Il fatto che non hanno accettato la sua proposta sta sconvolgendo il Bastanzetti del SAC che su Oggi Treviso bastanzetta come non mai. Vinicio quando riuscirà a spiegare al suo protetto Bastanzetti del SAC, che grazie alla sua reputazione da SAC non lo prenderanno mai in considerazione?
Michele Bastanzetti
Già; l ‘abbiamo richiesta di nuovo. In novembre l’avevamo proposta in forma “discorsiva”, non protocollata come ora, giusto per stimolare un confronto. La reazione fu un silenzio tombale. Tacque il Sindaco Miatto con la sua maggioranza, nonostante nella Treviso leghista la cittadinanza alla Segre sia stata concessa.Tacque il centro sinistra, che in questa città non vuol rischiare di distinguersi dal centro destra. Tacquero associazioni antifasciste come l’ANPI. Tacquero istituzioni come l’ISREV, che della memoria storica hanno culto supremo. Ma tacque anche “la società civile” vittoriese, il “mondo della cultura” evidentemente già entrati in letargo ai primi di novembre. Chissà, con questi tepori pre-primaverili magari qualcuno si sveglierà. Scommetterei di no, però…
“L’indifferenza è l’anticamera della barbarie” (Sergio Mattarella)
“L’indifferenza è complice dei misfatti peggiori” (Liliana Segre)
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Carlo Della Giustina
Nell’occasione non si può togliere la cittadinanza onoraria a Mussolini che permise i rastrellamenti degli Ebrei in Italia?
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Michele Bastanzetti
Le pare, Egr. Della Giustina, che la politica razzista di Mussolini sia l’unico motivo per il quale dobbiamo bocciare quella ideologia e quel periodo storico, sfociato in una guerra spaventosa?
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Carlo Della Giustina
Michele Bastanzetti no, ma è più che sufficiente.
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Michele Bastanzetti
Egr. Della Giustina dunque anche lei è per l’ autorevisionismo storico? per il ripulire a proprio piacimento le pagine scomode del passato? Non condivido; è antieducativo e sintomo di debolezza.Tenga poi presente che la cittadinanza che i vittoriesi tributarono a Mussolini è del ’24, molto prima che venissero varate le leggi razziali. Va dunque contestualizzata. Come è vero che in quasi cent’anni nessuno a Vittorio si è mai sognato di revocarla, inclusi i partigiani nel ’45 col sindaco Attilio Tonon (CLN). Qualcosa vorrà dire.
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Gianni Panda Dal Tio
Spero vivamente che decidano per il si! Però nessun bilanciamento, quella a mussolini va tolta! Punto e basta!!!
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Michele Bastanzetti
Egr. Dal Tio, legga la mia più sotto se vuol comprendere un modo di ragionare diverso e magari, se crede, ci fornisca delle argomentazioni che sostengono il suo punto di vista. Scrivere semplicemente: “Quella di Mussolini (cognomi sempre in maiuscolo) va tolta! Punto e basta!!! (ben tre esclamativi)” non è una argomentazione ma una asseverazione autoritaria. E’ importante non essere violenti anche quando si scrive, non trova?
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Michele Bastanzetti
A Vittorio c’è una linea di pensiero (tentata pure una raccolta firme) che vorrebbe revocar la cittadinanza concessa a Mussolini nel ’24. Il Dux giunse a Vittorio, che portava su un palmo di mano tanto da volerla capoluogo, nel 1923 e nel ’38 ed i ns. concittadini -Chiesa inclusa- gli tributaron accoglienza trionfale. Basta leggere le cronache, sfogliare qualche fotografia dell’ Archivio MARIN per averne contezza. Quella è la nostra storia che non è un album dalcui togliere col senno di poi le foto che non piacciono più; sono i regimi revisionisti che fan così. Una comunità evoluta, una democrazia forte non han paura di guardare in faccia il passato. Anzi, proprio le pagine più scabrose dovrebbero essere spalancate e studiate per benino; perché son quelle che più insegnano.
Ps: intanto i partiti vittoriesi, sulla Segre, continuano a sgusciare nel silenzio/indifferenza. Pazienza la Lega autocratica della “politica del citofono” ma pure il PD del nuovo corso sardinista…
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Adriano Tolomio
Più cittadinanze onorarie le vengono conferite, minore è l’importanza che dette cittadinanze assumono. In fin dei conti, cosa ha fatto la Segre per ogni singola città e da chi è stata mai votata?
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Michele Bastanzetti
Al contrario. Più cittadinanze le vengon conferite più assumono un significato che travalica la sua storia personale. Ad oggi la cittadinanza alla Segre identifica un impegno contro il totalitarismo, il razzismo, l’ antisemitismo, la violenza inclusa quella verbale. Un nome che diventa sinonimo d’ un pensiero più vasto e che, dunque, torna buono per ogni città. Circa il “da chi è stata votata?”…beh Sig. Tolomio…se consideriamo molti dei “votati” è meglio stender un pietoso velo…
“La cultura è la miglior risposta all’odio e all’intolleranza” (Sergio Mattarella, oggi)
“Co’a cultura no se magna” (un ex Sindaco di Vittorio, qualche anno fa).
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Michele Bastanzetti
Visto? Anche stavolta silenzio sepolcrale della politica d’ogni raggio che, pur trafelata nell’ autocertificarsi come trasparente-pronta all’ ascolto e al dialogo…teme perfino di dire una parola su un palco di democrazia diretta quale Oggitreviso. Alla fine della giostra mi sa che Benito Mussolini rimarrà il dominus nell’ Albo d’onore di Vittorio Veneto (quanti conoscono gli altri iscritti?) e che la Segre rimarrà fuori. Perplime non tanto che si bocci il nome della Segre, quanto che non sia riconosciuta l’importanza di ciò che rappresenta; dal che si può dedurre che invece si apprezza il contrario di ciò che esso rappresenta. Esito imbarazzante, forse preoccupante…
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Michele Bastanzetti
Memorabile discorso della sen. Segre oggi al Parlamento Europeo. Memorabile la attenzione e la partecipazione emotiva con le quali i deputati l’hanno ascoltata ed applaudita.
Ma a Vitorio né destra né sinistra han capito cosa rappresenta questa signora e perché dovremmo darle la cittadinanza onoraria.
Pore Vitorio…pore Vitorio…
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Michele Bastanzetti
E per chiudere in bruttezza: nel rapporto Eurispes- Italia 2020 si dice che, statistiche in impennata, il 15% degli italiani NEGA l’olocausto e che un altro 16% lo sminuisce. Quanti poi abbiano consapevolezza delle sue reali dimensioni non si sa, aggiungo io. Questo è un altro motivo che dovrebbe spinger a politica vittoriese verso la cittadinanza alla Segre. Ma Vittorio, come dimostrato per l’ennesima volta, dorme della grossa…
Questa che segue è una notizia che il clan della FakeNewsCorporation ha quasi totalmente ignorato dopo che avevano sbraitato per giorni la VIGLIACCA uccisione attraverso un drone del Gen Soleimani hanno quasi completamente taciuto l’abbattimento di un aereo spia americano in Afganistán sembra da parte delle forze Iraniane:
«L’aereo abbattuto era il comando mobile della CIA per Michael D ‘Andrea, capo delle operazioni contro Iraq, Iran e Afghanistan, la piattaforma spia più avanzata d’America e il centro di comando mobile con tutte le attrezzature e i documenti ora nelle mani dei nemici» si legge su VT (per cui mi onoro di collaborare dall’Italia).
«VT Damasco: (fonti dell’intelligence russa confermano) È stato riferito che (Mike de Andrea) responsabile del dossier dell’assassinio del martire maggiore generale Qassem Soleimani è stato ucciso nell’incidente dell’aereo americano che è stato abbattuto in Afghanistan. È la figura di spicco dell’intelligence della CIA nella regione. Il massimo ufficiale della CIA è stato ucciso nell’incidente del bombardiere americano in Afghanistan».
Un duro colpo per gli esportatori di democrazia e per il Bar-Zelletti del SAC che già versava in cattive condizioni data la conferma dell’avvenuta Brexit: il Bar-Zelletti del SAC voleva scommettere sul contrario di quanto avvenuto ma per sua fortuna nessuno lo ha cagato.
Qualcuno, che non sia il suo psichiatra, sa dirmi perché il Cecchini continua a postare i miei commenti espressi sulla pagina di Vittorio? che, ovviamente, son tutti fuori tema rispetto all’ argomento proposto dal Prof. Corrent!
CADORIN, ORA CORVO , RACCONTATO IN OGGI TREVISO DA ANDREA MASET. SEMBRA CHE CORVO CONSERVI LO STESSO STILE DI WALTER CADORIN. Caro Walter Cadorin . Siamo veramente all’assurdo, un uomo come il sig.Cadorin e a Conegliano lo conosciamo molto bene, che critica a destra e a sinistra cercando di insegnarci come dobbiamo comportarci ha del ridicolo. Vorrei ricordare al sig. Walter Cadorin che il suo passato politico di uomo per tutte le stagioni e mi riferisco ai diversi partiti che ha cambiato, forse dovrebbe portarlo ad essere più umile ma l’umiltà non è molto probabelmente una virtù di Cadorin. E’ vero che in questo Paese tutti hanno il diritto di esprimere le loro opinioni ed è giusto così, ma è anche giusto rispolverare il passato di ognuno di noi in particolar modo quando si tenta di dar lezioni dimenticando il proprio vissuto politico non proprio coerente con quello che si vorebbe facessero gli altri. Andrea maset // 06/09/2012 08:56 per OggiTreviso
Vinicio, quando chiederai a coraggioso Corvo di postare nel tuo blog firmando con nome e cognome, come fanno tutti? Invece di gracchiare corvate da anonimo Corvo.
La sua tecnica di non rispondere e postare ripetendo sempre le stesse cose e scorrettamente perchè non pubblica la risposta a Maset del povero Cadorin. cose, è una tecnica omertosa, da noi nordisti anche furba. Ma quante suole di scarpe consuma stando sempre in fuga dai problemi reali che le pongo ?
Mi ha atto venire in mente una canzoncina d’asilo: giro giro tondo casca il mondo (sua sinistra radicale)….
Abbondantemente sotto l’1%, il Partito Comunista – 0,44% e 10.225 voti – e Potere al Popolo: 0,30% pari a 6.980 “x” sulla scheda elettorale.
Quando ci dirà se sta con Israele, popolo della Segre, o con i palestinesi e loro alleati ? Oggi il Presidente Mattarella ha parlato a favore di quel popolo. Adesso tocca a lei. O sta per andare ancora all’estero ?
WALTER CADORIN, ORA CORVO , RACCONTATO IN OGGI TREVISO. SEMBRA CHE CORVO CONSERVI LO STESSO STILE DI WALTER CADORIN. Caro Walter Cadorin . Siamo veramente all’assurdo, un uomo come il sig.Cadorin e a Conegliano lo conosciamo molto bene, che critica a destra e a sinistra cercando di insegnarci come dobbiamo comportarci ha del ridicolo. Vorrei ricordare al sig. Walter Cadorin che il suo passato politico di uomo per tutte le stagioni e mi riferisco ai diversi partiti che ha cambiato, forse dovrebbe portarlo ad essere più umile ma l’umiltà non è molto probabelmente una virtù di Cadorin. E’ vero che in questo Paese tutti hanno il diritto di esprimere le loro opinioni ed è giusto così, ma è anche giusto rispolverare il passato di ognuno di noi in particolar modo quando si tenta di dar lezioni dimenticando il proprio vissuto politico non proprio coerente con quello che si vorebbe facessero gli altri. Andrea maset // 06/09/2012 08:56 per OggiTreviso
CHI E’ COMMENTATORE POLITICO SAC BASTANZETTI. La biografia pubblica del Bastanzetti del SAC è da vero e proprio SAC . Inizia con la caccia a un cobra africano, non in Africa, ma a Vittorio Veneto, poi candidato sindaco pesce d’aprile, conigliere di quartiere rompipalle, lo ha raccontato Gioi Tami, la blogger Francesca Salvador lo prende in continuazione a metaforici calcioni in culo, lo cancella, il blogger Walter de Iulis gli da del troll e non permette più i suoi commenti, Top C. ( C. non sta per Commentator) per evitare i suoi bastanzettamenti continui lo traferisce su Facebook dove fa meno danni, lancia in continuazione appelli che nessuno ascolta, fonda un SAC di cui è presidente e solo membro, è anzianotto SAC, ma si crede un giovane SAC. Blogger Vinicio giustamente lo protegge, è il solo SAC in giro, se sparisce il mondo resta senza SAC.
Prof. Corrent, lei che lo conosce, com’ è l’umore di Grillo dopo il collasso stellare in Emilia e Calabria? rece basse anche per Salvini e la sua “politica del citofono” e del “digiunate per me”. Fanno tenerezza all’estrema sinistra: sindrome da ultimo giapponese abbandonato sul Pacifico.
Dicono che Corvo Walter Cadorin non voli più a sud di Conegliano dove lo conoscono tutti, vedi nota di Andrea Maset, che lo racconta. Magari Corvo Walter Cadorin d’estate svolazza a luglio anche a Jesolo per abbronzarsi le piume grigiastre. E’ probabile che Corvo Walter Cadorin non svolazzi mai a Roma, in Calabria o altrove. Sicuramente Vinicio si prenderà cura che nel suo blog coraggioso Corvo firmi con nome e cognome.
Elezioni regionali. Sinistra sempre peggio.
di L.M. · Pubblicato Gennaio 27, 2020 · Aggiornato Gennaio 27, 2020
Con le Proiezione in Emilia Romagna, la vittoria sembra salda nelle mani di Bonaccini attorno al 51%, Borgonzoni al 41%.
In Calabria vince senza storia il centrodestra
Crollo totale del Movimento Cinque Stelle sia in Emilia Romagna che in Calabria . In Calabria rischia di non superare la soglia di sbarramento che è fissata all’8%
Risultato pessimo per le liste di sinistra (ancora una volta divise), sia l’altra Emilia Romagna che Potere al Popolo sotto il Partito Comunista (di Rizzo) che prende solo lo 0,5%. Attorno al poco lusinghiero 4% Emilia Romagna coraggiosa che invece correva con Bonaccini.
Cecchini, sembra un commento di un uomo di destra. Sinistre divise ma non da oggi e l’impossibile è metterle assieme perchè tanti Capi tanto onore e rimborsi elettorali. Rifondazione Comunista 0,6 grazie al suo appello che, come sempre, manca di misura e di esperienza dopo tanti anni passati all’estero. Alla fine grillini spariti, le sardine faranno la stessa fine e lei non sarà mai ne segretario di una sezione di Rifondazione ne entrerà nel Comitato Centrale.
Dicono che Corvo Walter Cadorin non voli più a sud di Conegliano dove lo conoscono tutti, vedi nota di Andrea Maset. Magari Corvo Walter Cadorin d’estate svolazza a luglio anche a Riccione per abbronzarsi le piume. E’ probabile che Corvo Walter Cadorin non svolazzi mai a Roma o in Calabria.
Vinicio, se vuoi veramente proteggere quel SAC del Bastanzetti del SAC devi controllare le bastanzate che scrive come commenti su Oggi Treviso. Utimamente quel SAC del Bastanzetti del SAC ha scritto che Oggi Treviso non racconta il vero. Sempre più SAC il Bastanzetti.
Legambiente di Vittorio Veneto organizza una manifestazione a difesa della biodiversità del torrente Meschio, ma non coinvolge Bastanzetti del SAC, che nervoso si agita. Leggere il suo commento in Facebook dove dice che Oggi Treviso non racconta la verità.
Michele Bastanzetti
“centinaia di persone”? I cartacei parlan di 50. Le foto ne mostran una trentina. Ma di certo in tanti che volevano aderire alla giusta causa, non han potuto esserci…
VINICIO NON CENSURARMI PER PROTEGGERE IL BASTANZETTI DEL SAC. QUELLO CHE SCRIVO E’ VERO E COMICO. IL BASTANZETTI DEL SAC FA SEMPRE RIDERE UN SAC.
Difendiamo la biodiversità del Meschio. Basta centraline centinaia di persone protestano. Mancava Michele Bastanzetti , che anni fa, quando meno anzianotto, sguazzava nel torrente Meschio come un SAC, da buon Bastanzetti del SAC.
GIORNO MEMORIA: SEGRE, INDIFFERENZA È COMPLICE
“L’indifferenza racchiude la chiave per comprendere la ragione del male, perché quando credi che una cosa non ti tocchi, non ti riguardi, allora non c’è limite all’orrore. L’indifferente è complice. Complice dei misfatti peggiori”: queste alcune parole della ‘definizione d’autore’ che la senatrice a vita Liliana Segre, 90 anni il 10 settembre, superstite dell’Olocausto, testimone da 30 anni della Shoah italiana, sotto scorta da mesi per le minacce.
Aspettiamo un suo scritto di appoggio.
Dicono che Corvo Cadorin non voli più a sud di Conegliano dove lo conoscono tutti, vedi nota di Andrea Maset. Magari Corvo Cadorin d’estate svolazza anche a Riccione per abbronzarsi le piume.
Il mio appello al voto disgiunto
L’intervento. E’ evidente che la vittoria di Salvini susciti un tale disgusto che tante persone serie e coscienti faranno la scelta di Adelmo Cervi. Ma è il caso che chi voterà Bonaccini esprima un voto disgiunto per L’Altra Emilia Romagna
Maurizio Acerbo*
Edizione del
26.01.2020
Pubblicato
25.1.2020, 23:59
E se provassimo a ribaltare gli appelli al voto disgiunto? Le persone di sinistra che voteranno Bonaccini turandosi il naso per battere la Lega dovrebbero perlomeno votare L’Altra Emilia Romagna per ridurre il danno.
Perché una cosa è certa: il programma della coalizione che sostiene Bonaccini non è di sinistra né ambientalista e il presidente già renziano se scampa il pericolo sarà più forte di prima. Lo sa anche chi si è alleato con Bonaccini ma non ha osato chiedere alcun punto discriminante serio per farlo: neanche il ritiro di quella che Berdini sul Manifesto ha definito la peggiore legge urbanistica in Italia e nemmeno quello dell’autonomia differenziata che ha visto la regione un tempo rossa schierarsi al fianco di quelle leghiste di Veneto e Lombardia.
Ma tutto questo elettrici e elettori della sinistra che voteranno Bonaccini lo sanno ma lo votano lo stesso nonostante le orribili candidature, da Giuliano Cazzola al tipo che ha licenziato centinaia di dipendenti con un messaggino, e le cene da 1000 euro con imprenditori. Certo ci sono anche quelli che sembrano usciti da Good Bye Lenin e pensano di votare Bonaccini per difendere la Costituzione dimenticando che lui era per il Si al referendum e persino quelli che lo vedono come eroe partigiano dimenticando il voto del PD con i leghisti per l’equiparazione tra comunismo e nazismo. E’ evidente però che la vittoria di Salvini susciti un tale disgusto che tante persone serie e coscienti faranno la scelta di Adelmo Cervi e la cosa è facilmente comprensibile.
Ma – come ha annunciato di voler fare Adelmo intervenendo a Reggio Emilia in un incontro dell’Altra Emilia Romagna – per le ragioni anzidette è il caso che chi voterà Bonaccini esprima un voto disgiunto per L’Altra Emilia Romagna. Ci sono anche ragioni di carattere nazionale che attengono al profilo del futuro centrosinistra. Chi spera in un PD che dia retta agli interventi di Barca e Landini dovrebbe ragionare sul fatto che un Bonaccini vincente diventerà un nuovo fenomeno alla Renzi che ci spiegherà che la ricetta vincente è la sua, quella di sempre.
Un buon risultato della lista unitaria di sinistra, ambientalista e comunista servirà dunque a controbilanciare gli effetti collaterali negativi di un voto al presidente. Perché un’altra cosa è certa: chiunque vinca ci sarà bisogno di un’opposizione di sinistra e ambientalista. E se dovesse vincere la Lega ci sarà ancor di più bisogno di qualcuno/a che la faccia su contenuti di sinistra collegandosi alle vertenze sociali e ambientali e soprattutto che sia dalla parte di lavoratrici e lavoratori, contro esternalizzazioni e finte cooperative, per i beni comuni e contro le grandi opere devastanti che sostengono entrambi gli schieramenti. Basti pensare ala sanità: ce lo vedete il PD contrastare le iniziative a favore dei privati se è un campione ovunque del rapporto strettissimo con le cliniche?
L’eletto dell’Altra Emilia Romagna – tra l’altro – toglierebbe un seggio alla coalizione di destra.
Mi permetto di consigliare a chi non voterà il bravissimo Stefano Lugli come presidente di dargli il voto di preferenza nelle province di Modena, Bologna e Ferrara facendo la scelta coraggiosa di premiare chi non antepone ai programmi la possibilità di essere eletti più facilmente.
Qualcuno mi domanderà: perché votare L’Altra Emilia-Romagna e non altre liste di sinistra?
Innanzitutto perchè è l’unica lista di sinistra presente in tutti i 9 collegi della regione ed è nata dallo sforzo di unire tutta la sinistra radicale. Dunque meglio non incentivare chi teorizza e pratica la divisione della sinistra anticapitalista e comunista: tre liste a sinistra del centrosinistra inducono all’astensione e al voto “utile”. Tra l’altro Pap è presente in solo 5 province su 9 e Rizzo in 6. Quindi l’unica lista che potrebbe raggiungere il 3% è L’Altra Emilia Romagna e se non lo farà sarà anche responsabilità di chi di sinistra non la vota. Sarebbe ora di smetterla di andare a vedere i film di Ken Loach a indignarsi per le conseguenze del proprio voto “utile”.
Concludendo: senza un sistema ipermaggioritario come quello che centrosinistra e centrodestra decisero per le regioni non ci sarebbero tutti questi patemi d’animo. Ognuno voterebbe serenamente senza temere che l’uomo nero di turno stravinca per pochi voti di vantaggio. E magari ci sarebbe una sinistra antiliberista più coesa e forte come accade in altri paesi europei.
*segretario del Partito della rifondazione comunista
La sinistra Rifondazione Comunista, già Partito Comunista Italiano, di Bertinotti e Cossutta è diventata con Cecchini gretista in mancanza di altri obiettivi e sputa sul PD manco che questo blog della campagna veneta sia letto in Emilia. Forza Cecchini, insista
Dicono che Corvo Rosso Cadorin non voli più a sud di Conegliano dove lo conoscono tutti, vedi nota di Andrea Maset. Magari Corvo Rosse Cadorin d’estate svolazza anche a Riccione per abbronzarsi le piume rosse.
Dicono che Corvo Rosso Cadorin non voli più a sud di Conegliano dove lo conoscono tutti, vedi nota di Andrea Maset. Magari Corvo Rosso Cadorin d’estate svolazza anche a Riccione per abbronzarsi le piume.
Vinicio Corrent è un pseudonimo o realtà. E lei perchè non lo invita a manifestarsi ? Magari è un costo che paga per poter imperversare con i suoi post.
Vinicio fai il comico, non il censore. Non censurare i miei commenti e nemmeno quelli del trio Bastanzetti, Cadorin & Camerotto. Non perdere tempo dedicati a produrre il prossimo video.
Comico Vinicio tieni anche presente che il Walter Cadorin da San Pietro da Feletto non ha altri luoghi dove scrivere, se non il tuo blog. Sopportalo, il Walter Cadorin.
GENOCIDIO TEDESCO DEI POPOLI HERERO E NAMA.
di Francesco Cecchini · Pubblicato Gennaio 24, 2020 · Aggiornato Gennaio 23, 2020
Il genocidio è un atto criminale premeditato, organizzato sistematicamente e messo in atto con lobiettivo di sterminare delle comunità civili mirate, scelte in base a criteri di nazionalità, razza o religione. Ryzard Kapuscinski
Chi non sa ricordare il passato è condannato a ripeterlo Georges Santayana Una frase simile è scritta anche in un muro di Auschwitz.
Tra pochi giorni cade la Giornata della Memoria della Shoah, che si celebra il 27 gennaio. Sono trascorsi 75 anni da quando lArmata Rossa entrava nel campo di sterminio di Aushwitz, Oswiciem in polacco, e liberava i prigionieri superstiti. In quel giorno emerse in tutta la sua crudeltà quello che era accaduto di atroce in quel campo di sterminio. Il mondo scopriva lorrore dellOlocausto. Con lavvento del nazismo di Hitler in Germania (1993/1945) venne avviato lo sterminio del popolo ebraico in Europa. Le vittime di questo immane olocausto sono calcolate in oltre in oltre 6 milioni di persone, la gran parte di loro morta nei campi di sterminio. Durante questo periodo non furono sterminati solo ebrei, ma anche quei gruppi non conformi al disegno nazista di purezza e perfezione della razza ariana: rom, omosessuali, neri, malati di mente, comunisti, slavi e via dicendo. Tutti quei gruppi erano definiti untermenschen, sotto persone. Tra il 1941 ed il 1945 nei campi di concentramento e di sterminio istituiti dal regime nazionalsocialista morirono, compresi gli ebrei, tra i dieci e i quattordici milioni di persone.
É giusto che accanto alle vittime della follia nazista, nel Giorno della Memoria si ricordino anche le vittime di tutti i genocidi che invece sono stati dimenticati o non ricordati come dovrebbero. Per esempio il genocidio del popolo armeno, quelli del colonIalismo e fascismo italiani in Africa: Libia, Eritrea ed Etiopia, i genocidi in Asia: in Indonesia nel periodo 1965/1967, quasi un milione di comunisti indonesiani furono eliminati dalle forze governative aiutate da squadroni della morte, e il genocidio a Timor Est provocato dall’invasione indonesiana.
Il genocidio dei popoli herero e nama fu il primo del 900. Tra il 1884 ed il 1908 la colonia tedesca,ora Naimbia, fu il laboratorio per la creazione di campi di concentramento e la sperimentazione delle prime forme di eliminazioni di massa. Il piu famigerato campo campo di concentramento fu il Konzentrantionslager auf der Haifishensel vor Luderritzbucht nell isola di Shark, dove si registrò un taso di mortalità del 70%. Per il clima inospitale, freddo, la malnutrizione, le violenze fisiche e gli stupri, fu denominato Todesinsel, lisola della morte. Questi due popoli, herero e nama furono sterminati per essersi ribellati, coraggiosamente ed in armi, infliggendo perdite, contro linvasore tedesco. Significative sono le parole di Lothar Von Trotha, inviato con 20000 soldati per una vera e propria azione di annientamento, prima ai suoi superiori: Ritengo preferibile che la nazione herero perisca piuttosto che infetti i nostri soldati e inquini la nostra acqua ed inquini i nostri cibi. Poi al popolo herero: Io, generale delle truppe tedesche indirizzo questa lettera al popolo herero. Dora in poi gli herero non sono più sudditi tedeschi…Devono lasciare il Paese (cioè il territorio africano che appartiene loro). Qualsiasi herero scoperto all interno del territorio tedesco, armato oppure no, con oppure senza bestiame sarà ucciso. Non sarà tollerata neppure la presenza di donne e bambini che dovranno raggiungere gli altri membri della loro tribù ( ossia morire di fame nel deserto), altrimenti saranno fucilati. Non c è una contabilità esatta dei morti per le armi, di fame, nei campi di prigionia o nelle deportazioni. Alcuni dicono che i due popoli, herero e nama, furono ridotti il primo dell80% e il secondo del 50%.
Furono perpetrati esperimenti medici mostruosi su esseri umani. Medici tedeschi che includevano coloro che stavano lavorando sulla dottrina della razza pura in Namibia, successivamente “ducarono” molti medici razzisti tedeschi, incluso il famigerato “Angelo della Morte”, Mengele. Il dottore più famoso, che ha sperimentato su esseri umani in Africa, è stato Eugen Fischer.
La Germania ha chiesto scusa alla Naimbia, che però, giustamente chiede danni materiali.
Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata per commemorare le vittime dell’Olocausto. Lei qui lo prende come spunto per parlare di più e di altro secondo l nota tattica del comunismo internazionalista. Se ne frega se il popolo della Segre è ancora sotto tiro e se l’antisemitismo si è ripreso in Europa e se l’antisemitismo- fascismo non si anche presente nelle sinistre. Bravo. Ma per i citrulli.
Bene Vinicio non censuri il commento del coraggioso Cadorin, significativo di chi è il coraggioso Cadorin, ma non censuri nemmeno il mio commento a quel corvo del Cadorin.
Corvo
25/01/2020
Forse, anzi lei non sa che quello che ho scritto è storia politica, dibattito di tempi passati che ritorna qui con Cecchini. A dimostrazione dello internazionalismo, un certo internazionalismo, sono gli articoli passati sui movimenti popolari in certi paesi messi dal Cecchini e lui lo sa. Non scambi la politica con altro anche perchè quello che scrivo è dimostrabile è dibattito corrente. Adesso capisco perchè ha bannato miei post recenti sull’antisemitismo in Italia e Europa : la verità l’ha lasciata al pensiero di Cecchini, rispettabile il pensiero come tutte le altre convinzioni ma basta che si rispettino anche le altre contrarie. La politica seria non è comica. Come vede rispondo sempre a quanto scrive il Cecchini tanto per far capire e con serietà, che fuori da OT e il suo blog c’è un altro mondo con altre idee e convinzioni e c’è il pluralismo. Tanto per essere puntuali, lei ha detto che non è antisemita ma Cecchini non si è ancora espresso. Saluti
Vinicio Corrent
25/01/2020
Guardi che se ho bannato dei suoi post relativi al problema dell’antisemitismo non è certo perché sono antisemita, come le ho già detto ma solo perché questo argomento non rientrava nel tema proposto dal mio ultimo video: Grillo vs. Renzi. Insomma questo non è uno sfogatoio e se volete scrivere di quello che vi passa per la mente aprite un blog anche voi o rivolgetevi ad altri canali di informazione che danno voce indistintamente a tutti senza nessuna linea. Ce ne sono, mi creda!!!
Francesco Cecchini
25/01/2020
Comico Vinicio è un pò confuso. Prima afferma di non censurare e poi censura. Comico Vinicio perché non si dedica al prossimo video comico, cosa che le viene bene?
Corvo
25/01/2020
Io penso di averla capita un pò. Adesso, per nascondere le sue convinzioni, ma il suo Corrent è un pseodonimo?, anche lei, e non è buona didattica ma neanche cultura giornalistica seria, usa dire che non è in linea con il tema da lei proposto. Ma Cecchini in tutti i suoi commenti, 90% del totale, è sempre stato fuori dal tema. Per la nota formula 2+2 fa quattro, lei la pensa come Cecchini e a lui da spazio e non lo corregge.Niente di male ma allora confrontiamoci seriamente e civilmente. Ogni tanto bisogna schierarsi da qualche parte. Io non ho problemi. E poi, ho capito ma non torna a beneficio dei suoi video, fatevela fra di voi : lei Cecchini e Bastanzetti che altri in questo blog non ci sono.
Francesco Cecchini
25/01/2020
Walter CadorIn di San Pietro dI Feletto, anche se ora è Corvo Rosso è sempre quello raccontato tempo fa da Andrea Maset, non è cambiato il Cadorin: Siamo veramente all’assurdo, un uomo come il sig.Cadorin e a Conegliano lo conosciamo molto bene, che critica a destra e a sinistra cercando di insegnarci come dobbiamo comportarci ha del ridicolo . Inoltre coraggioso Cadorin continua a non firmarsi con il proprio nome e cognome.
Francesco Cecchini
25/01/2020
Vinicio Corrent ha smesso di fare il comico, ma vigila a tempo pieno che nessuno dei suoi protetti del trio Bastanzetti, Cadorin & Camerotto venga commentato.
Sempre comico, tant’è che sto preparando un nuovo video. Vigilo affinché nessuno venga attaccato o insultato deliberatamente e torno ad auspicare la coerenza con il tema proposto, nonché il monito a una minore lunghezza dei post.
Comico Vinicio, bene per il prossimo video con quello che c’è in giro ridere fa bene. Comunque protegga il trio Bastanzetti, Cadorin & Camerotto, anche loro fanno ridere e non fanno male a nessuno, sono innocui. Non censuri, però.
SAC Bastanzetti del SAC, del trio Bastanzetti, Cadorin&Camerotto, non si chiede perché blogger Walter De Iulis non accetta i suoi commenti e tempo fa gli ha dato del troll (documentato)? Interverrà blogger Vinicio perché blogger Walter permetta i commenti del suo protetto SAC Bastanzetti del SAC senza sargli del troll?
Domani studenti trevigiani in piazza per dire “no” alla guerra
L’iniziativa della Rete degli Studenti Medi di Treviso in piazza Borsa
Isabella Loschi
rete degli studenti medi Treviso
TREVISO – Studenti in piazza per dire “no” alla guerra. Domani, alle ore 17, la Rete degli Studenti Medi di Treviso lancerà un appello da piazza Borsa.
“L’attacco degli Stati Uniti nei confronti dell’Iran, che ha portato alla morte del generale Soleimani, ha generato forte indignazione a livello internazionale. Dobbiamo dire basta a questi crimini e azioni di questo genere, portate avanti da quegli Stati il cui unico interesse è arricchirsi senza pensare alle ripercussioni che hanno sulla popolazione civile”.
“Vogliamo gridare forte il nostro “no” alla guerra, non è più tollerabile una politica estera fatta con le armi invece che con il dialogo. Chiediamo coerenza e responsabilità da parte dell’Unione Europea e dagli Stati membri affinché questa spirale di morte giunga al termine”.
NON C’E’ SOLO LA CINA. PARAGUAY. Cuatro muertos por dengue y largas esperas en hospitales
El Ministerio de Salud confirmó ayer que el fallecimiento de cuatro personas, dos adultos mayores, un joven y un niño, fue provocado por el virus del dengue, y siguen en estudio 14 muertes asociadas a la enfermedad. Las salas de urgencia de los hospitales públicos y privados están colapsadas.
Vinicio cresce. Non è più solmente il protettore di SAC Bastanzetti del SAC, ma anche di Corvo Rosso e di Camerotto. Li commennti e Vinicio protettore del trio SAC Bastanzetti del SAC, Corvo Rosso&Camerotto ti censura senza pietà.
Dunque il Prof. Corrent sarebbe il protettore di tutti tranne lei, di cui sarebbe invece il vessatore. Chiaro esempio di “sindrome di Calimero”: tutti ce l’hanno con me perché son piccolo e nero, è un’ingiustizia però!”. Solo che, visto che lei è un veterocomunista duro e puro bisognerebbe parafrasarla : “tutti ce l’hanno con me perché son piccolo e rosso”. Ma un po’ di serena autocritica non riesce proprio a farla, per capire che il suo è un comportamento patologico, più che incivile e che andrebbe quindi curato più che educato?
La biografia pubblica di SAC Bastanzetti del SAC è da SAC . Inizia con la caccia a un cobra africano, non in Africa, ma a Vittorio Veneto, poi candidato sindaco pesce d’aprile, conigliere di quartiere rompipalle, lo ha raccontato Gioi Tami, la blogger Francesca Salvador lo prende in continuazione a metaforici calcioni in culo, lo cancella, il blogger Walter de Iulis gli da del troll e non permette più i suoi commenti, Top C. ( C. non sta per Commentator) per evitare i suoi bastanzettamenti continui lo traferisce su Facebook dove fa meno danni, lancia in continuazione appelli che nessuno ascolta, fonda un SAC di cui è presidente e solo membro, è anzianotto SAC, ma si crede un giovane SAC. Blogger Vinicio giustamente lo protegge, è il solo SAC in giro, se sparisce il mondo resta senza SAC.
Al Signor Cecchini crea disturbo se in un blog internet una persona si firma con un nickname, in piu’ scende nell’ipocrisia piu’ totale sapendo bene chi si cela dietro al nick corvo, ma ostinandosi a chiamarlo anonimo.
D’altro canto nemmeno noi abbiamo la certezza che il nome francesco cecchini sia effettivamente la stessa persona che scrive dall’altra parte dello schermo.
Detto questo abbiamo anche constatato che il signor cecchini ha imparato ad usare CTRL-C e CRTL-V. Potrebbe imparare, a questo punto, ALT-F4 che male non fa.
Inoltre, forse data la sua vecchiaia o la sua ignoranza in materia informatica, gli e’ necessario ripetere piu’ e piu’ volte gli stessi identici concetti.
Dato poi che contenuti non ne porta, a parte copia/incolla di altri articoli e pure scritti da altre persone, direi che questo blog, cosi’ come e’ strutturato, non ha piu’ niente da offrire.
Signori… io vi auguro un buon weekend.
Mi dispiace per l’autore di questi post, ma pubblicare QUI i suoi video e’ tempo perso, salvo drastiche soluzioni.
Continuero’ comunque a seguire il suo canale youtube e se ne avro’ occasione lo faro’ conoscere ad altri amici.
Vinicio… i miei saluti.
La ringrazio per la fedeltà e Le chiedo anche di continuare a utilizzare il blog. Mi creda che a volte non riesco a cancellare i post fuori tema anche perchè ho altro da fare.Non sono pensionato e nelle condizioni economiche italiane non credo lo diventerò mai, per cui dovendo principalmente lavorare e molto, non mi resta molto tempo per fare l'”educatore informatico”.
La ringrazio anche se vorrà divulgare i miei video che secondo me meritano molto di più dei risultati attuali pur soddisfacenti. A presto
Caro Vinicio a me non danno fastidio le critiche sperando in quelle intelligenti. Chi ha fatto vita pubblica ha sempre preso, è preparato a prendersi critiche e complimenti chè non tutti la pensano allo stesso modo. A me dispiace la furbizia come premio sulla santità, Mi meraviglia che un insegnante scolastico abbia tolto i miei post che facevano presente del stato dell’antisemitismo a cui si è arrivati. E in particolare da uno, lei, che che ha fatto, in questo Blog, campagna per la cittadinanza alla Segre. Distuggendo quei post dal blog, sono quindi portato a pensare che anche lei sia un antisemita come penso sia Cecchini. Poi c’è un detto delle nostre terre “Dio li fa e poi Dio li accoppia” . Forse, come lei spesso afferma, è più un comico che altro snaturando così la sua formazione. Comunque il blog è suo anche se dato, come ho già detto, in leasing ad altri. Non so quanti leggano i contenuti e se più o meno dei suoi video. Affari suoi. Ma avrà certamente notato che da alcuni giorni i titoli dei blog non compaiono più in prima pagina e si sarà dato, spero, una risposta. Pace e bene
Mi dispiace veramente di aver tolto il suo post e le confermo che non sono per niente antisemita, anzi potrei anche offendermi per questo dal momento che sono anch’io di discendenza ebraica. Se ho cancellato il suo post mi dispiace ma sarà dipeso da un mero errore dato che sono costretto ogni volta a cancellarne molteplici e ripetitivi oltretutto. Delle scelte della redazione non so nulla, a me interessa pubblicare i miei video e farci due risate anche se come disse Machiavelli è bene ridere ma di un “Riso amaro”.
Francesco Cecchini
25/01/2020
Corvo Walter CadorIn è sempre quello raccontato tempo fa da Andrea Maset: Siamo veramente all’assurdo, un uomo come il sig.Cadorin e a Conegliano lo conosciamo molto bene, che critica a destra e a sinistra cercando di insegnarci come dobbiamo comportarci ha del ridicolo Siamo veramente all’assurdo, un uomo come il sig.Cadorin e a Conegliano lo conosciamo molto bene, che critica a destra e a sinistra cercando di insegnarci come dobbiamo comportarci ha del ridicolo. Inoltre coraggioso Cadorin continua a non firmarsi con il proprio nome e cognome.
Francesco Cecchini
25/01/2020
CAMEROTTO. Ad Alberto Camerotto, giovane e sapiente, da disturbo se mi danno disturbo coloro che non si firmano con il nome e cognome. Poi che Alberto Camerotto, anche se sembra un Alberto Camerotto vero e proprio, lo sia davvero o non un Camero Alberotto? Non è sicuro che l’Alberto Camerotto sia in realtà un Camerotto come afferma di essere, oltre che giovane e sapiente. Positivo che l’Alberto Camerotto afferma di sparire. Sparirà davvero il giovane e sapiente Camerotto?
Corvo è sempre il Cadorin raccontato tempo fa da Andrea Maset: Siamo veramente all’assurdo, un uomo come il sig.Cadorin e a Conegliano lo conosciamo molto bene, che critica a destra e a sinistra cercando di insegnarci come dobbiamo comportarci ha del ridicolo Siamo veramente all’assurdo, un uomo come il sig.Cadorin e a Conegliano lo conosciamo molto bene, che critica a destra e a sinistra cercando di insegnarci come dobbiamo comportarci ha del ridicolo. Inoltre coraggioso Cadorin continua a non firmarsi con il proprio nome e cognome.
Quando è che arriva l’ora che si vergogna delle bambocciate ripetitive che scrive e si confronta sugli argomenti posti ? Meno male che Vinicio si era impegnato di cassare i post contenenti attacchi personali !
Vinicio, allora, non ha niente in contrario se il Consiglio di quartiere di Ceneda proponesse di inviare in missione in Cina SAC Bastanzetti del SAC, cacciatore di un cobra, a cacciare i serpenti portatori di virus. Si presume che tale proposta incontrerebbe ampia unità, da destra a sinistra, a Vittorio Veneto.
Ci vorranno circa tre mesi per avere un vaccino contro l’ ennesimo virus “prodotto” nella Cina meridionale dove le condizioni igieniche sono spaventose. Ma magari i no-vax, compresa la Santona del Bicarbonato, hanno qualche ricetta delle loro…
Vinicio, se il Consiglio di quartiere di Ceneda proponesse di inviare il tuo protetto SAC Bastanzetti del SAC, cacciatore di un cobra, in Cina a cacciare i serpenti portatori di virus, saresti d’accordo? Non ti opporresti?
“Non chiederci la parola…” che finisce con una negazione assoluta. Noi non possediamo la parola che possa aprire i mondi dice Montale, invece le sardine sembrano conoscerla questa parola, data l’aria da sapientinii che sfoggiano.
di L.M. · Pubblicato Gennaio 23, 2020 · Aggiornato Gennaio 22, 2020
“Guaidò go home”. Contestato a Londra il golpista autoproclamato al quadrato
Si è autoproclamato in una piazza di Caracas davanti a Dio come “presidente”. E’ responsabile di un criminale embargo, una vera e propria guerra economica contro il suo paese. Ha tentato un golpe militare il 30 aprile scorso, riuscendo solo a prendere un ponte della città di Caracas per qualche minuto. E’ stato messo in minoranza dalla stessa opposizione venezuelana che ha eletto come presidente dell’Assamblea Nazionale il 5 gennaio passato un altro membro anti-chavista. E cosa ha fatto allora il nostro eroe? Si è autoproclamato presidente dell’Assemblea Nazionale per mantenere il titolo di autoproclamato presidente della Repubblica in un giornale con i voti dei sostituti dei parlamentari ufficiali.
