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[Home Cultura Trump ha (già) vinto le elezioni USA]
Gabbie di emozioni
Cultura, Economia
[ 08/10/2020 di Daniele Pezzali 7 Commenti ]

Trump ha (già) vinto le elezioni USA

Una manovra geniale!

Opportunista, Manipolatore e Creativo, Trump è il gran maestro del Marketing!

Poco importa se Trump sia stato veramente malato di Covid o se la cronaca riguardo il suo ricovero sia stata una farsa. Dico questo perché corrono voci sulla veridicità o meno della malattia del Presidente, infatti Trump è stato ricoverato in un ospedale militare (struttura nella quale regna il segreto di Stato).

Comunque sia, non voglio né affrontare il tema politico delle elezioni negli USA, né tanto meno quello di un possibile complotto riguardo la malattia di Trump. A me piace trattare le tematiche di carattere economico e sociale.

In diverse circostanze ho espresso la mia ammirazione per la grande dote di alcune persone di saper affrontare un evento negativo, di cogliere favorevolmente il cambiamento e di trasformare l’imprevisto in un elemento positivo. Ebbene il Presidente Trump ci ha dato una lezione esemplare sull’argomento!

Chi conosce l’America, conosce anche i suoi abitanti, i quali sono totalmente differenti dall’immaginario collettivo che abbiamo noi italiani. Infatti, nel luogo comune, pensiamo a quel Paese come una confederazione di stati “super evoluti”, con una popolazione di “300 milioni di Newyorchesi”. Invece, fuori dalle grandi metropoli, il popolo americano esprime un carattere “provinciale”, puritano e facilmente condizionabile. Almeno questo è il mio feeling personale ed è quanto ho potuto constatare di persona durante i miei viaggi e nel gestire i rapporti di lavoro con loro.

Il Presidente “eroe”

L’altro ieri l’immagine del Presidente Trump, guarito dal temutissimo Covid-19 dopo pochi giorni di ricovero ed arrivato sferzante a tenere il suo primo comizio, ha fatto il giro del mondo.

Come un esperto attore, prima di parlare si è tolto platealmente la mascherina ed ha affermato: “State attenti, siate prudenti, ma uscite fuori, non lasciatevi dominare dal virus, si può combattere”.

Tale affermazione, accompagnata dalla sua mimica teatrale, ha avuto un effetto esplosivo. Trump agli occhi di milioni di americani è apparso come un eroe: l’uomo che è in grado di guidare il Paese anche per i prossimi quattro anni perché ha gli attributi!

Le polemiche non sono mancate, il gesto per tanti versi è stato sconsiderato: irresponsabile nei confronti di tutti i medici ed i sanitari, che stanno tuttora fronteggiando la pandemia ed irrispettoso nei confronti dei parenti delle oltre duecentomila vittime.

Non ultimo, è a tutti noto che la Sanità negli States è privata. Il cittadino americano si può permettere le cure solo se è in possesso di una buona polizza assicurativa…

La generosità del Presidente

Come “da copione”, dopo un’onda d’urto ed una di risacca, ecco oggi lo tsunami che gli consentirà di vincere le elezioni, riporto testualmente le parole della giornalista Silvia Turin del Corriere della Sera: “Donald Trump ha annunciato in un video postato su Twitter che intende promuovere gratis per tutti gli americani il Regeneron, il trattamento sperimentale a base di anticorpi sintetici con cui è stato curato dal Covid-19. «Mi sono sentito bene subito, è incredibile come funzioni. Voglio per voi quello che ho avuto io e lo renderò gratis, non voglio che paghiate per una colpa non vostra, la colpa è della Cina e pagherà un grande prezzo», ha promesso il presidente, confidando nell’autorizzazione all’uso di emergenza.”

Il video è altrettanto eloquente, è una mossa propagandistica senza precedenti e naturalmente non manca la nota di colore “i costi dei medicinali contro il virus cinese saranno addebitati alla Cina!”

E’ noto che le campagne elettorali negli USA si giocano a suon di milioni di Dollari, colpi di scena, promesse e scandali di ogni sorta e Trump, uomo d’affari navigato, conosce i trucchi del mestiere!

Sei un intenditore di marketing? Cosa ne pensi?

Daniele Pezzali consulente in Procurement & ICT (visita: www.danielepezzali.com)

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Commenti [07]

  1. Denisio
    09/10/2020

    Purtroppo ho da tempo notato che gran parte dei cosidetti comunicatori, gente di marketing ha il difettuccio di pensare al mondo e agli eventi nei termini a loro congeniali, capacità di persuasione, abilità comunicativa, obiettivi raggiunti etc…questo serve loro a definire il “peso specifico” di un individuo ma con questa forma mentis talvolta perdono il succo della vita tanto sono pregni di ideologie new-age fatte di PNL e “grandi risultati” cui mirare. Se talvolta si perde il succo della vita spesso non ci si rende nemmeno conto che quasi ogni politicante di rilievo è una marionetta recitante pregna di abilità comunicative e obiettivi da raggiungere che concorre alla cacofonia di demenzialità di cui sono pregni i tolcsciò, i Tg, i vari social e la nostra vita etc…
    Il succo del discorso che spesso si perde è il quadro generale, di solito i soggetti che si immolano nelle teorie che per brevità chiamo PNL fermano le loro analisi su queste banalità dunque l’errore diventa quello di banalizzare tutto ciò che accade in termini di comunicazione più o meno efficace. Per semplificare i teorici di queste dottrine new age banalmente avrebbero descritto personaggi del passato parlandoci delle “capacità persuasive” o della “comunicazione” perdendosi il succo del loro operato…
    Nel caso specifico preferisco vedere in Trump l’uomo che ha messo fine alle guerre senza fine in medio oriente promosse dal “nobel per la pace” barraccobomba, l’uomo che ha sganciato 26mila bombe, una ogni 12 minuti per concludere con una manciata di sabbia ed un Obamagate che lo vedrà al centro di scandali disumani, naturalmente anche i Clinton sono impegnati nel tentativo di screditare Trump attraverso il Russiagate ma senza PROVE il tutto è caduto con il ritorcersi contro di loro
    Tutto questo per dire che il marketing non è importante ma solo funzionale.

