Veneto e Treviso, 600 mila € di specismo nelle scuole: si dica no
Non è tua mamma? E allora non è il tuo latte.
Il latte è un alimento specie-specifico, ogni specie ha il suo. In natura gli animali si soccorrono tra specie diverse solo se i cuccioli sono in pericolo. Noi, invece, moriamo di obesità. Il latte di un'altra specie è ammissibile solo in condizioni di ambiente inospitale, di sopravvivenza. La specie umana, alla deriva della folle esaltazione della ragione (potente sì, ma nel bene come nel male), ingannante e ingannata dal profitto, dal prezzo che distorce la realtà, si comporta come se morisse di fame, come se vivesse in ambiente inospitale.
Proprio per questo sta rendendo l'ambiente davvero inospitale
(I miei complimenti, Marina Rei, 2000).
Si distruggono le monoculture, che bruciano al fuoco della sofferenza, per venderne le ceneri. Non solo. Contro la loro etologia, le mucche italiane sono alimentate con soia argentina per cui si distruggono le foreste, contaminando aria, acqua e suolo. Dare soldi dei cittadini ingannati a tutto questo?
Per la violenza contro gli animali e l'ambiente, nonostante la fame nel mondo e la necessità di maggior tutela della salute pubblica, i grandi contro i piccoli:
l'Unione Europea,
il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali,
il Ministero della Salute,
il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca,
la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome,
Unioncamere,
il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria.
Quando avevo fra gli 8 e i 10 anni, fui partecipato ad un concorso cui tutti gli alunni del territorio furono partecipati. Bisognava fare un disegno e il migliore sarebbe stato premiato dalla sfruttatrice locale del latte. Il premio consegnato da Pippo Franco. Il tema era: latte, uova, burro e formaggio, ricchi di natura.
Sono cresciuto col mito.
Nessuno aveva mai chiarito,
che la natura era la peggiore,
troppo umana e specista,
che somministrava violenza,
nascosta alla vista.
Scusate, ma le rime si son fatte da sé, perciò le ho incolonnate e appena alleggerite. Pippo Franco oggi non mangia carni e allora, consapevole o no, fu servitore di carnismo e specismo.
Dal programma di questo nuovo progetto specista, una condanna:
…insegnar loro ad inserire questi prodotti nell'alimentazione quotidiana, conservandone poi l’abitudine per tutta la vita. Latte fresco, yogurt (anche delattosati) e formaggi saranno distribuiti gratuitamente ai bambini delle scuole… …i consumi sono in continuo calo e nettamente al di sotto delle raccomandazioni scientificamente accreditate…
Cosa fare se due genitori avessero un sussulto di libertà, civiltà, progresso, rispetto per la vita?
Manganello, minaccia ed esclusione, ovviamente.
Dalle faq:
I genitori di un bambino sono contrari all’assunzione di prodotti di origine animale. È possibile avere prodotti alternativi?
R. No, poiché il programma "Latte nelle scuole" è volto a migliorare i comportamenti alimentari dei bambini, in una fase in cui è possibile ancora incidere sugli stili di vita. … È tuttavia facoltà del genitore non far partecipare il proprio figlio al programma, previa richiesta formale; in tal caso il genitore sarò portato a conoscenza che ciò facendo escluderà il proprio bambino da un momento di condivisione e di convivialità con gli altri compagni di classe.
Cosa sanno di educazione, imprese in cerca di profitto, incuranti del resto?
In cosa consistono le misure educative di accompagnamento?
R. Esse prevedono: Laboratori sensoriali da effettuare nelle scuole e sarà a cura di personale specializzato incaricato dal distributore… Il Programma coinvolgerà anche gli insegnanti e le famiglie, in modo tale che il processo di educazione alimentare iniziato a scuola continui anche in ambito familiare. "Latte nelle scuole" organizzerà infatti specifiche iniziative informative ed alcuni eventi speciali con attività esperienziali per le famiglie e i bambini curate dalle Camere di commercio e dalle imprese…
da Vegolosi:
…40.000 alunni faranno merenda tre volte a settimana con latte e derivati, ma di sfruttamento non si parla… La Tribuna di Treviso: – Padova, Treviso e Vicenza – …riceveranno una borsa di prodotti lattiero-caseari da consumare in famiglia…
Sebbene solo un paio di anni fa venisse messa in discussione poiché ingannevole per il consumatore la campagna #oradellatte, nella quale nomi noti dello spettacolo come Carlo Cracco e Cristina Parodi prestavano il loro volto per spiegare quanto il consumo di latte fresco fosse “fondamentale” nella dieta, anche oggi ci si trova di fronte alla promozione di un messaggio non solo distorto, ma che non ha nessun riscontro scientifico.
