La Corte d’Appello di Roma, ha emesso lunedì scorso la sentenza in seconda istanza del processo ai militari uruguaiani che hanno partecipato al Piano Condor, dove sono stati condannati all’ergastolo.
I condannati corrispondono ai nomi di José Ricardo Arab Fernández, José Nino Gavazzo, Juan Carlos Larcebeau Aguirregaray, Pedro Antonio Mato Narbondo, Luis Alfredo Maurente Mata, Ricardo José Medina Blanco, Ernesto Avelino Ramas Pereira, José Sande Lima, Jorge Alberto Silveira Quesada, Ernesto Soca, Jorge Néstor Tróccoli Fernández, Gilberto Vázquez Bissio e Ricardo Eliseo Chávez Domínguez.
Dopo la sentenza, il governo uruguaiano ha registrato la decisione legale e lo Stato deve compensare le famiglie delle vittime ed i civili colpiti dalla repressione militare durante la dittatura, con oltre 1 milione di dollari.
Il documento legale, composto di 120 pagine, riconosce l’esistenza del criminale Piano Condor nella regione, la sistematica violazione dei diritti umani contro i parenti delle vittime, nonché il riconoscimento del crimine di omicidio volontario, pluriaggravato e in forma ripetuta prodotto delle gravi torture e delle sparizioni forzate.
Da parte sua, il segretario della Presidenza dell’Uruguay, Miguel Ángel Toma, ha annunciato che la sentenza sarà presentata all’attuale capo di Stato, Tabaré Vázquez, con le rispettive motivazioni per il successivo pronunciamento ufficiale.
Aurora Meloni, parente di una delle vittime e promotrice della causa, ha espresso la sua soddisfazione per la decisione della Corte, “è una sentenza netta e chiara (…) dimostra che il Piano esisteva ed era uno sterminio”, ha aggiunto.
Bastanzetti del SAC dopo senatrice Segre e i panevin bastanzetta anche di politica internazionale. Comunque il Donald merita a suo fianco un Mike del SAC.
Comincia proprio bene il Ventiventi,Prof. Corrent! E’ “altamente probabile” che l’aereo ucraino -176 vittime civili innocenti,molti bambini, sia stato abbattuto da un missile iraniano. Per errore, che la rappresaglia doveva colpire gli americani che invece non han subito neanche un graffio. Vedi che succede quando certi regimi possiedono armi. E vorrebbero pure l’atomica…
Nel frattempo il neoimperialismo socialista, dopo aver spianato la Siria, mette i piedi anche in Libia. Da mare Nostrum a mare Russum…e Turcum. L’ Europa intanto blatera nei talk show della politica, con la italietta dei soliti valzer e un frastornato, improponibile Di Maio. Le Nazioni che non han coraggio di usare l’ esercito non solo contan nulla in politica estera ma son destinate a sudditanza.
LA CINA, NON SOLO L’IRAN, SOTTO TIRO USA IN MEDIORIENTE
Manlio Dinucci
L’assassinio del generale iraniano Soleimani autorizzato dal presidente Trump ha messo in moto una reazione a catena che si propaga al di là della regione mediorientale. Ciò era nelle intenzioni di chi ha deciso tale atto. Soleimani era da tempo nel mirino Usa, ma i presidenti Bush e Obama non avevano autorizzato la sua uccisione. Perché lo ha fatto il presidente Trump? Vi sono vari motivi, tra cui l’interesse personale del presidente di salvarsi dall’impeachment presentandosi quale strenuo difensore dell’America di fronte a un minaccioso nemico.
Il motivo fondamentale della decisione di assassinare Soleimani, presa nello Stato profondo prima che alla Casa Bianca, va però ricercato in un fattore che è divenuto critico per gli interessi statunitensi solo negli ultimi anni: la crescente presenza economica cinese in Iran.
L’Iran ha un ruolo di primaria importanza nella Nuova Via della Seta varata da Pechino nel 2013, in fase avanzata di realizzazione: essa consiste in una rete viaria e ferroviaria tra la Cina e l’Europa attraverso l’Asia Centrale, il Medio Oriente e la Russia, abbinata a una via marittima attraverso l’Oceano Indiano, il Mar Rosso e il Mediterraneo. Per le infrastrutture viarie, ferroviarie e portuali in oltre 60 paesi sono previsti investimenti per oltre 1.000 miliardi di dollari.
In tale quadro la Cina sta effettuando in Iran investimenti per circa 400 miliardi di dollari: 280 nell’industria petrolifera, gasiera e petrolchimica; 120 nelle infrastrutture dei trasporti, compresi oleodotti e gasdotti. Si prevede che tali investimenti, effettuati in un periodo quinquennale, saranno successivamente rinnovati.
Nel settore energetico la China National Petroleum Corporation, società di proprietà statale, ha ricevuto dal governo iraniano un contratto per lo sviluppo del giacimento offshore di South Pars nel Golfo Persico, la maggiore riserva di gas naturale del mondo. Inoltre, insieme a un’altra società cinese, la Sinopec (per i tre quarti di proprietà statale), è impegnata a sviluppare la produzione dei campi petroliferi di West Karoun.
Sfidando l’embargo Usa, la Cina sta aumentando le importazioni di petrolio iraniano. Ancora più grave per gli Usa è che, in questi e altri accordi commerciali tra Cina e Iran, si prevede un crescente uso del renminbi cinese e di altre valute, escludendo sempre più il dollaro.
Nel settore dei trasporti la Cina ha firmato un contratto per l’elettrificazione di 900 km di linee ferroviarie iraniane, nel quadro di un progetto che prevede l’elettrificazione dell’intera rete entro il 2025, e probabilmente ne firmerà anche uno per una linea ad alta velocità di oltre 400 km. Quelle iraniane sono collegate alla linea ferroviaria di 2.300 km che, già in funzione tra Cina e Iran, riduce i tempi di trasporto delle merci a 15 giorni rispetto ai 45 del trasporto marittimo.
Attraverso Tabriz, grande città industriale dell’Iran nord-occidentale – da cui parte un gasdotto di 2.500 km che arriva ad Ankara in Turchia – le infrastrutture dei trasporti della Nuova Via della Seta potranno raggiungere l’Europa.
Gli accordi tra Cina e Iran non prevedono componenti militari ma, secondo una fonte iraniana, per salvaguardare gli impianti occorreranno fino a 5.000 guardie cinesi, assunte dalle società costruttrici per i servizi di sicurezza. Significativo è anche il fatto che, alla fine di dicembre, si sia svolta nel Golfo di Oman e nell’Oceano Indiano la prima esercitazione navale tra Iran, Cina e Russia.
Su questo sfondo appare chiaro perché a Washington si è deciso l’assassinio di Soleimani: si è volutamente provocata la risposta militare di Teheran per stringere la morsa sull’Iran e poterlo colpire, colpendo in tal modo il progetto cinese della Nuova Via della Seta a cui gli Usa non sono in grado di contrapporsi sul piano economico. La reazione a catena messa in moto dall’assassinio di Soleimani coinvolge quindi anche Cina e Russia, creando una situazione sempre più pericolosa.
Attraverso Amnesty International sono venuto a conoscenza di
Ahmet Altan, scrittore turco, condannato ingiustamente a molti anni di prigione. Appena posibile comprerò il suo romanzo Scrittore e assassino.
Conferenza stampa di Trump.
Trump ha annuncia nuove sanzioni contro l’Iran, ma non una rappresaglia militare. E’ evitata, per ora, l’escalation. L’Iran ha risposto con intelligenza, calibrando bene l’attacco. Trump ha minimizzato l’attacco alle basi americanane. Un discorso vuoto, che assomigliava più a una campagna elettorale, visto forse le elezioni vicine. Comunque per ora ha prevalso il buon senso.
Non resta che vedere cosa accadrà nelle prossime settimane.
Walter Cadorin da San Pietro di Feletto forse usa l’anonimato dietro lo pseudonimo Corvo Rosso, perché un commentatore di Oggi TrevIso tempo fa lo aveva individuato e raccontato. Inoltre confonde le date, il 2018 con il 2015, ed altro.
VOLETE SAPERE CHI ERA QASSEM SOLEIMANI? LO SPIEGA IL POLITICO IRACHENO AHMED AL MUTLAK: “È STATO L’ARCHITETTO DELLA REPRESSIONE IN DIFESA DEL REGIME DI ASSAD IN SIRIA, CHE DAL 2011 È COSTATA ALMENO MEZZO MILIONE DI MORTI OLTRE A 12 MILIONI TRA PROFUGHI E SFOLLATI, ORCHESTRAVA LA GUERRA IN YEMEN, ERA STATO TRA I MASSIMI FAUTORI DELL’APPARATO MILITARE DI HEZBOLLAH IN LIBANO. È STATO COINVOLTO NEL RAPIMENTO DI OLTRE 12.000 IRACHENI” Da dagospia.com
Lorenzo Cremonesi per il “Corriere della Sera”
Un clamoroso fallimento? L’operazione “Soleimani martire” lanciata dall’Iran contro le basi americane in Iraq secondo Teheran avrebbe provocato “80 morti tra i soldati terroristi statunitensi”. Numeri che non tornano: secondo Federico Punzi, direttore di Atlantico Quotidiano, la rappresaglia di Khamenei “è stata o finta o un fallimento. Zero vittime, diversi missili lontani dai bersagli. Pare si accontentino di una mossa di facciata e di un po’ di propaganda, premurandosi di far sapere (Zarif) che per loro è finita qui. Perdita di Soleimani incassata e terza guerra mondiale a quanto pare rinviata…”, scrive Punzi su Facebook.
Prof. Corrent i suoi 25 lettori (citazione manzoniana) son disorientati. Lo spazio che concede al propagandismo della sinistra extraparlamentare deriva da sua appartenenza ideologica o dall’ esserne stato ingenuamente gabbato?
Bastanzetti del SAC sempre più agitato, ma, come dicevo, va capito, fallisce in continuazione. Vinicio forse un video comico con lui protagonista lo calmerà. I temi sono molti.
Grazie per la citazione del carissimo Manzoni. Le devo dire che l’unica mia motivazione è il pluralismo e la libertà. Non vado a sindacare nei contenuti e nelle categorizzazione che sanno di ideologismi da anni settanta. Tutti hanno diritto di scrivere fino a che non si esprimono in termini oltraggiosi.
Dunque Prof. Corrent l’ invito a “restare in tema” (ancorché il tema non fosse sempre individuabile) nel suo blog è venuto meno? liberi tutti di scriver di tutto? Esperimento interessante…
Assolutamente resta la linea della coerenza, ma le confesso che non riesco a tenere a bada questi nostri amici che si stanno comportando come studenti tra i più indisciplinati…
Francesco Cecchini
08/01/2020
Vinicio Corrent la tua risposta sembra non soddisfare il Michele Bastanzettti del SAC, presidente del SAC, cioè dI se stesso. A quando il video comico con il Michele Bastanzetti del SAC protagonista? Michele Bastanzetti del SAC è un SAC comico.
Michele Bastanzetti del SAC è sconvolto dai panevin, che continuano ogni anno, nonostante sia contro, oltre al fatto che i suoi appelli non sono mai presi in considerazione. Va capito, Michele Bastanzetti del SAC. Comico Vinicio lo aggiorni, oltre produrre un video comico con lui protagonista, come promesso tempo fa. Magari BASTANZETTI DEL SAC E I PANEVIN.
Prof. Corrent cortesemente mi aggiorna su ratio e regole che vigono in questo blog? Mi incuriosisce anche la sua equivalenza tra libertà d’espressione e quella di divagazione. Se lei dá un tema sull Infinito di Leopardi e i suoi studenti scrivono chi di come ha passato la domenica, chi della droga libera, chi del riscaldamento terrestre eccetera… va bene uguale?
ECCOLI I SERVI DI TRUMP CHE CI PORTANO IN GUERRA, E IL PARLAMENTO?
Apprendiamo da un comunicato delle “truppe occidentali” in Iraq che le truppe italiane cominciano ad essere spostate in basi più protette e segrete, ma che non c’è NESSUN RITIRO. I 926 soldati sono stati portati lì in una delle tante missioni militari che ci costano una follia e che servono solo a fare da complemento agli interventi degli USA e a qualche affare. Ora quelle truppe sono anche ILLEGALI, dopo il voto del parlamento dell’IRAQ che ha chiesto il ritiro di tutti i contingenti militari occidentali. Quindi dovrebbero essere ritirate subito, in obbedienza all’articolo 11 della Costituzione, invece restano lì. È un fatto gravissimo che ne chiama uno ancora più grave. Cosa farebbe il nostro paese se la folle escalation di guerra di Trump dovesse portare a conflitti sempre più estesi? Saremo ancora servi e complici come ora e sempre o sottrarremo l’Italia dalla guerra e cercheremo di fare qualcosa per fermarla? Di fronte al terrorismo di stato del presidente USA, che nche nel suo paese viene contrastato, le posizioni da pesci in barile di Conte Di Maio e Zingaretti so o altrettanto stupide e pericolose di quelle guerrafondaie di Salvini. E il silenzio scandaloso di Mattarella di fronte al rischi di essere coinvolti in guerre terribilI è il suggello di una classe politica che ci sta portando neppure lei sa dove, mentre continua a battibeccare sul nulla. In Iraq i deputati hanno votato, in Italia c’è ancora un Parlamento ? Non dovrebbe essere convocato in momenti come questo per discutere e decidere come fermare la guerra e come sottrarci ad essa? La situazione internazionale è gravissima, ma la classe politica italiana sta mostrando il peggio del suo opportunismo e servilismo verso tutti i suoi padroni, a partire da Trump. Bisogna reagire, bisogna mobilitarsi contro la guerra e per la democrazia, che come sempre è sua prima vittima.
Giorgio Cremaschi pagina FB
Bastanzetti del SAC con il numeroso SAC ( Presidente; Bastanzetti Michele, base: Bastanzetti Michele) è sceso in campo contro i panevin. Solo un SAC come il Bastanzetti del SAC può credere che i panevin siano la causa dell’inquinamento. Comunque il Bastanzetti del SAC essendo un SAC non viene ascoltato, vedi appello per cittadinanza onoraria a senatrice Segre e i panevin continueranno.
In questo blog “a ruota libera”, non si dice nulla sul populismo del panevin che al sacro grido “salvemo ‘ a tradisiòn! ” incrementa il già disastroso inquinamento della Padania, con relative migliaia di morti da polveri sottili? ah…ma la Ustralia e la Mazonia ‘e fa ‘ncora pì fun!
Spagna i comunisti dopo 80 anni al governo, auguri a Unidas Podemos
Spagna. Acerbo-Ferrero (Prc-Se): i comunisti dopo 80 anni al governo, auguri a compagne/i di Unidas Podemos
Le Cortes hanno votato: il governo progressista ha ricevuto la fiducia nonostante l’isteria della destra erede del dittatore Franco. Per la prima volta dalla fine della guerra civile i comunisti tornano al governo in Spagna. E lo fanno dentro una progetto politico di coalizione della sinistra radicale come Unidas Podemos che vede insieme il Pce, i Verdi, Izquierda Unida, Podemos e movimenti municipalisti e regionali.
È stata la forza, la determinazione e l’unità della sinistra radicale a costringere i socialisti a un accordo su un programma di discontinuità rispetto alle politiche neoliberiste dei precedenti governi.
Sarà molto dura ma oggi non possiamo che fare i migliori auguri alle nostre compagne e ai nostri compagni di Unidas Podemos a cui ci legano una lunga storia, rapporti fraterni e il comune riferimento al Gue/Ngl e alla Sinistra Europea.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
Paolo Ferrero, vicepresidente del Partito della Sinistra Europea
La Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti cerca di limitare la capacità di Trump di avviare un’azione militare contro l’Iran
La risoluzione sarà votata nel mezzo della crescente tensione in Medio Oriente, dopo che Trump ha ordinato l’attacco aereo che ha assassinato il generale iraniano Qasem Soleimani in Iraq.
Nancy Pelosi, presidente della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, ha annunciato ieri con una dichiarazione che questa settimana la Camera sarà votata una risoluzione che mira a limitare le azioni militari del presidente Trump contro l’Iran.
Pelosi ha giustificato l’iniziativa perché Trump ha autorizzato l’assassinio del leader della forza iraniana dei Quds, il generale Qasen Soleimani, senza consultare il Congresso.
“La scorsa settimana, l’amministrazione Trump ha condotto un attacco aereo militare provocatorio e sproporzionato contro ufficiali militari iraniani di alto livello”, ha ricordato Pelosi, sottolineando che l’azione “ha messo in pericolo i nostri membri del servizio, i diplomatici e altri, correndo il rischio di scatenare una grave escalation di tensioni con l’Iran “.
Il presidente ha anche spiegato che come membro del Congresso, la sua prima responsabilità è “mantenere il popolo americano al sicuro”, quindi presenterà questa risoluzione che riafferma le responsabilità di vigilanza stabilite dal Congresso per lungo tempo.
La risoluzione è simile a quella presentata venerdì scorso dal senatore Tim Kaine, che cerca di forzare un dibattito al Congresso e votare per determinare se le forze armate statunitensi. devono “partecipare alle ostilità con l’Iran”.
“La risoluzione richiede che le ostilità con l’Iran siano esplicitamente autorizzate attraverso una dichiarazione di guerra o un’autorizzazione specifica per l’uso della forza militare, ma non impedisce agli Stati Uniti di difendersi da un attacco imminente”.
Mi pare di aver letto questo articolo sul On-line Antidiplomatico. Se così fosse lei, da buon giornalista, dovrebbe sapere che vanno indicati e gli autori e il giornale che pubblica o, almeno virgolettare il testo. Altrimenti sembra che l’abbia scritto lei e si prenderebbe oneri ed onori. Queste cose le sa anche Bastanzetti. Con deferenza
Walter Cadorin da San Pietro di Feletto sebbene da San Pietro di Feletto segue la politica americana e sa l’inglese.
Dear Colleague on Introduction of War Powers Resolution
January 5, 2020
Press Release
Dear Democratic Colleague,
Last week, the Trump Administration conducted a provocative and disproportionate military airstrike targeting high-level Iranian military officials. This action endangered our servicemembers, diplomats and others by risking a serious escalation of tensions with Iran.
As Members of Congress, our first responsibility is to keep the American people safe. For this reason, we are concerned that the Administration took this action without the consultation of Congress and without respect for Congress’s war powers granted to it by the Constitution.
This week, the House will introduce and vote on a War Powers Resolution to limit the President’s military actions regarding Iran. This resolution is similar to the resolution introduced by Senator Tim Kaine in the Senate. It reasserts Congress’s long-established oversight responsibilities by mandating that if no further Congressional action is taken, the Administration’s military hostilities with regard to Iran cease within 30 days.
The House Resolution will be led by Congresswoman Elissa Slotkin. Congresswoman Slotkin is a former CIA and Department of Defense analyst specializing in Shia militias. She served multiple tours in the region under both Democratic and Republican Administrations.
I greatly appreciate the solemnity with which all of our Members are working to honor our responsibility to protect American lives and values.
Thank you for your patriotic leadership during this difficult time.
Alla fine constato che è più facile parlare di politica internazionale che di quella di casa. Infatti sulla legge detta Prescrizione e processo a vita di cui a un mio post, silenzio. Ma il silenzio sulle angherie e odi politici risponde sempre al concetto: chi ci casca sono affari suoi. Valori giuridici antichi e altro ora cadono nella indifferenza. PD tace ma diviso e intanto il governo rinvia decisione
«L’Iran non rispetta gli accordi sul nucleare» (Il Tempo), «L’Iran si ritira dagli accordi nucleari: un passo verso la bomba atomica» (Corriere della Sera), «L’Iran prepara le bombe atomiche: addio all’accordo sul nucleare» (Libero): così viene presentata da quasi tutti i media la decisione dell’Iran, dopo l’assassinio del generale Soleimani ordinato dal presidente Trump, di non accettare più i limiti per l’arricchimento dell’uranio previsti dall’accordo stipulato nel 2015 con il Gruppo 5+1, ossia i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’Onu (Stati Uniti, Francia, Regno Unito, Russia, Cina) più la Germania.
Non vi è quindi dubbio, secondo questi organi di «informazione», su quale sia la minaccia nucleare in Medio Oriente. Dimenticano che è stato il presidente Trump, nel 2018, a far ritirare gli Usa dall’accordo, che Israele aveva definito «la resa dell’Occidente all’asse del male guidato dall’Iran».
Tacciono sul fatto che vi è in Medio Oriente un’unica potenza nucleare, Israele, la quale non è sottoposta ad alcun controllo poiché non aderisce al Trattato di non-proliferazione, sottoscritto invece dall’Iran.
L’arsenale israeliano, avvolto da una fitta cappa di segreto e omertà, viene stimato in 80-400 testate nucleari, più abbastanza plutonio da costruirne altre centinaia. Israele produce sicuramente anche trizio, gas radioattivo con cui fabbrica armi nucleari di nuova generazione. Tra queste mini-nukes e bombe neutroniche che, provocando minore contaminazione radioattiva, sarebbero le più adatte contro obiettivi non tanto distanti da Israele. Le testate nucleari israeliane sono pronte al lancio su missili balistici che, con il Jericho 3, raggiungono 8-9 mila km di gittata.
La Germania ha fornito a Israele (sotto forma di dono o a prezzi scontati) quattro sottomarini Dolphin modificati per il lancio di missili nucleari Popeye Turbo, con raggio di circa 1.500 km. Silenziosi e capaci di restare in immersione per una settimana, incrociano nel Mediterraneo Orientale, Mar Rosso e Golfo Persico, pronti ventiquattro’ore su ventiquattro all’attacco nucleare.
Gli Stati uniti, che hanno già fornito a Israele oltre 350 cacciabombardieri F-16 e F-15, gli stanno fornendo almeno 75 caccia F-35, anch’essi a duplice capacità nucleare e convenzionale. Una prima squadra di F-35 israeliani è divenuta operativa nel dicembre 2017. Le Israel Aerospace Industries producono componenti delle ali che rendono gli F-35 invisibili ai radar. Grazie a tale tecnologia, che sarà applicata anche agli F-35 italiani, Israele potenzia le capacità di attacco delle sue forze nucleari.
Israele – che tiene puntate contro l’Iran 200 armi nucleari, come ha specificato l’ex segretario di stato Usa Colin Powell nel 2015 – è deciso a mantenere il monopolio della Bomba in Medio Oriente, impedendo all’Iran di sviluppare un programma nucleare civile che potrebbe permettergli un giorno di fabbricare armi nucleari, capacità posseduta oggi nel mondo da decine di paesi. Nel ciclo di sfruttamento dell’uranio non esiste una netta linea di demarcazione tra uso civile e uso militare del materiale fissile.
Per bloccare il programma nucleare iraniano Israele è deciso a usare ogni mezzo. L’assassinio di quattro scienziati nucleari iraniani, tra il 2010 e il 2012, è con tutta probabilità opera del Mossad.
Le forze nucleari israeliane sono integrate nel sistema elettronico Nato, nel quadro del «Programma di cooperazione individuale» con Israele, paese che, pur non essendo membro della Alleanza, ha una missione permanente al quartier generale della Nato a Bruxelles. Secondo il piano testato nella esercitazione Usa-Israele Juniper Cobra 2018, forze Usa e Nato arriverebbero dall’Europa (soprattutto dalle basi in Italia) per sostenere Israele in una guerra contro l’Iran.
Essa potrebbe iniziare con un attacco israeliano agli impianti nucleari iraniani, tipo quello effettuato nel 1981 contro l’impianto iracheno di Osiraq. Il Jerusalem Post (3 gennaio) conferma che Israele possiede bombe non-nucleari anti-bunker, usabili soprattutto con gli F-35, in grado di colpire l’impianto nucleare sotterraneo iraniano di Fordow.
L’Iran però, pur essendo privo di armi nucleari, ha una capacità militare di risposta che non possedevano la Jugoslavia, l’Iraq o la Libia al momento dell’attacco Usa/Nato.
In tal caso Israele potrebbe far uso di un’arma nucleare mettendo in moto una reazione a catena dagli esiti imprevedibili.
Manlio Dinucci
Per Vinicio che perora la indipendenza italiana. Come si legge, alla fine del pensiero di Dinucci, Manifesto e sinistra radicale, salta fuori che anche chi protesta fa parte dello schieramento anti israele e quindi di un teatro e accordi orientali di un certo tipo e non di un altro. Insomma la politica internazionale si divide, assieme agli atti, seguendo le strade indicate dai Paesi forti che comandano il mondo, USA, URSS e Cina. Si sta da una parte o dall’altra. Io dico solo che non la penso come il Manifesto
Walter Cadorin, probabilmente vivere isolati a San Pietro di Feletto non aiuta ad essere informati e a capire quello che sta succedendo. Firmato nel 2015 con il fine di limitare e tenere sotto stretto controllo le attività della Repubblica islamica dell’Iran in campo atomico, l’accordo sul nucleare ha coinvolto le grandi potenze mondiali. È stato il frutto di uno sforzo diplomatico durato 21 mesi e conclusosi a Vienna il 14 luglio 2015. In quell’occasione i i ministri degli Esteri di Teheran, Pechino, Parigi, Berlino, Mosca, Londra, Washington e l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue sottoscrissero l’accordo. Tuttavia, nel maggio del 2018, gli Stati Uniti hanno annunciato l’uscita dal patto. Dai Walter Cadorin faccia uno sforzo, ce la può fare.
Ecco l’uomo forte. Suleimani, il generale imperialista
Dalle popolazioni assediate fino alla morte per fame alle stragi di manifestanti di notte nei garage per arrivare al rapporto strategico con il clan Bin Laden. Contro la beatificazione dell’uomo forte di Teheran
di Daniele Raineri ilfoglio.it Articolo con schede varie oggi in edicola.
Sembra che in Italia favorevoli all’assassinio di Suleimini e contro la sua beatificazione oltre Matteo Salvini, Alessandro Sallusti e Paola Ferrarri vi sia anche Walter Cadorin, a meno di smentita.
Vinicio, domande banali per tutti visto che leggendo certi post e risposte, nonrisposte del Governo italiano e europei, non si capisce. Con chi dovrebbe stare l’Italia e l’Europa: USA, CINA, Russia Iran ? Haftar, Cirenaica o Tripoli o abbracciare l’autonomia nel campo internazionale ? Nel bisogno, ne abbiamo tanto, a chi chiedere aiuto ?
Per me l’Italia dovrebbe avere l’autorevolezza di rimanere indipendente in questa e altre vicende internazionali. Perché bisogna sempre prendere parte anche quando non ci conviene?
Diciamo meritricismo. Si vada a leggere le nostre alleanze nella seconda guerra mondiale inziate da una parte e finiti nell’altra. Per questo siamo sempre deboli, non considerati nelle relazioni fra Stati. Ci piace l’avanspettaccolo.Ci accontentiamo del tozzo di pane che il carro del vincitore sul quale saliamo di volta in volta, ci butta. E crediamo di essere furbi !! Se dall’estero non acquistano i nostri prodotti siamo alla carità. Noi abbiamo il sole, il mare e la neve ,a ci manca il petrolio, il gas e un minimo di rispetto verso noi stessi.E’ per questo che a sentire l’inno italiano “siamo pronti alla morte” mi viene da ridere. Almeno una volta l’italiano era considerato un “ciulatore” ma ora neanche questo più.
