Pratiche facili per un mondo migliore, realmente. Dal congresso di Ssnv e Sinve
Grandangolo con il dr. Vincenzo Siani:
Parigi 2015, ridurre del 40-70% i gas-serra entro il 2050 per non superare il punto di non ritorno sul clima. 150 mila vittime associate al cambiamento climatico nel 2000. Migranti climatici. Scomparsi tre quarti delle diversità genetiche delle colture agricole e 1350 su 6300 specie animali estinte o a rischio estinzione.
Oggi l'agricoltura causa il 30% dei gas-serra; secondo la FAO, nel 2006, la zootecnia è responsabile del 18%, dato in crescita e considerando che la stessa zootecnia spreca l'85% delle risorse occupando il 70% delle terre coltivate.
Nel mondo, con buona approssimazione, 7 ruote su 10 dei trattori girano al contrario, cioè per distruggere il cibo, profitto di qua, sofferenza animale di là. Ma così ci avviciniamo tutti di là e il dia-bolo della moneta si fa grasse risate per ogni caloria che spreca, per ogni vita che ruba. Con l'attuale tendenza ne ruberà sempre più e peggio.
Oggi la produzione di cibo sarebbe sufficiente per la popolazione mondiale, ma dovrà aumentare del 60% entro il 2050. Ancora la FAO ha previsto un aumento del consumo di carne del 73% entro il 2050, con aggravamento della deforestazione e del danno ambientale. Il che è insostenibile e insostenibile non è solo una parola.
1,2 miliardi di persone vivono con scarsità d'acqua; nel 2030 il deficit sarà del 40%. Ogni anno lo spreco di cibo dalla produzione al consumo, che equivale ad un terzo di tutti i cibi, causa uno spreco d'acqua pari a quella spostata dal Volga in un anno. Lo stile di vita vegano corretto permette di evitare queste tristi cause per tristi effetti, di rispettare e di godere della bellezza della vita. Come fare? Crediamo nell'educazione, nella cultura e nel sapere condiviso, dice il dr. Siani.
Condividiamo, allora, grazie al dr. Mario Berveglieri, le evidenze mondiali sulla nutrizione, per cui è noto che le diete vegane sono le più sane e permettono una vita più lunga e felice. Vengono illustrate 12 posizioni internazionali che comprendono Canada, Usa, Inghilterra, Portogallo, Australia e 5 posizioni nazionali:
Società Italiana di Neonatologia
Società Italiana di Nutrizione Umana
Fondazione Umberto Veronesi
Società Italiana di Pediatria Funzionale
Ministero della Salute
Per onestà e completezza il dr. Berveglieri descrive anche due posizioni sfavorevoli: una tedesca e una italiana (sì, anche questa pecca) che sconsigliano la dieta vegana. Per l'Italia è la società pediatrica Fipps. Queste posizioni hanno anche una valutazione e una gerarchia per importanza, le posizioni governative, ad esempio, sono inferiori a quelle di istituti scientifici più direttamente dedicati. Il difetto di questa sfortunata posizione italiana e di quella tedesca è anche nella definizione di ciò verso cui si prende posizione. Nel 2018 e nel mondo scientifico, si parla sempre e solo di diete vegane corrette, non di generiche e anche curiose definizioni (abbuffarsi di spaghetti, lattuga e lieviti è sbagliato).
Il medico deve aggiornarsi, non sconsigliare perché non ha studiato o ha pregiudizi, si metta il giuramento di Ippocrate sul comodino.
Entriamo più nel merito con il dr. Gianluca Rizzo e facciamo chiarezza sulla soia:
in Europa la mangia l'1,2%. Si sale al 30% considerando chi non mangia carni e vegani. la soia è un legume interessante perché ha quasi il doppio delle proteine delle carni e pochi carboidrati rispetto ad altri legumi. E' molto studiata anche perché contiene gli isoflavoni che sono simili agli estrogeni endogeni animali.
La soia non fa male perché:
non presenta effetti negativi sui tessuti ormone-sensibili come seno, utero e tiroide; non ci sono alterazioni ormonali nei maschi; non c'è correlazione con i livelli circolanti di testosterone; nessuna correlazione tra latte di soia e problemi di riproduzione; nessuna correlazione tra soia ed età del menarca.
