“…il suo sguardo, è come se ci fossimo capiti…”
Non critico chi mangia carne, questa è una mia scelta venuta con il tempo. Per esempio: ho smesso di mangiare pesce in un secondo tempo.
In Sicilia frequento degli amici pescatori bravissimi che mi hanno voluto coinvolgere nella pesca di fondo.
Alle tre di una notte di agosto ho pescato un pesce, ma quando lui mi guardò e io ho corrisposto il suo sguardo, è come se ci fossimo capiti ed ho deciso di ributtarlo in acqua e da allora non mangio più pesce.
Non serve commentare il grande esempio di un grande. Si può solo aggiungere che oggi, nel 2021, sappiamo le cose anche prima di andare a sbattere del tutto, quindi gli umani comportamenti sono pensabili e criticabili, krino = giudico, cioè compio un’attività con l’intelligenza che ho in dono. Una persona intera è troppo grande per un piccolo giudizio, non ci sta, ma i comportamenti sì, a meno che non rinneghiamo i nostri 5000 anni di studio e la nostra facoltà di ragionare e scegliere.
Dopodiché si può celebrare una buona scelta in musica, con un bellissimo duetto, che non sfigurerebbe accanto a Baez-Dylan, Cher-Allman o Dolores-Fornaciari:
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Non mi par così facile tradurre in pensieri certi lo sguardo di un pesce. Essi stessi non se ne fanno dieticamente influenzare granché , visto che “pesce mangia pesce”. D’altronde il bravo cantautore Battiato credeva fermamente nella reincarnazione, mai dimostrata da nessuno. Un artista sicuramente originale cui si può concedere la “licenza poetica”.
Si capiscono la realtà e la vita da tante cose, anche se non sono verbalizzate. Quando un altro animale ne mangia un altro ancora, nei loro occhi non c’è niente di diverso dalla loro etologia. E se anche lo sguardo umano è fedele alla sua umanità, allora il pesce vede bene che non c’è un predatore, può esprimere non la solita ritrosia per difendersi, ma anche curiosità, anche gioco, anche compassione, come aveva letto bene Leopardi in altri occhi ancora.
Battiato parlava di religione come stato interiore più che come dottrina istituzionale, e allora quel principio di reincarnazione non è molto diverso da quello citato da Shopenauer e ripreso dall’induismo, per cui vedendo un altro animale dobbiamo dirci “questo sei tu”, così come una è la biosfera e una è la vita. E se ci teniamo non possiamo che smettere di farci la guerra dentro, come ormai si dice dall’ultima manifestazione di strada ai più alti palazzi dell’IPCC dell’ONU.
Risposta troppo difficile per Bastanzetti del SAC, che è un SAC.
Vede De Iulis, uno sulla “realtà e la vita” può anche pensare di aver capito tutto senza bisogno di prove verbalizzate. Ma pensare di aver capito non significa certo possedere la verità.
Esistono intuizioni millenarie dimostratesi esatte, abbiamo accumulato 5000 anni di studio, esiste un metodo moderno iniziato ormai secoli fa. Il metodo prevede anche il dubbio, la curiosità, l’ispirazione, il problema, la soluzione, il desiderio, il contesto in cui siamo. E prevede anche l’onestà. C’è invece un gioco disonesto, tipico degli accaniti della deregulation iperliberista, per cui si gioca a negare ogni verità, ottenendo anche un certo consenso tra le persone comuni, che a causa dell’oppressione di questa stessa corrente iperliberista, non hanno avuto molto accesso al diritto allo studio, anzi ce l’hanno in antipatia lo studio, perché lo vedono come declassato a dispositivo di potere da azzecagarbugli.
Il secondo passo della scelta di pace di Battiato non è certo il risultato di uno studio universitario, tuttavia le premesse, il fatto e le conclusioni cui arriva non si discostano da quanto è agli atti delle discipline che studiano la biosfera in generale e gli animali in particolare, umani e non. Molte meraviglie sugli studi di altri animali non girano perché c’è un filtro antropocentrico che le tiene relegate, ma il fatto che si comunicano poco non significa che non esistono.