Parliamo chiaramente dell’unico autoproclamato al quadrato della storia, la marionetta degli Stati Uniti per eccellenza: Juan Guaidò, il quale, invece di rispondere ad un’inchiesta parlamentare sui milioni e milioni di dollari che gli sono arrivati da Stati Uniti e Europa portata avanti dalla stessa opposizione venezuelana, ha infranto nuovamente la legislazione del suo paese per un tour dai suoi padroni.
Le solite ipocrisie e sbandamenti. Quando vanno dai “Tuoi” si dice vai dagli “alleati”. Quando avversari si dice “padroni”. Vecchio gergo degli internazionalisti comunisti che preferiscono parlare dei problemi del mondo piuttosto di quelli “in casa”
Stia e risponda all osservazioni che gli faccio e non cerchi di cavarsela sempre con polemiche e fatti che sa falsi. Sia dignitoso, adoperi il suo sapere per motivi virtuosi. E’ diventato peggio di Bastanzetti. Non fugga all’estero
Virus cinese, scienziati ipotizzano che siano i serpenti all’origine dell’epidemia. Ecco perché SAC Bastanzetti del SAC caccia un cobra africano nel vittoriese. Bastanzetti del SAC a Vittorio Veneto mette d’accordo tutti. Da destra a sinistra lo considerano un SAC. SAC Bastanzetti del SAC.
1917 è in molti cinena di Treviso e provincia, tra i quali il Verdi di Vittorio Veneto.
«1917», un’immersione dentro l’orrore della Grande Guerra
AL CINEMA. Il regista «rinuncia» al montaggio in favore di un lungo piano sequenza che fa pensare a un videogioco. Il nuovo film di Sam Mendes, ambientato in Francia durante il primo conflitto mondiale. La missione dei soldati William Schofield e Tom Black lungo la linea del fronte. Candidato a dieci Oscar
Una scena da «1917» di Sam Mendes
Una scena da «1917» di Sam Mendes
Eugenio Renzi
Edizione del
23.01.2020
Pubblicato
23.1.2020, 0:01
Aggiornato
22.1.2020, 21:03
Inutile girarci intorno: per noi, il millenovecentodiciassette è non è un anno come gli altri. Quando il titolo appare all’inizio, invadendo spavaldamente lo schermo, non si può non pensare che per tutto un secolo, il 1917 non è stato tanto un anno ma un momento, un luogo e un evento. Per Sam Mendes il 1917 non è né Pietroburgo, né la rivoluzione russa, né l’inizio del Secolo breve. È la storia dei soldati scelti William Schofield e Tom Black (George MacKay e Dean-Charles Chapman), che comincia sotto un albero, in punto sperduto della campagna piccarda, quando i due vengono incaricati di una missione della massima importanza e dalla quale dipende la vita di un intero reggimento, al quale incidentalmente appartiene anche il fratello di uno di loro.
Anche a chi non intrattiene un legame affettivo o culturale con la rivoluzione russa questo buffo scippo può apparire curioso. Ma non si ha troppo tempo per rifletterci perché ne appare subito un altro. Proprio nella città della rivoluzione, Pietroburgo, Alexander Sokurov aveva inventato un modo tutto cinematografico per interrare la rivoluzione e il suo cineasta di riferimento.
NELL’«ARCA RUSSA», filmato nel museo dell’Ermitage con un solo piano sequenza, Sokurov spianava d’un sol colpo di steadycam il cinema dialettico di Ejzenstejn e il suo montaggio intellettuale, con il quale il vecchio genio del cinema sovietico aveva formalizzato la rottura storica imposta dalla volontà del partito di Lenin.
Anche Mendes tenta un film tutto d’un fiato, tutto girato senza montaggio, con un solo lungo movimento di macchina. O almeno così appare, perché in realtà il regista inglese bara, come aveva fatto già il connazionale Hitchcock in Nodo alla gola, che facendo morire le sequenze contro un muro o contro una giacca, nascondeva lo stacco allo spettatore e dava l’illusione della continuità. Anche tenuto conto di questo escamotage, il film resta un exploit per diverse ragioni, ed ha richiesto uno sforzo tecnico e artistico. L’Arca russa, digitale permettendo, si era spinta molto più in là dello spazio teatrale di Nodo alla gola: andando a vagabondare per il dedalo dell’Ermitage, e in qualche occasione uscendone.
NULLA a che vedere con questo film, che si avventura in esterno, con alcune claustrofobiche eccezioni. Ma se da un lato Mendes si è caricato di grandi ostacoli tecnici, dall’altro ha rinunciato a quello che, proprio dalla seconda parte del 1910 (Nascita di una nazione è del 1915) è la grammatica del cinema: il decoupage. Il cui senso profondo è quello della rottura dello spazio e del tempo naturali e la creazione di una continuità cinematografica. Mendes decide di rinunciare a questa grammatica. Forse in questa scelta c’è una semplice reazione allo spezzettamento millimetrico delle scene d’azione a cui il cinema hollywoodiano ci ha abituati. Mendes ha affermato che era il tema a richiedere un’immersione. E che il piano sequenza era la soluzione più giusta per rispondere a questa esigenza. Ed è vero che, se si prende la sequenza che tutti hanno già visto (quella in cui Schoefield attraversa la linea del fronte mentre i suoi commilitoni si lanciano all’assalto tra le bombe e le mitraglie), non si può negare che il risultato sia notevole.
MA SE SI PRENDE il film nel suo insieme quello che rimane è una collezione di quadri, e un grande senso di vacuità. È vero che questa sensazione non manca di coerenza, nella misura in cui dà forma al sentimento che si prova rispetto alla guerra in generale e alla Grande guerra in particolare. Si aggiunga che la macchina da presa, accompagnando i protagonisti, ricrea l’intimità del racconto, che si ispira qui alle memorie del nonno del regista Alfred Hubert Mendès. Buone ragioni sulla carta, ma che sul grande schermo fanno più pensare ad un videogioco che ad un film.
A mio parere l’idea di fondo e’ azzeccata, chi ha studiato il 900, la guerra, l’europa in quel periodo, l’eredita’ di un esercito fatto di revolver e moschettoni, rigidita’ militare, e tutta l’economia e le novita’ tecnologiche potra’ solo apprezzare questo film in quanto tutto il contorno giá lo conosce. Praticamente un riassunto di scene tratte da tanti libri.
Dall’altra parte abbiamo i giovani che ormai questa storia la sentono molto lontana, in quanto la possono apprendere solo dai libri, per chi ha voglia comunque… quindi puntare un po’ su effetti speciale e raccontare il film come se fosse la trama di un gameplay puo’ essere d’aiuto in quest’epoca dove le console e i computer la fanno da padrone.
Il film uomini contro per esempio, bench’sia un buon film e un quasi adattamento del libro di lussu, risulterebbe troppo noiso per molti giovani. Benche’ quest’ultimo racconti bene della guerra e del generale leone, nonche’ vicende molto vicine ai nostri luoghi.
Oramai è tutto così. Si ritorna alla storia solo per sostenere strumentalmente idee che hanno a che fare con la lotta politica schematica dei giorni e non servono a risolvere i problemi di vita di oggi
La Segre è stata indicata come esempio per fare, ancora, giocare con l’ antifascismo in un momento di confusione programmatica delle sinistre. Ma poi le stesse forze, alcune di certo, non sostengono gli ebrei, Iasraele ma le formazioni che lottano contro quel popolo che vorrebbero far sparire. Sarebbe interessante sapere Cecchini da che parte sta. E qui viene dimostrata la ipocrisia. E si vuole portare in Europa la Turchia ma non Isarele Stato libero e democratico.
Mattarella: ‘Vigilare contro antisemitismo e fascismo” Antisemitsmo che uno studio recente indica in forte aumento anche in Italia. Questa è una battaglia vera per la libertà e non la cittadinanza alla parlamentare Segre usata poi dalle giunte leghiste per paura di passare come fasciste. La lega di Vittorio non è caduta in questo trabocchetto. Evviva
neppure la pace, vogliamo solo essere lasciati in pace – e per questo non contiamo niente. Un grande autore russo ha dato un nome a un sintomo che conserva un carattere universale, al di là dello spazio e del tempo: l’oblomovismo. Un termine che denuncia apatia, alienazione e immobilismo. Per molti italiani, Oblomovka è la vera patria. Per questo, quando c’è di mezzo l’interesse nazionale, solo l’Italia fa eccezione. L’asse franco-tedesco è l’ultimo dei problemi.
ARTICOLO SU GIGIO, PUBBLICATO SU LINKIESTA DI OGGI
Il grande bluff delle dimissioni di Luigi Di Maio
L’addio del capo politico dal M5s è una mossa tattica per prendere le distanze dai nodi più ingarbugliati e poi ritornare più forte che mai. Perché non esiste una leadership alternativa alla sua. E soprattutto perché, finché c’è Casaleggio, non succederà proprio niente
(ALBERTO PIZZOLI / AFP)
Questa volta non è uno scherzo, Luigi Di Maio una strategia ce l’ha. E nelle stesse ore in cui lascia la carica di capo politico ha messo sulla scacchiera le sue pedine dando il via a una nuova partita, la sua. Qui possiamo dargli un titolo: lascia e raddoppia.
Troppo incancrenita la situazione per restare, troppi nodi ingarbugliati, troppi colpi da parare. Dopo l’elezione del 2017, plebiscitaria e senza nessun vero competitor, il ministro degli Esteri ha capito di aver bisogno di una nuova legittimazione. Ed ecco allora il colpo di teatro, «sono io a dimettermi, e vediamo chi tira fuori la testa e cosa vuole fare del Movimento». Una sfida dunque. Pensata a lungo. Così a lungo che nel suo stesso staff non tutti erano d’accordo. Altro che addio, è un arrivederci a una data precisa, in un luogo preciso: marzo, agli Stati generali di quello che ancora chiamiamo Movimento e invece è un partito: PDC, il partito DiMaio-Casaleggio. Lo dice chiaramente nella conferenza stampa: «Io ci sarò».
Ed è da qui che bisogna iniziare questo racconto.
Luigi Di Maio non è l’ex-capo politico: rimane il co-fondatore del brand made in Casaleggio. Ed è con Davide che ha compiuto la scalata, passo dopo passo, fino a dividersi casella dopo casella tutti i posti disponibili nella nomenklatura a Cinque stelle. Si è disfatto, alcuni dicono «con gioia», delle eterne diatribe assembleari per ritornare dopo che il campo sarà “pacificato”. E intanto vedere l’effetto che fanno le sue mosse. Ha giocato a specchio nelle ultime settimane di stillicidio a mezzo stampa – si dimette? non si dimette! – ha osservato il campo. I parlamentari criticano Rousseau? E io tolgo i fondi alla creatura di Casaleggio. Un pannicello caldo, ovvio: il ruolo di Casaleggio rimane al momento inamovibile. Segnare i confini. Di Maio ha fatto sapere di aver proposto a Chiara Appendino un ticket insieme. Bella mossa. La borghese Appendino in caduta libera a Torino ma sempre nel cuore dei fan e sopratutto dell’altro co-fondatore. Questi due mesi che ci dividono dal primo vero, fisico, congresso a Cinque stelle saranno per lui un allenamento. Ci saranno sfidanti? E su quali basi?
La risposta che arriva dal corpaccione del gruppo parlamentare e pressoché univoca. «È pura tecnica e tattica, Luigi sa che non c’è una leadership alternativa. Entrerà agli stati generali al pari di tutti, riposato e con la struttura nelle sue mani per poi essere confermato». Cambiano le parole, di parlamentare in parlamentare, ma il senso è questo. E c’è chi aggiunge: «Il Movimento è di quei due, non ci sono dubbi». Ecco, se ci fosse davvero un’opposizione interna, radicale, l’obiettivo, il bersaglio “grosso” sarebbe proprio Casaleggio, il Dominus che si definiva «un tecnico che dà una mano». Non ci crede più nessuno. Ma chi potrebbe riuscire a staccarsi dalla Casa Madre, da Rousseau? Chi riuscirebbe a conquistare le centinaia di firme per innescare uno scisma contro il Papa milanese? Chi potrebbe avere i numeri per imporre a Casaleggio sui suoi server il distacco?
È più facile immaginare che il Dominus decida di cambiare il suo frontman, il suo amministratore delegato. Perché tecnicamente è impossibile separare Rousseau dal Movimento. Mentre i fari stanno puntati a Roma, come sempre le cose del Movimento succedono a Milano. Ed è lì che bisogna guardare.
Di Maio ha tanti vantaggi, oltre ad essere il co-fondatore. Non solo ha la struttura dalla sua parte, non solo conosce il “suo” partito come nessuno, non solo ha Casaleggio dalla sua parte.
Ma il vantaggio più grande è la legge elettorale prossima ventura per la quale ha stretto un accordo di ferro con Nicola Zingaretti. Il sistema proporzionale fortifica il suo progetto: nessuna alleanza strategica con il Pd, nessuna scelta di campo come vorrebbero in tanti, fare del Movimento l’ago della bilancia. È questa la linea. Di Maio non ha mollato, si è preso due mesi di tempo per strutturare il Movimento e farlo diventare sempre più suo. Certo, il sistema mediatico è in grande spolvero.
Prima inventa Conte come statista, poi le Sardine come soggetto politico. Il terzo capolavoro sarà far diventare il Movimento una costola del Pd. O il Pd una costola del Movimento. Di Maio avrà buon gioco con queste carte nell’assise di marzo. La stella di Giuseppe Conte presto o tardi calerà. Rimane a Palazzo Chigi per una serie irripetibile di emergenze e coincidenze. Ma davvero alzi la mano chi immagina che Di Maio possa abbandonare la politica alla scadenza del suo secondo mandato, ben prima di aver compiuto 40 anni.
Nella megalopoli di Wuhan (11 mln ab.) epicentro, in uno dei suoi indecenti mercati alimentari, della epidemia del virus sconosciuto che si sta diffondendo a macchia d’olio mancano perfino, per quel che posson servire, le mascherine individuali. Questo accade in Cina , superpotenza politica economica e militare; nonché leader nell’ inquinamento del globo (ma Greta se la prende solo con Trump…). Tra l’altro, ‘sti fenomeni, hanno aspettato un mese prima di segnalare la emergenza sanitaria e per diverse settimane han pure nascosto/alterato l’ esponenziale estendersi del contagio. E’ il comunismo reale, bellezza! Ah,.. intanto a Padova han sequestrato e bruciato 9 tonnellate di carne suina cinese (peste suina !) importata illegalmente… Che dice Prof. Corrent, ci ridiamo su?
Virus cinese, scienziati ipotizzano che siano i serpenti all’origine dell’epidemia. Ecco perché SAC Michele Bastanzetti del SAC caccia un cobra africano nel vittoriese. Contributo del SAC Bastanzetti del SAC alla lotta contro il virus.
Senatrice Segre ha corettamente affermato: «Una via Almirante a Verona? Oh, povera strada! Mi chiedo se sia lo stesso comune. Le due scelte sono di fatto incompatibili, per storia, per etica, per logica. La città di Verona, democraticamente, faccia una scelta e decida ciò che vuole, ma non può fare due scelte che sono antitetiche l’una all’altra. Questo no, non è possibile!». Affermazione che ha sconvolto il coraggioso Walter Cadorin che si nasconde dietro il nicknane Corvo Rosso,
Film 1917, in programmazione nelle sale di Treviso e provincia.
A poco più di cento anni di distanza dalla conclusione della Prima Guerra Mondiale, il regista Sam Mendes ha fatto un film che racconta, con piani sequenza, un conflitto tanto atroce da essere chiamato Grande Massacro
Da vedere, a mio avviso. Il trailer è buono
In Cina vi sono seri problemi di contagio. In Paraguay vi è un’epidemia dovuta al dengue che colpIsce circa l’ 80% del paese. Lo stesso presidente del Paraguay è stato colpito.
Sardine, Renato Farina: “Mattia Santori un bravo ragazzo? A 32 anni non lavora e occupa le scuole”alti ideali in teoria, meschini sotterfugi in pratica.
Dietrologia. E chi denigra la Segre ? Semplicemente dico se si è d’accordo o no ad intestare vie e in linea di principio, a personaggi della sinistra comunista imputati di stragi nei loro paese e non quelli di destra o centro.Punto. Credo che io non abbia niente da dimostrare visto che in opact simofin pongo spesso articoli sul genocidio e Israele che alcuni vorrebbero e lo hanno fatto Di Maio, togliendo quello Stato perfino dalle carte geografiche. Veniamo velocemente a un altro punto, caro Cecchini. Per me, l’errore che sta facendo e Vinicio non si accorge, è che il blog è, dovrebbe essere un confronto di idee e non un luogo che si dice di “opinione”. Per quest’ultimo come lei sa e vede e simula,opact simofin è fatto di articoli e non, salvo casi, di dibattito. Mentre un blog OT dovrebbe essere più veloce post corti per dare possibilità di interventi e, quel che conta, non affibbiare aggettivi distruttivi sul pensiero a chi è a lei lei contrario di chi ha il coraggio di scrivere, ribattere. Escluse le offese insomma ogni idea personale è ammessa e contendibile. La democrazia è confronto non rissa come a quella a cui spesso lei, e non solo, si abbandona. Contesti le idee degli altri e non faccia dietrologia. Saluti
Walter Cadorin, Corvo Rosso, si informi. Senatrice Segre giustamente rifiutò una ciddadinanza onoraria contemporaneante a una via dedicata a un fascista. La sua nota che afferma Date un Tuttocittà alla Segre, denigra la Segre. Inoltre perché continua a nascondersi dietro Corvo Rosso, per denigrare senza venir scoperto?
Ora la Segre ha le chiavi di tutte le città. O quasi. Non vie intestate a uomini della destra. Se sinistra va bene. La storia contro la storia.
Date un Tuttocittà alla Segre
– Via Lenin
– Via Stalin
– Via Stalingrado
– Via Togliatti
– Via Ho Chi Minh
– Via Tito
– Via Che Guevara
– Via Mao Tse Tung
– Via Carlo Marx
– Corso Unione Sovietica
Date un Tuttocittà dell’Italia alla Segre.
Dal blog di Domenico Ferrara
Senatrice Segre e il nome di alcune vie sconvolgono Corvo Rosso, dietro il quale c’è il coraggioso Walter Cadorin, e denigra senatrice Segre. Bastanzetti del SAC denigratore seriale fa scuola in Oggi Treviso ed ha un allievo, Cadorin Walter da San Pietro da Feletto.
Provo andare sul pratico. Si calcola che 200 mila tir spostino i rifiuti italiani da un luogo all’altro per impianti locali insufficienti o mancanti. E con costi enormi anche ambientali che noi cittadini paghiamo. Sarebbe interessante capire cosa avviene nel trevigiano e sinistra piave dove pare manchi e una politica adeguata e una formazione e informazione dei cittadini.
ANDREA MASET SU WALTER CADORIN QUANDO SI FIRMAVA WALTER CADORIN. ORA WALTER CADORIN E’ CORVO ROSSO, CI SARA’ ANCHE UN CORVO GRIGIO?
. Caro Walter Cadorin . Siamo veramente all’assurdo, un uomo come il sig.Cadorin e a Conegliano lo conosciamo molto bene, che critica a destra e a sinistra cercando di insegnarci come dobbiamo comportarci ha del ridicolo….
Cecchini lei grande uomo di sinistra si ripete in continuazione in una polemica senza sbocchi, acida e pretestuosa, perchè non pubblica mai la risposta data a Maset ? Non crede sia giunto al momento, visto che Vinicio vuol fare il moderatore e non il direttore del suo blog, darsi un comportamento più civile e intelligente, polemizzare si ma non ripetendo sempre le stesse frasi e concetti anche con Bastanzetti ? Vinicio p.es. potrebbe insegnare come comportarsi intervenendo, come dice Camerotto, per ottenere contributi sulle idee e non polemiche insulse ? Polemiche che squalificano il blog.
Corvo Rosso ha lo stesso stile del Walter Cadorin, raccontato da Maset. Perché non impara dalle persone che cita e si firma con nome e cognome?
Corvo
22/01/2020
Cecchini, non siamo più in asilo e da grandi si colloquia. confronta sui problemi e non su chi ha rubato la marmellata. Lei poi sembra abbia preso in leasing il blog di Vinicio. Lo utilizzi bene e si ponga come interlocutore serio.
Perché non impara dalle persone che cita e si firma con nome e cognome?
Vinicio Corrent
22/01/2020
Evitiamo gli scambi di post personali altrimenti casso gli stessi.
Vinicio Corrent
22/01/2020
Evitiamo i post personali altrimenti li casso.
Francesco Cecchini
22/01/2020
Casso Vinicio cassa!!!
Francesco Cecchini
22/01/2020
CENA “PROLETARIA” PER LA CAMPAGNA DI BONACCINI SOLO 1000 € A COPERTO
di L.M. · Pubblicato Gennaio 22, 2020 · Aggiornato Gennaio 21, 2020
A dire il vero come letto di questa notizia avevo pensato, subito, a una bufala. D’altronde uno dei primi giornali a darne notizia era stato “Libero” non proprio un esempio di imparzialità. Facendo quindi le verifiche del caso, sono riuscito ad accertarmi che la notizia fosse vera. Ora non trovo scandaloso la cifra in se per se uno è liberissimo di spendere il proprio denaro come vuole, quello che non mi va giù e che da anni ormai il centrosinistra “PD” si attornia di una borghesia facoltosa da una parte e dall’altra cerca di fare credere di essere il paladino delle masse popolari ma quella strada è stata abbandonata da un bel pezzo.
M.L.
1000 euro per molti di noi significano un mese di lavoro, per chi ha la fortuna di avere un lavoro che duri un mese intero!
Bonaccini chiude la sua campagna elettorale a Modena con una cena da 1000 euro a invitato. Sembrano scene di un telefilm americano e invece è proprio l’abitudine che da Renzi in poi hanno assunto i candidati del “centrosinistra”: le cene extra lusso per giustificare i finanziamenti a colpi di migliaia di euro da parte di celebrità varie, dirigenti e padroni locali.
Dall’altra parte la Lega di Borgonzoni/Salvini non ha nessun titolo per gridare allo scandalo e fingersi un’alternativa popolare. Le stesse cene le frequenta Salvini in compagnia di Boschi. Gli stessi dirigenti e imprenditori locali li frequenta Borgonzoni che fa campagna elettorale a bordo delle auto da collezione e tollera il rosso solo quando si tratta della Formula 1.
Questa è la falsa alternativa tra liberisti nazionalisti e liberisti europeisti: fanno finta di usare toni da guerra civile ma alla fine prendono soldi dagli stessi ambienti con gli stessi metodi! Noi siamo fuori e contro questo sistema e lo dimostriamo ogni giorno, anche con le nostre cene di autofinanziamento. Non avremo gli chef stellati, ma sappiamo di poter stare tra chi come 1000 euro se li deve guadagnare in un mese!
Marta Collot PaP pagina FB
Bastanzetti del SAC, Top C. di Oggi Treviso, bastanzetta su tutto, anche sulle multe.
Michele Bastanzetti
Solo 54 multe per eccesso di velocità? con gli autodromi che abbiamo, in primis la bretella Pinto? Ma sta per arrrivare la flotta di autovelox giustizieri, visto che in altro modo non si può far cassa…
Blogger Walter De Iulis ha postato una nota, ma non vuole i commenti del Bastanzetti del SAC che considera un troll. Bastanzetti del SAC ha provato a postare un commento nel blog di Walter De Iulis, ma non è stato accettato.
SAC BASTANZETTI. La biografia pubblica del Bastanzetti del SAC è da SAC . Inizia con la caccia a un cobra africano, non in Africa, ma a Vittorio Veneto, poi candidato sindaco pesce d’aprile, conigliere di quartiere rompipalle, lo ha raccontato Gioi Tami, la blogger Francesca Salvador lo prende in continuazione a metaforici calcioni in culo, lo cancella, il blogger Walter de Iulis gli da del troll e non permette più i suoi commenti, Top C. ( C. non sta per Commentator) per evitare i suoi bastanzettamenti continui lo traferisce su Facebook dove fa meno danni, lancia in continuazione appelli che nessuno ascolta, fonda un SAC di cui è presidente e solo membro, è anzianotto SAC, ma si crede un giovane SAC. Blogger Vinicio giustamente lo protegge, è il solo SAC in giro, se sparisce il mondo resta senza SAC.
DALL’AGENZIA DI STAMPA ADN KRONOS.
Virus Cina, cresce l’allarme
ESTERI
Virus Cina, cresce l’allarmeSei le vittime
Pubblicato il: 21/01/2020 07:25
Altre due persone sono morte a causa del misterioso virus che si è sviluppato in Cina, portando a 6 il numero di decessi per il nuovo coronavirus. Lo hanno reso noto le autorità sanitarie cinesi.
Le autorità cinesi hanno confermato 77 nuovi casi di contagio da nuovo coronavirus, portando a 291 il numero totale. Quasi tutti i nuovi casi (72) sono stati registrati nella provincia di Hubei, dove si trova la città di Wuhan, da cui è partito il focolaio. Gli altri tre sono stati registrati a Pechino e 2 a Shanghai.
I sintomi del nuovo coronavirus
Le autorità della città cinese di Wuhan hanno varato una serie di misure per rafforzare i controlli sui viaggiatori in partenza, in modo da ridurre la diffusione del nuovo coronavirus. Sono state vietate le partenze di gruppi di turisti e la polizia sta conducendo controlli a campione sui veicoli privati in entrata e uscita dalla città per individuare l’eventuale trasporto esemplari vivi di pollame o selvaggina. All’aeroporto, le stazioni ferroviarie e degli autobus, le autorità sono dotate di termometri manuali e a raggi infrarossi per controllare la temperatura dei passeggeri. Chi ha la febbre viene registrato, gli vengono consegnati una mascherina e una brochure sula polmonite, con il consiglio di recarsi dal medico. I biglietti di partenza cancellati verranno rimborsati.
E’ risultato positivo al test sul nuovo coronavirus il bambino cinese di cinque anni ricoverato mentre si trovava nelle Filippine. A renderlo noto è stato il Dipartimento alla Salute delle Filippine oggi. Il bambino, originario di Wuhan, è arrivato a Cebu City lo scorso 12 gennaio “per prendere accordi per studiare l’inglese”, ha dichiarato il dottor Ferchi Avelino. Lo stesso giorno è stato confinato in ospedale. Il bambino che aveva febbre, tosse e irritazione alla gola, è risultato negativo a Mers-Cov e Sars ma positivo al “pancoronavirus non specificato”, ha spiegato il ministro della Salute Francisco Duque III citato da Abs-Cbn News.
Le autorità di Taiwan confermano il primo caso sull’isola. Si tratta di una 50enne luogo rientrata da Wuhan con febbre e tosse ed è risultata positiva ai test. Una nota diffusa dal Taiwan Centers for Disease Control (Cdc) spiega che la donna è stata trasferita in ospedale direttamente dall’aeroporto e che, dalla conferma delle analisi, è in quarantena.
Un uomo è stato messo in isolamento a Brisbane, in Australia, dopo aver manifestato sintomi simili a quelli provocati dal virus misterioso in Cina. L’uomo era tornato di recente da una visita a suoi parenti a Wuhan. “Gli abbiamo fatto alcuni test e stiamo aspettando i risultati”, ha detto la responsabile sanitaria del Queensland, Jeannette Young, parlando del paziente.
Come confermato da un team di esperti della National Health Commission cinese, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa cinese Xinhua, il nuovo ‘misterioso’ coronavirus si trasmette da persona a persona.Nel sud del Paese si sarebbero dunque verificati due casi di trasmissione uomo-uomo del coronavirus, in particolare nella provincia del Guangdong. Il virus provoca una malattia simile alla polmonite, con sintomi tra cui febbre e problemi respiratori.
Nel frattempo il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) Tedros Adhanom Ghebreyesus ha convocato un comitato di emergenza sul nuovo coronavirus (2019-nCoV) per domani. Obiettivo, verificare se l’epidemia in corso in Cina costituisca un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale e quali raccomandazioni debbano essere emanate per gestirla. Alla riunione parteciperà anche la Cina. Lo ha reso noto il portavoce della diplomazia cinese, Geng Shuang, secondo quanto riportano i media locali. La Cina, ha aggiunto Geng, continuerà a collaborare con la comunità internazionale.
Prof. Corrent ha visto l’ultimo regalo del maoismo reale? Incubatosi in un mercato alimentare dove, come spesso accade in Cina, le condizioni igieniche sono spaventose è partito un virus sconosciuto simile alla micidiale sars. Ah…’sti comunisti…
Caro Vinicio, informati o sei meno informato del tuo protetto, quel SAC del Bastanzetti del SAC, che ha anche su questo tema da buon SAC bastanzetta. Facendo il punto della situazione Xi, segretario generale del Partito comunista cinese e a capo della Commissione militare centrale, ha sottolineato come «priorità» la sicurezza e la salute della popolazione, invitando a migliorare la comunicazione e il coordinamento con l’Organizzazione mondiale della Sanità e Paesi come Hong Kong, Macao e Taiwan per unire gli sforzi nel frenare la diffusione del virus. In questi giorni anche operatori sanitari che hanno curato,pazienti sono stati contagiati dal nuovo virus. Il rischio in Italia o in Europa è trascurabile .
Felice di sapere che non c’è alcun pericolo, almeno stando alle tue informazioni, ma sai il ricordo di Chernobyl è ancora vivo in tutti noi, soprattutto per il forte ritardo con cui i comunisti diedero l’allarme.
Michele Bastanzetti
20/01/2020
Il compagno Cecchini dirà che il virus cinese non dipende dalle condizioni igieniche da paura dei loro mercati, ma è un complotto del capitalismo yankee.
Come dirà che sono un complotto yankee le manifestazioni degli studenti iraniani contro il regime teocratico. Quello che ha buttato giù l’aereo civile ucraino “per l’ errore di un soldato”…
D’altronde il compagno Cecchini crede nelle scie chimiche e che i vaccini danno l’autismo!
CHI E’ SAC MIKE BASTANZETTI. La biografia pubblica del Bastanzetti del SAC è da SAC duro e puro. Inizia con la caccia a un cobra africano, non in Africa, ma a Vittorio Veneto, poi candidato sindaco pesce d’aprile, conigliere di quartiere rompipalle, lo ha raccontato Gioi Tami, la blogger Francesca Salvador lo prende in continuazione a metaforici calcioni in culo, lo cancella, il blogger Walter de Iulis gli da del troll e non permette più i suoi commenti, Top C. ( C. non sta per Commentator) per evitare i suoi bastanzettamenti continui lo traferisce su Facebook dove fa meno danni, lancia in continuazione appelli che nessuno ascolta, fonda un SAC di cui è presidente e solo membro, è anzianotto SAC, ma si crede un giovane SAC. Blogger Vinicio giustamente lo protegge, è il solo SAC in giro, se sparisce il mondo resta senza SAC.
Francesco Cecchini
20/01/2020
Michele Bastanzetti del SAC anche su questo tema bastanzetta. Ah…sto Bastanzetti del SAC…
A TREVISO CONFERITA LA CITTADINANZA ONRARIA A SENATRICE SEGRE.
A Treviso non c’è stato l’appello di Bastanzetti del SAC. A Vittorio Veneto c’è stato l’ appello di Bastanzetti del SAC e la cittadinanza onoraria non è stata conferita. Coincidenza? A Vittorio Veneto dovrebbero farsene carico persone come assessore alla cultura Ulliana, come Marco Dus o altre credibili
Vinicio, il tuo protetto, quel SAC del Bastanzetti del SAC, da giorni non lancia appelli ed oggi non ha ancora postato una bastanzata. Che sia stanco veciot Bastanzetti del SAC? Ha oltre 60 anni, molti dei quali alla caccia di un cobra africano nella collina Monte Altare.
TREVISO – Il sindaco Mario Conte ha firmato e inviato la pergamena con cui il Comune di Treviso conferisce la cittadinanza onoraria alla senatrice a vita Liliana Segre, sulla base del pronunciamento del consiglio comunale nella seduta dello scorso 18 dicembre.TREVISO – Il sindaco Mario Conte ha firmato e inviato la pergamena con cui il Comune di Treviso conferisce la cittadinanza onoraria alla senatrice a vita Liliana Segre, sulla base del pronunciamento del consiglio comunale nella seduta dello scorso 18 dicembre. Per fortuna non c’è stato nessun appello di quel SAC del Bastanzetti del SAC. D’altra parte il Bastanzetti del SAC opera solo a Ceneda e da buon collinista scala la collina Monte Altare,ì.
Se esistesse un moderatore rimarrebbero una decina di commenti seri, escluso questo.
Pazienza… e mi dispiace per il blog in questione.
Buon inizio settimana.
Ma lei non è un moderatore e il blog non è un convegno. E nel convegno ci sono le relazioni e interventi su queste. Il suo blog è nato con un obiettivo che ha mostrato la corda e ha preso altre vie lasciando spazi vuoti subito riempiti da Cecchini che gioca a ping pong fra post di opinione , interminabili ma attuali e monoargomenti tanto d rendere difficile il confronto. E le polemiche personali hanno il sopravvento. Non si sta nell’argomento dato perchè non interessa. Così sembra suo il blog e comunque, Cecchini, da una sua impronta politica per di più. Lei finora non è stato in grado di distinguere la polemica personale che produce quantità ,anzi, quasi la ha resa parte essenziale, rispetto al confronto di idee. Ha subito e “lqgalizzato” la svolta.Insomma il blog non è di “opinione” ne di cronaca e così non attira altre firme esterne che non hanno voglia di prendersi calci in culo dai soliti. Tanto che adesso sembra prenda piede un tipo di blogOT senza ricerca di idee esterne e senza concessione di postare. La Direzione ha tolto la piattaforma Discuss lasciando a piedi, senza VOCE tanti postatori. e ora si mettono anche i nuovi blogger. Per alcuni, per non sparire, dovranno farsi un loro blog.
In parte ha ragione. Io però sono un comico e lo scopo del mio blog è principalmente promuovere i miei video. Siccome però la mia è anche satira politica accondiscendo ad alcuni interventi politici.
Francesco Cecchini
20/01/2020
WALTER CADORIN UNA VOLTA, ORA CORVO ROSSO, RACCONTATO IN OGGI TREVISO DA ANDREA MASET. SEMBRA CHE CORVO ROSSO CONSERVI LO STESSO STILE DI WALTER CADORIN. Caro Walter Cadorin . Siamo veramente all’assurdo, un uomo come il sig.Cadorin e a Conegliano lo conosciamo molto bene, che critica a destra e a sinistra cercando di insegnarci come dobbiamo comportarci ha del ridicolo. Vorrei ricordare al sig. Walter Cadorin che il suo passato politico di uomo per tutte le stagioni e mi riferisco ai diversi partiti che ha cambiato, forse dovrebbe portarlo ad essere più umile ma l’umiltà non è molto probabelmente una virtù di Cadorin. E’ vero che in questo Paese tutti hanno il diritto di esprimere le loro opinioni ed è giusto così, ma è anche giusto rispolverare il passato di ognuno di noi in particolar modo quando si tenta di dar lezioni dimenticando il proprio vissuto politico non proprio coerente con quello che si vorebbe facessero gli altri. Andrea maset // 06/09/2012 08:56 per OggiTreviso
Corvo
20/01/2020
Vinicio, perfetto ! Pubblicità. E cosa meglio di polemiche personali, falsità reticenze invidie ignoranza e baruffette attraggono lettori ? Ma sarà vero, ha qualche dato statistico ? E noi coioni che l’assecondiamo senza farci pagare neanche un’ombra !
Forza e auguri
Michele Bastanzetti
19/01/2020
Compagno Cecchini, solo due miseri commenti oggi? possibile che con le sue ricerche non sia riuscito a trovare in tutto il mondo neanche un altro vero comunista da segnalarci con comprensibile orgoglio?
Ps: guardi che se non arriva a 200 commenti non piglio il bonus, animo!
A comico Vinicio , protettore del Bastanzetti del SAC non sfugge nessun commento sul Bastanzetti del SAC e censura. Comunque fa bene Vinicio a proteggere il Bastanzetti del SAC, non vi sono altri Bastanzetti del SAC in giro.
1917 è un film del 2019 diretto da Sam Mendes che racconta un episodio della Grande Guerra, Grande Massacro. Il film arriverà nelle sale italiane il 23 gennaio.
Compagno Cecchini come è poi finita la vs. epocale battaglia per la (impossibile) riabilitazione dei fucilati di guerra? Se quei poveri ragazzi avessero avuto un postulatore diverso da voi, magari la causa avrebbe avuto qualche speranza…
Certo, il fatto che abbiate ampliato smisuratamente il numero dei fucilati, senza alcun sostegno documentativo, non ha giovato alla credibilità della iniziativa. E neppure il fatto che abbiate inserito nello stesso calderone gli innocenti Cristi sacrificati nelle decimazioni sommarie e di deterrenza con disertori, spie, disfattisti, simulatori, sabotatori, codardi e colpevoli di reati comuni. Peccato. Una battaglia giusta combattuta veramente male.
Compagno Cecchini non mollare, quota 200 commenti è vicina!
“Se Karl anziché scriver tanto di capitale ne avesse accumulato un po’ sarebbe stato meglio” ( la mamma di Marx)
Il Michele del SAC in un recente commento su Oggi Treviso domanda due volte, ma tanto nessuno pensa di rispondere alle domande del Michele del SAC. Per quello che il Michele del SAC è sempre agitato.
Michele Bastanzetti
Visto che si fanno delle cifre, si potrebbe avere un bilancio più trasparente? Per esempio, il comune quanto ha messo?
Sea Watch, Cassazione boccia il ricorso contro Carola Rackete: legittimo il no all’arresto
di L.M. · Pubblicato Gennaio 18, 2020 · Aggiornato Gennaio 17, 2020
La revoca dell’arresto per la comandante della Sea Watch, Carola Rackete, era legittimo. A stabilirlo è la Cassazione che ha rigettato il ricorso della procura di Agrigento, che si era opposta alla decisione del gip di non convalidare l’arresto di Rackete in seguito alla forzatura del blocco imposto dalle autorità italiane nel giugno scorso.
Stefano Rizzuti
La Cassazione ha respinto il ricorso presentato dalla procura di Agrigento contro l’ordinanza che il 2 luglio del 2019 ha rimesso in libertà la comandante della Ong Sea Watch Carola Rackete. L’imbarcazione era approdata nel porto di Lampedusa dopo aver forzato il blocco delle autorità e per questo motivo la sua comandante era stata arrestata, ma poi liberata nei giorni successivi. Il gip di Agrigento aveva quindi detto no all’arresto della comandante della Sea Watch e per questo motivo il procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio, e l’aggiunto Salvatore Vella, avevano presentato ricorso contro l’ordinanza del 2 luglio. La terza sezione penale della Cassazione si è ora espressa, dopo la camera di consiglio tenuta ieri, rigettando il ricorso della procura.
Il gip Alessandra Vella decise di non convalidare l’arresto di Rackete sostenendo che non avesse commesso il reato di resistenza e violenza a nave da guerra, contestato alla comandante per quanto avvenuto il 29 giugno con la forzatura del blocco della Guardia di finanza. In seguito alla manovra per approdare nel porto, la Sea Watch aveva anche leggermente urtato una motovedetta della Guardia di finanza. Secondo il gip, comunque, il reato di resistenza a pubblico ufficiale era stato giustificato dalla scriminante di aver agito “all’adempimento di un dovere”, ovvero salvare vite umane in mare.
Carola Rackete era agli arresti domiciliari dopo l’approdo nel porto di Lampedusa, ma il gip ha quindi deciso, nei giorni successivi all’arresto, di non convalidare la misura restrittiva e il divieto di dimora in provincia di Agrigento. Anche se la Cassazione avesse ribaltato la decisione del gip accogliendo il ricorso, comunque, Rackete sarebbe rimasta in libertà. Per quanto riguarda le motivazioni della Cassazione sulla sentenza, il deposito dovrebbe avvenire nel giro di trenta giorni. Alessandro Gamberini, avvocato di Carola Rackete, parla di “grande soddisfazione per un provvedimento coerente da un punto di vista istituzionale e giuridico”. “Ora sarà importante leggere le motivazioni ma l’esito di oggi mi lascia ben sperare per il proseguio del procedimento”, afferma ancora il legale della comandante della Sea Watch.
L’IRAN TRA SVOLTA SOCIALE E SVOLTA “DEMOCRATICA”
di Nardi · Pubblicato Gennaio 17, 2020 · Aggiornato Gennaio 16, 2020
Quando una crisi internazionale diviene tale, si ramifica e assume tutte le connotazioni di un potenziale conflitto bellico, è naturale che si schierino non soltanto le forze in campo ma che si schieri soprattutto l’opinione pubblica.
Di altro non si tratta se non dell’eterodirezionalità con cui grandi testate giornalistiche e grandi gruppi televisivi (nonché tutto il caravanserraglio dei “social network“) dirigono il pensiero delle persone e creano un comune sentimenti di condivisione o di avversione rispetto ad uno o più elementi di contrasto in essere nell’alveo della crisi internazionale.
Sotto questa cappa di gestione delle opinioni, da far diventare pubbliche e di massa, sta tutta una analisi dei fenomeni geo-politici e socio-economici che purtroppo richiede studio, quindi tempo, e consapevolezza di molte relazioni tra Stati, relazioni finanziarie tra continenti, grandi agglomerati di potere che non possono essere ridotti alla mera schermaglia tra generali iraniani e il Pentagono: lì siamo alla superficie di una sedimentazione che origina da molto lontano e che prende spunto comunque dalla necessità imperialista di espansione di una zona economica nei confronti di un’altra zona economica: da Stato a Stato o da Stato a regione interstatale, proprio come il Medio Oriente.