Cadorin continua a confondere il 2020 con il passato. Probabilmente crede di essere ancora nel passato.Vivere isolato a San Pietro di Feletto non lo aiuta. Con Soleimani viene assassinato anche l’ Accordo nucleare del 2015, anche il congresso americano critica Trump. Etc.,etc..
Lei Cecchini dovrebbe eleggere con attenzione anche i post degli altri, il mio più sotto p.es. L’accordo è del 2018, come scrivevo e non 2015. A quello l’Iran è contravvenuto recando danni all’Occidente, sempre come riportavo nel mio post. più sotto. ppunto, siamo nel 2020 ma lei mi pare ragiona come un tempo passato, sperando ritorni.
WALTER CADORIN, L’INFORMAZIONE E LA COMPRENSIONE.
Walter Cadorin, probabilmente vivere isolati a San Pietro di Feletto non aiuta ad essere informati e a capire quello che sta succedendo. Firmato nel 2015 con il fine di limitare e tenere sotto stretto controllo le attività della Repubblica islamica dell’Iran in campo atomico, l’accordo sul nucleare ha coinvolto le grandi potenze mondiali. È stato il frutto di uno sforzo diplomatico durato 21 mesi e conclusosi a Vienna il 14 luglio 2015. In quell’occasione i i ministri degli Esteri di Teheran, Pechino, Parigi, Berlino, Mosca, Londra, Washington e l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue sottoscrissero l’accordo. Tuttavia, nel maggio del 2018, gli Stati Uniti hanno annunciato l’uscita dal patto. Dai Walter Cadorin faccia uno sforzo, ce la può fare.
“…gli Stati Uniti avrebbero dovuto riconoscerlo e non assassinarlo…” Così si diceva in altri tempi delle Brigate Rosse e di quelli che hanno ucciso Aldo Moro: ..vanno riconosciute dal Governo chè combattono per la libertà e democrazia. Costola del PCI si diceva allora,erano. A Cecchini tornano in mente passate situazioni e antiamericanismo di maniera. Però Cecchini ammette nel post che S. era responsabile di tante guerre per l’espansione dell’islam, di attentati vari in giro del mondo, contro Israele. Ma a lui piace perchè era “il migliore generale”del mondo ! L’uomo forte piece sempre se però è dei “nostri”
Walter Cadorin continua a confondere il 2020 con il passato. Probabilmente crede di essere ancora nel passato.Vivere isolato a San Pietro di Feletto non lo aiuta. Con Soleimani viene assassinato anche l’ Accordo nucleare del 2015, anche il congresso americano critica Trump. Etc.,etc..
SOLEIMANI ANDAVA RICONOSCIUTO NON ASSASSINATO
Mentre Soleimani veniva descritto come un terrorista dagli Stati Uniti, in Iran divenne una figura imponente e profondamente rispettata. Fu uno dei principali architetti, degli sforzi del regime iraniano, nel rimodellare l’influenza del paese nella regione”, commenta Maddalena Celano, responsabile esteri di Convergenza Socialista. “Oltre a comandare direttamente l’unità militare più elitaria dell’Iran, la Revolutionary Guards Quds Force, era responsabile praticamente di tutte le operazioni militari straniere.
Soleimani ha avuto il solido sostegno del leader supremo iraniano Ayatollah Ali Khamenei e della sua Quds Force,che ha armato e addestrato direttamente le potenti milizie sciite irachene e altri gruppi delegati in Libano, nei territori palestinesi, in Siria e Yemen. Quelle milizie, che hanno promesso vendetta questo venerdì 3 gennaio 2020, in risposta all’assassinio di Soleimani, sono state responsabili dell’uccisione di centinaia di truppe statunitensi durante la guerra americana in Iraq. Paradossalmente, negli ultimi anni Soleimani e le sue forze sciite erano dalla stessa parte degli Stati Uniti: a combattere contro gli estremisti musulmani sunniti dell’ISIS. Soleimani era un genio militare, ha guidato il coinvolgimento dell’Iran nella guerra civile siriana, contribuendo a rafforzare la presa del potere del regime siriano. Per gli iraniani, le cui icone dopo la rivoluzione islamica della fine degli anni ’70 sono state solo un clero severo, Soleimani ha ampiamente rappresentato una figura di resilienza nazionale e patriottica, di fronte a quattro decenni di pressioni statunitensi. È sopravvissuto all’orrore della lunga guerra dell’Iran contro l’ Iraq, negli anni ’80, per prendere il controllo della Forza Quds. Ma era relativamente sconosciuto in Iran, fino all’invasione USA dell’Iraq del 2003. La sua popolarità e mistica crebbero dopo che i funzionari americani richiesero il suo assassinio.
Un decennio e mezzo dopo, Soleimani era diventato il comandante militare più amato dell’Iran. Avendo ignorato le richieste di entrare in politica, divenne più potente, se non di più, della sua leadership civile. La fortuna di Soleimani finì dopo essere stato dichiarato morto, diverse volte nella sua vita. Tali incidenti inverosimili includevano un presunto dirottamento aereo del 2006 (incidente realmente accaduto ma in cui il Generale in questione non era presente) che uccise altri ufficiali militari nell’Iran nordoccidentale; e un bombardamento, del 2012, a Damasco che uccise i migliori aiutanti di Assad. Più di recente, nel novembre 2015 circolarono voci secondo cui Soleimani sarebbe stato ucciso o gravemente ferito, da forze di comando fedeli ad Assad, mentre combattevano attorno all’Aleppo siriano. Ovviamente, tutte le voci divulgate erano false. Per queste semplici motivazioni, per la storia e l’importanza politica che Soleimani rappresentava, gli Stati Uniti avrebbero dovuto riconoscerlo e non assassinarlo. Ora le conseguenze saranno inevitabili e imprevedibili, e anche la timida Europa, legata mani e piedi all’impero americano, economicamente e, di conseguenza politicamente, ne pagherà le conseguenze.
L’America annuncia il ritiro dall’Iraq (e dalla lotta allo Stato islamico)
Né l’Amministrazione Trump né il regime degli ayatollah vogliono una guerra. Tra Washington e Teheran è solo deterrenza
Roma. L’America annuncia il ritiro delle forze dall’Iraq, circa cinquemila soldati impegnati in operazioni contro i resti dello Stato islamico di Daniele Raineri ilfoglio.it ore 21,27
Donald Trump ha deciso di iniziare il 2020 con l’uccisione del generale iraniano Qasem Soleimani, atto difficilmente interpretabile, che desta scalpore e preoccupazione. Meno in Italia per Matteo Salvini, il giornalista Alessandro Sallusti, la giornalista sportiva Paola Ferrari e pochi altri.
Alcuni dati per capire la situazione USA Iran.
…Accordo 2018 : ridurre il numero delle centrifughe da 19mila a 5.060, non superando questa soglia per dieci anni Ad arricchire l’uranio solamente nella struttura di Natanz
In cambio Teheran accettava:
Una moratoria di 15 anni sull’arricchimento dell’uranio al di sopra del 3,67%
Di non conservare più di 300 chili di uranio a basso livello di arricchimento
Dopo l’uscita degli Stati Uniti dall’accordo, il Golfo persico si poco tempo si infiamma e, nel 2019, si registrano i momenti di più alta tensione.
Il 12 maggio quattro petroliere vengono attaccate al largo degli Emirati Arabi Uniti. Gli Stati Uniti puntano subito il dito contro l’Iran
Il 14 maggio i ribelli Houthi, una formazione sciita che da anni è impegnata contro la coalizione a guida saudita in Yemen, colpiscono due stazioni di pompaggio del petrolio
Il 13 giugno vengono attaccate due petroliere nel Golfo dell’Oman. Secondo l’intelligence americana, l’assalto sarebbe stato pianificato e realizzato dalle Guardie della Rivoluzione
Il 20 giugno i Pasdaran annunciano di aver abbattuto un drone Usa. L’azione è un vero e proprio affronto per Washington. Trump è pronto alla vendetta. Sceglie gli obiettivi da colpire, ma poco prima di dare l’ordine definitivo si ferma. Questo, fino all’attacco che ha eliminato Soleimani, rappresentava il punto più alto dell’escalation tra i due Paesi
Nel frattempo, Teheran ha violato in almeno due occasione l’accordo sul nucleare. Come riporta Il Post: “Prima superando il limite di riserve di uranio arricchito previsto dall’intesa, e poi iniziando a produrre uranio arricchito oltre il 3,67 per cento“. …..
Matteo Carnieletto ilgiornale.it
LETTERA DI 253 PERSONALITA’ AMERICANO-IRANIANE A TRUMP SULL’ASSASSINIO DI QUASSEM SOLEIMANI
AL PRESIDENTE TRUMP SULL’ASSASSINIO DI QUASSEM SOLEIMANI.
Caro Presidente Trump:
Il Presidente ha ordinato ieri l’assassinio del comandante iraniano Maggior Generale QassemSoleimani, l’eroe di oltre l’80% degli iraniani. L’azione del Presidente indica una colossale intensificazione delle controversie tra Iran e Stati Uniti. Minaccia di immergere il Medio Oriente in una guerra devastante che danneggia cittadini americani, iraniani e mediorientali in una misura in cui il mondo non ha assistito dalla seconda guerra mondiale. Secondo tutti gli standard ragionevoli, l’azione sconsiderata degli Stati Uniti è l’atto americano più ostile della barbarie nella regione dall’inizio dell’invasione del Medio Oriente. Il Maggior Generale Soleimani è stata la spada dell’Iran nella lotta contro l’ISIS e altri gruppi terroristici creati dal nostro governo ( NdT governo degli Stati Uniti) e dai nostri “alleati” in Medio Oriente. Noi, un gruppo di 253 Americani Iraniani e studiosi americani, oppositori delle armi di distruzione, scriviamo per esprimere la nostra protesta nei termini più forti alla vostra azione incostituzionale e spregevole. L’escalation della tensione è dovuta al suo non rispetto dell’Accordo Nucleare con Iraniano dell’8 maggio 2018, successo di politica estera del Presidente Barack Obama. L’imposizione di sanzioni disumane a 81 milioni di cittadini rappresenta una carneficine e gangsterismo internazionali contro una nazione pacifica. In tal modo, il Presidente ha spinto il nostro Paese (NdT Stati Uniti) verso una guerra con l’Iran, ha separato gli Stati Uniti dai suoi partner occidentali e ha messo in dubbio i pericolosi negoziati nucleari con la Corea del Nord. Dal 2001, tra acuti momenti di crisi, gli Stati Uniti sono andati inirezione opposta alla ricerca di pace. Secondo tutte le norme ragionevoli, gli Stati Uniti sono stati la critica radice delle turbolenze globali. L’anno scorso, uno studio del Pew Research Center ha scoperto che quasi la metà dei cittadini del mondo considera gli Stati Uniti “una grave minaccia” per le loro nazioni, quasi il doppio delle attitudini ostili che Pew aveva riscontrato nel 2013. La principale causa di instabilità sono state le azioni per instaurare dittature del Governo degli Stati Uniti; espressamente, i cambi di regime in tutto il mondo in violazione delle sovranità nazionale.I l colpo di stato iraniano del 1953, organizzato dagli Stati Uniti e dal Regno Unito, estromise il primo ministro democraticamente eletto Mohammad Mosaddegh. Dal 1953, la politica estera degli Stati Uniti nei confronti dell’Iran è stata impietosa, dolorosa, disastrosa e vergognosa, soprattutto dopo la rivoluzione del 1979. Il Presidente non ha strategia, nessuna ragione e nessun punto per fare una guerra con l’Iran. Per favore, smetta di mettere in pericolo la vita, il sudore e il lavoro degli Stati Uniti e dei cittadini Iraniani a favore di Israele e dei regimi terroristici arabi secolari, espressamente dell’ Arabia Saudita.
Grazie.
Rispettosamente, Akbar Montaser, Professor Emeritus George Washington University, Washington, DC
Dal nobile poeta sufi Rumi del XIII secolo:
“Vado in una sinagoga, in una chiesa e in una moschea, e vedo lo stesso spirito e lo stesso altare.”
PARLIAMO DI COSE SERIE.
No alla guerra di Trump. L’Italia neghi l’uso delle basi militari.
Mentre Salvini si congratula con Trump per l’attacco terroristico ingiustificabile sul piano del diritto internazionale, chi si riconosce nei principi della Costituzione ha il dovere di mobilitarsi perché prevalgano le ragioni della pace.
La condanna della folle iniziativa dell’amministrazione USA non può che essere senza se e senza ma. L’assassino del generale Soleimani può scatenare una guerra con l’Iran ed investire l’intero Medio Oriente incluso il Mediterraneo. L’attacco Usa, in disprezzo della sovranità dell’Iraq, colpisce anche le speranze e le lotte del popolo iracheno che in questi mesi è sceso in piazza per rivendicare la fine di una politica fondata sulle divisioni settarie e uno sviluppo democratico e misure sociali pagando un duro prezzo di sangue.
L’appartenenza dell’Italia alla NATO e la presenza nel nostro paese di basi militari statunitensi e dell’alleanza atlantica accresce i timori di un coinvolgimento del nostro Paese nel conflitto.
L’Italia e gli altri governi dell’Unione Europea non sono tenuti a seguire Trump in questa escalation militare che ha suscitato un coro di proteste anche negli Stati Uniti.
Chiediamo che il nostro governo e l’Unione Europea si attivino in un ruolo di pace, frenando le spinte belliciste della Casa Bianca ed agendo con gli atti attori internazionali per l’avvio di un dialogo con l’Iran cominciando con la rimessa in discussione delle sanzioni comminate unilateralmente dagli Usa. Occorre evitare qualsiasi coinvolgimento dell’Italia in uno scenario di guerra. Esigiamo per questo che si ritirino le truppe incautamente inviate in Iraq e si assuma un’iniziativa diplomatica forte verso tutti i soggetti coinvolti.
Sul piano politico e etico va evitato di essere di nuovo complici di guerre e azioni di terrorismo internazionale. Come ha giustamente evidenziato oggi l’editoriale di Tommaso Di Francesco sul Manifesto è doveroso che il governo italiano dichiari l’indisponibilità delle basi militari che si trovano sul territorio italiano – da Aviano a Sigonella – per le operazioni che gli USA stanno conducente in Medio Oriente. Nessun sostegno diretto o indiretto alla guerra di Trump.
In Friuli abbiamo lanciato un’assemblea per venerdì 10 gennaio dal titolo Il Friuli non è una rampa di lancio che si terrà a Pordenone il prossimo 10 gennaio. Anche a livello nazionale è indispensabile che partiti, sindacati, associazioni e movimenti si uniscano su questa elementare richiesta al governo italiano. Ci rivolgiamo all’ANPI, all’Arci, alla Cgil, all’associazionismo pacifista, a tutta la sinistra, al mondo cattolico e a tutte le persone e le soggettività che si riconoscono nell’articolo 11 della Costituzione nata dalla Resistenza.
L’Italia dica no alla guerra.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea. Iscritti: 15.429 (2018)
Partito della rifondazione comunista (PRC) Formazione politica italiana sorta per iniziativa della minoranza del Partito comunista italiano che, guidata da A. Cossutta, S. Garavini, L. Libertini, E. Salvato ecc., si era opposta allo scioglimento del partito (febbr. 1991). Nel gennaio 1994 F. Bertinotti, ex dirigente sindacale, proveniente dal PDS, fu eletto nuovo segretario del PRC. Alle elezioni di marzo il partito si presentò all’interno dello schieramento progressista, ottenendo 39 deputati e 8 senatori e il 6% dei voti
Noi italiani siamo maestri nel non decidere, di stare in mezzo al guado. Salvo poi in un conflitto iniziare da una parte per andare poi dall’altro. Insomma “va e torna come padre gorna”.
La sinistra radicale e no poi, nelle grandi occasioni impreparata a suggerire soluzioni adeguate, rispolvera le vecchie e facili divisioni: antifascisti, naturalmente loro, e fascisti tutti gli altri. Pacifisti, loro sempre, guerrafondai tutti gli altri. Ma sulle infinite guerre in giro per il mondo mai o poche parole e sempre a favore di chi dice essere dalla parte del popolo e uccide l’altra parte del popolo. In atttesa di un nuovo comunismo dopo il fallimento di quelli esperimentati nel mondo in questi anni. E poi c’è il mondo degli affari puliti e no a seconda della convinzioni politiche
“Ucciso il boia iraniano E il governo tentenna. Trump elimina il generale Soleimani, numero due del regime. Teheran minaccia: «Ci vendicheremo». Ma Conte e Di Maio fanno i conigli e non prendono posizione. Alessandro Sallusti “
Michele Bastanzetti del SAC non smette di bastanzettare. Sono stato assolto e le mie critiche a Puppato sono state riconosciute come tali. Aspetto una sua querela per controquerelarla. Ho passato la documentazione su quello che il Bastanzetti ha detto e fatto ai miei avvocati,
Bastanzetti del SAC commentato si innervosisce e offende. Tutti i miei commenti dal cobra vi è un comunicato di agenzia del 1999, a Bastanzetti candidato sindaco un primo d’aprile, al suo appello di fine 2019 non ascoltato di dare la cittadinanza onoraria di Vittorio Veneto a senatrice Segre sono basati su quello che il Bastanzetti del SAC o fa o dice. Tutto documentato. Comunque ho deciso di non commentare più il Bastanzetti del SAC sul blog del comico Vinicio Corrent. Felice 2020 a tutti!!!
Bastanzetti del SAC non smette di bastanzettare. Sono stato assolto e le mie critiche a Puppatosono state riconosciute come tali. Aspetto una sua querela per controquerelarla. Ho passato la documentazione su quello che il Bastanzetti ha detto e fatto ai miei avvocati,
Camerotto non si confonda. Io non ho alcun interesse a parlare di e con Cecchini, che considero malato. Il fatto è che costui ha scritto ovunque ha potuto migliaia di commenti zeppi di menzogne e invettive contro di me. Ho chiesto per questo al Prof. Corrent di chiudere il blog a tutti i commenti , come fatto da altri blogger.Lei che farebbe al mio posto? denuncio entrambi, più il giornale, per stalking?
Bastanzetti, sono passati 10 anni e forse più ma lei non è cambiato: vittimismo malattia infantile. Non ha imparato ad aprire i suoi post con un “io penso che..” invece di sentenziare. Se potessimo avere copia dei commenti della piattaforma Discus sarebbe facile constatare che è lei il menzognere. Può imbrogliare Vinicio o altri nuovi blogger OT ma non noi “vecchi”. Porti argomenti idee invece che continue provocazioni e vedrà che si guadagnerà rispetto. Vuole un confronto diretto? Mi viene da ridere ma io ci sono. E poi basta.E qui finisco non senza far presente a Cecchini che non ci sono gare e quindi non si assegnano punti, ma scambi di idee, confronti civili. Poi mi viene da ridere con ‘sto Corvo che diventa Cadorin in particolari situazioni di tensione da parte dei due personaggi che hanno abusato di info private. Corvo a dimostrazione che l’Otista non ha bisogno del palcoscenico pubblico e non cerca battimani. E non usa il pseudonimo per offendere. E poi, con caduta di stile voluta, andate a vaffa… che mi avete stufato a rincorrervi nel nulla.
Vedo che, anche nel 2020, ci sono i soliti due giocatori di ping-pong che se la giocano con gli stessi argomenti di almeno 2 anni a sta parte. Niente di nuovo insomma, solita minestra.
Il 2020 sarà un anno abbastanza importante per quanto riguarda privacy, tecnologia, politica estera e interna… Ma loro sono concentrati su tom e jerry,
Sono in alta montagna e ho trovato la connessione solo ora! Buon anno a tutti i blogger… e ormai… buona befana (quest’ anno farà carico extra di carbone per qualcuno)!
Grazie Alberto per gli auguri e l’auspicio che i “nostri” cambino disco, cosa che sempre incoraggio anch’io, mi creda. La invito allora a partecipare più spesso al nostro blog portando elementi di novità. A presto.
Vinicio comico, come le ho detto scrivo e pubblico, ma nel suo blog scrivo solo del SAC, che lei giustamente protegge. Ora sembra che il SAC abbia anche un certo Camerotto come protettore. Vinicio comico, non si dimentichi il video con il SAC e magari arruoli anche il Camerotto..
Non so cosa sia questo SAC. Non ho capito cosa dovrei proteggere… Ad ogni modo, se non l’ ha ancora capito… io parlavo sia di lei che di michele.
Se dovessi comunque proteggere qualcosa, sarebbe il buon senso e il buon gusto dato che il 90% dei commenti sotto questo post sono attacchi personali tra voi due.
Sia chiaro, uno può scrivere quello che vuole (grazie a dio siamo in democrazia), ma non è meglio che voi due lo facciate privatamente su whatsapp? Auguro un buon anno anche a lei cecchini, non ho idea di cosa ci sia tra voi due, ma ho notato che è sempre lei il primo che lo attacca, cerchi di essere più buono.
Francesco Cecchini
05/01/2020
Camerotto, più che attaccare commento Bastanzetti del SAC. Comunque sono d’accordo che comico Vinicio protegga Bastanzetti del SAC, inoltre spero che faccia un video comico con protagonista Bastanzetti del SAC. I temi sono molti e anche saprà cos’è il SAC. Auguro felice 2020 anche a lei; domani sono i Re Magi, sia più informato, Camerotto
Michele Bastanzetti
06/01/2020
Cambi disco lei per primo, Prof. Corrent! Chiuda il suo blog ai commenti, visto che non riesce a impedire l’ azione di stalking di Cecchini e Corvo Cadorin nei miei confronti.
Ci sto pensando, ma sarebbe una sconfitta per la libertà di espressione…
Francesco Cecchini
06/01/2020
Azione di stalkig? Tutto quello che Bastanzetti ha detto e fatto è documentato. Un esempio.
SERPENTI: VITTORIO VENETO, C’E’ UN COBRA E IL MONTE SI SVUOTA
Milano, 31 ago. (Adnkronos) – Un cobra si aggira sulle pendici del Monte Altare, una collina vicinissima alle case di Vittorio Veneto, in provincia di Treviso, e quasi nessuno ci va piu’ a passeggiare. Il pericoloso rettile, il cui morso uccide in una manciata di secondi, e’ stato avvistato alla fine di luglio e fotografato qualche giorno dopo da Michele Bastanzetti, di professione dentista, nelle vicinanze del rustico che possiede sul Monte Altare.
”Era di colore chiaro -racconta Bastanzetti- lungo circa un metro e se ne stava ritto con il cappuccio aperto. L’ho visto due volte: la prima non credevo ai miei occhi, ma la seconda l’ho fotografato. Proprio ieri e’ venuto a trovarmi un erpetologo, che quando ha visto la foto non ha vauto dubbi: trattasi di naja naja (nome scientifico del cobra). Da quando la notizia e la foto sono uscite sul giornale locale, quasi nessuno viene piu’ a passeggiare sul colle. Le autorita’ non hanno fatto nulla, non sono neppure saliti a controllare se sono un mitomane oppure no. Eppure, il luogo dell’avvistamento dista solo 350 metri in linea d’aria dal municipio di Vittorio Veneto”.
Bastanzetti ha tentato di eliminare il problema a modo suo: ”Avevo un piano -racconta- quando e’ scappato, si e’ rifugiato tra le pietre di un muretto a secco li’ vicino. Allora, ho incendiato dei cartoni alla base del muretto e ho cominciato a buttare kerosene a secchiate. Penso di averlo ucciso, ma l’erpetologo mi ha detto che, se le fiamme non lo hanno toccato direttamente, il cobra potrebbe essere sopravvissuto, dato che puo’ stare in apnea anche per 6 minuti”. A preoccupare c’e’ anche il fatto che, se la tana e’ profonda piu’ di 2 metri, il cobra, la cui carcassa non e’ stata trovata, potrebbe sopravvivere all’inverno veneto. Nel dubbio, le passeggiate sul Monte Altare non le fa piu’ nessuno.
(Stg/Gs/Adnkronos)
Francesco Cecchini
05/01/2020
C’è anche Alberto oltre a Vinicio . Bel duo Alberto & Vinicio, protettori del SAC.
CITTADINANZA ONORARIA DI VITTORIO VENETO A SENATRICE SEGRE. La proposta deve essere fatta da assessore Uliana, da Marco Dus o da altra persona politicamente e personalmente credibile, non da quel SAC del Bastanzetti del SAC.
Lei e Bastanzetti siete gli ultimi giapponesi in fatto di cittadinanza. Non avete ancora capito che si è trattato di una riedizione fascisti antifascisti , strumentalizzazione politica PD-sinistra anti Salvini. Inoltre non avete “bene interpretato” l’atto politico della Segre che con una mano prende e l’altra restituisce.Dalle vostre trincee non uscite e quindi non dialogate ma volete solo aver ragione, roba da andar a sciafonar le verze.
Signor Francesco Cecchini, quando scrive stia più attento. Infatti il suggerimento alla politica vittoriese è dato così: da persona politicamente credibile, per denigrare il Bast. Ma si capisce che neanche lei è sufficiente e ha bisogno di altri per trovare sue sinistre soddisfazioni. Piano piano date l’impressione di essere speculari nella diversità. Poi mai un argomento politico di oggi ma sempre di ieri e così non sbagliate mai o poco, si fa per dire.
Signor Walter Cadorin quando scrive non ha bisogno di stare attento. I suoi suggerimenti sono preziosi e nel match con il Michele Bastanzetti del SAC, senza dubbio ,vince lei per un paio di punti, minimo.
La Segre spiazza i partigiani: “Sì a fiori sulle tombe dei fascisti”
L’Anpi ha chiesto al sindaco di Rapallo (Genova) di non mettere più la corona d’alloro per i caduti della Rsi. Il commento della senatrice a vita Liliana Segre: “I morti sono tutti uguali. Non togliamo le corone a nessuno” Gianni Carotenuto –ilgiornale 4.1.2020
Un bel calcio in c.. a chi la vuole strumentalizzare a fini politici !
Ma cosa c’entra quello che lei dice circa la delibera con quello che oggi ha detto la Segre? Cecchini, siete fermi al 1940/50. Tanto casino si ‘sto fascismo e intanto via la presrizione e lo Stato di Diritto. Ma date ai giudici anche la politica, abolite le elezioni, fate largo al moralismo e al giustizialismo. Chiudete le fabbriche, in galera gli artigiani e chissà che non sia la volta buona che lavora chi non ha mai lavorato. Tutti statali, avanzamento di grado per anzianità e non per merito. La scuola, con 12 sindacati è calibrata e male sul personale mentre dovrebbe essere sugli studenti. Mattarella ha detto “responsabilità” ma probabilmente le interpretazioni sono varie e personali. Guardi Di Maio, Ministro Esteri, intanto che gli Usa eliminavano un iracheno, era a Madrid all’aereoporto in vacanza e manco è rientrato. Gli Usa hanno avvisato della loro iniziativa alcuni governi europei e non l?italia di cui non si fidano per il casino esistente !
Cadorin, l’articolo che cita riporta che il comune di Rapallo ha dato la cittadinanza onoraria alla senatrice Segre, che si trovava a Rapallo per riceverla. Tutto qui. Siete fermi al 45-50? Cadorin siamo nel 2020.