La soia fa bene perché:
riduce il rischio coronarico consumandone 73 g al giorno, cioè 25 g di proteine. Un consumo elevato. Ma secondo altri studi anche con quantità più basse, e i benefici sarebbero dalle fibre, dalle proteine, dagli isoflavoni e dalla sostituzione dei grassi degli animali saturi (non sono da mangiare, essendo degli animali, non nostri) con grassi della soia polinsaturi. Gli isoflavoni della soia hanno un effetto positivo sulle vampate della menopausa. E' verosimile che aumenti l'efficacia del trattamento antineoplastico.
Un altro legume molto interessante sono i lupini per il conteneuto elevato di proteine e basso di carboidrati. Ovviamente solo non salati anche se si trovano solo così. Ma on line dovrebbero esserci secchi e non salati. Sono anche un ottimo fertilizzante per il terreno e tutte le coltivazioni di legumi lo arricchiscono.
I reazionari, quelli che si autocompiacciono e che i vegani… e la soia non è etica gne gne gne ricordino che la stragrande maggioranza della soia del mondo viene distrutta e trasformata in sofferenza animale nei lager. E' questa che deforesta e l'altra non è indispensabile mangiarla.
Ovviamente bisogna variare fra tutti i fattori di protezione offerti dalla dieta vegana, quindi anche nello stesso settore dei cibi proteici.
Non sparate sul pianista dice il dr. Antonino Frustaglia quando si trova a parlare di dieta mediterranea in un congresso sulle diete vegetariane, vegana compresa. E' il compromesso che ha dovuto raggiungere per ottenere un'alimentazione più sana per i suoi pazienti, non essendo la nutrizione negli ospedali curata da medici, ma solo una questione economica e logistica. Un altro paradosso, nonostante la normativa europea, nazionale e regionale.
EDUC.A.RE è lo studio sulla fattibilità dell'educazione alimentare per i ricoverati dell'Istituto Geriatrico Redaelli di Vimodrone. I pazienti dimessi devono continuare il programma, seguiti dai medici di base. I pazienti ricoverati nei reparti di Cure Intermedie con patologie ortopediche e neurologiche stabilizzate seguono una dieta vera mediterranea (non millantata per fare da apripista al carnismo spinto), o vegana. I pazienti che non aderiscono volontariamente formano il gruppo di controllo. Ad oggi ci sono buoni risultati con la dieta mediterranea vera, rispetto alla comune nutrizione onnivora.
La dr.ssa Luciana Baroni presenta la dieta Low-fat, variante del PiattoVeg per soggetti con rischio cardiovascolare, in sovrappeso/obesi e/o diabetici e anche per sollievo clinico in caso di artrite reumatoide di grado moderato-severo: niente cibi da animali, niente grassi aggiunti, niente cibi trasformati.
Negli ultimi vent'anni questa dieta è stata un intervento non farmacologico e si è rivelata migliore di quella convenzionale e di quella dell'American Diabetes Association e di quella del National Cholesterol Education Program. Lo studio è stato condotto senza modificare l'attività fisica e lasciando le quantità nella libertà dei soggetti, nel rispetto della dieta vegan low-fat. Varianti rispetto al PiattoVeg dell'adulto: niente cibi da animali indiretti e via i due gruppi di cibi grassi, frutta secca e semi oleaginosi, eccetto quelli ricchi in omega3, cioè semi di lino, di chia e noci. Tuttavia, in questi pazienti e con questa dieta, il fabbisogno di omega3 si raggiunge anche con l'integratore algale (quello da olio di fegato di merluzzo è esponenzialmente più insostenibile della stessa pesca).
Un aspetto rilevante è la riduzione dell'olio d'oliva che comunemente è un classico: tuttavia, l'olio d'oliva è già misurato nel PiattoVeg normale, per fare posto a cibi grassi più ricchi di nutrienti, come frutta secca e semi oleaginosi e si possono preparare moltissime ricette gustose anche senza olio d'oliva. Il vantaggio è che riducendo le calorie di quest'ultimo, si può introdurre più cibo, aumentando varietà e soddisfazione.