La battaglia tra Iran e Stati Uniti d’America è tattica: il riposizionamento dei carri armati di un risiko tutto economico è la strategica complessiva. Tanto in Iran quanto negli USA non è assente una lotta di classe che prova a farsi spazio da un lato contro la repressione del regime degli ayatollah e dall’altro si batte contro un “trumpismo” sovranista e iperliberista che vorrebbe mostrare al mondo la crescita ottenuta (in termini di numeri assoluti e anche di percentuali) come esclusivo effetto delle misure messe in essere dalla sua amministrazione che, pure, vengono contestate da molti economisti.
A dire il vero sono sempre meno quelli che stigmatizzano le politiche economiche del governo americano, ma tuttavia qualche voce accademica si leva per sostenere che la costante riduzione dei tassi e la guerra delle tariffe porterà ad una recessione “quasi sicura“. Lo hanno scritto un po’ di tempo fa due eminenti studiosi come Joseph Stiglitz e Paul Krugman.
Lo scenario di apertura di un conflitto con l’Iran, in questo caso, assume un ruolo di secondo piano rispetto alla guerra commerciale con il colosso cinese che, guarda caso, sostiene ogni azione di ridefinizione degli equilibri economico-politici in Medio Oriente che guardino ad un progressivo isolamento di Washington dopo l’attenuarsi della presenza sul terreno dei rapporti con le satrapie locali e i leader emergenti tanto di Iraq, Arabia Saudita e stati satelliti più o meno alleati della Repubblica a stelle e strisce.
I terremoti sociali cui si è potuto assistere in Iran ci parlano di una classe lavoratrice in fermento, che protesta giustamente per la creazione di un sindacalismo indipendente e autonomo dal potere di Khamenei e di Rouhani.
Un proletariato moderno che scende in piazza e sfida la repressione del regime soprattutto nelle date che celebrano il movimento dei lavoratori, come il Primo maggio. La reazione della teocrazia iraniana si muove sul fronte interno nel rafforzamento degli apparati di sicurezza, nel controllo saldo sui mezzi di informazione e, su quello esterno, adopera tutti i mezzi per contenere il debordare delle masse che, di contro, rischiano di essere strumentalizzate dagli Stati Uniti in funzione antigovernativa.
Proprio come accade in questi giorni con i violenti interventi di polizia ordinati contro gli studenti che protestano per l’abbattimento del Boeing con a bordo, oltre ad ucraini e altri cittadini di nazioni europee, anche molti loro colleghi iraniani.
Il rischio è che la lotta di classe in Iran possa essere trasformata in altro da sé stessa, in un supporto indiretto allo scontro tra amministrazione statunitense e regime degli ayatollah. Non sarebbe certo la prima volta: quasi tutte le rivolte che sono andate formando la “primavera araba” di qualche anno fa, per vie traverse o dirette sono state influenzate dalla politica di Washington e in determinati contesti ne sono diventate la longa manus attraverso cui gestire i mutamenti economici, politici e sociali in stati in una repentina decomposizione orchestrata tramite apposite guerre, in una trasformazione da vecchio a nuovo regime o in una evoluzione (o involuzione a seconda dei punti di vista) da democrazie autoritarie a teocrazie dello stesso tenore.
Lo scontro interno all’Iran pone il problema del tipo di conflitto che si può ingenerare tra gli studenti: la qualità delle rivolte che in questi giorni si leggono e si vedono per le vie delle principali città persiane sembra al momento essere quella di una presa di consapevolezza della strumentalizzazione operata dagli ayatollah in ogni ambito della vita del Paese, l’esercizio di un potere devastante nelle esistente dello stesso proletariato iraniano. Ciò che va ulteriormente indagato con attenzione è se, accanto a questa giusta presa di coscienza civile si affiancherà anche una coscienza sociale che prenda le distanze tanto dal regime di Teheran quanto dall’eventuale peloso supporto nordamericano alle rivolte medesime.
In assenza di uno sviluppo di questo tenore, l’Iran, fatte le dovute eccezioni, rischia di divenire una polveriera di fazioni interne non solo per le pulsioni separatiste del Kurdistan, del Baluchistan e dei territori confinanti con la Comunità degli Stati Indipendenti, dal Baltico fino a Samarcanda, ma soprattutto per il confronto tra moderati e intransigenti della rivoluzione islamica, del condurre avanti la politica di Soleimani e Khamenei sullo corridoio di potere che dalla vecchia Persia si allunga sull’Iraq e sul Libano sciiti.
Sarà una sfida di lungo termine, perché al momento continua ad accontentarsi di un fronteggiamento quasi lineare tra Medio Oriente e America: fino a che il livello dello scontro non dovrà essere alzato per mettere mano davvero al bottino rappresentato dal controllo petrolifero di altri settori della Mesopotamia fino ad oggi non toccati né dagli USA né dai loro alleati.
Sarà allora che la società iraniana dovrà scegliere da che parte stare: i “Mojahedin del Popolo Iraniano” sembrano ormai un lontano ricordo di una lotta per il socialismo fondata esclusivamente sull’espansione anticapitalista anche nel segmento euroasiatico, nello spartiacque, nel confine tra punta estrema dell’Europa .
L’ultima storia che si può leggere sulle posizioni di un apparato cultural-politico di stampo marxista sembra non trovare quasi più spazio nemmeno da quelle parti, nonostante resti la rivendicazione della sostituzione della repubblica islamica con una repubblica democratica. Per l’appunto: democratica, rispondente ad un bisogno di socialdemocratizzazione del movimento e del partito che ha allentato anche il suo laicismo per abbracciare un “socialismo islamico“.
Tra spinte esterne e pulsioni interne, l’Iran degli ayatollah avrà il suo da fare per conservarsi come regime islamico, teocratico e antisociale quale è sempre stato. Il pericolo per il popolo iraniano e, segnatamente, per i lavoratori verrà ancora una volta da più fronti che si equivalgono in quanto ad accettazione del sistema capitalistico, che non hanno alcuna minima intenzione di migliorare le condizioni di vita degli sfruttati ma di gestire solo il potere, rimanendo pure in equilibrio sopra la peggiore corda tesa dalla grande finanza che commercia in oro nero, gasdotti, oleodotti e magari anche in lussuosi tappeti tessuti a mano da fabbriche dove lo mano d’opera minorile è in sovrabbondanza…
La pace da sola non basta. Nemmeno la democrazia è sufficiente. Serve sempre e soltanto un salto di qualità che oltrepassi tutte queste miserie statali, politiche, morali. Anche in Iran la coscienza sociale è tutta da costruire.
Se uno stato ha dato, da e darà completo sostentamento al proprio popolo, questo sarà contento fino a quando ci sarà la liquidità per farlo. Questo cosa vuol dire?
Che lo stato sarà al sicuro perchè TUTTO il popolo lo sostiene, ma il paese non cresce, o cresce molto poco a causa del “ti do tanto con il minimo sforzo”.
Ma una volta che lo stato non sarà più in grado di gestire la cosa o l’ equilibrio si sfascia succede l’irreparabile, il popolo andrà allo sbaraglio, impreparato a tirarsi su le maniche e lo stato non avrà più il supporto del suo popolo, nasceranno conflitti interni, l’ economia si azzera e bisognerà ricominciare daccapo. Quindi un’altra politica che dica ” tranquilli, vi do tutto io, cibo ecc…” e ovviamente il popolo si rialza perchè vede un capo che da tutto. Ma il giro si ripete…
L’unica cosa positiva di tutto questo è che un uno stato con questo tipo di ideologia si rialza subito, più veloce degli altri, perchè ha grande motivazione. Ma è anche il primo a cadere perchè l’equilibrio non è stabile nel tempo.
WALTER CADORIN ORA CORVO ROSSO, RACCONTATO IN OGGI TREVISO. SEMBRA NON ABBIA CAMBIATO STILE,
Caro Walter Cadorin . Siamo veramente all’assurdo, un uomo come il sig.
Cadorin e a Conegliano lo conosciamo molto bene, che critica a destra e a sinistra cercando di insegnarci come dobbiamo comportarci ha del ridicolo. Vorrei ricordare al sig. Walter Cadorin che il suo passato politico di uomo per tutte le stagioni e mi riferisco ai diversi partiti che ha cambiato, forse dovrebbe portarlo ad essere più umile ma l’umiltà non è molto probabelmente una virtù di Cadorin. E’ vero che in questo Paese tutti hanno il diritto di esprimere le loro opinioni ed è giusto così, ma è anche giusto rispolverare il passato di ognuno di noi in particolar modo quando si tenta di dar lezioni dimenticando il proprio vissuto politico non proprio coerente con quello che si vorebbe facessero gli altri. Andrea maset // 06/09/2012 08:56 per OggiTreviso
Vinicio Corrent, a quando un video comico con il Michele Bastanzetti del SAC che lancia appelli del SAC nel vuoto? Comunque tutta la biografia del Bastanzetti del SAC è comica, dal cobra africano, al sindaco pesce d’aprile, a voler sculacciare direttrice Da Ros, a cosa combina nel consiglio di quartiere di Ceneda, etc.,etc.. . La scelta è ampia.
A parte il giudizio poliico del “first USA” su cui sarebbe da discutere ma con Trump è diminuita la disoccupazione e rivisto il buonismo di Obama e tutte le sue manovre per far restare al potere i “ricconi” tipo Soros, americani oggi sostenuti anche da Cecchini & C. con quel Comunismo che si allea con i capitalisti pur di non sparire. E tutti vanno in visita in America per imparare. E l’impeachment non è altro una manovra per far fuori Trump con i tribunali non potendo con i voti. Cose già viste in Italia da Craxi, Berlusconi e ora Salvini. E il PD beataificato al governo, che non cade perchè gli anticasta grillini perderebbero lo stipendio e la pesnione e alla mercè di Di Maio che ottiene quello che vuole. Tempi incasinati all’orizzonte ma poi, forse, saranno un ricordo.
Buona l’analisi, soprattutto per la critica al politically correct che ci ha veramente stressato e per la giusta lettura del comunismo odierno alleato del capitalismo finanziario.
Vinicio, ““La Corte ci porta verso uno splendido proporzionale
Argini al nazionalismo. La nuova legge elettorale aiuterà le alternative al salvinismo a competere sul riformismo.Il Foglio”
Vinicio Corrent
17/01/2020
Francamente sarei per il maggioritario. Un partito che vince anche per 1 voto deve governare come nelle grandi democrazie cui tra l’altro l’Itakia si è ispirata nella sua formazione ottocentesca: Francia in particolare.
Francesco Cecchini
17/01/2020
Vinicio Corrent è un comico stressato che da comico stressato fa della comicità sul comunismo.
Corvo
17/01/2020
Carina almeno mi sembra. “Tutto quello che si deve sapere sul cringe, per non caderci dentro”
Se fate polemiche inutili, ripetete gli stessi post, fate i giovanotti politici e giudici inappellabili (non ti ricordi come sembravano vecchi e di parte i tuoi insegnanti quando andavi al liceo ?) ti trovi CRINGE
“Cringe significa, più o meno, imbarazzante, ma è di più. E’ il disagio per qualcosa che non ha funzionato e che però ci si era impegnati a far funzionare. L’impegno, unito al fallimento, provoca l’imbarazzo. Assomiglia per significato a una famosa parola tedesca, Fremdschamen, che è la vergogna per interposta persona (esempio: un politico dice qualcosa di molto ignorante e molto fuori luogo, davanti al mondo intero, e noi ci vergognano per lui, ma anche per noi), ma cringe è quasi peggio, perché è meno istituzionale e contiene il crepitio della decrepitezza” di Annalena Benini , il foglio.it
Corvo
17/01/2020
A proposito del buon cecchiniano Comunismo e a conferma di quanto avevo scritto.
“ IL CONTINENTE NERO È SEMPRE PIÙ GIALLO-CINA – JINPING È MOLTO GENEROSO QUANDO SI TRATTA DI DARE PRESTITI E/O REALIZZARE INFRASTRUTTURE A STATI CHE NON POTRANNO MAI RIPAGARLI. LO HA FATTO CON MOLTI PAESI AFRICANI E SE LI È DI FATTO COMPRATI. E ANCHE IN LAOS E CAMBOGIA LA VIA DELLA SETA VA A GONFIE VELE. FINIREMO COSÌ ANCHE NOI GRAZIE ALL’A CASALEGGIO E A DI MAIO?
17 GEN 2020 15:13 La Stampa e da dagospia.com
E chi se frega se lei non mi legge. Mica scrivo per lei.Tanto copia mie esperienze ugualmente. E’ stato troppo all’estero per capire l’Italia politica e sociale di oggi.
Francesco Cecchini
17/01/2020
Bastanzetti del SAC in Oggi Treviso bastanzetta anche sulla lana filata e tessuta a Vittorio Veneto e forse pensa che tra i talenti che ahimé spesso non sono stati (e non sono) custoditi e coltivati come dovrebbero c’è anche lui, il Bastanzetti del SAC. Sempre più SAC il Bastanzetti del SAC, che pur di bastanzettare utilizza anche Facebook, che prima disprezzava,
Michele Bastanzetti
Grande! in quella lana “filata e tessuta a Vittorio Veneto” si percepisce l’ antico e nobile orgoglio di una città dalla invidiabile storia ed identità; dai grandi talenti. Talenti che ahimé spesso non sono stati (e non sono) custoditi e coltivati come dovrebbero.
Vinicio, a quando un video comico con il Bastanzetti del SAC che lancia appelli del SAC nel vuoto? Comunque tutta la biografia del Bastanzetti del SAC è comica, dal cobra africano, al sindaco pesce d’aprile, a voler sculacciare direttrice Da Ros, a cosa combina nel consiglio di quartiere di Ceneda, etc.,etc.. . La scelta è ampia.
Prof. Corrent, oltre al quadretto esilarante dei due ottuagenari Cecchini & Cadorin che si azzuffano come due giocatori di briscola al circolo, non trova strepitosa la figura vignettistica del compagno maoista Cecchini? un Cipputi all’ ennesima potenza! Nuovi comici crescono…
L’ appello di Bastanzeti del SAC sull’archeologia non viene ascoltato e il Bastanzetti del SAC si innervosisce, sempre in un commento Facebook in Oggi Treviso. Il problema dei reeperti verrà risolto se interverrà una persona con credibilità come l’assessore alla cultura Ulliana o altri credibili.
Michele Bastanzetti
Che poi, su ‘sto ritornello autoassolutorio che la Soprintendenza bloccherebbe la restituzione dei reperti comincio ad avere qualche dubbio. Perché, a 30 anni dai ritrovamenti non facciamo una verifica, giusto per accertarci che tutto non sia già “passato in cavalleria”? Perché dunque il Sindaco Miatto non ne chiede la restituzione temporanea per fare una mostra ad hoc sul SACRO ANTARES al Todesco/sede museale? Scommettiamo che i nostri eroi continueranno a fare i pesci in barile e non tenteranno neanche questa via?
«Fase uno» di dazi: Trump esulta, la Cina ci guadagna. Chi ci perde è l’Europa
È scoppiata la pace commerciale tra Usa e Cina. O forse sarebbe meglio parlare di tregua, visto che l’accordo appena siglato tra le due superpotenze economiche prevede un tagliando già nel 2021. Dopo le tensioni seguite alla decisione americana dello scorso 22 marzo di imporre dazi pesanti all’importazione di prodotti cinesi, peraltro una concausa nel rallentamento dell’economia su scala globale, il documento di 94 pagine siglato a Washington, i cui termini di dettaglio non sono però tutti noti, costituisce un … Continua
L’articolo «Fase uno» di dazi: Trump esulta, la Cina ci guadagna. Chi ci perde è l’Europa proviene da il manifesto.
E’ iniziato ufficialmente il processo a Trump
È partito in Senato il procedimento “per alti crimini e delitti” nei confronti del Presidente Usa. Sia Sanders che Warren hanno già fatto sapere che parteciperanno alle udienze in quanto loro dovere costituzionale
Ma la Cina non è quella che investe in porcili, carne di miale molto apprezzata dal popolo cinese, e in America e in Africa ? Ma non solo maiali ma anche finanziamenti vari ai vari dittatori africani, che poi magari si tengono il malloppo senza dividerlo con il popolo, in cambio di fonti energetiche o voti politici ?
A me non interessa che lei non mi legga ma che lo facciano altri e capiscano come stanno le cose da un altro punto di vista. Io sono pr il confronto di idee e non per sbaruffare. Q Questa è la notevole differenza fra me , lei e Bastanzetti che vi assomigliate sempre più con l’andare del tempo.
Francesco Cecchini
17/01/2020
CadorinRossoCorvo non la leggo.
Francesco Cecchini
17/01/2020
Ho postato l’analisi di Laura Harth, perché benché critico stimola ad approfondire la realtà della Cina.
Altra vittoria: la Cina ha vinto la guerra dei dazi, a Trump restano le briciole
Noto che non dice nulla, non prende posizione sui rapporti Cina-Italia.Europa e Cina come nuova potenza mondiale. Sembra che per lei l’Italia non esista.
Laura Hart bene ma lei ci deve dire se crede alla Hart o agli articoli sulla Cina del Manifesto e ricchi di dati di investimenti insomma pro sviluppo Cina. Io credo che lei sia un pò in confusione e alla ricerca di una sedia al tavolo di questo blog per un modello Opact che a lei è sempre piaciuto e complimentato
Lei scrive vittoria Cina sui dazi ma sembra non sia così e la guerra Cina Usa continua. e non è una partita di calcio Roma-Lazio ( ma la Roma non è di destra e Lazio, che mi pare si sia opposta al fascismo allora, di sinistra?)
Visto che legge formiche.net riporti l’articolo anche : Dazi, perché tra Cina e Usa non ha (ancora) vinto nessuno. Parla Barba Navaretti
Gianluca Zapponini
Fuori dal suo schematismo i politica internazionale e di parte, e della complessità dei rapporti fra le due, delle tre, potenze mondiali, leggo ora.
“Perché l’accordo Usa-Cina non risolve le tensioni commerciali globali
La Casa Bianca incassa concessioni e affossa il multilateralismo, ma la partita con la Cina per la supremazia tecnologica è ancora tutta da giocare”
La valanga che ha travolto il commercio mondiale è partita con i dazi su pannelli solari e lavatrici cinesi (e sudcoreani), annunciati il 22 gennaio del 2018. Il presidente americano Donald Trump cominciava a dar seguito alle promesse fatte in campagna elettorale, con la dottrina «America First». Servizio di Gianluca Di Donfrancesco Sole24 ore “
Xi Jinping ha definito l’informazione come una delle tre “armi magiche” del Partito Comunista Cinese nel diventare un leader della globalizzazione 2.0. Può l’Italia permettersi di considerare questo settore meno strategico per il sistema Paese? L’analisi di Laura Harth
Ottima la notizia del Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica riguardo la sua nuova indagine per valutare l’esposizione del sistema Paese alle ingerenze di attori esterni nei settori economici di interesse nazionale come le banche, le infrastrutture energetiche e la difesa.
L’indagine certamente non si concentrerà esclusivamente sull’esposizione crescente nei vari settori verso la Repubblica Popolare Cinese, ma pare evidente – anche dopo le conclusioni dello stesso Copasir sul 5G – che, dato il peso economico della Cina e i legami crescenti con essa, riceveranno un’attenzione speciale, in particolare dopo la firma del famoso Memorandum of Understanding con la Repubblica italiana. Ed è in tale ambito che ci permettiamo di attirare l’attenzione su un settore strategico alquanto importante per il sistema Paese di una Repubblica democratica e costituzionale, un settore sempre più sotto pressione da fronti interni e da ingerenze esterne: l’informazione e i media.
“Making the Foreign Serve China” (“Far Servire la Cina dagli Stranieri”) era una delle strategie privilegiate del presidente Mao, incarnata dalla sua decisione negli anni ’30 di concedere l’accesso al giornalista americano Edgar Snow. Il libro che ne fu risultato, Red Star Over China, è stato determinante nel conquistare la simpatia occidentale per i comunisti, che descriveva come progressisti e antifascisti.
Dopo la crisi di Tiananmen del 1989, questa strategia fu ripresa dall’Ufficio per la Propaganda Estera del Governo cinese, istituito nel 1991 con l’obiettivo di aumentare l’influenza e l’offensiva di propaganda della Rpc all’estero con investimenti sempre maggiori dal 2007 in poi, fin quando non è arrivato al potere Xi Jinping. Più ambiziosi dei suoi predecessori e tornando fermamente alla linea di Mao, ha portato la strategia di propaganda esterna a un livello mai visto prima.
Come Mao, Xi sottolinea l’importanza del controllo delle informazioni, non solo nella sfera pubblica cinese, ma anche nel modo in cui i media internazionali commentano la Cina e le questioni relative al Paese. Un comunicato del 22 aprile 2013, ad appena un anno dell’insediamento di Xi Jinping al vertice del Pcc, rende ben chiara l’impostazione del Comitato centrale del Partito comunista, comunicando un rafforzamento della “Sfera ideologica” su tutti i fronti. Il documento, conosciuto come Document 9 e pubblicato in versione integrale dal sito Chinafile.com, inizia elencando i “pericoli” politici che minano la leadership del Paese e il socialismo con caratteristiche cinesi: la democrazia costituzionale occidentale, i valori universali, la società civile, il neoliberalismo, il nichilismo storico, e una concezione occidentale del giornalismo diametralmente opposta al principio cinese che i media devono essere soggetti della disciplina di partito.
Di fronte a questi pericoli, tutti gli organi di Stato devono “impegnarsi nel rafforzare la gestione di tutti i tipi e livelli di propaganda al livello culturale e non lasciare nessuna opportunità o sbocchi per diffondere pensieri o punti di vista errati”. Per non consentire la diffusione di opinioni che si oppongono alla teoria o alla linea politica del Partito, “dobbiamo rafforzare l’educazione sulla prospettiva marxista dei media per garantire che la leadership nei media è sempre saldamente controllata da qualcuno che mantiene un’ideologia identica al Comitato centrale del Partito, sotto la guida del Segretario Generale Xi Jinping”. I principi del documento, alla cui uscita seguì un’immediata campagna di epurazione contro avvocati per i diritti umani, giornalisti e accademici indipendenti, vengono ribaditi di nuovo nell’aggiornamento del Codice per i Giornalisti pubblicato il 15 dicembre scorso, chiedendo ai giornalisti di “persistere nell’armare la mente con il pensiero di Xi Jinping sul socialismo con caratteristiche cinesi per una nuova era”.
In questo quadro ideologico definito una “guerra globale dell’informazione” dagli stessi organi di stampa cinesi, il governo cinese investe pesantemente sulla strategia di Mao volta a far sì che siano gli stranieri stessi a servire la Cina mediante la sua politica globale di comunicazione strategica, multipiattaforma, nazionale e internazionale, che mira a influenzare le percezioni internazionali sulla Cina, a modellare i dibattiti internazionali sul governo cinese attraverso le sue agenzie di Stato Xinhua News Service e China Media Group. Nell’ambito della politica “Jia Chuan Chu Hai” (“Prendere in prestito una barca per andare sull’oceano”) la Cina ha stabilito partenariati strategici con giornali stranieri, stazioni televisive e radiofoniche, fornendo loro contenuti gratuiti nella linea autorizzata dal Pcc per tutte le notizie relative alla Cina.
Esempi di tali accordi sono quelli stipulati dal quotidiano in lingua inglese China Daily con almeno trenta quotidiani stranieri – tra cui il New York Times, il Wall Street Journal, il Washington Post e lo UK Telegraph – per portare inserti di quattro o otto pagine chiamate China Watch, con titoli come ’40 anni di brillanti successi nel Tibet’. Nel 2018, The Guardian ha riportato una cifra di £ 750mila annui al Daily Telegraph per un tale inserto mensile, mentre la spesa annuale totale nel 2017-2018 dal solo China Daily negli Stati Uniti è stata di $20,8 milioni.
Il 16 dicembre 2019, il Committee to Protect Journalists (CPJ) ha pubblicato il suo rapporto One Country, One Censor: How China undermines media freedom in Hong Kong and Taiwan (Un Paese, Un Censore: Come la Cina mina la libertà di stampa a Hong Kong e Taiwan), in cui si evidenziano le varie strategie del Partito comunista cinese per influenzare l’opinione pubblica nei territori “ribelli”: da intimidazioni e violenza (incluse espulsioni e diniego del visto) contro i giornalisti, a campagne di disinformazione sui social media.
Ancora più importante però, è l’attenzione per la politica “soft” di Pechino impiegata nella conquista dei media tradizionali attraverso operazioni di acquisto da grandi imprenditori “privati” – come Jack Ma, proprietario di Alibaba e il South China Morning Post a Hong Kong – e la sponsorizzazione attraverso l’acquisto di inserti pubblicitari da imprenditori cinesi nei media ritenuti amichevoli o, nel caso contrario, il boicottaggio. In questo modo, pubblicazioni e canali di trasmissione influenzati dalla Cina dominano la scena mediatica di Hong Kong, mentre un settore indipendente scarsamente finanziato deve lottare per raggiungere il pubblico e trovare delle entrate. Mentre Pechino cerca attivamente di manipolare le opinioni globali sul suo ruolo crescente nel mondo, i media di Taiwan e Hong Kong forniscono studi di casi concreti su come la Cina esporta il suo modello di censura, sostiene CPJ, con la Hong Kong Journalists Association che dichiara: “È in grave pericolo il diritto alla conoscenza dei cittadini”.
Proprio quel diritto alla conoscenza concepito da Marco Pannella e dal Partito Radicale come base fondamentale per un sistema democratico in cui i cittadini possano “conoscere per deliberare”. Un concetto sottoscritto dal Presidente Sergio Mattarella nel suo messaggio alla conferenza del Partito Radicale al Senato, il 27 luglio 2015, su questo tema. Eppure è proprio l’Italia, Paese membro del G7, ad apparire particolarmente esposta verso il gigante ideologico cinese sul suo fronte mediatico. Il 20 marzo 2019, il Sole 24 Ore scrive: “Il Presidente cinese Xi Jinping non è ancora decollato dall’aeroporto di Pechino con destinazione Roma per la visita di Stato di due giorni in Italia e già si firmano i primi accordi di collaborazione tra i due Paesi. È proprio il mondo dell’informazione e dei media a dare la stura ai circa 30 accordi economici che verranno firmati sabato a Villa Madama tra Xi e il premier italiano Giuseppe Conte.”
Infatti, in quei giorni, all’accordo ultra-decennale tra l’agenzia di Stato cinese Xinhua e AGI e Class Editori, si aggiungono degli accordi tra lo stesso Sole 24 Ore e il China Economic Daily, quotidiano di riferimento per l’informazione economica del governo cinese; l’accordo tra ANSA e Xinhua; gli accordi tra il China Media Group (CMG – nata nel marzo 2018, subordinata al Consiglio di Stato cinese e sotto la direzione del Dipartimento per la Comunicazione Politica del Comitato Centrale del Pcc) e Rai, Mediaset e Class Editori. Questi ultimi tre, per l’occasione della visita di Stato in Italia del presidente Xi Jinping, il 21 marzo lanciano la “Settimana della Tv cinese”, nel corso della quale vengono trasmessi 20 lungometraggi, documentari e serie TV selezionati dal Cmg, tra cui la versione italiana delle “Citazioni letterarie di Xi Jinping”.
Quello stesso Xi che viene citato nei documenti interni del PCcc sulle politiche etniche nello Xinjiang, trapelati nei media internazionali a novembre scorso, con un “nessuna pietà” verso la popolazione musulmana in quella regione “autonoma” – e corridoio fondamentale per la Belt and Road Initiative – di cui si stima almeno un milione si trovi in dei campi di detenzione, mentre la popolazione “libera” vive in un regime di sorveglianza continua definita una “prigione a cielo aperto”; il tutto ovviamente dipinto dal governo di Pechino come disinformazione occidentale nella guerra dell’informazione contro il Partito comunista cinese.
Lo stesso Xi sotto la cui leadership la repressione di qualsiasi voce dissenziente è aumentata in modo notevole, con la Cina che attualmente detiene il record mondiale di giornalisti incarcerati (48 arresti negli ultimi 12 mesi) e che, con la costruzione del Great Firewall, impedisce alla sua popolazione di potersi informare liberamente non solo su quanto accade al di fuori dei confini cinesi ma anche – e soprattutto – al suo interno. Un Xi Jinping in piena linea dunque con i principi e gli obiettivi elencati in quel Document 9 che, lo ricordiamo, non mira soltanto ad aumentare la propaganda al fine di migliorare in tutti i modi l’immagine della Cina, utilizzando, come ha insegnato Mao, i mezzi stessi del sistema nemico da combattere. Il sistema nemico da combattere è in gran parte esattamente ciò su cui si basa, o dovrebbe basarsi, la Repubblica Italiana: il costituzionalismo, i valori universali, la democrazia, la società civile, e la libertà dei media. Qualcosa ci dice che il messaggio di fine anno del Presidente Sergio Mattarella non sarà stato trasmesso sulle reti televisive cinesi, nonostante gli accordi reciproci di promozione culturale tra i due Paesi.
Infine, esattamente come quanto accade a Hong Kong e Taiwan, il combinato disposto di questi accordi con la crescente stretta economica sui media indipendenti in Italia rende il quadro della libertà di stampa e di informazione altamente preoccupante. I vari tagli al pluralismo su cui alcuni esponenti politici si sono battuti – e continuano a battersi – con un fervore simil-ideologico giovano senza dubbio al governo di Pechino che intravvede la possibilità dell’eliminazione delle voci che non riesce a controllare.
Ribadendo l’importanza dei media per un sistema democratico e nel quadro di quel che la Cina stessa definisce una “guerra globale dell’informazione” in cui i media tradizionali giocano un ruolo fondamentale, anche in termini di contrasto a nuovi fenomeni come le fake news, è gravissimo che organi di informazione italiani – tra cui organi finanziati con soldi pubblici – si riducano a fare i portavoce della visione politica e della propaganda del Partito comunista cinese, accusato da Washington di crimini contro l’umanità.
Le testimonianze di studi compiuti, non solo a Hong Kong e Taiwan ma anche in Australia, ci insegnano che tali accordi mirano anche a influenzare la linea editoriale in generale, con l’intento chiaro di eliminare notizie e opinioni non in linea con quelle del Partito, e che in alcune occasioni i giornalisti vengono strumentalizzati come agenti stranieri per ottenere informazioni riservate. Infine, la crescente pressione economica sui media e i giornalisti indipendenti rischia di far sì che le voci libere da influenze cinesi avranno sempre più difficoltà ad esprimersi e a far conoscere l’altro volto della Repubblica Popolare.
Nel riflettere sulla questione, ricordiamoci che non è un caso che Xi abbia definito proprio questo campo come una delle tre “armi magiche” (gli altri due sono il rafforzamento del partito e delle capacità militari) del Partito Comunista Cinese nel diventare un leader della Globalizzazione 2.0. Può l’Italia permettersi di considerare questo settore meno strategico per il sistema Paese?
Molte cose in cina sono censurate, google (una volta, ora non so) videogiochi, notizie, social…, ma con la tecnologia odierna sono bypassabili senza problemi.
Se una cosa del genere dovesse succedere nel nostro paese potremmo essere tagliati fuori dall’europa e anche dal commercio con altri stati.
In cina, probabilmente, hanno ponderato che questo problema, nel loro “ecosistema” è minimo e la loro priorità nel gestire la cosa è bassa. Gli conviene di più censurare per tenere sotto controllo il popolo.
Ma tutto questo quanto può andare avanti constatando che sempre più gente riesce a captare notizie dall’ esterno?
Tarantino contro la censura in Cina: “Non potevo tagliare un’intera scena”
Quentin Tarantino ha risposto alle richieste cinesi di tagliare la scena in cui appare Bruce Lee in C’era una volta a…Hollywood.
In un regime comunista può andare avanti all’infinito, egr. Camerotto. Come insegnano anche i morti di Tienanmen (neanche si sa di preciso quanti). Quella ideologia non si è mai fatta scrupolo di perpetrare massacri contro il proprio popolo per conservarsi.
Questo articolo l’ha ripreso dal sito formiche.net ed è di Laura Hart. Proporlo sembra che lei condvida che in Cina c’è un comunismo che non le piace, che non è il suo comunismo. Ma allora dove si trova, tanto per capire ?
Sullo stesso sito c’è una altro articolo sulla Cina:Perché le imprese europee sono deluse dalla Via della Seta
Un documento della Camera di commercio dell’Ue in Cina afferma: le aziende europee sono marginali e schiacciate dalle imprese statali cinesi. Si parla di “ruoli di nicchia” e perfino di “impossibilità di accedere alle informazioni sulle gare di appalto”
In Italia una parte delle forze politiche che formano il Governo, sono per scegliere la Cina e non l’America e alcune per la Russia. Insomma la confusione di come e con chi porci nel panorama internazionale è palese e ci costa. In Libia siamo arrivati tardi e stiamo perdendo un alleato e fornitore di petrolio che, se poi, diventa nemico, ci troveremo invasi da migranti. Il prezzo del petrolio cresce ma non vogliamo sfruttare le risorse che abbiamo in mare, estrarlo mentre i paesi balcani lo fanno a poche miglia dai nostri confini mare. Lei che dice Cecchini ?
Walter Cadorin del scolo scorso e Corvo Rosso del secondo millennio, le ripeto non mi confronto con gente come lei né rispondo alle sue domande. Nemmeno la leggo. Faccia uno sforzo e cerchi di capire.
E’ facile scappare così dalla realtà. Mi iene da pensare che lei non abbia letto bene l’articolo che ha posto.
La Cina ha tanti problemi pre-Mao, statalista potere centrale da risolvere ancora ma di certo sta avviandosi verso un mercato e panorama internazionale di libero mercato e concorrenza. La battaglia che sta conducendo nel campo monetario per affermare la propria potenza e gli accordi con gli Usa la costringono a fare i conti con i residui peccati-comunisti maoisti . E così pure la Russia. Tutte le mini guerre in giro per il mondo la Cina c’è e combatte con il mondo occidentale. E che solo così, piaccia o non piaccia, quella nazione potrà assicurare benessere al proprio popolo. C’è ancora il ricordo dei morti di piazza Tienanmen e le recenti dimostrazioni in piazza di Hong Kong ma la gente, il popolo morta non lottava per un nuovo comunismo ma per la libertà occidentale, con tutte le sue pecche.
Lei non risponde perchè non sa farlo.
Francesco Cecchini
16/01/2020
Walter Cadorin del secondo e Corvo Rosso del terzo millennio, le ripeto non mi confronto con gente come lei né rispondo alle sue domande. Nemmeno la leggo. Faccia uno sforzo e cerchi di capire.
Corvo
16/01/2020
Vediamo a chi si stanca prima. Ledi incapace di sostenere in confronto sulle tesi di cui scrive o io opponendogli problemi, Certo che se continua così la brutta figura la fa lei. Amche perchè questi blog sono fatti per confrontare idee e non sono per articoli di “opinione” come “in altre parti” che sembra scimmiotti… Ma lei capisce o no ?
Francesco Cecchini
16/01/2020
Walter Cadorin del secolo scorso e Corvo Rosso del secondo millennio, nemmeno la leggo. Vedo solo che c’è un Corvo Rosso che si agita.
Francesco Cecchini
16/01/2020
Bastanzetti del SAC commenta in Oggi Treviso l’eliminazione di Florencia G. a La Pupa e lo secchione.
Michele Bastanzetti
Che dispiazèr!
Lancerà il Bastanzetti del SAC un appello del SAC in merito? Sono giorni che il Bastanzetti del SAC non lancia appelli del SAC.
Prescrizione. Mentre il PD cede ai grillini per restare al governo, Renzi vota contro la maggioranza e in favore al mantenimento dello Stato di Diritto e contro i processi senza fine e la delega della Politica ai giudici. Altro che Leopolda.
Lei Comunista internazionalista, che ci racconta della presenza del Comunismo nel mondo, ci vuol spiegare, dire la sua ricetta per governare l’Italia di oggi ?
Waler Cadorin del secolo scorso, ora Corvo Rosso del terzo millennio, che da San Pietro di Feletto ha ricette per il mondo intero, le ho già detto che non rispondo a sue domande, . Lo ricordi, faccia uno sforzo, non è difficile e non perderà tempo.
Corvo
16/01/2020
Cecchini, andiamo sulle cose concrete, sulla pelle dei cittadini, operai ecc. come piace a lei.
Chiedere è lecito e rispondere cortesia. Ma anche il tacere può essere una risposta. Ripropongo la domanda:
Lei è per abolire la prescrizione dei reati proposta dai grillini per cui una sentenza può essere emessa anche dopo 30/50 annie più o per il No e quindi per lo Stato del Diritto dove uno non è colpevole fino a prova contraria vale a dire finchè non si hanno le prove provate del reato ? Io sono per il no. Lei certamente per il si.
Francesco Cecchini
16/01/2020
Corvo Rosso di San Pietro di Feletto fa domande e si risponde da solo. Magari faceva così anche Walter Cadorin nel secolo scorso.
Francesco Cecchini
16/01/2020
Tempo fa il comico Vinicio Corrent aveva promesso un video comico con il Bastanzetti del SAC. Siamo nel 2020, ma ancora niente. I temi potrebbero essere molti. Il SAC e il cobra africano a Vittorio Veneto, il SAC sindaco pesce d’aprile, il SAC che vorrebbe sculacciare direttrice Da Ros e altri ancora. Tutti i video farebbero pisciare un SAC dalle risate. Ora il Bastanzetti del SAC sta bastanzettando a più non posso forse per ottenere un video. Magari il video con lui che fa un appello del SAC.
Il video che dice non ha il Bastanzetti del SAC come protagonista, non appare. Comunque tutta la biografia del Bastanzetti del SAC, dalla caccia al cobra africano nella collina Monte Altare di circa 20 anni fa agli attuali appelli che nessuno caga è un SAC comica.
Vinicio provi fermarsi a riflettere un momento sulla linea di questo blog. Lei cercava argomenti e ironia e ad oggi nulla di tutto questo ma tante polemiche fini a se stesse ripetute nei testi, poche idee e niente confronti fra uomini maturi su idee diverse e le più disparate. Dalle polemiche i più fuggono non avendo voglia di insolentire e farsi insolentire. Ha recuperato Camerotto ma forse lo perderà e resteranno i soliti. Vuole fare politica? Ponga problema seri di oggi per domani. Uno sorzo anche per lei chè non basta la gestione del marasma per fare democrazia.
Walter Cadorin da San Pietro da Feletto, ora saggio Corvo Rosso, consiglia Vinicio di riflettere.
Vinicio Corrent
16/01/2020
La ringrazio della critica costruttiva ma fondamentalmente io sono un comico che fa dell’ironia e della satira. Non posso farci niente se ho questi interlocutori. Ci sono altri comici che hanno molto più successo di me e che quindi possono contare su una platea più numerosa è meglio assortita. Provi a entrare nei blog gestiti da questi grandi comici veneti.
Francesco Cecchini
16/01/2020
Vinicio protegge efficacemente il Bastanzetti del SAC. Commenti il Bastanzetti del SAC e il suo protettore Vinicio ti censura senza pietà.
Angelo Del Boca: «L’Italia in missione, a nome di chi e contro chi?»
Intervista allo storico del colonialismo italiano. I «caschi blu europei» e altre incredibili schiocchezze… «In Libia abbiamo perso la nostra credibilità. E non siamo al di sopra delle parti»
Tommaso Di Francesco
Pubblicato
15.1.2020, 23:58
Ad Angelo Del Boca, lo storico del colonialismo e del fascismo italiano, ricorriamo anche stavolta per capire quello che sta accadendo davvero nella crisi in corso e nel rapporto tra Italia e Libia.
Si torna a parlare apertamente, come fosse davvero all’ordine del giorno se non di ore, di «missione italiana in Libia». Il ministro della difesa Guerini si dice pronto a «rimodulare la nostra presenza militare in Iraq» e chiama in causa la Nato per sostituire i militari americani – non lo dice ma è così – e il ministro degli Esteri Di Maio annuncia addirittura una «missione Ue in Libia per fermare le interferenze esterne». Che ne pensi?
Trovo incredibile che dopo tanto silenzio complice e dopo tanti tentativi falliti con Serraj e Haftar, adesso non si comprenda quel che è accaduto. Mi chiedo come faccia Di Maio a raccontare che dobbiamo intervenire come Europa per fermare quelle che chiama «interferenze». Quelle interferenze, ahimé di Russia e Turchia – sono arrivate in Libia perché hanno “risolto” la crisi in Siria, grazie non solo al ritiro di Trump ma al disastro provocato dalla guerra della coalizione degli Amici della Siria (Europa, Usa, Arabia saudita e la stessa Turchia) che invece di combattere l’Isis e al-Qaeda hanno provato a fare con Assad quel che era riuscito con Gheddafi.
Quelle interferenze sono il risultato dei nostri fallimenti; quelle interferenze hanno realizzato in Libia un cessate il fuoco che per ora – pur restando la tregua fragile – è un risultato senza il quale nulla sarebbe possibile. E le chiama interferenze contro cui avviare una missione. Sono stupefatto. È colpa nostra se abbiamo un ruolo marginale. Certo la colpa principale non ce l’ha questo governo, ma quelli che l’hanno preceduto sì, eccome.
A che ti riferisci in particolare?
Penso alla guerra della Nato, con interventismo francese a guida Sarkozy e seguito italiano e americano, che con la caduta di Gheddafi ha mandato in pezzi il Paese; penso al fatto che da quel momento in poi è dilagata la mediatica pacificazione della Libia mentre in realtà precipitava in un nuovo conflitto tra centinaia di milizie e nuovi interessi famelici, vista la rilevanza della questione petrolio; penso al fatto che con il governo Renzi-Minniti di Libia si è parlato solo di sostenere al-Serraj perché tenesse nelle carceri e nei campi di concentramento i migranti; poi, buon erede, è arrivato Salvini impegnato nella propaganda vergognosa di fermare l’«invasione» che da lì sarebbe arrivata, cacciando i migranti nelle carceri della Libia «posto sicuro»: tutti hanno bussato alla porta di un potere inesistente, quello di Tripoli, creando di sana pianta una «autorità libica» che faceva diventare le milizie addirittura guardia costiera. Ora partiamo in missione, a nome di chi e contro chi?