Michele Bastanzetti
04/01/2020
Lo vada a dire alla giunta di Vittorio ed alle altre Istituzioni che vanamente ho invitato a commemorare il 27 novembre scorso, nel 75° della strage, i 17 giovanissimi Alpini, quasi tutti del nostro comprensorio, barbaramente trucidati dai partigiani della brigata Garibaldi sul colle del Melogno nel 1944 e che riposano nel cimitero di Ceneda. Tra essi anche la Medaglia d’Oro V.M. Mario Da Re che, per un Regolamento “stupefacente”, non può venire appuntata al Labaro Sezionale ANA. Per qualcuno esistono Alpini (e caduti) di serie A ed altri di serie B…
Ah…naturalmente quanto affermato dalla sen Segre la rende ancor più degna di ottenere la cittadinanza onoraria di Vittorio Veneto, come proposto dal SAC. Ma a Vittorio la politica dorme della grossa…
Il Bastanzetti del SAC non si rende conto che le sue proposte, la lista è lunga, non vengono prese in considerazione. Sempre più SAC il Bastanzetti del SAC, che in giro non conta un SAC.
Tempo fa il comico Vinicio Corrent aveva promesso un video comico con il Bastanzetti del SAC. Siamo nel 2020, ma ancora niente. I temi potrebbero essere molti. Il SAC e il cobra africano a Vittorio Veneto, il SAC sindaco pesce d’aprile, il SAC che vorrebbe sculacciare direttrice Da Ros e altri ancora. Tutti farebbero pisciare un SAC dalle risate.
Il commento sul Bastanzetti del SAC e i panevin ha acceso quel SAC del Bastanzetti del SAC, che incendiato bastanzetta come un SAC. Interverrà comico Vinicio a protezione del suo protetto, il Bastanzetti SAC?
Si chiedeva S. Agostino: “Che faceva Dio prima della creazione?
Si parva licet componere magnis: “Che facevan Corvo Cadorin & Cecchini prima che le lor menti venisser monopolizzate dal pensiero del SAC”?
Mike, a parte che il Sac non è un pensiero ma un tentativo per galleggiare nato, il Sac e non il pensiero, da un suggerimento di un esperto; lei, Mike, dovrebbe ringraziarci che la teniamo in vita altrimenti sparirebbe dai blog. Poi stimola la mia fantasia, cosa importante alla mia età, nello sfottere cercando sempre l’eleganza se non proprio, sempre, la intelligenza che a lei manca, sempre. Poi e credo che anche Vinicio nuovo nel palcoscenico, penso si sia accorto che lei si trova bene e nel lisciare il pelo e nel fuggire dagli argomenti importanti. Da 10 anni è sempre stato così. Galleggia perchè è pieno d’aria e non affonda mai. Dalla sua è che utilizza bene quanto appreso al liceo. Mi piacerebbe, rinnovo, un incontro assieme a Vinicio e Cecchini.
Cadorin, sono d’accordo con lei il Bastanzetti del SAC è un SAC che galleggia nel suo liquido, comunque è divertente ricordare tutte le sue bastanzate dal cobra africano al sindaco pesce d’aprile. Bene per un incontro con lei e Vinicio, ma senza il SAC, che secondo me galeggiando da tempo nel suo liquido non ha un buon oodore.
BASTANZETTI DEL SAC E I PANEVIN.
E’ tempo di panevin e una delle storiche battaglie del Bastanzetti del SAC è stata è contro i panevin.
“SOSPENDERE CON URGENZA I PANEVIN” E’ stata questa la richiesta-grido d’allarme lanciata tempo fa dal Bastanzetti del SAC, forse perché i panevin distrurbano il cobra africano al quale da vent’anni da la caccia. Comunque come il SAC non riesce a prendere il cobra africano, così i panevin continuano, nonostante le sue grida d’allarme.
MOMENTI PRINCIPALI DELLA STORIA DEL BASTANZETTI DEL SAC. Bastanzetti del SAC debutta il 31 agosto 1999 con la scoperta di un cobra africano nelle colline. E’ un comunicato stampa che di un’agenzia di notizie nazionali che lo annuncia. Il primo aprile 2014 direttice Da Ros informa che si candida alle amministrative di Vittorio Veneto. Diventa così il primo sindaco pesce d’aprile di Vittorio Veneto. E’ consigliere di quartiere a vita. La sua performance è raccontata da Gioi Tami che tra l’altro afferma:” chiedete ai vari consiglieri che si sono dimessi per disperazione pur di nn aver più a che fare con te.” Per un ceto periodo Bastanzetti del SAC e il commentatore anonimo Politicamente Scorretto si sconfrontano su chi porta il tanga a Jesolo. E’ un confronto di alto livello intellettuale. Il rapporto di Bastanzetti del SAC e i blogger e le blogger di OT è problematico. Per esempio Francesca SalVador cancella sistematicamente i suoi commenti, Walter De Iulis gli da del troll e così via. Alla fine comico Vinicio decide di proteggerlo affinché, unico SAC in giro, non si estingua. Nell’autunno del 2019 Oggi Treviso abolisce i commenti in diretta, anche quelli del Bastanzetti del SAC, che smette così l’annoso ruolo di Top C. ( bastanzettatore) di OT. Molti comuni danno la cittadinanza onoraria a senatrice Segre, meno Vittorio Veneto perché proposta dal Bastanzetti del SAC. Uno dei tanti esempi che il Bastanzetti del SAC non conta un SAC. Il primo gennaio 2020 nel blog del suo protettore comico Vinicio debutta come politologo. Politologo 2020 Bastanzetti del SAC. Mancava un politologo del SAC.
Salvini non è il primo a chiedere una crisi di governo come si fa apparire in un post. E tutti gli altri “santi”. La politica non è divisione fra buoni e cattivi.Bisogna stare attenti di non creare “mostri” e parlare con dati perché chi legge questo giornale pubblico deve essere informato correttamente e responsabilmente. Alcuni dati:
Crisi Governo.
-Dal primo luglio 1946 ad oggi, l’Italia ha avuto 66 crisi di governo, . I nostri governi hanno avuto una durata media di 404,18 giorni (dei quali 374,30 nella pienezza dei poteri),
– nella Seconda Repubblica abbiamo avuto governi molto più longevi (in media, 20 mesi e 8 giorni contro gli 11 mesi e 10 giorni della Prima Repubblica) ma crisi leggermente più lunghe
i presidenti del Consiglio che si sono avvicendati nel corso della Prima Repubblica sono stati molto più numerosi che nella Seconda: 19 fra il 1946 e il 1994, 9 nella Seconda (una proporzione abbastanza in linea con la durata dei due periodi storici: 48 anni il primo, 24 il secondo) da aricolo di Luca Trentoni
Elezioni anticipate
Noi italiani abbiamo paura di dar voce al popolo e preferiamo Governi limitati nel tempo v. sopra
Elezioni anticipate: la storia 8 volte anni 1972,1976,1979,1983,1987,1994,1996,2008 quando paesi come Spagna Inghilterra Israele ne hanno fatte da 2 a tre anno.da articolo Barbara Massaro agosto 2019
Prof. Corrent, sono ammirato dalla sua pazienza e perseveranza, dallo sforzo di comprensione recupero inclusione che dimostra verso Cecchini; un caso umano che personalmente considero “clinico” e non certo recuperabile pedagogicamente. Ne deduco che lei sia un bravo Insegnante. Posso sapere di che materia? Ha avuto esperienza anche come Insegnante di sostegno?
Ps: l’Italia non va bene perché la scuola è stata bistrattata.
Commenti quel SAC del Bastanzetti del SAC e il BastanzettI del SAC si innervosisce. Oltre fare IL 2020 politologo, parla anche di casi clinici e di pedagogia. Sempre più SAC il Bastanzetti del SAC. Sarà l’età che avanza? Comunque fa bene Vinicio a proteggerlo, non vi sono altri SAC in giro.
Non sarebbe ora di finirla nel considerare i blog OT come giornalini scolastici o un salottino? Vi siete mai chiesti perchè la redazione ha tolto la piattaforma post DISCUS dagli articoli ? E’ ora di crescere
La stessa cosa mi sembra di ripeterla da tempo, guardi comunque che anche un giornalino scolastico deve avere rispettati i più elementari dettami dell’editoria professionale.
Giornali scolastici. Ne conosco di ottimi ma dipende sempre dalla esperienza dell’insegnante che li guida e dalla autonomia loro concessa e finanziamenti. Bel argomento.
Ho passato l’età e gli anni del sorgere delle prime TV private dei giornalini ciclostile e ho trovato fra le carte il numero zero di un giornale che non ha mai preso vita. Quando mi permetto darle consigli sulla gestione di questo blog è perchè noto qualche sua lacuna “giornalistica”. che risente della sua professione.
Corvo
03/01/2020
Ammirato, un pò liscia il pelo al blogger e la butta sulla casta laureata per trarsi d’impaccio. Il Sac, questa scatola creata per esigenze contingenti elettorali su consiglio di un otista, allora, funge da eco al nulla politico-sociale. Mi conceda il riporto di Lucrezio nel primo libro del “De rerum natura”: “Ex nihilo nihil fit” (dal nulla non può nascere che il nulla).
Vinicio, protettore del Bastanzetti del SAC se commenti il Bastanzetti del SAC o ti censura o ti da un’insufficienza piena. Va detto che Vinicio è anche un ottimo comico.
Vinicio, sono d’accordo i tuoi video comici sono curati, sia per quanto riguarda la forma che per il contenuto.
Corvo
03/01/2020
Vinicio. Forma e contenuto. Non cada anche lei nel professionale, cosa già avvenuta in passato da parte del laureato Medico dentista e umanista, chè un blog non è una aula scolastica e chi posta dovrebbe farlo liberamente con argomenti in barba alla Crusca ecc. ecc. Non cerca il voto ma lo scambio di idee. Altrimenti dovrebbero scrivere solo chi sa scrivere anche se poi non ha argomenti da porre all’attenzione.
Michele Bastanzetti
02/01/2020
Salvini ha definito pilatesco il discorso augurale e indirettamente, con furbissimo artifizio dialettico: mellifluo,incolore, indolore,insapore. Matteo reca rancore a Mattarella da quando non ha sciolto il Parlamento, dopo il crollo del governo gialloverde. Perché si sa che, in Italia, la data elezioni la decide Salvini…anche una volta al mese, se gli va. Che ne dice Prof. Corrent?
Secondo politologo 2020 Bastanzetti del SAC e comico Vinicio Corrent, protettore del Bastanzetti del SAC, Matteo Salvini decide le elezioni in Italia. Cosa ne penso? Una bastanzata da politologo 2020 Bastanzetti del SAC. Sfido io che nel consiglio di quartiere di Ceneda considerano il Bastanzetti del SAC un SAC.
Corvo
02/01/2020
grande è la confusione sotto il cielo, la situazione è eccellente (Mao).
ANNO NUOVO OGGI TREVISO NUOVO. Oggi Treviso resta sempre un ottimo giornale on line, che fa la cronaca di Treviso e provincia. Ha abolito i commenti diretti, dando così meno visibilità a quelli del Bastanzetti del SAC, che resta sempre un Top C. del SAC, ma deve ora utilizzare Facebook. Sono diminuiti blog e bloggere. Imperversa quello di Vinicio Corrent che oltre fare il comico è impegnato a proteggere il Bastanzetti del SAC, unico SAC in giro.
Continuerà anche nel 2020 con le sue due ossessioni otiste ? Ricorrere alla protezione del blogger di turno? C’è una differenza fra denigrare e contestare. Uno senza argomenti da opporre all’altro può cavarsela dicendo “mi denigrano” e salta così il confronto di idee per ripararsi, nascondersi nel personale.
La patria è una cosa la nazione un’altra. I partigiani si autodefinivano patrioti. I repubblichini si consideravano nazionalisti. Ma usavano la stessa lingua.
Mattarella .L’invito rivolto a tutti (politica, istituzioni, imprese, cittadini) è alla “cultura della responsabilità” che è “il più forte presidio di libertà e di difesa dei principi su cui si fonda la Repubblica” e il convivere civile fra otisti. Che poi è ricordarsi di ciò che si è detto, sostenuto in passato che, nella mia memoria, rimane. Si ricorda come e quando è nata la SAC (attento che i post suoi sono spariti con la piattaforma DISCUS ma ci sono testimoni) ?
Vinicio ti ho postato un racconto, per dimostrarti che scrivo d’altro che su quel SAC del SAC, che giustamente proteggi, Comunque in Oggi Treviso e nei suoi blog scrivo, per alcune ragioni, sul Michele del SAC.
Scusi Cecchini, ma lei ha bisogno di dimostrare qualche cosa per cui posta un articolo da altri fogli culturali stampati ? Il problema che neanche papà, mi scusi, Vinicio è riuscito a risolvere è: basta lanciare un tema e chiedere a chi posta di restare in quel solco ? E se il tema espresso in due righe è sciocco che si fa? Non si posta, punto e basta. Il blogger non sa del passato fra lei e Bastanzetti e della sua omeopatia culturale e che riesce meglio nel provocare le reazioni anche cattive di cui, l’ha detto più volte in passato, se ne frega e “gode” invece. Quante volte otisti, quelli che postano in Ot, hanno dichiarato “lasciamolo che frigga nel suo olio ?”. E’ vero, anche per me, che non riesce a soprassedere dopo i suoi post provocatori e senza costrutto e anche un pò lisciatori di pelo verso il blogger di turno. Spero di trovare presto qualche altra cosa da fare. Mi sono rotto. Saluti
Francesco Cecchini
01/01/2020
Scusi Cadorin, ma non ho bisogno di dimostrare niente, né posto articoli da altri fogli culturali stampati, come li chiama lei. Non rispondo poi al resto che scrive. Saluti.
Corvo
01/01/2020
Scambiamoci idee e non polemiche. Bastanzetti è da “combattere” con argomenti e non con polemiche. Poi faccia anche lei Cecchini come c*+++ crede.
Francesco Cecchini
01/01/2020
Cadorin, non scambio polemiche e non ho nessuna intenzione di combattere quel SAC del Bastanzetti del SAC, ma solo di commentarlo. Anzi sono d’accordo che venga protetto da comico Vinicio, è l’unico SAC in giro, non deve sparire. Certo che faccio quello che credo e ho altro da fare. Saluti.
Michele Bastanzetti
01/01/2020
Prof. Corrent, nel discorso di capodanno Mattarella ha tra l’altro biasimato chi usa i social per denigrare (es. Corvo Cadorin e Cecchini) ed ha esaltato il valore del senso civico (es. il SAC).
Bastanzetti del SAC non è preso in considerazione da nessuno, oltre direttrice Da Ros e il suo protettore Vinicio, ma crede che il dicorso di capodanno di Mattarella sia anche rivolto ai commenti che raccoglie. Sempre più SAC il Bastanzetti del SAC ad inizio 2020.
Il Presidente Mattarella ci ha fatto guardare il mondo dall’alto e, forse, oggi non poteva fare meglio. Però, caro Vinicio ha taciuto sullo stato di diritto. Fino a ieri ervamo tutti innocenti salvo dimostrare la colpevolezza ma da oggi siamo tutti colpevoli a prescindere. Avendo tolto la prescrizione dei reati contestati dai giudici, con i tempi di questa organizzazione giudici, uno può restare sulla graticola per decenni. E poi, magari, rovinato nel lavoro nella famiglia, viene sancito INNOCENTE senza neanche le scuse. La G addio garanzie ma si moralismo,giustizia continua a prevalere sulla Politica. Tanto vale cedere loro la guida dell’Italia. Io la penso così. Le nostre diatribe sono giochi da perditempo.
Vinicio, anche tu come il tuo protetto Bastanzetti del SAC, credi che Matarella si riferisse al tuo Blog. Che Mattarella sappia che esista il tuo blog, dove difendi il SAC?
Anche nelle vincite non prende posizione: è sempre nel mezzo. Prima della quaterna viene l’ambo e terna e dopo la cinquina e tombola ( a dire il vero anche tombolino) per cui si potrebbe dire che tende verso il basso. ISOTTA IN LODE DI SCIASCIA: “E’ UN GRANDE A CUI AVREBBERO DOVUTO DARE IL SCIASCIA NOBEL. UN SOMMO PESSIMISTA DIVORATO DAL DUBBIO: COSÌ AVEVA POTUTO ESSER STATO COMUNISTA, SOCIALISTA, RADICALE, POI NULLA – SCIASCIA ERA ANDATO PIÙ VICINO DI TUTTI ALLA COMPRENSIONE DEL DELITTO MORO – UNA VOLTA MI AIUTÒ ANCHE LA SUA IRONIA: “OGGI E’ DIFFICILE INCONTRARE UN INTELLIGENTE CHE NON SIA CRETINO…”
Papà Vinicio non sa che non ci sono conti da regolare con lui ma 10mila post con il 95% da ridere.
Post 95% provocatori e polemica spicciola. Non sa altre cose ma provi a pensare: è possibile che il Corvo con la sua età ed esperienza e conosciute dal Bastanzetti e con amici in comune, cerchi il palcoscenico di OT per affermarsi ? Mica godo di complessi. Quante volte ho sfidato ilB. a incontri pubblici senza avere risposta. Ma lasciamo perdere. Lei lo prenda come viene e conosce ma non condanni gli altri che lo contestano.
Francesco Cecchini
30/12/2019
Il Bastanzetti del SAC può offendere, ma se tu commenti il Bastanzetti del SAC, Vinicio, protettore del Bastanzetti del SAC, ti censura. Vinicio è più comico o più protettore del Bastanzetti del SAC?
E’ il papà protettore che ha capito tutto (infatti mi ha bannato il post con un riflessione di De Rita sul mondo di oggi). Non so se papà Vinicio sa che il nostro amico beve birra e grappa, lui lo nega la grappa, ma c’è una testimonianza grillina di qualche anno addietro.
Chissà quale algoritmo adopera il nostro blogger per cancellare i post. Satirici/ ironici un pò “obesi” ma sempre meno di quelli del nostro Tenente delle salmerie.
Bastanzetti del SAC non conta un SAC o un CAS, come dice il suo protettore Vinicio, a Vittorio Veneto e dintorni, compresa Ceneda, sua madrepatria, ma è sempre più nevrastenico. Comunque va detto che nonostante sia ultrassessantenne è il più giovane cacciatore di cobra africani in tutta Europa. E’anche il solo e per questo viene giustamente protetto da Vinicio. Sparisce il Bastanzetti del SAC e con lui spariscono i cacciatori di cobra africani in Europa.
A puro fine didattico (vedi sotto alcuni commenti) annotiamo che “ottuagenario” significa semplicemente: che ha ottant’anni . Un lemma -quello da me usato- assolutamente neutro nel suo valore numerale; privo dunque di accezioni positive o negative. Che poi il Cecchini e il Corvo Cadorin, ultraottuagenari, si risentano per questa corretta definizione è una reazione che dipende, presumo, dalla autoconsapevolezza e pubblica evidenza della loro condizione non propriamente invidiabile. Buon anno in più…
Citazioni. De Rita (che non conosce B.Clan1/28) :SI TRATTA DI UN FATTO EMOTIVO. SIAMO DEDITI A NOI STESSI, RICOLMI DI NARCISISMO EGOISTICO E INCAPACI DI UN RAPPORTO CON L’ALTRO…SIAMO COSÌ SOLI DENTRO CHE PREFERIAMO INVESTIRE NEL BREVE PERIODO…” (nei post in OT per Clan 1/28)
«EGOISTI E SOLI, FRANTUMIAMO LE RELAZIONI”
Paura della vecchiaia che gli fa ombra oggi (v.post anni scorsi su politica per anziani vittoriesi e Casa di Riposo).
Veciot Bastanzetti del SAC bastanzetta a più non posso. Che sia l’avanzata anziana età, ha oltre 60 anni, che faccia bastanzettare senza limiti il Bastanzetti del SAC?
VIVERE E TRADURRE IL PERU’, UN RACCONTO PER IL 2020.
VIVERE E TRADURRE IL PERÙ.
A Sybila Arredondo, vedova di José Maria Arguedas. Rivoluzionaria, ha trascorso 14 anni nelle prigioni peruviane.
Perù, in spagnolo Perú, in francese Pérou, in quechua ed aymara Piruw.
Il paese che ho conosciuto era ancora fatto di due mondi, magari mescolati a Lima ed in alcuni luoghi della costa, che parlano due lingue, hanno due culture e due tradizioni.
Per un anno intero, una volta al mese, vado e torno da Lima ad Ancascocha e Coracora, nelle Ande centro meridionali. Parto nel primo pomeriggio, viaggio lungo la panamericana e faccio una sosta per dormire a Nazca all’Hotel de Turistas, perché non è consigliabile andare di notte ad Ancascocha. La sera ascolto Maria Reiche parlare de las lineas.
Un giorno mi prendo una vacanza e con pochi altri seguo Maria Rieche fino a una torre metallica al lato della panamericana, da lì fino a Palpa si estende la Pampa Colorada, dove si trovano la maggior parte dei disegni. Un calore che brucia e il vento che alza la sabbia non mi permettono di vedere e capire molto. Osservo da vicino Maria Reiche, alta e magra, un poco curva, occhi azzurro-grigi dietro gli occhiali, capelli bianchi spettinati, pelle del viso consunta dall’aria e abbronzata dal sole.
Nel primo pomeriggio con un piccolo aereo, un Cesna, sorvolo per una trentina di minuti un deserto di sabbia che pare un paesaggio lunare, con i suoi disegni: un’iguana, un gabbiano, pesci, un cane, figure geometriche che possono essere visti solo dal cielo. Distinguo bene le linee che secondo l’archeologa tedesca puntano alla luna, al sole e alle stelle. Dopo aver dormito poco, all’alba abbandono la panamericana e salgo verso la cordillera. Un viaggio epico, ogni volta una storia, di alcune ore per una strada stretta e di terra, tutta curve, chiamata la cuesta del borracho, la salita dell’ubriaco. Arrivo fino a Pampa Galera, per attraversare l’altipiano e poi scendere alla diga di Ancascocha, a circa 3000 metri e ad una decina di chilometri dal pueblo di Coracora.
Mi ricordo qualche strapiombo, cieli limpidi da dicembre a maggio e nubi di polvere sollevati dall’auto, da poche corriere e camions. Durante l’inverno, che inizia a giugno cadono piogge torrenziali, fango e frane. Nella puna las vicuñas a tratti corrono parallele all’auto. A volte incontro l’esercito, a volte Sendero Luminoso, c’è sempre un biglietto da pagare per poter andare oltre e continuare il viaggio. Di solito, sia all’andata che al ritorno, mi fermo a Puquio per una sosta, tirare il fiato, bere e mangiare qualcosa.
La piccola città, capitale della provincia di Lucanas, è lontana dalla costa non solo per i chilometri ed il tempo necessario per percorrerli. I giornali arrivano un giorno sì e molti altri no, il telefono funziona male, non c’ è la televisione, la radio è disturbata, si parla poco lo spagnolo. La gente che se ne va, difficilmente ritorna e un huayno, Expreso Puquio Perez Abela, racconta in quechua il dramma continuo dello sradicamento. Una cassetta mal registrata in un mangiacassette sgangherato, è quasi sempre la colonna sonora dei miei pasti in un piccolo ristorante della Plaza de Armas.
A Lima ho degli amici, tra cui Maria, una studentessa di lettere all’Università di San Marco che insegna spagnolo agli stranieri e canta in alcuni locali, quando capita, canzoni che non ama. Bisogna pur vivere, dice. A me piace ascoltare Cardo o ceniza di Chabuca Granda:
Cómo será mi piel junto a tu piel
Cómo será mi piel junto a tu piel
Cardo o ceniza
Cómo será
Si he de fundir mi espacio frente al tuyo
Cómo será tu cuerpo al recorrerme
Y cómo mi corazón si estoy de muerte
Mi corazón si estoy de muerte
Maria, simpatizzante di Abimael, il Presidente Gonzalo, mi guarda come se fossi un gringo stupido e decadente.
Di solito Incontro Maria, che vive a Magdalena, in Jiron Amazonas, a Plaza San Martin, davanti al Bolivar Hotel o all’entrata del Teatro Colon. Il cuore coloniale di Lima, brulica di andini dalla pelle scura e dai capelli neri come il carbone. Decine di bambini o chiedono l’elemosina o si bagnano nell’acqua delle fontane. È facile essere derubati del portafogli o dell’orologio.
Se non andiamo al cinema, al Colon, la convinco a venire a Miraflores, il quartiere dove vivo e lavoro. Ci sono buoni ristoranti, si può ascoltare jazz, blues e musica afroperuana che piace a Maria. Qui il pericolo di venire assaltati e derubati è debole. Da quando Abimael Guzmán ha iniziato le ostilità impiccando ai pali della luce decine di cani alcuni squartati, altri con li pelo imbratattato di nero, tutti con la scritta Deng Xiao Ping hijo de perra, Lima, di notte, è una città rischiosa.
A Maria piace la musica andina huaynos, quena, arpa, ma non ci sono peñas folkloricas a Miraflores, quindi a volte la domenica pomeriggio andiamo in un locale dopo il ponte sul Rimac, la peña Hatuchay, dove ogni tanto vi suona l’orchestra La Agresiva, salsa durissima, ma prima mangiamo cibo peruviano cinese in una cifa vicina, Chon Wa.
Maria mi fa conoscere anche il coliseum per la pelea de gallos, ma non mi accompagna, sta anche lontana dalle corride della plaza de toros di Huacho. Mi porta invece a Polvo Azules, un vero e proprio souk a una cinquantina di metri dal palazzo presidenziale. Paradiso del contrabbando. Si può comprare artigianato andino, whisky scozzese, sigarette Marlboro made in Usa, vestiti Pierre Cardin fatti qui. Compro una coperta di alpaca da un uomo di Cuzco che mi propone furtivo l’acquisto di huacos, vasi funerari ed altro, ben nascosti sotto la bancarella. Uno sguardo severo della mia amica, mi dissuade dal trafficare in reperti archeologici.
Una sera, all’Haiti, le racconto delle soste a Puquio per mangiare. Caldo de pollo, cuyes arrosto, patate, chicha morada e caffè lungo e nero, a volte mate di coca. A Maria luccicano gli occhi ed esclama con voce eccitata:
«Ma Puquio è il pueblo dove José Maria Arguedas ha trascorso parte della sua infanzia e adolescenza, parlando il quechua prima che il castigliano! Arguedas, il grande scrittore peruano, che ha scritto romanzi dove l’idioma dei conquistadores si incrocia con quello degli Inca e con lo spagnolo delle Ande. A torto è stato definito indigenista, mentre è un’inventore di scrittura con una coscienza sociale. Un grande scrittore più grande di Palma, di Ciro Allegria e perfino di Vargas Llosa, che a voi piace tanto».
Dice il nome di Vargas Llosa con ironia e disprezzo, mi guarda negli occhi, ma io non raccolgo la provocazione, anche perché non ho ancora letto La ciudad y los perros, La casa verde, Pantaleón y la visitadoras e gli altri romanzi dello scrittore di Arequipa.