La B12 nel neonato con la dr.ssa Ilaria Fasan.
Con legge del 2016, lo screening neonatale esteso è obbligatorio per la diagnosi di circa 40 malattie metaboliche ereditarie, permettendo di identificare anche la carenza di B12. Secondo gli ultimi studi, il minimo delle norme delle analisi dovrebbe essere alzato e l'Efsa ha rivisto il fabbisogno giornaliero.
I fabbisogni di B12 aumentati potrebbero spiegare il riscontro tra le madri carenti identificate di un gran numero di diete onnivore e non solamente diete vegetariane.
Si stima che il 10% della popolazione dei paesi sviluppati sia in carenza di questa vitamina, il 20-30% considerando le donne in gravidanza. Le cause di carenza sono molteplici, e solo una parte è legata a diete scorrette di qualsiasi tipo, non solo vegane.
E' importante notare che ad oggi l'integrazione di B12 in gravidanza non è prevista nelle linee guida, ma è fortemente raccomandata per la gestante vegetariana (il PiattoVeg, ovviamente, prevede l'integrazione di questa sostanza batterica, non animale, e che gli animali non producono, ma che ricevono come integratore, in quei luoghi simbolo del passato temporale e culturale).
I danni nel neonato possono essere molto gravi, fino al danno neurologico irreversibile. Strano che solo i genitori vegani finiscano sui giornali, essendo una minoranza dei casi di carenza. Tra l'altro, nei casi montati negli ultimi anni, si scopriva a volte che la dieta vegana non era neppure seguita, ma nessun giornale ha mai rettificato.
Lo studio GROOVE con il dr. Marco Nuara.
L'idoneità e l'opportunità scientifiche per la nutrizione vegana in età pediatrica si è formata con studi dal 1950 al 2000, su popolazioni di bambini vegetariani che non sempre seguivano la dieta moderna e corretta del PiattoVeg. Lo studio GROwth of Omnivorious vs VEgetarian children valuterà la crescita di bambini vegetariani fin dall'inizio secondo le linee guida. Verranno messi in relazione dati antropometrici, adeguatezza nutrizionale e attività fisica.
Chiudo in bellezza questo articolo con il dr Angelo Vigliotti che ci spiega il futuro di un bambino vegano. Non c'è una scelta di vita migliore che un genitore informato e responsabile possa trasmettere ai propri figli. Il dono più bello. La salute è legata allo stile che in gran parte è dovuto alla nutrizione. Quella vegana assicura una flora batterica intestinale vitale e difensiva e svolge un'attività positiva per il circuito psico-neuro-endocrino-immunologico e metabolico. Fondamentali i primi 1000 giorni, i più importanti per il futuro dello stato di salute. La possibilità di avere il diabete o un infarto sono legati anche a come si vive nei primi due anni. Il tutto passa per una buona nutrizione in gravidanza, l'allattamento esclusivo al seno, per le valenze nutritiva, immunologica e affettiva, e per un buon divezzamento, dai sei mesi, con una buona dieta vegana che arriva alla sua pienezza tra il secondo e il terzo anno di vita.
Il genitore influenza la personalità del bambino in molti modi. Se la Sipps, quella dell'autogol sulle diete vegane e che deve ripensare il giuramento di Ippocrate, parla di gold standard per la dieta mediterranea (vera e non cavallo di Troia carnista) il dr Angelo Vigliotti dichiara: posso dire con tranquillità d'animo, obiettività scientifica e criterio energetico che la dieta vegetariana fatta bene e ben pianificata è un platinum standard veramente da prendere al volo e da seguire con passione.
Senza violenza sugli animali si è più sani e più felici, più amanti di se stessi e dell'altro, come il prossimo umano, gli animali, le piante, la Terra. Cambiare il mondo, si può, con lo stile orientato al benessere fisico e mentale, prevenendo patologie anche con l'attività motoria, evitando responsabilmente lo stress, gestendo bene il tempo libero e curando l'ambiente.
Tutto questo è etico, non qualcosa di aleatorio e molto personale, ma qualcosa che abbiamo tutti, quando rimuoviamo il torpore e liberiamo l'empatia.