Di Maio parla esplicitamente di «caschi blu europei» e tutti fanno riferimento alla missione Unifil in Libano praticamente da ricopiare…
È una incredibile sciocchezza. I caschi blu europei non esistono, quando ci sono sono istituzionalmente dell’Onu, ma in Libia le Nazioni unite sono in difficoltà ora a presentarsi al di sopra delle parti perché hanno sostenuto solo il governo di Tripoli; inoltre l’Europa, al di là delle parole, è egualmente colpevole. Guardate come ha affrontato la questione migranti, esternalizzando di fatto alla Libia di Serraj le frontiere del Vecchio Continente; senza dimenticare il ruolo della Francia nel 2011. Oppure pensiamo ai caschi blu degli «innocenti» Egitto e Arabia saudita che spalleggiano Haftar? Ma è la vicenda del paragone con l’Unifil che regge di meno: in Libano c’è una missione Onu dal 1978, erano gli anni nei quali arrivavamo perfino a inviare contingenti per proteggere lì i palestinesi; e soprattutto, quando è stata rinnovata nel 2006 è diventata una missione dei caschi blu, italiani, di interposizione tra due paesi belligeranti, avendo Israele invaso il sud dove hanno sede forze hezbollah, che erano e sono pure al governo a Beirut. Stavolta se facciamo come in Libano rischiamo di interporci accettando la spartizione in due di che quel che era uno Stato unitario. Dando così ragione a chi mette a ferro e fuoco la Libia.
Ma allora che cosa dovrebbe fare l’Italia?
Da subito dobbiamo chiedere alla Conferenza di Berlino il 19 – se ci sarà – che le due parti in conflitto riconoscano la Convenzione di Ginevra per i profughi che sono sotto il loro controllo. Poi ci vuole l’impegno a non fare prorio come l’Unifil in LIbano, cioè bisogna salvaguardare l’unità della Libia, Tripolitania, Fezzan e Cirenaica sono un solo Paese: diciamolo forte e chiaro a Putin e a Erdogan che non sembrano avere questo intento. Voglio ricordare che uno dei termini dello scontro tra Serraj e Haftar è il fatto che il generale ex Cia della Cirenaica sa bene che il neo-ottomano Erdogan mira proprio alla riunificazione del vilajet storico di Tripolitania e Cirenaica. E impegno prioritario è ridare credibilità alle Nazioni unite che non possono certo approvare il ruolo dei Paesi che foraggiano sul campo la guerra, in primis l’Egitto dello “statista” al Sisi e la monarchia dei Saud – entrambi impegnati a morte contro i Fratelli musulmani al potere a Tripoli -, regalando loro il patronaggio di trasformarsi in caschi blu.
Se si arriverà a una missione di pace, deve essere al di sopra delle parti davvero, accettata dalle parti in conflitto e quindi con garanzie di sicurezza fondamentali. Da questo punto di vista non è chiaro oggi quel che dice il ministro della difesa Guerini: a Misurata non c’è davvero pericolo per i nostri soldati? Ma Haftar ha bombardato anche Misurata roccaforte di Serraj, o no?! È infatti l’ospedale da campo con 300 militari della guerra in corso. L’Italia in questo momento nonostante il massiccio peso della sua produzione di gas e petrolio – anche per il suo passato remoto, coloniale e fascista, e prossimo (la partecipazione alla guerra Nato del 2011), non è al di sopra delle parti: in Libia abbiamo perso gran parte della nostra credibilità. Solo la comprensione che il Mediterraneo e le sue sponde sono un’area che interferisce con la politica italiana direttamente, e quindi da salvaguardare con la pace, potrà costruire una identità alla politica estera italiana che adesso non c’è.
E mentre tra i due ottuagenari, il compagno Cecchini e il Corvo Cadorin volan gli stracci, oggi celebriamo SAN TIZIANO, patrono di Vittorio Veneto e diocesi!
Anche oggi non vi è stato nessun appello del SAC di anzianotto Bastanzetti Michele del SAC. Che anzianotto Bastanzetti Michele del SAC sia stanco? Anzianotto Bastanzetti Michele del SAC ha oltre 60 anni e una vita intensa a caccia di un cobra africano nella collina Monte Altare..
WALTER CADORIN NEL TEMPO.
Walter Cadorin nel 900, raccontato in Oggi Treviso da un commentatore. Corvo Rosso nel terzo millennio, raccontato da se stesso.
COMPLIMENTI VINICIO!!!
Carissimi amici,
giovedì 16 gennaio alle 21,00 tornerò a Rete veneta, ospite della trasmissione FOCUS condotta dal Dott. Bacialli.
Canale 18 del digitale terrestre.
Questo resta sempre il mio auspicio, però alle volte lascio passare dei post se contengono notizie interessanti anche se non proprio inerenti all’argomento.
Francesco Cecchini
16/01/2020
Camerotto è un bravo allievo, non vuole mai andare fuori dal tema dettato dal maestro.
Francesco Cecchini
15/01/2020
SCIOPERO GENERALE DI 200 MILIONI DI PERSONE IN INDIA CON LA SINISTRA E I COMUNISTI ASSIEME AI SINDACATI.
Il Partito Comunista d’India (PCI) ha dichiarato che il successo dello sciopero «è un duro colpo per le politiche anti-popolari e anti-operaie del governo BJP controllato dal RSS e guidato da Narendra Modi».
Il Partito Comunista d’India (marxista-leninista) – Liberazione, ha sottolineato che «lo sciopero è stata una dichiarazione di rifiuto del disastroso regime di Modi da parte della popolazione.
DAL MANIFESTO DI OGGI.
Trudeau: «Colpa dell’escalation voluta da Trump»
Canada. Il primo ministro canadese parla dell’abbattimento del Boeing da parte di missili iraniani, 57 le vittime canadesi: «Accade quando si hanno conflitti. Gli innocenti ne sopportano il peso». E a Teheran chiede chiarezza
Marina Catucci
«Le vittime sarebbero vive se non ci fosse stata un’escalation». Così ha parlato il primo ministro canadese Justin Trudeau in un’intervista a Global News Television, riferendosi alle vittime dell’aereo ucraino abbattuto da un missile iraniano. Tra i passeggeri c’erano anche 57 cittadini canadesi.
«Se non ci fosse stata un’escalation di recente nella regione, quei canadesi sarebbero ora a casa con le loro famiglie – ha continuato Trudeau – Ciò accade quando si hanno conflitti e guerra. Gli innocenti ne sopportano il peso». Ha poi aggiunto che la comunità internazionale è stata «molto, molto chiara sulla necessità di avere un Iran non nucleare», ma anche nel «gestire le tensioni nella regione causate anche dalle azioni statunitensi». Trudeau ha aggiunto che avrebbe «ovviamente» apprezzato una comunicazione da parte di Washington riguardo l’attacco dei droni su Suleimani.
Nel fine settimana il premier ha chiesto all’Iran «piena chiarezza» sull’abbattimento dell’aereo di linea, specificando di aver formulato la richiesta in una chiamata con il presidente iraniano Rouhani, che sabato aveva ammesso che l’aereo era stato abbattuto per errore da missili iraniani.
Trudeau ha dichiarato di aver detto a Rouhani che l’ammissione è stata «un passo importante», ma che «molti altri passi devono essere fatti. Dovrà essere condotta un’indagine completa. Abbiamo bisogno di piena chiarezza. L’Iran deve assumersi la piena responsabilità».
Alla domanda se Ottawa avrebbe richiesto a Teheran di pagare un risarcimento finanziario alle famiglie delle vittime canadesi, Trudeau ha indicato che lo avrebbe fatto e di aver insistito con Rouhani affinché il Canada fosse autorizzato a partecipare alle indagini.
I COMUNISTI NON ESISTONO PIU’?
Iran: i comunisti contro il terrorismo di Trump
Giulio Chinappi
I comunisti iraniani del partito Tūdeh sono da sempre molto critici nei confronti del regime teocratico di Tehrān, ma non hanno potuto tacere sull’atto terroristico mosso dagli Stati Uniti contro il generale Qasem Soleimani.
Fondato nel 1941, il Partito Iraniano del Tūdeh (Ḥezb-e Tūdeh-ye Īrān, letteralmente “Partito delle Masse dell’Iran”) ha governato il Paese fino al 1953 sotto la guida del primo ministro Mohammad Mossadeq, prima del colpo di Stato orchestrato da Stati Uniti e Regno Unito per instaurare un governo filo-occidentale con il benestare dello scià. In seguito alla rivoluzione khomeinista, il partito, che continua a dichiararsi apertamente marxista-leninista, è stato messo fuori legge, e migliaia di militanti furono condannati a morte nel 1988.
Oggi, il partito sopravvive in esilio tra Berlino e Londra, ed è attualmente guidato da Mohamad Omidvar. Perseguitato dal regime teocratico di Tehrān, il Tūdeh non ha alcuna intenzione di prendere le difese dell’attuale governo iraniano, ma non ha potuto evitare la condanna dell’attentato terroristico autorizzato direttamente da Donald Trump al fine di eliminare il generale Qasem Soleimani.
Di seguito il comunicato stampa pubblicato dal Comitato Centrale del partito il 3 gennaio, in seguito all’uccisione di Soleimani.
Secondo le agenzie di stampa globali, Qasem Soleimani, comandante della forza Quds del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche dell’Iran [IRGC]; Abu Mahdi al-Mohandis, capo di Kataib Hezbollah e il secondo in comando delle forze di mobilitazione popolari irachene; così come un certo numero di cittadini iraniani, iracheni e libanesi nello stesso convoglio, sono stati uccisi in un attacco aereo vicino all’aeroporto di Baghdad. L’assassinio di Qasem Soleimani, su ordine del presidente statunitense Donald Trump, in chiara violazione della sovranità nazionale irachena e di tutto il diritto internazionale, potrebbe senza dubbio comportare rischi mortali per la regione.
Ali Khamenei, il capo supremo del regime in Iran, ha pubblicato un messaggio in seguito all’incidente, che ha annunciato tre giorni di lutto pubblico nel Paese e ha letto: “Una dura vendetta attende i criminali le cui mani sporche sono contaminate dal suo [il sangue di Soleimani] e dal sangue di altri martiri dell’incidente di ieri sera”.
Adel Abdul Mahdi, il Primo Ministro iracheno, ha condannato gli omicidi di Qasem Soleimani e Abu Mahdi al-Mohandis e nella sua dichiarazione ha dichiarato l’attacco aereo all’aeroporto di Baghdad come “azione ostile” e violazione dell’integrità territoriale di quel paese – che potrebbe portare a una guerra in Iraq, nella regione e nel mondo. L’IRGC ha anche avvertito in una dichiarazione che l’uccisione di Qasem Soleimani nell’attacco degli Stati Uniti “contrariamente alle sue intenzioni e al suo obiettivo” aprirebbe nuovi fronti contro gli Stati Uniti e Israele nella regione e in tutto il mondo.
Negli ultimi mesi, il Partito Iraniano del Tudeh ha continuamente e frequentemente messo in guardia sul rischio delle avventurose politiche dell’imperialismo USA e dei suoi alleati – tra cui il governo reazionario dell’Arabia Saudita e il governo razzista israeliano – nonché le politiche imprudenti ed interventiste del regime iraniano nella regione, anche in Iraq e in Libano, che negli ultimi mesi hanno assistito a diffuse proteste popolari contro le interferenze straniere e in particolare le interferenze del regime iraniano.
Il Partito Iraniano del Tudeh , mentre denuncia questo atto di terrorismo da parte dell’amministrazione Trump – che è indice della sua flagrante mancanza di rispetto del diritto internazionale – ritiene che tutti gli sforzi debbano essere presi per prevenire l’escalation della crisi in la regione e l’aumentare delle tensioni verso pericolosi conflitti militari.
È anche necessario sottolineare che i conflitti di guerra e militari nella regione andranno a beneficio solo delle forze più reazionarie e anti-popolari nella regione e in tutto il mondo e saranno contrari agli interessi della nazione e dei lavoratori. L’azione dell’amministrazione Trump si svolge quando è sull’orlo di un processo di impeachment al Senato degli Stati Uniti per abuso di potere; e gli americani sono entrati in un anno elettorale. In Iran, il nostro popolo – che è ben consapevole delle catastrofi che la guerra ha portato alla nostra patria in passato – si è sempre preoccupato della prospettiva di un’altra guerra. Lo sviluppo di una situazione di emergenza nazionale e di guerra in Iran, – al punto che il crescente movimento popolare negli ultimi mesi ha comportato una seria sfida al regime teocratico – sarà usato come scusa per intensificare l’atmosfera di repressione e terrore in Iran. Una situazione di emergenza nel Paese porterà a condizioni più dure e più severe per qualsiasi espressione di opinione, nonché a conseguenze più gravi per tale espressione. Contrariamente alla prospettiva di forze come i monarchici ed il PMOI [1] – che agiscono come agenti dell’amministrazione Trump e chiedono l’intervento militare USA contro la nostra patria, – il nostro Partito riconosce che l’intensificazione dei conflitti militari danneggerà sicuramente il popolo di Iran e Iraq più di chiunque altro; le stesse persone che per anni sono state le principali vittime delle politiche delle forze reazionarie e dell’imperialismo americano.
Il Partito Iraniano del Tudeh fa appello a tutte le forze progressiste, amanti della libertà e amanti della pace in Iran, nella regione e in tutto il mondo, per proseguire i loro sforzi per mobilitare l’opinione pubblica mondiale contro l’escalation delle tensioni e lo svilupparsi di conflitti pericolosi e letali nella regione. Ai leader reazionari e antipopolari del regime al potere in Iran e nel governo degli Stati Uniti non dovrebbe essere permesso di guidare ancora una volta la regione del Medio Oriente nel fuoco e nel sangue con un’altra guerra disastrosa. La lotta per preservare la pace e fermare le forze di guerra nella regione del Medio Oriente al fine di difendere gli interessi dei lavoratori e della nazione iraniani è della massima importanza.
NOTE
[1] PMOI: People’s Mojahedin Organization of Iran, ovvero Mojahedin del Popolo Iraniano. Si tratta di un partito socialista e nazionalista di sinistra, a sua volta contrario al regime teocratico e in esilio a Parigi.
Se il post fosse mio cancellerei il 90% dei commenti, compreso questo messaggio, perche’ non portano a niente se non a attacchi personali.
Ho contato 7/8 messaggio uguali in cui indicava che corvo in realta’ si chiamava walter e una marea che coinvolgono bastanzetti e questo sac. Ormai l’ha capito tutta italia, ma credo che a nessuno interessi.
Qua si parla delle posizioni preferite da due politici, anzi, un tra un politico e un comico e secondo me Vinicio per fare il video dovevi aspettare anche qualche giorno che ti crescesse un po’ di piu’ la barba. 😀
E se ti posso dare un consiglio… cura un po’ di piu’ il tuo canale youtube, informazioni, video introduttivo ecc.
Attendo il prossimo video!!!
Scusi Sig. Camerotto ma non può troncare a questo modo i titanici sforzi del compagno (compagno che sbaglia…) Cecchini che sta contando, sulle dita di una mano, tutti i veri comunisti che esistono al mondo!
Tempo fa il comico Vinicio Corrent aveva promesso un video comico con il Bastanzetti del SAC. Siamo nel 2020, ma ancora niente. I temi potrebbero essere molti. Il SAC e il cobra africano a Vittorio Veneto, il SAC sindaco pesce d’aprile, il SAC che vorrebbe sculacciare direttrice Da Ros e altri ancora. Tutti i video farebbero pisciare un SAC dalle risate. Ora il Bastanzetti del SAC sta bastanzettando a più non posso forse per ottenere un video. Magari il video con lui che fa un appello del SAC.
Che il Bastanzetti del SAC stia pensando di lanciare un appello del SAC contro i comunisti? E’ un pò di tempo che il Bastanzetti del SAC non lancia appelli del SAC. E’ anzianotto il Bastanzetti del SAC e magari non è in forma.
Toc Toc: ma che fine ha fatto il processo al figlio di Grillo che avrebbe stuprato una ragazza lo scorso 26 luglio? Ne parla solo Il Giornale. Grillo nel PD accelera, intanto.
– giornali si appassionano alla questione dello scontro tra Papa Bergoglio e Ratzinger sul celibato dei preti
-La Repubblica, il titolo “Cancellare Salvini”l Lo scontro si fa aspro tanto che quello Cecchini Bastanzetti sul Comunismo è roba per il teatro di Vinicio. Che ci fa ricordare gli ignavi danteschi Buon teatro e quando insegna cambia?
Se non per la incoerenza, Prof. , il compagno Cecchini andrà all’ inferno per esser un comunista? Pensi che personaggini nel suo girone: Stalin, Mao,Pol Pot, Maduro, Kim Yong Un, Curcio, Toni Negri, Nichi Vendola…
Vinicio Corrent
15/01/2020
Alcuni di quelli che Lei ha nominato sono ancora in vita e quindi possono ancora salvarsi. Auspichiamocelo!!!
Corvo
15/01/2020
Vinicio, mi sono accorto di aver inviato erroneamente due post uguali. Ne può cancellare uno tanto che poi non si dica che esagero ? Grazie
Francesco Cecchini
15/01/2020
Vinicio, il Bastanzetti del SAC bastanzetta nervoso e confuso; forse il video che ha promesso con lui protagonista certamente non lo leva dalla confusione, ma lo può calmare. I temi con il Bastanzetti del SAC sono molti e tutti fanno pisciare sul SAC dalle risate.
Corvo
15/01/2020
Coerenza. Mi pare faccia più propaganda per la sua parte politica che porre idee per un confronto con noi poveri cristi. Ma questo sono affari suoi, Vinicio ma non c’è parità. E si dimentica chi era. Si è formato in un periodo poliico che forse lei non conosce bene ma io l’ho vissuto e usa una tattica, anche qui, agitare grandi problemi e attaccare le persone avendo magari letto Schopenhauer “come insultare” e fuggire al confronto. diretto. E contraddirsi vedi Iran.
Ecco un altro che si è dimenticato del suo passato Floris:
Floris e Favino-Craxi. L’intervista è andata avanti per quasi mezz’ora, ma c’è qualcosa che non ha convinto Dagospia, che sul proprio sito ha sganciato la bomba: “Floris non poteva ricordarsi che sul finire degli anni ’80 era un giovane socialista, collaboratore dell’Avanti!, allievo di intellettuali del valore di Luciano Pellicani e di Gino Giugni?”.
Floris e Favino-Craxi. L’intervista è andata avanti per quasi mezz’ora, ma c’è qualcosa che non ha convinto Dagospia, che sul proprio sito ha sganciato la bomba: “Floris non poteva ricordarsi che sul finire degli anni ’80 era un giovane socialista, collaboratore dell’Avanti!, allievo di intellettuali del valore di Luciano Pellicani e di Gino Giugni?”.
Francesco Cecchini
17/01/2020
Che il Bastanzetti del SAC stia pensando di lanciare un appello del SAC contro Mao? E’ un pò di tempo che il Bastanzetti del SAC non lancia appelli del SAC. E’ anzianotto il Bastanzetti del SAC e magari non è in forma.
Francesco Cecchini
15/01/2020
Walter Cadorin da San Pietro di Feletto è un uomo coraggioso che si maschera dietro uno pseudonimo, Corvo Rosso, da quando tempo fa un commentatore lo ha raccontato in Oggi Treviso.
WALTER CADORIN RACCONTATO DA ANDREA MASET SU OGGI TREVISO.
Caro Walter Cadorin . Siamo veramente all’assurdo, un uomo come il sig.
Cadorin e a Conegliano lo conosciamo molto bene, che critica a destra e a sinistra cercando di insegnarci come dobbiamo comportarci ha del ridicolo. Vorrei ricordare al sig. Walter Cadorin che il suo passato politico di uomo per tutte le stagioni e mi riferisco ai diversi partiti che ha cambiato, forse dovrebbe portarlo ad essere più umile ma l’umiltà non è molto probabelmente una virtù di Cadorin. E’ vero che in questo Paese tutti hanno il diritto di esprimere le loro opinioni ed è giusto così, ma è anche giusto rispolverare il passato di ognuno di noi in particolar modo quando si tenta di dar lezioni dimenticando il proprio vissuto politico non proprio coerente con quello che si vorebbe facessero gli altri. Andrea maset // 06/09/2012 08:56 per OggiTreviso
Non conoscevo questo scritto di Maset del 2012 che poi manco conosco ma penso di sinistra PD o giù di lì. Ho appreso che ho passato tanti partiti, uomo per tutte le stagioni, e gradirei mi dicessero anche quali. Che poi mi conoscano bene sono contento perchè pensavo di non essere riuscito a lasciare traccia. Di certo non mi lascio calpestare e faccio fatica a non difendermi con serietà e civilmente. Di Maset & C. c’è traccia o è critico perchè non sono del suo schieramento ? Sempre aperto al confronto di idee.
Ma lei Cecchini secondo una tecnica che conosco e derivante da una cultura e stagione politica che conosco bene, preferisce sempre l’attacco personale al confronto di idee salvo poi, quando occorre, chiedermi piaceri. Continui pure che io non ho bisogno del palcoscenico avendo i Maset vari che recitano per me. Ma lei cosa ha fatto nella vita politica?
Francesco Cecchini
15/01/2020
Walter Cadorin la nota di Maset l’ha pubblicata lei su OPACT
Francesco Cecchini
15/01/2020
Walter Cadorin non miconfronto con anonimi né rispondo alle loro domande.
Corvo
15/01/2020
Cecchini lei è sempre più scorretto e inaffidabile e scappa dal confronto con scuse puerili. Ma con me parlava per i suoi articoli, vero ? A quel post e nel mio blog allora avevo e si trova anche, la risposta sul mio modesto locale percorso politico. Maset non ha più risposto, segno che era un attacco (?) politico. Se Vinicio non mi banna, ripeto qui il testo originale di cui lei non ha dato notizia.
Caro Walter Cadorin . Siamo veramente all’assurdo, un uomo come il sig.
Cadorin e a Conegliano lo conosciamo molto bene, che critica a destra e a sinistra cercando di insegnarci come dobbiamo comportarci ha del ridicolo. Vorrei ricordare al sig. Walter Cadorin che il suo passato politico di uomo per tutte le stagioni e mi riferisco ai diversi partiti che ha cambiato, forse dovrebbe portarlo ad essere più umile ma l’umiltà non è molto probabelmente una virtù di Cadorin. E’ vero che in questo Paese tutti hanno il diritto di esprimere le loro opinioni ed è giusto così, ma è anche giusto rispolverare il passato di ognuno di noi in particolar modo quando si tenta di dar lezioni dimenticando il proprio vissuto politico non proprio coerente con quello che si vorebbe facessero gli altri. Andrea maset // 06/09/2012 08:56 per OggiTreviso
Risposta
Signor Maset, non credo di conoscerla ma ne faccio volentieri a meno visto che lei non oppone argomenti ai miei ma semplicemente da un suo giudizio sulla mia persona che mi lascia indifferente. E’ sua libertà averlo ed esporlo. Non è basato politicamente sul vero perchè socialista e PSI dall’età di 18 anni, con la fine di questo partito non sono stato iscritto a nessun altro partito e non ho più fatto politica attiva e lei lo sa già. Da cittadino 76enne, con una certa esperienza alle spalle, credo di aver diritto di dire la mia così come lo ha lei di dire cose che con il dibattito politico nulla hanno a che fare. Mi critichi e si opponga ai miei argomenti con altri suoi e ne sarò felice e così, credo, chi ci legge. Per il resto la ringrazio di avermi fatto sapere che a Conegliano sono molto conosciuto ma certamente per non quello che lei ha scritto. Mi piace poi sapere che ancora dò fastidio politico e insegnare a lei come si fa politica seriamente esponendo idee e argomenti certamente opinabili da gente seria. Alla fine penso che lei non sia di Congliano ma di San Pietro di Feletto e che gli bruci qualche mio commento sulla situazione politica di lassù. Ripete infatti cose lette tempo fà e che non si chiami Maset. Si rilassi e scriva di cose serie, se a lei non dà fastidio, s’intende. 6.9.2012 su OggiTreviso
7.9.2012 Chiesto di fare una lista dei partiti nei quali ho militato; di dire a che parte politica lui aderisce, Maset scrive oggi su Oggi Treviso che oltre il PSi ” mi ha visto, lui simpatizzante, a qualche convegno del PDL” Sugli argomenti politici chiaramente non risponde. Fine della polemica perchè non trovo il nome nell’elenco telefonico, quindi è fasullo,chi vuole capisce che sono persone che stentano a confrontarsi con altri e decidendo e credendo di essere migliori di altri finchè sono coperti da pseudonimi.
Francesco Cecchini
15/01/2020
Walter Cadorin pubblico dove trovo trovo spazio, l’unica discriminante sono i fascisti. Ora agitato offende, ma ripeto nessun confronto con gli anonimi.
Vinicio Corrent
15/01/2020
Carissimi amici,
giovedì 16 gennaio alle 21,00 tornerò a Rete veneta, ospite della trasmissione FOCUS condotta dal Dott. Bacialli.
Canale 18 del digitale terrestre.
Francesco Cecchini
15/01/2020
Ora che si sa che dietro Corvo Rosso si nasconde Walter Cadorin da San Pietro di Feletto, il Walter Cadorin cambierà pseudonimo. Magari si firmerà come Corvo Grigio.
Mi scusi, ma a lei che differenza fa il fatto che si chiami walter cadorin oppure corvo rosso grigio o verde? Questa non e’ una conferenza, un meeting dove il nome e’ importante, in un blog uno scrivo con il nome che gli pare, l’importante e’ il contenuto che porta.
Ma lei e’ ossessionato da questa cosa? che lo ripete in ogni messaggio?
Francesco Cecchini
15/01/2020
Scusi Camerotto Alberto, ma lei è ossessionato dal fatto che io informi che dietro Corvo Rosso c’è Walter Cadorin? Poi non perda tempo, perché non rispondo a domande dei Camerotti.
Alberto Camerotto
15/01/2020
Questa sua risposta fa capire tante cose. Saluti.
Francesco Cecchini
15/01/2020
Camerotto Alberto afferma di capire molte cose
Corvo
15/01/2020
Cecchini certamente lei ricorderà che in una mail di qualche anno fa dove mi chiedeva di pubblicare un suo articolo, le dicevo chi era Corvo rosso. Poi lei scorrettamente ma anche Bastanzetti, i avete usato a mo’ di offesa, figurarsi. Come ho scritto più volte, io sono stato nel sociale e in politica locale per 40 anni mostrando faccia e azioni. E lei pensa che io mi sia nascosto per paura di qualche cosa ? Ne vado fiero chcchè ne pensi il Maset e lei. Continua a piacermi Corvo Rosso. E’ di lei che non si sa cosa abbia fatto nel sociale. Ci dica, ci dica che a Trento c’ero anch’io.
Francesco Cecchini
15/01/2020
Walter Cadorin non mi confronto con anonimi né rispondo alle loro domande, ho solo informato su chi è lei e come è stato raccontato in Oggi Treviso.
Francesco Cecchini
15/01/2020
Ancora un giorno senza un appello di Bastanzetti del SAC. Vinicio che stia bene il Bastanzetti del SAC? E’ impossibile che da buon SAC si sia accorto che i suoi appelli valgono un SAC.
CHI E’ BASTANZETTI DEL SAC CHE BASTANZETTA SULLA CINA.
ANZIANOTTO BASTANZETTI E LE SCULACCIATE.
Il primo aprile 2014, Oggi Treviso ha informato della candidatura di Michele Bastanzetti a sindaco di Vittorio Veneto. In realtà il Bastanzetti è stato nient’altro che un sindaco pesce d’aprile e da anni consigliere anziano del consiglio di quartiere di Ceneda. Il suo stile di consigliere è stato raccontato tempo fa da Gioi Tami.
gioi tami Michele Bastanzetti • un anno fa
prima di parlare e criticare la lista dei CdQ dovresti almento fare mea culpa di come ti comportavi nel quartiere di ceneda. dove che con motivazioni pretestuose bloccavi ogni lavoro e rendevi la vita impossibile agli altri consigieri e alla presidente. o la perin era una pericolosa estremista?
chiedete ai vari consiglieri che si sono dimessi per disperazione pur di nn aver più a che fare
Probabilmente dello stile Bastanzetti ne sa qualcosa ora l’attuale presidente del consiglio di quartiere Massimo Santonastaso.
Probabilmente eccitato per la candidatura il Bastanzetti postò il seguente commento:
Michele Bastanzetti
02/04/2014 – 14:13
PARACARRI
Alle volte la sculeccerei sulle mie ginocchia, Graziosissima Direttora
Chissà se il Bastanzetti è riuscito a realizzare questa fantasia erotica con la sua amica Emanuela Da Ros?
In ogni caso va detto che il Bastanzetti qualcosa ha fatto ha fondato il SAC una specie di Bastanzetti&Bastanzetti al quale nessuno da retta. paio di cronisiti locali.
Signori, queste sono cose serie su cui riflettere. E non fanno ridere. Forse è meglio privileggiare la polemica personale e dove sono i comunisti.
Il sondaggio di Alessandra Ghisleri, così l’Italia si scopre antisemita: “Gli ebrei hanno troppo potere”…
Poi, aggiunge, è impressionante che fra i dichiaratamente antisemiti il 49 per cento abbondante accusi gli ebrei di strapotere finanziario e quasi il 47 di sentirsi una razza superiore, e cioè le pietre angolari su cui il nazismo costruì la sua propaganda
Al solito nostalgico esagitato che più sotto acclama le magnifiche sorti e progressive del comunismo cinese ricordiamo che il maoismo, tuttora ufficialmente celebrato in patria, ha prodotto in Cina una ecatombe che si stima fra i 35 e i 70 milioni di morti. Da Deng Xiaoping (1976) in poi il paese si è trasformato in un capitalismo assai più avido e sfruttatore di quello delle democrazie liberali. Avidità e sfruttamento senza alcun rispetto per l’ambiente, che gioca in campo globale; basti l’es. della gigantesca, speculativa campagna di acquisti che Xj Jinping sta svolgendo in Africa. Poi, se vogliam paragonare quanto sopra al neocomunismo italiano di Leopolde Casaleggi & talk show vari… vuol dire far concorrenza ai cabaret del Prof. Corrent.
Bastanzetti del SAC bastanzetta a più non posso, ma va capito. Non capisce un SAC, figuriamoci se capisce, sa della Cina. La sua materia sono i cobra africani in Europa.
Già. Il comunismo italiano, dopo il disastro degli anni di piombo e “dei compagni che sbagliano”, si è trasformato nel “comunismo in cashmere” alla Fausto Bertinotti. E nel “comunismo in barca a vela” alla Massimo D’Alema. La falce e martello gettate in discarica…
Bastanzetti del SAC bastanzettatore seriale. Da 3 o 4 giorni manca il suo appello del SAC, che nessuno prende in considerazione. Che Bastanzetti del SAC non sia ora un SAC in piena forma?
Vinicio Corrent del SAC pensa da buon SAC che i comunisti siano in estinzione. Da buon SAC come il suo collega Bastanzetti del SAC non sa che i comunisti sono al potere in Cina, in Viet Nam, in Nepal e a Cuba ed altro. Per esempio due iscritti al Partito Comunista spagnolo sono ora ministri.
In Cina il Partito Comunista cinese è al potere. I comunisti cinesi, quindi, non sono estinti o in via diestinzione. Prototeggi giustamente il Bastanzetti del SAC, ma non farti influenzare da lui.
Il partito sarà anche al potere ma i rapporti sono da capitalismo selvaggio. Ci sono un sacco di uomini d’affari cinesi miliardari e in una società comunista non dovrebbero esserci!!!
Francesco Cecchini
14/01/2020
Il comunismo richiede una fase di transizione gestita da un partito comunista, in ogni caso in Cina non vi sono problemi, ma non vi è capitalismo selvaggio. Comunque la bastanzata numero uno è che i comunisti siano in via di estinzione.
Corvo
14/01/2020
Per uscire dalle polemiche personali dove tutti sono prof. ma non c’è costrutto. Si fa numero ma non qualità.
Cosa dice Renzi ? Che il Pd deve cambiare politica chè ha una finzione minoritaria ora. Per cambiare ha due possibilità il PD. Primo riornare alla riunione di tutte le sinistre e far rinascere quindi il vecchio Pci. L’altra affrontare i problemi senza inseguire il grillismo (ora arrivato con i nodi al pettine a lotte interne fra nuovi sinistrini e un Conte buono per tutte le stagioni) e con la Leopolda in funzione nel parlamento europeo ma superata in Italia, almeno che… Il PD a Rieti sembra dar ragione a Renzi ma imboccando una strada già percorsa e fallimentare. Quali sono le vostre idee in proposito per il futuro?
L’unico che non fa polemiche personali e fa costrutto è Walter Cadorn da San Pietro di Feletto, Corvo Rosso, secondo Walter Cadorin da San Pietro da Feletto, naturalmente.
Corvo
14/01/2020
Ma il tema per tutti, gestore blog compreso, non era Leopolda Renzi?
Comunismo ? Infatti non risultano appelli in questa giornata per le 62 milioni di bambine cinesi “scomparse” a causa dell’aborto selettivo in trent’anni di politica del figlio unico. L’Onu è in imbarazzo su di loro, in quanto difensore della “libertà riproduttiva” nel mondo.. Ottobre 2016 giornata delle bambina scomparse
Squallida ironia. Una Kultura del passato politico che denota la mancanza di argomenti da opporre.
Francesco Cecchini
14/01/2020
Nessuna ironia, ma un’informazione su chi è Corvo Rosso, che innervosisce Walter Caodorin da San Pietro di Feletto, Corvo Rosso, che possiede una Kultura del presente politico.
Corvo
14/01/2020
Lei e Bastanzetti vi state divertendo su questo chi é ? Ma quanto godete a menarla manco fossi una bella gnocca. Il problema è che il blogger con voi fa numero e con me vi masturbate. Ognuno gode a modo suo. Ne ho visti di quaiotti nella mia vita ma … così mai. E ui finisco una polemica deludente e menomante.
Francesco Cecchini
14/01/2020
Walter Cadorin da San Pietro di Feletto oramai è noto che lei è Corvo Rosso, lo ha rivelato tempo fa un commentatore di Oggi Treviso. Nessuno pensa che Walter Cadorin da San Pietro da Feletto sia una bella gnocca, ma che diverta si.
Francesco Cecchini
14/01/2020
Il segretario Nicola Zingaretti sta proponendo a Conte e a M5s un patto di legislatura oltre le regionali del 26 gennaio, innanzitutto in Emilia Romagna. Anche se prederanno. Il Pd è ora chiuso in una abbazia, in condizione non proprio solida ed ha lo scopo di allungarsi la vita. Altro che fondazione di un nuovo PCI.
Comico Vinicio non è che stai imparando dal tuo protetto Bastanzetti del SAC a bastanzettare? Il Bastanzetti del SAC va protetto, e sono d’accordo, è l’unico SAC in giro, ma evitando di bastanzettare, che è una cosa da SAC.
Prof. se posso permettermi, attento a toccare il totalitarismo “falce e martello”. Che il Cecchini ne è uno degli irriducibili pasdaràn. Più comunista di Stalin Mao e Pol Pot messi assieme…
Allora deve essere protetto in quanto quella dei comunisti è una specie in rapida estinzione.
Francesco Cecchini
14/01/2020
Comico Vinicio Corrent ha imparato dal suo protetto Bastanzetti del SAC a bastanzettare un SAC. Magari Vinicio Corrent ha aderito al SAC. Vinicio Corrent del SAC.
Corvo
14/01/2020
Forza, aggiornarsi. La Leopolda non c’è più ( e qui non se ne parla). A Rieti è nato il nuovo PCI: PD-M5s-sardine. Giorgetti: senza dialogo si precipita tutti nel burrone.
La Leopolda c’è stata e ci sarà ancora ,con Renzi in Italia Viva e fuori dal PD. Nuovo PCI con Zingaretti, Casaleggio e le sardine è un’affermazione da blog comico o da politologo del SAC.
Comico Vinicio, il tuo protetto Bastanzetti del SAC continua a scrivere bastanzate, ma sono un paio di giorni che non lancia appelli. Sta bene il tuo protetto Bastanzetti del SAC? O ha finalmente capito che i suoi appelli non sono ascoltati?
Tutto è in mano a Casaleggio: quello tra i Cinque Stelle e Rousseau è un divorzio impossibile
Le “rivolte” dei vari Paragone e Fioramonti non hanno sbocco. La notizia che Di Maio pensi a lasciare la guida è un pettegolezzo, fatto per screditarlo. Perché il vero dominus del Movimento, per statuto e per business, è e resta unicamente Davide Casaleggio. Non Grillo.
Giusto per tornar in tema, più che per amor di Leopolda par che Renzi, per non parlar di Grillo (e Casaleggio), si sian dati alla politica per amore de i schei. In realtà questa è la motivazione che spinge non dico tutti, ma moltissimi. Per parafrasare Paolo VI: la politica è la più grande forma di carità…verso sé stessi.
Cecchini stia in tema e non insista! coi trascorsi che ha, a partire da Sociologia a Trento con amico Curcio (e non dico di più…), non potremmo mai accettarla nel SAC.
Vinicio, protettore del Bastanzetti del SAC, sono passati un paio di giorni e il Bastanzetti del SAC non ha lanciato un nuovo appello. Che stia bene il Bastanzetti del SAC?
Però!!! Nonostante la prospettiva allettante io direi di aspettare un po’ di anni ancora…
Francesco Cecchini
13/01/2020
Vinicio lo faranno santo per la protezione del Bastanzetti del SAC. E’ l’unico SAC in giro e il WWF non ci ha ancora pensato a proteggerlo. Personalmente sono dalla parte di Vinicio. PROTEGGIAMO IL SAC!!!
Vinicio Corrent
13/01/2020
A questo punto con tutta questa sacralità risulta chiaro che ho sbagliato professoone. Avrei dovuto fare il prete.
Francesco Cecchini
13/01/2020
Vinicio, assolutamente non devi fare il prete. Sei un ottimo comico ed un ottimo protettore del Michele SAC, l’unico SAC al mondo. Personalmente sono perché il Michele del SAC venga protetto.
Francesco Cecchini
13/01/2020
Ammirevole il Bastanzetti del SAC che non ha ancora capito che i suoi appelli non vengono presi in considerazione. Comunque per i reperti archeologici è scesa in campo una persona credibile come l’assessore alla cultura Ulliana che non è un SAC come il Bastanzetti del SAC.
“Dove sono i reperti?”: Vittorio Veneto è in attesa di vedere quel patrimonio storico “bloccato”
L’appello di Bastanzetti del Sac per i reperti trovati una 30ina di anni fa sul Monte Altare
Che assieme a Walter Cadorin da San Pietro di Feletto sia sparito anche Bastanzetti del SAC da Ceneda ? Vinicio, protettore del Bastanzetti del SAC intervieni, fai qualcosa. Se sparisce il Bastanzetti del SAC, non solo Ceneda, ma tutta l’umanità rimane senza SAC, è l’unico SAC al mondo.
Bene! Vinicio sono sicuro che se sparirà il SAC farai qualcosa, tipo lanciare un appello CHI HA VISTO IL SAC, sperando che non faccia la fine di tutti gli appelli che lancia il Bastanzetti del SAC.
Comico Vinicio, oltre a Bastanzetti del SAC da Ceneda devi anche proteggere e non censurare Walter Cadorin da San Pietro di Feletto, è l’unico Corvo Rosso in circolazione.
Comico Vinicio, da buon maestro o profe, ha censurato Walter Cadorin perché fuori tema. Walter Cadorin si firma ora, come Corvo Rosso, ma fino a tempo fa si firmava, in Oggi Terviso con nome e cognome. Poi un commentatore lo ha raccontato e da allora si firma come Corvo Rosso. Comunque l’unico che comico Vinicio non censura è il Bastanzetti del SAC che può anche offendere.
Dopo aver negato ogni addebito, messo di fronte alle prove, l’IRAN cui il famigerato Cecchini così apprezzato dal Prof. Corrent vuol dare l’atomica, ha addossato la colpa dell’assassinio dei 176 civili del boeing ucraino ad “un nostro soldato che ha premuto il bottone senza aver ricevuto l’ordine”. Se non ci fossero quei poveri morti, queste si son le gag che fan ridere!
Ps: pensa te se il pulsante dell’ atomica ce l’avesse il Cecchini…
Appunto Prof. Corrent! ma mica vorrà riservare il privilegio di sproloquiar fuori tema al solo Cecchini, l’ estimatore di chi spara sugli aerei pieni di civili innocenti!
Il fatto che non hanno accettato la sua proposta sta sconvolgendo il Bastanzetti del SAC che su Oggi Treviso bastanzetta come non mai. Vinicio quando riuscirà a spiegare al suo protetto Bastanzetti del SAC, che grazie alla sua reputazione da SAC non lo prenderanno mai in considerazione?
Michele Bastanzetti
Già; l ‘abbiamo richiesta di nuovo. In novembre l’avevamo proposta in forma “discorsiva”, non protocollata come ora, giusto per stimolare un confronto. La reazione fu un silenzio tombale. Tacque il Sindaco Miatto con la sua maggioranza, nonostante nella Treviso leghista la cittadinanza alla Segre sia stata concessa.Tacque il centro sinistra, che in questa città non vuol rischiare di distinguersi dal centro destra. Tacquero associazioni antifasciste come l’ANPI. Tacquero istituzioni come l’ISREV, che della memoria storica hanno culto supremo. Ma tacque anche “la società civile” vittoriese, il “mondo della cultura” evidentemente già entrati in letargo ai primi di novembre. Chissà, con questi tepori pre-primaverili magari qualcuno si sveglierà. Scommetterei di no, però…
“L’indifferenza è l’anticamera della barbarie” (Sergio Mattarella)
“L’indifferenza è complice dei misfatti peggiori” (Liliana Segre)
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Carlo Della Giustina
Nell’occasione non si può togliere la cittadinanza onoraria a Mussolini che permise i rastrellamenti degli Ebrei in Italia?
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Michele Bastanzetti
Le pare, Egr. Della Giustina, che la politica razzista di Mussolini sia l’unico motivo per il quale dobbiamo bocciare quella ideologia e quel periodo storico, sfociato in una guerra spaventosa?
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Carlo Della Giustina
Michele Bastanzetti no, ma è più che sufficiente.
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Michele Bastanzetti
Egr. Della Giustina dunque anche lei è per l’ autorevisionismo storico? per il ripulire a proprio piacimento le pagine scomode del passato? Non condivido; è antieducativo e sintomo di debolezza.Tenga poi presente che la cittadinanza che i vittoriesi tributarono a Mussolini è del ’24, molto prima che venissero varate le leggi razziali. Va dunque contestualizzata. Come è vero che in quasi cent’anni nessuno a Vittorio si è mai sognato di revocarla, inclusi i partigiani nel ’45 col sindaco Attilio Tonon (CLN). Qualcosa vorrà dire.