«Proprio a Puquio, Arguedas ambienta il suo primo romanzo del 1941 – prosegue Maria – Yawar Fiesta, Fiesta de sangre. È il romanzo del Perù andino, figlio degli incas e degli spagnoli. Leggilo, i tuoi viaggi dalla costa alla sierra non saranno più gli stessi. Sarà diverso quello che ascolterai e vedrai, perché lo capirai meglio.»
Maria continua a parlare. «Con un gruppo di studenti di San Marcos ed un professore ho visitato alcuni anni fa Puquio, ricorrendo il Jirón Bolívar, dove, quando Arguedas era bambino, abitavano i mistis ed i notabili, la Escuelas de varones, il carcere, la piazza centrale, il posto della Guardia Civil. Dall’abra di Sillanoy ho potuto scorgere i quartieri degli indios, gli ayllus, di Pichk’achuri, Chaupi e K’ollana. Ho visto i torrenti di Pichk’achuri e Yalpu. Sono stata nella puna di Koñani. Ho visitato i resti della casa di Arguedas che si trovano in una fattoria a San Juan de Lucanas, non lontano da Puquio. Poi abbiamo proseguito per Abancay e Cuzco.»
Mi faccio ripetere lentamente i nomi e li scrivo sopra un paio di tovaglioli di carta. Prima o poi mi fermerò a Puquio e a San Juan de Lucanas per un paio di giorni.
«Con lo stesso gruppo sono stata anche a Chimbote dove Arguedas ambienta El Zorro de arriba y el zorro de abajo, La volpe di in cima e la volpe di abasso. Chimbote era ed è l’immagine di un Perù mescolato, un porto dove s’incontra tutto il paese, volpi della sierra e volpi della costa, ma non solo, vi sono cinesi, giapponesi, neri. Una grande barriada, quartiere di periferia sul Pacifico. Dopo Chimbote volevamo visitare anche la prigione El Sexto, ma non lo permisero. Prima di terminare il suo ultimo romanzo, che è anche un’inchiesta antropologica, Arguedas si suicidò e chiese come ultimo desiderio di venir accompagnato al cimitero El Angel con musica andina. Musicisti amici suoi suonarono quenas, arpas e charangos. Fu un corteo funebre imponente, con molti studenti con bandiere di Cuba e del Vietnam del Nord, che cantavano L’Internazionale. Ho sempre voluto scrivere qualcosa su José Maria Arguedas, magari lo farò per la tesi di laurea.»
Da narratore dei miei viaggi andini divento un ascoltatore attento, preso dall’uomo e dallo scrittore Arguedas, dalla sua scrittura, dall’impegno, dall’infelicità e dalla morte. Annoto i titoli dei suoi libri El Sexto, Los rios profundos, Todas las sangres e soprattutto Yawar Fiesta.
Il giorno dopo non vado in ufficio, ma cerco il romanzo Yawar Fiesta nelle librerie del centro di Lima. Lo trovo in una libreria all’inizio del Jirón de la Unión, è un piccolo libro tascabile pubblicato dalla Editorial Horizonte. In una copertina gialla è disegnato un toro nero con legato sul dorso un condor dalle ali spiegate, che lo ferisce alla testa ed alla schiena con gli artigli ed il becco, mentre dal dorso del toro sgorgano fiotti di sangue. La cassiera guarda la copertina e dice:
«Nel romanzo non viene narrato il Turupukllay, la lotta tra questi due animali. Il Turupukllay fa parte della Yawar Fiesta, ma non sempre c’è. Io vengo da Ayacucho, ne ho sentito parlare, ma non l’ho mai vista. Esiste ancora però. Dicono che di solito vinca il condor, ma alla fine è spennacchiato ed anche lui perde sangue.»
«Io, ho visto i condor solo volare nei cieli di Lucanas o di Coracora.»
Dopo il lavoro e la cena rinuncio ad uscire e inizio la lettura che termina la mattina. É sabato, per fortuna, così posso dormire quanto voglio. Leggendo, traduco mentalmente dallo spagnolo all’italiano, aiutato dalle molte parole in quechua che hanno a piè di pagina una spiegazione. Ayllu è il villaggio indio, cholos sono i meticci, yaku è l’acqua…
Alcune parti, poche e non lunghe le traduco per iscritto. L’incipit per esempio, o meglio l’inizio dell’incipit:
“Tra campi di erba medica, coltivazioni di frumento, fave ed orzo su una collina accidentata si trova il villaggio. Dalla gola di Sillanok si vedono tre torrenti che scorrono, avvicinandosi tra loro via via che arrivano alla valle del grande fiume. I torrenti scendono dalla puna correndo in un letto brusco, ma poi si distendono in una pampa irregolare dove c’è perfino un piccolo lago; termina la pianura ed il corso dei fiumi si rompe un’altra volta e salta di cateratta in cateratta fino ad arrivare in fondo alla valle. Il villaggio si vede grande, sopra il monte, seguendo la collina tetti di tegole si alzano dalla riva del torrente, dove crescono alcuni eucalipti, fino alla cima; nella cima terminano perché sul bordo della collina si trova la via Bolivar, dove abitano i notabili…”
Il romanzo racconta di una tradizione delle comunità indigene del Perù, descrive la corrida india, dove il toro viene affrontato non in una plaza de toros da un torero, ma all’aperto da centinaia di indios. Durante il massacro del toro e di qualche indio si suonano delle trombe, le wakawak’ras, fatte con le corna di tori uccisi negli anni precedenti.
La tradizione rischia quell’anno di venire sconvolta da una ordinanza dell’autorità di Lima che proibiscono la forma selvaggia praticata dagli indios e ordina che la corrida avvenga nella forma civile (civile è tutto dire, io toglierei questo aggettivo) praticata dagli spagnoli e cioè in una plaza de toros, anche se provvisoria, e con un torero professionista.
Alla fine le cose non vanno come ordinate e il giorno della festa centinaia di toreri indios occupano Puquio. Cori di donne cantano inni che incitano il toro:
Ay turullay, turo, wak’raykuiari, sipiykuyari, turullay turo
Ay toru cornea pues, mata pues totro
Ahii toro. Dai incornalo, dai uccidilo, toro, toro.
Ed ancora
Turullay, turo, wak’raykunkichu sipiykunkichu turullay, turu!
Ay toro, toro como has de cornear, como has de matar, toro,toro
Ibarito, il torero venuto da Lima, si fa impressionare dai cori e dice:
«Senor Escobar, potrebbe far chiudere la bocca a queste donne che già vedono il mio cadavere.» Poi inizia a toreare, ma quando il toro si avventa sul suo corpo e tenta di travolgerlo, corre a gambe levate a ripararsi.
Gli abitanti di Puquio lo sfottono ed incitano gli indios toreri ad affrontare l’animale che prima ne incorna uno, poi viene abbattuto con un candelotto di dinamite.
«Vede signor Sottoprefetto? Queste sono le nostre corride, la vera festa di sangue.» Diceva l’Alcalde nell’orecchio dell’Autorità.
Della lettura del libro ne parlo per telefono a mia moglie, Elena e lei mi dice che il romanzo, tradotto da Umberto Bonetti, è stato pubblicato da Einaudi, assieme ad altri lavori di Arguedas: I fiumi profondi, Il Sesto…
Quando a fine anno ritorno in Italia, per le vacanze di Natale, la prima cosa che leggo è il romanzo Festa di sangue. È un’ottima traduzione che trasmette emozioni al lettore, per la storia drammatica di questa corrida india, ambientata nelle Ande del Sud.
Bonetti inoltre sa conservare in italiano il sapore di uno spagnolo speciale influenzato dal quechua, sia per la presenza di molte parole in lingua, sia per la struttura del testo e soprattutto per i dialoghi.
Confronto la traduzione di Bonetti con i pochi pezzi che ho tradotto e noto che vi sono delle differenze, ma tutto sommato ininfluenti. Che importanza ha tradurre la parola varayok con alcalde, invece che con saggio? Oppure jirón con girone e non con via? O ancora riachuelos con fiumiciattoli, invece che con torrenti? Nessuna o molto poca, agli occhi del normale lettore.
Leggo la traduzione italiana, con a fianco il testo originale e anche quei pochi brani che ho tradotti. Al termine della lettura sono tentato di terminare il mio esecizio di traduzione, per migliorare italiano e spagnolo, anche se quello di Arguedas è molto speciale, molto peruano e indio. Lo farò con molta lentezza e a salti, ma alla fine esiste un Yawar Fiesta tradotto da me.
Di ritorno a Lima, in un cinema del centro, guardo i film di Louis Figueroa, Kukulí ,Yawar Fiesta, Perros hambrientos. Le immagini aiutano a capire le parole.
Ne voglio parlare a Maria, ma è sparita. La cerco nell’appartamento buio di Jiron Amazonas, ma mi dicono che da un paio di mesi non vive più lì, né ha lasciato detto dove è andata.
Vado anche a San Marcos, il prato ed i portici sono affollati da studenti con volantini da distribuire, fazzoletti rossi al collo e bandiere rosse alzate. Una ragazzina, dall’aspetto di una chola, ha un altoparlante e grida slogans: “Compagni, dobbiamo abbattere il governo fascista, far sentire la nostra voce e quello del popolo oppresso…”
Mi avvicino e chiedo di Maria, ma la ragazzina mi guarda come se fossi un poliziotto. Anche gli altri mi danno occhiate ostili, quindi me ne vado.
Passano l’estate e l’autunno australi ed infine, un giorno d’inverno, prima di una partenza per Ancascocha, Maria mi telefona e nemmeno mi chiede come sto o mi lascia il tempo di chiederlo a lei.
«Portami a Coracora, vieni a prendermi domani mattina presto, ma non con la tua macchina, telefona a questo numero, l’autista sa dove trovarmi.»
Il mattino dopo, è una giornata di garua, nebbia rasente al suolo che arriva a raffiche dall’oceano. È umido totale.
Attraverso la città da Miraflores a nord. L’entrata della bidonville è piena di spazzatura, la strada che porta al centro è sfondata e fangosa e gli scarichi delle fogne sono a cielo aperto.
Trovo Maria che indossa scarpe da ginnastica, jeans, un giubetto di plastica nera, sotto braccio ha un poncho ed in mano tiene una borsa da ginnastica. Mi fa un sorriso, ma nessun saluto. Con l’autista scambia uno sguardo.
«Perché hai scelto me per raggiungere le Ande?» le chiedo.
«Perché ti conoscono la Dircote, l’esercito e la polizia ed anche noi ti conosciamo». L’impresa per la quale lavoro, Ingenieros Constructores, da denaro sia all’esercito che controlla agua abajo, a valle di Ancascoscha, sia a Sendero che è presente agua arriba, a monte. Tutti sanno che la diga darà acqua ai peruviani.
Nel primo pomeriggio lasciamo la città, ancora grigia e indolente. Lungo la panamericana sur, a qualche decina di chilometri da Lima, scompare il cielo color balena o panza de burro, pancia d’asino, e appare il sole.
Il viaggio è veloce, c’è poco traffico, e a Paracas, Lluvia de arena, non c’è la solita tempesta di sabbia. Non parliamo.
Al tramonto arriviamo a Nazca. Maria resta in macchina, non le importa di ascoltare Maria Rike e non vuole registrarsi. Salta la cena. Al mattino le porto una bottiglia d’acqua minerale.
Riprendo la Panamericana, la strada per Puquio è controllata dall’esercito. Poco dopo devio per Puerto de Lomas, un piccolo porto di pescatori. È Maria che suggerisce il luogo. Nel 1919 dopo sei giorni di cavallo da Lucanas, è in questo porto che José Maria Arguedas si imbarca nell’Urubamba per visitare per la prima volta Lima.
«Conocí al mar de noche, Conobbi il mare di notte», cita Maria da non so dove. (??? non capisco cosa vuoi dire)
In un piccolo hostal facciamo colazione. Maria che non ha cenato prende chidea ceviche, birra e caffè, poi, prima di ripartire va al bagno per lavarsi. Mentre aspetto esco e nella caleta guardo le barche ed i pescatori ritornati dalla pesca notturna.
Il viaggio a Chala dura poco più di un paio d’ore. La strada è una striscia d’asfalto che scorre tra deserto di dune e l’Oceano Pacifico.
Maria parla e cerca di convincermi ad abbandonare il Perù.
«Francesco, quello al quale ora stai assistendo è nulla. Ancora poco e la lotta popolare diventerà rivoluzione e sarà un inferno. E nessuno ama los gringos come te, né l’MRTA, né l’esercito, né la gente, né noi.»
Continua a dire noi, quindi penso che sia già arruolata in Sendero Luminoso.
«Torna a casa fino a che sei in tempo!»
Sono attento alla strada, ma riesco a darle uno sguardo ironico.
«Ritorno in Italia il prossimo anno, a lavoro finito. Il tuo paese è già nell’inferno, ma io non mi sento in pericolo.»
Poco dopo Chala lascio la panamericana e prendo la strada che porta a Coracora.
Salendo dalla costa alla sierra, Maria passa dalle esortazioni alla fuga, all’indottrinamento. Recita a memoria, o quasi, il programma generale della rivoluzione senderista:
“Il partito comunista del Perù si fonda ed è guidato dal marxismo-leninismo-pensiero di Gonzalo, come applicazione creatrice della verità universale alle condizioni concrete della rivoluzione peruviana…”
Dopo un po’ non l’ascolto più, ma con la mente vado al Sendero che conosco.
A metà del luglio scorso i senderisti entrano a Coracora, saccheggiano negozi, incendiano il municipio e gli uffici statali, uccidono un direttore di scuola ed un poliziotto.
Poco dopo, un sabato notte, arrivano in diga, prendono una camioneta, della dinamite e radunano tutti in un piazzale. Una donna con un passamontagna che copre il volto, parla del Presidente Gonzalo, la quarta spada della rivoluzione. Chiude la predica esortando il personale a non ubriacarsi, a non buttare i soldi in vino o pisco, ma di inviarli alle famiglie che ne hanno bisogno.
Penso ai villaggi attorno ad Ancascocha, tetti di paglia o calamina, lamiera, muri di pietra od adobe. Niente acqua, niente elettricità, né scuole, né ospedali. Gli abitanti non parlano lo spagnolo, ma il quechua e la coscienza di trovarsi in Perù è debole se non inesistente. Sendero si presenta come l’organizzazione che può portare quello che manca ed arruola donne, ragazzi e uomini nell’esercito popolare.
Quando raggiungiamo l’altipiano, appare all’orizzonte il vulcano Sara Sara. La neve della cima è eterna e brilla sotto il sole del tardo pomeriggio.
«Sara è il mio secondo nome, mi chiamo Maria Sara» dice Maria
«Il vulcano è stato scalato da poco. Un collega appassionato di archeologia, amico di Kaufman Doig, mi ha detto che c’è in programma una missione archeologica sulla cima. Non ora, certo, troppi senderisti in giro. Nelle cime innevate gli Incas facevano sacrifici umani e poi lasciavano le vittime mummificate, bambine, anche. Se ne troveranno una, la chiameranno Sarita.»
«Maria Sarita, allora!» esclama Maria.
«Glielo dirò.»
Nel tratto di strada che costeggia la laguna Parinacocha fermo la macchina e scendiamo. Offro a Sara una sigaretta, un Inca, tabacco nero senza filtro, difficile da fumare nel calore della costa, ma qui a 3000 metri va bene. Guardiamo in silenzio i fenicotteri color rosa. Maria è tesa e lo sono anch’io. Poi saliamo di nuovo in macchina e mi chiede se ho delle sigarette, le lascio il pacchetto di Inca e l’accendino.
La faccio scendere all’inizio di Coracora. Mi da un bacio sulla guancia e mi dice: «Suerte”».
Ricambio il bacio e le dico: «Suerte y cuidate, Buona fortuna e stai attenta».
Non entro in paese ma accelero verso Ancascocha, non voglio che mi piombi addosso la notte andina, stellata ma pericolosa.
Non rivedrò mai più Maria, né sentirò parlare di lei.
Ritorno in Perù nel 2008 e riattraverso il paese che ho conosciuto: Lima, Cajamarca, Chota, Chiclayo, Nazca, Puquio, Coracora, Cuzco, Madre de Dios, Costa, sierra e selva sono meno separate.
Le bellezze coloniali di Lima, i parchi di Miraflores e Barranco, le spiagge lungo il Pacifico sono sempre lì, ma dentro una città ora immensa, una megalopoli di otre 7 milioni di abitanti. Anche la periferia, las barriadas, i pueblos jovenes si sono estesi, veri e propri slums. La strada che da Nazca porta a Puquio e anche più in là, è asfaltata. Da Lima si arriva a Cuzco in meno di 24 ore. A Coracora c’è internet. I combattenti di Sendero o dell’MRTA per lo più sono morti o in prigione, ma le lotte sociali del popolo peruviano nelle città, nelle Ande, nella selva o altrove, sono ancora vive.
Certo, perché sei sempre ossessionato da un argomento che non è inerente con il tema proposto: gli auguri natalizi. Ma a Natale non si dovrebbe essere più buoni?
Vinicio, non sono ossessionato. Scrivo e pubblico su alcuni temi, ma su OT e i suoi blog, per lo più, commento il Bastanzetti del SAC, come augurio di buon natale e felice anno nuovo per tutti, anche per quel SAC del Bastanzetti del SAC.
Il comico Vinicio è inesorabile nella protezione del Bastanzetti del SAC. Commenti il Bastanzetti del SAC e vieni censurato. Manca poco che faccia intervenire a protezione del SAC il WWF. Da notare che Vinicio Corrent permette al suo protetto, il Bastanzetti del SAC, di offendere.
Grazie Vinicio per aver tolto il mio mio post in risposta a quello di Bastanzetti dove mi fa passare per uno che dice balle. Potrei esigere che sia ristabilito il mio post per la legge giornalistica. per la quale uno ha il diritto di difendersi. Ma non lo faccio perchè neanche lei merita tanta attenzione e men che meno il pupo Bastanzetti. Ma come fa lei, insegnante scolastico dice, non accorgersi che questo blog non pone problemi seri ne satirici ne ironici ? Delusione. Giusto quello che pensa di dirmi: si astenga dal postare. Giusto
Cadorin, hai massacrato a sangue, sputtanato, quel SAC del Bastanzetti del SAC. Risponderà quel SAC del Bastanzetti del SAC alle tue pesanti critiche? In ogni caso Vinicio protettore del SAC ti ha censurato.
Se l’ho fatto è perché non tengo più il conto delle vostre discussioni che sembrano delle ripicche personali. Se continuate a dialogare tra voi non riusciremo mai a estendere la partecipazione al blog di altri utenti che è l’obiettivo di noi tutti altrimenti conviene che vi troviate al bar o dove volete e vi chiarite una volta per tutte. Cercate di avere un minimo di pluralismo. A presto.
Adesso li riguarderò, ma a onor del vero non è così assiduo come voi due. Francamente pensavo di essere in vacanza dalla scuola e di non dover correggere ancora compiti o richiamare studenti troppo vivaci.
Francesco Cecchini
28/12/2019
Comico Vinicio non tolga i commenti del Bastanzetti del SAC, significativi del suo essere un SAC.
Corvo
28/12/2019
Prof. Corrent, lo scrivente ultraottuagenario ma “con du pal** così..”, dichiara di essere d’accordo con lei e il Sac, salvo intese
Vinicio Corrent
28/12/2019
Felicissimo della sua decisione. A presto.
Michele Bastanzetti
28/12/2019
Prof. Corrent perché permette ai due soliti stalker ultraottuagenari di usare completamente fuori tema il suo blog per (vanamente) attaccarmi?
Michele Bastanzetti del SAC si crede giovane, ma è un anzianot ultrasessantenne. Comunque se raccontato per quello che è il SAC diventa isterico e offende. Inoltre chiede protezione a Vinicio Corrent, che fa bene a proteggerlo in quanto è il Michele Bastanzetti del SAC è l’unico SAC in giro.
Vinicio, secondo lei è socializzante dare dell ultraottuagenario a chi è avanti con l’età quasi fosse, l’età. motivo di demerito ? Ricordo che in un post ho detto di essere con una sedia davanti ai cancelli del camposanto, per risparmiare parte del costoso funerale e ho proposto al B. di venirsi a sedere vicino a me. Nessuna risposta. Ma vedo che insiste. Ecco un punto sul quale trovare una intesa.
Lei ha pienamente ragione:raggiungere un’età avanzata e poi con la lucidità che lei dimostra è una cosa meravigliosa non soltanto per chi ne è protagonista ma anche per il resto del consorzio umano. Magari tanti meno giovani di lei avessero il suo stesso stato di salute mentale.
Prof. Corrent, visto che poco sotto ha ammesso di non saperlo, mi pregio informarla che l’ acronimo SAC sta per “Società Ambiente Cultura”. Si tratta di un comitato cittadino senza colore di partito che da anni si interessa dei problemi amministrativi, e non solo, di Vittorio Veneto e che attualmente ha incaricato il sottoscritto di farvi da umile ma tostissimo portavoce. Immagino che lei, Professore, apprezzi e magari lo insegni anche ai suoi studenti l’impegno partecipativo alla vita civica, tantopìù lodevole se disinteressato alle poltrone. Mi permetta anche di chiarire, visto il perdurare delle menzogne di Corvo rosso Cadorin Walter, che il sottoscritto -regolarmente eletto- sta brillantemente svolgendo il suo quarto mandato consecutivo da Consigliere di Quartiere di Ceneda (remunerazione ZERO, ovvio!). Cordialità.
Il Michele Bastanzetti del SAC non è solo un consigliere di quartiere del SAC. Il primo d’aprile del 2014, in occasione delle aministrative a Vittorio Veneto, direttrice Da Ros annunciò la candidatura a sindaco del Bastanzetti del SAC. Da allora Bastanzetti del SAC è conosciuto anche come SINDACO PESCE D’APRILE. Del SAC, ovviamente.
Se scrivi su di lui il Michele Bastanzetti del SAC si innervosisce e parla di pranzi di natale e di tombole. Ma va capito il Bastanzetti del SAC. I suoi appelli non vengono presi in considerazione, il cobra africano che cerca nella collina Monte Altare non si trova, nel consiglio di quartiere di Ceneda non conta o non contava un SAC , sta diventando sempre più anzianot, è il solo SAC in giro tanto che comico Vinicio Corrent pensa bene di proteggerlo e magari di coinvolgere il WWF e così via.
Linkiesta. GUERRE IN CIELO.
Usa, Cina, India e Francia: è partita la nuova corsa agli armamenti per la conquista dello spazio
Vinicio in guerra con la satira: è partita la domanda al Clan 28 per un posto alla tombola
Record di partecipazione alla corsa e camminata a Vittorio Veneto il giorno di Natale. Veciot Michele Bastanzetti del SAC non è menzionato nell’articolo di Oggi Treviso. Che veciot Michele Bastanzetti sia troppo veciot per partecipare?
Mi spiace Cecchini per la solitudine che la attanaglia e la disorienta anche in queste Festività. Pensi che al pranzo di Natale noi si era in 28 e ho pure vinto la quaterna alla tradizionale tombola!
DA OGGI TREVISO. VITTORIO VENETO – Piove, e l’area Fenderl si allaga. “Ecco cosa provoca la mancata pulizia di fossi e caditoie”: la denuncia, con tanto di foto, arriva da Michele Bastanzetti del Sac.
Tra il Michele Bastanzetti del SAC e il protettore del Michele Bastanzetti del SAC, Vinicio Corrent, vi sono dei sentimenti natalizi. Sentimenti del SAC, ovviamente.
Scusa, ma già dire SAC è offensivo. Puoi commentarlo ugualmente senza ricorrere a questi epiteti. Ciao.
Francesco Cecchini
26/12/2019
E’ Bastanzetti che si definisce del SAC ed è conosciuto come Bastanzetti del SAC. E’ fondatore del SAC, cioè Bastanzetti & Bastanzetti del SAC, a meno che tu non voglia aderire. Comunque informati.
Vinicio Corrent
26/12/2019
Non lo sapevo, pensavo fosse un acronimo o una parola da leggere al contrario.
Francesco Cecchini
26/12/2019
Da leggere al contrario? Bastanzetti del CAS? Non so cosa potrebbe pensare il Bastanzetti del SAC se oltre un SAC venga considerato anche un CAS? Per me SAC basta e avanza per raccontare il Bastanzetti del SAC.
Corvo
27/12/2019
Tombola, Vinicio ! A nessuno dei crtitici del B. era mai venuta in mente e in tanti anni, la idea di leggere all’incontrario Sac vale a dire Cas… Come è potuto accadere ?
Michele Bastanzetti
26/12/2019
Prof. Corrent, ricambio auguri di così alto valore.
Chissà che il Ventiventi porti a tutti, ma soprattutto a quelli cui il Nazareno rivolse il Discorso delle Beatitudini, qualche motivo in più per sorridere.
Caro Vinicio il suo bannare fa ridere che, se poi, coincide con la sua formazione e cultura, siamo a posto e si comprendono le sue linee di giudizio nell’ammettere e cancellare altri post. La sua linea di demarcazione è promitiva mentre poytrebbe rispondere, invece che bannare, con la satira, l’ironia. Delusione
E SE BABBO NATALE FOSSE COMUNISTA?
E se Babbo Natale fosse comunista? L’effetto sarebbe decisamente sovversivo, dato che tutti i bambini avrebbero lo stesso numero di regali, ricchi o poveri che siano, nel Nord come nel Sud del mondo. Parte da qui “I fratelli Kristmas” di Giacomo Papi (Einaudi).
LA MOSTRA FOTOGRAFICA SU DOROTHEA LANGE A VILLORBA, VISTO IL SUCCESSO DI PUBBLICO, RIMARRA’ APERTA FINO AL 19 GENNAIO 2020
La Corte d’Appello di Roma, ha emesso lunedì scorso la sentenza in seconda istanza del processo ai militari uruguaiani che hanno partecipato al Piano Condor, dove sono stati condannati all’ergastolo.
I condannati corrispondono ai nomi di José Ricardo Arab Fernández, José Nino Gavazzo, Juan Carlos Larcebeau Aguirregaray, Pedro Antonio Mato Narbondo, Luis Alfredo Maurente Mata, Ricardo José Medina Blanco, Ernesto Avelino Ramas Pereira, José Sande Lima, Jorge Alberto Silveira Quesada, Ernesto Soca, Jorge Néstor Tróccoli Fernández, Gilberto Vázquez Bissio e Ricardo Eliseo Chávez Domínguez.
Dopo la sentenza, il governo uruguaiano ha registrato la decisione legale e lo Stato deve compensare le famiglie delle vittime ed i civili colpiti dalla repressione militare durante la dittatura, con oltre 1 milione di dollari.
Il documento legale, composto di 120 pagine, riconosce l’esistenza del criminale Piano Condor nella regione, la sistematica violazione dei diritti umani contro i parenti delle vittime, nonché il riconoscimento del crimine di omicidio volontario, pluriaggravato e in forma ripetuta prodotto delle gravi torture e delle sparizioni forzate.
Da parte sua, il segretario della Presidenza dell’Uruguay, Miguel Ángel Toma, ha annunciato che la sentenza sarà presentata all’attuale capo di Stato, Tabaré Vázquez, con le rispettive motivazioni per il successivo pronunciamento ufficiale.