    Rispondi
    • Corvo
      09/10/2020

      Denisio, guardi che Biden e la Harris sono considerati la sinistra americana. E Trump la destra, quasi più destra.
      Francesco Bechis. Che vinca Donald Trump o Joe Biden alle elezioni presidenziali americane di novembre, negli ultimi quattro anni l’America ha cambiato volto, e indietro non si torna. Da qui parte il nuovo libro di Andrew Spannaus, analista geopolitico e fondatore del sito Transatlantico.info, “L’America post-globale“(Mimesis), presentato questo martedì alla Stampa Estera insieme all’ex premier Massimo d’Alema, il vicesegretario della Lega Giancarlo Giorgetti, il professore di Studi Strategici alla Luiss Germano Dottori e il vicedirettore del Tg1 Angelo Polimeno Bottai.

      La presidenza Trump “è un tornante, non una parentesi” della storia americana, ha detto in apertura D’Alema. Per l’ex presidente del Consiglio uno dei punti più controversi dell’attuale amministrazione è il confronto a tutto campo con la Cina di Xi Jinping, che “più che al riequilibrio commerciale tende a limitare la crescita cinese in domini tecnologici per evitare che si trasformi in crescita militare”.
      Giorgetti si è invece soffermato sulla resistenza degli “apparati” dell’amministrazione e del “Deep State” americano verso il presidente. “Quando il populismo va al governo, può governare veramente? Credo di no”.
      “Il populista che viene eletto senza avere alle spalle gli apparati e le istituzioni che gli siano funzionali è in estrema difficoltà, qui nasce buona parte dei problemi di Trump”. In altre parole, chiosa, “il populismo è impossibilitato a governare se non ha al suo servizio l’apparato”.

      Rispondi
      • Denisio
        09/10/2020

        Corretto quello che scrive sign. Corvo, aggiungo che la cosidetta “$ini$tra” statunitense, ovvero i Demoniocratici Bush, Clinton, Obama, corrispondono esattamente alla setta demoniocratica italiana ma non alla sinistra sudamericana infatti il DEM RenzieFonzie che andava a braccetto con Obama, ha accolto alla Leopolda personaggi di spicco dell’estrema destra Venezuelana che osteggia l’anticapitalismo Bolivariano sostenuto dal popolo e dal suo presidente Maduro come può leggere qui:

        https://contropiano.org/news/internazionale-news/2017/12/01/alla-leopolda-renzi-promuove-lestrema-destra-venezuelana-098346

        Invece Trump ha lasciato in pace lo stato Venezuelano quando Guaidò sostenuto per esempio dal nostro Tajani e dal clan di “europeisti” ha tentato RIDICOLMENTE il colpo di stato, Trump non ha mai speso una parola a favore di questo ridicolo cialtrone al contrario dei DEM e degli “europeisti” con il c. degli altri. Si ricorda il Bastanzetti come faceva il tifo per il golpista fallito Guaido?

        Rispondi
        • corvo
          10/10/2020

          Denisio, troppe sinistre nel mondo e una diversa dall’altra. Formano cespugli e non boschi. Guardano alla Cina oggi come ieri all’Urss ma il “libero mercato” il merito e la concorrenza non hanno ancora trovato una alternativa efficace. Il gretismo ambientalista non ha ricevuto il riconoscimento del Nobel ed è già un buon segno.

  2. Michele Bastanzetti
    08/10/2020

    Gli americani (globalmente) non son stupidi. Han voluto provare il populista e costui ha fallito. Prima evidenza di questo fallimento è, col razzismo e sovranismo, la spaccatura prodotta all’ interno della Nazione e il raffreddamento verso i tradizionali alleati
    I sondaggi lo danno fortunatamente in incolmabile distacco. Perderà pur con un Biden non elettrizzante.

    Rispondi
    • Daniele Pezzali
      08/10/2020

      Egr. Michele
      Non sta simpatico nemmeno a me Trump… Ma come ho detto nel mio articolo: “né politica, né complottismo” ho fatto solo un’analisi di marketing, per arrivare ad una previsione.
      Buona notte

      Rispondi
      • Michele Bastanzetti
        09/10/2020

        Egr. Pezzali, un marketing-endorsement coraggioso, il suo. Ce lo segniamo…

        Rispondi

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Daniele Pezzali

Consulente e formatore aziendale, specializzato nell’area del procurement, è nato a Milano, ha lavorato in diverse parti del mondo per poi prendere residenza a Vittorio Veneto. Scrittore per passione e per impegno professionale.

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