Si stava meglio, quando…
Per il momento abbiamo solo comunicati stampa di Palazzo Chigi e dichiarazioni nelle conferenze stampa, ma qualcosa si può dire sulla nuova legge di bilancio elaborata dal Primo Ministro Meloni.
1- l’innalzamento del contante da 1000 a 5000 € e questo andrà a favorire gli evasori fiscali e chi vuole fare affari pochi puliti;
2- l’innalzamento della Flat tax a 85.000 € favorisce i professionisti e in generale i benestanti che possono arrivare a guadagnare quattro volte il reddito di un contribuente medio;
3- il recupero del progetto sulle Ponte di Messina è un regalo fatto a costruttori, affaristi e quasi sicuramente anche alla criminalità organizzata. Allo stato attuale per questo progetto sono stati spesi già 300 milioni di euro;
4- il reddito di cittadinanza, che aveva aiutato non pochi cittadini poveri, –poi, si sa ci sono sempre i soliti “furbetti”- viene ridotta l’erogazione da 18 mesi a 7 mesi;
5- Alla Sanità vengono erogati appena 3 miliardi di euro. Quanti di questi andranno alla Sanità privata convenzionata?;
6- viene erogata una cifra minima per la scuola di cui 70 milioni andranno alle scuole private;
7- la riduzione dell’Iva per i prodotti sull’infanzia e l’igiene intima femminile viene bilanciata con la spesa per la plastica e la sugar tax
8- viene stabilita quota 103 che ben poca cosa rispetto alle esigenze del mercato del lavoro e del bisogno dei lavoratori.
Il nuovo Governo con il Presidente del Consiglio Meloni si connota da subito con una forte impronta ideologica, tesa a favorire i ceti benestanti mentre nulla viene fatto per affrontare la nuova povertà che si è creata con la crisi economica degli ultimi anni.
Avrei preferito una legge di bilancio che stabilisse una maggiore giustizia fiscale, maggiori risorse per la transizione ecologica, investimenti maggiori nella Sanità soprattutto in un periodo critico dove l’evolversi del covid-19 nelle sue varie e mutate forme continua ancora a preoccupare, maggiori investimenti nel Welfare che è ciò che rende grande e civile l’Occidente, maggiori investimenti nella scuola pubblica pur riconoscendo il diritto ai cittadini di poter frequentare la scuola privata, ma con i propri denari.
Avrei preferito una politica industriale riformata che andasse a modificare la “struttura economica” di questo paese che non ho capito ancora per quale motivo continua a reggere.
Sarebbe stato augurabile un maggior investimento e non solo di denaro per i giovani che saranno il futuro di questa nazione, ma un futuro a questo punto molto incerto. Non ci si lamenti poi della diminuzione demografica italiana.
Avrei preferito una maggiore attenzione, e anche una spesa di bilancio specifica, per le morti sul lavoro che ormai sono diventate così alte da “mordere” la coscienza di tutti noi.
Insomma è una legge di bilancio che non solo ha un’impronta fortemente ideologica di destra, ma che non affronta i veri nodi problematici di questo paese.
Se la prima finanziaria Meloni è un grossolano rappezzo che vorrebbe aver sembianza di parziale realizzo delle ancor più grossolane promesse elettoralistiche, la sinistra caracolla come un pugile suonato. Nella incapacità del PD di reagire alla batosta del 25 settembre; appesa alle flebo populiste dei 5Stelle, giusto per darsi una qualche anima; umiliata dal caso Soumahoro, il deputato con gli stivali e dalla moglie griffatissima. Quest’ultimo caso è talmente paradossale nella sua teatralità, ed autodistruttivo, che pare quasi il deliberato harakiri di chi ormai si vede in un vicolo cieco.
Ti propongo un altro scenario. Nessuno vuole che le cose cambino davvero, i partiti sono tutti conservatori e alla gente questo sta bene. Il PD ha occupato un’area politica ex-DC diventando il partito dei cattolici e della migliore DC.