Aurora Meloni, parente di una delle vittime e promotrice della causa, ha espresso la sua soddisfazione per la decisione della Corte, “è una sentenza netta e chiara (…) dimostra che il Piano esisteva ed era uno sterminio”, ha aggiunto.
Iran e Libia crisi d’Occidente, Putin vincente e vuoti, o SAC, a perdere
Donald da Washington è presidente degli Stati Uniti e di milioni di americani, Mike da Ceneda è presidente del SAC e del solo Michele Bastanzetti.
Bastanzetti del SAC dopo senatrice Segre e i panevin bastanzetta anche di politica internazionale. Comunque il Donald merita a suo fianco un Mike del SAC.
Comincia proprio bene il Ventiventi,Prof. Corrent! E’ “altamente probabile” che l’aereo ucraino -176 vittime civili innocenti,molti bambini, sia stato abbattuto da un missile iraniano. Per errore, che la rappresaglia doveva colpire gli americani che invece non han subito neanche un graffio. Vedi che succede quando certi regimi possiedono armi. E vorrebbero pure l’atomica…
Nel frattempo il neoimperialismo socialista, dopo aver spianato la Siria, mette i piedi anche in Libia. Da mare Nostrum a mare Russum…e Turcum. L’ Europa intanto blatera nei talk show della politica, con la italietta dei soliti valzer e un frastornato, improponibile Di Maio. Le Nazioni che non han coraggio di usare l’ esercito non solo contan nulla in politica estera ma son destinate a sudditanza.
LA CINA, NON SOLO L’IRAN, SOTTO TIRO USA IN MEDIORIENTE
Manlio Dinucci
L’assassinio del generale iraniano Soleimani autorizzato dal presidente Trump ha messo in moto una reazione a catena che si propaga al di là della regione mediorientale. Ciò era nelle intenzioni di chi ha deciso tale atto. Soleimani era da tempo nel mirino Usa, ma i presidenti Bush e Obama non avevano autorizzato la sua uccisione. Perché lo ha fatto il presidente Trump? Vi sono vari motivi, tra cui l’interesse personale del presidente di salvarsi dall’impeachment presentandosi quale strenuo difensore dell’America di fronte a un minaccioso nemico.
Il motivo fondamentale della decisione di assassinare Soleimani, presa nello Stato profondo prima che alla Casa Bianca, va però ricercato in un fattore che è divenuto critico per gli interessi statunitensi solo negli ultimi anni: la crescente presenza economica cinese in Iran.
L’Iran ha un ruolo di primaria importanza nella Nuova Via della Seta varata da Pechino nel 2013, in fase avanzata di realizzazione: essa consiste in una rete viaria e ferroviaria tra la Cina e l’Europa attraverso l’Asia Centrale, il Medio Oriente e la Russia, abbinata a una via marittima attraverso l’Oceano Indiano, il Mar Rosso e il Mediterraneo. Per le infrastrutture viarie, ferroviarie e portuali in oltre 60 paesi sono previsti investimenti per oltre 1.000 miliardi di dollari.
In tale quadro la Cina sta effettuando in Iran investimenti per circa 400 miliardi di dollari: 280 nell’industria petrolifera, gasiera e petrolchimica; 120 nelle infrastrutture dei trasporti, compresi oleodotti e gasdotti. Si prevede che tali investimenti, effettuati in un periodo quinquennale, saranno successivamente rinnovati.
Nel settore energetico la China National Petroleum Corporation, società di proprietà statale, ha ricevuto dal governo iraniano un contratto per lo sviluppo del giacimento offshore di South Pars nel Golfo Persico, la maggiore riserva di gas naturale del mondo. Inoltre, insieme a un’altra società cinese, la Sinopec (per i tre quarti di proprietà statale), è impegnata a sviluppare la produzione dei campi petroliferi di West Karoun.
Sfidando l’embargo Usa, la Cina sta aumentando le importazioni di petrolio iraniano. Ancora più grave per gli Usa è che, in questi e altri accordi commerciali tra Cina e Iran, si prevede un crescente uso del renminbi cinese e di altre valute, escludendo sempre più il dollaro.
Nel settore dei trasporti la Cina ha firmato un contratto per l’elettrificazione di 900 km di linee ferroviarie iraniane, nel quadro di un progetto che prevede l’elettrificazione dell’intera rete entro il 2025, e probabilmente ne firmerà anche uno per una linea ad alta velocità di oltre 400 km. Quelle iraniane sono collegate alla linea ferroviaria di 2.300 km che, già in funzione tra Cina e Iran, riduce i tempi di trasporto delle merci a 15 giorni rispetto ai 45 del trasporto marittimo.
Attraverso Tabriz, grande città industriale dell’Iran nord-occidentale – da cui parte un gasdotto di 2.500 km che arriva ad Ankara in Turchia – le infrastrutture dei trasporti della Nuova Via della Seta potranno raggiungere l’Europa.
Gli accordi tra Cina e Iran non prevedono componenti militari ma, secondo una fonte iraniana, per salvaguardare gli impianti occorreranno fino a 5.000 guardie cinesi, assunte dalle società costruttrici per i servizi di sicurezza. Significativo è anche il fatto che, alla fine di dicembre, si sia svolta nel Golfo di Oman e nell’Oceano Indiano la prima esercitazione navale tra Iran, Cina e Russia.
Su questo sfondo appare chiaro perché a Washington si è deciso l’assassinio di Soleimani: si è volutamente provocata la risposta militare di Teheran per stringere la morsa sull’Iran e poterlo colpire, colpendo in tal modo il progetto cinese della Nuova Via della Seta a cui gli Usa non sono in grado di contrapporsi sul piano economico. La reazione a catena messa in moto dall’assassinio di Soleimani coinvolge quindi anche Cina e Russia, creando una situazione sempre più pericolosa.
Attraverso Amnesty International sono venuto a conoscenza di
Ahmet Altan, scrittore turco, condannato ingiustamente a molti anni di prigione. Appena posibile comprerò il suo romanzo Scrittore e assassino.
Conferenza stampa di Trump.
Trump ha annuncia nuove sanzioni contro l’Iran, ma non una rappresaglia militare. E’ evitata, per ora, l’escalation. L’Iran ha risposto con intelligenza, calibrando bene l’attacco. Trump ha minimizzato l’attacco alle basi americanane. Un discorso vuoto, che assomigliava più a una campagna elettorale, visto forse le elezioni vicine. Comunque per ora ha prevalso il buon senso.
Non resta che vedere cosa accadrà nelle prossime settimane.
Walter Cadorin da San Pietro di Feletto forse usa l’anonimato dietro lo pseudonimo Corvo Rosso, perché un commentatore di Oggi TrevIso tempo fa lo aveva individuato e raccontato. Inoltre confonde le date, il 2018 con il 2015, ed altro.
VOLETE SAPERE CHI ERA QASSEM SOLEIMANI? LO SPIEGA IL POLITICO IRACHENO AHMED AL MUTLAK: “È STATO L’ARCHITETTO DELLA REPRESSIONE IN DIFESA DEL REGIME DI ASSAD IN SIRIA, CHE DAL 2011 È COSTATA ALMENO MEZZO MILIONE DI MORTI OLTRE A 12 MILIONI TRA PROFUGHI E SFOLLATI, ORCHESTRAVA LA GUERRA IN YEMEN, ERA STATO TRA I MASSIMI FAUTORI DELL’APPARATO MILITARE DI HEZBOLLAH IN LIBANO. È STATO COINVOLTO NEL RAPIMENTO DI OLTRE 12.000 IRACHENI” Da dagospia.com
Lorenzo Cremonesi per il “Corriere della Sera”
Un clamoroso fallimento? L’operazione “Soleimani martire” lanciata dall’Iran contro le basi americane in Iraq secondo Teheran avrebbe provocato “80 morti tra i soldati terroristi statunitensi”. Numeri che non tornano: secondo Federico Punzi, direttore di Atlantico Quotidiano, la rappresaglia di Khamenei “è stata o finta o un fallimento. Zero vittime, diversi missili lontani dai bersagli. Pare si accontentino di una mossa di facciata e di un po’ di propaganda, premurandosi di far sapere (Zarif) che per loro è finita qui. Perdita di Soleimani incassata e terza guerra mondiale a quanto pare rinviata…”, scrive Punzi su Facebook.
Prof. Corrent i suoi 25 lettori (citazione manzoniana) son disorientati. Lo spazio che concede al propagandismo della sinistra extraparlamentare deriva da sua appartenenza ideologica o dall’ esserne stato ingenuamente gabbato?
Bastanzetti del SAC sempre più agitato, ma, come dicevo, va capito, fallisce in continuazione. Vinicio forse un video comico con lui protagonista lo calmerà. I temi sono molti.
Grazie per la citazione del carissimo Manzoni. Le devo dire che l’unica mia motivazione è il pluralismo e la libertà. Non vado a sindacare nei contenuti e nelle categorizzazione che sanno di ideologismi da anni settanta. Tutti hanno diritto di scrivere fino a che non si esprimono in termini oltraggiosi.
Dunque Prof. Corrent l’ invito a “restare in tema” (ancorché il tema non fosse sempre individuabile) nel suo blog è venuto meno? liberi tutti di scriver di tutto? Esperimento interessante…
Assolutamente resta la linea della coerenza, ma le confesso che non riesco a tenere a bada questi nostri amici che si stanno comportando come studenti tra i più indisciplinati…
Vinicio Corrent la tua risposta sembra non soddisfare il Michele Bastanzettti del SAC, presidente del SAC, cioè dI se stesso. A quando il video comico con il Michele Bastanzetti del SAC protagonista? Michele Bastanzetti del SAC è un SAC comico.
Michele Bastanzetti del SAC è sconvolto dai panevin, che continuano ogni anno, nonostante sia contro, oltre al fatto che i suoi appelli non sono mai presi in considerazione. Va capito, Michele Bastanzetti del SAC. Comico Vinicio lo aggiorni, oltre produrre un video comico con lui protagonista, come promesso tempo fa. Magari BASTANZETTI DEL SAC E I PANEVIN.
Prof. Corrent cortesemente mi aggiorna su ratio e regole che vigono in questo blog? Mi incuriosisce anche la sua equivalenza tra libertà d’espressione e quella di divagazione. Se lei dá un tema sull Infinito di Leopardi e i suoi studenti scrivono chi di come ha passato la domenica, chi della droga libera, chi del riscaldamento terrestre eccetera… va bene uguale?
ECCOLI I SERVI DI TRUMP CHE CI PORTANO IN GUERRA, E IL PARLAMENTO?
Apprendiamo da un comunicato delle “truppe occidentali” in Iraq che le truppe italiane cominciano ad essere spostate in basi più protette e segrete, ma che non c’è NESSUN RITIRO. I 926 soldati sono stati portati lì in una delle tante missioni militari che ci costano una follia e che servono solo a fare da complemento agli interventi degli USA e a qualche affare. Ora quelle truppe sono anche ILLEGALI, dopo il voto del parlamento dell’IRAQ che ha chiesto il ritiro di tutti i contingenti militari occidentali. Quindi dovrebbero essere ritirate subito, in obbedienza all’articolo 11 della Costituzione, invece restano lì. È un fatto gravissimo che ne chiama uno ancora più grave. Cosa farebbe il nostro paese se la folle escalation di guerra di Trump dovesse portare a conflitti sempre più estesi? Saremo ancora servi e complici come ora e sempre o sottrarremo l’Italia dalla guerra e cercheremo di fare qualcosa per fermarla? Di fronte al terrorismo di stato del presidente USA, che nche nel suo paese viene contrastato, le posizioni da pesci in barile di Conte Di Maio e Zingaretti so o altrettanto stupide e pericolose di quelle guerrafondaie di Salvini. E il silenzio scandaloso di Mattarella di fronte al rischi di essere coinvolti in guerre terribilI è il suggello di una classe politica che ci sta portando neppure lei sa dove, mentre continua a battibeccare sul nulla. In Iraq i deputati hanno votato, in Italia c’è ancora un Parlamento ? Non dovrebbe essere convocato in momenti come questo per discutere e decidere come fermare la guerra e come sottrarci ad essa? La situazione internazionale è gravissima, ma la classe politica italiana sta mostrando il peggio del suo opportunismo e servilismo verso tutti i suoi padroni, a partire da Trump. Bisogna reagire, bisogna mobilitarsi contro la guerra e per la democrazia, che come sempre è sua prima vittima.
Giorgio Cremaschi pagina FB
Bastanzetti del SAC con il numeroso SAC ( Presidente; Bastanzetti Michele, base: Bastanzetti Michele) è sceso in campo contro i panevin. Solo un SAC come il Bastanzetti del SAC può credere che i panevin siano la causa dell’inquinamento. Comunque il Bastanzetti del SAC essendo un SAC non viene ascoltato, vedi appello per cittadinanza onoraria a senatrice Segre e i panevin continueranno.
In questo blog “a ruota libera”, non si dice nulla sul populismo del panevin che al sacro grido “salvemo ‘ a tradisiòn! ” incrementa il già disastroso inquinamento della Padania, con relative migliaia di morti da polveri sottili? ah…ma la Ustralia e la Mazonia ‘e fa ‘ncora pì fun!
Spagna i comunisti dopo 80 anni al governo, auguri a Unidas Podemos
Spagna. Acerbo-Ferrero (Prc-Se): i comunisti dopo 80 anni al governo, auguri a compagne/i di Unidas Podemos
Le Cortes hanno votato: il governo progressista ha ricevuto la fiducia nonostante l’isteria della destra erede del dittatore Franco. Per la prima volta dalla fine della guerra civile i comunisti tornano al governo in Spagna. E lo fanno dentro una progetto politico di coalizione della sinistra radicale come Unidas Podemos che vede insieme il Pce, i Verdi, Izquierda Unida, Podemos e movimenti municipalisti e regionali.
È stata la forza, la determinazione e l’unità della sinistra radicale a costringere i socialisti a un accordo su un programma di discontinuità rispetto alle politiche neoliberiste dei precedenti governi.
Sarà molto dura ma oggi non possiamo che fare i migliori auguri alle nostre compagne e ai nostri compagni di Unidas Podemos a cui ci legano una lunga storia, rapporti fraterni e il comune riferimento al Gue/Ngl e alla Sinistra Europea.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
Paolo Ferrero, vicepresidente del Partito della Sinistra Europea
La Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti cerca di limitare la capacità di Trump di avviare un’azione militare contro l’Iran
La risoluzione sarà votata nel mezzo della crescente tensione in Medio Oriente, dopo che Trump ha ordinato l’attacco aereo che ha assassinato il generale iraniano Qasem Soleimani in Iraq.
Nancy Pelosi, presidente della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, ha annunciato ieri con una dichiarazione che questa settimana la Camera sarà votata una risoluzione che mira a limitare le azioni militari del presidente Trump contro l’Iran.
Pelosi ha giustificato l’iniziativa perché Trump ha autorizzato l’assassinio del leader della forza iraniana dei Quds, il generale Qasen Soleimani, senza consultare il Congresso.
“La scorsa settimana, l’amministrazione Trump ha condotto un attacco aereo militare provocatorio e sproporzionato contro ufficiali militari iraniani di alto livello”, ha ricordato Pelosi, sottolineando che l’azione “ha messo in pericolo i nostri membri del servizio, i diplomatici e altri, correndo il rischio di scatenare una grave escalation di tensioni con l’Iran “.
Il presidente ha anche spiegato che come membro del Congresso, la sua prima responsabilità è “mantenere il popolo americano al sicuro”, quindi presenterà questa risoluzione che riafferma le responsabilità di vigilanza stabilite dal Congresso per lungo tempo.
La risoluzione è simile a quella presentata venerdì scorso dal senatore Tim Kaine, che cerca di forzare un dibattito al Congresso e votare per determinare se le forze armate statunitensi. devono “partecipare alle ostilità con l’Iran”.
“La risoluzione richiede che le ostilità con l’Iran siano esplicitamente autorizzate attraverso una dichiarazione di guerra o un’autorizzazione specifica per l’uso della forza militare, ma non impedisce agli Stati Uniti di difendersi da un attacco imminente”.
Mi pare di aver letto questo articolo sul On-line Antidiplomatico. Se così fosse lei, da buon giornalista, dovrebbe sapere che vanno indicati e gli autori e il giornale che pubblica o, almeno virgolettare il testo. Altrimenti sembra che l’abbia scritto lei e si prenderebbe oneri ed onori. Queste cose le sa anche Bastanzetti. Con deferenza
Walter Cadorin da San Pietro di Feletto sebbene da San Pietro di Feletto segue la politica americana e sa l’inglese.
Dear Colleague on Introduction of War Powers Resolution
January 5, 2020
Press Release
Dear Democratic Colleague,
Last week, the Trump Administration conducted a provocative and disproportionate military airstrike targeting high-level Iranian military officials. This action endangered our servicemembers, diplomats and others by risking a serious escalation of tensions with Iran.
As Members of Congress, our first responsibility is to keep the American people safe. For this reason, we are concerned that the Administration took this action without the consultation of Congress and without respect for Congress’s war powers granted to it by the Constitution.
This week, the House will introduce and vote on a War Powers Resolution to limit the President’s military actions regarding Iran. This resolution is similar to the resolution introduced by Senator Tim Kaine in the Senate. It reasserts Congress’s long-established oversight responsibilities by mandating that if no further Congressional action is taken, the Administration’s military hostilities with regard to Iran cease within 30 days.
The House Resolution will be led by Congresswoman Elissa Slotkin. Congresswoman Slotkin is a former CIA and Department of Defense analyst specializing in Shia militias. She served multiple tours in the region under both Democratic and Republican Administrations.
I greatly appreciate the solemnity with which all of our Members are working to honor our responsibility to protect American lives and values.
Thank you for your patriotic leadership during this difficult time.
Alla fine constato che è più facile parlare di politica internazionale che di quella di casa. Infatti sulla legge detta Prescrizione e processo a vita di cui a un mio post, silenzio. Ma il silenzio sulle angherie e odi politici risponde sempre al concetto: chi ci casca sono affari suoi. Valori giuridici antichi e altro ora cadono nella indifferenza. PD tace ma diviso e intanto il governo rinvia decisione
Silenzio sui post di Walter Cadorin. Come mai?
«L’Iran non rispetta gli accordi sul nucleare» (Il Tempo), «L’Iran si ritira dagli accordi nucleari: un passo verso la bomba atomica» (Corriere della Sera), «L’Iran prepara le bombe atomiche: addio all’accordo sul nucleare» (Libero): così viene presentata da quasi tutti i media la decisione dell’Iran, dopo l’assassinio del generale Soleimani ordinato dal presidente Trump, di non accettare più i limiti per l’arricchimento dell’uranio previsti dall’accordo stipulato nel 2015 con il Gruppo 5+1, ossia i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’Onu (Stati Uniti, Francia, Regno Unito, Russia, Cina) più la Germania.
Non vi è quindi dubbio, secondo questi organi di «informazione», su quale sia la minaccia nucleare in Medio Oriente. Dimenticano che è stato il presidente Trump, nel 2018, a far ritirare gli Usa dall’accordo, che Israele aveva definito «la resa dell’Occidente all’asse del male guidato dall’Iran».
Tacciono sul fatto che vi è in Medio Oriente un’unica potenza nucleare, Israele, la quale non è sottoposta ad alcun controllo poiché non aderisce al Trattato di non-proliferazione, sottoscritto invece dall’Iran.
L’arsenale israeliano, avvolto da una fitta cappa di segreto e omertà, viene stimato in 80-400 testate nucleari, più abbastanza plutonio da costruirne altre centinaia. Israele produce sicuramente anche trizio, gas radioattivo con cui fabbrica armi nucleari di nuova generazione. Tra queste mini-nukes e bombe neutroniche che, provocando minore contaminazione radioattiva, sarebbero le più adatte contro obiettivi non tanto distanti da Israele. Le testate nucleari israeliane sono pronte al lancio su missili balistici che, con il Jericho 3, raggiungono 8-9 mila km di gittata.
La Germania ha fornito a Israele (sotto forma di dono o a prezzi scontati) quattro sottomarini Dolphin modificati per il lancio di missili nucleari Popeye Turbo, con raggio di circa 1.500 km. Silenziosi e capaci di restare in immersione per una settimana, incrociano nel Mediterraneo Orientale, Mar Rosso e Golfo Persico, pronti ventiquattro’ore su ventiquattro all’attacco nucleare.
Gli Stati uniti, che hanno già fornito a Israele oltre 350 cacciabombardieri F-16 e F-15, gli stanno fornendo almeno 75 caccia F-35, anch’essi a duplice capacità nucleare e convenzionale. Una prima squadra di F-35 israeliani è divenuta operativa nel dicembre 2017. Le Israel Aerospace Industries producono componenti delle ali che rendono gli F-35 invisibili ai radar. Grazie a tale tecnologia, che sarà applicata anche agli F-35 italiani, Israele potenzia le capacità di attacco delle sue forze nucleari.
Israele – che tiene puntate contro l’Iran 200 armi nucleari, come ha specificato l’ex segretario di stato Usa Colin Powell nel 2015 – è deciso a mantenere il monopolio della Bomba in Medio Oriente, impedendo all’Iran di sviluppare un programma nucleare civile che potrebbe permettergli un giorno di fabbricare armi nucleari, capacità posseduta oggi nel mondo da decine di paesi. Nel ciclo di sfruttamento dell’uranio non esiste una netta linea di demarcazione tra uso civile e uso militare del materiale fissile.
Per bloccare il programma nucleare iraniano Israele è deciso a usare ogni mezzo. L’assassinio di quattro scienziati nucleari iraniani, tra il 2010 e il 2012, è con tutta probabilità opera del Mossad.
Le forze nucleari israeliane sono integrate nel sistema elettronico Nato, nel quadro del «Programma di cooperazione individuale» con Israele, paese che, pur non essendo membro della Alleanza, ha una missione permanente al quartier generale della Nato a Bruxelles. Secondo il piano testato nella esercitazione Usa-Israele Juniper Cobra 2018, forze Usa e Nato arriverebbero dall’Europa (soprattutto dalle basi in Italia) per sostenere Israele in una guerra contro l’Iran.
Essa potrebbe iniziare con un attacco israeliano agli impianti nucleari iraniani, tipo quello effettuato nel 1981 contro l’impianto iracheno di Osiraq. Il Jerusalem Post (3 gennaio) conferma che Israele possiede bombe non-nucleari anti-bunker, usabili soprattutto con gli F-35, in grado di colpire l’impianto nucleare sotterraneo iraniano di Fordow.
L’Iran però, pur essendo privo di armi nucleari, ha una capacità militare di risposta che non possedevano la Jugoslavia, l’Iraq o la Libia al momento dell’attacco Usa/Nato.
In tal caso Israele potrebbe far uso di un’arma nucleare mettendo in moto una reazione a catena dagli esiti imprevedibili.
Manlio Dinucci
Per Vinicio che perora la indipendenza italiana. Come si legge, alla fine del pensiero di Dinucci, Manifesto e sinistra radicale, salta fuori che anche chi protesta fa parte dello schieramento anti israele e quindi di un teatro e accordi orientali di un certo tipo e non di un altro. Insomma la politica internazionale si divide, assieme agli atti, seguendo le strade indicate dai Paesi forti che comandano il mondo, USA, URSS e Cina. Si sta da una parte o dall’altra. Io dico solo che non la penso come il Manifesto
Ci mancherebbe altro che Walter Cadorin la pensi come Manlio Dinucci o che Manlio Dinucci la pensi come Walter Cadorin.
Walter Cadorin, probabilmente vivere isolati a San Pietro di Feletto non aiuta ad essere informati e a capire quello che sta succedendo. Firmato nel 2015 con il fine di limitare e tenere sotto stretto controllo le attività della Repubblica islamica dell’Iran in campo atomico, l’accordo sul nucleare ha coinvolto le grandi potenze mondiali. È stato il frutto di uno sforzo diplomatico durato 21 mesi e conclusosi a Vienna il 14 luglio 2015. In quell’occasione i i ministri degli Esteri di Teheran, Pechino, Parigi, Berlino, Mosca, Londra, Washington e l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue sottoscrissero l’accordo. Tuttavia, nel maggio del 2018, gli Stati Uniti hanno annunciato l’uscita dal patto. Dai Walter Cadorin faccia uno sforzo, ce la può fare.
Ecco l’uomo forte. Suleimani, il generale imperialista
Dalle popolazioni assediate fino alla morte per fame alle stragi di manifestanti di notte nei garage per arrivare al rapporto strategico con il clan Bin Laden. Contro la beatificazione dell’uomo forte di Teheran
di Daniele Raineri ilfoglio.it Articolo con schede varie oggi in edicola.
Sembra che in Italia favorevoli all’assassinio di Suleimini e contro la sua beatificazione oltre Matteo Salvini, Alessandro Sallusti e Paola Ferrarri vi sia anche Walter Cadorin, a meno di smentita.
Vinicio, domande banali per tutti visto che leggendo certi post e risposte, nonrisposte del Governo italiano e europei, non si capisce. Con chi dovrebbe stare l’Italia e l’Europa: USA, CINA, Russia Iran ? Haftar, Cirenaica o Tripoli o abbracciare l’autonomia nel campo internazionale ? Nel bisogno, ne abbiamo tanto, a chi chiedere aiuto ?
Per me l’Italia dovrebbe avere l’autorevolezza di rimanere indipendente in questa e altre vicende internazionali. Perché bisogna sempre prendere parte anche quando non ci conviene?
Diciamo meritricismo. Si vada a leggere le nostre alleanze nella seconda guerra mondiale inziate da una parte e finiti nell’altra. Per questo siamo sempre deboli, non considerati nelle relazioni fra Stati. Ci piace l’avanspettaccolo.Ci accontentiamo del tozzo di pane che il carro del vincitore sul quale saliamo di volta in volta, ci butta. E crediamo di essere furbi !! Se dall’estero non acquistano i nostri prodotti siamo alla carità. Noi abbiamo il sole, il mare e la neve ,a ci manca il petrolio, il gas e un minimo di rispetto verso noi stessi.E’ per questo che a sentire l’inno italiano “siamo pronti alla morte” mi viene da ridere. Almeno una volta l’italiano era considerato un “ciulatore” ma ora neanche questo più.
Cadorin continua a confondere il 2020 con il passato. Probabilmente crede di essere ancora nel passato.Vivere isolato a San Pietro di Feletto non lo aiuta. Con Soleimani viene assassinato anche l’ Accordo nucleare del 2015, anche il congresso americano critica Trump. Etc.,etc..
Lei Cecchini dovrebbe eleggere con attenzione anche i post degli altri, il mio più sotto p.es. L’accordo è del 2018, come scrivevo e non 2015. A quello l’Iran è contravvenuto recando danni all’Occidente, sempre come riportavo nel mio post. più sotto. ppunto, siamo nel 2020 ma lei mi pare ragiona come un tempo passato, sperando ritorni.
Lei Cadorin dovrebbe scrivere con più attenzione e rendersi conto che siamo nel 2020 e non nel passato. Non è difficile, ce la può fare.
WALTER CADORIN, L’INFORMAZIONE E LA COMPRENSIONE.