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Gianni Panda Dal Tio
Spero vivamente che decidano per il si! Però nessun bilanciamento, quella a mussolini va tolta! Punto e basta!!!
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Michele Bastanzetti
Egr. Dal Tio, legga la mia più sotto se vuol comprendere un modo di ragionare diverso e magari, se crede, ci fornisca delle argomentazioni che sostengono il suo punto di vista. Scrivere semplicemente: “Quella di Mussolini (cognomi sempre in maiuscolo) va tolta! Punto e basta!!! (ben tre esclamativi)” non è una argomentazione ma una asseverazione autoritaria. E’ importante non essere violenti anche quando si scrive, non trova?
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Michele Bastanzetti
A Vittorio c’è una linea di pensiero (tentata pure una raccolta firme) che vorrebbe revocar la cittadinanza concessa a Mussolini nel ’24. Il Dux giunse a Vittorio, che portava su un palmo di mano tanto da volerla capoluogo, nel 1923 e nel ’38 ed i ns. concittadini -Chiesa inclusa- gli tributaron accoglienza trionfale. Basta leggere le cronache, sfogliare qualche fotografia dell’ Archivio MARIN per averne contezza. Quella è la nostra storia che non è un album dalcui togliere col senno di poi le foto che non piacciono più; sono i regimi revisionisti che fan così. Una comunità evoluta, una democrazia forte non han paura di guardare in faccia il passato. Anzi, proprio le pagine più scabrose dovrebbero essere spalancate e studiate per benino; perché son quelle che più insegnano.
Ps: intanto i partiti vittoriesi, sulla Segre, continuano a sgusciare nel silenzio/indifferenza. Pazienza la Lega autocratica della “politica del citofono” ma pure il PD del nuovo corso sardinista…
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Adriano Tolomio
Più cittadinanze onorarie le vengono conferite, minore è l’importanza che dette cittadinanze assumono. In fin dei conti, cosa ha fatto la Segre per ogni singola città e da chi è stata mai votata?
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Michele Bastanzetti
Al contrario. Più cittadinanze le vengon conferite più assumono un significato che travalica la sua storia personale. Ad oggi la cittadinanza alla Segre identifica un impegno contro il totalitarismo, il razzismo, l’ antisemitismo, la violenza inclusa quella verbale. Un nome che diventa sinonimo d’ un pensiero più vasto e che, dunque, torna buono per ogni città. Circa il “da chi è stata votata?”…beh Sig. Tolomio…se consideriamo molti dei “votati” è meglio stender un pietoso velo…
“La cultura è la miglior risposta all’odio e all’intolleranza” (Sergio Mattarella, oggi)
“Co’a cultura no se magna” (un ex Sindaco di Vittorio, qualche anno fa).
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Michele Bastanzetti
Visto? Anche stavolta silenzio sepolcrale della politica d’ogni raggio che, pur trafelata nell’ autocertificarsi come trasparente-pronta all’ ascolto e al dialogo…teme perfino di dire una parola su un palco di democrazia diretta quale Oggitreviso. Alla fine della giostra mi sa che Benito Mussolini rimarrà il dominus nell’ Albo d’onore di Vittorio Veneto (quanti conoscono gli altri iscritti?) e che la Segre rimarrà fuori. Perplime non tanto che si bocci il nome della Segre, quanto che non sia riconosciuta l’importanza di ciò che rappresenta; dal che si può dedurre che invece si apprezza il contrario di ciò che esso rappresenta. Esito imbarazzante, forse preoccupante…
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Michele Bastanzetti
Memorabile discorso della sen. Segre oggi al Parlamento Europeo. Memorabile la attenzione e la partecipazione emotiva con le quali i deputati l’hanno ascoltata ed applaudita.
Ma a Vitorio né destra né sinistra han capito cosa rappresenta questa signora e perché dovremmo darle la cittadinanza onoraria.
Pore Vitorio…pore Vitorio…
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Michele Bastanzetti
E per chiudere in bruttezza: nel rapporto Eurispes- Italia 2020 si dice che, statistiche in impennata, il 15% degli italiani NEGA l’olocausto e che un altro 16% lo sminuisce. Quanti poi abbiano consapevolezza delle sue reali dimensioni non si sa, aggiungo io. Questo è un altro motivo che dovrebbe spinger a politica vittoriese verso la cittadinanza alla Segre. Ma Vittorio, come dimostrato per l’ennesima volta, dorme della grossa…
Questa che segue è una notizia che il clan della FakeNewsCorporation ha quasi totalmente ignorato dopo che avevano sbraitato per giorni la VIGLIACCA uccisione attraverso un drone del Gen Soleimani hanno quasi completamente taciuto l’abbattimento di un aereo spia americano in Afganistán sembra da parte delle forze Iraniane:
«L’aereo abbattuto era il comando mobile della CIA per Michael D ‘Andrea, capo delle operazioni contro Iraq, Iran e Afghanistan, la piattaforma spia più avanzata d’America e il centro di comando mobile con tutte le attrezzature e i documenti ora nelle mani dei nemici» si legge su VT (per cui mi onoro di collaborare dall’Italia).
«VT Damasco: (fonti dell’intelligence russa confermano) È stato riferito che (Mike de Andrea) responsabile del dossier dell’assassinio del martire maggiore generale Qassem Soleimani è stato ucciso nell’incidente dell’aereo americano che è stato abbattuto in Afghanistan. È la figura di spicco dell’intelligence della CIA nella regione. Il massimo ufficiale della CIA è stato ucciso nell’incidente del bombardiere americano in Afghanistan».
Un duro colpo per gli esportatori di democrazia e per il Bar-Zelletti del SAC che già versava in cattive condizioni data la conferma dell’avvenuta Brexit: il Bar-Zelletti del SAC voleva scommettere sul contrario di quanto avvenuto ma per sua fortuna nessuno lo ha cagato.
Denisio, se Vinicio viene a sapere che il Bar-Zelletti del SAC è il suo protetto Bastanzetti del SAC ti censura.
Devo cassare questo tuo commento per l’eccessiva lunghezza!!!
Qualcuno, che non sia il suo psichiatra, sa dirmi perché il Cecchini continua a postare i miei commenti espressi sulla pagina di Vittorio? che, ovviamente, son tutti fuori tema rispetto all’ argomento proposto dal Prof. Corrent!
CADORIN, ORA CORVO , RACCONTATO IN OGGI TREVISO DA ANDREA MASET. SEMBRA CHE CORVO CONSERVI LO STESSO STILE DI WALTER CADORIN. Caro Walter Cadorin . Siamo veramente all’assurdo, un uomo come il sig.Cadorin e a Conegliano lo conosciamo molto bene, che critica a destra e a sinistra cercando di insegnarci come dobbiamo comportarci ha del ridicolo. Vorrei ricordare al sig. Walter Cadorin che il suo passato politico di uomo per tutte le stagioni e mi riferisco ai diversi partiti che ha cambiato, forse dovrebbe portarlo ad essere più umile ma l’umiltà non è molto probabelmente una virtù di Cadorin. E’ vero che in questo Paese tutti hanno il diritto di esprimere le loro opinioni ed è giusto così, ma è anche giusto rispolverare il passato di ognuno di noi in particolar modo quando si tenta di dar lezioni dimenticando il proprio vissuto politico non proprio coerente con quello che si vorebbe facessero gli altri. Andrea maset // 06/09/2012 08:56 per OggiTreviso
Vinicio, quando chiederai a coraggioso Corvo di postare nel tuo blog firmando con nome e cognome, come fanno tutti? Invece di gracchiare corvate da anonimo Corvo.
La sua tecnica di non rispondere e postare ripetendo sempre le stesse cose e scorrettamente perchè non pubblica la risposta a Maset del povero Cadorin. cose, è una tecnica omertosa, da noi nordisti anche furba. Ma quante suole di scarpe consuma stando sempre in fuga dai problemi reali che le pongo ?
Regionali 2020 in Emilia Romagna e Calabria: M5s da 5 stelle a pulviscolo di stelle.
Mi ha atto venire in mente una canzoncina d’asilo: giro giro tondo casca il mondo (sua sinistra radicale)….
Abbondantemente sotto l’1%, il Partito Comunista – 0,44% e 10.225 voti – e Potere al Popolo: 0,30% pari a 6.980 “x” sulla scheda elettorale.
Quando ci dirà se sta con Israele, popolo della Segre, o con i palestinesi e loro alleati ? Oggi il Presidente Mattarella ha parlato a favore di quel popolo. Adesso tocca a lei. O sta per andare ancora all’estero ?
WALTER CADORIN, ORA CORVO , RACCONTATO IN OGGI TREVISO. SEMBRA CHE CORVO CONSERVI LO STESSO STILE DI WALTER CADORIN. Caro Walter Cadorin . Siamo veramente all’assurdo, un uomo come il sig.Cadorin e a Conegliano lo conosciamo molto bene, che critica a destra e a sinistra cercando di insegnarci come dobbiamo comportarci ha del ridicolo. Vorrei ricordare al sig. Walter Cadorin che il suo passato politico di uomo per tutte le stagioni e mi riferisco ai diversi partiti che ha cambiato, forse dovrebbe portarlo ad essere più umile ma l’umiltà non è molto probabelmente una virtù di Cadorin. E’ vero che in questo Paese tutti hanno il diritto di esprimere le loro opinioni ed è giusto così, ma è anche giusto rispolverare il passato di ognuno di noi in particolar modo quando si tenta di dar lezioni dimenticando il proprio vissuto politico non proprio coerente con quello che si vorebbe facessero gli altri. Andrea maset // 06/09/2012 08:56 per OggiTreviso
CHI E’ COMMENTATORE POLITICO SAC BASTANZETTI. La biografia pubblica del Bastanzetti del SAC è da vero e proprio SAC . Inizia con la caccia a un cobra africano, non in Africa, ma a Vittorio Veneto, poi candidato sindaco pesce d’aprile, conigliere di quartiere rompipalle, lo ha raccontato Gioi Tami, la blogger Francesca Salvador lo prende in continuazione a metaforici calcioni in culo, lo cancella, il blogger Walter de Iulis gli da del troll e non permette più i suoi commenti, Top C. ( C. non sta per Commentator) per evitare i suoi bastanzettamenti continui lo traferisce su Facebook dove fa meno danni, lancia in continuazione appelli che nessuno ascolta, fonda un SAC di cui è presidente e solo membro, è anzianotto SAC, ma si crede un giovane SAC. Blogger Vinicio giustamente lo protegge, è il solo SAC in giro, se sparisce il mondo resta senza SAC.
Prof. Corrent, lei che lo conosce, com’ è l’umore di Grillo dopo il collasso stellare in Emilia e Calabria? rece basse anche per Salvini e la sua “politica del citofono” e del “digiunate per me”. Fanno tenerezza all’estrema sinistra: sindrome da ultimo giapponese abbandonato sul Pacifico.
Dicono che Corvo Walter Cadorin non voli più a sud di Conegliano dove lo conoscono tutti, vedi nota di Andrea Maset, che lo racconta. Magari Corvo Walter Cadorin d’estate svolazza a luglio anche a Jesolo per abbronzarsi le piume grigiastre. E’ probabile che Corvo Walter Cadorin non svolazzi mai a Roma, in Calabria o altrove. Sicuramente Vinicio si prenderà cura che nel suo blog coraggioso Corvo firmi con nome e cognome.
Vinicio, perché non insegna a Corvo Walter Cadorin del trio Bastanzetti, Cadorin & Camerotto a firmarsi con nome e cognome. Gli altri due lo fanno.
Elezioni regionali. Sinistra sempre peggio.
di L.M. · Pubblicato Gennaio 27, 2020 · Aggiornato Gennaio 27, 2020
Con le Proiezione in Emilia Romagna, la vittoria sembra salda nelle mani di Bonaccini attorno al 51%, Borgonzoni al 41%.
In Calabria vince senza storia il centrodestra
Crollo totale del Movimento Cinque Stelle sia in Emilia Romagna che in Calabria . In Calabria rischia di non superare la soglia di sbarramento che è fissata all’8%
Risultato pessimo per le liste di sinistra (ancora una volta divise), sia l’altra Emilia Romagna che Potere al Popolo sotto il Partito Comunista (di Rizzo) che prende solo lo 0,5%. Attorno al poco lusinghiero 4% Emilia Romagna coraggiosa che invece correva con Bonaccini.
Cecchini, sembra un commento di un uomo di destra. Sinistre divise ma non da oggi e l’impossibile è metterle assieme perchè tanti Capi tanto onore e rimborsi elettorali. Rifondazione Comunista 0,6 grazie al suo appello che, come sempre, manca di misura e di esperienza dopo tanti anni passati all’estero. Alla fine grillini spariti, le sardine faranno la stessa fine e lei non sarà mai ne segretario di una sezione di Rifondazione ne entrerà nel Comitato Centrale.
Dicono che Corvo Walter Cadorin non voli più a sud di Conegliano dove lo conoscono tutti, vedi nota di Andrea Maset. Magari Corvo Walter Cadorin d’estate svolazza a luglio anche a Riccione per abbronzarsi le piume. E’ probabile che Corvo Walter Cadorin non svolazzi mai a Roma o in Calabria.
Vinicio, se vuoi veramente proteggere quel SAC del Bastanzetti del SAC devi controllare le bastanzate che scrive come commenti su Oggi Treviso. Utimamente quel SAC del Bastanzetti del SAC ha scritto che Oggi Treviso non racconta il vero. Sempre più SAC il Bastanzetti.
Legambiente di Vittorio Veneto organizza una manifestazione a difesa della biodiversità del torrente Meschio, ma non coinvolge Bastanzetti del SAC, che nervoso si agita. Leggere il suo commento in Facebook dove dice che Oggi Treviso non racconta la verità.
Michele Bastanzetti
“centinaia di persone”? I cartacei parlan di 50. Le foto ne mostran una trentina. Ma di certo in tanti che volevano aderire alla giusta causa, non han potuto esserci…
VINICIO NON CENSURARMI PER PROTEGGERE IL BASTANZETTI DEL SAC. QUELLO CHE SCRIVO E’ VERO E COMICO. IL BASTANZETTI DEL SAC FA SEMPRE RIDERE UN SAC.
Difendiamo la biodiversità del Meschio. Basta centraline centinaia di persone protestano. Mancava Michele Bastanzetti , che anni fa, quando meno anzianotto, sguazzava nel torrente Meschio come un SAC, da buon Bastanzetti del SAC.
GIORNO MEMORIA: SEGRE, INDIFFERENZA È COMPLICE
“L’indifferenza racchiude la chiave per comprendere la ragione del male, perché quando credi che una cosa non ti tocchi, non ti riguardi, allora non c’è limite all’orrore. L’indifferente è complice. Complice dei misfatti peggiori”: queste alcune parole della ‘definizione d’autore’ che la senatrice a vita Liliana Segre, 90 anni il 10 settembre, superstite dell’Olocausto, testimone da 30 anni della Shoah italiana, sotto scorta da mesi per le minacce.
Aspettiamo un suo scritto di appoggio.
Dicono che Corvo Cadorin non voli più a sud di Conegliano dove lo conoscono tutti, vedi nota di Andrea Maset. Magari Corvo Cadorin d’estate svolazza anche a Riccione per abbronzarsi le piume.
Il mio appello al voto disgiunto
L’intervento. E’ evidente che la vittoria di Salvini susciti un tale disgusto che tante persone serie e coscienti faranno la scelta di Adelmo Cervi. Ma è il caso che chi voterà Bonaccini esprima un voto disgiunto per L’Altra Emilia Romagna
Maurizio Acerbo*
Edizione del
26.01.2020
Pubblicato
25.1.2020, 23:59
E se provassimo a ribaltare gli appelli al voto disgiunto? Le persone di sinistra che voteranno Bonaccini turandosi il naso per battere la Lega dovrebbero perlomeno votare L’Altra Emilia Romagna per ridurre il danno.
Perché una cosa è certa: il programma della coalizione che sostiene Bonaccini non è di sinistra né ambientalista e il presidente già renziano se scampa il pericolo sarà più forte di prima. Lo sa anche chi si è alleato con Bonaccini ma non ha osato chiedere alcun punto discriminante serio per farlo: neanche il ritiro di quella che Berdini sul Manifesto ha definito la peggiore legge urbanistica in Italia e nemmeno quello dell’autonomia differenziata che ha visto la regione un tempo rossa schierarsi al fianco di quelle leghiste di Veneto e Lombardia.
Ma tutto questo elettrici e elettori della sinistra che voteranno Bonaccini lo sanno ma lo votano lo stesso nonostante le orribili candidature, da Giuliano Cazzola al tipo che ha licenziato centinaia di dipendenti con un messaggino, e le cene da 1000 euro con imprenditori. Certo ci sono anche quelli che sembrano usciti da Good Bye Lenin e pensano di votare Bonaccini per difendere la Costituzione dimenticando che lui era per il Si al referendum e persino quelli che lo vedono come eroe partigiano dimenticando il voto del PD con i leghisti per l’equiparazione tra comunismo e nazismo. E’ evidente però che la vittoria di Salvini susciti un tale disgusto che tante persone serie e coscienti faranno la scelta di Adelmo Cervi e la cosa è facilmente comprensibile.
Ma – come ha annunciato di voler fare Adelmo intervenendo a Reggio Emilia in un incontro dell’Altra Emilia Romagna – per le ragioni anzidette è il caso che chi voterà Bonaccini esprima un voto disgiunto per L’Altra Emilia Romagna. Ci sono anche ragioni di carattere nazionale che attengono al profilo del futuro centrosinistra. Chi spera in un PD che dia retta agli interventi di Barca e Landini dovrebbe ragionare sul fatto che un Bonaccini vincente diventerà un nuovo fenomeno alla Renzi che ci spiegherà che la ricetta vincente è la sua, quella di sempre.
Un buon risultato della lista unitaria di sinistra, ambientalista e comunista servirà dunque a controbilanciare gli effetti collaterali negativi di un voto al presidente. Perché un’altra cosa è certa: chiunque vinca ci sarà bisogno di un’opposizione di sinistra e ambientalista. E se dovesse vincere la Lega ci sarà ancor di più bisogno di qualcuno/a che la faccia su contenuti di sinistra collegandosi alle vertenze sociali e ambientali e soprattutto che sia dalla parte di lavoratrici e lavoratori, contro esternalizzazioni e finte cooperative, per i beni comuni e contro le grandi opere devastanti che sostengono entrambi gli schieramenti. Basti pensare ala sanità: ce lo vedete il PD contrastare le iniziative a favore dei privati se è un campione ovunque del rapporto strettissimo con le cliniche?
L’eletto dell’Altra Emilia Romagna – tra l’altro – toglierebbe un seggio alla coalizione di destra.
Mi permetto di consigliare a chi non voterà il bravissimo Stefano Lugli come presidente di dargli il voto di preferenza nelle province di Modena, Bologna e Ferrara facendo la scelta coraggiosa di premiare chi non antepone ai programmi la possibilità di essere eletti più facilmente.
Qualcuno mi domanderà: perché votare L’Altra Emilia-Romagna e non altre liste di sinistra?
Innanzitutto perchè è l’unica lista di sinistra presente in tutti i 9 collegi della regione ed è nata dallo sforzo di unire tutta la sinistra radicale. Dunque meglio non incentivare chi teorizza e pratica la divisione della sinistra anticapitalista e comunista: tre liste a sinistra del centrosinistra inducono all’astensione e al voto “utile”. Tra l’altro Pap è presente in solo 5 province su 9 e Rizzo in 6. Quindi l’unica lista che potrebbe raggiungere il 3% è L’Altra Emilia Romagna e se non lo farà sarà anche responsabilità di chi di sinistra non la vota. Sarebbe ora di smetterla di andare a vedere i film di Ken Loach a indignarsi per le conseguenze del proprio voto “utile”.
Concludendo: senza un sistema ipermaggioritario come quello che centrosinistra e centrodestra decisero per le regioni non ci sarebbero tutti questi patemi d’animo. Ognuno voterebbe serenamente senza temere che l’uomo nero di turno stravinca per pochi voti di vantaggio. E magari ci sarebbe una sinistra antiliberista più coesa e forte come accade in altri paesi europei.
*segretario del Partito della rifondazione comunista
La sinistra Rifondazione Comunista, già Partito Comunista Italiano, di Bertinotti e Cossutta è diventata con Cecchini gretista in mancanza di altri obiettivi e sputa sul PD manco che questo blog della campagna veneta sia letto in Emilia. Forza Cecchini, insista
Dicono che Corvo Rosso Cadorin non voli più a sud di Conegliano dove lo conoscono tutti, vedi nota di Andrea Maset. Magari Corvo Rosse Cadorin d’estate svolazza anche a Riccione per abbronzarsi le piume rosse.
Emilia-Romagna, Emanuele Macaluso ex dirigente PCI direttore Unità e riviste: “Comunque vada, la sinistra ha già perso e dovrà rivedere il governo”
Dicono che Corvo Rosso Cadorin non voli più a sud di Conegliano dove lo conoscono tutti, vedi nota di Andrea Maset. Magari Corvo Rosso Cadorin d’estate svolazza anche a Riccione per abbronzarsi le piume.
Vinicio Corrent è un pseudonimo o realtà. E lei perchè non lo invita a manifestarsi ? Magari è un costo che paga per poter imperversare con i suoi post.
Buona domenico Vinicio. Non censurare per proteggere il trio Bastanzetti, Cadorin & Camerotto, riposati e pensa al prossimo video.
Vinicio fai il comico, non il censore. Non censurare i miei commenti e nemmeno quelli del trio Bastanzetti, Cadorin & Camerotto. Non perdere tempo dedicati a produrre il prossimo video.
Grazie del consiglio che metterò in pratica.
Comico Vinicio tieni anche presente che il Walter Cadorin da San Pietro da Feletto non ha altri luoghi dove scrivere, se non il tuo blog. Sopportalo, il Walter Cadorin.
GENOCIDIO TEDESCO DEI POPOLI HERERO E NAMA.
di Francesco Cecchini · Pubblicato Gennaio 24, 2020 · Aggiornato Gennaio 23, 2020
Il genocidio è un atto criminale premeditato, organizzato sistematicamente e messo in atto con lobiettivo di sterminare delle comunità civili mirate, scelte in base a criteri di nazionalità, razza o religione. Ryzard Kapuscinski
Chi non sa ricordare il passato è condannato a ripeterlo Georges Santayana Una frase simile è scritta anche in un muro di Auschwitz.
Tra pochi giorni cade la Giornata della Memoria della Shoah, che si celebra il 27 gennaio. Sono trascorsi 75 anni da quando lArmata Rossa entrava nel campo di sterminio di Aushwitz, Oswiciem in polacco, e liberava i prigionieri superstiti. In quel giorno emerse in tutta la sua crudeltà quello che era accaduto di atroce in quel campo di sterminio. Il mondo scopriva lorrore dellOlocausto. Con lavvento del nazismo di Hitler in Germania (1993/1945) venne avviato lo sterminio del popolo ebraico in Europa. Le vittime di questo immane olocausto sono calcolate in oltre in oltre 6 milioni di persone, la gran parte di loro morta nei campi di sterminio. Durante questo periodo non furono sterminati solo ebrei, ma anche quei gruppi non conformi al disegno nazista di purezza e perfezione della razza ariana: rom, omosessuali, neri, malati di mente, comunisti, slavi e via dicendo. Tutti quei gruppi erano definiti untermenschen, sotto persone. Tra il 1941 ed il 1945 nei campi di concentramento e di sterminio istituiti dal regime nazionalsocialista morirono, compresi gli ebrei, tra i dieci e i quattordici milioni di persone.
É giusto che accanto alle vittime della follia nazista, nel Giorno della Memoria si ricordino anche le vittime di tutti i genocidi che invece sono stati dimenticati o non ricordati come dovrebbero. Per esempio il genocidio del popolo armeno, quelli del colonIalismo e fascismo italiani in Africa: Libia, Eritrea ed Etiopia, i genocidi in Asia: in Indonesia nel periodo 1965/1967, quasi un milione di comunisti indonesiani furono eliminati dalle forze governative aiutate da squadroni della morte, e il genocidio a Timor Est provocato dall’invasione indonesiana.
Il genocidio dei popoli herero e nama fu il primo del 900. Tra il 1884 ed il 1908 la colonia tedesca,ora Naimbia, fu il laboratorio per la creazione di campi di concentramento e la sperimentazione delle prime forme di eliminazioni di massa. Il piu famigerato campo campo di concentramento fu il Konzentrantionslager auf der Haifishensel vor Luderritzbucht nell isola di Shark, dove si registrò un taso di mortalità del 70%. Per il clima inospitale, freddo, la malnutrizione, le violenze fisiche e gli stupri, fu denominato Todesinsel, lisola della morte. Questi due popoli, herero e nama furono sterminati per essersi ribellati, coraggiosamente ed in armi, infliggendo perdite, contro linvasore tedesco. Significative sono le parole di Lothar Von Trotha, inviato con 20000 soldati per una vera e propria azione di annientamento, prima ai suoi superiori: Ritengo preferibile che la nazione herero perisca piuttosto che infetti i nostri soldati e inquini la nostra acqua ed inquini i nostri cibi. Poi al popolo herero: Io, generale delle truppe tedesche indirizzo questa lettera al popolo herero. Dora in poi gli herero non sono più sudditi tedeschi…Devono lasciare il Paese (cioè il territorio africano che appartiene loro). Qualsiasi herero scoperto all interno del territorio tedesco, armato oppure no, con oppure senza bestiame sarà ucciso. Non sarà tollerata neppure la presenza di donne e bambini che dovranno raggiungere gli altri membri della loro tribù ( ossia morire di fame nel deserto), altrimenti saranno fucilati. Non c è una contabilità esatta dei morti per le armi, di fame, nei campi di prigionia o nelle deportazioni. Alcuni dicono che i due popoli, herero e nama, furono ridotti il primo dell80% e il secondo del 50%.
Furono perpetrati esperimenti medici mostruosi su esseri umani. Medici tedeschi che includevano coloro che stavano lavorando sulla dottrina della razza pura in Namibia, successivamente “ducarono” molti medici razzisti tedeschi, incluso il famigerato “Angelo della Morte”, Mengele. Il dottore più famoso, che ha sperimentato su esseri umani in Africa, è stato Eugen Fischer.
La Germania ha chiesto scusa alla Naimbia, che però, giustamente chiede danni materiali.
Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata per commemorare le vittime dell’Olocausto. Lei qui lo prende come spunto per parlare di più e di altro secondo l nota tattica del comunismo internazionalista. Se ne frega se il popolo della Segre è ancora sotto tiro e se l’antisemitismo si è ripreso in Europa e se l’antisemitismo- fascismo non si anche presente nelle sinistre. Bravo. Ma per i citrulli.
Va bene, non censuro ma lei contenga i suoi interventi!!!
Bene Vinicio non censuri il commento del coraggioso Cadorin, significativo di chi è il coraggioso Cadorin, ma non censuri nemmeno il mio commento a quel corvo del Cadorin.
Forse, anzi lei non sa che quello che ho scritto è storia politica, dibattito di tempi passati che ritorna qui con Cecchini. A dimostrazione dello internazionalismo, un certo internazionalismo, sono gli articoli passati sui movimenti popolari in certi paesi messi dal Cecchini e lui lo sa. Non scambi la politica con altro anche perchè quello che scrivo è dimostrabile è dibattito corrente. Adesso capisco perchè ha bannato miei post recenti sull’antisemitismo in Italia e Europa : la verità l’ha lasciata al pensiero di Cecchini, rispettabile il pensiero come tutte le altre convinzioni ma basta che si rispettino anche le altre contrarie. La politica seria non è comica. Come vede rispondo sempre a quanto scrive il Cecchini tanto per far capire e con serietà, che fuori da OT e il suo blog c’è un altro mondo con altre idee e convinzioni e c’è il pluralismo. Tanto per essere puntuali, lei ha detto che non è antisemita ma Cecchini non si è ancora espresso. Saluti
Guardi che se ho bannato dei suoi post relativi al problema dell’antisemitismo non è certo perché sono antisemita, come le ho già detto ma solo perché questo argomento non rientrava nel tema proposto dal mio ultimo video: Grillo vs. Renzi. Insomma questo non è uno sfogatoio e se volete scrivere di quello che vi passa per la mente aprite un blog anche voi o rivolgetevi ad altri canali di informazione che danno voce indistintamente a tutti senza nessuna linea. Ce ne sono, mi creda!!!
Comico Vinicio è un pò confuso. Prima afferma di non censurare e poi censura. Comico Vinicio perché non si dedica al prossimo video comico, cosa che le viene bene?
Io penso di averla capita un pò. Adesso, per nascondere le sue convinzioni, ma il suo Corrent è un pseodonimo?, anche lei, e non è buona didattica ma neanche cultura giornalistica seria, usa dire che non è in linea con il tema da lei proposto. Ma Cecchini in tutti i suoi commenti, 90% del totale, è sempre stato fuori dal tema. Per la nota formula 2+2 fa quattro, lei la pensa come Cecchini e a lui da spazio e non lo corregge.Niente di male ma allora confrontiamoci seriamente e civilmente. Ogni tanto bisogna schierarsi da qualche parte. Io non ho problemi. E poi, ho capito ma non torna a beneficio dei suoi video, fatevela fra di voi : lei Cecchini e Bastanzetti che altri in questo blog non ci sono.
Walter CadorIn di San Pietro dI Feletto, anche se ora è Corvo Rosso è sempre quello raccontato tempo fa da Andrea Maset, non è cambiato il Cadorin: Siamo veramente all’assurdo, un uomo come il sig.Cadorin e a Conegliano lo conosciamo molto bene, che critica a destra e a sinistra cercando di insegnarci come dobbiamo comportarci ha del ridicolo . Inoltre coraggioso Cadorin continua a non firmarsi con il proprio nome e cognome.
Vinicio Corrent ha smesso di fare il comico, ma vigila a tempo pieno che nessuno dei suoi protetti del trio Bastanzetti, Cadorin & Camerotto venga commentato.
Sempre comico, tant’è che sto preparando un nuovo video. Vigilo affinché nessuno venga attaccato o insultato deliberatamente e torno ad auspicare la coerenza con il tema proposto, nonché il monito a una minore lunghezza dei post.
Comico Vinicio, bene per il prossimo video con quello che c’è in giro ridere fa bene. Comunque protegga il trio Bastanzetti, Cadorin & Camerotto, anche loro fanno ridere e non fanno male a nessuno, sono innocui. Non censuri, però.
SAC Bastanzetti del SAC, del trio Bastanzetti, Cadorin&Camerotto, non si chiede perché blogger Walter De Iulis non accetta i suoi commenti e tempo fa gli ha dato del troll (documentato)? Interverrà blogger Vinicio perché blogger Walter permetta i commenti del suo protetto SAC Bastanzetti del SAC senza sargli del troll?
Domani studenti trevigiani in piazza per dire “no” alla guerra
L’iniziativa della Rete degli Studenti Medi di Treviso in piazza Borsa
Isabella Loschi
rete degli studenti medi Treviso
TREVISO – Studenti in piazza per dire “no” alla guerra. Domani, alle ore 17, la Rete degli Studenti Medi di Treviso lancerà un appello da piazza Borsa.
“L’attacco degli Stati Uniti nei confronti dell’Iran, che ha portato alla morte del generale Soleimani, ha generato forte indignazione a livello internazionale. Dobbiamo dire basta a questi crimini e azioni di questo genere, portate avanti da quegli Stati il cui unico interesse è arricchirsi senza pensare alle ripercussioni che hanno sulla popolazione civile”.
“Vogliamo gridare forte il nostro “no” alla guerra, non è più tollerabile una politica estera fatta con le armi invece che con il dialogo. Chiediamo coerenza e responsabilità da parte dell’Unione Europea e dagli Stati membri affinché questa spirale di morte giunga al termine”.
China coronavirus: death toll rises to 41, more than 1,300 infected worldwide
NON C’E’ SOLO LA CINA. PARAGUAY. Cuatro muertos por dengue y largas esperas en hospitales
El Ministerio de Salud confirmó ayer que el fallecimiento de cuatro personas, dos adultos mayores, un joven y un niño, fue provocado por el virus del dengue, y siguen en estudio 14 muertes asociadas a la enfermedad. Las salas de urgencia de los hospitales públicos y privados están colapsadas.
Vinicio cresce. Non è più solmente il protettore di SAC Bastanzetti del SAC, ma anche di Corvo Rosso e di Camerotto. Li commennti e Vinicio protettore del trio SAC Bastanzetti del SAC, Corvo Rosso&Camerotto ti censura senza pietà.
Dunque il Prof. Corrent sarebbe il protettore di tutti tranne lei, di cui sarebbe invece il vessatore. Chiaro esempio di “sindrome di Calimero”: tutti ce l’hanno con me perché son piccolo e nero, è un’ingiustizia però!”. Solo che, visto che lei è un veterocomunista duro e puro bisognerebbe parafrasarla : “tutti ce l’hanno con me perché son piccolo e rosso”. Ma un po’ di serena autocritica non riesce proprio a farla, per capire che il suo è un comportamento patologico, più che incivile e che andrebbe quindi curato più che educato?
La biografia pubblica di SAC Bastanzetti del SAC è da SAC . Inizia con la caccia a un cobra africano, non in Africa, ma a Vittorio Veneto, poi candidato sindaco pesce d’aprile, conigliere di quartiere rompipalle, lo ha raccontato Gioi Tami, la blogger Francesca Salvador lo prende in continuazione a metaforici calcioni in culo, lo cancella, il blogger Walter de Iulis gli da del troll e non permette più i suoi commenti, Top C. ( C. non sta per Commentator) per evitare i suoi bastanzettamenti continui lo traferisce su Facebook dove fa meno danni, lancia in continuazione appelli che nessuno ascolta, fonda un SAC di cui è presidente e solo membro, è anzianotto SAC, ma si crede un giovane SAC. Blogger Vinicio giustamente lo protegge, è il solo SAC in giro, se sparisce il mondo resta senza SAC.
Al Signor Cecchini crea disturbo se in un blog internet una persona si firma con un nickname, in piu’ scende nell’ipocrisia piu’ totale sapendo bene chi si cela dietro al nick corvo, ma ostinandosi a chiamarlo anonimo.
D’altro canto nemmeno noi abbiamo la certezza che il nome francesco cecchini sia effettivamente la stessa persona che scrive dall’altra parte dello schermo.
Detto questo abbiamo anche constatato che il signor cecchini ha imparato ad usare CTRL-C e CRTL-V. Potrebbe imparare, a questo punto, ALT-F4 che male non fa.
Inoltre, forse data la sua vecchiaia o la sua ignoranza in materia informatica, gli e’ necessario ripetere piu’ e piu’ volte gli stessi identici concetti.
Dato poi che contenuti non ne porta, a parte copia/incolla di altri articoli e pure scritti da altre persone, direi che questo blog, cosi’ come e’ strutturato, non ha piu’ niente da offrire.
Signori… io vi auguro un buon weekend.
Mi dispiace per l’autore di questi post, ma pubblicare QUI i suoi video e’ tempo perso, salvo drastiche soluzioni.
Continuero’ comunque a seguire il suo canale youtube e se ne avro’ occasione lo faro’ conoscere ad altri amici.
Vinicio… i miei saluti.
La ringrazio per la fedeltà e Le chiedo anche di continuare a utilizzare il blog. Mi creda che a volte non riesco a cancellare i post fuori tema anche perchè ho altro da fare.Non sono pensionato e nelle condizioni economiche italiane non credo lo diventerò mai, per cui dovendo principalmente lavorare e molto, non mi resta molto tempo per fare l'”educatore informatico”.
La ringrazio anche se vorrà divulgare i miei video che secondo me meritano molto di più dei risultati attuali pur soddisfacenti. A presto
Caro Vinicio a me non danno fastidio le critiche sperando in quelle intelligenti. Chi ha fatto vita pubblica ha sempre preso, è preparato a prendersi critiche e complimenti chè non tutti la pensano allo stesso modo. A me dispiace la furbizia come premio sulla santità, Mi meraviglia che un insegnante scolastico abbia tolto i miei post che facevano presente del stato dell’antisemitismo a cui si è arrivati. E in particolare da uno, lei, che che ha fatto, in questo Blog, campagna per la cittadinanza alla Segre. Distuggendo quei post dal blog, sono quindi portato a pensare che anche lei sia un antisemita come penso sia Cecchini. Poi c’è un detto delle nostre terre “Dio li fa e poi Dio li accoppia” . Forse, come lei spesso afferma, è più un comico che altro snaturando così la sua formazione. Comunque il blog è suo anche se dato, come ho già detto, in leasing ad altri. Non so quanti leggano i contenuti e se più o meno dei suoi video. Affari suoi. Ma avrà certamente notato che da alcuni giorni i titoli dei blog non compaiono più in prima pagina e si sarà dato, spero, una risposta. Pace e bene
Mi dispiace veramente di aver tolto il suo post e le confermo che non sono per niente antisemita, anzi potrei anche offendermi per questo dal momento che sono anch’io di discendenza ebraica. Se ho cancellato il suo post mi dispiace ma sarà dipeso da un mero errore dato che sono costretto ogni volta a cancellarne molteplici e ripetitivi oltretutto. Delle scelte della redazione non so nulla, a me interessa pubblicare i miei video e farci due risate anche se come disse Machiavelli è bene ridere ma di un “Riso amaro”.
Corvo Walter CadorIn è sempre quello raccontato tempo fa da Andrea Maset: Siamo veramente all’assurdo, un uomo come il sig.Cadorin e a Conegliano lo conosciamo molto bene, che critica a destra e a sinistra cercando di insegnarci come dobbiamo comportarci ha del ridicolo Siamo veramente all’assurdo, un uomo come il sig.Cadorin e a Conegliano lo conosciamo molto bene, che critica a destra e a sinistra cercando di insegnarci come dobbiamo comportarci ha del ridicolo. Inoltre coraggioso Cadorin continua a non firmarsi con il proprio nome e cognome.
CAMEROTTO. Ad Alberto Camerotto, giovane e sapiente, da disturbo se mi danno disturbo coloro che non si firmano con il nome e cognome. Poi che Alberto Camerotto, anche se sembra un Alberto Camerotto vero e proprio, lo sia davvero o non un Camero Alberotto? Non è sicuro che l’Alberto Camerotto sia in realtà un Camerotto come afferma di essere, oltre che giovane e sapiente. Positivo che l’Alberto Camerotto afferma di sparire. Sparirà davvero il giovane e sapiente Camerotto?
Corvo è sempre il Cadorin raccontato tempo fa da Andrea Maset: Siamo veramente all’assurdo, un uomo come il sig.Cadorin e a Conegliano lo conosciamo molto bene, che critica a destra e a sinistra cercando di insegnarci come dobbiamo comportarci ha del ridicolo Siamo veramente all’assurdo, un uomo come il sig.Cadorin e a Conegliano lo conosciamo molto bene, che critica a destra e a sinistra cercando di insegnarci come dobbiamo comportarci ha del ridicolo. Inoltre coraggioso Cadorin continua a non firmarsi con il proprio nome e cognome.
“Altro che cittadinanza Segre !! Antisemitismo fascisatoide
Qui ebrei’, scritta shock a casa figlio ex deportata
A Mondovì, sulla porta dell’abitazione di Aldo Rolfi. Indaga anche la Digos di Cuneo
La scritta antisemita comparsa sulla porta di casa di Aldo Rolfi © ”
Una scritta antisemita è comparsa sulla porta di casa di Aldo Rolfi, figlio di Lidia, partigiana deportata a Ravensbruck nel 1944, una delle grandi voci dell’orrore dei lager. La scritta “Juden hier”, “qui ci sono ebrei”
Quando è che arriva l’ora che si vergogna delle bambocciate ripetitive che scrive e si confronta sugli argomenti posti ? Meno male che Vinicio si era impegnato di cassare i post contenenti attacchi personali !
Quando coraggioso Walter Cadorin si firmerà con nome e cognome?
Vinicio, allora, non ha niente in contrario se il Consiglio di quartiere di Ceneda proponesse di inviare in missione in Cina SAC Bastanzetti del SAC, cacciatore di un cobra, a cacciare i serpenti portatori di virus. Si presume che tale proposta incontrerebbe ampia unità, da destra a sinistra, a Vittorio Veneto.
Ci vorranno circa tre mesi per avere un vaccino contro l’ ennesimo virus “prodotto” nella Cina meridionale dove le condizioni igieniche sono spaventose. Ma magari i no-vax, compresa la Santona del Bicarbonato, hanno qualche ricetta delle loro…
Vinicio, se il Consiglio di quartiere di Ceneda proponesse di inviare il tuo protetto SAC Bastanzetti del SAC, cacciatore di un cobra, in Cina a cacciare i serpenti portatori di virus, saresti d’accordo? Non ti opporresti?
Io proteggo tutti coloro che pubblicano nel mio blog, anche te.
Grazie Vinicio, ma non ho bisogno di protezione. SAC Bastanzetti del SAC si, fai bene a propeggerlo e sono d’accordo con te:
Ciò che non siamo più, ciò che non vogliamo più E’ quello che dicono le sardine, rifacendosi a Montale
di Adriano Sofri
“Non chiederci la parola…” che finisce con una negazione assoluta. Noi non possediamo la parola che possa aprire i mondi dice Montale, invece le sardine sembrano conoscerla questa parola, data l’aria da sapientinii che sfoggiano.
Mondo
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“Guaidò go home”. Il Golpista contestato a Londra
di L.M. · Pubblicato Gennaio 23, 2020 · Aggiornato Gennaio 22, 2020
“Guaidò go home”. Contestato a Londra il golpista autoproclamato al quadrato
Si è autoproclamato in una piazza di Caracas davanti a Dio come “presidente”. E’ responsabile di un criminale embargo, una vera e propria guerra economica contro il suo paese. Ha tentato un golpe militare il 30 aprile scorso, riuscendo solo a prendere un ponte della città di Caracas per qualche minuto. E’ stato messo in minoranza dalla stessa opposizione venezuelana che ha eletto come presidente dell’Assamblea Nazionale il 5 gennaio passato un altro membro anti-chavista. E cosa ha fatto allora il nostro eroe? Si è autoproclamato presidente dell’Assemblea Nazionale per mantenere il titolo di autoproclamato presidente della Repubblica in un giornale con i voti dei sostituti dei parlamentari ufficiali.
