi, considerando che al momento si conoscono anche delle terapie più efficaci per contrastare il Covid-19, rispetto il febbraio scorso, mi pare congruo richiamare le Autorità a compiere un esercizio di coerenza, in particolar modo in vista dell’apertura delle scuole a settembre.
Il paradosso
Sarebbe veramente inconciliabile arrivare a settembre e vedere iniziare il Campionato di Calcio con l’applicazione della “quarantena soft” per i calciatori, mentre per i nostri ragazzi venga prevista ancora la didattica a distanza, o la frequenza scolastica condizionata da una serie di precauzioni e limitazioni esagerate, che alla luce dei dati sopraccitati non trovano una spiegazione logica.
Purtroppo non è la prima volta che vediamo la nostra Italia sprofondare nei paradossi, gli esempi nel passato sono stati numerosi e c’è sempre quell’amara consapevolezza di un governo scoordinato nel quale “la mano destra non sa cosa fa la mano sinistra”.
Questa volta però non è più un discorso di ideali politici, ma di semplice buon senso, a meno che non ci siano interessi talmente oscuri e potenti in grado di pilotare le coscienze di chi è chiamato a governare.
Mi si rivolta lo stomaco al pensiero di essere ripiombati in un’altra P2… Il secolo scorso la loggia massonica lasciò il segno!
Daniele Pezzali consulente in Procurement & ICT (visita: www.danielepezzali.com)
Bravo Daniele,
La sua esposizione risulta secondo me lineare e coerente. Penso che il trattamento riservato ai calciatori sia la solita preferenza per chi ha di più, e noi comuni mortali verremo bombardati di inviti al vaccino non appena lo scopriranno così da scongiurare una possibile ricaduta.
Ad oggi ci sono molti dati incoraggianti che fanno intendere un indebolimento del virus, e comunque, visti i comportamenti tenuti da moltissime persone da un mese a questa parte(dall’ apertura del 18 maggio), e vista l’ assenza di una nuova esplosione del virus dopo le fatidiche due settimane di incubazione, io mi sento molto al sicuro. Non è la stessa situazione che c’era a marzo, è sicuro. Contestualizzare è necessario.
E ritengo che le persone più deboli debbano adottare le strategie che sempre si adottano quando si sta male. Di sicuro l’ isolamento sociale preventivo fatto in modo così pesante, non risulterà più salutare.
Ovviamente il solito predicatore con la verità in tasca richiederà delle prove oggettive per quanto scritto, ma più oggettivo della realtà che stiamo vivendo non saprei cosa proporre…
Comunque nell’ articolo ho trovato una analisi imparziale e giustamente protesa ad estendere i privilegi, che sono concessi in primis alle classi che fan girare soldi, a tutti i cittadini.
Mi fa piacere di condividere pensieri così evolutivi per la nostra vita sociale.
Speriamo non scoprano mai un vaccino per questo virus infernale…sarebbe un altro inferno…
evviva la vita!
Caro Tommaso, grazie per avere condiviso la mia opinione. Senza dubbio stiamo vivendo un’esperienza assolutamente inedita e colma di contraddizioni. Anche per questo motivo stiamo affrontando situazioni e soluzioni che appaiono paradossali.
Purtroppo in questi ultimi mesi ho visto in molte occasioni le nostre Istituzioni procedere con scelte che erano prive del più elementare buon senso… Ma a mio avviso la parte più “sporca” l’hanno giocata i mass media con una spettacolarizzazione della notizia assolutamente fuori luogo.
Il mio timore è (come è sempre successo nel passato) che l’interesse di pochi prevalga sul bene dell’intera collettività.
Buona serata.
Ma come si fa Egr. Vendramelli non dico a scrivere, ma perfino a pensare : “speriamo non scoprano mai il vaccino per questo virus”? E sareste voi coloro che vorrebbero dettare le linee guida per reagire alla pandemia? Agghiacciante prospettiva peralaltro palesemente distopico-teatrale…
Circa la “spettacolarizzazione” data al virus era necessaria per indurre comportamenti di massa accettabilmente responsabili.
E’ evidente che ci siano più persone a questo mondo non molto inclini a farsi inoculare vaccini a go go, pur essendo considerati “normali” e socialmente accettati. Spesso è una questione di metodo e di quantità, non ci sono solo i favorevoli a tutto ed i contrari a tutto.