Walter Cadorin, probabilmente vivere isolati a San Pietro di Feletto non aiuta ad essere informati e a capire quello che sta succedendo. Firmato nel 2015 con il fine di limitare e tenere sotto stretto controllo le attività della Repubblica islamica dell’Iran in campo atomico, l’accordo sul nucleare ha coinvolto le grandi potenze mondiali. È stato il frutto di uno sforzo diplomatico durato 21 mesi e conclusosi a Vienna il 14 luglio 2015. In quell’occasione i i ministri degli Esteri di Teheran, Pechino, Parigi, Berlino, Mosca, Londra, Washington e l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue sottoscrissero l’accordo. Tuttavia, nel maggio del 2018, gli Stati Uniti hanno annunciato l’uscita dal patto. Dai Walter Cadorin faccia uno sforzo, ce la può fare.
“…gli Stati Uniti avrebbero dovuto riconoscerlo e non assassinarlo…” Così si diceva in altri tempi delle Brigate Rosse e di quelli che hanno ucciso Aldo Moro: ..vanno riconosciute dal Governo chè combattono per la libertà e democrazia. Costola del PCI si diceva allora,erano. A Cecchini tornano in mente passate situazioni e antiamericanismo di maniera. Però Cecchini ammette nel post che S. era responsabile di tante guerre per l’espansione dell’islam, di attentati vari in giro del mondo, contro Israele. Ma a lui piace perchè era “il migliore generale”del mondo ! L’uomo forte piece sempre se però è dei “nostri”
Walter Cadorin continua a confondere il 2020 con il passato. Probabilmente crede di essere ancora nel passato.Vivere isolato a San Pietro di Feletto non lo aiuta. Con Soleimani viene assassinato anche l’ Accordo nucleare del 2015, anche il congresso americano critica Trump. Etc.,etc..
SOLEIMANI ANDAVA RICONOSCIUTO NON ASSASSINATO
Mentre Soleimani veniva descritto come un terrorista dagli Stati Uniti, in Iran divenne una figura imponente e profondamente rispettata. Fu uno dei principali architetti, degli sforzi del regime iraniano, nel rimodellare l’influenza del paese nella regione”, commenta Maddalena Celano, responsabile esteri di Convergenza Socialista. “Oltre a comandare direttamente l’unità militare più elitaria dell’Iran, la Revolutionary Guards Quds Force, era responsabile praticamente di tutte le operazioni militari straniere.
Soleimani ha avuto il solido sostegno del leader supremo iraniano Ayatollah Ali Khamenei e della sua Quds Force,che ha armato e addestrato direttamente le potenti milizie sciite irachene e altri gruppi delegati in Libano, nei territori palestinesi, in Siria e Yemen. Quelle milizie, che hanno promesso vendetta questo venerdì 3 gennaio 2020, in risposta all’assassinio di Soleimani, sono state responsabili dell’uccisione di centinaia di truppe statunitensi durante la guerra americana in Iraq. Paradossalmente, negli ultimi anni Soleimani e le sue forze sciite erano dalla stessa parte degli Stati Uniti: a combattere contro gli estremisti musulmani sunniti dell’ISIS. Soleimani era un genio militare, ha guidato il coinvolgimento dell’Iran nella guerra civile siriana, contribuendo a rafforzare la presa del potere del regime siriano. Per gli iraniani, le cui icone dopo la rivoluzione islamica della fine degli anni ’70 sono state solo un clero severo, Soleimani ha ampiamente rappresentato una figura di resilienza nazionale e patriottica, di fronte a quattro decenni di pressioni statunitensi. È sopravvissuto all’orrore della lunga guerra dell’Iran contro l’ Iraq, negli anni ’80, per prendere il controllo della Forza Quds. Ma era relativamente sconosciuto in Iran, fino all’invasione USA dell’Iraq del 2003. La sua popolarità e mistica crebbero dopo che i funzionari americani richiesero il suo assassinio.
Un decennio e mezzo dopo, Soleimani era diventato il comandante militare più amato dell’Iran. Avendo ignorato le richieste di entrare in politica, divenne più potente, se non di più, della sua leadership civile. La fortuna di Soleimani finì dopo essere stato dichiarato morto, diverse volte nella sua vita. Tali incidenti inverosimili includevano un presunto dirottamento aereo del 2006 (incidente realmente accaduto ma in cui il Generale in questione non era presente) che uccise altri ufficiali militari nell’Iran nordoccidentale; e un bombardamento, del 2012, a Damasco che uccise i migliori aiutanti di Assad. Più di recente, nel novembre 2015 circolarono voci secondo cui Soleimani sarebbe stato ucciso o gravemente ferito, da forze di comando fedeli ad Assad, mentre combattevano attorno all’Aleppo siriano. Ovviamente, tutte le voci divulgate erano false. Per queste semplici motivazioni, per la storia e l’importanza politica che Soleimani rappresentava, gli Stati Uniti avrebbero dovuto riconoscerlo e non assassinarlo. Ora le conseguenze saranno inevitabili e imprevedibili, e anche la timida Europa, legata mani e piedi all’impero americano, economicamente e, di conseguenza politicamente, ne pagherà le conseguenze.
L’America annuncia il ritiro dall’Iraq (e dalla lotta allo Stato islamico)
Né l’Amministrazione Trump né il regime degli ayatollah vogliono una guerra. Tra Washington e Teheran è solo deterrenza
Roma. L’America annuncia il ritiro delle forze dall’Iraq, circa cinquemila soldati impegnati in operazioni contro i resti dello Stato islamico di Daniele Raineri ilfoglio.it ore 21,27
Donald Trump ha deciso di iniziare il 2020 con l’uccisione del generale iraniano Qasem Soleimani, atto difficilmente interpretabile, che desta scalpore e preoccupazione. Meno in Italia per Matteo Salvini, il giornalista Alessandro Sallusti, la giornalista sportiva Paola Ferrari e pochi altri.
Alcuni dati per capire la situazione USA Iran.
…Accordo 2018 : ridurre il numero delle centrifughe da 19mila a 5.060, non superando questa soglia per dieci anni Ad arricchire l’uranio solamente nella struttura di Natanz
In cambio Teheran accettava:
Una moratoria di 15 anni sull’arricchimento dell’uranio al di sopra del 3,67%
Di non conservare più di 300 chili di uranio a basso livello di arricchimento
Dopo l’uscita degli Stati Uniti dall’accordo, il Golfo persico si poco tempo si infiamma e, nel 2019, si registrano i momenti di più alta tensione.
Il 12 maggio quattro petroliere vengono attaccate al largo degli Emirati Arabi Uniti. Gli Stati Uniti puntano subito il dito contro l’Iran
Il 14 maggio i ribelli Houthi, una formazione sciita che da anni è impegnata contro la coalizione a guida saudita in Yemen, colpiscono due stazioni di pompaggio del petrolio
Il 13 giugno vengono attaccate due petroliere nel Golfo dell’Oman. Secondo l’intelligence americana, l’assalto sarebbe stato pianificato e realizzato dalle Guardie della Rivoluzione
Il 20 giugno i Pasdaran annunciano di aver abbattuto un drone Usa. L’azione è un vero e proprio affronto per Washington. Trump è pronto alla vendetta. Sceglie gli obiettivi da colpire, ma poco prima di dare l’ordine definitivo si ferma. Questo, fino all’attacco che ha eliminato Soleimani, rappresentava il punto più alto dell’escalation tra i due Paesi
Nel frattempo, Teheran ha violato in almeno due occasione l’accordo sul nucleare. Come riporta Il Post: “Prima superando il limite di riserve di uranio arricchito previsto dall’intesa, e poi iniziando a produrre uranio arricchito oltre il 3,67 per cento“. …..
Matteo Carnieletto ilgiornale.it
LETTERA DI 253 PERSONALITA’ AMERICANO-IRANIANE A TRUMP SULL’ASSASSINIO DI QUASSEM SOLEIMANI
AL PRESIDENTE TRUMP SULL’ASSASSINIO DI QUASSEM SOLEIMANI.
Caro Presidente Trump:
Il Presidente ha ordinato ieri l’assassinio del comandante iraniano Maggior Generale QassemSoleimani, l’eroe di oltre l’80% degli iraniani. L’azione del Presidente indica una colossale intensificazione delle controversie tra Iran e Stati Uniti. Minaccia di immergere il Medio Oriente in una guerra devastante che danneggia cittadini americani, iraniani e mediorientali in una misura in cui il mondo non ha assistito dalla seconda guerra mondiale. Secondo tutti gli standard ragionevoli, l’azione sconsiderata degli Stati Uniti è l’atto americano più ostile della barbarie nella regione dall’inizio dell’invasione del Medio Oriente. Il Maggior Generale Soleimani è stata la spada dell’Iran nella lotta contro l’ISIS e altri gruppi terroristici creati dal nostro governo ( NdT governo degli Stati Uniti) e dai nostri “alleati” in Medio Oriente. Noi, un gruppo di 253 Americani Iraniani e studiosi americani, oppositori delle armi di distruzione, scriviamo per esprimere la nostra protesta nei termini più forti alla vostra azione incostituzionale e spregevole. L’escalation della tensione è dovuta al suo non rispetto dell’Accordo Nucleare con Iraniano dell’8 maggio 2018, successo di politica estera del Presidente Barack Obama. L’imposizione di sanzioni disumane a 81 milioni di cittadini rappresenta una carneficine e gangsterismo internazionali contro una nazione pacifica. In tal modo, il Presidente ha spinto il nostro Paese (NdT Stati Uniti) verso una guerra con l’Iran, ha separato gli Stati Uniti dai suoi partner occidentali e ha messo in dubbio i pericolosi negoziati nucleari con la Corea del Nord. Dal 2001, tra acuti momenti di crisi, gli Stati Uniti sono andati inirezione opposta alla ricerca di pace. Secondo tutte le norme ragionevoli, gli Stati Uniti sono stati la critica radice delle turbolenze globali. L’anno scorso, uno studio del Pew Research Center ha scoperto che quasi la metà dei cittadini del mondo considera gli Stati Uniti “una grave minaccia” per le loro nazioni, quasi il doppio delle attitudini ostili che Pew aveva riscontrato nel 2013. La principale causa di instabilità sono state le azioni per instaurare dittature del Governo degli Stati Uniti; espressamente, i cambi di regime in tutto il mondo in violazione delle sovranità nazionale.I l colpo di stato iraniano del 1953, organizzato dagli Stati Uniti e dal Regno Unito, estromise il primo ministro democraticamente eletto Mohammad Mosaddegh. Dal 1953, la politica estera degli Stati Uniti nei confronti dell’Iran è stata impietosa, dolorosa, disastrosa e vergognosa, soprattutto dopo la rivoluzione del 1979. Il Presidente non ha strategia, nessuna ragione e nessun punto per fare una guerra con l’Iran. Per favore, smetta di mettere in pericolo la vita, il sudore e il lavoro degli Stati Uniti e dei cittadini Iraniani a favore di Israele e dei regimi terroristici arabi secolari, espressamente dell’ Arabia Saudita.
Grazie.
Rispettosamente, Akbar Montaser, Professor Emeritus George Washington University, Washington, DC
Dal nobile poeta sufi Rumi del XIII secolo:
“Vado in una sinagoga, in una chiesa e in una moschea, e vedo lo stesso spirito e lo stesso altare.”
PARLIAMO DI COSE SERIE.
No alla guerra di Trump. L’Italia neghi l’uso delle basi militari.
Mentre Salvini si congratula con Trump per l’attacco terroristico ingiustificabile sul piano del diritto internazionale, chi si riconosce nei principi della Costituzione ha il dovere di mobilitarsi perché prevalgano le ragioni della pace.
La condanna della folle iniziativa dell’amministrazione USA non può che essere senza se e senza ma. L’assassino del generale Soleimani può scatenare una guerra con l’Iran ed investire l’intero Medio Oriente incluso il Mediterraneo. L’attacco Usa, in disprezzo della sovranità dell’Iraq, colpisce anche le speranze e le lotte del popolo iracheno che in questi mesi è sceso in piazza per rivendicare la fine di una politica fondata sulle divisioni settarie e uno sviluppo democratico e misure sociali pagando un duro prezzo di sangue.
L’appartenenza dell’Italia alla NATO e la presenza nel nostro paese di basi militari statunitensi e dell’alleanza atlantica accresce i timori di un coinvolgimento del nostro Paese nel conflitto.
L’Italia e gli altri governi dell’Unione Europea non sono tenuti a seguire Trump in questa escalation militare che ha suscitato un coro di proteste anche negli Stati Uniti.
Chiediamo che il nostro governo e l’Unione Europea si attivino in un ruolo di pace, frenando le spinte belliciste della Casa Bianca ed agendo con gli atti attori internazionali per l’avvio di un dialogo con l’Iran cominciando con la rimessa in discussione delle sanzioni comminate unilateralmente dagli Usa. Occorre evitare qualsiasi coinvolgimento dell’Italia in uno scenario di guerra. Esigiamo per questo che si ritirino le truppe incautamente inviate in Iraq e si assuma un’iniziativa diplomatica forte verso tutti i soggetti coinvolti.
Sul piano politico e etico va evitato di essere di nuovo complici di guerre e azioni di terrorismo internazionale. Come ha giustamente evidenziato oggi l’editoriale di Tommaso Di Francesco sul Manifesto è doveroso che il governo italiano dichiari l’indisponibilità delle basi militari che si trovano sul territorio italiano – da Aviano a Sigonella – per le operazioni che gli USA stanno conducente in Medio Oriente. Nessun sostegno diretto o indiretto alla guerra di Trump.
In Friuli abbiamo lanciato un’assemblea per venerdì 10 gennaio dal titolo Il Friuli non è una rampa di lancio che si terrà a Pordenone il prossimo 10 gennaio. Anche a livello nazionale è indispensabile che partiti, sindacati, associazioni e movimenti si uniscano su questa elementare richiesta al governo italiano. Ci rivolgiamo all’ANPI, all’Arci, alla Cgil, all’associazionismo pacifista, a tutta la sinistra, al mondo cattolico e a tutte le persone e le soggettività che si riconoscono nell’articolo 11 della Costituzione nata dalla Resistenza.
L’Italia dica no alla guerra.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea. Iscritti: 15.429 (2018)
Partito della rifondazione comunista (PRC) Formazione politica italiana sorta per iniziativa della minoranza del Partito comunista italiano che, guidata da A. Cossutta, S. Garavini, L. Libertini, E. Salvato ecc., si era opposta allo scioglimento del partito (febbr. 1991). Nel gennaio 1994 F. Bertinotti, ex dirigente sindacale, proveniente dal PDS, fu eletto nuovo segretario del PRC. Alle elezioni di marzo il partito si presentò all’interno dello schieramento progressista, ottenendo 39 deputati e 8 senatori e il 6% dei voti
Noi italiani siamo maestri nel non decidere, di stare in mezzo al guado. Salvo poi in un conflitto iniziare da una parte per andare poi dall’altro. Insomma “va e torna come padre gorna”.
La sinistra radicale e no poi, nelle grandi occasioni impreparata a suggerire soluzioni adeguate, rispolvera le vecchie e facili divisioni: antifascisti, naturalmente loro, e fascisti tutti gli altri. Pacifisti, loro sempre, guerrafondai tutti gli altri. Ma sulle infinite guerre in giro per il mondo mai o poche parole e sempre a favore di chi dice essere dalla parte del popolo e uccide l’altra parte del popolo. In atttesa di un nuovo comunismo dopo il fallimento di quelli esperimentati nel mondo in questi anni. E poi c’è il mondo degli affari puliti e no a seconda della convinzioni politiche
“Ucciso il boia iraniano E il governo tentenna. Trump elimina il generale Soleimani, numero due del regime. Teheran minaccia: «Ci vendicheremo». Ma Conte e Di Maio fanno i conigli e non prendono posizione. Alessandro Sallusti “
Michele Bastanzetti del SAC non smette di bastanzettare. Sono stato assolto e le mie critiche a Puppato sono state riconosciute come tali. Aspetto una sua querela per controquerelarla. Ho passato la documentazione su quello che il Bastanzetti ha detto e fatto ai miei avvocati,
Bastanzetti del SAC commentato si innervosisce e offende. Tutti i miei commenti dal cobra vi è un comunicato di agenzia del 1999, a Bastanzetti candidato sindaco un primo d’aprile, al suo appello di fine 2019 non ascoltato di dare la cittadinanza onoraria di Vittorio Veneto a senatrice Segre sono basati su quello che il Bastanzetti del SAC o fa o dice. Tutto documentato. Comunque ho deciso di non commentare più il Bastanzetti del SAC sul blog del comico Vinicio Corrent. Felice 2020 a tutti!!!
Paura di un’altra querela eh Cecchini, dopo quella che ha ricevuto dalla on. Puppato sempre per il suo comportamento da stalker?
Bastanzetti del SAC non smette di bastanzettare. Sono stato assolto e le mie critiche a Puppatosono state riconosciute come tali. Aspetto una sua querela per controquerelarla. Ho passato la documentazione su quello che il Bastanzetti ha detto e fatto ai miei avvocati,
Camerotto non si confonda. Io non ho alcun interesse a parlare di e con Cecchini, che considero malato. Il fatto è che costui ha scritto ovunque ha potuto migliaia di commenti zeppi di menzogne e invettive contro di me. Ho chiesto per questo al Prof. Corrent di chiudere il blog a tutti i commenti , come fatto da altri blogger.Lei che farebbe al mio posto? denuncio entrambi, più il giornale, per stalking?
Bastanzetti, sono passati 10 anni e forse più ma lei non è cambiato: vittimismo malattia infantile. Non ha imparato ad aprire i suoi post con un “io penso che..” invece di sentenziare. Se potessimo avere copia dei commenti della piattaforma Discus sarebbe facile constatare che è lei il menzognere. Può imbrogliare Vinicio o altri nuovi blogger OT ma non noi “vecchi”. Porti argomenti idee invece che continue provocazioni e vedrà che si guadagnerà rispetto. Vuole un confronto diretto? Mi viene da ridere ma io ci sono. E poi basta.E qui finisco non senza far presente a Cecchini che non ci sono gare e quindi non si assegnano punti, ma scambi di idee, confronti civili. Poi mi viene da ridere con ‘sto Corvo che diventa Cadorin in particolari situazioni di tensione da parte dei due personaggi che hanno abusato di info private. Corvo a dimostrazione che l’Otista non ha bisogno del palcoscenico pubblico e non cerca battimani. E non usa il pseudonimo per offendere. E poi, con caduta di stile voluta, andate a vaffa… che mi avete stufato a rincorrervi nel nulla.
Vedo che, anche nel 2020, ci sono i soliti due giocatori di ping-pong che se la giocano con gli stessi argomenti di almeno 2 anni a sta parte. Niente di nuovo insomma, solita minestra.
Il 2020 sarà un anno abbastanza importante per quanto riguarda privacy, tecnologia, politica estera e interna… Ma loro sono concentrati su tom e jerry,
Sono in alta montagna e ho trovato la connessione solo ora! Buon anno a tutti i blogger… e ormai… buona befana (quest’ anno farà carico extra di carbone per qualcuno)!
Grazie Alberto per gli auguri e l’auspicio che i “nostri” cambino disco, cosa che sempre incoraggio anch’io, mi creda. La invito allora a partecipare più spesso al nostro blog portando elementi di novità. A presto.
Vinicio comico, come le ho detto scrivo e pubblico, ma nel suo blog scrivo solo del SAC, che lei giustamente protegge. Ora sembra che il SAC abbia anche un certo Camerotto come protettore. Vinicio comico, non si dimentichi il video con il SAC e magari arruoli anche il Camerotto..
Non so cosa sia questo SAC. Non ho capito cosa dovrei proteggere… Ad ogni modo, se non l’ ha ancora capito… io parlavo sia di lei che di michele.
Se dovessi comunque proteggere qualcosa, sarebbe il buon senso e il buon gusto dato che il 90% dei commenti sotto questo post sono attacchi personali tra voi due.
Sia chiaro, uno può scrivere quello che vuole (grazie a dio siamo in democrazia), ma non è meglio che voi due lo facciate privatamente su whatsapp? Auguro un buon anno anche a lei cecchini, non ho idea di cosa ci sia tra voi due, ma ho notato che è sempre lei il primo che lo attacca, cerchi di essere più buono.
Camerotto, più che attaccare commento Bastanzetti del SAC. Comunque sono d’accordo che comico Vinicio protegga Bastanzetti del SAC, inoltre spero che faccia un video comico con protagonista Bastanzetti del SAC. I temi sono molti e anche saprà cos’è il SAC. Auguro felice 2020 anche a lei; domani sono i Re Magi, sia più informato, Camerotto
Cambi disco lei per primo, Prof. Corrent! Chiuda il suo blog ai commenti, visto che non riesce a impedire l’ azione di stalking di Cecchini e Corvo Cadorin nei miei confronti.
Ci sto pensando, ma sarebbe una sconfitta per la libertà di espressione…
Azione di stalkig? Tutto quello che Bastanzetti ha detto e fatto è documentato. Un esempio.
SERPENTI: VITTORIO VENETO, C’E’ UN COBRA E IL MONTE SI SVUOTA
Milano, 31 ago. (Adnkronos) – Un cobra si aggira sulle pendici del Monte Altare, una collina vicinissima alle case di Vittorio Veneto, in provincia di Treviso, e quasi nessuno ci va piu’ a passeggiare. Il pericoloso rettile, il cui morso uccide in una manciata di secondi, e’ stato avvistato alla fine di luglio e fotografato qualche giorno dopo da Michele Bastanzetti, di professione dentista, nelle vicinanze del rustico che possiede sul Monte Altare.
”Era di colore chiaro -racconta Bastanzetti- lungo circa un metro e se ne stava ritto con il cappuccio aperto. L’ho visto due volte: la prima non credevo ai miei occhi, ma la seconda l’ho fotografato. Proprio ieri e’ venuto a trovarmi un erpetologo, che quando ha visto la foto non ha vauto dubbi: trattasi di naja naja (nome scientifico del cobra). Da quando la notizia e la foto sono uscite sul giornale locale, quasi nessuno viene piu’ a passeggiare sul colle. Le autorita’ non hanno fatto nulla, non sono neppure saliti a controllare se sono un mitomane oppure no. Eppure, il luogo dell’avvistamento dista solo 350 metri in linea d’aria dal municipio di Vittorio Veneto”.
Bastanzetti ha tentato di eliminare il problema a modo suo: ”Avevo un piano -racconta- quando e’ scappato, si e’ rifugiato tra le pietre di un muretto a secco li’ vicino. Allora, ho incendiato dei cartoni alla base del muretto e ho cominciato a buttare kerosene a secchiate. Penso di averlo ucciso, ma l’erpetologo mi ha detto che, se le fiamme non lo hanno toccato direttamente, il cobra potrebbe essere sopravvissuto, dato che puo’ stare in apnea anche per 6 minuti”. A preoccupare c’e’ anche il fatto che, se la tana e’ profonda piu’ di 2 metri, il cobra, la cui carcassa non e’ stata trovata, potrebbe sopravvivere all’inverno veneto. Nel dubbio, le passeggiate sul Monte Altare non le fa piu’ nessuno.
(Stg/Gs/Adnkronos)
C’è anche Alberto oltre a Vinicio . Bel duo Alberto & Vinicio, protettori del SAC.
CITTADINANZA ONORARIA DI VITTORIO VENETO A SENATRICE SEGRE. La proposta deve essere fatta da assessore Uliana, da Marco Dus o da altra persona politicamente e personalmente credibile, non da quel SAC del Bastanzetti del SAC.
Lei e Bastanzetti siete gli ultimi giapponesi in fatto di cittadinanza. Non avete ancora capito che si è trattato di una riedizione fascisti antifascisti , strumentalizzazione politica PD-sinistra anti Salvini. Inoltre non avete “bene interpretato” l’atto politico della Segre che con una mano prende e l’altra restituisce.Dalle vostre trincee non uscite e quindi non dialogate ma volete solo aver ragione, roba da andar a sciafonar le verze.
Walter Cadorin, agitatissimo in concorrenza con il Bastanzetti del SAC. Un bel match Walter Cadorin- Michele Bastanzetti, con un risultato di parità.
Signor Francesco Cecchini, quando scrive stia più attento. Infatti il suggerimento alla politica vittoriese è dato così: da persona politicamente credibile, per denigrare il Bast. Ma si capisce che neanche lei è sufficiente e ha bisogno di altri per trovare sue sinistre soddisfazioni. Piano piano date l’impressione di essere speculari nella diversità. Poi mai un argomento politico di oggi ma sempre di ieri e così non sbagliate mai o poco, si fa per dire.
Signor Walter Cadorin quando scrive non ha bisogno di stare attento. I suoi suggerimenti sono preziosi e nel match con il Michele Bastanzetti del SAC, senza dubbio ,vince lei per un paio di punti, minimo.
La Segre spiazza i partigiani: “Sì a fiori sulle tombe dei fascisti”
L’Anpi ha chiesto al sindaco di Rapallo (Genova) di non mettere più la corona d’alloro per i caduti della Rsi. Il commento della senatrice a vita Liliana Segre: “I morti sono tutti uguali. Non togliamo le corone a nessuno” Gianni Carotenuto –ilgiornale 4.1.2020
Un bel calcio in c.. a chi la vuole strumentalizzare a fini politici !
Cadorin, Rapallo ha concesso la cittadinanza onoraria alla senatrice Segre, che si è detta onorata.
Ma cosa c’entra quello che lei dice circa la delibera con quello che oggi ha detto la Segre? Cecchini, siete fermi al 1940/50. Tanto casino si ‘sto fascismo e intanto via la presrizione e lo Stato di Diritto. Ma date ai giudici anche la politica, abolite le elezioni, fate largo al moralismo e al giustizialismo. Chiudete le fabbriche, in galera gli artigiani e chissà che non sia la volta buona che lavora chi non ha mai lavorato. Tutti statali, avanzamento di grado per anzianità e non per merito. La scuola, con 12 sindacati è calibrata e male sul personale mentre dovrebbe essere sugli studenti. Mattarella ha detto “responsabilità” ma probabilmente le interpretazioni sono varie e personali. Guardi Di Maio, Ministro Esteri, intanto che gli Usa eliminavano un iracheno, era a Madrid all’aereoporto in vacanza e manco è rientrato. Gli Usa hanno avvisato della loro iniziativa alcuni governi europei e non l?italia di cui non si fidano per il casino esistente !
Cadorin, l’articolo che cita riporta che il comune di Rapallo ha dato la cittadinanza onoraria alla senatrice Segre, che si trovava a Rapallo per riceverla. Tutto qui. Siete fermi al 45-50? Cadorin siamo nel 2020.
Lo vada a dire alla giunta di Vittorio ed alle altre Istituzioni che vanamente ho invitato a commemorare il 27 novembre scorso, nel 75° della strage, i 17 giovanissimi Alpini, quasi tutti del nostro comprensorio, barbaramente trucidati dai partigiani della brigata Garibaldi sul colle del Melogno nel 1944 e che riposano nel cimitero di Ceneda. Tra essi anche la Medaglia d’Oro V.M. Mario Da Re che, per un Regolamento “stupefacente”, non può venire appuntata al Labaro Sezionale ANA. Per qualcuno esistono Alpini (e caduti) di serie A ed altri di serie B…
Ah…naturalmente quanto affermato dalla sen Segre la rende ancor più degna di ottenere la cittadinanza onoraria di Vittorio Veneto, come proposto dal SAC. Ma a Vittorio la politica dorme della grossa…
Il Bastanzetti del SAC non si rende conto che le sue proposte, la lista è lunga, non vengono prese in considerazione. Sempre più SAC il Bastanzetti del SAC, che in giro non conta un SAC.