Parliamo chiaramente dell’unico autoproclamato al quadrato della storia, la marionetta degli Stati Uniti per eccellenza: Juan Guaidò, il quale, invece di rispondere ad un’inchiesta parlamentare sui milioni e milioni di dollari che gli sono arrivati da Stati Uniti e Europa portata avanti dalla stessa opposizione venezuelana, ha infranto nuovamente la legislazione del suo paese per un tour dai suoi padroni.
Le solite ipocrisie e sbandamenti. Quando vanno dai “Tuoi” si dice vai dagli “alleati”. Quando avversari si dice “padroni”. Vecchio gergo degli internazionalisti comunisti che preferiscono parlare dei problemi del mondo piuttosto di quelli “in casa”
Stia e risponda all osservazioni che gli faccio e non cerchi di cavarsela sempre con polemiche e fatti che sa falsi. Sia dignitoso, adoperi il suo sapere per motivi virtuosi. E’ diventato peggio di Bastanzetti. Non fugga all’estero
Non rispondo a coraggiosi che non si firmano con il loro nome e cognome. Informo solo su chi è Corvo Rosso. A quando Corvo Grigio?
Virus cinese, scienziati ipotizzano che siano i serpenti all’origine dell’epidemia. Ecco perché SAC Bastanzetti del SAC caccia un cobra africano nel vittoriese. Bastanzetti del SAC a Vittorio Veneto mette d’accordo tutti. Da destra a sinistra lo considerano un SAC. SAC Bastanzetti del SAC.
1917 è in molti cinena di Treviso e provincia, tra i quali il Verdi di Vittorio Veneto.
«1917», un’immersione dentro l’orrore della Grande Guerra
AL CINEMA. Il regista «rinuncia» al montaggio in favore di un lungo piano sequenza che fa pensare a un videogioco. Il nuovo film di Sam Mendes, ambientato in Francia durante il primo conflitto mondiale. La missione dei soldati William Schofield e Tom Black lungo la linea del fronte. Candidato a dieci Oscar
Una scena da «1917» di Sam Mendes
Una scena da «1917» di Sam Mendes
Eugenio Renzi
Edizione del
23.01.2020
Pubblicato
23.1.2020, 0:01
Aggiornato
22.1.2020, 21:03
Inutile girarci intorno: per noi, il millenovecentodiciassette è non è un anno come gli altri. Quando il titolo appare all’inizio, invadendo spavaldamente lo schermo, non si può non pensare che per tutto un secolo, il 1917 non è stato tanto un anno ma un momento, un luogo e un evento. Per Sam Mendes il 1917 non è né Pietroburgo, né la rivoluzione russa, né l’inizio del Secolo breve. È la storia dei soldati scelti William Schofield e Tom Black (George MacKay e Dean-Charles Chapman), che comincia sotto un albero, in punto sperduto della campagna piccarda, quando i due vengono incaricati di una missione della massima importanza e dalla quale dipende la vita di un intero reggimento, al quale incidentalmente appartiene anche il fratello di uno di loro.
Anche a chi non intrattiene un legame affettivo o culturale con la rivoluzione russa questo buffo scippo può apparire curioso. Ma non si ha troppo tempo per rifletterci perché ne appare subito un altro. Proprio nella città della rivoluzione, Pietroburgo, Alexander Sokurov aveva inventato un modo tutto cinematografico per interrare la rivoluzione e il suo cineasta di riferimento.
NELL’«ARCA RUSSA», filmato nel museo dell’Ermitage con un solo piano sequenza, Sokurov spianava d’un sol colpo di steadycam il cinema dialettico di Ejzenstejn e il suo montaggio intellettuale, con il quale il vecchio genio del cinema sovietico aveva formalizzato la rottura storica imposta dalla volontà del partito di Lenin.
Anche Mendes tenta un film tutto d’un fiato, tutto girato senza montaggio, con un solo lungo movimento di macchina. O almeno così appare, perché in realtà il regista inglese bara, come aveva fatto già il connazionale Hitchcock in Nodo alla gola, che facendo morire le sequenze contro un muro o contro una giacca, nascondeva lo stacco allo spettatore e dava l’illusione della continuità. Anche tenuto conto di questo escamotage, il film resta un exploit per diverse ragioni, ed ha richiesto uno sforzo tecnico e artistico. L’Arca russa, digitale permettendo, si era spinta molto più in là dello spazio teatrale di Nodo alla gola: andando a vagabondare per il dedalo dell’Ermitage, e in qualche occasione uscendone.
NULLA a che vedere con questo film, che si avventura in esterno, con alcune claustrofobiche eccezioni. Ma se da un lato Mendes si è caricato di grandi ostacoli tecnici, dall’altro ha rinunciato a quello che, proprio dalla seconda parte del 1910 (Nascita di una nazione è del 1915) è la grammatica del cinema: il decoupage. Il cui senso profondo è quello della rottura dello spazio e del tempo naturali e la creazione di una continuità cinematografica. Mendes decide di rinunciare a questa grammatica. Forse in questa scelta c’è una semplice reazione allo spezzettamento millimetrico delle scene d’azione a cui il cinema hollywoodiano ci ha abituati. Mendes ha affermato che era il tema a richiedere un’immersione. E che il piano sequenza era la soluzione più giusta per rispondere a questa esigenza. Ed è vero che, se si prende la sequenza che tutti hanno già visto (quella in cui Schoefield attraversa la linea del fronte mentre i suoi commilitoni si lanciano all’assalto tra le bombe e le mitraglie), non si può negare che il risultato sia notevole.
MA SE SI PRENDE il film nel suo insieme quello che rimane è una collezione di quadri, e un grande senso di vacuità. È vero che questa sensazione non manca di coerenza, nella misura in cui dà forma al sentimento che si prova rispetto alla guerra in generale e alla Grande guerra in particolare. Si aggiunga che la macchina da presa, accompagnando i protagonisti, ricrea l’intimità del racconto, che si ispira qui alle memorie del nonno del regista Alfred Hubert Mendès. Buone ragioni sulla carta, ma che sul grande schermo fanno più pensare ad un videogioco che ad un film.
A mio parere l’idea di fondo e’ azzeccata, chi ha studiato il 900, la guerra, l’europa in quel periodo, l’eredita’ di un esercito fatto di revolver e moschettoni, rigidita’ militare, e tutta l’economia e le novita’ tecnologiche potra’ solo apprezzare questo film in quanto tutto il contorno giá lo conosce. Praticamente un riassunto di scene tratte da tanti libri.
Dall’altra parte abbiamo i giovani che ormai questa storia la sentono molto lontana, in quanto la possono apprendere solo dai libri, per chi ha voglia comunque… quindi puntare un po’ su effetti speciale e raccontare il film come se fosse la trama di un gameplay puo’ essere d’aiuto in quest’epoca dove le console e i computer la fanno da padrone.
Il film uomini contro per esempio, bench’sia un buon film e un quasi adattamento del libro di lussu, risulterebbe troppo noiso per molti giovani. Benche’ quest’ultimo racconti bene della guerra e del generale leone, nonche’ vicende molto vicine ai nostri luoghi.
Oramai è tutto così. Si ritorna alla storia solo per sostenere strumentalmente idee che hanno a che fare con la lotta politica schematica dei giorni e non servono a risolvere i problemi di vita di oggi
La Segre è stata indicata come esempio per fare, ancora, giocare con l’ antifascismo in un momento di confusione programmatica delle sinistre. Ma poi le stesse forze, alcune di certo, non sostengono gli ebrei, Iasraele ma le formazioni che lottano contro quel popolo che vorrebbero far sparire. Sarebbe interessante sapere Cecchini da che parte sta. E qui viene dimostrata la ipocrisia. E si vuole portare in Europa la Turchia ma non Isarele Stato libero e democratico.
Mattarella: ‘Vigilare contro antisemitismo e fascismo” Antisemitsmo che uno studio recente indica in forte aumento anche in Italia. Questa è una battaglia vera per la libertà e non la cittadinanza alla parlamentare Segre usata poi dalle giunte leghiste per paura di passare come fasciste. La lega di Vittorio non è caduta in questo trabocchetto. Evviva
neppure la pace, vogliamo solo essere lasciati in pace – e per questo non contiamo niente. Un grande autore russo ha dato un nome a un sintomo che conserva un carattere universale, al di là dello spazio e del tempo: l’oblomovismo. Un termine che denuncia apatia, alienazione e immobilismo. Per molti italiani, Oblomovka è la vera patria. Per questo, quando c’è di mezzo l’interesse nazionale, solo l’Italia fa eccezione. L’asse franco-tedesco è l’ultimo dei problemi.
ARTICOLO SU GIGIO, PUBBLICATO SU LINKIESTA DI OGGI
Il grande bluff delle dimissioni di Luigi Di Maio
L’addio del capo politico dal M5s è una mossa tattica per prendere le distanze dai nodi più ingarbugliati e poi ritornare più forte che mai. Perché non esiste una leadership alternativa alla sua. E soprattutto perché, finché c’è Casaleggio, non succederà proprio niente
(ALBERTO PIZZOLI / AFP)
Questa volta non è uno scherzo, Luigi Di Maio una strategia ce l’ha. E nelle stesse ore in cui lascia la carica di capo politico ha messo sulla scacchiera le sue pedine dando il via a una nuova partita, la sua. Qui possiamo dargli un titolo: lascia e raddoppia.
Troppo incancrenita la situazione per restare, troppi nodi ingarbugliati, troppi colpi da parare. Dopo l’elezione del 2017, plebiscitaria e senza nessun vero competitor, il ministro degli Esteri ha capito di aver bisogno di una nuova legittimazione. Ed ecco allora il colpo di teatro, «sono io a dimettermi, e vediamo chi tira fuori la testa e cosa vuole fare del Movimento». Una sfida dunque. Pensata a lungo. Così a lungo che nel suo stesso staff non tutti erano d’accordo. Altro che addio, è un arrivederci a una data precisa, in un luogo preciso: marzo, agli Stati generali di quello che ancora chiamiamo Movimento e invece è un partito: PDC, il partito DiMaio-Casaleggio. Lo dice chiaramente nella conferenza stampa: «Io ci sarò».
Ed è da qui che bisogna iniziare questo racconto.
Luigi Di Maio non è l’ex-capo politico: rimane il co-fondatore del brand made in Casaleggio. Ed è con Davide che ha compiuto la scalata, passo dopo passo, fino a dividersi casella dopo casella tutti i posti disponibili nella nomenklatura a Cinque stelle. Si è disfatto, alcuni dicono «con gioia», delle eterne diatribe assembleari per ritornare dopo che il campo sarà “pacificato”. E intanto vedere l’effetto che fanno le sue mosse. Ha giocato a specchio nelle ultime settimane di stillicidio a mezzo stampa – si dimette? non si dimette! – ha osservato il campo. I parlamentari criticano Rousseau? E io tolgo i fondi alla creatura di Casaleggio. Un pannicello caldo, ovvio: il ruolo di Casaleggio rimane al momento inamovibile. Segnare i confini. Di Maio ha fatto sapere di aver proposto a Chiara Appendino un ticket insieme. Bella mossa. La borghese Appendino in caduta libera a Torino ma sempre nel cuore dei fan e sopratutto dell’altro co-fondatore. Questi due mesi che ci dividono dal primo vero, fisico, congresso a Cinque stelle saranno per lui un allenamento. Ci saranno sfidanti? E su quali basi?
La risposta che arriva dal corpaccione del gruppo parlamentare e pressoché univoca. «È pura tecnica e tattica, Luigi sa che non c’è una leadership alternativa. Entrerà agli stati generali al pari di tutti, riposato e con la struttura nelle sue mani per poi essere confermato». Cambiano le parole, di parlamentare in parlamentare, ma il senso è questo. E c’è chi aggiunge: «Il Movimento è di quei due, non ci sono dubbi». Ecco, se ci fosse davvero un’opposizione interna, radicale, l’obiettivo, il bersaglio “grosso” sarebbe proprio Casaleggio, il Dominus che si definiva «un tecnico che dà una mano». Non ci crede più nessuno. Ma chi potrebbe riuscire a staccarsi dalla Casa Madre, da Rousseau? Chi riuscirebbe a conquistare le centinaia di firme per innescare uno scisma contro il Papa milanese? Chi potrebbe avere i numeri per imporre a Casaleggio sui suoi server il distacco?
È più facile immaginare che il Dominus decida di cambiare il suo frontman, il suo amministratore delegato. Perché tecnicamente è impossibile separare Rousseau dal Movimento. Mentre i fari stanno puntati a Roma, come sempre le cose del Movimento succedono a Milano. Ed è lì che bisogna guardare.
Di Maio ha tanti vantaggi, oltre ad essere il co-fondatore. Non solo ha la struttura dalla sua parte, non solo conosce il “suo” partito come nessuno, non solo ha Casaleggio dalla sua parte.
Ma il vantaggio più grande è la legge elettorale prossima ventura per la quale ha stretto un accordo di ferro con Nicola Zingaretti. Il sistema proporzionale fortifica il suo progetto: nessuna alleanza strategica con il Pd, nessuna scelta di campo come vorrebbero in tanti, fare del Movimento l’ago della bilancia. È questa la linea. Di Maio non ha mollato, si è preso due mesi di tempo per strutturare il Movimento e farlo diventare sempre più suo. Certo, il sistema mediatico è in grande spolvero.
Prima inventa Conte come statista, poi le Sardine come soggetto politico. Il terzo capolavoro sarà far diventare il Movimento una costola del Pd. O il Pd una costola del Movimento. Di Maio avrà buon gioco con queste carte nell’assise di marzo. La stella di Giuseppe Conte presto o tardi calerà. Rimane a Palazzo Chigi per una serie irripetibile di emergenze e coincidenze. Ma davvero alzi la mano chi immagina che Di Maio possa abbandonare la politica alla scadenza del suo secondo mandato, ben prima di aver compiuto 40 anni.
Nella megalopoli di Wuhan (11 mln ab.) epicentro, in uno dei suoi indecenti mercati alimentari, della epidemia del virus sconosciuto che si sta diffondendo a macchia d’olio mancano perfino, per quel che posson servire, le mascherine individuali. Questo accade in Cina , superpotenza politica economica e militare; nonché leader nell’ inquinamento del globo (ma Greta se la prende solo con Trump…). Tra l’altro, ‘sti fenomeni, hanno aspettato un mese prima di segnalare la emergenza sanitaria e per diverse settimane han pure nascosto/alterato l’ esponenziale estendersi del contagio. E’ il comunismo reale, bellezza! Ah,.. intanto a Padova han sequestrato e bruciato 9 tonnellate di carne suina cinese (peste suina !) importata illegalmente… Che dice Prof. Corrent, ci ridiamo su?
Virus cinese, scienziati ipotizzano che siano i serpenti all’origine dell’epidemia. Ecco perché SAC Michele Bastanzetti del SAC caccia un cobra africano nel vittoriese. Contributo del SAC Bastanzetti del SAC alla lotta contro il virus.
Senatrice Segre ha corettamente affermato: «Una via Almirante a Verona? Oh, povera strada! Mi chiedo se sia lo stesso comune. Le due scelte sono di fatto incompatibili, per storia, per etica, per logica. La città di Verona, democraticamente, faccia una scelta e decida ciò che vuole, ma non può fare due scelte che sono antitetiche l’una all’altra. Questo no, non è possibile!». Affermazione che ha sconvolto il coraggioso Walter Cadorin che si nasconde dietro il nicknane Corvo Rosso,
Film 1917, in programmazione nelle sale di Treviso e provincia.
A poco più di cento anni di distanza dalla conclusione della Prima Guerra Mondiale, il regista Sam Mendes ha fatto un film che racconta, con piani sequenza, un conflitto tanto atroce da essere chiamato Grande Massacro
Da vedere, a mio avviso. Il trailer è buono
In Cina vi sono seri problemi di contagio. In Paraguay vi è un’epidemia dovuta al dengue che colpIsce circa l’ 80% del paese. Lo stesso presidente del Paraguay è stato colpito.
Sardine, Renato Farina: “Mattia Santori un bravo ragazzo? A 32 anni non lavora e occupa le scuole”alti ideali in teoria, meschini sotterfugi in pratica.
Comico Vinicio, Walter Cadorin Corvo Rosso può denigrare senatrice Segre?
Assolutamente no, è una sopravvissuta alla violenza nazista. Un simbolo dell’umana sofferenza contro la violenza ideologica.
Dietrologia. E chi denigra la Segre ? Semplicemente dico se si è d’accordo o no ad intestare vie e in linea di principio, a personaggi della sinistra comunista imputati di stragi nei loro paese e non quelli di destra o centro.Punto. Credo che io non abbia niente da dimostrare visto che in opact simofin pongo spesso articoli sul genocidio e Israele che alcuni vorrebbero e lo hanno fatto Di Maio, togliendo quello Stato perfino dalle carte geografiche. Veniamo velocemente a un altro punto, caro Cecchini. Per me, l’errore che sta facendo e Vinicio non si accorge, è che il blog è, dovrebbe essere un confronto di idee e non un luogo che si dice di “opinione”. Per quest’ultimo come lei sa e vede e simula,opact simofin è fatto di articoli e non, salvo casi, di dibattito. Mentre un blog OT dovrebbe essere più veloce post corti per dare possibilità di interventi e, quel che conta, non affibbiare aggettivi distruttivi sul pensiero a chi è a lei lei contrario di chi ha il coraggio di scrivere, ribattere. Escluse le offese insomma ogni idea personale è ammessa e contendibile. La democrazia è confronto non rissa come a quella a cui spesso lei, e non solo, si abbandona. Contesti le idee degli altri e non faccia dietrologia. Saluti
Walter Cadorin, Corvo Rosso, si informi. Senatrice Segre giustamente rifiutò una ciddadinanza onoraria contemporaneante a una via dedicata a un fascista. La sua nota che afferma Date un Tuttocittà alla Segre, denigra la Segre. Inoltre perché continua a nascondersi dietro Corvo Rosso, per denigrare senza venir scoperto?
Ora la Segre ha le chiavi di tutte le città. O quasi. Non vie intestate a uomini della destra. Se sinistra va bene. La storia contro la storia.
Date un Tuttocittà alla Segre
– Via Lenin
– Via Stalin
– Via Stalingrado
– Via Togliatti
– Via Ho Chi Minh
– Via Tito
– Via Che Guevara
– Via Mao Tse Tung
– Via Carlo Marx
– Corso Unione Sovietica
Date un Tuttocittà dell’Italia alla Segre.
Dal blog di Domenico Ferrara
Senatrice Segre e il nome di alcune vie sconvolgono Corvo Rosso, dietro il quale c’è il coraggioso Walter Cadorin, e denigra senatrice Segre. Bastanzetti del SAC denigratore seriale fa scuola in Oggi Treviso ed ha un allievo, Cadorin Walter da San Pietro da Feletto.
Provo andare sul pratico. Si calcola che 200 mila tir spostino i rifiuti italiani da un luogo all’altro per impianti locali insufficienti o mancanti. E con costi enormi anche ambientali che noi cittadini paghiamo. Sarebbe interessante capire cosa avviene nel trevigiano e sinistra piave dove pare manchi e una politica adeguata e una formazione e informazione dei cittadini.
ANDREA MASET SU WALTER CADORIN QUANDO SI FIRMAVA WALTER CADORIN. ORA WALTER CADORIN E’ CORVO ROSSO, CI SARA’ ANCHE UN CORVO GRIGIO?
. Caro Walter Cadorin . Siamo veramente all’assurdo, un uomo come il sig.Cadorin e a Conegliano lo conosciamo molto bene, che critica a destra e a sinistra cercando di insegnarci come dobbiamo comportarci ha del ridicolo….
Cecchini lei grande uomo di sinistra si ripete in continuazione in una polemica senza sbocchi, acida e pretestuosa, perchè non pubblica mai la risposta data a Maset ? Non crede sia giunto al momento, visto che Vinicio vuol fare il moderatore e non il direttore del suo blog, darsi un comportamento più civile e intelligente, polemizzare si ma non ripetendo sempre le stesse frasi e concetti anche con Bastanzetti ? Vinicio p.es. potrebbe insegnare come comportarsi intervenendo, come dice Camerotto, per ottenere contributi sulle idee e non polemiche insulse ? Polemiche che squalificano il blog.
Corvo Rosso ha lo stesso stile del Walter Cadorin, raccontato da Maset. Perché non impara dalle persone che cita e si firma con nome e cognome?
Cecchini, non siamo più in asilo e da grandi si colloquia. confronta sui problemi e non su chi ha rubato la marmellata. Lei poi sembra abbia preso in leasing il blog di Vinicio. Lo utilizzi bene e si ponga come interlocutore serio.
Perché non impara dalle persone che cita e si firma con nome e cognome?
Evitiamo gli scambi di post personali altrimenti casso gli stessi.
Evitiamo i post personali altrimenti li casso.
Casso Vinicio cassa!!!
CENA “PROLETARIA” PER LA CAMPAGNA DI BONACCINI SOLO 1000 € A COPERTO
di L.M. · Pubblicato Gennaio 22, 2020 · Aggiornato Gennaio 21, 2020
A dire il vero come letto di questa notizia avevo pensato, subito, a una bufala. D’altronde uno dei primi giornali a darne notizia era stato “Libero” non proprio un esempio di imparzialità. Facendo quindi le verifiche del caso, sono riuscito ad accertarmi che la notizia fosse vera. Ora non trovo scandaloso la cifra in se per se uno è liberissimo di spendere il proprio denaro come vuole, quello che non mi va giù e che da anni ormai il centrosinistra “PD” si attornia di una borghesia facoltosa da una parte e dall’altra cerca di fare credere di essere il paladino delle masse popolari ma quella strada è stata abbandonata da un bel pezzo.
M.L.
1000 euro per molti di noi significano un mese di lavoro, per chi ha la fortuna di avere un lavoro che duri un mese intero!
Bonaccini chiude la sua campagna elettorale a Modena con una cena da 1000 euro a invitato. Sembrano scene di un telefilm americano e invece è proprio l’abitudine che da Renzi in poi hanno assunto i candidati del “centrosinistra”: le cene extra lusso per giustificare i finanziamenti a colpi di migliaia di euro da parte di celebrità varie, dirigenti e padroni locali.
Dall’altra parte la Lega di Borgonzoni/Salvini non ha nessun titolo per gridare allo scandalo e fingersi un’alternativa popolare. Le stesse cene le frequenta Salvini in compagnia di Boschi. Gli stessi dirigenti e imprenditori locali li frequenta Borgonzoni che fa campagna elettorale a bordo delle auto da collezione e tollera il rosso solo quando si tratta della Formula 1.
Questa è la falsa alternativa tra liberisti nazionalisti e liberisti europeisti: fanno finta di usare toni da guerra civile ma alla fine prendono soldi dagli stessi ambienti con gli stessi metodi! Noi siamo fuori e contro questo sistema e lo dimostriamo ogni giorno, anche con le nostre cene di autofinanziamento. Non avremo gli chef stellati, ma sappiamo di poter stare tra chi come 1000 euro se li deve guadagnare in un mese!
Marta Collot PaP pagina FB
Bastanzetti del SAC, Top C. di Oggi Treviso, bastanzetta su tutto, anche sulle multe.
Michele Bastanzetti
Solo 54 multe per eccesso di velocità? con gli autodromi che abbiamo, in primis la bretella Pinto? Ma sta per arrrivare la flotta di autovelox giustizieri, visto che in altro modo non si può far cassa…
Blogger Walter De Iulis ha postato una nota, ma non vuole i commenti del Bastanzetti del SAC che considera un troll. Bastanzetti del SAC ha provato a postare un commento nel blog di Walter De Iulis, ma non è stato accettato.
SAC BASTANZETTI. La biografia pubblica del Bastanzetti del SAC è da SAC . Inizia con la caccia a un cobra africano, non in Africa, ma a Vittorio Veneto, poi candidato sindaco pesce d’aprile, conigliere di quartiere rompipalle, lo ha raccontato Gioi Tami, la blogger Francesca Salvador lo prende in continuazione a metaforici calcioni in culo, lo cancella, il blogger Walter de Iulis gli da del troll e non permette più i suoi commenti, Top C. ( C. non sta per Commentator) per evitare i suoi bastanzettamenti continui lo traferisce su Facebook dove fa meno danni, lancia in continuazione appelli che nessuno ascolta, fonda un SAC di cui è presidente e solo membro, è anzianotto SAC, ma si crede un giovane SAC. Blogger Vinicio giustamente lo protegge, è il solo SAC in giro, se sparisce il mondo resta senza SAC.
DALL’AGENZIA DI STAMPA ADN KRONOS.
Virus Cina, cresce l’allarme
ESTERI
Virus Cina, cresce l’allarmeSei le vittime
Pubblicato il: 21/01/2020 07:25
Altre due persone sono morte a causa del misterioso virus che si è sviluppato in Cina, portando a 6 il numero di decessi per il nuovo coronavirus. Lo hanno reso noto le autorità sanitarie cinesi.
Le autorità cinesi hanno confermato 77 nuovi casi di contagio da nuovo coronavirus, portando a 291 il numero totale. Quasi tutti i nuovi casi (72) sono stati registrati nella provincia di Hubei, dove si trova la città di Wuhan, da cui è partito il focolaio. Gli altri tre sono stati registrati a Pechino e 2 a Shanghai.
I sintomi del nuovo coronavirus
Le autorità della città cinese di Wuhan hanno varato una serie di misure per rafforzare i controlli sui viaggiatori in partenza, in modo da ridurre la diffusione del nuovo coronavirus. Sono state vietate le partenze di gruppi di turisti e la polizia sta conducendo controlli a campione sui veicoli privati in entrata e uscita dalla città per individuare l’eventuale trasporto esemplari vivi di pollame o selvaggina. All’aeroporto, le stazioni ferroviarie e degli autobus, le autorità sono dotate di termometri manuali e a raggi infrarossi per controllare la temperatura dei passeggeri. Chi ha la febbre viene registrato, gli vengono consegnati una mascherina e una brochure sula polmonite, con il consiglio di recarsi dal medico. I biglietti di partenza cancellati verranno rimborsati.
E’ risultato positivo al test sul nuovo coronavirus il bambino cinese di cinque anni ricoverato mentre si trovava nelle Filippine. A renderlo noto è stato il Dipartimento alla Salute delle Filippine oggi. Il bambino, originario di Wuhan, è arrivato a Cebu City lo scorso 12 gennaio “per prendere accordi per studiare l’inglese”, ha dichiarato il dottor Ferchi Avelino. Lo stesso giorno è stato confinato in ospedale. Il bambino che aveva febbre, tosse e irritazione alla gola, è risultato negativo a Mers-Cov e Sars ma positivo al “pancoronavirus non specificato”, ha spiegato il ministro della Salute Francisco Duque III citato da Abs-Cbn News.
Le autorità di Taiwan confermano il primo caso sull’isola. Si tratta di una 50enne luogo rientrata da Wuhan con febbre e tosse ed è risultata positiva ai test. Una nota diffusa dal Taiwan Centers for Disease Control (Cdc) spiega che la donna è stata trasferita in ospedale direttamente dall’aeroporto e che, dalla conferma delle analisi, è in quarantena.
Un uomo è stato messo in isolamento a Brisbane, in Australia, dopo aver manifestato sintomi simili a quelli provocati dal virus misterioso in Cina. L’uomo era tornato di recente da una visita a suoi parenti a Wuhan. “Gli abbiamo fatto alcuni test e stiamo aspettando i risultati”, ha detto la responsabile sanitaria del Queensland, Jeannette Young, parlando del paziente.
Come confermato da un team di esperti della National Health Commission cinese, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa cinese Xinhua, il nuovo ‘misterioso’ coronavirus si trasmette da persona a persona.Nel sud del Paese si sarebbero dunque verificati due casi di trasmissione uomo-uomo del coronavirus, in particolare nella provincia del Guangdong. Il virus provoca una malattia simile alla polmonite, con sintomi tra cui febbre e problemi respiratori.
Nel frattempo il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) Tedros Adhanom Ghebreyesus ha convocato un comitato di emergenza sul nuovo coronavirus (2019-nCoV) per domani. Obiettivo, verificare se l’epidemia in corso in Cina costituisca un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale e quali raccomandazioni debbano essere emanate per gestirla. Alla riunione parteciperà anche la Cina. Lo ha reso noto il portavoce della diplomazia cinese, Geng Shuang, secondo quanto riportano i media locali. La Cina, ha aggiunto Geng, continuerà a collaborare con la comunità internazionale.
ADNKRONOS è la stessa Agenzia di stampa che anni fa ha informato che Bastanzetti cacciava un cobra africano nel vittoriese. Uno scoopo.
Prof. Corrent ha visto l’ultimo regalo del maoismo reale? Incubatosi in un mercato alimentare dove, come spesso accade in Cina, le condizioni igieniche sono spaventose è partito un virus sconosciuto simile alla micidiale sars. Ah…’sti comunisti…
Non la sapevo e mi lascia a bocca aperta. Che dirà ora il nostro caro Cecchini?
Caro Vinicio, informati o sei meno informato del tuo protetto, quel SAC del Bastanzetti del SAC, che ha anche su questo tema da buon SAC bastanzetta. Facendo il punto della situazione Xi, segretario generale del Partito comunista cinese e a capo della Commissione militare centrale, ha sottolineato come «priorità» la sicurezza e la salute della popolazione, invitando a migliorare la comunicazione e il coordinamento con l’Organizzazione mondiale della Sanità e Paesi come Hong Kong, Macao e Taiwan per unire gli sforzi nel frenare la diffusione del virus. In questi giorni anche operatori sanitari che hanno curato,pazienti sono stati contagiati dal nuovo virus. Il rischio in Italia o in Europa è trascurabile .
Felice di sapere che non c’è alcun pericolo, almeno stando alle tue informazioni, ma sai il ricordo di Chernobyl è ancora vivo in tutti noi, soprattutto per il forte ritardo con cui i comunisti diedero l’allarme.
Il compagno Cecchini dirà che il virus cinese non dipende dalle condizioni igieniche da paura dei loro mercati, ma è un complotto del capitalismo yankee.
Come dirà che sono un complotto yankee le manifestazioni degli studenti iraniani contro il regime teocratico. Quello che ha buttato giù l’aereo civile ucraino “per l’ errore di un soldato”…
D’altronde il compagno Cecchini crede nelle scie chimiche e che i vaccini danno l’autismo!
CHI E’ SAC MIKE BASTANZETTI. La biografia pubblica del Bastanzetti del SAC è da SAC duro e puro. Inizia con la caccia a un cobra africano, non in Africa, ma a Vittorio Veneto, poi candidato sindaco pesce d’aprile, conigliere di quartiere rompipalle, lo ha raccontato Gioi Tami, la blogger Francesca Salvador lo prende in continuazione a metaforici calcioni in culo, lo cancella, il blogger Walter de Iulis gli da del troll e non permette più i suoi commenti, Top C. ( C. non sta per Commentator) per evitare i suoi bastanzettamenti continui lo traferisce su Facebook dove fa meno danni, lancia in continuazione appelli che nessuno ascolta, fonda un SAC di cui è presidente e solo membro, è anzianotto SAC, ma si crede un giovane SAC. Blogger Vinicio giustamente lo protegge, è il solo SAC in giro, se sparisce il mondo resta senza SAC.
Michele Bastanzetti del SAC anche su questo tema bastanzetta. Ah…sto Bastanzetti del SAC…
A TREVISO CONFERITA LA CITTADINANZA ONRARIA A SENATRICE SEGRE.
A Treviso non c’è stato l’appello di Bastanzetti del SAC. A Vittorio Veneto c’è stato l’ appello di Bastanzetti del SAC e la cittadinanza onoraria non è stata conferita. Coincidenza? A Vittorio Veneto dovrebbero farsene carico persone come assessore alla cultura Ulliana, come Marco Dus o altre credibili
Vinicio, il tuo protetto, quel SAC del Bastanzetti del SAC, da giorni non lancia appelli ed oggi non ha ancora postato una bastanzata. Che sia stanco veciot Bastanzetti del SAC? Ha oltre 60 anni, molti dei quali alla caccia di un cobra africano nella collina Monte Altare.
TREVISO – Il sindaco Mario Conte ha firmato e inviato la pergamena con cui il Comune di Treviso conferisce la cittadinanza onoraria alla senatrice a vita Liliana Segre, sulla base del pronunciamento del consiglio comunale nella seduta dello scorso 18 dicembre.TREVISO – Il sindaco Mario Conte ha firmato e inviato la pergamena con cui il Comune di Treviso conferisce la cittadinanza onoraria alla senatrice a vita Liliana Segre, sulla base del pronunciamento del consiglio comunale nella seduta dello scorso 18 dicembre. Per fortuna non c’è stato nessun appello di quel SAC del Bastanzetti del SAC. D’altra parte il Bastanzetti del SAC opera solo a Ceneda e da buon collinista scala la collina Monte Altare,ì.
Se esistesse un moderatore rimarrebbero una decina di commenti seri, escluso questo.
Pazienza… e mi dispiace per il blog in questione.
Buon inizio settimana.
Mi sembra di prodigarmi abbastanza come moderatore.
Ricambio gli auguri per l’inizio di settimana.
Vinicio
Ma lei non è un moderatore e il blog non è un convegno. E nel convegno ci sono le relazioni e interventi su queste. Il suo blog è nato con un obiettivo che ha mostrato la corda e ha preso altre vie lasciando spazi vuoti subito riempiti da Cecchini che gioca a ping pong fra post di opinione , interminabili ma attuali e monoargomenti tanto d rendere difficile il confronto. E le polemiche personali hanno il sopravvento. Non si sta nell’argomento dato perchè non interessa. Così sembra suo il blog e comunque, Cecchini, da una sua impronta politica per di più. Lei finora non è stato in grado di distinguere la polemica personale che produce quantità ,anzi, quasi la ha resa parte essenziale, rispetto al confronto di idee. Ha subito e “lqgalizzato” la svolta.Insomma il blog non è di “opinione” ne di cronaca e così non attira altre firme esterne che non hanno voglia di prendersi calci in culo dai soliti. Tanto che adesso sembra prenda piede un tipo di blogOT senza ricerca di idee esterne e senza concessione di postare. La Direzione ha tolto la piattaforma Discuss lasciando a piedi, senza VOCE tanti postatori. e ora si mettono anche i nuovi blogger. Per alcuni, per non sparire, dovranno farsi un loro blog.
In parte ha ragione. Io però sono un comico e lo scopo del mio blog è principalmente promuovere i miei video. Siccome però la mia è anche satira politica accondiscendo ad alcuni interventi politici.
WALTER CADORIN UNA VOLTA, ORA CORVO ROSSO, RACCONTATO IN OGGI TREVISO DA ANDREA MASET. SEMBRA CHE CORVO ROSSO CONSERVI LO STESSO STILE DI WALTER CADORIN. Caro Walter Cadorin . Siamo veramente all’assurdo, un uomo come il sig.Cadorin e a Conegliano lo conosciamo molto bene, che critica a destra e a sinistra cercando di insegnarci come dobbiamo comportarci ha del ridicolo. Vorrei ricordare al sig. Walter Cadorin che il suo passato politico di uomo per tutte le stagioni e mi riferisco ai diversi partiti che ha cambiato, forse dovrebbe portarlo ad essere più umile ma l’umiltà non è molto probabelmente una virtù di Cadorin. E’ vero che in questo Paese tutti hanno il diritto di esprimere le loro opinioni ed è giusto così, ma è anche giusto rispolverare il passato di ognuno di noi in particolar modo quando si tenta di dar lezioni dimenticando il proprio vissuto politico non proprio coerente con quello che si vorebbe facessero gli altri. Andrea maset // 06/09/2012 08:56 per OggiTreviso
Vinicio, perfetto ! Pubblicità. E cosa meglio di polemiche personali, falsità reticenze invidie ignoranza e baruffette attraggono lettori ? Ma sarà vero, ha qualche dato statistico ? E noi coioni che l’assecondiamo senza farci pagare neanche un’ombra !
Forza e auguri
Compagno Cecchini, solo due miseri commenti oggi? possibile che con le sue ricerche non sia riuscito a trovare in tutto il mondo neanche un altro vero comunista da segnalarci con comprensibile orgoglio?
Ps: guardi che se non arriva a 200 commenti non piglio il bonus, animo!
A comico Vinicio , protettore del Bastanzetti del SAC non sfugge nessun commento sul Bastanzetti del SAC e censura. Comunque fa bene Vinicio a proteggere il Bastanzetti del SAC, non vi sono altri Bastanzetti del SAC in giro.
1917 è un film del 2019 diretto da Sam Mendes che racconta un episodio della Grande Guerra, Grande Massacro. Il film arriverà nelle sale italiane il 23 gennaio.
Compagno Cecchini come è poi finita la vs. epocale battaglia per la (impossibile) riabilitazione dei fucilati di guerra? Se quei poveri ragazzi avessero avuto un postulatore diverso da voi, magari la causa avrebbe avuto qualche speranza…
Certo, il fatto che abbiate ampliato smisuratamente il numero dei fucilati, senza alcun sostegno documentativo, non ha giovato alla credibilità della iniziativa. E neppure il fatto che abbiate inserito nello stesso calderone gli innocenti Cristi sacrificati nelle decimazioni sommarie e di deterrenza con disertori, spie, disfattisti, simulatori, sabotatori, codardi e colpevoli di reati comuni. Peccato. Una battaglia giusta combattuta veramente male.
Compagno Cecchini non mollare, quota 200 commenti è vicina!
“Se Karl anziché scriver tanto di capitale ne avesse accumulato un po’ sarebbe stato meglio” ( la mamma di Marx)
“Ovunque vi sono controrivoluzionari, essi devono essere ELIMINATI” (Mao Tse Tung)
Il Michele del SAC in un recente commento su Oggi Treviso domanda due volte, ma tanto nessuno pensa di rispondere alle domande del Michele del SAC. Per quello che il Michele del SAC è sempre agitato.
Michele Bastanzetti
Visto che si fanno delle cifre, si potrebbe avere un bilancio più trasparente? Per esempio, il comune quanto ha messo?
Sea Watch, Cassazione boccia il ricorso contro Carola Rackete: legittimo il no all’arresto
di L.M. · Pubblicato Gennaio 18, 2020 · Aggiornato Gennaio 17, 2020
La revoca dell’arresto per la comandante della Sea Watch, Carola Rackete, era legittimo. A stabilirlo è la Cassazione che ha rigettato il ricorso della procura di Agrigento, che si era opposta alla decisione del gip di non convalidare l’arresto di Rackete in seguito alla forzatura del blocco imposto dalle autorità italiane nel giugno scorso.
Stefano Rizzuti
La Cassazione ha respinto il ricorso presentato dalla procura di Agrigento contro l’ordinanza che il 2 luglio del 2019 ha rimesso in libertà la comandante della Ong Sea Watch Carola Rackete. L’imbarcazione era approdata nel porto di Lampedusa dopo aver forzato il blocco delle autorità e per questo motivo la sua comandante era stata arrestata, ma poi liberata nei giorni successivi. Il gip di Agrigento aveva quindi detto no all’arresto della comandante della Sea Watch e per questo motivo il procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio, e l’aggiunto Salvatore Vella, avevano presentato ricorso contro l’ordinanza del 2 luglio. La terza sezione penale della Cassazione si è ora espressa, dopo la camera di consiglio tenuta ieri, rigettando il ricorso della procura.
Il gip Alessandra Vella decise di non convalidare l’arresto di Rackete sostenendo che non avesse commesso il reato di resistenza e violenza a nave da guerra, contestato alla comandante per quanto avvenuto il 29 giugno con la forzatura del blocco della Guardia di finanza. In seguito alla manovra per approdare nel porto, la Sea Watch aveva anche leggermente urtato una motovedetta della Guardia di finanza. Secondo il gip, comunque, il reato di resistenza a pubblico ufficiale era stato giustificato dalla scriminante di aver agito “all’adempimento di un dovere”, ovvero salvare vite umane in mare.
Carola Rackete era agli arresti domiciliari dopo l’approdo nel porto di Lampedusa, ma il gip ha quindi deciso, nei giorni successivi all’arresto, di non convalidare la misura restrittiva e il divieto di dimora in provincia di Agrigento. Anche se la Cassazione avesse ribaltato la decisione del gip accogliendo il ricorso, comunque, Rackete sarebbe rimasta in libertà. Per quanto riguarda le motivazioni della Cassazione sulla sentenza, il deposito dovrebbe avvenire nel giro di trenta giorni. Alessandro Gamberini, avvocato di Carola Rackete, parla di “grande soddisfazione per un provvedimento coerente da un punto di vista istituzionale e giuridico”. “Ora sarà importante leggere le motivazioni ma l’esito di oggi mi lascia ben sperare per il proseguio del procedimento”, afferma ancora il legale della comandante della Sea Watch.
L’IRAN TRA SVOLTA SOCIALE E SVOLTA “DEMOCRATICA”
di Nardi · Pubblicato Gennaio 17, 2020 · Aggiornato Gennaio 16, 2020
Quando una crisi internazionale diviene tale, si ramifica e assume tutte le connotazioni di un potenziale conflitto bellico, è naturale che si schierino non soltanto le forze in campo ma che si schieri soprattutto l’opinione pubblica.
Di altro non si tratta se non dell’eterodirezionalità con cui grandi testate giornalistiche e grandi gruppi televisivi (nonché tutto il caravanserraglio dei “social network“) dirigono il pensiero delle persone e creano un comune sentimenti di condivisione o di avversione rispetto ad uno o più elementi di contrasto in essere nell’alveo della crisi internazionale.
Sotto questa cappa di gestione delle opinioni, da far diventare pubbliche e di massa, sta tutta una analisi dei fenomeni geo-politici e socio-economici che purtroppo richiede studio, quindi tempo, e consapevolezza di molte relazioni tra Stati, relazioni finanziarie tra continenti, grandi agglomerati di potere che non possono essere ridotti alla mera schermaglia tra generali iraniani e il Pentagono: lì siamo alla superficie di una sedimentazione che origina da molto lontano e che prende spunto comunque dalla necessità imperialista di espansione di una zona economica nei confronti di un’altra zona economica: da Stato a Stato o da Stato a regione interstatale, proprio come il Medio Oriente.