Ed è altrettanto normale pensare che la soluzione ad alcuni problemi sia meglio trovarla nella rimozione delle cause e non nella copertura degli effetti…ma evidentemente lei è un affezionato del metodo tradizionale che prevede il focus sul sintomo e la non curanza della causa che lo genera, non capendo che entrambe le cose hanno molta importanza per il superamento del problema.
Poi, che lei giudichi distopica un’ idea diversa dalla sua…beh, la dice lunga sulla possibilità di avere un contradittorio rispettoso e costruttivo. La chiudo qui perchè comunque con lei non ha molto senso cercare di esprimersi in modo appunto costruttivo.
Continui pure a dare lezioni di vita a tutti(come fa sempre), perchè non tutti sono così fortunati da trovarsi con la verità in tasca come lei, e necessitano quindi di confronti equilibrati (cosa che purtroppo lei non riesce a dare).
Buona continuazione egregio Bastanzetti.
La verità è che per evitar morti e feriti e favorire il ritorno alla normalità (in attesa del prossimo virus) serve il vaccino. La vs. alternativa sta nel far morire le persone fino al conseguimento della immunità di gregge? Il resto è fuffa.
Pienamente d’accordo con lei, ormai siamo arrivati in Italia ad una situazione talmente farsesca che solo chi non è dotato di un minimo di capacità critica crede a quello che dicono le TV e i mainstream media, ormai persino il cosidetto “comitato tecnico scientifico” ha dichiarato ufficialmente che durante la cosiddetta “pandemia” loro hanno rilasciato solo “opinioni” é che il loro parere è sopravvalutato. Chiaro il concetto? Abbiamo un governo di totali incapaci che si fanno dare le linee guida da gente che dichiara di essere sopravvalutata e di dare solo “opinioni”, come al bar praticamente, il famoso Bar-Zelletti per far un esempio. Mascherine, guanti, distanziamento sociale, lockdown sono tutte misure apocalittiche per come sono state messe in atto però ora il disastro combinato da questi azzeccagarbugli governativi e gli azzeccagarbugli del comitato tecnico scientifico, cadono come una spada sulle vite delle persone, si stima in maniera come sempre “ottimistica” un calo del PIL del 13% in Italia per il 2020, significa che molta gente morirà per inedia mentre gli azzeccagarbugli corrotti e corruttori campano con stipendi da nababbi!
CONTINUATE A DAR RETTA AGLI “ESPERTI” CHE VEDETE IN TV O CHE LEGGETE SUI GIORNALI, QUELLI VI PORTANO SULLA TOMBA IN MANIERA VELATA!
Infatti sono mesi
L’ Egr. Denisio è tanto convinto della fondatezza di ciò che scrive che si guarda bene dal firmarsi in chiaro. E ho detto tutto.
Egr.Pezzali, assodato che l’età dei deceduti è alta, quello che lei non prende in considerazione è che il virus colpisce anche fasce d’età inferiore. Detta in chiaro un minore può infettarsi a scuola da un coetaneo e contaminare l’ insegnante e il nonno a casa. Poichè gli anziani non sono stati falciati tutti da questa prima ondata, dice che non dobbiamo cercare di tutelarli? Magari qualche giovane “teorico della demografia selettiva e delle pensioni” ne sarebbe pure entusiasta…
Buongiorno Michele, quello che dice è vero. Però visti i dati statistici, se a ottobre saremo punto e a capo forse sarebbe meglio pensare di non fermare il mondo e attuare il principio della “quarantena soft” adottata per i calciatori.
Ora negli ospedali sono in grado di fare i tamponi, le cure per evitare la terapia intensiva ci sono, penso che per gli studenti e la gente comune che lavora si potrebbe andare avanti senza nessun lockdown.
Questa volta saranno gli anziani sopra i 60 anni e tutti coloro che hanno gravi patologie a rimanere in quarantena.
Se a ottobre ci fermiamo tutti ancora per tre mesi allora è la volta che l’Italia fallirà!
Egr. Pezzali, in effetti potremmo trovarci nella condizione di dover scegliere tra fermar nuovamente l’ Italia, con conseguenze economiche e sociali disastrose oppure accettare la idea che il virus riprenda a falciare gli anziani, almeno fino alla scoperta del vaccino. Tra i due estremi esistono scenari più soft. “La vita è come una scatola di cioccolatini: non sai mai quello che ti capita” – Forrest Gump.