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[Home Economia Smart Working & CoWorking: soluzioni per un futuro professionale sostenibile]
Gabbie di emozioni
Economia, Information Technology
[ 09/04/2020 di Daniele Pezzali 3 Commenti ]

Smart Working & CoWorking: soluzioni per un futuro professionale sostenibile

In questi giorni ho pubblicato degli articoli nei quali richiamavo l’importanza di come gestire lo Smart Working che all’improvviso è diventato necessario per proseguire le attività.

Ho parlato della differenza tra Smart Working e Telelavoro. Per operare in Smart Working è necessario fornire un’adeguata formazione al personale e di strutturare le attività con dei precisi obiettivi condivisi e dei KPI (Key Performance Indicator) per monitorare le performance della funzione.

Mi sono soffermato anche sull’importanza di avvalersi in azienda di una rete informatica in grado di gestire in sicurezza le VPN, di dare la continuità di lavoro e la garanzia di backup.

Un caro follower mi ha contattato e mi ha rivolto una domanda pertinente:

“Come è possibile attuare lo Smart Working con un bambino di sette mesi in casa?”

Ebbene, confermo che per lavorare da remoto bisogna operare in un luogo tranquillo perché è importante avere la stessa concentrazione che si ottiene stando in ufficio.

Personalmente ho lavorato per anni da remoto e sono stato responsabile di funzione coordinando dei colleghi che lavoravano da casa. Ho avuto dei figli e confermo che non è possibile condividere un ambiente di lavoro con i bambini piccoli che richiedono attenzione.

Lo Smart Working ha il grosso pregio di potere essere gestito in orari “personalizzabili”, quindi è necessario programmare l’attività lavorativa sulla base degli orari dell’asilo nido e della baby sitter.

Il CoWorking

Se non esiste la possibilità di avere una stanza nella quale confinarsi per trovare la concentrazione necessaria, allora una soluzione potrebbe essere quella di una postazione di CoWorking fuori dall’abitazione. In Italia, in questi ultimi anni, stanno emergendo queste strutture organizzate.

Io personalmente ho avuto la fortuna di conoscere la Mod-o a Cordenons e sono rimasto favorevolmente stupito per l’accoglienza del luogo, equipaggiato a puntino per assolvere tutta l’operatività d’ufficio e fornito anche di sale riunioni di diversa dimensione.

Smart Working e CoWorking saranno modalità di lavoro sempre più comuni e apprezzate perché hanno il grande vantaggio di andare incontro agli interessi dei dipendenti e delle aziende, con il plus di sviluppare un approccio professionale più responsabile, qualificato e motivante.

Daniele Pezzali consulente in Procurement & ICT (visita: www.danielepezzali.com)

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Commenti [03]

  1. Alberto Camerotto
    09/04/2020

    Fa sorridere i due titoli affiancati:
    – L’appello di parrucchieri ed estetisti: Fateci riaprire
    – In Italia 10.000 sanzioni in un giorno. In Nuova Zelanda 45 da inizio lockdown. E il paese ha (quasi) sconfitto il virus

    Un paese che ce la mette tutta al limite del coprifuoco con le ronde stile V per vendetta, e l’ altro paese che vorrebbe chiudere, non chiude, chiude a metà, non sa se chiudere o lasciare aperto, non sa chi dovrebbe chiudere… 5 tipi di autorizzazioni ecc. e poi ci sono gli intellettuali che pongono il quesito se tutto questo sia lecito per la libertà dell’ individuo. Salvo poi constatare che il primo paese ha un numero esiguo di morti e conteggiati, il secondo invece conta i suoi morti ogni giorno.
    Comunque non fa ridere, fa piangere!
    ——
    Il lavoro da casa è buona cosa, ma non è per tutti purtroppo, ci sono lavori dove è richiesta la presenza fisica.
    I lavori che se lo possono permettere devono avere anche l’attrezzatura adeguata. Un lavoro da pc da casa invece che da ufficio vuol dire avere un pc che non dia problemi. Inoltre molte case non sono raggiunte manco dall’ adsl, figurarsi dalla fibra. Io posso anche lavorare a casa, ma poi dove recarmi in ufficio per consegnare il lavoro, a meno di spedire cd o chiavette, ma li faccio lavorare altre persone al posto mio, gira e rigira sempre di contatto fisico si parla, o vado io o va il corriere.
    Non è una critica al lavoro da casa, ma al dove, il nostro paese si crede all’ avanguardia, ma invece è indietro anni rispetto ad altri paesi. Come iliad ha dato una scossa a tutti gli operatori, speriamo che questa situazione svegli chi di dovere.

    Rispondi
    • Daniele Pezzali
      10/04/2020

      Buongiorno Alberto, è vero che il lavoro da casa è solo per determinate categorie ed è anche vero che non è sempre possibile lavorare esclusivamente da casa…
      Ma esiste la possibilità di trasformare la metodologia del lavoro per decine di migliaia di dipendenti nel prossimo futuro, migliorando le condizioni lavorative dei dipendenti e ottimizzando i costi degli imprenditori.
      Non è cosa da poco!
      Cordiali saluti

      Rispondi
    • Michele Bastanzetti
      11/04/2020

      Egr. Camerotto stimolante il suo richiamo alla soppressione “modello smart” causa virus di alcuni diritti costituzionali (in primis il diritto alla libera circolazione) e lo smart warking. Che anche quest’ultimo prefigura una società futuribile in cui l’ individuo lavoratore resti recluso in casa il più possibile. Ricevendo informazioni/direttive solo attraverso i mass media orchestrati e verificati come e da chi?

      Rispondi

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Daniele Pezzali

Consulente e formatore aziendale, specializzato nell’area del procurement, è nato a Milano, ha lavorato in diverse parti del mondo per poi prendere residenza a Vittorio Veneto. Scrittore per passione e per impegno professionale.

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