La battaglia tra Iran e Stati Uniti d’America è tattica: il riposizionamento dei carri armati di un risiko tutto economico è la strategica complessiva. Tanto in Iran quanto negli USA non è assente una lotta di classe che prova a farsi spazio da un lato contro la repressione del regime degli ayatollah e dall’altro si batte contro un “trumpismo” sovranista e iperliberista che vorrebbe mostrare al mondo la crescita ottenuta (in termini di numeri assoluti e anche di percentuali) come esclusivo effetto delle misure messe in essere dalla sua amministrazione che, pure, vengono contestate da molti economisti.
A dire il vero sono sempre meno quelli che stigmatizzano le politiche economiche del governo americano, ma tuttavia qualche voce accademica si leva per sostenere che la costante riduzione dei tassi e la guerra delle tariffe porterà ad una recessione “quasi sicura“. Lo hanno scritto un po’ di tempo fa due eminenti studiosi come Joseph Stiglitz e Paul Krugman.
Lo scenario di apertura di un conflitto con l’Iran, in questo caso, assume un ruolo di secondo piano rispetto alla guerra commerciale con il colosso cinese che, guarda caso, sostiene ogni azione di ridefinizione degli equilibri economico-politici in Medio Oriente che guardino ad un progressivo isolamento di Washington dopo l’attenuarsi della presenza sul terreno dei rapporti con le satrapie locali e i leader emergenti tanto di Iraq, Arabia Saudita e stati satelliti più o meno alleati della Repubblica a stelle e strisce.
I terremoti sociali cui si è potuto assistere in Iran ci parlano di una classe lavoratrice in fermento, che protesta giustamente per la creazione di un sindacalismo indipendente e autonomo dal potere di Khamenei e di Rouhani.
Un proletariato moderno che scende in piazza e sfida la repressione del regime soprattutto nelle date che celebrano il movimento dei lavoratori, come il Primo maggio. La reazione della teocrazia iraniana si muove sul fronte interno nel rafforzamento degli apparati di sicurezza, nel controllo saldo sui mezzi di informazione e, su quello esterno, adopera tutti i mezzi per contenere il debordare delle masse che, di contro, rischiano di essere strumentalizzate dagli Stati Uniti in funzione antigovernativa.
Proprio come accade in questi giorni con i violenti interventi di polizia ordinati contro gli studenti che protestano per l’abbattimento del Boeing con a bordo, oltre ad ucraini e altri cittadini di nazioni europee, anche molti loro colleghi iraniani.
Il rischio è che la lotta di classe in Iran possa essere trasformata in altro da sé stessa, in un supporto indiretto allo scontro tra amministrazione statunitense e regime degli ayatollah. Non sarebbe certo la prima volta: quasi tutte le rivolte che sono andate formando la “primavera araba” di qualche anno fa, per vie traverse o dirette sono state influenzate dalla politica di Washington e in determinati contesti ne sono diventate la longa manus attraverso cui gestire i mutamenti economici, politici e sociali in stati in una repentina decomposizione orchestrata tramite apposite guerre, in una trasformazione da vecchio a nuovo regime o in una evoluzione (o involuzione a seconda dei punti di vista) da democrazie autoritarie a teocrazie dello stesso tenore.
Lo scontro interno all’Iran pone il problema del tipo di conflitto che si può ingenerare tra gli studenti: la qualità delle rivolte che in questi giorni si leggono e si vedono per le vie delle principali città persiane sembra al momento essere quella di una presa di consapevolezza della strumentalizzazione operata dagli ayatollah in ogni ambito della vita del Paese, l’esercizio di un potere devastante nelle esistente dello stesso proletariato iraniano. Ciò che va ulteriormente indagato con attenzione è se, accanto a questa giusta presa di coscienza civile si affiancherà anche una coscienza sociale che prenda le distanze tanto dal regime di Teheran quanto dall’eventuale peloso supporto nordamericano alle rivolte medesime.
In assenza di uno sviluppo di questo tenore, l’Iran, fatte le dovute eccezioni, rischia di divenire una polveriera di fazioni interne non solo per le pulsioni separatiste del Kurdistan, del Baluchistan e dei territori confinanti con la Comunità degli Stati Indipendenti, dal Baltico fino a Samarcanda, ma soprattutto per il confronto tra moderati e intransigenti della rivoluzione islamica, del condurre avanti la politica di Soleimani e Khamenei sullo corridoio di potere che dalla vecchia Persia si allunga sull’Iraq e sul Libano sciiti.
Sarà una sfida di lungo termine, perché al momento continua ad accontentarsi di un fronteggiamento quasi lineare tra Medio Oriente e America: fino a che il livello dello scontro non dovrà essere alzato per mettere mano davvero al bottino rappresentato dal controllo petrolifero di altri settori della Mesopotamia fino ad oggi non toccati né dagli USA né dai loro alleati.
Sarà allora che la società iraniana dovrà scegliere da che parte stare: i “Mojahedin del Popolo Iraniano” sembrano ormai un lontano ricordo di una lotta per il socialismo fondata esclusivamente sull’espansione anticapitalista anche nel segmento euroasiatico, nello spartiacque, nel confine tra punta estrema dell’Europa .
L’ultima storia che si può leggere sulle posizioni di un apparato cultural-politico di stampo marxista sembra non trovare quasi più spazio nemmeno da quelle parti, nonostante resti la rivendicazione della sostituzione della repubblica islamica con una repubblica democratica. Per l’appunto: democratica, rispondente ad un bisogno di socialdemocratizzazione del movimento e del partito che ha allentato anche il suo laicismo per abbracciare un “socialismo islamico“.
Tra spinte esterne e pulsioni interne, l’Iran degli ayatollah avrà il suo da fare per conservarsi come regime islamico, teocratico e antisociale quale è sempre stato. Il pericolo per il popolo iraniano e, segnatamente, per i lavoratori verrà ancora una volta da più fronti che si equivalgono in quanto ad accettazione del sistema capitalistico, che non hanno alcuna minima intenzione di migliorare le condizioni di vita degli sfruttati ma di gestire solo il potere, rimanendo pure in equilibrio sopra la peggiore corda tesa dalla grande finanza che commercia in oro nero, gasdotti, oleodotti e magari anche in lussuosi tappeti tessuti a mano da fabbriche dove lo mano d’opera minorile è in sovrabbondanza…
La pace da sola non basta. Nemmeno la democrazia è sufficiente. Serve sempre e soltanto un salto di qualità che oltrepassi tutte queste miserie statali, politiche, morali. Anche in Iran la coscienza sociale è tutta da costruire.
Se uno stato ha dato, da e darà completo sostentamento al proprio popolo, questo sarà contento fino a quando ci sarà la liquidità per farlo. Questo cosa vuol dire?
Che lo stato sarà al sicuro perchè TUTTO il popolo lo sostiene, ma il paese non cresce, o cresce molto poco a causa del “ti do tanto con il minimo sforzo”.
Ma una volta che lo stato non sarà più in grado di gestire la cosa o l’ equilibrio si sfascia succede l’irreparabile, il popolo andrà allo sbaraglio, impreparato a tirarsi su le maniche e lo stato non avrà più il supporto del suo popolo, nasceranno conflitti interni, l’ economia si azzera e bisognerà ricominciare daccapo. Quindi un’altra politica che dica ” tranquilli, vi do tutto io, cibo ecc…” e ovviamente il popolo si rialza perchè vede un capo che da tutto. Ma il giro si ripete…
L’unica cosa positiva di tutto questo è che un uno stato con questo tipo di ideologia si rialza subito, più veloce degli altri, perchè ha grande motivazione. Ma è anche il primo a cadere perchè l’equilibrio non è stabile nel tempo.
WALTER CADORIN ORA CORVO ROSSO, RACCONTATO IN OGGI TREVISO. SEMBRA NON ABBIA CAMBIATO STILE,
Caro Walter Cadorin . Siamo veramente all’assurdo, un uomo come il sig.
Cadorin e a Conegliano lo conosciamo molto bene, che critica a destra e a sinistra cercando di insegnarci come dobbiamo comportarci ha del ridicolo. Vorrei ricordare al sig. Walter Cadorin che il suo passato politico di uomo per tutte le stagioni e mi riferisco ai diversi partiti che ha cambiato, forse dovrebbe portarlo ad essere più umile ma l’umiltà non è molto probabelmente una virtù di Cadorin. E’ vero che in questo Paese tutti hanno il diritto di esprimere le loro opinioni ed è giusto così, ma è anche giusto rispolverare il passato di ognuno di noi in particolar modo quando si tenta di dar lezioni dimenticando il proprio vissuto politico non proprio coerente con quello che si vorebbe facessero gli altri. Andrea maset // 06/09/2012 08:56 per OggiTreviso
E’ tutto qui quello che sa fare, che ha imparato, che capisce meglio ? Forza
Vinicio Corrent, a quando un video comico con il Michele Bastanzetti del SAC che lancia appelli del SAC nel vuoto? Comunque tutta la biografia del Bastanzetti del SAC è comica, dal cobra africano, al sindaco pesce d’aprile, a voler sculacciare direttrice Da Ros, a cosa combina nel consiglio di quartiere di Ceneda, etc.,etc.. . La scelta è ampia.
Impeachment Trump, consegnati al senato gli articoli di accusa. Martedì il processo
A parte il giudizio poliico del “first USA” su cui sarebbe da discutere ma con Trump è diminuita la disoccupazione e rivisto il buonismo di Obama e tutte le sue manovre per far restare al potere i “ricconi” tipo Soros, americani oggi sostenuti anche da Cecchini & C. con quel Comunismo che si allea con i capitalisti pur di non sparire. E tutti vanno in visita in America per imparare. E l’impeachment non è altro una manovra per far fuori Trump con i tribunali non potendo con i voti. Cose già viste in Italia da Craxi, Berlusconi e ora Salvini. E il PD beataificato al governo, che non cade perchè gli anticasta grillini perderebbero lo stipendio e la pesnione e alla mercè di Di Maio che ottiene quello che vuole. Tempi incasinati all’orizzonte ma poi, forse, saranno un ricordo.
Buona l’analisi, soprattutto per la critica al politically correct che ci ha veramente stressato e per la giusta lettura del comunismo odierno alleato del capitalismo finanziario.
Vinicio, ““La Corte ci porta verso uno splendido proporzionale
Argini al nazionalismo. La nuova legge elettorale aiuterà le alternative al salvinismo a competere sul riformismo.Il Foglio”
Francamente sarei per il maggioritario. Un partito che vince anche per 1 voto deve governare come nelle grandi democrazie cui tra l’altro l’Itakia si è ispirata nella sua formazione ottocentesca: Francia in particolare.
Vinicio Corrent è un comico stressato che da comico stressato fa della comicità sul comunismo.
Carina almeno mi sembra. “Tutto quello che si deve sapere sul cringe, per non caderci dentro”
Se fate polemiche inutili, ripetete gli stessi post, fate i giovanotti politici e giudici inappellabili (non ti ricordi come sembravano vecchi e di parte i tuoi insegnanti quando andavi al liceo ?) ti trovi CRINGE
“Cringe significa, più o meno, imbarazzante, ma è di più. E’ il disagio per qualcosa che non ha funzionato e che però ci si era impegnati a far funzionare. L’impegno, unito al fallimento, provoca l’imbarazzo. Assomiglia per significato a una famosa parola tedesca, Fremdschamen, che è la vergogna per interposta persona (esempio: un politico dice qualcosa di molto ignorante e molto fuori luogo, davanti al mondo intero, e noi ci vergognano per lui, ma anche per noi), ma cringe è quasi peggio, perché è meno istituzionale e contiene il crepitio della decrepitezza” di Annalena Benini , il foglio.it
A proposito del buon cecchiniano Comunismo e a conferma di quanto avevo scritto.
“ IL CONTINENTE NERO È SEMPRE PIÙ GIALLO-CINA – JINPING È MOLTO GENEROSO QUANDO SI TRATTA DI DARE PRESTITI E/O REALIZZARE INFRASTRUTTURE A STATI CHE NON POTRANNO MAI RIPAGARLI. LO HA FATTO CON MOLTI PAESI AFRICANI E SE LI È DI FATTO COMPRATI. E ANCHE IN LAOS E CAMBOGIA LA VIA DELLA SETA VA A GONFIE VELE. FINIREMO COSÌ ANCHE NOI GRAZIE ALL’A CASALEGGIO E A DI MAIO?
17 GEN 2020 15:13 La Stampa e da dagospia.com
CorvoCadorin non la leggo.
E chi se frega se lei non mi legge. Mica scrivo per lei.Tanto copia mie esperienze ugualmente. E’ stato troppo all’estero per capire l’Italia politica e sociale di oggi.
Bastanzetti del SAC in Oggi Treviso bastanzetta anche sulla lana filata e tessuta a Vittorio Veneto e forse pensa che tra i talenti che ahimé spesso non sono stati (e non sono) custoditi e coltivati come dovrebbero c’è anche lui, il Bastanzetti del SAC. Sempre più SAC il Bastanzetti del SAC, che pur di bastanzettare utilizza anche Facebook, che prima disprezzava,
Michele Bastanzetti
Grande! in quella lana “filata e tessuta a Vittorio Veneto” si percepisce l’ antico e nobile orgoglio di una città dalla invidiabile storia ed identità; dai grandi talenti. Talenti che ahimé spesso non sono stati (e non sono) custoditi e coltivati come dovrebbero.
Vinicio, a quando un video comico con il Bastanzetti del SAC che lancia appelli del SAC nel vuoto? Comunque tutta la biografia del Bastanzetti del SAC è comica, dal cobra africano, al sindaco pesce d’aprile, a voler sculacciare direttrice Da Ros, a cosa combina nel consiglio di quartiere di Ceneda, etc.,etc.. . La scelta è ampia.
Prof. Corrent, oltre al quadretto esilarante dei due ottuagenari Cecchini & Cadorin che si azzuffano come due giocatori di briscola al circolo, non trova strepitosa la figura vignettistica del compagno maoista Cecchini? un Cipputi all’ ennesima potenza! Nuovi comici crescono…
L’ appello di Bastanzeti del SAC sull’archeologia non viene ascoltato e il Bastanzetti del SAC si innervosisce, sempre in un commento Facebook in Oggi Treviso. Il problema dei reeperti verrà risolto se interverrà una persona con credibilità come l’assessore alla cultura Ulliana o altri credibili.
Michele Bastanzetti
Che poi, su ‘sto ritornello autoassolutorio che la Soprintendenza bloccherebbe la restituzione dei reperti comincio ad avere qualche dubbio. Perché, a 30 anni dai ritrovamenti non facciamo una verifica, giusto per accertarci che tutto non sia già “passato in cavalleria”? Perché dunque il Sindaco Miatto non ne chiede la restituzione temporanea per fare una mostra ad hoc sul SACRO ANTARES al Todesco/sede museale? Scommettiamo che i nostri eroi continueranno a fare i pesci in barile e non tenteranno neanche questa via?
«Fase uno» di dazi: Trump esulta, la Cina ci guadagna. Chi ci perde è l’Europa
È scoppiata la pace commerciale tra Usa e Cina. O forse sarebbe meglio parlare di tregua, visto che l’accordo appena siglato tra le due superpotenze economiche prevede un tagliando già nel 2021. Dopo le tensioni seguite alla decisione americana dello scorso 22 marzo di imporre dazi pesanti all’importazione di prodotti cinesi, peraltro una concausa nel rallentamento dell’economia su scala globale, il documento di 94 pagine siglato a Washington, i cui termini di dettaglio non sono però tutti noti, costituisce un … Continua
L’articolo «Fase uno» di dazi: Trump esulta, la Cina ci guadagna. Chi ci perde è l’Europa proviene da il manifesto.
Vedo che sta imparando. Quando si riporta un pensiero o scritto di altri si scrive chi lo ha scritto e il nome del giornale. Bravo
Walter Cadorin, Corvo Rosso non la leggo.
E’ iniziato ufficialmente il processo a Trump
È partito in Senato il procedimento “per alti crimini e delitti” nei confronti del Presidente Usa. Sia Sanders che Warren hanno già fatto sapere che parteciperanno alle udienze in quanto loro dovere costituzionale
Isole Marshall: il filocinese David Kabua è stato eletto presidente
Ma la Cina non è quella che investe in porcili, carne di miale molto apprezzata dal popolo cinese, e in America e in Africa ? Ma non solo maiali ma anche finanziamenti vari ai vari dittatori africani, che poi magari si tengono il malloppo senza dividerlo con il popolo, in cambio di fonti energetiche o voti politici ?
Corvo Cadorin non la leggo.
A me non interessa che lei non mi legga ma che lo facciano altri e capiscano come stanno le cose da un altro punto di vista. Io sono pr il confronto di idee e non per sbaruffare. Q Questa è la notevole differenza fra me , lei e Bastanzetti che vi assomigliate sempre più con l’andare del tempo.
CadorinRossoCorvo non la leggo.
Ho postato l’analisi di Laura Harth, perché benché critico stimola ad approfondire la realtà della Cina.
Altra vittoria: la Cina ha vinto la guerra dei dazi, a Trump restano le briciole
Noto che non dice nulla, non prende posizione sui rapporti Cina-Italia.Europa e Cina come nuova potenza mondiale. Sembra che per lei l’Italia non esista.
Laura Hart bene ma lei ci deve dire se crede alla Hart o agli articoli sulla Cina del Manifesto e ricchi di dati di investimenti insomma pro sviluppo Cina. Io credo che lei sia un pò in confusione e alla ricerca di una sedia al tavolo di questo blog per un modello Opact che a lei è sempre piaciuto e complimentato
Cadorin, Corvo non la leggo.
Lei scrive vittoria Cina sui dazi ma sembra non sia così e la guerra Cina Usa continua. e non è una partita di calcio Roma-Lazio ( ma la Roma non è di destra e Lazio, che mi pare si sia opposta al fascismo allora, di sinistra?)
Visto che legge formiche.net riporti l’articolo anche : Dazi, perché tra Cina e Usa non ha (ancora) vinto nessuno. Parla Barba Navaretti
Gianluca Zapponini
Cadorin ora Corvo Rosso, poi forse Corvo Grigio non la leggo.
Fuori dal suo schematismo i politica internazionale e di parte, e della complessità dei rapporti fra le due, delle tre, potenze mondiali, leggo ora.
“Perché l’accordo Usa-Cina non risolve le tensioni commerciali globali
La Casa Bianca incassa concessioni e affossa il multilateralismo, ma la partita con la Cina per la supremazia tecnologica è ancora tutta da giocare”
La valanga che ha travolto il commercio mondiale è partita con i dazi su pannelli solari e lavatrici cinesi (e sudcoreani), annunciati il 22 gennaio del 2018. Il presidente americano Donald Trump cominciava a dar seguito alle promesse fatte in campagna elettorale, con la dottrina «America First». Servizio di Gianluca Di Donfrancesco Sole24 ore “
Walter Cadorin ora Corvo Rosso, poi forse Corvo Grigio non la leggo.
Xi Jinping ha definito l’informazione come una delle tre “armi magiche” del Partito Comunista Cinese nel diventare un leader della globalizzazione 2.0. Può l’Italia permettersi di considerare questo settore meno strategico per il sistema Paese? L’analisi di Laura Harth
Ottima la notizia del Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica riguardo la sua nuova indagine per valutare l’esposizione del sistema Paese alle ingerenze di attori esterni nei settori economici di interesse nazionale come le banche, le infrastrutture energetiche e la difesa.
L’indagine certamente non si concentrerà esclusivamente sull’esposizione crescente nei vari settori verso la Repubblica Popolare Cinese, ma pare evidente – anche dopo le conclusioni dello stesso Copasir sul 5G – che, dato il peso economico della Cina e i legami crescenti con essa, riceveranno un’attenzione speciale, in particolare dopo la firma del famoso Memorandum of Understanding con la Repubblica italiana. Ed è in tale ambito che ci permettiamo di attirare l’attenzione su un settore strategico alquanto importante per il sistema Paese di una Repubblica democratica e costituzionale, un settore sempre più sotto pressione da fronti interni e da ingerenze esterne: l’informazione e i media.
“Making the Foreign Serve China” (“Far Servire la Cina dagli Stranieri”) era una delle strategie privilegiate del presidente Mao, incarnata dalla sua decisione negli anni ’30 di concedere l’accesso al giornalista americano Edgar Snow. Il libro che ne fu risultato, Red Star Over China, è stato determinante nel conquistare la simpatia occidentale per i comunisti, che descriveva come progressisti e antifascisti.
Dopo la crisi di Tiananmen del 1989, questa strategia fu ripresa dall’Ufficio per la Propaganda Estera del Governo cinese, istituito nel 1991 con l’obiettivo di aumentare l’influenza e l’offensiva di propaganda della Rpc all’estero con investimenti sempre maggiori dal 2007 in poi, fin quando non è arrivato al potere Xi Jinping. Più ambiziosi dei suoi predecessori e tornando fermamente alla linea di Mao, ha portato la strategia di propaganda esterna a un livello mai visto prima.
Come Mao, Xi sottolinea l’importanza del controllo delle informazioni, non solo nella sfera pubblica cinese, ma anche nel modo in cui i media internazionali commentano la Cina e le questioni relative al Paese. Un comunicato del 22 aprile 2013, ad appena un anno dell’insediamento di Xi Jinping al vertice del Pcc, rende ben chiara l’impostazione del Comitato centrale del Partito comunista, comunicando un rafforzamento della “Sfera ideologica” su tutti i fronti. Il documento, conosciuto come Document 9 e pubblicato in versione integrale dal sito Chinafile.com, inizia elencando i “pericoli” politici che minano la leadership del Paese e il socialismo con caratteristiche cinesi: la democrazia costituzionale occidentale, i valori universali, la società civile, il neoliberalismo, il nichilismo storico, e una concezione occidentale del giornalismo diametralmente opposta al principio cinese che i media devono essere soggetti della disciplina di partito.
Di fronte a questi pericoli, tutti gli organi di Stato devono “impegnarsi nel rafforzare la gestione di tutti i tipi e livelli di propaganda al livello culturale e non lasciare nessuna opportunità o sbocchi per diffondere pensieri o punti di vista errati”. Per non consentire la diffusione di opinioni che si oppongono alla teoria o alla linea politica del Partito, “dobbiamo rafforzare l’educazione sulla prospettiva marxista dei media per garantire che la leadership nei media è sempre saldamente controllata da qualcuno che mantiene un’ideologia identica al Comitato centrale del Partito, sotto la guida del Segretario Generale Xi Jinping”. I principi del documento, alla cui uscita seguì un’immediata campagna di epurazione contro avvocati per i diritti umani, giornalisti e accademici indipendenti, vengono ribaditi di nuovo nell’aggiornamento del Codice per i Giornalisti pubblicato il 15 dicembre scorso, chiedendo ai giornalisti di “persistere nell’armare la mente con il pensiero di Xi Jinping sul socialismo con caratteristiche cinesi per una nuova era”.
In questo quadro ideologico definito una “guerra globale dell’informazione” dagli stessi organi di stampa cinesi, il governo cinese investe pesantemente sulla strategia di Mao volta a far sì che siano gli stranieri stessi a servire la Cina mediante la sua politica globale di comunicazione strategica, multipiattaforma, nazionale e internazionale, che mira a influenzare le percezioni internazionali sulla Cina, a modellare i dibattiti internazionali sul governo cinese attraverso le sue agenzie di Stato Xinhua News Service e China Media Group. Nell’ambito della politica “Jia Chuan Chu Hai” (“Prendere in prestito una barca per andare sull’oceano”) la Cina ha stabilito partenariati strategici con giornali stranieri, stazioni televisive e radiofoniche, fornendo loro contenuti gratuiti nella linea autorizzata dal Pcc per tutte le notizie relative alla Cina.
Esempi di tali accordi sono quelli stipulati dal quotidiano in lingua inglese China Daily con almeno trenta quotidiani stranieri – tra cui il New York Times, il Wall Street Journal, il Washington Post e lo UK Telegraph – per portare inserti di quattro o otto pagine chiamate China Watch, con titoli come ’40 anni di brillanti successi nel Tibet’. Nel 2018, The Guardian ha riportato una cifra di £ 750mila annui al Daily Telegraph per un tale inserto mensile, mentre la spesa annuale totale nel 2017-2018 dal solo China Daily negli Stati Uniti è stata di $20,8 milioni.
Il 16 dicembre 2019, il Committee to Protect Journalists (CPJ) ha pubblicato il suo rapporto One Country, One Censor: How China undermines media freedom in Hong Kong and Taiwan (Un Paese, Un Censore: Come la Cina mina la libertà di stampa a Hong Kong e Taiwan), in cui si evidenziano le varie strategie del Partito comunista cinese per influenzare l’opinione pubblica nei territori “ribelli”: da intimidazioni e violenza (incluse espulsioni e diniego del visto) contro i giornalisti, a campagne di disinformazione sui social media.
Ancora più importante però, è l’attenzione per la politica “soft” di Pechino impiegata nella conquista dei media tradizionali attraverso operazioni di acquisto da grandi imprenditori “privati” – come Jack Ma, proprietario di Alibaba e il South China Morning Post a Hong Kong – e la sponsorizzazione attraverso l’acquisto di inserti pubblicitari da imprenditori cinesi nei media ritenuti amichevoli o, nel caso contrario, il boicottaggio. In questo modo, pubblicazioni e canali di trasmissione influenzati dalla Cina dominano la scena mediatica di Hong Kong, mentre un settore indipendente scarsamente finanziato deve lottare per raggiungere il pubblico e trovare delle entrate. Mentre Pechino cerca attivamente di manipolare le opinioni globali sul suo ruolo crescente nel mondo, i media di Taiwan e Hong Kong forniscono studi di casi concreti su come la Cina esporta il suo modello di censura, sostiene CPJ, con la Hong Kong Journalists Association che dichiara: “È in grave pericolo il diritto alla conoscenza dei cittadini”.
Proprio quel diritto alla conoscenza concepito da Marco Pannella e dal Partito Radicale come base fondamentale per un sistema democratico in cui i cittadini possano “conoscere per deliberare”. Un concetto sottoscritto dal Presidente Sergio Mattarella nel suo messaggio alla conferenza del Partito Radicale al Senato, il 27 luglio 2015, su questo tema. Eppure è proprio l’Italia, Paese membro del G7, ad apparire particolarmente esposta verso il gigante ideologico cinese sul suo fronte mediatico. Il 20 marzo 2019, il Sole 24 Ore scrive: “Il Presidente cinese Xi Jinping non è ancora decollato dall’aeroporto di Pechino con destinazione Roma per la visita di Stato di due giorni in Italia e già si firmano i primi accordi di collaborazione tra i due Paesi. È proprio il mondo dell’informazione e dei media a dare la stura ai circa 30 accordi economici che verranno firmati sabato a Villa Madama tra Xi e il premier italiano Giuseppe Conte.”
Infatti, in quei giorni, all’accordo ultra-decennale tra l’agenzia di Stato cinese Xinhua e AGI e Class Editori, si aggiungono degli accordi tra lo stesso Sole 24 Ore e il China Economic Daily, quotidiano di riferimento per l’informazione economica del governo cinese; l’accordo tra ANSA e Xinhua; gli accordi tra il China Media Group (CMG – nata nel marzo 2018, subordinata al Consiglio di Stato cinese e sotto la direzione del Dipartimento per la Comunicazione Politica del Comitato Centrale del Pcc) e Rai, Mediaset e Class Editori. Questi ultimi tre, per l’occasione della visita di Stato in Italia del presidente Xi Jinping, il 21 marzo lanciano la “Settimana della Tv cinese”, nel corso della quale vengono trasmessi 20 lungometraggi, documentari e serie TV selezionati dal Cmg, tra cui la versione italiana delle “Citazioni letterarie di Xi Jinping”.
Quello stesso Xi che viene citato nei documenti interni del PCcc sulle politiche etniche nello Xinjiang, trapelati nei media internazionali a novembre scorso, con un “nessuna pietà” verso la popolazione musulmana in quella regione “autonoma” – e corridoio fondamentale per la Belt and Road Initiative – di cui si stima almeno un milione si trovi in dei campi di detenzione, mentre la popolazione “libera” vive in un regime di sorveglianza continua definita una “prigione a cielo aperto”; il tutto ovviamente dipinto dal governo di Pechino come disinformazione occidentale nella guerra dell’informazione contro il Partito comunista cinese.
Lo stesso Xi sotto la cui leadership la repressione di qualsiasi voce dissenziente è aumentata in modo notevole, con la Cina che attualmente detiene il record mondiale di giornalisti incarcerati (48 arresti negli ultimi 12 mesi) e che, con la costruzione del Great Firewall, impedisce alla sua popolazione di potersi informare liberamente non solo su quanto accade al di fuori dei confini cinesi ma anche – e soprattutto – al suo interno. Un Xi Jinping in piena linea dunque con i principi e gli obiettivi elencati in quel Document 9 che, lo ricordiamo, non mira soltanto ad aumentare la propaganda al fine di migliorare in tutti i modi l’immagine della Cina, utilizzando, come ha insegnato Mao, i mezzi stessi del sistema nemico da combattere. Il sistema nemico da combattere è in gran parte esattamente ciò su cui si basa, o dovrebbe basarsi, la Repubblica Italiana: il costituzionalismo, i valori universali, la democrazia, la società civile, e la libertà dei media. Qualcosa ci dice che il messaggio di fine anno del Presidente Sergio Mattarella non sarà stato trasmesso sulle reti televisive cinesi, nonostante gli accordi reciproci di promozione culturale tra i due Paesi.
Infine, esattamente come quanto accade a Hong Kong e Taiwan, il combinato disposto di questi accordi con la crescente stretta economica sui media indipendenti in Italia rende il quadro della libertà di stampa e di informazione altamente preoccupante. I vari tagli al pluralismo su cui alcuni esponenti politici si sono battuti – e continuano a battersi – con un fervore simil-ideologico giovano senza dubbio al governo di Pechino che intravvede la possibilità dell’eliminazione delle voci che non riesce a controllare.
Ribadendo l’importanza dei media per un sistema democratico e nel quadro di quel che la Cina stessa definisce una “guerra globale dell’informazione” in cui i media tradizionali giocano un ruolo fondamentale, anche in termini di contrasto a nuovi fenomeni come le fake news, è gravissimo che organi di informazione italiani – tra cui organi finanziati con soldi pubblici – si riducano a fare i portavoce della visione politica e della propaganda del Partito comunista cinese, accusato da Washington di crimini contro l’umanità.
Le testimonianze di studi compiuti, non solo a Hong Kong e Taiwan ma anche in Australia, ci insegnano che tali accordi mirano anche a influenzare la linea editoriale in generale, con l’intento chiaro di eliminare notizie e opinioni non in linea con quelle del Partito, e che in alcune occasioni i giornalisti vengono strumentalizzati come agenti stranieri per ottenere informazioni riservate. Infine, la crescente pressione economica sui media e i giornalisti indipendenti rischia di far sì che le voci libere da influenze cinesi avranno sempre più difficoltà ad esprimersi e a far conoscere l’altro volto della Repubblica Popolare.
Nel riflettere sulla questione, ricordiamoci che non è un caso che Xi abbia definito proprio questo campo come una delle tre “armi magiche” (gli altri due sono il rafforzamento del partito e delle capacità militari) del Partito Comunista Cinese nel diventare un leader della Globalizzazione 2.0. Può l’Italia permettersi di considerare questo settore meno strategico per il sistema Paese?
Molte cose in cina sono censurate, google (una volta, ora non so) videogiochi, notizie, social…, ma con la tecnologia odierna sono bypassabili senza problemi.
Se una cosa del genere dovesse succedere nel nostro paese potremmo essere tagliati fuori dall’europa e anche dal commercio con altri stati.
In cina, probabilmente, hanno ponderato che questo problema, nel loro “ecosistema” è minimo e la loro priorità nel gestire la cosa è bassa. Gli conviene di più censurare per tenere sotto controllo il popolo.
Ma tutto questo quanto può andare avanti constatando che sempre più gente riesce a captare notizie dall’ esterno?
Tarantino contro la censura in Cina: “Non potevo tagliare un’intera scena”
Quentin Tarantino ha risposto alle richieste cinesi di tagliare la scena in cui appare Bruce Lee in C’era una volta a…Hollywood.
In un regime comunista può andare avanti all’infinito, egr. Camerotto. Come insegnano anche i morti di Tienanmen (neanche si sa di preciso quanti). Quella ideologia non si è mai fatta scrupolo di perpetrare massacri contro il proprio popolo per conservarsi.
Questo articolo l’ha ripreso dal sito formiche.net ed è di Laura Hart. Proporlo sembra che lei condvida che in Cina c’è un comunismo che non le piace, che non è il suo comunismo. Ma allora dove si trova, tanto per capire ?
Sullo stesso sito c’è una altro articolo sulla Cina:Perché le imprese europee sono deluse dalla Via della Seta
Un documento della Camera di commercio dell’Ue in Cina afferma: le aziende europee sono marginali e schiacciate dalle imprese statali cinesi. Si parla di “ruoli di nicchia” e perfino di “impossibilità di accedere alle informazioni sulle gare di appalto”
In Italia una parte delle forze politiche che formano il Governo, sono per scegliere la Cina e non l’America e alcune per la Russia. Insomma la confusione di come e con chi porci nel panorama internazionale è palese e ci costa. In Libia siamo arrivati tardi e stiamo perdendo un alleato e fornitore di petrolio che, se poi, diventa nemico, ci troveremo invasi da migranti. Il prezzo del petrolio cresce ma non vogliamo sfruttare le risorse che abbiamo in mare, estrarlo mentre i paesi balcani lo fanno a poche miglia dai nostri confini mare. Lei che dice Cecchini ?
Walter Cadorin del scolo scorso e Corvo Rosso del secondo millennio, le ripeto non mi confronto con gente come lei né rispondo alle sue domande. Nemmeno la leggo. Faccia uno sforzo e cerchi di capire.
E’ facile scappare così dalla realtà. Mi iene da pensare che lei non abbia letto bene l’articolo che ha posto.
La Cina ha tanti problemi pre-Mao, statalista potere centrale da risolvere ancora ma di certo sta avviandosi verso un mercato e panorama internazionale di libero mercato e concorrenza. La battaglia che sta conducendo nel campo monetario per affermare la propria potenza e gli accordi con gli Usa la costringono a fare i conti con i residui peccati-comunisti maoisti . E così pure la Russia. Tutte le mini guerre in giro per il mondo la Cina c’è e combatte con il mondo occidentale. E che solo così, piaccia o non piaccia, quella nazione potrà assicurare benessere al proprio popolo. C’è ancora il ricordo dei morti di piazza Tienanmen e le recenti dimostrazioni in piazza di Hong Kong ma la gente, il popolo morta non lottava per un nuovo comunismo ma per la libertà occidentale, con tutte le sue pecche.
Lei non risponde perchè non sa farlo.
Walter Cadorin del secondo e Corvo Rosso del terzo millennio, le ripeto non mi confronto con gente come lei né rispondo alle sue domande. Nemmeno la leggo. Faccia uno sforzo e cerchi di capire.
Vediamo a chi si stanca prima. Ledi incapace di sostenere in confronto sulle tesi di cui scrive o io opponendogli problemi, Certo che se continua così la brutta figura la fa lei. Amche perchè questi blog sono fatti per confrontare idee e non sono per articoli di “opinione” come “in altre parti” che sembra scimmiotti… Ma lei capisce o no ?
Walter Cadorin del secolo scorso e Corvo Rosso del secondo millennio, nemmeno la leggo. Vedo solo che c’è un Corvo Rosso che si agita.
Bastanzetti del SAC commenta in Oggi Treviso l’eliminazione di Florencia G. a La Pupa e lo secchione.
Michele Bastanzetti
Che dispiazèr!
Lancerà il Bastanzetti del SAC un appello del SAC in merito? Sono giorni che il Bastanzetti del SAC non lancia appelli del SAC.
Non so se di suo interesse la seguente notizia: Olimpiadi di Tokyo, ossessione ecologista: “Niente sesso a tre sui letti di cartone, si rompono”
Interessaante, Waler Cadorin da San Pietro di Feletto sta attento a non far sesso con altri due su letti di cartone.
Prescrizione. Mentre il PD cede ai grillini per restare al governo, Renzi vota contro la maggioranza e in favore al mantenimento dello Stato di Diritto e contro i processi senza fine e la delega della Politica ai giudici. Altro che Leopolda.
Altro che Leopolda? Probabilmente a San Pietro di Feletto da Walter Cadorin non è arrivata l’informazione che la Leopolda è di Renzi non del PD.
Lei Comunista internazionalista, che ci racconta della presenza del Comunismo nel mondo, ci vuol spiegare, dire la sua ricetta per governare l’Italia di oggi ?
Waler Cadorin del secolo scorso, ora Corvo Rosso del terzo millennio, che da San Pietro di Feletto ha ricette per il mondo intero, le ho già detto che non rispondo a sue domande, . Lo ricordi, faccia uno sforzo, non è difficile e non perderà tempo.
Cecchini, andiamo sulle cose concrete, sulla pelle dei cittadini, operai ecc. come piace a lei.
Chiedere è lecito e rispondere cortesia. Ma anche il tacere può essere una risposta. Ripropongo la domanda:
Lei è per abolire la prescrizione dei reati proposta dai grillini per cui una sentenza può essere emessa anche dopo 30/50 annie più o per il No e quindi per lo Stato del Diritto dove uno non è colpevole fino a prova contraria vale a dire finchè non si hanno le prove provate del reato ? Io sono per il no. Lei certamente per il si.
Corvo Rosso di San Pietro di Feletto fa domande e si risponde da solo. Magari faceva così anche Walter Cadorin nel secolo scorso.
Tempo fa il comico Vinicio Corrent aveva promesso un video comico con il Bastanzetti del SAC. Siamo nel 2020, ma ancora niente. I temi potrebbero essere molti. Il SAC e il cobra africano a Vittorio Veneto, il SAC sindaco pesce d’aprile, il SAC che vorrebbe sculacciare direttrice Da Ros e altri ancora. Tutti i video farebbero pisciare un SAC dalle risate. Ora il Bastanzetti del SAC sta bastanzettando a più non posso forse per ottenere un video. Magari il video con lui che fa un appello del SAC.
Guardi che è stato lei a proclamare questi video. Io non li ho mai promessi, tranne quello del cobra che è diventato il Carbobass…
Il video che dice non ha il Bastanzetti del SAC come protagonista, non appare. Comunque tutta la biografia del Bastanzetti del SAC, dalla caccia al cobra africano nella collina Monte Altare di circa 20 anni fa agli attuali appelli che nessuno caga è un SAC comica.
Vinicio provi fermarsi a riflettere un momento sulla linea di questo blog. Lei cercava argomenti e ironia e ad oggi nulla di tutto questo ma tante polemiche fini a se stesse ripetute nei testi, poche idee e niente confronti fra uomini maturi su idee diverse e le più disparate. Dalle polemiche i più fuggono non avendo voglia di insolentire e farsi insolentire. Ha recuperato Camerotto ma forse lo perderà e resteranno i soliti. Vuole fare politica? Ponga problema seri di oggi per domani. Uno sorzo anche per lei chè non basta la gestione del marasma per fare democrazia.
Walter Cadorin da San Pietro da Feletto, ora saggio Corvo Rosso, consiglia Vinicio di riflettere.
La ringrazio della critica costruttiva ma fondamentalmente io sono un comico che fa dell’ironia e della satira. Non posso farci niente se ho questi interlocutori. Ci sono altri comici che hanno molto più successo di me e che quindi possono contare su una platea più numerosa è meglio assortita. Provi a entrare nei blog gestiti da questi grandi comici veneti.
Vinicio protegge efficacemente il Bastanzetti del SAC. Commenti il Bastanzetti del SAC e il suo protettore Vinicio ti censura senza pietà.
Angelo Del Boca: «L’Italia in missione, a nome di chi e contro chi?»
Intervista allo storico del colonialismo italiano. I «caschi blu europei» e altre incredibili schiocchezze… «In Libia abbiamo perso la nostra credibilità. E non siamo al di sopra delle parti»
Tommaso Di Francesco
Pubblicato
15.1.2020, 23:58
Ad Angelo Del Boca, lo storico del colonialismo e del fascismo italiano, ricorriamo anche stavolta per capire quello che sta accadendo davvero nella crisi in corso e nel rapporto tra Italia e Libia.
Si torna a parlare apertamente, come fosse davvero all’ordine del giorno se non di ore, di «missione italiana in Libia». Il ministro della difesa Guerini si dice pronto a «rimodulare la nostra presenza militare in Iraq» e chiama in causa la Nato per sostituire i militari americani – non lo dice ma è così – e il ministro degli Esteri Di Maio annuncia addirittura una «missione Ue in Libia per fermare le interferenze esterne». Che ne pensi?
Trovo incredibile che dopo tanto silenzio complice e dopo tanti tentativi falliti con Serraj e Haftar, adesso non si comprenda quel che è accaduto. Mi chiedo come faccia Di Maio a raccontare che dobbiamo intervenire come Europa per fermare quelle che chiama «interferenze». Quelle interferenze, ahimé di Russia e Turchia – sono arrivate in Libia perché hanno “risolto” la crisi in Siria, grazie non solo al ritiro di Trump ma al disastro provocato dalla guerra della coalizione degli Amici della Siria (Europa, Usa, Arabia saudita e la stessa Turchia) che invece di combattere l’Isis e al-Qaeda hanno provato a fare con Assad quel che era riuscito con Gheddafi.
Quelle interferenze sono il risultato dei nostri fallimenti; quelle interferenze hanno realizzato in Libia un cessate il fuoco che per ora – pur restando la tregua fragile – è un risultato senza il quale nulla sarebbe possibile. E le chiama interferenze contro cui avviare una missione. Sono stupefatto. È colpa nostra se abbiamo un ruolo marginale. Certo la colpa principale non ce l’ha questo governo, ma quelli che l’hanno preceduto sì, eccome.
A che ti riferisci in particolare?