Walter Cadorin solo lei vede senatrice Segre dare bei calci in culo!!!
Walter Cadorin, difficile pensare a senatrice Segre che da un calcio in culo.
Tempo fa il comico Vinicio Corrent aveva promesso un video comico con il Bastanzetti del SAC. Siamo nel 2020, ma ancora niente. I temi potrebbero essere molti. Il SAC e il cobra africano a Vittorio Veneto, il SAC sindaco pesce d’aprile, il SAC che vorrebbe sculacciare direttrice Da Ros e altri ancora. Tutti farebbero pisciare un SAC dalle risate.
Il commento sul Bastanzetti del SAC e i panevin ha acceso quel SAC del Bastanzetti del SAC, che incendiato bastanzetta come un SAC. Interverrà comico Vinicio a protezione del suo protetto, il Bastanzetti SAC?
Si chiedeva S. Agostino: “Che faceva Dio prima della creazione?
Si parva licet componere magnis: “Che facevan Corvo Cadorin & Cecchini prima che le lor menti venisser monopolizzate dal pensiero del SAC”?
Mike, a parte che il Sac non è un pensiero ma un tentativo per galleggiare nato, il Sac e non il pensiero, da un suggerimento di un esperto; lei, Mike, dovrebbe ringraziarci che la teniamo in vita altrimenti sparirebbe dai blog. Poi stimola la mia fantasia, cosa importante alla mia età, nello sfottere cercando sempre l’eleganza se non proprio, sempre, la intelligenza che a lei manca, sempre. Poi e credo che anche Vinicio nuovo nel palcoscenico, penso si sia accorto che lei si trova bene e nel lisciare il pelo e nel fuggire dagli argomenti importanti. Da 10 anni è sempre stato così. Galleggia perchè è pieno d’aria e non affonda mai. Dalla sua è che utilizza bene quanto appreso al liceo. Mi piacerebbe, rinnovo, un incontro assieme a Vinicio e Cecchini.
Cadorin, sono d’accordo con lei il Bastanzetti del SAC è un SAC che galleggia nel suo liquido, comunque è divertente ricordare tutte le sue bastanzate dal cobra africano al sindaco pesce d’aprile. Bene per un incontro con lei e Vinicio, ma senza il SAC, che secondo me galeggiando da tempo nel suo liquido non ha un buon oodore.
BASTANZETTI DEL SAC E I PANEVIN.
E’ tempo di panevin e una delle storiche battaglie del Bastanzetti del SAC è stata è contro i panevin.
“SOSPENDERE CON URGENZA I PANEVIN” E’ stata questa la richiesta-grido d’allarme lanciata tempo fa dal Bastanzetti del SAC, forse perché i panevin distrurbano il cobra africano al quale da vent’anni da la caccia. Comunque come il SAC non riesce a prendere il cobra africano, così i panevin continuano, nonostante le sue grida d’allarme.
MOMENTI PRINCIPALI DELLA STORIA DEL BASTANZETTI DEL SAC. Bastanzetti del SAC debutta il 31 agosto 1999 con la scoperta di un cobra africano nelle colline. E’ un comunicato stampa che di un’agenzia di notizie nazionali che lo annuncia. Il primo aprile 2014 direttice Da Ros informa che si candida alle amministrative di Vittorio Veneto. Diventa così il primo sindaco pesce d’aprile di Vittorio Veneto. E’ consigliere di quartiere a vita. La sua performance è raccontata da Gioi Tami che tra l’altro afferma:” chiedete ai vari consiglieri che si sono dimessi per disperazione pur di nn aver più a che fare con te.” Per un ceto periodo Bastanzetti del SAC e il commentatore anonimo Politicamente Scorretto si sconfrontano su chi porta il tanga a Jesolo. E’ un confronto di alto livello intellettuale. Il rapporto di Bastanzetti del SAC e i blogger e le blogger di OT è problematico. Per esempio Francesca SalVador cancella sistematicamente i suoi commenti, Walter De Iulis gli da del troll e così via. Alla fine comico Vinicio decide di proteggerlo affinché, unico SAC in giro, non si estingua. Nell’autunno del 2019 Oggi Treviso abolisce i commenti in diretta, anche quelli del Bastanzetti del SAC, che smette così l’annoso ruolo di Top C. ( bastanzettatore) di OT. Molti comuni danno la cittadinanza onoraria a senatrice Segre, meno Vittorio Veneto perché proposta dal Bastanzetti del SAC. Uno dei tanti esempi che il Bastanzetti del SAC non conta un SAC. Il primo gennaio 2020 nel blog del suo protettore comico Vinicio debutta come politologo. Politologo 2020 Bastanzetti del SAC. Mancava un politologo del SAC.
Salvini non è il primo a chiedere una crisi di governo come si fa apparire in un post. E tutti gli altri “santi”. La politica non è divisione fra buoni e cattivi.Bisogna stare attenti di non creare “mostri” e parlare con dati perché chi legge questo giornale pubblico deve essere informato correttamente e responsabilmente. Alcuni dati:
Crisi Governo.
-Dal primo luglio 1946 ad oggi, l’Italia ha avuto 66 crisi di governo, . I nostri governi hanno avuto una durata media di 404,18 giorni (dei quali 374,30 nella pienezza dei poteri),
– nella Seconda Repubblica abbiamo avuto governi molto più longevi (in media, 20 mesi e 8 giorni contro gli 11 mesi e 10 giorni della Prima Repubblica) ma crisi leggermente più lunghe
i presidenti del Consiglio che si sono avvicendati nel corso della Prima Repubblica sono stati molto più numerosi che nella Seconda: 19 fra il 1946 e il 1994, 9 nella Seconda (una proporzione abbastanza in linea con la durata dei due periodi storici: 48 anni il primo, 24 il secondo) da aricolo di Luca Trentoni
Elezioni anticipate
Noi italiani abbiamo paura di dar voce al popolo e preferiamo Governi limitati nel tempo v. sopra
Elezioni anticipate: la storia 8 volte anni 1972,1976,1979,1983,1987,1994,1996,2008 quando paesi come Spagna Inghilterra Israele ne hanno fatte da 2 a tre anno.da articolo Barbara Massaro agosto 2019
Prof. Corrent, sono ammirato dalla sua pazienza e perseveranza, dallo sforzo di comprensione recupero inclusione che dimostra verso Cecchini; un caso umano che personalmente considero “clinico” e non certo recuperabile pedagogicamente. Ne deduco che lei sia un bravo Insegnante. Posso sapere di che materia? Ha avuto esperienza anche come Insegnante di sostegno?
Ps: l’Italia non va bene perché la scuola è stata bistrattata.
Commenti quel SAC del Bastanzetti del SAC e il BastanzettI del SAC si innervosisce. Oltre fare IL 2020 politologo, parla anche di casi clinici e di pedagogia. Sempre più SAC il Bastanzetti del SAC. Sarà l’età che avanza? Comunque fa bene Vinicio a proteggerlo, non vi sono altri SAC in giro.
Io insegno lettere, ma non ho mai fatto sostegno. La pazienza fa parte della professionalità dell’insegnante.
Vinicio, sono d’accordo con te, proteggi il SAC con pazienza.
Non sarebbe ora di finirla nel considerare i blog OT come giornalini scolastici o un salottino? Vi siete mai chiesti perchè la redazione ha tolto la piattaforma post DISCUS dagli articoli ? E’ ora di crescere
La stessa cosa mi sembra di ripeterla da tempo, guardi comunque che anche un giornalino scolastico deve avere rispettati i più elementari dettami dell’editoria professionale.
Giornali scolastici. Ne conosco di ottimi ma dipende sempre dalla esperienza dell’insegnante che li guida e dalla autonomia loro concessa e finanziamenti. Bel argomento.
Ho passato l’età e gli anni del sorgere delle prime TV private dei giornalini ciclostile e ho trovato fra le carte il numero zero di un giornale che non ha mai preso vita. Quando mi permetto darle consigli sulla gestione di questo blog è perchè noto qualche sua lacuna “giornalistica”. che risente della sua professione.
Ammirato, un pò liscia il pelo al blogger e la butta sulla casta laureata per trarsi d’impaccio. Il Sac, questa scatola creata per esigenze contingenti elettorali su consiglio di un otista, allora, funge da eco al nulla politico-sociale. Mi conceda il riporto di Lucrezio nel primo libro del “De rerum natura”: “Ex nihilo nihil fit” (dal nulla non può nascere che il nulla).
La tua analisi e la conseguente argomentazione sono carenti, se fossi il tuo insegnante ti dovrei mettere un’insufficienza piena…
Vinicio, protettore del Bastanzetti del SAC se commenti il Bastanzetti del SAC o ti censura o ti da un’insufficienza piena. Va detto che Vinicio è anche un ottimo comico.
Io curo la forma e il contenuto!!!
Vinicio, sono d’accordo i tuoi video comici sono curati, sia per quanto riguarda la forma che per il contenuto.
Vinicio. Forma e contenuto. Non cada anche lei nel professionale, cosa già avvenuta in passato da parte del laureato Medico dentista e umanista, chè un blog non è una aula scolastica e chi posta dovrebbe farlo liberamente con argomenti in barba alla Crusca ecc. ecc. Non cerca il voto ma lo scambio di idee. Altrimenti dovrebbero scrivere solo chi sa scrivere anche se poi non ha argomenti da porre all’attenzione.
Salvini ha definito pilatesco il discorso augurale e indirettamente, con furbissimo artifizio dialettico: mellifluo,incolore, indolore,insapore. Matteo reca rancore a Mattarella da quando non ha sciolto il Parlamento, dopo il crollo del governo gialloverde. Perché si sa che, in Italia, la data elezioni la decide Salvini…anche una volta al mese, se gli va. Che ne dice Prof. Corrent?
ANNO NUOVO BASTANZETTI DEL SAC NUOVO. Ora il Bastanzetti del SAC 2020 fa il politologo. Un politologo del SAC, ovviamente.
Ha fatto un’analisi corretta. Tu come spieghi la vicenda?
Secondo politologo 2020 Bastanzetti del SAC e comico Vinicio Corrent, protettore del Bastanzetti del SAC, Matteo Salvini decide le elezioni in Italia. Cosa ne penso? Una bastanzata da politologo 2020 Bastanzetti del SAC. Sfido io che nel consiglio di quartiere di Ceneda considerano il Bastanzetti del SAC un SAC.
grande è la confusione sotto il cielo, la situazione è eccellente (Mao).
Cadorin, Mao diceva così perché aveva un partito comunista e un’armata rossa.
Direi che lei ha colto nel segno!!! Salvini voleva fare cappotto ma il presidente ha giustamente applicato il regolamento istituzionale.
Politologo 2020 Bastanzetti del SAC bastanzetta, ma per Comico Vinicio Corrent, suo protettore, il Bastanzetti del SAC coglie nel segno.
ANNO NUOVO OGGI TREVISO NUOVO. Oggi Treviso resta sempre un ottimo giornale on line, che fa la cronaca di Treviso e provincia. Ha abolito i commenti diretti, dando così meno visibilità a quelli del Bastanzetti del SAC, che resta sempre un Top C. del SAC, ma deve ora utilizzare Facebook. Sono diminuiti blog e bloggere. Imperversa quello di Vinicio Corrent che oltre fare il comico è impegnato a proteggere il Bastanzetti del SAC, unico SAC in giro.
Continuerà anche nel 2020 con le sue due ossessioni otiste ? Ricorrere alla protezione del blogger di turno? C’è una differenza fra denigrare e contestare. Uno senza argomenti da opporre all’altro può cavarsela dicendo “mi denigrano” e salta così il confronto di idee per ripararsi, nascondersi nel personale.
La patria è una cosa la nazione un’altra. I partigiani si autodefinivano patrioti. I repubblichini si consideravano nazionalisti. Ma usavano la stessa lingua.
Mattarella .L’invito rivolto a tutti (politica, istituzioni, imprese, cittadini) è alla “cultura della responsabilità” che è “il più forte presidio di libertà e di difesa dei principi su cui si fonda la Repubblica” e il convivere civile fra otisti. Che poi è ricordarsi di ciò che si è detto, sostenuto in passato che, nella mia memoria, rimane. Si ricorda come e quando è nata la SAC (attento che i post suoi sono spariti con la piattaforma DISCUS ma ci sono testimoni) ?
Speravo che un certo nostro amico che scrive nel mio blog con l’anno nuovo scrivesse qualcosa di originale invece rispolvera le vecchie battute!!!
Vinicio ti ho postato un racconto, per dimostrarti che scrivo d’altro che su quel SAC del SAC, che giustamente proteggi, Comunque in Oggi Treviso e nei suoi blog scrivo, per alcune ragioni, sul Michele del SAC.
Scusi Cecchini, ma lei ha bisogno di dimostrare qualche cosa per cui posta un articolo da altri fogli culturali stampati ? Il problema che neanche papà, mi scusi, Vinicio è riuscito a risolvere è: basta lanciare un tema e chiedere a chi posta di restare in quel solco ? E se il tema espresso in due righe è sciocco che si fa? Non si posta, punto e basta. Il blogger non sa del passato fra lei e Bastanzetti e della sua omeopatia culturale e che riesce meglio nel provocare le reazioni anche cattive di cui, l’ha detto più volte in passato, se ne frega e “gode” invece. Quante volte otisti, quelli che postano in Ot, hanno dichiarato “lasciamolo che frigga nel suo olio ?”. E’ vero, anche per me, che non riesce a soprassedere dopo i suoi post provocatori e senza costrutto e anche un pò lisciatori di pelo verso il blogger di turno. Spero di trovare presto qualche altra cosa da fare. Mi sono rotto. Saluti
Scusi Cadorin, ma non ho bisogno di dimostrare niente, né posto articoli da altri fogli culturali stampati, come li chiama lei. Non rispondo poi al resto che scrive. Saluti.
Scambiamoci idee e non polemiche. Bastanzetti è da “combattere” con argomenti e non con polemiche. Poi faccia anche lei Cecchini come c*+++ crede.
Cadorin, non scambio polemiche e non ho nessuna intenzione di combattere quel SAC del Bastanzetti del SAC, ma solo di commentarlo. Anzi sono d’accordo che venga protetto da comico Vinicio, è l’unico SAC in giro, non deve sparire. Certo che faccio quello che credo e ho altro da fare. Saluti.
Prof. Corrent, nel discorso di capodanno Mattarella ha tra l’altro biasimato chi usa i social per denigrare (es. Corvo Cadorin e Cecchini) ed ha esaltato il valore del senso civico (es. il SAC).
Bastanzetti del SAC non è preso in considerazione da nessuno, oltre direttrice Da Ros e il suo protettore Vinicio, ma crede che il dicorso di capodanno di Mattarella sia anche rivolto ai commenti che raccoglie. Sempre più SAC il Bastanzetti del SAC ad inizio 2020.
Smettila, dai siamo nel.2020, cambia il disco!!!
Vinicio, proteggi il Bastanzetti del SAC anche nel 2020. Non cambiare disco.
D’accordissimo con il Presidente. Più che mai in linea con quanto accade nel nostro blog!!!
Il Presidente Mattarella ci ha fatto guardare il mondo dall’alto e, forse, oggi non poteva fare meglio. Però, caro Vinicio ha taciuto sullo stato di diritto. Fino a ieri ervamo tutti innocenti salvo dimostrare la colpevolezza ma da oggi siamo tutti colpevoli a prescindere. Avendo tolto la prescrizione dei reati contestati dai giudici, con i tempi di questa organizzazione giudici, uno può restare sulla graticola per decenni. E poi, magari, rovinato nel lavoro nella famiglia, viene sancito INNOCENTE senza neanche le scuse. La G addio garanzie ma si moralismo,giustizia continua a prevalere sulla Politica. Tanto vale cedere loro la guida dell’Italia. Io la penso così. Le nostre diatribe sono giochi da perditempo.
Vinicio, anche tu come il tuo protetto Bastanzetti del SAC, credi che Matarella si riferisse al tuo Blog. Che Mattarella sappia che esista il tuo blog, dove difendi il SAC?
Ne sarei orgoglioso!!!
Vinicio, senz’altro devi essere orgoglioso di difendere il Bastanzetti del SAC!!!Se non lo difendi tu chi lo difende quel SAC del SAC?
Anno nuovo, Bastanzetti del SAC nuovo? No, solo un Bastanzetti del SAC più anzianot.
Invece tu rimgiovanisci…
Vinicio è il tuo protetto Bastanzetti del SAC, che si crede giovane e invece è un SAC veciot.
Quel SAC dell’anzianotto Bastanzetti del SAC cenerà questa sera con 28 Bastanzetti e giocherà con loro a tombola vincendo?
Anche nelle vincite non prende posizione: è sempre nel mezzo. Prima della quaterna viene l’ambo e terna e dopo la cinquina e tombola ( a dire il vero anche tombolino) per cui si potrebbe dire che tende verso il basso. ISOTTA IN LODE DI SCIASCIA: “E’ UN GRANDE A CUI AVREBBERO DOVUTO DARE IL SCIASCIA NOBEL. UN SOMMO PESSIMISTA DIVORATO DAL DUBBIO: COSÌ AVEVA POTUTO ESSER STATO COMUNISTA, SOCIALISTA, RADICALE, POI NULLA – SCIASCIA ERA ANDATO PIÙ VICINO DI TUTTI ALLA COMPRENSIONE DEL DELITTO MORO – UNA VOLTA MI AIUTÒ ANCHE LA SUA IRONIA: “OGGI E’ DIFFICILE INCONTRARE UN INTELLIGENTE CHE NON SIA CRETINO…”
Papà Vinicio non sa che non ci sono conti da regolare con lui ma 10mila post con il 95% da ridere.
Non lo sapevo!!!
Post 95% provocatori e polemica spicciola. Non sa altre cose ma provi a pensare: è possibile che il Corvo con la sua età ed esperienza e conosciute dal Bastanzetti e con amici in comune, cerchi il palcoscenico di OT per affermarsi ? Mica godo di complessi. Quante volte ho sfidato ilB. a incontri pubblici senza avere risposta. Ma lasciamo perdere. Lei lo prenda come viene e conosce ma non condanni gli altri che lo contestano.
Il Bastanzetti del SAC può offendere, ma se tu commenti il Bastanzetti del SAC, Vinicio, protettore del Bastanzetti del SAC, ti censura. Vinicio è più comico o più protettore del Bastanzetti del SAC?
E’ il papà protettore che ha capito tutto (infatti mi ha bannato il post con un riflessione di De Rita sul mondo di oggi). Non so se papà Vinicio sa che il nostro amico beve birra e grappa, lui lo nega la grappa, ma c’è una testimonianza grillina di qualche anno addietro.
Chissà quale algoritmo adopera il nostro blogger per cancellare i post. Satirici/ ironici un pò “obesi” ma sempre meno di quelli del nostro Tenente delle salmerie.
Per la verità anch’io preferisco la birra al vino. ?
Cadorin, commenti il SAC, anche lontanamente, e Vinicio protettore del SAC ti censura.
Bastanzetti del SAC non conta un SAC o un CAS, come dice il suo protettore Vinicio, a Vittorio Veneto e dintorni, compresa Ceneda, sua madrepatria, ma è sempre più nevrastenico. Comunque va detto che nonostante sia ultrassessantenne è il più giovane cacciatore di cobra africani in tutta Europa. E’anche il solo e per questo viene giustamente protetto da Vinicio. Sparisce il Bastanzetti del SAC e con lui spariscono i cacciatori di cobra africani in Europa.
Non lo sapevo!!!
A puro fine didattico (vedi sotto alcuni commenti) annotiamo che “ottuagenario” significa semplicemente: che ha ottant’anni . Un lemma -quello da me usato- assolutamente neutro nel suo valore numerale; privo dunque di accezioni positive o negative. Che poi il Cecchini e il Corvo Cadorin, ultraottuagenari, si risentano per questa corretta definizione è una reazione che dipende, presumo, dalla autoconsapevolezza e pubblica evidenza della loro condizione non propriamente invidiabile. Buon anno in più…
Ma quanto umano è lei, Mike ! Vero papà Vinicio ? Dio li fa e Dio li accoppia ?
Citazioni. De Rita (che non conosce B.Clan1/28) :SI TRATTA DI UN FATTO EMOTIVO. SIAMO DEDITI A NOI STESSI, RICOLMI DI NARCISISMO EGOISTICO E INCAPACI DI UN RAPPORTO CON L’ALTRO…SIAMO COSÌ SOLI DENTRO CHE PREFERIAMO INVESTIRE NEL BREVE PERIODO…” (nei post in OT per Clan 1/28)
«EGOISTI E SOLI, FRANTUMIAMO LE RELAZIONI”
Paura della vecchiaia che gli fa ombra oggi (v.post anni scorsi su politica per anziani vittoriesi e Casa di Riposo).
Veciot Bastanzetti del SAC bastanzetta a più non posso. Che sia l’avanzata anziana età, ha oltre 60 anni, che faccia bastanzettare senza limiti il Bastanzetti del SAC?
VIVERE E TRADURRE IL PERU’, UN RACCONTO PER IL 2020.
VIVERE E TRADURRE IL PERÙ.
A Sybila Arredondo, vedova di José Maria Arguedas. Rivoluzionaria, ha trascorso 14 anni nelle prigioni peruviane.
Perù, in spagnolo Perú, in francese Pérou, in quechua ed aymara Piruw.
Il paese che ho conosciuto era ancora fatto di due mondi, magari mescolati a Lima ed in alcuni luoghi della costa, che parlano due lingue, hanno due culture e due tradizioni.
Per un anno intero, una volta al mese, vado e torno da Lima ad Ancascocha e Coracora, nelle Ande centro meridionali. Parto nel primo pomeriggio, viaggio lungo la panamericana e faccio una sosta per dormire a Nazca all’Hotel de Turistas, perché non è consigliabile andare di notte ad Ancascocha. La sera ascolto Maria Reiche parlare de las lineas.
Un giorno mi prendo una vacanza e con pochi altri seguo Maria Rieche fino a una torre metallica al lato della panamericana, da lì fino a Palpa si estende la Pampa Colorada, dove si trovano la maggior parte dei disegni. Un calore che brucia e il vento che alza la sabbia non mi permettono di vedere e capire molto. Osservo da vicino Maria Reiche, alta e magra, un poco curva, occhi azzurro-grigi dietro gli occhiali, capelli bianchi spettinati, pelle del viso consunta dall’aria e abbronzata dal sole.
Nel primo pomeriggio con un piccolo aereo, un Cesna, sorvolo per una trentina di minuti un deserto di sabbia che pare un paesaggio lunare, con i suoi disegni: un’iguana, un gabbiano, pesci, un cane, figure geometriche che possono essere visti solo dal cielo. Distinguo bene le linee che secondo l’archeologa tedesca puntano alla luna, al sole e alle stelle. Dopo aver dormito poco, all’alba abbandono la panamericana e salgo verso la cordillera. Un viaggio epico, ogni volta una storia, di alcune ore per una strada stretta e di terra, tutta curve, chiamata la cuesta del borracho, la salita dell’ubriaco. Arrivo fino a Pampa Galera, per attraversare l’altipiano e poi scendere alla diga di Ancascocha, a circa 3000 metri e ad una decina di chilometri dal pueblo di Coracora.
Mi ricordo qualche strapiombo, cieli limpidi da dicembre a maggio e nubi di polvere sollevati dall’auto, da poche corriere e camions. Durante l’inverno, che inizia a giugno cadono piogge torrenziali, fango e frane. Nella puna las vicuñas a tratti corrono parallele all’auto. A volte incontro l’esercito, a volte Sendero Luminoso, c’è sempre un biglietto da pagare per poter andare oltre e continuare il viaggio. Di solito, sia all’andata che al ritorno, mi fermo a Puquio per una sosta, tirare il fiato, bere e mangiare qualcosa.
La piccola città, capitale della provincia di Lucanas, è lontana dalla costa non solo per i chilometri ed il tempo necessario per percorrerli. I giornali arrivano un giorno sì e molti altri no, il telefono funziona male, non c’ è la televisione, la radio è disturbata, si parla poco lo spagnolo. La gente che se ne va, difficilmente ritorna e un huayno, Expreso Puquio Perez Abela, racconta in quechua il dramma continuo dello sradicamento. Una cassetta mal registrata in un mangiacassette sgangherato, è quasi sempre la colonna sonora dei miei pasti in un piccolo ristorante della Plaza de Armas.
A Lima ho degli amici, tra cui Maria, una studentessa di lettere all’Università di San Marco che insegna spagnolo agli stranieri e canta in alcuni locali, quando capita, canzoni che non ama. Bisogna pur vivere, dice. A me piace ascoltare Cardo o ceniza di Chabuca Granda:
Cómo será mi piel junto a tu piel
Cómo será mi piel junto a tu piel
Cardo o ceniza
Cómo será
Si he de fundir mi espacio frente al tuyo
Cómo será tu cuerpo al recorrerme
Y cómo mi corazón si estoy de muerte
Mi corazón si estoy de muerte
Maria, simpatizzante di Abimael, il Presidente Gonzalo, mi guarda come se fossi un gringo stupido e decadente.
Di solito Incontro Maria, che vive a Magdalena, in Jiron Amazonas, a Plaza San Martin, davanti al Bolivar Hotel o all’entrata del Teatro Colon. Il cuore coloniale di Lima, brulica di andini dalla pelle scura e dai capelli neri come il carbone. Decine di bambini o chiedono l’elemosina o si bagnano nell’acqua delle fontane. È facile essere derubati del portafogli o dell’orologio.
Se non andiamo al cinema, al Colon, la convinco a venire a Miraflores, il quartiere dove vivo e lavoro. Ci sono buoni ristoranti, si può ascoltare jazz, blues e musica afroperuana che piace a Maria. Qui il pericolo di venire assaltati e derubati è debole. Da quando Abimael Guzmán ha iniziato le ostilità impiccando ai pali della luce decine di cani alcuni squartati, altri con li pelo imbratattato di nero, tutti con la scritta Deng Xiao Ping hijo de perra, Lima, di notte, è una città rischiosa.
A Maria piace la musica andina huaynos, quena, arpa, ma non ci sono peñas folkloricas a Miraflores, quindi a volte la domenica pomeriggio andiamo in un locale dopo il ponte sul Rimac, la peña Hatuchay, dove ogni tanto vi suona l’orchestra La Agresiva, salsa durissima, ma prima mangiamo cibo peruviano cinese in una cifa vicina, Chon Wa.
Maria mi fa conoscere anche il coliseum per la pelea de gallos, ma non mi accompagna, sta anche lontana dalle corride della plaza de toros di Huacho. Mi porta invece a Polvo Azules, un vero e proprio souk a una cinquantina di metri dal palazzo presidenziale. Paradiso del contrabbando. Si può comprare artigianato andino, whisky scozzese, sigarette Marlboro made in Usa, vestiti Pierre Cardin fatti qui. Compro una coperta di alpaca da un uomo di Cuzco che mi propone furtivo l’acquisto di huacos, vasi funerari ed altro, ben nascosti sotto la bancarella. Uno sguardo severo della mia amica, mi dissuade dal trafficare in reperti archeologici.