Alimentarsi e vivere in salute senza consumare proteine animali è più che possibile, è un’evidenza scientificamente provata e parlare di “educazione alimentare” (come affermato dall’assessore all’agricoltura Giuseppe Pan) senza spiegare anche i retroscena scioccanti che la produzione di latte comporta è quantomeno fazioso.
È bene ricordare… …come segnalato dal pediatra Lucio Piermarini, che il latte è indispensabile solo nei primissimi anni di vita del neonato (per la precisione fino a due anni, secondo l’OMS) che deve assumere solo ed esclusivamente, laddove possibile, latte materno esattamente come un cucciolo di mucca riceve nutrienti adeguati esclusivamente dal latte di mucca. Inoltre, aggiunge Piermarini, la qualità del latte non è certo più quella di una volta: oggi, con la selezione genetica e con una dieta iperproteica innaturale per un bovino, si ottengono fino a 30 litri al giorno anche durante la gravidanza e quello ottenuto nella seconda parte è ricco di estrogeni. Non proprio le “proteine di eccellente valore biologico” di cui parla “Latte nelle scuole”.
Per non parlare della frazione somatica, meglio nota come pus delle mammelle stressate, che mani meccaniche fanno colare nel latte bevuto, per perversione, da un'altra specie.
dalla Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana, appartenente alla Federazione delle Società Medico-Scientifiche Italiane e che collabora con la Società Italiana di Nutrizione Umana.
Non esistono indicazioni nutrizionali a favore dei prodotti caseari, mentre esistono problemi seri per la salute che possono dipendere dalle proteine, zuccheri, grassi e inquinanti presenti nei derivati del latte. Pertanto porgiamo le seguenti raccomandazioni:
1. L'allattamento al seno è la nutrizione da preferire nei lattanti. Come raccomandato dall'American Academy of Pediatrics, il latte vaccino intero NON dovrebbe venir somministrato ai bimbi al di sotto dell'anno di età.
2. I genitori dovrebbero essere informati sui rischi potenziali che corrono i loro figli a seguito dell'uso di latte vaccino.
3. Il latte vaccino NON dovrebbe essere prescritto o raccomandato nelle Linee Guida del Governo.
4. I programmi Governativi, come per esempio i programmi concernenti la ristorazione scolastica ed i programmi WIC, dovrebbero adeguarsi a queste raccomandazioni.
Sulla questione educativa: l'educazione è un processo che va condotto con trasparenza. Ideologie negative come carnismo e specismo, il nascondere la realtà, l'inganno di innocenti in posizione più debole, non sono compatibili con l'educazione. Non si tratta di riempire e condizionare teste, come vorrebbero istituzioni che favoriscono interessi particolari, ma di promuovere lo sviluppo della personalità, fornendo stimoli onesti per la libera scelta, cosa non possibile con la disinformazione e l'inganno.
Le discriminazioni storiche, dalla schiavitù, al nazismo, al diritto di voto, al razzismo, all'omofobia, alle pari opportunità, sono state sempre legali. Spesso diritto naturale e diritto positivo non coincidono.
Il latte è il motivo principale della sofferenza degli animali, prima delle carni. I cittadini informati possono insegnare civiltà alle istituzioni, non comprando beni da sfruttamento animale (allora, mali).
Comprare = chiedere in responsabilità economica e sociale. Chiedere violenza, in questo caso, per bisogni non necessari ma indotti, sia psicologicamente che economicamente.
Al supermercato, in responsabilità, non chiedere violenza, perché
not your mom, not your milk