Penso alla guerra della Nato, con interventismo francese a guida Sarkozy e seguito italiano e americano, che con la caduta di Gheddafi ha mandato in pezzi il Paese; penso al fatto che da quel momento in poi è dilagata la mediatica pacificazione della Libia mentre in realtà precipitava in un nuovo conflitto tra centinaia di milizie e nuovi interessi famelici, vista la rilevanza della questione petrolio; penso al fatto che con il governo Renzi-Minniti di Libia si è parlato solo di sostenere al-Serraj perché tenesse nelle carceri e nei campi di concentramento i migranti; poi, buon erede, è arrivato Salvini impegnato nella propaganda vergognosa di fermare l’«invasione» che da lì sarebbe arrivata, cacciando i migranti nelle carceri della Libia «posto sicuro»: tutti hanno bussato alla porta di un potere inesistente, quello di Tripoli, creando di sana pianta una «autorità libica» che faceva diventare le milizie addirittura guardia costiera. Ora partiamo in missione, a nome di chi e contro chi?
Di Maio parla esplicitamente di «caschi blu europei» e tutti fanno riferimento alla missione Unifil in Libano praticamente da ricopiare…
È una incredibile sciocchezza. I caschi blu europei non esistono, quando ci sono sono istituzionalmente dell’Onu, ma in Libia le Nazioni unite sono in difficoltà ora a presentarsi al di sopra delle parti perché hanno sostenuto solo il governo di Tripoli; inoltre l’Europa, al di là delle parole, è egualmente colpevole. Guardate come ha affrontato la questione migranti, esternalizzando di fatto alla Libia di Serraj le frontiere del Vecchio Continente; senza dimenticare il ruolo della Francia nel 2011. Oppure pensiamo ai caschi blu degli «innocenti» Egitto e Arabia saudita che spalleggiano Haftar? Ma è la vicenda del paragone con l’Unifil che regge di meno: in Libano c’è una missione Onu dal 1978, erano gli anni nei quali arrivavamo perfino a inviare contingenti per proteggere lì i palestinesi; e soprattutto, quando è stata rinnovata nel 2006 è diventata una missione dei caschi blu, italiani, di interposizione tra due paesi belligeranti, avendo Israele invaso il sud dove hanno sede forze hezbollah, che erano e sono pure al governo a Beirut. Stavolta se facciamo come in Libano rischiamo di interporci accettando la spartizione in due di che quel che era uno Stato unitario. Dando così ragione a chi mette a ferro e fuoco la Libia.
Ma allora che cosa dovrebbe fare l’Italia?
Da subito dobbiamo chiedere alla Conferenza di Berlino il 19 – se ci sarà – che le due parti in conflitto riconoscano la Convenzione di Ginevra per i profughi che sono sotto il loro controllo. Poi ci vuole l’impegno a non fare prorio come l’Unifil in LIbano, cioè bisogna salvaguardare l’unità della Libia, Tripolitania, Fezzan e Cirenaica sono un solo Paese: diciamolo forte e chiaro a Putin e a Erdogan che non sembrano avere questo intento. Voglio ricordare che uno dei termini dello scontro tra Serraj e Haftar è il fatto che il generale ex Cia della Cirenaica sa bene che il neo-ottomano Erdogan mira proprio alla riunificazione del vilajet storico di Tripolitania e Cirenaica. E impegno prioritario è ridare credibilità alle Nazioni unite che non possono certo approvare il ruolo dei Paesi che foraggiano sul campo la guerra, in primis l’Egitto dello “statista” al Sisi e la monarchia dei Saud – entrambi impegnati a morte contro i Fratelli musulmani al potere a Tripoli -, regalando loro il patronaggio di trasformarsi in caschi blu.
Se si arriverà a una missione di pace, deve essere al di sopra delle parti davvero, accettata dalle parti in conflitto e quindi con garanzie di sicurezza fondamentali. Da questo punto di vista non è chiaro oggi quel che dice il ministro della difesa Guerini: a Misurata non c’è davvero pericolo per i nostri soldati? Ma Haftar ha bombardato anche Misurata roccaforte di Serraj, o no?! È infatti l’ospedale da campo con 300 militari della guerra in corso. L’Italia in questo momento nonostante il massiccio peso della sua produzione di gas e petrolio – anche per il suo passato remoto, coloniale e fascista, e prossimo (la partecipazione alla guerra Nato del 2011), non è al di sopra delle parti: in Libia abbiamo perso gran parte della nostra credibilità. Solo la comprensione che il Mediterraneo e le sue sponde sono un’area che interferisce con la politica italiana direttamente, e quindi da salvaguardare con la pace, potrà costruire una identità alla politica estera italiana che adesso non c’è.
E mentre tra i due ottuagenari, il compagno Cecchini e il Corvo Cadorin volan gli stracci, oggi celebriamo SAN TIZIANO, patrono di Vittorio Veneto e diocesi!
Anche oggi non vi è stato nessun appello del SAC di anzianotto Bastanzetti Michele del SAC. Che anzianotto Bastanzetti Michele del SAC sia stanco? Anzianotto Bastanzetti Michele del SAC ha oltre 60 anni e una vita intensa a caccia di un cobra africano nella collina Monte Altare..
WALTER CADORIN NEL TEMPO.
Walter Cadorin nel 900, raccontato in Oggi Treviso da un commentatore. Corvo Rosso nel terzo millennio, raccontato da se stesso.
COMPLIMENTI VINICIO!!!
Carissimi amici,
giovedì 16 gennaio alle 21,00 tornerò a Rete veneta, ospite della trasmissione FOCUS condotta dal Dott. Bacialli.
Canale 18 del digitale terrestre.
Grazie carissimo,il tema della trasmissione potrebbe essere ripreso anche nel nostro blog. Vedremo…
Con argomenti inerenti al tema si spera.
Questo resta sempre il mio auspicio, però alle volte lascio passare dei post se contengono notizie interessanti anche se non proprio inerenti all’argomento.
Camerotto è un bravo allievo, non vuole mai andare fuori dal tema dettato dal maestro.
SCIOPERO GENERALE DI 200 MILIONI DI PERSONE IN INDIA CON LA SINISTRA E I COMUNISTI ASSIEME AI SINDACATI.
Il Partito Comunista d’India (PCI) ha dichiarato che il successo dello sciopero «è un duro colpo per le politiche anti-popolari e anti-operaie del governo BJP controllato dal RSS e guidato da Narendra Modi».
Il Partito Comunista d’India (marxista-leninista) – Liberazione, ha sottolineato che «lo sciopero è stata una dichiarazione di rifiuto del disastroso regime di Modi da parte della popolazione.
DAL MANIFESTO DI OGGI.
Trudeau: «Colpa dell’escalation voluta da Trump»
Canada. Il primo ministro canadese parla dell’abbattimento del Boeing da parte di missili iraniani, 57 le vittime canadesi: «Accade quando si hanno conflitti. Gli innocenti ne sopportano il peso». E a Teheran chiede chiarezza
Marina Catucci
«Le vittime sarebbero vive se non ci fosse stata un’escalation». Così ha parlato il primo ministro canadese Justin Trudeau in un’intervista a Global News Television, riferendosi alle vittime dell’aereo ucraino abbattuto da un missile iraniano. Tra i passeggeri c’erano anche 57 cittadini canadesi.
«Se non ci fosse stata un’escalation di recente nella regione, quei canadesi sarebbero ora a casa con le loro famiglie – ha continuato Trudeau – Ciò accade quando si hanno conflitti e guerra. Gli innocenti ne sopportano il peso». Ha poi aggiunto che la comunità internazionale è stata «molto, molto chiara sulla necessità di avere un Iran non nucleare», ma anche nel «gestire le tensioni nella regione causate anche dalle azioni statunitensi». Trudeau ha aggiunto che avrebbe «ovviamente» apprezzato una comunicazione da parte di Washington riguardo l’attacco dei droni su Suleimani.
Nel fine settimana il premier ha chiesto all’Iran «piena chiarezza» sull’abbattimento dell’aereo di linea, specificando di aver formulato la richiesta in una chiamata con il presidente iraniano Rouhani, che sabato aveva ammesso che l’aereo era stato abbattuto per errore da missili iraniani.
Trudeau ha dichiarato di aver detto a Rouhani che l’ammissione è stata «un passo importante», ma che «molti altri passi devono essere fatti. Dovrà essere condotta un’indagine completa. Abbiamo bisogno di piena chiarezza. L’Iran deve assumersi la piena responsabilità».
Alla domanda se Ottawa avrebbe richiesto a Teheran di pagare un risarcimento finanziario alle famiglie delle vittime canadesi, Trudeau ha indicato che lo avrebbe fatto e di aver insistito con Rouhani affinché il Canada fosse autorizzato a partecipare alle indagini.
I COMUNISTI NON ESISTONO PIU’?
Iran: i comunisti contro il terrorismo di Trump
Giulio Chinappi
I comunisti iraniani del partito Tūdeh sono da sempre molto critici nei confronti del regime teocratico di Tehrān, ma non hanno potuto tacere sull’atto terroristico mosso dagli Stati Uniti contro il generale Qasem Soleimani.
Fondato nel 1941, il Partito Iraniano del Tūdeh (Ḥezb-e Tūdeh-ye Īrān, letteralmente “Partito delle Masse dell’Iran”) ha governato il Paese fino al 1953 sotto la guida del primo ministro Mohammad Mossadeq, prima del colpo di Stato orchestrato da Stati Uniti e Regno Unito per instaurare un governo filo-occidentale con il benestare dello scià. In seguito alla rivoluzione khomeinista, il partito, che continua a dichiararsi apertamente marxista-leninista, è stato messo fuori legge, e migliaia di militanti furono condannati a morte nel 1988.
Oggi, il partito sopravvive in esilio tra Berlino e Londra, ed è attualmente guidato da Mohamad Omidvar. Perseguitato dal regime teocratico di Tehrān, il Tūdeh non ha alcuna intenzione di prendere le difese dell’attuale governo iraniano, ma non ha potuto evitare la condanna dell’attentato terroristico autorizzato direttamente da Donald Trump al fine di eliminare il generale Qasem Soleimani.
Di seguito il comunicato stampa pubblicato dal Comitato Centrale del partito il 3 gennaio, in seguito all’uccisione di Soleimani.
Secondo le agenzie di stampa globali, Qasem Soleimani, comandante della forza Quds del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche dell’Iran [IRGC]; Abu Mahdi al-Mohandis, capo di Kataib Hezbollah e il secondo in comando delle forze di mobilitazione popolari irachene; così come un certo numero di cittadini iraniani, iracheni e libanesi nello stesso convoglio, sono stati uccisi in un attacco aereo vicino all’aeroporto di Baghdad. L’assassinio di Qasem Soleimani, su ordine del presidente statunitense Donald Trump, in chiara violazione della sovranità nazionale irachena e di tutto il diritto internazionale, potrebbe senza dubbio comportare rischi mortali per la regione.
Ali Khamenei, il capo supremo del regime in Iran, ha pubblicato un messaggio in seguito all’incidente, che ha annunciato tre giorni di lutto pubblico nel Paese e ha letto: “Una dura vendetta attende i criminali le cui mani sporche sono contaminate dal suo [il sangue di Soleimani] e dal sangue di altri martiri dell’incidente di ieri sera”.
Adel Abdul Mahdi, il Primo Ministro iracheno, ha condannato gli omicidi di Qasem Soleimani e Abu Mahdi al-Mohandis e nella sua dichiarazione ha dichiarato l’attacco aereo all’aeroporto di Baghdad come “azione ostile” e violazione dell’integrità territoriale di quel paese – che potrebbe portare a una guerra in Iraq, nella regione e nel mondo. L’IRGC ha anche avvertito in una dichiarazione che l’uccisione di Qasem Soleimani nell’attacco degli Stati Uniti “contrariamente alle sue intenzioni e al suo obiettivo” aprirebbe nuovi fronti contro gli Stati Uniti e Israele nella regione e in tutto il mondo.
Negli ultimi mesi, il Partito Iraniano del Tudeh ha continuamente e frequentemente messo in guardia sul rischio delle avventurose politiche dell’imperialismo USA e dei suoi alleati – tra cui il governo reazionario dell’Arabia Saudita e il governo razzista israeliano – nonché le politiche imprudenti ed interventiste del regime iraniano nella regione, anche in Iraq e in Libano, che negli ultimi mesi hanno assistito a diffuse proteste popolari contro le interferenze straniere e in particolare le interferenze del regime iraniano.
Il Partito Iraniano del Tudeh , mentre denuncia questo atto di terrorismo da parte dell’amministrazione Trump – che è indice della sua flagrante mancanza di rispetto del diritto internazionale – ritiene che tutti gli sforzi debbano essere presi per prevenire l’escalation della crisi in la regione e l’aumentare delle tensioni verso pericolosi conflitti militari.
È anche necessario sottolineare che i conflitti di guerra e militari nella regione andranno a beneficio solo delle forze più reazionarie e anti-popolari nella regione e in tutto il mondo e saranno contrari agli interessi della nazione e dei lavoratori. L’azione dell’amministrazione Trump si svolge quando è sull’orlo di un processo di impeachment al Senato degli Stati Uniti per abuso di potere; e gli americani sono entrati in un anno elettorale. In Iran, il nostro popolo – che è ben consapevole delle catastrofi che la guerra ha portato alla nostra patria in passato – si è sempre preoccupato della prospettiva di un’altra guerra. Lo sviluppo di una situazione di emergenza nazionale e di guerra in Iran, – al punto che il crescente movimento popolare negli ultimi mesi ha comportato una seria sfida al regime teocratico – sarà usato come scusa per intensificare l’atmosfera di repressione e terrore in Iran. Una situazione di emergenza nel Paese porterà a condizioni più dure e più severe per qualsiasi espressione di opinione, nonché a conseguenze più gravi per tale espressione. Contrariamente alla prospettiva di forze come i monarchici ed il PMOI [1] – che agiscono come agenti dell’amministrazione Trump e chiedono l’intervento militare USA contro la nostra patria, – il nostro Partito riconosce che l’intensificazione dei conflitti militari danneggerà sicuramente il popolo di Iran e Iraq più di chiunque altro; le stesse persone che per anni sono state le principali vittime delle politiche delle forze reazionarie e dell’imperialismo americano.
Il Partito Iraniano del Tudeh fa appello a tutte le forze progressiste, amanti della libertà e amanti della pace in Iran, nella regione e in tutto il mondo, per proseguire i loro sforzi per mobilitare l’opinione pubblica mondiale contro l’escalation delle tensioni e lo svilupparsi di conflitti pericolosi e letali nella regione. Ai leader reazionari e antipopolari del regime al potere in Iran e nel governo degli Stati Uniti non dovrebbe essere permesso di guidare ancora una volta la regione del Medio Oriente nel fuoco e nel sangue con un’altra guerra disastrosa. La lotta per preservare la pace e fermare le forze di guerra nella regione del Medio Oriente al fine di difendere gli interessi dei lavoratori e della nazione iraniani è della massima importanza.
NOTE
[1] PMOI: People’s Mojahedin Organization of Iran, ovvero Mojahedin del Popolo Iraniano. Si tratta di un partito socialista e nazionalista di sinistra, a sua volta contrario al regime teocratico e in esilio a Parigi.
Se il post fosse mio cancellerei il 90% dei commenti, compreso questo messaggio, perche’ non portano a niente se non a attacchi personali.
Ho contato 7/8 messaggio uguali in cui indicava che corvo in realta’ si chiamava walter e una marea che coinvolgono bastanzetti e questo sac. Ormai l’ha capito tutta italia, ma credo che a nessuno interessi.
Qua si parla delle posizioni preferite da due politici, anzi, un tra un politico e un comico e secondo me Vinicio per fare il video dovevi aspettare anche qualche giorno che ti crescesse un po’ di piu’ la barba. 😀
E se ti posso dare un consiglio… cura un po’ di piu’ il tuo canale youtube, informazioni, video introduttivo ecc.
Attendo il prossimo video!!!
Scusi Sig. Camerotto ma non può troncare a questo modo i titanici sforzi del compagno (compagno che sbaglia…) Cecchini che sta contando, sulle dita di una mano, tutti i veri comunisti che esistono al mondo!
Tempo fa il comico Vinicio Corrent aveva promesso un video comico con il Bastanzetti del SAC. Siamo nel 2020, ma ancora niente. I temi potrebbero essere molti. Il SAC e il cobra africano a Vittorio Veneto, il SAC sindaco pesce d’aprile, il SAC che vorrebbe sculacciare direttrice Da Ros e altri ancora. Tutti i video farebbero pisciare un SAC dalle risate. Ora il Bastanzetti del SAC sta bastanzettando a più non posso forse per ottenere un video. Magari il video con lui che fa un appello del SAC.
Che il Bastanzetti del SAC stia pensando di lanciare un appello del SAC contro i comunisti? E’ un pò di tempo che il Bastanzetti del SAC non lancia appelli del SAC. E’ anzianotto il Bastanzetti del SAC e magari non è in forma.
Toc Toc: ma che fine ha fatto il processo al figlio di Grillo che avrebbe stuprato una ragazza lo scorso 26 luglio? Ne parla solo Il Giornale. Grillo nel PD accelera, intanto.
– giornali si appassionano alla questione dello scontro tra Papa Bergoglio e Ratzinger sul celibato dei preti
-La Repubblica, il titolo “Cancellare Salvini”l Lo scontro si fa aspro tanto che quello Cecchini Bastanzetti sul Comunismo è roba per il teatro di Vinicio. Che ci fa ricordare gli ignavi danteschi Buon teatro e quando insegna cambia?
Dato che ha tirato in ballo gli ignavi danteschi dobbiamo riconoscere a Cecchini la coerenza e quindi non andrà all’inferno per essere stato ignavo.
Se non per la incoerenza, Prof. , il compagno Cecchini andrà all’ inferno per esser un comunista? Pensi che personaggini nel suo girone: Stalin, Mao,Pol Pot, Maduro, Kim Yong Un, Curcio, Toni Negri, Nichi Vendola…
Alcuni di quelli che Lei ha nominato sono ancora in vita e quindi possono ancora salvarsi. Auspichiamocelo!!!
Vinicio, mi sono accorto di aver inviato erroneamente due post uguali. Ne può cancellare uno tanto che poi non si dica che esagero ? Grazie
Vinicio, il Bastanzetti del SAC bastanzetta nervoso e confuso; forse il video che ha promesso con lui protagonista certamente non lo leva dalla confusione, ma lo può calmare. I temi con il Bastanzetti del SAC sono molti e tutti fanno pisciare sul SAC dalle risate.
Coerenza. Mi pare faccia più propaganda per la sua parte politica che porre idee per un confronto con noi poveri cristi. Ma questo sono affari suoi, Vinicio ma non c’è parità. E si dimentica chi era. Si è formato in un periodo poliico che forse lei non conosce bene ma io l’ho vissuto e usa una tattica, anche qui, agitare grandi problemi e attaccare le persone avendo magari letto Schopenhauer “come insultare” e fuggire al confronto. diretto. E contraddirsi vedi Iran.
Ecco un altro che si è dimenticato del suo passato Floris:
Floris e Favino-Craxi. L’intervista è andata avanti per quasi mezz’ora, ma c’è qualcosa che non ha convinto Dagospia, che sul proprio sito ha sganciato la bomba: “Floris non poteva ricordarsi che sul finire degli anni ’80 era un giovane socialista, collaboratore dell’Avanti!, allievo di intellettuali del valore di Luciano Pellicani e di Gino Giugni?”.
Floris e Favino-Craxi. L’intervista è andata avanti per quasi mezz’ora, ma c’è qualcosa che non ha convinto Dagospia, che sul proprio sito ha sganciato la bomba: “Floris non poteva ricordarsi che sul finire degli anni ’80 era un giovane socialista, collaboratore dell’Avanti!, allievo di intellettuali del valore di Luciano Pellicani e di Gino Giugni?”.
Che il Bastanzetti del SAC stia pensando di lanciare un appello del SAC contro Mao? E’ un pò di tempo che il Bastanzetti del SAC non lancia appelli del SAC. E’ anzianotto il Bastanzetti del SAC e magari non è in forma.
Walter Cadorin da San Pietro di Feletto è un uomo coraggioso che si maschera dietro uno pseudonimo, Corvo Rosso, da quando tempo fa un commentatore lo ha raccontato in Oggi Treviso.
WALTER CADORIN RACCONTATO DA ANDREA MASET SU OGGI TREVISO.
Caro Walter Cadorin . Siamo veramente all’assurdo, un uomo come il sig.
Cadorin e a Conegliano lo conosciamo molto bene, che critica a destra e a sinistra cercando di insegnarci come dobbiamo comportarci ha del ridicolo. Vorrei ricordare al sig. Walter Cadorin che il suo passato politico di uomo per tutte le stagioni e mi riferisco ai diversi partiti che ha cambiato, forse dovrebbe portarlo ad essere più umile ma l’umiltà non è molto probabelmente una virtù di Cadorin. E’ vero che in questo Paese tutti hanno il diritto di esprimere le loro opinioni ed è giusto così, ma è anche giusto rispolverare il passato di ognuno di noi in particolar modo quando si tenta di dar lezioni dimenticando il proprio vissuto politico non proprio coerente con quello che si vorebbe facessero gli altri. Andrea maset // 06/09/2012 08:56 per OggiTreviso
Non conoscevo questo scritto di Maset del 2012 che poi manco conosco ma penso di sinistra PD o giù di lì. Ho appreso che ho passato tanti partiti, uomo per tutte le stagioni, e gradirei mi dicessero anche quali. Che poi mi conoscano bene sono contento perchè pensavo di non essere riuscito a lasciare traccia. Di certo non mi lascio calpestare e faccio fatica a non difendermi con serietà e civilmente. Di Maset & C. c’è traccia o è critico perchè non sono del suo schieramento ? Sempre aperto al confronto di idee.
Ma lei Cecchini secondo una tecnica che conosco e derivante da una cultura e stagione politica che conosco bene, preferisce sempre l’attacco personale al confronto di idee salvo poi, quando occorre, chiedermi piaceri. Continui pure che io non ho bisogno del palcoscenico avendo i Maset vari che recitano per me. Ma lei cosa ha fatto nella vita politica?
Walter Cadorin la nota di Maset l’ha pubblicata lei su OPACT
Walter Cadorin non miconfronto con anonimi né rispondo alle loro domande.
Cecchini lei è sempre più scorretto e inaffidabile e scappa dal confronto con scuse puerili. Ma con me parlava per i suoi articoli, vero ? A quel post e nel mio blog allora avevo e si trova anche, la risposta sul mio modesto locale percorso politico. Maset non ha più risposto, segno che era un attacco (?) politico. Se Vinicio non mi banna, ripeto qui il testo originale di cui lei non ha dato notizia.
Caro Walter Cadorin . Siamo veramente all’assurdo, un uomo come il sig.
Cadorin e a Conegliano lo conosciamo molto bene, che critica a destra e a sinistra cercando di insegnarci come dobbiamo comportarci ha del ridicolo. Vorrei ricordare al sig. Walter Cadorin che il suo passato politico di uomo per tutte le stagioni e mi riferisco ai diversi partiti che ha cambiato, forse dovrebbe portarlo ad essere più umile ma l’umiltà non è molto probabelmente una virtù di Cadorin. E’ vero che in questo Paese tutti hanno il diritto di esprimere le loro opinioni ed è giusto così, ma è anche giusto rispolverare il passato di ognuno di noi in particolar modo quando si tenta di dar lezioni dimenticando il proprio vissuto politico non proprio coerente con quello che si vorebbe facessero gli altri. Andrea maset // 06/09/2012 08:56 per OggiTreviso
Risposta
Signor Maset, non credo di conoscerla ma ne faccio volentieri a meno visto che lei non oppone argomenti ai miei ma semplicemente da un suo giudizio sulla mia persona che mi lascia indifferente. E’ sua libertà averlo ed esporlo. Non è basato politicamente sul vero perchè socialista e PSI dall’età di 18 anni, con la fine di questo partito non sono stato iscritto a nessun altro partito e non ho più fatto politica attiva e lei lo sa già. Da cittadino 76enne, con una certa esperienza alle spalle, credo di aver diritto di dire la mia così come lo ha lei di dire cose che con il dibattito politico nulla hanno a che fare. Mi critichi e si opponga ai miei argomenti con altri suoi e ne sarò felice e così, credo, chi ci legge. Per il resto la ringrazio di avermi fatto sapere che a Conegliano sono molto conosciuto ma certamente per non quello che lei ha scritto. Mi piace poi sapere che ancora dò fastidio politico e insegnare a lei come si fa politica seriamente esponendo idee e argomenti certamente opinabili da gente seria. Alla fine penso che lei non sia di Congliano ma di San Pietro di Feletto e che gli bruci qualche mio commento sulla situazione politica di lassù. Ripete infatti cose lette tempo fà e che non si chiami Maset. Si rilassi e scriva di cose serie, se a lei non dà fastidio, s’intende. 6.9.2012 su OggiTreviso
7.9.2012 Chiesto di fare una lista dei partiti nei quali ho militato; di dire a che parte politica lui aderisce, Maset scrive oggi su Oggi Treviso che oltre il PSi ” mi ha visto, lui simpatizzante, a qualche convegno del PDL” Sugli argomenti politici chiaramente non risponde. Fine della polemica perchè non trovo il nome nell’elenco telefonico, quindi è fasullo,chi vuole capisce che sono persone che stentano a confrontarsi con altri e decidendo e credendo di essere migliori di altri finchè sono coperti da pseudonimi.
Walter Cadorin pubblico dove trovo trovo spazio, l’unica discriminante sono i fascisti. Ora agitato offende, ma ripeto nessun confronto con gli anonimi.
Carissimi amici,
giovedì 16 gennaio alle 21,00 tornerò a Rete veneta, ospite della trasmissione FOCUS condotta dal Dott. Bacialli.
Canale 18 del digitale terrestre.
Ora che si sa che dietro Corvo Rosso si nasconde Walter Cadorin da San Pietro di Feletto, il Walter Cadorin cambierà pseudonimo. Magari si firmerà come Corvo Grigio.
Mi scusi, ma a lei che differenza fa il fatto che si chiami walter cadorin oppure corvo rosso grigio o verde? Questa non e’ una conferenza, un meeting dove il nome e’ importante, in un blog uno scrivo con il nome che gli pare, l’importante e’ il contenuto che porta.
Ma lei e’ ossessionato da questa cosa? che lo ripete in ogni messaggio?
Scusi Camerotto Alberto, ma lei è ossessionato dal fatto che io informi che dietro Corvo Rosso c’è Walter Cadorin? Poi non perda tempo, perché non rispondo a domande dei Camerotti.
Questa sua risposta fa capire tante cose. Saluti.
Camerotto Alberto afferma di capire molte cose
Cecchini certamente lei ricorderà che in una mail di qualche anno fa dove mi chiedeva di pubblicare un suo articolo, le dicevo chi era Corvo rosso. Poi lei scorrettamente ma anche Bastanzetti, i avete usato a mo’ di offesa, figurarsi. Come ho scritto più volte, io sono stato nel sociale e in politica locale per 40 anni mostrando faccia e azioni. E lei pensa che io mi sia nascosto per paura di qualche cosa ? Ne vado fiero chcchè ne pensi il Maset e lei. Continua a piacermi Corvo Rosso. E’ di lei che non si sa cosa abbia fatto nel sociale. Ci dica, ci dica che a Trento c’ero anch’io.
Walter Cadorin non mi confronto con anonimi né rispondo alle loro domande, ho solo informato su chi è lei e come è stato raccontato in Oggi Treviso.
Ancora un giorno senza un appello di Bastanzetti del SAC. Vinicio che stia bene il Bastanzetti del SAC? E’ impossibile che da buon SAC si sia accorto che i suoi appelli valgono un SAC.
CHI E’ BASTANZETTI DEL SAC CHE BASTANZETTA SULLA CINA.
ANZIANOTTO BASTANZETTI E LE SCULACCIATE.
Il primo aprile 2014, Oggi Treviso ha informato della candidatura di Michele Bastanzetti a sindaco di Vittorio Veneto. In realtà il Bastanzetti è stato nient’altro che un sindaco pesce d’aprile e da anni consigliere anziano del consiglio di quartiere di Ceneda. Il suo stile di consigliere è stato raccontato tempo fa da Gioi Tami.
gioi tami Michele Bastanzetti • un anno fa
prima di parlare e criticare la lista dei CdQ dovresti almento fare mea culpa di come ti comportavi nel quartiere di ceneda. dove che con motivazioni pretestuose bloccavi ogni lavoro e rendevi la vita impossibile agli altri consigieri e alla presidente. o la perin era una pericolosa estremista?
chiedete ai vari consiglieri che si sono dimessi per disperazione pur di nn aver più a che fare
Probabilmente dello stile Bastanzetti ne sa qualcosa ora l’attuale presidente del consiglio di quartiere Massimo Santonastaso.
Probabilmente eccitato per la candidatura il Bastanzetti postò il seguente commento:
Michele Bastanzetti
02/04/2014 – 14:13
PARACARRI
Alle volte la sculeccerei sulle mie ginocchia, Graziosissima Direttora
Chissà se il Bastanzetti è riuscito a realizzare questa fantasia erotica con la sua amica Emanuela Da Ros?
In ogni caso va detto che il Bastanzetti qualcosa ha fatto ha fondato il SAC una specie di Bastanzetti&Bastanzetti al quale nessuno da retta. paio di cronisiti locali.
Signori, queste sono cose serie su cui riflettere. E non fanno ridere. Forse è meglio privileggiare la polemica personale e dove sono i comunisti.
Il sondaggio di Alessandra Ghisleri, così l’Italia si scopre antisemita: “Gli ebrei hanno troppo potere”…
Poi, aggiunge, è impressionante che fra i dichiaratamente antisemiti il 49 per cento abbondante accusi gli ebrei di strapotere finanziario e quasi il 47 di sentirsi una razza superiore, e cioè le pietre angolari su cui il nazismo costruì la sua propaganda
Lei cosa ne pensa Sior Corvo, sarà mica antisismico anche lei?
Al solito nostalgico esagitato che più sotto acclama le magnifiche sorti e progressive del comunismo cinese ricordiamo che il maoismo, tuttora ufficialmente celebrato in patria, ha prodotto in Cina una ecatombe che si stima fra i 35 e i 70 milioni di morti. Da Deng Xiaoping (1976) in poi il paese si è trasformato in un capitalismo assai più avido e sfruttatore di quello delle democrazie liberali. Avidità e sfruttamento senza alcun rispetto per l’ambiente, che gioca in campo globale; basti l’es. della gigantesca, speculativa campagna di acquisti che Xj Jinping sta svolgendo in Africa. Poi, se vogliam paragonare quanto sopra al neocomunismo italiano di Leopolde Casaleggi & talk show vari… vuol dire far concorrenza ai cabaret del Prof. Corrent.
Bastanzetti del SAC bastanzetta a più non posso, ma va capito. Non capisce un SAC, figuriamoci se capisce, sa della Cina. La sua materia sono i cobra africani in Europa.
Già. Il comunismo italiano, dopo il disastro degli anni di piombo e “dei compagni che sbagliano”, si è trasformato nel “comunismo in cashmere” alla Fausto Bertinotti. E nel “comunismo in barca a vela” alla Massimo D’Alema. La falce e martello gettate in discarica…
Bastanzetti del SAC bastanzettatore seriale. Da 3 o 4 giorni manca il suo appello del SAC, che nessuno prende in considerazione. Che Bastanzetti del SAC non sia ora un SAC in piena forma?
Vinicio Corrent del SAC pensa da buon SAC che i comunisti siano in estinzione. Da buon SAC come il suo collega Bastanzetti del SAC non sa che i comunisti sono al potere in Cina, in Viet Nam, in Nepal e a Cuba ed altro. Per esempio due iscritti al Partito Comunista spagnolo sono ora ministri.
Ma quale comunismo vedi in Cina?
In Cina il Partito Comunista cinese è al potere. I comunisti cinesi, quindi, non sono estinti o in via diestinzione. Prototeggi giustamente il Bastanzetti del SAC, ma non farti influenzare da lui.
Il partito sarà anche al potere ma i rapporti sono da capitalismo selvaggio. Ci sono un sacco di uomini d’affari cinesi miliardari e in una società comunista non dovrebbero esserci!!!
Il comunismo richiede una fase di transizione gestita da un partito comunista, in ogni caso in Cina non vi sono problemi, ma non vi è capitalismo selvaggio. Comunque la bastanzata numero uno è che i comunisti siano in via di estinzione.
Per uscire dalle polemiche personali dove tutti sono prof. ma non c’è costrutto. Si fa numero ma non qualità.
Cosa dice Renzi ? Che il Pd deve cambiare politica chè ha una finzione minoritaria ora. Per cambiare ha due possibilità il PD. Primo riornare alla riunione di tutte le sinistre e far rinascere quindi il vecchio Pci. L’altra affrontare i problemi senza inseguire il grillismo (ora arrivato con i nodi al pettine a lotte interne fra nuovi sinistrini e un Conte buono per tutte le stagioni) e con la Leopolda in funzione nel parlamento europeo ma superata in Italia, almeno che… Il PD a Rieti sembra dar ragione a Renzi ma imboccando una strada già percorsa e fallimentare. Quali sono le vostre idee in proposito per il futuro?
L’unico che non fa polemiche personali e fa costrutto è Walter Cadorn da San Pietro di Feletto, Corvo Rosso, secondo Walter Cadorin da San Pietro da Feletto, naturalmente.
Ma il tema per tutti, gestore blog compreso, non era Leopolda Renzi?
Comunismo ? Infatti non risultano appelli in questa giornata per le 62 milioni di bambine cinesi “scomparse” a causa dell’aborto selettivo in trent’anni di politica del figlio unico. L’Onu è in imbarazzo su di loro, in quanto difensore della “libertà riproduttiva” nel mondo.. Ottobre 2016 giornata delle bambina scomparse
Walter Cadorin da San Pietro di Feletto non va fuori il tema che prof. Vinicio gli assegna, anche se è l’unico che usa uno pseudonimo, Corvo Rosso.
Squallida ironia. Una Kultura del passato politico che denota la mancanza di argomenti da opporre.
Nessuna ironia, ma un’informazione su chi è Corvo Rosso, che innervosisce Walter Caodorin da San Pietro di Feletto, Corvo Rosso, che possiede una Kultura del presente politico.
Lei e Bastanzetti vi state divertendo su questo chi é ? Ma quanto godete a menarla manco fossi una bella gnocca. Il problema è che il blogger con voi fa numero e con me vi masturbate. Ognuno gode a modo suo. Ne ho visti di quaiotti nella mia vita ma … così mai. E ui finisco una polemica deludente e menomante.
Walter Cadorin da San Pietro di Feletto oramai è noto che lei è Corvo Rosso, lo ha rivelato tempo fa un commentatore di Oggi Treviso. Nessuno pensa che Walter Cadorin da San Pietro da Feletto sia una bella gnocca, ma che diverta si.
Il segretario Nicola Zingaretti sta proponendo a Conte e a M5s un patto di legislatura oltre le regionali del 26 gennaio, innanzitutto in Emilia Romagna. Anche se prederanno. Il Pd è ora chiuso in una abbazia, in condizione non proprio solida ed ha lo scopo di allungarsi la vita. Altro che fondazione di un nuovo PCI.
Ma dove sono i comunisti? Nelle banche e istituti finanziari ormai.
I comunisti ci sono
Comico Vinicio non è che stai imparando dal tuo protetto Bastanzetti del SAC a bastanzettare? Il Bastanzetti del SAC va protetto, e sono d’accordo, è l’unico SAC in giro, ma evitando di bastanzettare, che è una cosa da SAC.
Veda il mio commento precedente…
Prof. se posso permettermi, attento a toccare il totalitarismo “falce e martello”. Che il Cecchini ne è uno degli irriducibili pasdaràn. Più comunista di Stalin Mao e Pol Pot messi assieme…
Allora deve essere protetto in quanto quella dei comunisti è una specie in rapida estinzione.
Comico Vinicio Corrent ha imparato dal suo protetto Bastanzetti del SAC a bastanzettare un SAC. Magari Vinicio Corrent ha aderito al SAC. Vinicio Corrent del SAC.
Forza, aggiornarsi. La Leopolda non c’è più ( e qui non se ne parla). A Rieti è nato il nuovo PCI: PD-M5s-sardine. Giorgetti: senza dialogo si precipita tutti nel burrone.
La Leopolda c’è stata e ci sarà ancora ,con Renzi in Italia Viva e fuori dal PD. Nuovo PCI con Zingaretti, Casaleggio e le sardine è un’affermazione da blog comico o da politologo del SAC.
Comico Vinicio, il tuo protetto Bastanzetti del SAC continua a scrivere bastanzate, ma sono un paio di giorni che non lancia appelli. Sta bene il tuo protetto Bastanzetti del SAC? O ha finalmente capito che i suoi appelli non sono ascoltati?
Tutto è in mano a Casaleggio: quello tra i Cinque Stelle e Rousseau è un divorzio impossibile
Le “rivolte” dei vari Paragone e Fioramonti non hanno sbocco. La notizia che Di Maio pensi a lasciare la guida è un pettegolezzo, fatto per screditarlo. Perché il vero dominus del Movimento, per statuto e per business, è e resta unicamente Davide Casaleggio. Non Grillo.
Giusto per tornar in tema, più che per amor di Leopolda par che Renzi, per non parlar di Grillo (e Casaleggio), si sian dati alla politica per amore de i schei. In realtà questa è la motivazione che spinge non dico tutti, ma moltissimi. Per parafrasare Paolo VI: la politica è la più grande forma di carità…verso sé stessi.
D’accordissimo, anche se molti meno avveduti hanno anche perso schei nel fare politica.
Bastanzetti del SAC ce l’ha con la politica, ma va capito. La politica ha dato a Bastanzetti del SAC un SAC.
Vinicio Corrent anche un video con il Bastanzetti del SAC che fa un appello farebbe ridere un SAC.
Cecchini stia in tema e non insista! coi trascorsi che ha, a partire da Sociologia a Trento con amico Curcio (e non dico di più…), non potremmo mai accettarla nel SAC.
Confermo e provveduto a bandire gli scritti di Cecchini non atrinenti..
Vinicio, protettore del Bastanzetti del SAC, sono passati un paio di giorni e il Bastanzetti del SAC non ha lanciato un nuovo appello. Che stia bene il Bastanzetti del SAC?
La faranno Santo, Prof. Corrent, anche solo per la pazienza (al suo confronto Giobbe era un collerico) che ha col Cecchini.
Però!!! Nonostante la prospettiva allettante io direi di aspettare un po’ di anni ancora…
Vinicio lo faranno santo per la protezione del Bastanzetti del SAC. E’ l’unico SAC in giro e il WWF non ci ha ancora pensato a proteggerlo. Personalmente sono dalla parte di Vinicio. PROTEGGIAMO IL SAC!!!
A questo punto con tutta questa sacralità risulta chiaro che ho sbagliato professoone. Avrei dovuto fare il prete.
Vinicio, assolutamente non devi fare il prete. Sei un ottimo comico ed un ottimo protettore del Michele SAC, l’unico SAC al mondo. Personalmente sono perché il Michele del SAC venga protetto.
Ammirevole il Bastanzetti del SAC che non ha ancora capito che i suoi appelli non vengono presi in considerazione. Comunque per i reperti archeologici è scesa in campo una persona credibile come l’assessore alla cultura Ulliana che non è un SAC come il Bastanzetti del SAC.
“Dove sono i reperti?”: Vittorio Veneto è in attesa di vedere quel patrimonio storico “bloccato”
L’appello di Bastanzetti del Sac per i reperti trovati una 30ina di anni fa sul Monte Altare
Che assieme a Walter Cadorin da San Pietro di Feletto sia sparito anche Bastanzetti del SAC da Ceneda ? Vinicio, protettore del Bastanzetti del SAC intervieni, fai qualcosa. Se sparisce il Bastanzetti del SAC, non solo Ceneda, ma tutta l’umanità rimane senza SAC, è l’unico SAC al mondo.
Non preoccuparti, in quel caso ci rivolgeremo a “Chi l’ha visto”
Bene! Vinicio sono sicuro che se sparirà il SAC farai qualcosa, tipo lanciare un appello CHI HA VISTO IL SAC, sperando che non faccia la fine di tutti gli appelli che lancia il Bastanzetti del SAC.
Vinicio, ti sei già rivolto a Chi l’ha visto per la sparizione del SAC o sai dov’è? Magari si è perso esplorando o scalando la collina Monte Altare.
Ancora no, ma confido in un suo pronto e prossimo intervento.
Se avesse invertito il titolo con il sottotitolo questo video avrebbe avuto like e stralike, per non parlare di visualizzazioni… 😀
Un saluto!
La assumo subito per la promozione dei miei video!!!
Comico Vinicio, oltre a Bastanzetti del SAC da Ceneda devi anche proteggere e non censurare Walter Cadorin da San Pietro di Feletto, è l’unico Corvo Rosso in circolazione.
Lo censurerò qualora non si attenga alle direttive del Blog!!!
Comico Vinicio, da buon maestro o profe, ha censurato Walter Cadorin perché fuori tema. Walter Cadorin si firma ora, come Corvo Rosso, ma fino a tempo fa si firmava, in Oggi Terviso con nome e cognome. Poi un commentatore lo ha raccontato e da allora si firma come Corvo Rosso. Comunque l’unico che comico Vinicio non censura è il Bastanzetti del SAC che può anche offendere.
Sai benissimo che non è vero. Ho censurato anche lui qualche volta. Ciao
Mi scusi Prof. Corrent. Per errore ho pigiato il tasto che attiva il Cecchini.
Buon week end!
Non si preoccupi, nessun disturbo. Anche a lei un buon fine settimana.
Al momento ho altre priorità…
Dopo aver negato ogni addebito, messo di fronte alle prove, l’IRAN cui il famigerato Cecchini così apprezzato dal Prof. Corrent vuol dare l’atomica, ha addossato la colpa dell’assassinio dei 176 civili del boeing ucraino ad “un nostro soldato che ha premuto il bottone senza aver ricevuto l’ordine”. Se non ci fossero quei poveri morti, queste si son le gag che fan ridere!
Ps: pensa te se il pulsante dell’ atomica ce l’avesse il Cecchini…
Eh ma qui andiamo un po’ fuori tema rispetto a quanto proposto dalla mia gag…
Appunto Prof. Corrent! ma mica vorrà riservare il privilegio di sproloquiar fuori tema al solo Cecchini, l’ estimatore di chi spara sugli aerei pieni di civili innocenti!
Infatti non le ho cancellato il commento.
Grande!!! Comico e attuale.
Grazie carissimo. Alla fine, in tema o no resti sempre uno dei miei fedelissimi estimatori. Grazie e ciao.