Lo specialista non è sapiens
L’informazione è in crisi da tempo. Come facciamo ad avere contezza della realtà? Dovremmo fare luce e guardarla in modo obiettivo.
Già, ma quale obiettivo?
Sicuramente non il teleobiettivo, miope per definizione, scelto dalla giornalista Sandra Mattei e dallo scienziato Giorgio Vallortigara.
Salendo sull’asse della crisi sanitaria, l’articolo su Trentino di ieri, dal titolo già ghettizzante, al di là del contenuto, si perde in una serie di luoghi comuni contro gli altri animali.
Se l’informazione è in crisi, il lettore non è certo in una situazione facile. Come controllare la nostra naturale attività ironica, in quanto simbolica, in un caos di luoghi comuni e disordini disciplinari, nella peggiore promiscuità tra frasi vere e frasi false?
L’attuale sistema scolastico aiuta poco: troppo peso sulle conoscenze lineari e poco peso sulla loro riflessione, così da pregiudicare anche la terza dimensione dell’azione competente. Nonostante spunti di miglioramento.
Tutto in un contesto pesantemente gravato dalle ideologie negative non dichiarate: antropocentrismo, specismo e carnismo, le stesse che, con la zootecnica distruzione della biodiversità, ci hanno regalato Sars, Mers, BSE, Aviaria e Covid-19.
Ma veniamo a noi
Buona la prima: abbiamo un rapporto distorto col mondo animale. Omettendo, però, che la distorsione è dovuta al fatto che solo il 4% dei terrestri è libero, gli altri sono sotto prigionia, torture e uccisioni. Mentre gli acquatici stanno passando dall’innumerevole al non pervenuto, in tutto il globo.
Buona la seconda, sull’origine della zoonosi in cui si menziona giustamente la zootecnia. Ma il trucco sofista è dietro l’angolo e, come nemico numero uno, è messo sul banco degli imputati l’animale cui ci affezioniamo. Cioè, come ti confondo la distruzione della biodiversità, con la cuccia di Fido.
Secondo Sandra Mattei, non li dovete amare. Capito? Perché altrimenti cadete in uno dei pretesti tipici specisti: li antropomorfizzate, li esaltate, forse fino a eleggerli simili a voi, e, cose indicibili, gli date la vostra natura, quindi forse anche una goccia di divinità. Sacrilegio!
Dov’è il falso in questo nauseante pregiudizio specista?
Gli altri animali hanno una vita psichica complessa. Nel 2012 c’è stata la Dichiarazione sulla coscienza di Cambridge. Quando noi descriviamo i loro stati emotivi, il repertorio che abbiamo per farlo è l’unico vocabolario delle emozioni che abbiamo anche per noi. Per cui tra parola simbolica e ed essenza effettiva del cane, che non sta più nel pelo e ci lecca la faccia per la contentezza, potrà anche esserci uno scarto, ma non stiamo dicendo niente di falso, né stiamo commettendo peccati capitali.
Con quale competenza lo scienziato Giorgio Vallortigara si slancia in una improbabile quanto patetica e grottesca difesa della caccia?
Quella che ogni anno, in pochi mesi, fa una strage. 27 morti e 67 feriti, anche tra terzi innocenti e minori, già dichiarati anche per l’anno prossimo. Non sarà questa la blasfemia? Ma secondo lo scienziato la vittima è il cacciatore. Quel sadico che esce di casa col fucile, per esaltarsi uccidendo.
Ma dopo tanto studio, il mondo si vede al contrario?
No, più probabilmente, oltre al rapporto distorto con gli altri animali, neanche quello tra preparazione di base e specialistica se la passa bene.
Prosegue lo show. Secondo lo scienziato, l’attivismo antispecista è in silenzio in questi giorni. Beh, non questo blog, e nemmeno molti altri rappresentanti, anche se non godono del suo mainstream. Ma non contento, continua nell’elogio della vivisezione, cioè quella cosa per cui si vorrebbero spendere due milioni di euro per accecare sei macachi e vedere l’effetto che fa. Dubito che Vallortigara abbia letto Wagner e Nietzsche, in proposito. Vivisezioneremo anche la vivisezione, dice Friedrich.
Infatti, gli speculatori sulla sofferenza altrui sono ormai nudi, esistono metodi alternativi, meno fallimentari rispetto all’oceano di danni e furti che è la vivisezione.
In chiusura, lo scienziato non trova niente di strano sui milioni dei calciatori contro le pezze per biologi e ricercatori. Solo domanda e offerta. Ma il liberismo di Adam Smith, con la sua rozzezza, senza educazione di chi vi partecipa, non è stato superato da un pezzo, anzi, non è pure parte in causa zoonotica?
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scusate ma il titolo non è sbagliato? Forse dovrebbe essere ” Lo specista ,…” e non “lo specialista..” O no?
Il titolo gioca sul fatto che siamo affidati a superspecialisti che confondiamo con ottime fonti di conoscenza generale. Non è così perché, come in questo caso, la specializzazione in qualcosa diventa cecità verso tutto il resto. Come proponi nel commento, qui c’è anche della mala fede specista.
E sulle serre non dice niente? Le piante sono essere viventi con dignità inferiore agli animali? Facile la vita di chi critica i cattivi e non vuole essere inserito egli stesso in quell’insieme. Ovviamente scrivo questo perché io sono onnivoro. Lei invece con tutto il rispetto che ha della vita dovrebbe solo che respirare, bere acqua, e brucare l’erba quando è secca.
La nutrizione è una caratteristica essenziale, quindi buona in sé. Mangiare vero cibo è cosa buona e giusta, mangiare chi non è cibo no. Essere onnivori è la possibilità di mangiare tutto, non la necessità e il nostro apparato digerente, per la sua evoluzione in milioni di anni, è predisposto molto più per i vegetali, che non per altro che è fattore di rischio, infatti gli umani muoiono del mangiare altri animali, e in questi giorni ancora di più.
Al di là che la questione andrebbe intuitivamente risolta, e che soffermarsi può essere un insulto all’intelligenza e non solo, ma, posto che fosse vero e che il problema, in ultima analisi, esistesse:
1) le piante al massimo sono sensibili, non senzienti: niente pensiero, senso della famiglia, amore per il gioco e il movimento, niente somiglianza con noi animali pure, niente cuore, occhi e sistema nervoso complesso, niente coscienza;
2) sempre che la questione esistesse, mangiare vegetali è indispensabile e protettivo, quindi etico, mangiare animali è superfluo e dannoso, quindi vizioso;
3) quasi tutti i vegetali sono semi e frutti che sono sì fatti per essere offerti e portati lontano da dove sono nati, al contrario dei cibi da animali che sono fatti per vivere decenni, non per essere sgozzati cuccioli, perché cuccioli sono tutti quelli che vengono mangiati, non solo agnelli e vitelli;
4) sempre che la panzana carnista fosse vera, mangiare carni ucciderebbe molte più piante, quelle dell’83% delle terre del mondo coltivabili, che il carnismo distrugge e spreca per uccidere alcuni col coltello, altri di pioggia, fame e malattie;
5) I frutti sono frutti, e fino qua ci siamo. Ma…
cereali e legumi sono piante annuali, quindi non si uccide proprio nessuno.
6) Quanto alle foglie, non si muore per la perdita delle foglie, le foreste vivono e pure laggiù le foglie le mangiano in molti. Sono gli umani carnisti che per ricattare altri umani le foreste le bruciano.
7) Almeno da Cartesio in poi si è cercato di togliere il linguaggio agli animali e ora, per reazionarismo, vogliono darlo a tutti i costi alle piante.