Una sera, all’Haiti, le racconto delle soste a Puquio per mangiare. Caldo de pollo, cuyes arrosto, patate, chicha morada e caffè lungo e nero, a volte mate di coca. A Maria luccicano gli occhi ed esclama con voce eccitata:
«Ma Puquio è il pueblo dove José Maria Arguedas ha trascorso parte della sua infanzia e adolescenza, parlando il quechua prima che il castigliano! Arguedas, il grande scrittore peruano, che ha scritto romanzi dove l’idioma dei conquistadores si incrocia con quello degli Inca e con lo spagnolo delle Ande. A torto è stato definito indigenista, mentre è un’inventore di scrittura con una coscienza sociale. Un grande scrittore più grande di Palma, di Ciro Allegria e perfino di Vargas Llosa, che a voi piace tanto».
Dice il nome di Vargas Llosa con ironia e disprezzo, mi guarda negli occhi, ma io non raccolgo la provocazione, anche perché non ho ancora letto La ciudad y los perros, La casa verde, Pantaleón y la visitadoras e gli altri romanzi dello scrittore di Arequipa.
«Proprio a Puquio, Arguedas ambienta il suo primo romanzo del 1941 – prosegue Maria – Yawar Fiesta, Fiesta de sangre. È il romanzo del Perù andino, figlio degli incas e degli spagnoli. Leggilo, i tuoi viaggi dalla costa alla sierra non saranno più gli stessi. Sarà diverso quello che ascolterai e vedrai, perché lo capirai meglio.»
Maria continua a parlare. «Con un gruppo di studenti di San Marcos ed un professore ho visitato alcuni anni fa Puquio, ricorrendo il Jirón Bolívar, dove, quando Arguedas era bambino, abitavano i mistis ed i notabili, la Escuelas de varones, il carcere, la piazza centrale, il posto della Guardia Civil. Dall’abra di Sillanoy ho potuto scorgere i quartieri degli indios, gli ayllus, di Pichk’achuri, Chaupi e K’ollana. Ho visto i torrenti di Pichk’achuri e Yalpu. Sono stata nella puna di Koñani. Ho visitato i resti della casa di Arguedas che si trovano in una fattoria a San Juan de Lucanas, non lontano da Puquio. Poi abbiamo proseguito per Abancay e Cuzco.»
Mi faccio ripetere lentamente i nomi e li scrivo sopra un paio di tovaglioli di carta. Prima o poi mi fermerò a Puquio e a San Juan de Lucanas per un paio di giorni.
«Con lo stesso gruppo sono stata anche a Chimbote dove Arguedas ambienta El Zorro de arriba y el zorro de abajo, La volpe di in cima e la volpe di abasso. Chimbote era ed è l’immagine di un Perù mescolato, un porto dove s’incontra tutto il paese, volpi della sierra e volpi della costa, ma non solo, vi sono cinesi, giapponesi, neri. Una grande barriada, quartiere di periferia sul Pacifico. Dopo Chimbote volevamo visitare anche la prigione El Sexto, ma non lo permisero. Prima di terminare il suo ultimo romanzo, che è anche un’inchiesta antropologica, Arguedas si suicidò e chiese come ultimo desiderio di venir accompagnato al cimitero El Angel con musica andina. Musicisti amici suoi suonarono quenas, arpas e charangos. Fu un corteo funebre imponente, con molti studenti con bandiere di Cuba e del Vietnam del Nord, che cantavano L’Internazionale. Ho sempre voluto scrivere qualcosa su José Maria Arguedas, magari lo farò per la tesi di laurea.»
Da narratore dei miei viaggi andini divento un ascoltatore attento, preso dall’uomo e dallo scrittore Arguedas, dalla sua scrittura, dall’impegno, dall’infelicità e dalla morte. Annoto i titoli dei suoi libri El Sexto, Los rios profundos, Todas las sangres e soprattutto Yawar Fiesta.
Il giorno dopo non vado in ufficio, ma cerco il romanzo Yawar Fiesta nelle librerie del centro di Lima. Lo trovo in una libreria all’inizio del Jirón de la Unión, è un piccolo libro tascabile pubblicato dalla Editorial Horizonte. In una copertina gialla è disegnato un toro nero con legato sul dorso un condor dalle ali spiegate, che lo ferisce alla testa ed alla schiena con gli artigli ed il becco, mentre dal dorso del toro sgorgano fiotti di sangue. La cassiera guarda la copertina e dice:
«Nel romanzo non viene narrato il Turupukllay, la lotta tra questi due animali. Il Turupukllay fa parte della Yawar Fiesta, ma non sempre c’è. Io vengo da Ayacucho, ne ho sentito parlare, ma non l’ho mai vista. Esiste ancora però. Dicono che di solito vinca il condor, ma alla fine è spennacchiato ed anche lui perde sangue.»
«Io, ho visto i condor solo volare nei cieli di Lucanas o di Coracora.»
Dopo il lavoro e la cena rinuncio ad uscire e inizio la lettura che termina la mattina. É sabato, per fortuna, così posso dormire quanto voglio. Leggendo, traduco mentalmente dallo spagnolo all’italiano, aiutato dalle molte parole in quechua che hanno a piè di pagina una spiegazione. Ayllu è il villaggio indio, cholos sono i meticci, yaku è l’acqua…
Alcune parti, poche e non lunghe le traduco per iscritto. L’incipit per esempio, o meglio l’inizio dell’incipit:
“Tra campi di erba medica, coltivazioni di frumento, fave ed orzo su una collina accidentata si trova il villaggio. Dalla gola di Sillanok si vedono tre torrenti che scorrono, avvicinandosi tra loro via via che arrivano alla valle del grande fiume. I torrenti scendono dalla puna correndo in un letto brusco, ma poi si distendono in una pampa irregolare dove c’è perfino un piccolo lago; termina la pianura ed il corso dei fiumi si rompe un’altra volta e salta di cateratta in cateratta fino ad arrivare in fondo alla valle. Il villaggio si vede grande, sopra il monte, seguendo la collina tetti di tegole si alzano dalla riva del torrente, dove crescono alcuni eucalipti, fino alla cima; nella cima terminano perché sul bordo della collina si trova la via Bolivar, dove abitano i notabili…”
Il romanzo racconta di una tradizione delle comunità indigene del Perù, descrive la corrida india, dove il toro viene affrontato non in una plaza de toros da un torero, ma all’aperto da centinaia di indios. Durante il massacro del toro e di qualche indio si suonano delle trombe, le wakawak’ras, fatte con le corna di tori uccisi negli anni precedenti.
La tradizione rischia quell’anno di venire sconvolta da una ordinanza dell’autorità di Lima che proibiscono la forma selvaggia praticata dagli indios e ordina che la corrida avvenga nella forma civile (civile è tutto dire, io toglierei questo aggettivo) praticata dagli spagnoli e cioè in una plaza de toros, anche se provvisoria, e con un torero professionista.
Alla fine le cose non vanno come ordinate e il giorno della festa centinaia di toreri indios occupano Puquio. Cori di donne cantano inni che incitano il toro:
Ay turullay, turo, wak’raykuiari, sipiykuyari, turullay turo
Ay toru cornea pues, mata pues totro
Ahii toro. Dai incornalo, dai uccidilo, toro, toro.
Ed ancora
Turullay, turo, wak’raykunkichu sipiykunkichu turullay, turu!
Ay toro, toro como has de cornear, como has de matar, toro,toro
Ibarito, il torero venuto da Lima, si fa impressionare dai cori e dice:
«Senor Escobar, potrebbe far chiudere la bocca a queste donne che già vedono il mio cadavere.» Poi inizia a toreare, ma quando il toro si avventa sul suo corpo e tenta di travolgerlo, corre a gambe levate a ripararsi.
Gli abitanti di Puquio lo sfottono ed incitano gli indios toreri ad affrontare l’animale che prima ne incorna uno, poi viene abbattuto con un candelotto di dinamite.
«Vede signor Sottoprefetto? Queste sono le nostre corride, la vera festa di sangue.» Diceva l’Alcalde nell’orecchio dell’Autorità.
Della lettura del libro ne parlo per telefono a mia moglie, Elena e lei mi dice che il romanzo, tradotto da Umberto Bonetti, è stato pubblicato da Einaudi, assieme ad altri lavori di Arguedas: I fiumi profondi, Il Sesto…
Quando a fine anno ritorno in Italia, per le vacanze di Natale, la prima cosa che leggo è il romanzo Festa di sangue. È un’ottima traduzione che trasmette emozioni al lettore, per la storia drammatica di questa corrida india, ambientata nelle Ande del Sud.
Bonetti inoltre sa conservare in italiano il sapore di uno spagnolo speciale influenzato dal quechua, sia per la presenza di molte parole in lingua, sia per la struttura del testo e soprattutto per i dialoghi.
Confronto la traduzione di Bonetti con i pochi pezzi che ho tradotto e noto che vi sono delle differenze, ma tutto sommato ininfluenti. Che importanza ha tradurre la parola varayok con alcalde, invece che con saggio? Oppure jirón con girone e non con via? O ancora riachuelos con fiumiciattoli, invece che con torrenti? Nessuna o molto poca, agli occhi del normale lettore.
Leggo la traduzione italiana, con a fianco il testo originale e anche quei pochi brani che ho tradotti. Al termine della lettura sono tentato di terminare il mio esecizio di traduzione, per migliorare italiano e spagnolo, anche se quello di Arguedas è molto speciale, molto peruano e indio. Lo farò con molta lentezza e a salti, ma alla fine esiste un Yawar Fiesta tradotto da me.
Di ritorno a Lima, in un cinema del centro, guardo i film di Louis Figueroa, Kukulí ,Yawar Fiesta, Perros hambrientos. Le immagini aiutano a capire le parole.
Ne voglio parlare a Maria, ma è sparita. La cerco nell’appartamento buio di Jiron Amazonas, ma mi dicono che da un paio di mesi non vive più lì, né ha lasciato detto dove è andata.
Vado anche a San Marcos, il prato ed i portici sono affollati da studenti con volantini da distribuire, fazzoletti rossi al collo e bandiere rosse alzate. Una ragazzina, dall’aspetto di una chola, ha un altoparlante e grida slogans: “Compagni, dobbiamo abbattere il governo fascista, far sentire la nostra voce e quello del popolo oppresso…”
Mi avvicino e chiedo di Maria, ma la ragazzina mi guarda come se fossi un poliziotto. Anche gli altri mi danno occhiate ostili, quindi me ne vado.
Passano l’estate e l’autunno australi ed infine, un giorno d’inverno, prima di una partenza per Ancascocha, Maria mi telefona e nemmeno mi chiede come sto o mi lascia il tempo di chiederlo a lei.
«Portami a Coracora, vieni a prendermi domani mattina presto, ma non con la tua macchina, telefona a questo numero, l’autista sa dove trovarmi.»
Il mattino dopo, è una giornata di garua, nebbia rasente al suolo che arriva a raffiche dall’oceano. È umido totale.
Attraverso la città da Miraflores a nord. L’entrata della bidonville è piena di spazzatura, la strada che porta al centro è sfondata e fangosa e gli scarichi delle fogne sono a cielo aperto.
Trovo Maria che indossa scarpe da ginnastica, jeans, un giubetto di plastica nera, sotto braccio ha un poncho ed in mano tiene una borsa da ginnastica. Mi fa un sorriso, ma nessun saluto. Con l’autista scambia uno sguardo.
«Perché hai scelto me per raggiungere le Ande?» le chiedo.
«Perché ti conoscono la Dircote, l’esercito e la polizia ed anche noi ti conosciamo». L’impresa per la quale lavoro, Ingenieros Constructores, da denaro sia all’esercito che controlla agua abajo, a valle di Ancascoscha, sia a Sendero che è presente agua arriba, a monte. Tutti sanno che la diga darà acqua ai peruviani.
Nel primo pomeriggio lasciamo la città, ancora grigia e indolente. Lungo la panamericana sur, a qualche decina di chilometri da Lima, scompare il cielo color balena o panza de burro, pancia d’asino, e appare il sole.
Il viaggio è veloce, c’è poco traffico, e a Paracas, Lluvia de arena, non c’è la solita tempesta di sabbia. Non parliamo.
Al tramonto arriviamo a Nazca. Maria resta in macchina, non le importa di ascoltare Maria Rike e non vuole registrarsi. Salta la cena. Al mattino le porto una bottiglia d’acqua minerale.
Riprendo la Panamericana, la strada per Puquio è controllata dall’esercito. Poco dopo devio per Puerto de Lomas, un piccolo porto di pescatori. È Maria che suggerisce il luogo. Nel 1919 dopo sei giorni di cavallo da Lucanas, è in questo porto che José Maria Arguedas si imbarca nell’Urubamba per visitare per la prima volta Lima.
«Conocí al mar de noche, Conobbi il mare di notte», cita Maria da non so dove. (??? non capisco cosa vuoi dire)
In un piccolo hostal facciamo colazione. Maria che non ha cenato prende chidea ceviche, birra e caffè, poi, prima di ripartire va al bagno per lavarsi. Mentre aspetto esco e nella caleta guardo le barche ed i pescatori ritornati dalla pesca notturna.
Il viaggio a Chala dura poco più di un paio d’ore. La strada è una striscia d’asfalto che scorre tra deserto di dune e l’Oceano Pacifico.
Maria parla e cerca di convincermi ad abbandonare il Perù.
«Francesco, quello al quale ora stai assistendo è nulla. Ancora poco e la lotta popolare diventerà rivoluzione e sarà un inferno. E nessuno ama los gringos come te, né l’MRTA, né l’esercito, né la gente, né noi.»
Continua a dire noi, quindi penso che sia già arruolata in Sendero Luminoso.
«Torna a casa fino a che sei in tempo!»
Sono attento alla strada, ma riesco a darle uno sguardo ironico.
«Ritorno in Italia il prossimo anno, a lavoro finito. Il tuo paese è già nell’inferno, ma io non mi sento in pericolo.»
Poco dopo Chala lascio la panamericana e prendo la strada che porta a Coracora.
Salendo dalla costa alla sierra, Maria passa dalle esortazioni alla fuga, all’indottrinamento. Recita a memoria, o quasi, il programma generale della rivoluzione senderista:
“Il partito comunista del Perù si fonda ed è guidato dal marxismo-leninismo-pensiero di Gonzalo, come applicazione creatrice della verità universale alle condizioni concrete della rivoluzione peruviana…”
Dopo un po’ non l’ascolto più, ma con la mente vado al Sendero che conosco.
A metà del luglio scorso i senderisti entrano a Coracora, saccheggiano negozi, incendiano il municipio e gli uffici statali, uccidono un direttore di scuola ed un poliziotto.
Poco dopo, un sabato notte, arrivano in diga, prendono una camioneta, della dinamite e radunano tutti in un piazzale. Una donna con un passamontagna che copre il volto, parla del Presidente Gonzalo, la quarta spada della rivoluzione. Chiude la predica esortando il personale a non ubriacarsi, a non buttare i soldi in vino o pisco, ma di inviarli alle famiglie che ne hanno bisogno.
Penso ai villaggi attorno ad Ancascocha, tetti di paglia o calamina, lamiera, muri di pietra od adobe. Niente acqua, niente elettricità, né scuole, né ospedali. Gli abitanti non parlano lo spagnolo, ma il quechua e la coscienza di trovarsi in Perù è debole se non inesistente. Sendero si presenta come l’organizzazione che può portare quello che manca ed arruola donne, ragazzi e uomini nell’esercito popolare.
Quando raggiungiamo l’altipiano, appare all’orizzonte il vulcano Sara Sara. La neve della cima è eterna e brilla sotto il sole del tardo pomeriggio.
«Sara è il mio secondo nome, mi chiamo Maria Sara» dice Maria
«Il vulcano è stato scalato da poco. Un collega appassionato di archeologia, amico di Kaufman Doig, mi ha detto che c’è in programma una missione archeologica sulla cima. Non ora, certo, troppi senderisti in giro. Nelle cime innevate gli Incas facevano sacrifici umani e poi lasciavano le vittime mummificate, bambine, anche. Se ne troveranno una, la chiameranno Sarita.»
«Maria Sarita, allora!» esclama Maria.
«Glielo dirò.»
Nel tratto di strada che costeggia la laguna Parinacocha fermo la macchina e scendiamo. Offro a Sara una sigaretta, un Inca, tabacco nero senza filtro, difficile da fumare nel calore della costa, ma qui a 3000 metri va bene. Guardiamo in silenzio i fenicotteri color rosa. Maria è tesa e lo sono anch’io. Poi saliamo di nuovo in macchina e mi chiede se ho delle sigarette, le lascio il pacchetto di Inca e l’accendino.
La faccio scendere all’inizio di Coracora. Mi da un bacio sulla guancia e mi dice: «Suerte”».
Ricambio il bacio e le dico: «Suerte y cuidate, Buona fortuna e stai attenta».
Non entro in paese ma accelero verso Ancascocha, non voglio che mi piombi addosso la notte andina, stellata ma pericolosa.
Non rivedrò mai più Maria, né sentirò parlare di lei.
Ritorno in Perù nel 2008 e riattraverso il paese che ho conosciuto: Lima, Cajamarca, Chota, Chiclayo, Nazca, Puquio, Coracora, Cuzco, Madre de Dios, Costa, sierra e selva sono meno separate.
Le bellezze coloniali di Lima, i parchi di Miraflores e Barranco, le spiagge lungo il Pacifico sono sempre lì, ma dentro una città ora immensa, una megalopoli di otre 7 milioni di abitanti. Anche la periferia, las barriadas, i pueblos jovenes si sono estesi, veri e propri slums. La strada che da Nazca porta a Puquio e anche più in là, è asfaltata. Da Lima si arriva a Cuzco in meno di 24 ore. A Coracora c’è internet. I combattenti di Sendero o dell’MRTA per lo più sono morti o in prigione, ma le lotte sociali del popolo peruviano nelle città, nelle Ande, nella selva o altrove, sono ancora vive.
Commenti che il Bastanzetti del SAC è silenzioso e la scure di Vinicio, comico e protettore del SAC, si abbatte su di te impietosa.
Certo, perché sei sempre ossessionato da un argomento che non è inerente con il tema proposto: gli auguri natalizi. Ma a Natale non si dovrebbe essere più buoni?
Vinicio, non sono ossessionato. Scrivo e pubblico su alcuni temi, ma su OT e i suoi blog, per lo più, commento il Bastanzetti del SAC, come augurio di buon natale e felice anno nuovo per tutti, anche per quel SAC del Bastanzetti del SAC.
Il comico Vinicio è inesorabile nella protezione del Bastanzetti del SAC. Commenti il Bastanzetti del SAC e vieni censurato. Manca poco che faccia intervenire a protezione del SAC il WWF. Da notare che Vinicio Corrent permette al suo protetto, il Bastanzetti del SAC, di offendere.
Grazie Vinicio per aver tolto il mio mio post in risposta a quello di Bastanzetti dove mi fa passare per uno che dice balle. Potrei esigere che sia ristabilito il mio post per la legge giornalistica. per la quale uno ha il diritto di difendersi. Ma non lo faccio perchè neanche lei merita tanta attenzione e men che meno il pupo Bastanzetti. Ma come fa lei, insegnante scolastico dice, non accorgersi che questo blog non pone problemi seri ne satirici ne ironici ? Delusione. Giusto quello che pensa di dirmi: si astenga dal postare. Giusto
Cadorin, hai massacrato a sangue, sputtanato, quel SAC del Bastanzetti del SAC. Risponderà quel SAC del Bastanzetti del SAC alle tue pesanti critiche? In ogni caso Vinicio protettore del SAC ti ha censurato.
Se l’ho fatto è perché non tengo più il conto delle vostre discussioni che sembrano delle ripicche personali. Se continuate a dialogare tra voi non riusciremo mai a estendere la partecipazione al blog di altri utenti che è l’obiettivo di noi tutti altrimenti conviene che vi troviate al bar o dove volete e vi chiarite una volta per tutte. Cercate di avere un minimo di pluralismo. A presto.
Ben, allora tolga anche quelli di Bastanzetti se è corretto.
Adesso li riguarderò, ma a onor del vero non è così assiduo come voi due. Francamente pensavo di essere in vacanza dalla scuola e di non dover correggere ancora compiti o richiamare studenti troppo vivaci.
Comico Vinicio non tolga i commenti del Bastanzetti del SAC, significativi del suo essere un SAC.
Prof. Corrent, lo scrivente ultraottuagenario ma “con du pal** così..”, dichiara di essere d’accordo con lei e il Sac, salvo intese
Felicissimo della sua decisione. A presto.
Prof. Corrent perché permette ai due soliti stalker ultraottuagenari di usare completamente fuori tema il suo blog per (vanamente) attaccarmi?
Michele Bastanzetti del SAC si crede giovane, ma è un anzianot ultrasessantenne. Comunque se raccontato per quello che è il SAC diventa isterico e offende. Inoltre chiede protezione a Vinicio Corrent, che fa bene a proteggerlo in quanto è il Michele Bastanzetti del SAC è l’unico SAC in giro.
Vinicio, secondo lei è socializzante dare dell ultraottuagenario a chi è avanti con l’età quasi fosse, l’età. motivo di demerito ? Ricordo che in un post ho detto di essere con una sedia davanti ai cancelli del camposanto, per risparmiare parte del costoso funerale e ho proposto al B. di venirsi a sedere vicino a me. Nessuna risposta. Ma vedo che insiste. Ecco un punto sul quale trovare una intesa.
Lei ha pienamente ragione:raggiungere un’età avanzata e poi con la lucidità che lei dimostra è una cosa meravigliosa non soltanto per chi ne è protagonista ma anche per il resto del consorzio umano. Magari tanti meno giovani di lei avessero il suo stesso stato di salute mentale.
Prof. Corrent, visto che poco sotto ha ammesso di non saperlo, mi pregio informarla che l’ acronimo SAC sta per “Società Ambiente Cultura”. Si tratta di un comitato cittadino senza colore di partito che da anni si interessa dei problemi amministrativi, e non solo, di Vittorio Veneto e che attualmente ha incaricato il sottoscritto di farvi da umile ma tostissimo portavoce. Immagino che lei, Professore, apprezzi e magari lo insegni anche ai suoi studenti l’impegno partecipativo alla vita civica, tantopìù lodevole se disinteressato alle poltrone. Mi permetta anche di chiarire, visto il perdurare delle menzogne di Corvo rosso Cadorin Walter, che il sottoscritto -regolarmente eletto- sta brillantemente svolgendo il suo quarto mandato consecutivo da Consigliere di Quartiere di Ceneda (remunerazione ZERO, ovvio!). Cordialità.
Il Michele Bastanzetti del SAC non è solo un consigliere di quartiere del SAC. Il primo d’aprile del 2014, in occasione delle aministrative a Vittorio Veneto, direttrice Da Ros annunciò la candidatura a sindaco del Bastanzetti del SAC. Da allora Bastanzetti del SAC è conosciuto anche come SINDACO PESCE D’APRILE. Del SAC, ovviamente.
Se scrivi su di lui il Michele Bastanzetti del SAC si innervosisce e parla di pranzi di natale e di tombole. Ma va capito il Bastanzetti del SAC. I suoi appelli non vengono presi in considerazione, il cobra africano che cerca nella collina Monte Altare non si trova, nel consiglio di quartiere di Ceneda non conta o non contava un SAC , sta diventando sempre più anzianot, è il solo SAC in giro tanto che comico Vinicio Corrent pensa bene di proteggerlo e magari di coinvolgere il WWF e così via.
Linkiesta. GUERRE IN CIELO.
Usa, Cina, India e Francia: è partita la nuova corsa agli armamenti per la conquista dello spazio
Vinicio in guerra con la satira: è partita la domanda al Clan 28 per un posto alla tombola
Record di partecipazione alla corsa e camminata a Vittorio Veneto il giorno di Natale. Veciot Michele Bastanzetti del SAC non è menzionato nell’articolo di Oggi Treviso. Che veciot Michele Bastanzetti sia troppo veciot per partecipare?
Mi spiace Cecchini per la solitudine che la attanaglia e la disorienta anche in queste Festività. Pensi che al pranzo di Natale noi si era in 28 e ho pure vinto la quaterna alla tradizionale tombola!
DA OGGI TREVISO. VITTORIO VENETO – Piove, e l’area Fenderl si allaga. “Ecco cosa provoca la mancata pulizia di fossi e caditoie”: la denuncia, con tanto di foto, arriva da Michele Bastanzetti del Sac.
Tra il Michele Bastanzetti del SAC e il protettore del Michele Bastanzetti del SAC, Vinicio Corrent, vi sono dei sentimenti natalizi. Sentimenti del SAC, ovviamente.
Gli stessi che ho con te quando tieni un comportamento rispettoso nel blog. Buon Natale.
Per comico Vinicio un comportamento rispettoso è non commentare quel SAC del Bastanzetti del SAC. Buon Natale!!!
Scusa, ma già dire SAC è offensivo. Puoi commentarlo ugualmente senza ricorrere a questi epiteti. Ciao.
E’ Bastanzetti che si definisce del SAC ed è conosciuto come Bastanzetti del SAC. E’ fondatore del SAC, cioè Bastanzetti & Bastanzetti del SAC, a meno che tu non voglia aderire. Comunque informati.
Non lo sapevo, pensavo fosse un acronimo o una parola da leggere al contrario.
Da leggere al contrario? Bastanzetti del CAS? Non so cosa potrebbe pensare il Bastanzetti del SAC se oltre un SAC venga considerato anche un CAS? Per me SAC basta e avanza per raccontare il Bastanzetti del SAC.
Tombola, Vinicio ! A nessuno dei crtitici del B. era mai venuta in mente e in tanti anni, la idea di leggere all’incontrario Sac vale a dire Cas… Come è potuto accadere ?
Prof. Corrent, ricambio auguri di così alto valore.
Chissà che il Ventiventi porti a tutti, ma soprattutto a quelli cui il Nazareno rivolse il Discorso delle Beatitudini, qualche motivo in più per sorridere.
La ringrazio e Le rinnovo personalmente gli Auguri. Mi unisco anch’io al suo auspicio di felicità, anche in questo blog.
Caro Vinicio il suo bannare fa ridere che, se poi, coincide con la sua formazione e cultura, siamo a posto e si comprendono le sue linee di giudizio nell’ammettere e cancellare altri post. La sua linea di demarcazione è promitiva mentre poytrebbe rispondere, invece che bannare, con la satira, l’ironia. Delusione
Anche a Natale comico Vinicio censura. Che oltre a proteggere Bastanzetti del SAC, Vinicio sia anche grillino?
E SE BABBO NATALE FOSSE COMUNISTA?
E se Babbo Natale fosse comunista? L’effetto sarebbe decisamente sovversivo, dato che tutti i bambini avrebbero lo stesso numero di regali, ricchi o poveri che siano, nel Nord come nel Sud del mondo. Parte da qui “I fratelli Kristmas” di Giacomo Papi (Einaudi).